Vacanza obbligata ... con zia

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L'inizio - Sesta parte

Mentre fantastico, mamma conclude l’operazione ed esclama: “Fatto!”. Zia improvvisamente ruota il bacino, mentre io sono ancora fermo. La troppa foga di zia vanifica il lavoro di mamma il fermaglio salta, il reggiseno si apre, i seni sono liberi. Il dorso della mia mano sinistra va ad impattare con la parete laterale del seno di zia. Il contatto è troppo eccitante, sono estasiato. Anche il mio corpo viene scosso, in particolare il bacino massaggiato dallo schienale. Mentre zia impreca, sento un grande calore provenire dal basso ventre, una serie di scosse partono dalla zona perineale e invadono l’intero mio corpo. Il prepuzio pulsa e fiotti di liquido si riversano dal pene sugli slip producendo un piacere intenso.
Ancora oggi ricordo con lucidità quegli attimi: è stato il momento in cui ho provato il più inteso godimento della mia vita.
Dopo un attimo di smarrimento mi riprendo. Zia è furiosa, molto velocemente ordina a mamma di togliere il fermacapelli infila prima il reggiseno lasciandolo aperto sulla schiena e poi il vestito ed esclama: “Per il momento non resta altra soluzione che indossare il reggiseno lasciandolo slacciato. Devo muovermi con calma e fare attenzione soprattutto ai piegamenti in avanti. Mamma ribatte: “Beh non ti preoccupare anche se ti pieghi in avanti e mostri il seno non sarebbe la prima volta”. Zia subito ribatte: “Se metto in mostra il seno non importa, ma non posso mostrare il reggiseno slacciato che esce dalla scollatura, pensa che figura di merda che farei.” Mamma ride ed esclama: Quindi preferisci far vedere il seno a tutti piuttosto che mostrare il reggiseno! Sei proprio strana”. Mentre lo dice introduce una mano nella scollatura di zia ed estrae il reggiseno. Zia indispettita dà una leggera sberla sul palmo della mano di mamma e risistema le coppe al loro posto a copertura dei capezzoli che già sono tornati a svettare sotto il vestito. Nel frattempo, turbato da quanto è accaduto, mi sono ritirato e seduto sul sedile anteriore. Improvvisamente zia si rivolge nuovamente a me in modo perentorio: “Vai subito in ferramenta ad acquistare del nastro adesivo abbastanza largo circa centimetri”. Lo dice mentre si sistema il vestito. Dopo aver controllato nuovamente il seno solleva la gonna mostrando due gambe fantastiche fasciate da calze bianche autoreggenti. Sistema le calze sollevando e tirando la balza verso il bacino mostrando per un attimo un sottile slip di pizzo, naturalmente bianco.
Mentre le due sorelle rientrano in chiesa, dopo essermi pulito con alcuni fazzoletti, parto per andare a fare l’acquisto.
 

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L'inizio - Sesta parte

Mentre fantastico, mamma conclude l’operazione ed esclama: “Fatto!”. Zia improvvisamente ruota il bacino, mentre io sono ancora fermo. La troppa foga di zia vanifica il lavoro di mamma il fermaglio salta, il reggiseno si apre, i seni sono liberi. Il dorso della mia mano sinistra va ad impattare con la parete laterale del seno di zia. Il contatto è troppo eccitante, sono estasiato. Anche il mio corpo viene scosso, in particolare il bacino massaggiato dallo schienale. Mentre zia impreca, sento un grande calore provenire dal basso ventre, una serie di scosse partono dalla zona perineale e invadono l’intero mio corpo. Il prepuzio pulsa e fiotti di liquido si riversano dal pene sugli slip producendo un piacere intenso.
Ancora oggi ricordo con lucidità quegli attimi: è stato il momento in cui ho provato il più inteso godimento della mia vita.
Dopo un attimo di smarrimento mi riprendo. Zia è furiosa, molto velocemente ordina a mamma di togliere il fermacapelli infila prima il reggiseno lasciandolo aperto sulla schiena e poi il vestito ed esclama: “Per il momento non resta altra soluzione che indossare il reggiseno lasciandolo slacciato. Devo muovermi con calma e fare attenzione soprattutto ai piegamenti in avanti. Mamma ribatte: “Beh non ti preoccupare anche se ti pieghi in avanti e mostri il seno non sarebbe la prima volta”. Zia subito ribatte: “Se metto in mostra il seno non importa, ma non posso mostrare il reggiseno slacciato che esce dalla scollatura, pensa che figura di merda che farei.” Mamma ride ed esclama: Quindi preferisci far vedere il seno a tutti piuttosto che mostrare il reggiseno! Sei proprio strana”. Mentre lo dice introduce una mano nella scollatura di zia ed estrae il reggiseno. Zia indispettita dà una leggera sberla sul palmo della mano di mamma e risistema le coppe al loro posto a copertura dei capezzoli che già sono tornati a svettare sotto il vestito. Nel frattempo, turbato da quanto è accaduto, mi sono ritirato e seduto sul sedile anteriore. Improvvisamente zia si rivolge nuovamente a me in modo perentorio: “Vai subito in ferramenta ad acquistare del nastro adesivo abbastanza largo circa centimetri”. Lo dice mentre si sistema il vestito. Dopo aver controllato nuovamente il seno solleva la gonna mostrando due gambe fantastiche fasciate da calze bianche autoreggenti. Sistema le calze sollevando e tirando la balza verso il bacino mostrando per un attimo un sottile slip di pizzo, naturalmente bianco.
Mentre le due sorelle rientrano in chiesa, dopo essermi pulito con alcuni fazzoletti, parto per andare a fare l’acquisto.
Grande bella storia
 

manuferron

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L'inizio - Sesta parte

Mentre fantastico, mamma conclude l’operazione ed esclama: “Fatto!”. Zia improvvisamente ruota il bacino, mentre io sono ancora fermo. La troppa foga di zia vanifica il lavoro di mamma il fermaglio salta, il reggiseno si apre, i seni sono liberi. Il dorso della mia mano sinistra va ad impattare con la parete laterale del seno di zia. Il contatto è troppo eccitante, sono estasiato. Anche il mio corpo viene scosso, in particolare il bacino massaggiato dallo schienale. Mentre zia impreca, sento un grande calore provenire dal basso ventre, una serie di scosse partono dalla zona perineale e invadono l’intero mio corpo. Il prepuzio pulsa e fiotti di liquido si riversano dal pene sugli slip producendo un piacere intenso.
Ancora oggi ricordo con lucidità quegli attimi: è stato il momento in cui ho provato il più inteso godimento della mia vita.
Dopo un attimo di smarrimento mi riprendo. Zia è furiosa, molto velocemente ordina a mamma di togliere il fermacapelli infila prima il reggiseno lasciandolo aperto sulla schiena e poi il vestito ed esclama: “Per il momento non resta altra soluzione che indossare il reggiseno lasciandolo slacciato. Devo muovermi con calma e fare attenzione soprattutto ai piegamenti in avanti. Mamma ribatte: “Beh non ti preoccupare anche se ti pieghi in avanti e mostri il seno non sarebbe la prima volta”. Zia subito ribatte: “Se metto in mostra il seno non importa, ma non posso mostrare il reggiseno slacciato che esce dalla scollatura, pensa che figura di merda che farei.” Mamma ride ed esclama: Quindi preferisci far vedere il seno a tutti piuttosto che mostrare il reggiseno! Sei proprio strana”. Mentre lo dice introduce una mano nella scollatura di zia ed estrae il reggiseno. Zia indispettita dà una leggera sberla sul palmo della mano di mamma e risistema le coppe al loro posto a copertura dei capezzoli che già sono tornati a svettare sotto il vestito. Nel frattempo, turbato da quanto è accaduto, mi sono ritirato e seduto sul sedile anteriore. Improvvisamente zia si rivolge nuovamente a me in modo perentorio: “Vai subito in ferramenta ad acquistare del nastro adesivo abbastanza largo circa centimetri”. Lo dice mentre si sistema il vestito. Dopo aver controllato nuovamente il seno solleva la gonna mostrando due gambe fantastiche fasciate da calze bianche autoreggenti. Sistema le calze sollevando e tirando la balza verso il bacino mostrando per un attimo un sottile slip di pizzo, naturalmente bianco.
Mentre le due sorelle rientrano in chiesa, dopo essermi pulito con alcuni fazzoletti, parto per andare a fare l’acquisto.
Fantastico come sempre! 😉
 
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Quando torno portando con me il rotolo di nastro che ho scelto di colore bianco, pensando di accontentare i gusti di zia, trovo tutti gli inviati nel piazzale che festeggiano l’uscita dalla chiesa degli sposini. Mi avvicino a zia informandola dell’acquisto. Lei mi dice di tenerlo che lo avrebbe utilizzato non appena fossimo arrivati al ristorante. Dopo il trasferimento al ristorante, mentre tutti erano occupati dal buffet, zia, con fare irriverente, mi obbliga a seguirla verso il bagno. I servizi igienici del locale sono costituiti da un'unica stanza con lavandino e specchio e con due porte che conducono al bagno maschile e femminile. Zia è infastidia dalla situazione. Per posizionare il nastro vuole usare lo specchio presente solo nell’antibagno sprovvisto di chiave, così mi dice: “Mettiti davanti alla porta e tienila bloccata. Se arriva qualcuno degli invitati devi avvisarli che devono aspettare perchè il bagno in questo momento è occupato”. Mentre come un cagnolino obbedisco e mi metto davanti alla porta tenendola bloccata, lasciando solo un sottile spiraglio in modo da veder fuori chi sta arrivando, zia inizia l’operazione di sistemazione del nastro togliendosi la parte alta del vestito e aggiungendo: “Bravo stai lì non far entrare, osserva attentamente se arriva e non ti distrarre per nessun motivo”. Come un servitore eseguo l’ordine. Con la coda dell’occhio riesco attraverso un gioco con lo specchio e un quadro riflettente a veder in parte la schiena di zia. Ora ha tolto il reggiseno ed il busto è completamente nudo. Intuisco che sta armeggiando con il seno e che sta appoggiando il sottile nastro adesivo sui capezzoli. Ripete l’operazione con l’altro seno. Credo abbiamo finito. A questo punto controlla la buona riuscita dell’operazione appoggiando le mani sui fianchi e facendo dondolare i seni. Con molta difficoltà intravvedo la parte laterale di uno dei seni che scuote e dondola sempre più forte, fino a far apparire alla mia vista parte delle aureole ricoperte di nastro. Sento nuovamente il basso ventre che prende vigore. Ma proprio in quel momento si avvicinano dei passi in corridoio. Un signore che non conosco spinge la porta per entrare in bagno.
 

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Bellissimo racconto
 

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L'inizio - Settima parte

Quando torno portando con me il rotolo di nastro che ho scelto di colore bianco, pensando di accontentare i gusti di zia, trovo tutti gli inviati nel piazzale che festeggiano l’uscita dalla chiesa degli sposini. Mi avvicino a zia informandola dell’acquisto. Lei mi dice di tenerlo che lo avrebbe utilizzato non appena fossimo arrivati al ristorante. Dopo il trasferimento al ristorante, mentre tutti erano occupati dal buffet, zia, con fare irriverente, mi obbliga a seguirla verso il bagno. I servizi igienici del locale sono costituiti da un'unica stanza con lavandino e specchio e con due porte che conducono al bagno maschile e femminile. Zia è infastidia dalla situazione. Per posizionare il nastro vuole usare lo specchio presente solo nell’antibagno sprovvisto di chiave, così mi dice: “Mettiti davanti alla porta e tienila bloccata. Se arriva qualcuno degli invitati devi avvisarli che devono aspettare perchè il bagno in questo momento è occupato”. Mentre come un cagnolino obbedisco e mi metto davanti alla porta tenendola bloccata, lasciando solo un sottile spiraglio in modo da veder fuori chi sta arrivando, zia inizia l’operazione di sistemazione del nastro togliendosi la parte alta del vestito e aggiungendo: “Bravo stai lì non far entrare, osserva attentamente se arriva e non ti distrarre per nessun motivo”. Come un servitore eseguo l’ordine. Con la coda dell’occhio riesco attraverso un gioco con lo specchio e un quadro riflettente a veder in parte la schiena di zia. Ora ha tolto il reggiseno ed il busto è completamente nudo. Intuisco che sta armeggiando con il seno e che sta appoggiando il sottile nastro adesivo sui capezzoli. Ripete l’operazione con l’altro seno. Credo abbiamo finito. A questo punto controlla la buona riuscita dell’operazione appoggiando le mani sui fianchi e facendo dondolare i seni. Con molta difficoltà intravvedo la parte laterale di uno dei seni che scuote e dondola sempre più forte, fino a far apparire alla mia vista parte delle aureole ricoperte di nastro. Sento nuovamente il basso ventre che prende vigore. Ma proprio in quel momento si avvicinano dei passi in corridoio. Un signore che non conosco spinge la porta per entrare in bagno.
Altro capitolo molto interessante. Grazie
 

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Grazie a tutti per aver seguito con attenzione il racconto.
Siamo finalmente alla fine!
Questo è l'ultimo segmento del capitolo
Ma prima di procedere alla lettura chiedo a voi un po' di collaborazione
Aiutatemi a completarlo.
Inserire voi quello che manca dove ci sono i puntini!
Buona lettura
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Decimo giorno . Finale
Pranzo in paese e giro tra i negozi. Poi zia mi chiede di tornare in hotel. Non ho niente in contrario e rientriamo in stanza. Zia sembra assente, la sua testa sembra occupata da un pensiero che la opprime. Probabilmente ora che è arrivata la fine della vacanza gli sono tornati in mente i problemi con il marito. Cerco di rendermi disponibile per confortarla: "Ti vedo scura in viso zia, posso aiutarti?"
Zia sorride e mi risponde: "ho un po' di pensieri in testa. Se vuoi essermi utile, comincia pure tu a fare la doccia che poi ho bisogno di te!"
Conoscendola mi obbligherà a fare i pacchi per tutti i regali che ha acquistato. Velocemente eseguo e mentre esco trovo lei che si prepara ad entrare in bagno a sua volta per far doccia e m dice: "Arrivo subito, aspettami".
Osservo con attenzione e grande piacere il corpo nudo di zia che incurante delle mie attenzioni mi passa a fianco e entra in bagno. Peccato che nei prossimi giorni non potrò più apprezzare questo godimento
Mentre con estrema lentezza mi asciugo e mi spalmo un po' di crema doposole, zia con grande velocità ha giù fatto la doccia e sta uscendo. Con altrettanta velocità indossa i vestiti e mi dice:"sdraiati sul letto che ti faccio vedere il regalo che ho pensato per te". Mi sdraio mentre lei dopo aver preso da un sacchetto un piccolo pacco si avvicina e lo apre mostrandomi il contenuto. Sembra un pezzo di stoffa nera, ma non capisco esattamente di cosa si tratta, forse un costume. Zia vede l'espressione di stupore del mio viso e mi dice: "E' una maschera contro la luce, da indossare la notte per riuscire a dormire anche se la stanza è illuminata. Dai prova ad indossarla per vedere se funziona". Zia mi obbliga a stendermi sul letto e ad indossare la maschera. Pio sussurra: "Ora ho bisogno io della tua fiducia. Stai fermo. Mentre lo dice mi fa stendere le braccia lungo il corpo. Poi sento che maneggia con il sacchetto , mi lega qualcosa al polso ripetendo in continuazione:"fidati di me questa volta, stai fermo e non rovinare tutto". Mentre lo dice sento che il mio polso viene bloccato contro la rete del letto. Poi stessa sorte tocca all'altra mano. In poco tempo mi trovo sdraiato, legato al letto e con una fascia che non mi permette divedere quello che succede attorno a me. Zia si avvicina alla mia testa e per l'ennesima volta mi ripete:"Fidati di me come io mi sono fidata di te. Vedrai è una bellissima sorpresa. Ma non rovinare tutto. Stai tranquillo e non cercare di toglierti la fascia, goditi solo questo momento. Me lo prometti?"
Io annuisco con la testa. Ma non è sufficiente e zia ripete: "Me lo prometti che non rovini tutto e cerchi di toglierti la fascia? Dimmelo ho bisogno di sentirtelo dire prima di continuare"
Con voce insicura riesco a far uscire dalla gola un leggero suono " Si, te lo prometto"
Mentre zia mi accarezza la testa mi dice:"Bene, ora che hai fatto questa promessa, posso spiegarti il regalo che ho pensato per te. Mi dispiaceva farti tornare a casa senza conquiste e ho pensato di aiutarti ad esaudire il tuo desiderio: finire la vacanza con almeno una conquista. Ti piace il mio programma?"
Spero che per conquista zia intenda quello che io ho in mente: avere un rapporto completo con una donna. Ma ora in questa situazione legato e bendato comincio ad avere dubbi su tutto. Comunque annuisco e lascio che zia continui la spiegazione: "Allora Simone, ho contattato una ragazza giusta per te. Ormai ho capito i tuoi gusti. Potrebbe essere la signora con i capelli rossi che abbiamo individuato al bar. Oppure potrebbe essere la cameriera bionda che lavora in questo hotel. Tu pensa a goderti questo momento. Ma accontentati di apprezzare questo momento senza poter vedere chi sarà la tua temporanea concubina. Attieniti alle indicazioni. Lei ha accettato di farsi tua ma a condizione di non essere riconosciuta. Anche lei potrebbe avere il capo nascosto quindi non cercare di toglierti la copertura degli occhi, perchè otterresti di interrompere l'idillio senza comunque soddisfare la tua curiosità di conoscere l'identità della donna. Accetti queste condizioni?"
Sono scosso, ma accetto:"Mi fido di te zia e ti ringrazio per il pensiero e per il regalo. Tu rimarrai qui?"
Zia mi accarezza il petto e continua: "Ora, anche se con un forte sentimento di gelosia nei confronti di questa donna, vi lascerò soli, uscirò dalla stanza e rientrerò solo dopo che vedrò lei uscire."
Mentre lo dice le sue mani scendono verso il ventre e mi liberano il corpo dal telo da bagno che mi cinge la vita, denudandomi. Sento il viso di zia che si avvicina al mio, le sue labbra che si appoggiano alle mie, la sua lingua che si fa spazio velocemente nella mia bocca e altrettanto velocemente si ritira dicendo: "Buon divertimento". Poi sento le sue mani che sfiorano nuovamente il mio corpo fino ad arrivare in prossimità del pube. Il mio pene che fino a questo momento era rimasto immobile, moscio, frastornato dalla situazione anomala, sfiorato dal tocco della mano di zia si ridesta e prende vigore, prima inturgidendosi e poi completando l'erezione. Le mani di zia si spostano a palpare il mio sedere mentre conclude: "Ora che vedo che anche il tuo amico è pronto vi saluto, ci vediamo dopo". Sento la sua mano che sfiora nuovamente la mia asta e poi i suoi passi che si allontanano, la porta che si apre e rimane socchiusa. Dopo circa un minuto sento nuovamente la porta che si apre. Entra una persona e richiude dietro di se la porta. Si avvicina a me. Sento le sue mani che cominciano ad accarezzarmi il torace. Sono massaggi dolci e delicati, la mano sembra minuta come può esserla quella di una donna. La mano si sposta sul mio pube e con decisione avvinghia il mio pene. Con l'altra mano pizzica i miei capezzoli e arriva ad accarezzarmi il viso, passando con il dito sulla mia bocca, mentre socchiudo le labbra e lascio che lo infili all'interno.
Improvvisamente si allontana, sento che si muove vicino al letto credo si stia denudando. Poi ritorna a prendere contatto con il mio corpo. La sua mano riprende il mio pene, mentre sento qualcosa che si avvicina alla mia faccia, sembra un seno. Anzi è un seno. Lecco il capezzolo che sento reagire alla mia stimolazione. La sua mano scende sotto alla mia testa e la spinge contro il seno mentre il capezzolo preme sulla mia bocca. Lo lecco, lo succhio , lo mordo, mentre l'altra sua mano inizia a massaggiare il mio pene. Il seno si stacca dalla mia bocca, la sua mano lascia ricadere la mia testa. Ora sento entrambi i seni che premono sul mio petto, mentre la sua mano continua il massaggio sul mio pene. Lentamente si sposta verso il mio bacino. Sento la pressione della sua testa che preme sul mio ventre e la riconosco dall'alito caldo che avvolge il glande. Con un colpo di mano libera il glande dal prepuzio: sento la sua lingua che inizia a leccare il pene giocando con la punta attorno alla cappella. Ora sposta le mani e con le dita comincia a massaggiare i testicoli, mentre lentamente la sua bocca avvolge il glande risucchiandolo. Inizia una perfetta "fellatio". Un "blowjob", da manuale con il glande che viene spinto fino alla gola. Il desiderio sessuale sale assieme al dubbio: chi sarà la protagonista di questo eccitante gioco? Sembra una persona molto sicura ed esperta a me che, vista la mia giovane età, non posso vantarmi di grandi conoscenze in merito. Penso alla bionda cameriera e al suo culo fasciato dall'uniforme. Poi il mio pensiero va alla signora dalla chioma rossa e alle sue gambe affusolate. Ma improvvisamente tutti questi ricordi vengono spazzati via dalla visione del corpo di zia che mi ha tormentato per tutte le vacanze: se fosse lei?. Questo pensiero aumenta il piacere. Vorrei affondare le mani sul corpo di questa donna, sui seni, sul suo pube, vorrei leccarla. Improvvisamente interrompe l'intensa opera con la bocca. Sento un peso sul mio addome: è il suo pube che sfrega sulla mia pelle sembra bagnato fradicio di umori. Le sue mani si uniscono sulla mia asta e ricomincia un intenso massaggio di masturbazione, interrotto per brevi periodi in cui con l'indice o con le altre dita della mano frega quasi fino a pizzicare il glande. Improvvisamente si ferma, alza il pube dal mio addome. Sento la sua mano che tiene fermo in posizione il pene mentre il glande entra in contatto con le grandi labbra, con le piccole labbra, fino a sparire all'interno del'orifizio vaginale. E' un sogno che si avvera dopo dieci giorni di tortura. Lei sposta le sue mani sulle mia cosce e inizia un movimento ripetitivo: sento il glande che sfrega ed entra in profondità per poi quasi ri-uscire. Immagino il movimento del culo che si staglia di fronte alla mia faccia. Vorrei appoggiare le mani sulle sue chiappe e agevolare il movimento di spinta della sconosciuta. Che sia il culo della cameriera bionda quello che ho davanti agli occhi e che non posso vedere e manipolare? O della rossa, sicuramente focosa, dalle lunghe e fascinose cosce?. E se fosse lo splendido culo di zia?
Sento che la sconosciuta lancia dei lievi mugolii che mi ridestano dai pensieri. Il mio possente amico le sta facendo provare piacere. Sono fiero e inarco il bacino per arrivare ancora più in profondità. Questa volta il mugolio è più nitido, quasi un grido soffocato. Lascia uscire completamente l'asta e si alza. Perdo il contatto con il suo corpo, ma solo per un attimo. La sua mano riprende a massaggiare l'asta dl mio pene. La sua bocca riavvolge il glande e lo lubrifica con la sua saliva. Sale nuovamente a cavalcioni sul mio corpo. appoggia una mano sul mio petto, mentre con l'altra tiene ben fermo il mio pene mentre riabbassa il suo bacino fino a far combaciare nuovamente il glande con la vagina. Poi con grande decisione lo lascia scivolare all'interno tutto fino a far appoggiare il suo monte di venere sul mi corpo. Ora con entrambe le mani appoggiare al mio torace inizia un ritmato movimento: sale e scende. Prima lentamente, poi aumenta il ritmo. Il suo respiro diventa affannoso, forse per le fatiche dell'esercizio fisico, forse per il piacere che prova. Dalla sua bocca oltre ai respiri escono anche mugolii sempre più forti, all'inizio volutamente trattenuti ma di seguito non controllati. L'eccitazione raggiunge il culmine, sento che sto per esplodere e lo comunico alla mia partner emettendo prima dei versi inequivocabile poi confermandoli con una semplice frase: "Sto venendo!"
Lei continua il movimento ritmato ma i mugolii aumentano fino ad emettere un gridolino acuto bloccato tra i denti. A quel punto si blocca e stende il suo corpo sul mio. Sento la sua testa sulla spalla i suoi seni sul mio petto. Il battito del suo cuore viene percepito chiaramente dal mio corpo. Riprende fiato e forze, poi si risolleva. Lentamente sfila il pene e si alza. Sento che si sta sistemando, poi con il palmo della mano mi sfiora l'asta mentre con l'altra mano mi accarezza una guancia. Poi sento i suoi passi che si allontanano. Sono sessualmente soddisfatto, ma nella mia testa rimbomba ancora un dubbio: chi sarà mai questa donna?.
Mentre la sento allontanarsi, aiutandomi dal un ben assestato colpo di reni, ruoto la testa riuscendo a far sfregare la benda che ho sugli occhi con il cuscino facendola leggermente spostare, quel poco che basta per far entrare un po' di luce. Immediatamente dirigo la fessura dalla quale entra la luce verso la porta puntando lo sguardo, giusto in tempo per intravvedere l'ombra di una donna di spalle che sta uscendo dalla porta. E' solo un istante ma sufficiente per percepire alcuni particolari importantissimi.
L'ho riconosciuta! E' .......................
Letto tutto,pure il sequel di natale ed il resto...scritto tutto molto bene,grammatica giusta che aiuta nello scopo pure oer eccitare di più!magari ci fosse qualche foto..
 
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pandagi

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A quel punto con cortesia lo invito ad aspettare un attimo. Ma in signore insiste: “Ragazzino è uno scherzo? Dai fammi entrare!”. Io a questo punto non so cosa fare e mi viene spontaneo girarmi verso zia per invitarla ad intervenire. Zia sta sistemando con attenzione il nastro con le mani sul seno ma ha la testa girata verso l’ingresso per controllare la situazione, capisce le mie difficoltà e interviene: “Mi scusi è un’emergenza, ho un problema con il vestito, ma ho quasi finito”. Mentre lo dice ruota il busto verso l’ingresso e ora posso ammirare la bellezza del decolté di zia: i due seni liberi, burrosi sfidano la gravità, danzano nell’aria ricoperti solo da due strisce di nastro adesivo che si incrociano formando una x. L’abbronzatura contrasta con il bianco del nastro attirando gli sguardi come una calamità attira il ferro. Sembra una pin-up che su trovano sulle riviste sexy che più volte ho sfogliato. Mi immagino già la copertina con lei ammiccante sotto la scritta “Playboy”. E intanto l’erezione diventa incontenibile nelle mutande. Zia velocemente indossa il vestito, mi lancia il rotolino di nastro dicendomi di tenerlo in tasca per ogni eventualità, si avvicina alla porta d’ingresso del bagno, mi spinge malamente in parte e spalanca la porta Con un sorriso smagliante si scusa con il signore per averlo fatto aspettare. Poi si allontana e sparisce. Il signore davanti a una donna così bella rimane estasiato e dopo averla squadrata davanti e dietro entra nel bagno maschile. Io rimango fermo immobilizzato, poi mentre cerco di riprendermi e sistemo l’asta del pene che preme sui pantaloni giro casualmente lo sguardo verso il lavandino e noto sotto un cestino. All’interno vedo il reggiseno abbandonato da zia.
 

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A quel punto con cortesia lo invito ad aspettare un attimo. Ma in signore insiste: “Ragazzino è uno scherzo? Dai fammi entrare!”. Io a questo punto non so cosa fare e mi viene spontaneo girarmi verso zia per invitarla ad intervenire. Zia sta sistemando con attenzione il nastro con le mani sul seno ma ha la testa girata verso l’ingresso per controllare la situazione, capisce le mie difficoltà e interviene: “Mi scusi è un’emergenza, ho un problema con il vestito, ma ho quasi finito”. Mentre lo dice ruota il busto verso l’ingresso e ora posso ammirare la bellezza del decolté di zia: i due seni liberi, burrosi sfidano la gravità, danzano nell’aria ricoperti solo da due strisce di nastro adesivo che si incrociano formando una x. L’abbronzatura contrasta con il bianco del nastro attirando gli sguardi come una calamità attira il ferro. Sembra una pin-up che su trovano sulle riviste sexy che più volte ho sfogliato. Mi immagino già la copertina con lei ammiccante sotto la scritta “Playboy”. E intanto l’erezione diventa incontenibile nelle mutande. Zia velocemente indossa il vestito, mi lancia il rotolino di nastro dicendomi di tenerlo in tasca per ogni eventualità, si avvicina alla porta d’ingresso del bagno, mi spinge malamente in parte e spalanca la porta Con un sorriso smagliante si scusa con il signore per averlo fatto aspettare. Poi si allontana e sparisce. Il signore davanti a una donna così bella rimane estasiato e dopo averla squadrata davanti e dietro entra nel bagno maschile. Io rimango fermo immobilizzato, poi mentre cerco di riprendermi e sistemo l’asta del pene che preme sui pantaloni giro casualmente lo sguardo verso il lavandino e noto sotto un cestino. All’interno vedo il reggiseno abbandonato da zia.
E quindi lo hai raccolto e..... Dai continua con questa bella storia
 

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30
L'inizio - Ottava parte

A quel punto con cortesia lo invito ad aspettare un attimo. Ma in signore insiste: “Ragazzino è uno scherzo? Dai fammi entrare!”. Io a questo punto non so cosa fare e mi viene spontaneo girarmi verso zia per invitarla ad intervenire. Zia sta sistemando con attenzione il nastro con le mani sul seno ma ha la testa girata verso l’ingresso per controllare la situazione, capisce le mie difficoltà e interviene: “Mi scusi è un’emergenza, ho un problema con il vestito, ma ho quasi finito”. Mentre lo dice ruota il busto verso l’ingresso e ora posso ammirare la bellezza del decolté di zia: i due seni liberi, burrosi sfidano la gravità, danzano nell’aria ricoperti solo da due strisce di nastro adesivo che si incrociano formando una x. L’abbronzatura contrasta con il bianco del nastro attirando gli sguardi come una calamità attira il ferro. Sembra una pin-up che su trovano sulle riviste sexy che più volte ho sfogliato. Mi immagino già la copertina con lei ammiccante sotto la scritta “Playboy”. E intanto l’erezione diventa incontenibile nelle mutande. Zia velocemente indossa il vestito, mi lancia il rotolino di nastro dicendomi di tenerlo in tasca per ogni eventualità, si avvicina alla porta d’ingresso del bagno, mi spinge malamente in parte e spalanca la porta Con un sorriso smagliante si scusa con il signore per averlo fatto aspettare. Poi si allontana e sparisce. Il signore davanti a una donna così bella rimane estasiato e dopo averla squadrata davanti e dietro entra nel bagno maschile. Io rimango fermo immobilizzato, poi mentre cerco di riprendermi e sistemo l’asta del pene che preme sui pantaloni giro casualmente lo sguardo verso il lavandino e noto sotto un cestino. All’interno vedo il reggiseno abbandonato da zia.
Continua interessante la cosa.
 

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