Continua a scrivere otTimo racconto
Zia l'esibizionista
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Settimo giorno
Non ho ancora smaltito l'umiliazione del giorno precedente. Mi sveglio comunque con un'erezione che mi ricorda quanto desiderio ha il mio corpo di possedere una femmina. Zia sta sistemando la camera coperta solo con una minuscola mutandina velata che il continuo sculettare tende a far scivolare verso il solco tra le due chiappe. Potrei cominciare la giornata diversamente dal solito: mi alzo, le strappo le mutande la piego a novanta gradi e la soddisfo.
Zia si gira mentre sto ancora fantasticando su questo nuovo programma della giornata, massaggiandomi e sistemando il glande gonfio. Sorride e mi invita a prepararmi a partire. Non ho voglia di passare anche questa giornata con lei e provo a trovare qualche scusa: "Vai pure tu zia io oggi mi alleno un po' con gli attrezzi che ci sono qui in albergo".
Si gira e con passi veloci si avvicina a me facendo danzare i seni che attirano il mio sguardo come il pendolo di un ipnotizzatore. Si siede accanto al mio letto. Ora ho i suoi capezzoli proprio di fronte agli occhi a pochi centimetri. Potrei tentare di allungare la lingua e succhiarli. Appoggia la mano sul mio mento obbligandomi ad alzare la testa e a guardarla in faccia. Esclama: "Mi hai letto nel pensiero! volevo proprio proporti qualcosa di alternativo per oggi. Sono stufa di spiaggia, screma e di mettermi nuda a prendere il sole. Hai proprio avuto una bella idea. Andiamo a passare una giornata alla bellissima palestra con Spa & Wellness che c'è in paese"
Si avvicina mi prende la testa fra le braccia e mi bacia la testa . Sento il calore del suo seno a contatto contro la mia spalla. Non capisco più niente. Partiamo.
Come al solito appena arrivati è lei che decide il programma. Mattinata in palestra con istruttore. Oggi zia sfoggia un pantalone cortissimo aderente un top abbinato specifici per chi fa sport. Io inizio a fare esercizi agli attrezzi, mentre lei imposta la scheda con l'istruttore, che da come parla e da come si atteggia è sicuramente gay. Mentre spiega come devono essere fatti gli esercizi, appoggia le mani in vari punti del corpo di zia indicando posizione corretta e muscoli sollecitati. In sostanza, per il semplice fatto di essere istruttore di palestra, in poco tempo palpeggia zia sulle cosce, sull'interno cosce, sui glutei, ma anche sui seni, prima tra le spalle, poi sul fianco e infine con il palmo dal basso quasi volesse sorreggerli.
Appena conclude la spiegazione e si allontana mi avvicino e le dico in un orecchio: "Ieri sera per una foto e una carezza sul culo hai brontolato tutto il pomeriggio. All'istruttore, che conosci da cinque minuti, hai permesso di palparti tutto il corpo senza fiatare!"
Zia sorride: "Guarda Simone che è normale in palestra per un istruttore verificare se il muscolo lavora correttamente ! Senti adesso, ad esempio come tira il bicipite femorale." Appoggio la mano sulla coscia di zia nella parte posteriore per sentire il lavoro del muscolo"
Sorrido e riprendo: "Ma con questo esercizio lavora molto anche il grande gluteo" e mentre lo dico sposto la mano sul culo di zia, che effettivamente sta lavorando, e lo palpeggio per bene. Zia sorride e scuote la testa a conferma della mia affermazione. Piccola pacca sul culo e mi allontano e torno a fare i miei esercizi. Ad un certo punto sento una mano sul gluteo è zia che dice: "sono venuta a sentire se fai l'esercizio correttamente" Sorride, piccola sberla sul mio culo e si allontana. Sorrido anch'io. Continuo ma osservo con attenzione zia e appena inizia l'esercizio con i pesi per i muscoli del torace e delle spalle lentamente mi avvicino da dietro e le sussurro nell'orecchio" Questi esercizi se non ricordo male sono specifici per tonificare il gran pettorale e il piccolo pettorale" . Mentre lo dico con una mano scendo dalla spalla verso il seno e mi fermo prima di arrivare al capezzolo. Poi sposto la mano lateralmente sul fianco del seno e verifico il lavoro del muscolo. Poi da dietro le poso entrambe le mani sui fianchi. Le lascio scivolare sullo stomaco e poi le sollevo fino a arrivare sotto al seno e le sussurro: "Se vuoi zia sono bravo sia a fare i massaggi sia come insegnante di palestra. Non sottovalutarmi"
Zia è sotto sforzo e a malapena riesce a sorridere. Poi prima di allontanarmi mi riavvicino con la bocca all'orecchio per un suggerimento: "Non fare troppi esercizi per i pettorali. il tuo seno è già tonico e con troppi esercizi rischi di ridurlo di dimensioni. Così come lo vedo io in spiaggia è perfetto.
Sarà la fatica, sarà il caldo, ma noto che i capezzoli di zia sembrano essersi risvegliati e premono contro il tessuto. Zia si scompone e interrompe l'esercizio dicendo: "Non ce la faccio più. " Si gira mi guarda e annuisce: "Forse hai ragione. Basta esercizi".
Ci avviciniamo verso gli spogliatoi. Zia mi posa nuovamente la mano sul gluteo e dice:"Questa mattina ti è andata bene. L'istruttore era più interessato al tuo corpo rispetto al mio. Secondo me avrebbe pagato pur di accarezzarti come sto facendo io. Vuoi che lo invitiamo con noi in spiaggia, cosi puoi mostrarti nudo? Secondo me se ti mostri come ieri sera indossando il mio costume e con e in un'evidente stato di eccitazione gli puoi chiedere e fare ciò che vuoi". E mentre continua a palpare il mio gluteo conclude dicendo:" Quasi quasi gli inoltro la tua foto!"
"Se lo fai ti consegno nelle mani del corteggiatore che hai in contrato qualche giorno fa in discoteca" Mentre parlo l'abbraccio passando con il braccio dietro la testa e facendolo scendere lungo il corpo raggiungo con la mano il suo gluteo, l'afferro e con tutta la forza che ho l'attiro verso di me, facendola letteralmente aderire al mio corpo. Lei sorride e dice: "Ok scegliamo un altro programma"
Doccia, pranzo e poi giro per le vie del paese. Lei naturalmente entra in tutti i negozi. Che noia. L'unica passatempo è osservare quanto i commessi dei negozi rimangano affascinati dalla zia. Comincio a fantasticare su possibili flirt tra zia e i commessi e vengo pervaso da uno strano sentimento, misto tra gelosia e libidine.
Mi avvicino e le dico:"Hai visto il commesso come ti guarda. Secondo me se fai la carina e sorridi ti fa lo sconto". Senza lasciarle il tempo di rispondere la sfido: "Io sto andando in bianco. Vediamo se tu sei più brava di me nelle conquiste." Strizzo l'occhio, le slaccio il bottone della camicetta sul petto che mette in mostra una profonda scollatura e mi allontano da lei. Lei alza il pollice: accetta la sfida. Controlla di non essere vista dal commesso e solleva un po' la gonna in vita e prende una giacca e la indossa per misurarla. Poi si avvicina al commesso e con la scusa di chiedere una diversa taglia della giacca comincia l'opera di seduzione. Apre e chiude la giacca permettendogli di osservare la scollatura. Si guarda allo specchio alzando la gonna per vedere se il capo che indossa si abbina all'abbronzatura della coscia. E' un supplizio per il commerciante tra seni che si offrono alla vista, tanga che appaiono sotto la gonna. E' proprio un'arte innata la seduzione. L'erezione nei pantaloni del commesso comincia ad essere evidente anche se, con la mano, appena zia è distratta, cerca di nasconderla spostando l'asta del pene. Anch'io comincio ad avere una bella erezione.
Zia ottiene quello che vuole: uno sconto eccezionale! Ma a questo punto intervengo io. Mentre sta pagando, "rimetto le vesti del fidanzato". Arrivo da dietro le appoggio l'asta eretta nel solco tra i glutei, la abbraccio con entrambe le mani e con la testa mi sposto fino a baciarla in bocca. Subito zia prende paura. Poi si accorge che sono io e si rilassa. Ma la incalzo subito: "Finalmente ti ho trovato Emma. Ecco dove eri finita a fare compere! Ma guardati, come sei vestita. Sarà pur vero che questi commercianti saranno anche abituati a clienti scostumate, ma non puoi andare in giro mezza nuda!" Lo sai che sono un tipo all'antica, molto possessivo". Mentre fingo questa scenata con una mano apro ancora di più la scolatura mettendo in mostra il seno in faccia al commesso. Poi con la mano lo avvolgo nascondendolo e palpeggiandolo in segno di possesso Poi immediatamente chiudo la camicia, mettendo una mano sul petto tra i due seni che tiene serrati i due lembi.
Concludo la scena teatrale dicendo: "Dai che andiamo. Siamo in ritardo" Salutiamo l'esterrefatto commesso. E mentre usciamo tengo stretta zia al mio corpo e le piazzo una mano sul culo. Mi giro verso di lei per capire il suo umore. All'inizio è seria quasi stizzita. Intervengo e le spiego le motivazioni per il mio comportamento: "Non so come abbia fatto il commesso a rimanere calmo. Hai visto che erezione che aveva. Secondo me stava per saltarti addosso. Ho deciso di intervenire come tuo fidanzato e salvarti per l'ennesima volta"
Lentamente zia distende le labbra e il viso e lasciandosi andare in una risata lancia un commento tagliente: "Insomma per evitare che mi salti addosso, mi sei saltato addosso tu!"
Torniamo verso il motorino ridendo come pazzi, ripensando alla scena. Lascio che sia lei a guidare. Io mi piazzo dietro e le appoggio con cura la mia erezione. Zia si accorge e dice "Stai ancora recitando la parte del marito?" Io assumo l'espressione del viso dei ragazzi quando vengono beccati con il dito nel vasetto della cioccolata. Mi sposto leggermente. Zia è troppo impegnata ad accendere il motorino e a ridere raccontarmi le sensazioni che ha provato quando se sono balzato dietro. In breve le sono nuovamente appiccicato addosso.
Durante il viaggio, l'abbraccio e mimo la scena precedente aprendole un po' la camicetta. Lei ride io la rimprovero scherzosamente ricordandole che sono un "Marito geloso". Con le dita apro il bottone sulla camicia al centro del petto e apro la scollatura mostrando il seno agli occhi di tutti quelli che passano. Lei ride ancora. Lo scherzo sembra piacerle. Mi da delle sberle sulle mani ridendo e dicendo: "Dai chiudi". Allora io chiudo ma dopo poco riapro. Ripeto più volte l'operazione finche arriviamo all'hotel.
Mentre parcheggio il motorino zia si ricompone, ma io la blocco subito: "Cosa stai facendo? Dai lascia tutto aperto, vediamo la faccia del ragazzo alla reception" Zia è incerta poi accetta. Entriamo affiancati le ha la camicia aperta fino all'ombelico. Dalla mia posizione girandomi verso lei vedo perfettamente uno dei due seni che danza sotto al leggero tessuto.
Chiede la chiave della stanza e sta per spostarsi verso l'ascensore. io la blocco è chiedo al ragazzo: "Cosa c'è in programma questa sera: " il ragazzo apre il depliant lo gira verso noi e comincia a parlare. Oltre al depliant, la fine del bancone e a seguire l'immensa scollatura di zia. Mentre parla io da sotto il bancone prendo un lembo della camicia e lo tiro verso di me cercando di aprire ulteriormente la scollatura. Il ragazzo deglutisce e parla con difficoltà impaperandosi. La scollatura dalla mia parte è sempre più aperta. Continuo a tirare il lembo della camicia. Ormai mezza aureola è in vista. Ancora un po' ed esce il capezzolo. Eccolo che spunta proprio mentre il ragazzo finisce di spiegare e alza la testa alzando anche lo sguardo che prima di arrivare all'altezza dei nostri visi rallenta quasi calamitato alla vista del seno di zia. Zia da brava attrice quasi in contemporanea abbassa la testa fa finta di accorgersi di avere il seno scoperto e con la mano lo ricopre sorridendo e dicendo "Sorry!"
Ora finalmente ci portiamo verso l'ascensore. Entriamo e appena chiuso scoppiamo in una risata che ci accompagna fino alla camera, dove finalmente zia si toglie definitivamente le camicia lasciando il seno libero di mostrarsi a me. Io naturalmente mi spoglio nudo e mostro la mia erezione. L'atmosfera è ancora ilare ma zia è determinata: "vai pure a fare la doccia fredda, per oggi ho già dato abbastanza spettacolo". Mentre mi sposto verso la doccia concludo dicendo: "Anche oggi, devo consolarmi da solo: Me lo dicevano i miei allenatori che anche da sposati spesso bisogna arrangiarsi da soli". Il mio pensiero va ancora una volta ai capezzoli di zia. Mi piacerebbe poter appoggiare la mia asta tra i suoi seni e lasciarmi cullare fino a sfregare il glande sui capezzoli e riempirli si sperma.
Zia l'esibizionista
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Settimo giorno
Non ho ancora smaltito l'umiliazione del giorno precedente. Mi sveglio comunque con un'erezione che mi ricorda quanto desiderio ha il mio corpo di possedere una femmina. Zia sta sistemando la camera coperta solo con una minuscola mutandina velata che il continuo sculettare tende a far scivolare verso il solco tra le due chiappe. Potrei cominciare la giornata diversamente dal solito: mi alzo, le strappo le mutande la piego a novanta gradi e la soddisfo.
Zia si gira mentre sto ancora fantasticando su questo nuovo programma della giornata, massaggiandomi e sistemando il glande gonfio. Sorride e mi invita a prepararmi a partire. Non ho voglia di passare anche questa giornata con lei e provo a trovare qualche scusa: "Vai pure tu zia io oggi mi alleno un po' con gli attrezzi che ci sono qui in albergo".
Si gira e con passi veloci si avvicina a me facendo danzare i seni che attirano il mio sguardo come il pendolo di un ipnotizzatore. Si siede accanto al mio letto. Ora ho i suoi capezzoli proprio di fronte agli occhi a pochi centimetri. Potrei tentare di allungare la lingua e succhiarli. Appoggia la mano sul mio mento obbligandomi ad alzare la testa e a guardarla in faccia. Esclama: "Mi hai letto nel pensiero! volevo proprio proporti qualcosa di alternativo per oggi. Sono stufa di spiaggia, screma e di mettermi nuda a prendere il sole. Hai proprio avuto una bella idea. Andiamo a passare una giornata alla bellissima palestra con Spa & Wellness che c'è in paese"
Si avvicina mi prende la testa fra le braccia e mi bacia la testa . Sento il calore del suo seno a contatto contro la mia spalla. Non capisco più niente. Partiamo.
Come al solito appena arrivati è lei che decide il programma. Mattinata in palestra con istruttore. Oggi zia sfoggia un pantalone cortissimo aderente un top abbinato specifici per chi fa sport. Io inizio a fare esercizi agli attrezzi, mentre lei imposta la scheda con l'istruttore, che da come parla e da come si atteggia è sicuramente gay. Mentre spiega come devono essere fatti gli esercizi, appoggia le mani in vari punti del corpo di zia indicando posizione corretta e muscoli sollecitati. In sostanza, per il semplice fatto di essere istruttore di palestra, in poco tempo palpeggia zia sulle cosce, sull'interno cosce, sui glutei, ma anche sui seni, prima tra le spalle, poi sul fianco e infine con il palmo dal basso quasi volesse sorreggerli.
Appena conclude la spiegazione e si allontana mi avvicino e le dico in un orecchio: "Ieri sera per una foto e una carezza sul culo hai brontolato tutto il pomeriggio. All'istruttore, che conosci da cinque minuti, hai permesso di palparti tutto il corpo senza fiatare!"
Zia sorride: "Guarda Simone che è normale in palestra per un istruttore verificare se il muscolo lavora correttamente ! Senti adesso, ad esempio come tira il bicipite femorale." Appoggio la mano sulla coscia di zia nella parte posteriore per sentire il lavoro del muscolo"
Sorrido e riprendo: "Ma con questo esercizio lavora molto anche il grande gluteo" e mentre lo dico sposto la mano sul culo di zia, che effettivamente sta lavorando, e lo palpeggio per bene. Zia sorride e scuote la testa a conferma della mia affermazione. Piccola pacca sul culo e mi allontano e torno a fare i miei esercizi. Ad un certo punto sento una mano sul gluteo è zia che dice: "sono venuta a sentire se fai l'esercizio correttamente" Sorride, piccola sberla sul mio culo e si allontana. Sorrido anch'io. Continuo ma osservo con attenzione zia e appena inizia l'esercizio con i pesi per i muscoli del torace e delle spalle lentamente mi avvicino da dietro e le sussurro nell'orecchio" Questi esercizi se non ricordo male sono specifici per tonificare il gran pettorale e il piccolo pettorale" . Mentre lo dico con una mano scendo dalla spalla verso il seno e mi fermo prima di arrivare al capezzolo. Poi sposto la mano lateralmente sul fianco del seno e verifico il lavoro del muscolo. Poi da dietro le poso entrambe le mani sui fianchi. Le lascio scivolare sullo stomaco e poi le sollevo fino a arrivare sotto al seno e le sussurro: "Se vuoi zia sono bravo sia a fare i massaggi sia come insegnante di palestra. Non sottovalutarmi"
Zia è sotto sforzo e a malapena riesce a sorridere. Poi prima di allontanarmi mi riavvicino con la bocca all'orecchio per un suggerimento: "Non fare troppi esercizi per i pettorali. il tuo seno è già tonico e con troppi esercizi rischi di ridurlo di dimensioni. Così come lo vedo io in spiaggia è perfetto.
Sarà la fatica, sarà il caldo, ma noto che i capezzoli di zia sembrano essersi risvegliati e premono contro il tessuto. Zia si scompone e interrompe l'esercizio dicendo: "Non ce la faccio più. " Si gira mi guarda e annuisce: "Forse hai ragione. Basta esercizi".
Ci avviciniamo verso gli spogliatoi. Zia mi posa nuovamente la mano sul gluteo e dice:"Questa mattina ti è andata bene. L'istruttore era più interessato al tuo corpo rispetto al mio. Secondo me avrebbe pagato pur di accarezzarti come sto facendo io. Vuoi che lo invitiamo con noi in spiaggia, cosi puoi mostrarti nudo? Secondo me se ti mostri come ieri sera indossando il mio costume e con e in un'evidente stato di eccitazione gli puoi chiedere e fare ciò che vuoi". E mentre continua a palpare il mio gluteo conclude dicendo:" Quasi quasi gli inoltro la tua foto!"
"Se lo fai ti consegno nelle mani del corteggiatore che hai in contrato qualche giorno fa in discoteca" Mentre parlo l'abbraccio passando con il braccio dietro la testa e facendolo scendere lungo il corpo raggiungo con la mano il suo gluteo, l'afferro e con tutta la forza che ho l'attiro verso di me, facendola letteralmente aderire al mio corpo. Lei sorride e dice: "Ok scegliamo un altro programma"
Doccia, pranzo e poi giro per le vie del paese. Lei naturalmente entra in tutti i negozi. Che noia. L'unica passatempo è osservare quanto i commessi dei negozi rimangano affascinati dalla zia. Comincio a fantasticare su possibili flirt tra zia e i commessi e vengo pervaso da uno strano sentimento, misto tra gelosia e libidine.
Mi avvicino e le dico:"Hai visto il commesso come ti guarda. Secondo me se fai la carina e sorridi ti fa lo sconto". Senza lasciarle il tempo di rispondere la sfido: "Io sto andando in bianco. Vediamo se tu sei più brava di me nelle conquiste." Strizzo l'occhio, le slaccio il bottone della camicetta sul petto che mette in mostra una profonda scollatura e mi allontano da lei. Lei alza il pollice: accetta la sfida. Controlla di non essere vista dal commesso e solleva un po' la gonna in vita e prende una giacca e la indossa per misurarla. Poi si avvicina al commesso e con la scusa di chiedere una diversa taglia della giacca comincia l'opera di seduzione. Apre e chiude la giacca permettendogli di osservare la scollatura. Si guarda allo specchio alzando la gonna per vedere se il capo che indossa si abbina all'abbronzatura della coscia. E' un supplizio per il commerciante tra seni che si offrono alla vista, tanga che appaiono sotto la gonna. E' proprio un'arte innata la seduzione. L'erezione nei pantaloni del commesso comincia ad essere evidente anche se, con la mano, appena zia è distratta, cerca di nasconderla spostando l'asta del pene. Anch'io comincio ad avere una bella erezione.
Zia ottiene quello che vuole: uno sconto eccezionale! Ma a questo punto intervengo io. Mentre sta pagando, "rimetto le vesti del fidanzato". Arrivo da dietro le appoggio l'asta eretta nel solco tra i glutei, la abbraccio con entrambe le mani e con la testa mi sposto fino a baciarla in bocca. Subito zia prende paura. Poi si accorge che sono io e si rilassa. Ma la incalzo subito: "Finalmente ti ho trovato Emma. Ecco dove eri finita a fare compere! Ma guardati, come sei vestita. Sarà pur vero che questi commercianti saranno anche abituati a clienti scostumate, ma non puoi andare in giro mezza nuda!" Lo sai che sono un tipo all'antica, molto possessivo". Mentre fingo questa scenata con una mano apro ancora di più la scolatura mettendo in mostra il seno in faccia al commesso. Poi con la mano lo avvolgo nascondendolo e palpeggiandolo in segno di possesso Poi immediatamente chiudo la camicia, mettendo una mano sul petto tra i due seni che tiene serrati i due lembi.
Concludo la scena teatrale dicendo: "Dai che andiamo. Siamo in ritardo" Salutiamo l'esterrefatto commesso. E mentre usciamo tengo stretta zia al mio corpo e le piazzo una mano sul culo. Mi giro verso di lei per capire il suo umore. All'inizio è seria quasi stizzita. Intervengo e le spiego le motivazioni per il mio comportamento: "Non so come abbia fatto il commesso a rimanere calmo. Hai visto che erezione che aveva. Secondo me stava per saltarti addosso. Ho deciso di intervenire come tuo fidanzato e salvarti per l'ennesima volta"
Lentamente zia distende le labbra e il viso e lasciandosi andare in una risata lancia un commento tagliente: "Insomma per evitare che mi salti addosso, mi sei saltato addosso tu!"
Torniamo verso il motorino ridendo come pazzi, ripensando alla scena. Lascio che sia lei a guidare. Io mi piazzo dietro e le appoggio con cura la mia erezione. Zia si accorge e dice "Stai ancora recitando la parte del marito?" Io assumo l'espressione del viso dei ragazzi quando vengono beccati con il dito nel vasetto della cioccolata. Mi sposto leggermente. Zia è troppo impegnata ad accendere il motorino e a ridere raccontarmi le sensazioni che ha provato quando se sono balzato dietro. In breve le sono nuovamente appiccicato addosso.
Durante il viaggio, l'abbraccio e mimo la scena precedente aprendole un po' la camicetta. Lei ride io la rimprovero scherzosamente ricordandole che sono un "Marito geloso". Con le dita apro il bottone sulla camicia al centro del petto e apro la scollatura mostrando il seno agli occhi di tutti quelli che passano. Lei ride ancora. Lo scherzo sembra piacerle. Mi da delle sberle sulle mani ridendo e dicendo: "Dai chiudi". Allora io chiudo ma dopo poco riapro. Ripeto più volte l'operazione finche arriviamo all'hotel.
Mentre parcheggio il motorino zia si ricompone, ma io la blocco subito: "Cosa stai facendo? Dai lascia tutto aperto, vediamo la faccia del ragazzo alla reception" Zia è incerta poi accetta. Entriamo affiancati le ha la camicia aperta fino all'ombelico. Dalla mia posizione girandomi verso lei vedo perfettamente uno dei due seni che danza sotto al leggero tessuto.
Chiede la chiave della stanza e sta per spostarsi verso l'ascensore. io la blocco è chiedo al ragazzo: "Cosa c'è in programma questa sera: " il ragazzo apre il depliant lo gira verso noi e comincia a parlare. Oltre al depliant, la fine del bancone e a seguire l'immensa scollatura di zia. Mentre parla io da sotto il bancone prendo un lembo della camicia e lo tiro verso di me cercando di aprire ulteriormente la scollatura. Il ragazzo deglutisce e parla con difficoltà impaperandosi. La scollatura dalla mia parte è sempre più aperta. Continuo a tirare il lembo della camicia. Ormai mezza aureola è in vista. Ancora un po' ed esce il capezzolo. Eccolo che spunta proprio mentre il ragazzo finisce di spiegare e alza la testa alzando anche lo sguardo che prima di arrivare all'altezza dei nostri visi rallenta quasi calamitato alla vista del seno di zia. Zia da brava attrice quasi in contemporanea abbassa la testa fa finta di accorgersi di avere il seno scoperto e con la mano lo ricopre sorridendo e dicendo "Sorry!"
Ora finalmente ci portiamo verso l'ascensore. Entriamo e appena chiuso scoppiamo in una risata che ci accompagna fino alla camera, dove finalmente zia si toglie definitivamente le camicia lasciando il seno libero di mostrarsi a me. Io naturalmente mi spoglio nudo e mostro la mia erezione. L'atmosfera è ancora ilare ma zia è determinata: "vai pure a fare la doccia fredda, per oggi ho già dato abbastanza spettacolo". Mentre mi sposto verso la doccia concludo dicendo: "Anche oggi, devo consolarmi da solo: Me lo dicevano i miei allenatori che anche da sposati spesso bisogna arrangiarsi da soli". Il mio pensiero va ancora una volta ai capezzoli di zia. Mi piacerebbe poter appoggiare la mia asta tra i suoi seni e lasciarmi cullare fino a sfregare il glande sui capezzoli e riempirli si sperma.
Zia l'esibizionista
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Settimo giorno
Non ho ancora smaltito l'umiliazione del giorno precedente. Mi sveglio comunque con un'erezione che mi ricorda quanto desiderio ha il mio corpo di possedere una femmina. Zia sta sistemando la camera coperta solo con una minuscola mutandina velata che il continuo sculettare tende a far scivolare verso il solco tra le due chiappe. Potrei cominciare la giornata diversamente dal solito: mi alzo, le strappo le mutande la piego a novanta gradi e la soddisfo.
Zia si gira mentre sto ancora fantasticando su questo nuovo programma della giornata, massaggiandomi e sistemando il glande gonfio. Sorride e mi invita a prepararmi a partire. Non ho voglia di passare anche questa giornata con lei e provo a trovare qualche scusa: "Vai pure tu zia io oggi mi alleno un po' con gli attrezzi che ci sono qui in albergo".
Si gira e con passi veloci si avvicina a me facendo danzare i seni che attirano il mio sguardo come il pendolo di un ipnotizzatore. Si siede accanto al mio letto. Ora ho i suoi capezzoli proprio di fronte agli occhi a pochi centimetri. Potrei tentare di allungare la lingua e succhiarli. Appoggia la mano sul mio mento obbligandomi ad alzare la testa e a guardarla in faccia. Esclama: "Mi hai letto nel pensiero! volevo proprio proporti qualcosa di alternativo per oggi. Sono stufa di spiaggia, screma e di mettermi nuda a prendere il sole. Hai proprio avuto una bella idea. Andiamo a passare una giornata alla bellissima palestra con Spa & Wellness che c'è in paese"
Si avvicina mi prende la testa fra le braccia e mi bacia la testa . Sento il calore del suo seno a contatto contro la mia spalla. Non capisco più niente. Partiamo.
Come al solito appena arrivati è lei che decide il programma. Mattinata in palestra con istruttore. Oggi zia sfoggia un pantalone cortissimo aderente un top abbinato specifici per chi fa sport. Io inizio a fare esercizi agli attrezzi, mentre lei imposta la scheda con l'istruttore, che da come parla e da come si atteggia è sicuramente gay. Mentre spiega come devono essere fatti gli esercizi, appoggia le mani in vari punti del corpo di zia indicando posizione corretta e muscoli sollecitati. In sostanza, per il semplice fatto di essere istruttore di palestra, in poco tempo palpeggia zia sulle cosce, sull'interno cosce, sui glutei, ma anche sui seni, prima tra le spalle, poi sul fianco e infine con il palmo dal basso quasi volesse sorreggerli.
Appena conclude la spiegazione e si allontana mi avvicino e le dico in un orecchio: "Ieri sera per una foto e una carezza sul culo hai brontolato tutto il pomeriggio. All'istruttore, che conosci da cinque minuti, hai permesso di palparti tutto il corpo senza fiatare!"
Zia sorride: "Guarda Simone che è normale in palestra per un istruttore verificare se il muscolo lavora correttamente ! Senti adesso, ad esempio come tira il bicipite femorale." Appoggio la mano sulla coscia di zia nella parte posteriore per sentire il lavoro del muscolo"
Sorrido e riprendo: "Ma con questo esercizio lavora molto anche il grande gluteo" e mentre lo dico sposto la mano sul culo di zia, che effettivamente sta lavorando, e lo palpeggio per bene. Zia sorride e scuote la testa a conferma della mia affermazione. Piccola pacca sul culo e mi allontano e torno a fare i miei esercizi. Ad un certo punto sento una mano sul gluteo è zia che dice: "sono venuta a sentire se fai l'esercizio correttamente" Sorride, piccola sberla sul mio culo e si allontana. Sorrido anch'io. Continuo ma osservo con attenzione zia e appena inizia l'esercizio con i pesi per i muscoli del torace e delle spalle lentamente mi avvicino da dietro e le sussurro nell'orecchio" Questi esercizi se non ricordo male sono specifici per tonificare il gran pettorale e il piccolo pettorale" . Mentre lo dico con una mano scendo dalla spalla verso il seno e mi fermo prima di arrivare al capezzolo. Poi sposto la mano lateralmente sul fianco del seno e verifico il lavoro del muscolo. Poi da dietro le poso entrambe le mani sui fianchi. Le lascio scivolare sullo stomaco e poi le sollevo fino a arrivare sotto al seno e le sussurro: "Se vuoi zia sono bravo sia a fare i massaggi sia come insegnante di palestra. Non sottovalutarmi"
Zia è sotto sforzo e a malapena riesce a sorridere. Poi prima di allontanarmi mi riavvicino con la bocca all'orecchio per un suggerimento: "Non fare troppi esercizi per i pettorali. il tuo seno è già tonico e con troppi esercizi rischi di ridurlo di dimensioni. Così come lo vedo io in spiaggia è perfetto.
Sarà la fatica, sarà il caldo, ma noto che i capezzoli di zia sembrano essersi risvegliati e premono contro il tessuto. Zia si scompone e interrompe l'esercizio dicendo: "Non ce la faccio più. " Si gira mi guarda e annuisce: "Forse hai ragione. Basta esercizi".
Ci avviciniamo verso gli spogliatoi. Zia mi posa nuovamente la mano sul gluteo e dice:"Questa mattina ti è andata bene. L'istruttore era più interessato al tuo corpo rispetto al mio. Secondo me avrebbe pagato pur di accarezzarti come sto facendo io. Vuoi che lo invitiamo con noi in spiaggia, cosi puoi mostrarti nudo? Secondo me se ti mostri come ieri sera indossando il mio costume e con e in un'evidente stato di eccitazione gli puoi chiedere e fare ciò che vuoi". E mentre continua a palpare il mio gluteo conclude dicendo:" Quasi quasi gli inoltro la tua foto!"
"Se lo fai ti consegno nelle mani del corteggiatore che hai in contrato qualche giorno fa in discoteca" Mentre parlo l'abbraccio passando con il braccio dietro la testa e facendolo scendere lungo il corpo raggiungo con la mano il suo gluteo, l'afferro e con tutta la forza che ho l'attiro verso di me, facendola letteralmente aderire al mio corpo. Lei sorride e dice: "Ok scegliamo un altro programma"
Doccia, pranzo e poi giro per le vie del paese. Lei naturalmente entra in tutti i negozi. Che noia. L'unica passatempo è osservare quanto i commessi dei negozi rimangano affascinati dalla zia. Comincio a fantasticare su possibili flirt tra zia e i commessi e vengo pervaso da uno strano sentimento, misto tra gelosia e libidine.
Mi avvicino e le dico:"Hai visto il commesso come ti guarda. Secondo me se fai la carina e sorridi ti fa lo sconto". Senza lasciarle il tempo di rispondere la sfido: "Io sto andando in bianco. Vediamo se tu sei più brava di me nelle conquiste." Strizzo l'occhio, le slaccio il bottone della camicetta sul petto che mette in mostra una profonda scollatura e mi allontano da lei. Lei alza il pollice: accetta la sfida. Controlla di non essere vista dal commesso e solleva un po' la gonna in vita e prende una giacca e la indossa per misurarla. Poi si avvicina al commesso e con la scusa di chiedere una diversa taglia della giacca comincia l'opera di seduzione. Apre e chiude la giacca permettendogli di osservare la scollatura. Si guarda allo specchio alzando la gonna per vedere se il capo che indossa si abbina all'abbronzatura della coscia. E' un supplizio per il commerciante tra seni che si offrono alla vista, tanga che appaiono sotto la gonna. E' proprio un'arte innata la seduzione. L'erezione nei pantaloni del commesso comincia ad essere evidente anche se, con la mano, appena zia è distratta, cerca di nasconderla spostando l'asta del pene. Anch'io comincio ad avere una bella erezione.
Zia ottiene quello che vuole: uno sconto eccezionale! Ma a questo punto intervengo io. Mentre sta pagando, "rimetto le vesti del fidanzato". Arrivo da dietro le appoggio l'asta eretta nel solco tra i glutei, la abbraccio con entrambe le mani e con la testa mi sposto fino a baciarla in bocca. Subito zia prende paura. Poi si accorge che sono io e si rilassa. Ma la incalzo subito: "Finalmente ti ho trovato Emma. Ecco dove eri finita a fare compere! Ma guardati, come sei vestita. Sarà pur vero che questi commercianti saranno anche abituati a clienti scostumate, ma non puoi andare in giro mezza nuda!" Lo sai che sono un tipo all'antica, molto possessivo". Mentre fingo questa scenata con una mano apro ancora di più la scolatura mettendo in mostra il seno in faccia al commesso. Poi con la mano lo avvolgo nascondendolo e palpeggiandolo in segno di possesso Poi immediatamente chiudo la camicia, mettendo una mano sul petto tra i due seni che tiene serrati i due lembi.
Concludo la scena teatrale dicendo: "Dai che andiamo. Siamo in ritardo" Salutiamo l'esterrefatto commesso. E mentre usciamo tengo stretta zia al mio corpo e le piazzo una mano sul culo. Mi giro verso di lei per capire il suo umore. All'inizio è seria quasi stizzita. Intervengo e le spiego le motivazioni per il mio comportamento: "Non so come abbia fatto il commesso a rimanere calmo. Hai visto che erezione che aveva. Secondo me stava per saltarti addosso. Ho deciso di intervenire come tuo fidanzato e salvarti per l'ennesima volta"
Lentamente zia distende le labbra e il viso e lasciandosi andare in una risata lancia un commento tagliente: "Insomma per evitare che mi salti addosso, mi sei saltato addosso tu!"
Torniamo verso il motorino ridendo come pazzi, ripensando alla scena. Lascio che sia lei a guidare. Io mi piazzo dietro e le appoggio con cura la mia erezione. Zia si accorge e dice "Stai ancora recitando la parte del marito?" Io assumo l'espressione del viso dei ragazzi quando vengono beccati con il dito nel vasetto della cioccolata. Mi sposto leggermente. Zia è troppo impegnata ad accendere il motorino e a ridere raccontarmi le sensazioni che ha provato quando se sono balzato dietro. In breve le sono nuovamente appiccicato addosso.
Durante il viaggio, l'abbraccio e mimo la scena precedente aprendole un po' la camicetta. Lei ride io la rimprovero scherzosamente ricordandole che sono un "Marito geloso". Con le dita apro il bottone sulla camicia al centro del petto e apro la scollatura mostrando il seno agli occhi di tutti quelli che passano. Lei ride ancora. Lo scherzo sembra piacerle. Mi da delle sberle sulle mani ridendo e dicendo: "Dai chiudi". Allora io chiudo ma dopo poco riapro. Ripeto più volte l'operazione finche arriviamo all'hotel.
Mentre parcheggio il motorino zia si ricompone, ma io la blocco subito: "Cosa stai facendo? Dai lascia tutto aperto, vediamo la faccia del ragazzo alla reception" Zia è incerta poi accetta. Entriamo affiancati le ha la camicia aperta fino all'ombelico. Dalla mia posizione girandomi verso lei vedo perfettamente uno dei due seni che danza sotto al leggero tessuto.
Chiede la chiave della stanza e sta per spostarsi verso l'ascensore. io la blocco è chiedo al ragazzo: "Cosa c'è in programma questa sera: " il ragazzo apre il depliant lo gira verso noi e comincia a parlare. Oltre al depliant, la fine del bancone e a seguire l'immensa scollatura di zia. Mentre parla io da sotto il bancone prendo un lembo della camicia e lo tiro verso di me cercando di aprire ulteriormente la scollatura. Il ragazzo deglutisce e parla con difficoltà impaperandosi. La scollatura dalla mia parte è sempre più aperta. Continuo a tirare il lembo della camicia. Ormai mezza aureola è in vista. Ancora un po' ed esce il capezzolo. Eccolo che spunta proprio mentre il ragazzo finisce di spiegare e alza la testa alzando anche lo sguardo che prima di arrivare all'altezza dei nostri visi rallenta quasi calamitato alla vista del seno di zia. Zia da brava attrice quasi in contemporanea abbassa la testa fa finta di accorgersi di avere il seno scoperto e con la mano lo ricopre sorridendo e dicendo "Sorry!"
Ora finalmente ci portiamo verso l'ascensore. Entriamo e appena chiuso scoppiamo in una risata che ci accompagna fino alla camera, dove finalmente zia si toglie definitivamente le camicia lasciando il seno libero di mostrarsi a me. Io naturalmente mi spoglio nudo e mostro la mia erezione. L'atmosfera è ancora ilare ma zia è determinata: "vai pure a fare la doccia fredda, per oggi ho già dato abbastanza spettacolo". Mentre mi sposto verso la doccia concludo dicendo: "Anche oggi, devo consolarmi da solo: Me lo dicevano i miei allenatori che anche da sposati spesso bisogna arrangiarsi da soli". Il mio pensiero va ancora una volta ai capezzoli di zia. Mi piacerebbe poter appoggiare la mia asta tra i suoi seni e lasciarmi cullare fino a sfregare il glande sui capezzoli e riempirli si sperma.