Vacanza obbligata ... con zia

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pandagi

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Approfitto per ringraziare tutti dei complimenti.
Chiedo inoltre aiuto. Non riesco più a modificare il primo post con l'inserimento delle ultime parti del racconto. Qualcuno lo può fare al posto mio? Grazie.
Rileggere alcune parti del racconto mi aiuta a sviluppare le successive e avere tutto il materiale in un unico post mi agevola il lavoro.
Una precisazione. Molti mi chiedono se si tratta semplicemente di un racconto di fantasia o di un fatto realmente accaduto. Credo che dipanare questo dubbio non sia determinate quindi per il momento ritengo inutile svelare questo aspetto.
 

redig

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[MENTION=134912]pandagi[/MENTION]; io ti regalo la mia versione ebook (txt, epub e azw3) così hai tutto insieme nei formati che vuoi.
 

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  • Vacanza forzata (6).zip
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hardevil

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Ciao, non è che magari c'è un limite alla lunghezza sui post? se così fosse ti conviene continuare a scrivere su un nuovo post e magari aggiungere una singola riga nel primo dove dici per esempio "il racconto prosegue a Pag. 36"... però bisogna aspettare i mod o gli admin per sapere qualcosa in più...

P.S. La curiosità spinge a chiedere se siano fatti realmente accaduti oppure no, me lo chiedo anche io molto spesso, ma non lo chiedo mai....alla fine è un po' come il "vedo non vedo" che stimola di più. Il raconto è ben scritto e molto piacevole. A me tanto basta. Bravo.
 
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pandagi

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Grazie per la versione ebook. Io contraccambio con una piccola parte del racconto ...

- - - Aggiornato - - -

La doccia

Una mattina durante le vacanze di natale, mi alzo dal letto con calma e mi butto letteralmente sotto la doccia. Mentre mi sto lavando, sento la porta del bagno che si apre e una voce femminile che dice “Permesso, posso entrare?” Non faccio in tempo a rispondere e sento le ante della cabina che si aprono. E’ zia che con un meraviglioso sorriso, squadra dal basso verso l’alto il mio corpo esclamando: “Tante chiacchiere, tanti propositi, a fine vacanza per continuare a vederci, per rimanere in contatto, ma poi niente! Per incontrare il mio nipotino, anzi, guardando meglio, NIPOTONE, devo venire io a casa sua e addirittura in doccia per riuscire ad avvicinarlo.”
Io rimango letteralmente a bocca aperta, riesco solo a salutare: “ciao zia”. Lei quasi non ascolta e continua ad osservare il mio corpo spostando la testa a destra e sinistra per poter controllare tutte le parti del mio corpo. Poi inizia come di consueto a dare ordini: “Girati e avvicinanti che ti lavo la schiena. Dammi la spugna”. Io obbedisco agevolando le sue imposizioni. Zia con la spugna nella mano destra inizia a lavarmi le spalle, mentre con il palmo della mano sinistra mi accarezza scendendo rapidamente sui glutei, in particolare su quello sinistro sfiorandolo per poi abbandonarlo scendendo brevemente verso la coscia. La sua mano senza mai fermarsi un istante risale fino a soppesare la mia chiappa. Improvvisamente la afferra energicamente abbandonandosi ad un intenso palpeggiamento con in mignolo della mano che si insinua fino a sfiorare l’orificio anale. La mano destra con la spugna si sposta dalle spalle verso il petto e roteando si abbassa fino a tastare i miei addominali, esclamando: “Bravo! Mi pare che tutta la MERCANZIA sia in ordine! Devo dire che è sempre molto piacevole sentirne la consistenza.”. Io la incalzo e la sfido: “Grazie zia per questo intenso massaggio, non me lo aspettavo e ciò lo rende ancora più gradito. Sei sicura che tutta la mercanzia sia in ordine? Controlla meglio se anche le altre parti sono TONICHE!”.
Zia sembra titubante e sento che lentamente sta diminuendo l’intensità della presa e allora subito riprendo:” Tutto qua? Sei diventata timida in questi mesi?”. Appena la mia bocca lascia uscire questa ultima frase l’azione della zia riprende vigore. Per un momento la sua mano si sposta verso il basso ventre, poi si ferma nuovamente e mi sussurra ad un orecchio: “Ti piacerebbe che continuassi? Ma non sono come le tue amichette al tuo servizio. E poi tua mamma sta tornando dalla cantina. Devo scappare.”. Appoggio le mie mani sulle sue bloccandole. Cerco di farle cambiare idea: “Ma come! Te ne vai già! Sei appena arrivata! Controlla meglio!” Zia scuote la testa in senso negativo. Io riprendo:” Scusa, posso controllare io, dopo tutto questo tempo, se anche tu hai saputo curare con attenzione il tuo corpo?”. Lei semplicemente continua a scuotere la testa. Torno alla carica: “Almeno completa il massaggio. Zia continua a scuotere la testa. Vorrei spingere la sua mano obbligandola a scendere verso il mio pube ma forse è necessario usare meno forza fisica e più psicologia e allora cambio tecnica. Abbondono la presa e libero le sue mani esclamando: “Ho capito, hai paura di sfigurare, effettivamente le mie amichette sono molto brave a fare questi massaggi. In quel momento sentiamo una porta che sbatte e la voce di mia mamma che chiama la sorella. Zia si distrae e volge lo sguardo verso il corridoio e la voce di mamma.

... continua ...
 

risotton

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Stiamo per partire per l’aeroporto. Prima di abbandonare la stanza dopo aver controllato di non dimenticare niente, zia mi tira a se sussurrandomi in un orecchio: "Adesso posso rivelartelo. Sono contenta di aver finito la vacanza riuscendo a resistere senza abbandonarmi alla passione: sei stato un terribile tentatore! Essendo mio nipote e avendoti quasi obbligato a venire in vacanza con me, credo che se avessi ceduto avrei avuto i rimorsi per tutta la vita. Se non fossi stato mio nipote ti avrei rinchiuso per 10 giorni in questa stanza e ti avrei obbligato a soddisfare ogni mio piacere!"
Zia riprende "Dammi un ultimo per abbraccio"
Un abbraccio intenso come solo due amanti possono scambiarsi. Un abbraccio carico di passione e di desiderio reciproco non sopito, anzi rafforzato. Un desiderio che dopo questa ultima uscita dalla stanza dell'albergo non so se potrà essere esaudito.
Ricordo il bacio lungo intenso con le nostre lingue che giocano e danzano. Le sue mani che scendono sulle mie natiche. Le mie che avvolgono il suo corpo: una risale sotto la maglietta, dentro al reggiseno verso il capezzolo mentre l’altra scende dal fianco verso il suo gluteo tentando di incunearsi invano sotto la gonna verso gli slip con le punta delle dita che cercano di andare oltre fino a raggiungere le zone più intime… Ma mentre il glande nuovamente s'ingrossa l'asta si irrigidisce ho il tempo di appoggiare con cura il mio bacino contro il suo costringendola ad arretrare fino ad appoggiarsi alla parete. Un'ultima concessione, prima di una perentoria spinta a due mani che mi allontana da lei.
"Fermati. Per fortuna che c'è l'aereo che sta per partire. Dai andiamo"
Abbasso i pantaloni e le mutande e rivolto verso zie mostrandole l'asta in erezione le dico:" Guarda come mi fai ritornare a casa"
"Non ti preoccupare non sei il solo che ritorna a casa con la voglia ... credi che io sia insensibile?"
Non mi rimane che sistemare la mia asta in erezione affinché sia meno visibile, prendere le valigie e lasciare la stanza.
Alla fine del volo prima di lasciarci solo un casto bacio sulle guance e un normale abbraccio tra zia e nipote ridisegnano il corretto confine del rapporto. Ma una mia precisazione rilancia e tenta di lasciare aperta una breccia: "Cara zia quando ti senti stressata o hai bisogno di qualcuno che finga essere tuo partner chiamami a qualsiasi ora. Io arriverò di corsa da te."
Zia sorride e riprende: "Adesso lo dici, ma tra qualche giorno dimenticherai tutto tra le braccia di qualche tua amica".
Sorrido anch'io e ribatto: "Forse hai ragione tu. Ma questa sera facendo la doccia sono sicuro che ripensando alla vacanza il mio amico qui sotto si agiterà e sarò costretto ad agire da solo, ancora una volta, come le tante altre volte che è accaduto durante questo viaggio. Per agevolare l'operazione penserò al rapporto dell'ultimo giorno con la partner sconosciuta, ma le aggiungerò il volto di donna che la mia fantasia erotica in questo momento desidera. I miei glutei rimangono a tua disposizione. Ciao spero di rivederti presto e non solo in sogno!

L'università

L'estate finisce velocemente senza nuovi incontri con zia. Io riprendo il mio percorso di studi iscrivendomi all'università in un’altra città. Rimaniamo in contatto tramite il cellulare, all’inizio attraverso uno scambio intenso di messaggi. Lei è curiosa di conoscere la mia vita sentimentale e io naturalmente le racconto tutte le mie conquiste sfrutto spesso dell'esperienza e della sicurezza maturata in vacanza Lei invece racconta poco delle sue esperienze, ma intuisco che pur di mantenere l'alto tenore di vita, si accontenta di sopportare il marito e rinunciare ai piaceri sessuali e ai flirt. Forse è proprio la mancanza di attività sessuale che la rende estremamente curiosa di conoscere le mie avventure. Io nei momenti liberi la aggiorno inviandole anche fotografie e video, ad un nuovo numero di cellulare che attiva appositamente e che tiene riservato proprio per questi nostri contatti. Ma le chiedo di contraccambiare con l'invio di sue foto e filmati. All'inizio rifiuta, ma poi a malincuore, se vuole ricevere da me il materiale deve cedere. Una sera pur di poter guardare in diretta dal mio cellulare appoggiato sulla scrivania le effusioni amorose con una compagna di corso, acconsente di inviare un breve filmato in cui sono inquadrate le parti intime di lei al culmine del piacere mentre si abbandona ad un massaggio di autoerotismo. Ma mi rimane il dubbio: che sia lei veramente?
Con il passare del tempo poi i contanti si fanno più radi. La mia intensa vita sociale contribuisce a farmi lasciare velocemente alle spalle l'avventura dell'estate verso una nuova stagione ricca di esperienze. Arrivano le vacanze invernali e purtroppo sono costretto a tornare a casa fino alla ripresa delle lezioni.
Ed è proprio durante la vacanza che ritrovo zia Emma

mmm eccitantissima la parte dei messaggi e del suo video hot, perchè nn approfondisci la questione raccontando nel dettaglio?
 
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pandagi

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Buongiorno e buon 2018
In questo periodo di ferie sono riuscito a finire il racconto della "Doccia". Ecco di seguito il racconto completo.

La doccia

Una mattina durante le vacanze di natale, mi alzo dal letto con calma e mi butto letteralmente sotto la doccia. Mentre mi sto lavando, sento la porta del bagno che si apre e una voce femminile che dice “Permesso, posso entrare?” Non faccio in tempo a rispondere e sento le ante della cabina che si aprono. E’ zia che con un meraviglioso sorriso, squadra dal basso verso l’alto il mio corpo esclamando: “Tante chiacchiere, tanti propositi, a fine vacanza per continuare a vederci, per rimanere in contatto, ma poi niente! Per incontrare il mio nipotino, anzi, guardando meglio, NIPOTONE, devo venire io a casa sua e addirittura in doccia per riuscire ad avvicinarlo.”
Io rimango letteralmente a bocca aperta, riesco solo a salutare: “ciao zia”. Lei quasi non ascolta e continua ad osservare il mio corpo spostando la testa a destra e sinistra per poter controllare tutte le parti del mio corpo. Poi inizia come di consueto a dare ordini: “Girati e avvicinanti che ti lavo la schiena. Dammi la spugna”. Io obbedisco agevolando le sue imposizioni. Zia con la spugna nella mano destra inizia a lavarmi le spalle, mentre con il palmo della mano sinistra mi accarezza scendendo rapidamente sui glutei, in particolare su quello sinistro sfiorandolo per poi abbandonarlo scendendo brevemente verso la coscia. La sua mano senza mai fermarsi un istante risale fino a soppesare la mia chiappa. Improvvisamente la afferra energicamente abbandonandosi ad un intenso palpeggiamento con in mignolo della mano che si insinua fino a sfiorare l’orificio anale. La mano destra con la spugna si sposta dalle spalle verso il petto e roteando si abbassa fino a tastare i miei addominali, esclamando: “Bravo! Mi pare che tutta la MERCANZIA sia in ordine! Devo dire che è sempre molto piacevole sentirne la consistenza.”. Io la incalzo e la sfido: “Grazie zia per questo intenso massaggio, non me lo aspettavo e ciò lo rende ancora più gradito. Sei sicura che tutta la mercanzia sia in ordine? Controlla meglio se anche le altre parti sono TONICHE!”.
Zia sembra titubante e sento che lentamente sta diminuendo l’intensità della presa e allora subito riprendo:” Tutto qua? Sei diventata timida in questi mesi?”. Appena la mia bocca lascia uscire questa ultima frase l’azione della zia riprende vigore. Per un momento la sua mano si sposta verso il basso ventre, poi si ferma nuovamente e mi sussurra ad un orecchio: “Ti piacerebbe che continuassi? Ma non sono come le tue amichette al tuo servizio. E poi tua mamma sta tornando dalla cantina. Devo scappare.”. Appoggio le mie mani sulle sue bloccandole. Cerco di farle cambiare idea: “Ma come! Te ne vai già! Sei appena arrivata! Controlla meglio!” Zia scuote la testa in senso negativo. Io riprendo:” Scusa, posso controllare io, dopo tutto questo tempo, se anche tu hai saputo curare con attenzione il tuo corpo?”. Lei semplicemente continua a scuotere la testa. Torno alla carica: “Almeno completa il massaggio. Zia continua a scuotere la testa. Vorrei spingere la sua mano obbligandola a scendere verso il mio pube ma forse è necessario usare meno forza fisica e più psicologia e allora cambio tecnica. Abbondono la presa e libero le sue mani esclamando: “Ho capito, hai paura di sfigurare, effettivamente le mie amichette sono molto brave a fare questi massaggi. In quel momento sentiamo una porta che sbatte e la voce di mia mamma che chiama la sorella. Zia si distrae e volge lo sguardo verso il corridoio e la voce di mamma.

Sono rammaricato da questo inopportuno arrivo e riprendo: “Sei fortunata! Salvata in corner dall’arrivo di mamma!”. Quest’ultima frase deve averla colpita nell’orgoglio. Sento l’azione delle mani di zia che riprende vigore. La mano destra con la spugna, con mia grande sorpresa, scende verso il mio pube continuando il massaggio e arrivando a massaggiare il pene, ancora rilassato, mentre la mano sinistra preme con intensità sul gluteo. Il mio corpo è come bloccato in una tenaglia dalle mani di zia. Improvvisamente abbandona la spugna che cade a terra. Le sue dita si spostano verso il basso andando ad accarezzare prima e a massaggiare poi i testicoli. L’asta del pene prende vigore e si erige. Zia si accorge dell’eccitazione che riesce a sprigionare sul mio corpo e con un sorriso beffardo esclama: “Sono ancora capace di STIMOLARE i giovanetti!”
Mamma chiama nuovamente la sorella. Zia sembra non voler abbandonare l’azione, anzi la sua mano sale dai testicoli accarezzando l’asta e impugnandola saldamente. Mamma chiama ancora e zia è costretta a rispondere: “Eccomi arrivo sto salutando Simone”. Mentre lo dice con l’altra mano preme con forza sul gluteo mentre il mignolo si sposta fino a incontrare l’orifizio anale entrando energicamente. Il mio corpo riceve una scossa improvvisa e non riesco a trattenere un gridolino di piacere. Sono combattuto dall’abbandonarmi al piacere ma molto preoccupato dall’arrivo della mamma. Sento i passi di mamma nel corridoio. La mano di zia scivola con vigore sull’asta liberando il glande e continuando con un’azione ritmica classica della masturbazione. Sono bloccato dal piacere e dal panico per quello che potrebbe succedere se mamma entrasse in questo momento. Improvvisamente zia lascia la presa e mi spinge dentro la doccia. Faccio in tempo a girarmi per chiudere le ante, mentre zia guardando sodisfatta e con un ghigno di sfida l’asta del pene eccitata vibrare verso l’alto, nasconde una mano in tasca per farla asciugare senza destare sospetti e portando l’altra, la destra che ha appena finito di massaggiare il mio pene, verso il viso per annusare e leccare le dita.
Mamma si accinge ad entrar in bagno mentre anche la mano destra di zia viene risposta nella tasca e io mi giro. I vetri della cabina doccia sono satinati e lasciano trasparire solo le forme del corpo ma non i particolari. Mi avvicino al box doccia mostrando la schiena e i glutei mentre continuo il dolce massaggio da lei iniziato la saluto: “Grazie zia di questa inattesa visita. Mi hai ALLIETATO la giornata. Mi devi promettere che ci rivediamo al più presto così possiamo continuare e APPROFONDIRE la nostra discussione. Scusami se mi sono fatto sentire poco dopo la vacanza. Ti prometto che, ora che sono a casa, manterrò i propositi e verrò spesso a trovarti”. Zia rivolgendosi a mamma esclama “Tuo figlio comincia ad essere impertinente: promette e non mantiene e non ha più rispetto della sua vecchia zia”. Mamma sorride. Come sempre, quando incontro zia, devo, da solo, far scaricare al mio corpo l’eccitazione che lei fa accumulare.
Mentre le due sorelle si allontanano e abbandonando il bagno io aumento il ritmo della masturbazione. Sento il piacere aumentare mentre il mio pensiero vola e immagina di riuscire a possedere finalmente zia: Esplodo liberando il mio seme che si infrange sulle pareti della doccia. Sono senza fiato le mie gambe stentano a sorreggermi. Zia è dinamite pura! Riuscirò mai a possederla?
 
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A.

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Buongiorno e buon 2018
In questo periodo di ferie sono riuscito a finire il racconto della "Doccia". Ecco di seguito il racconto completo.

La doccia

Una mattina durante le vacanze di natale, mi alzo dal letto con calma e mi butto letteralmente sotto la doccia. Mentre mi sto lavando, sento la porta del bagno che si apre e una voce femminile che dice “Permesso, posso entrare?” Non faccio in tempo a rispondere e sento le ante della cabina che si aprono. E’ zia che con un meraviglioso sorriso, squadra dal basso verso l’alto il mio corpo esclamando: “Tante chiacchiere, tanti propositi, a fine vacanza per continuare a vederci, per rimanere in contatto, ma poi niente! Per incontrare il mio nipotino, anzi, guardando meglio, NIPOTONE, devo venire io a casa sua e addirittura in doccia per riuscire ad avvicinarlo.”
Io rimango letteralmente a bocca aperta, riesco solo a salutare: “ciao zia”. Lei quasi non ascolta e continua ad osservare il mio corpo spostando la testa a destra e sinistra per poter controllare tutte le parti del mio corpo. Poi inizia come di consueto a dare ordini: “Girati e avvicinanti che ti lavo la schiena. Dammi la spugna”. Io obbedisco agevolando le sue imposizioni. Zia con la spugna nella mano destra inizia a lavarmi le spalle, mentre con il palmo della mano sinistra mi accarezza scendendo rapidamente sui glutei, in particolare su quello sinistro sfiorandolo per poi abbandonarlo scendendo brevemente verso la coscia. La sua mano senza mai fermarsi un istante risale fino a soppesare la mia chiappa. Improvvisamente la afferra energicamente abbandonandosi ad un intenso palpeggiamento con in mignolo della mano che si insinua fino a sfiorare l’orificio anale. La mano destra con la spugna si sposta dalle spalle verso il petto e roteando si abbassa fino a tastare i miei addominali, esclamando: “Bravo! Mi pare che tutta la MERCANZIA sia in ordine! Devo dire che è sempre molto piacevole sentirne la consistenza.”. Io la incalzo e la sfido: “Grazie zia per questo intenso massaggio, non me lo aspettavo e ciò lo rende ancora più gradito. Sei sicura che tutta la mercanzia sia in ordine? Controlla meglio se anche le altre parti sono TONICHE!”.
Zia sembra titubante e sento che lentamente sta diminuendo l’intensità della presa e allora subito riprendo:” Tutto qua? Sei diventata timida in questi mesi?”. Appena la mia bocca lascia uscire questa ultima frase l’azione della zia riprende vigore. Per un momento la sua mano si sposta verso il basso ventre, poi si ferma nuovamente e mi sussurra ad un orecchio: “Ti piacerebbe che continuassi? Ma non sono come le tue amichette al tuo servizio. E poi tua mamma sta tornando dalla cantina. Devo scappare.”. Appoggio le mie mani sulle sue bloccandole. Cerco di farle cambiare idea: “Ma come! Te ne vai già! Sei appena arrivata! Controlla meglio!” Zia scuote la testa in senso negativo. Io riprendo:” Scusa, posso controllare io, dopo tutto questo tempo, se anche tu hai saputo curare con attenzione il tuo corpo?”. Lei semplicemente continua a scuotere la testa. Torno alla carica: “Almeno completa il massaggio. Zia continua a scuotere la testa. Vorrei spingere la sua mano obbligandola a scendere verso il mio pube ma forse è necessario usare meno forza fisica e più psicologia e allora cambio tecnica. Abbondono la presa e libero le sue mani esclamando: “Ho capito, hai paura di sfigurare, effettivamente le mie amichette sono molto brave a fare questi massaggi. In quel momento sentiamo una porta che sbatte e la voce di mia mamma che chiama la sorella. Zia si distrae e volge lo sguardo verso il corridoio e la voce di mamma.

Sono rammaricato da questo inopportuno arrivo e riprendo: “Sei fortunata! Salvata in corner dall’arrivo di mamma!”. Quest’ultima frase deve averla colpita nell’orgoglio. Sento l’azione delle mani di zia che riprende vigore. La mano destra con la spugna, con mia grande sorpresa, scende verso il mio pube continuando il massaggio e arrivando a massaggiare il pene, ancora rilassato, mentre la mano sinistra preme con intensità sul gluteo. Il mio corpo è come bloccato in una tenaglia dalle mani di zia. Improvvisamente abbandona la spugna che cade a terra. Le sue dita si spostano verso il basso andando ad accarezzare prima e a massaggiare poi i testicoli. L’asta del pene prende vigore e si erige. Zia si accorge dell’eccitazione che riesce a sprigionare sul mio corpo e con un sorriso beffardo esclama: “Sono ancora capace di STIMOLARE i giovanetti!”
Mamma chiama nuovamente la sorella. Zia sembra non voler abbandonare l’azione, anzi la sua mano sale dai testicoli accarezzando l’asta e impugnandola saldamente. Mamma chiama ancora e zia è costretta a rispondere: “Eccomi arrivo sto salutando Simone”. Mentre lo dice con l’altra mano preme con forza sul gluteo mentre il mignolo si sposta fino a incontrare l’orifizio anale entrando energicamente. Il mio corpo riceve una scossa improvvisa e non riesco a trattenere un gridolino di piacere. Sono combattuto dall’abbandonarmi al piacere ma molto preoccupato dall’arrivo della mamma. Sento i passi di mamma nel corridoio. La mano di zia scivola con vigore sull’asta liberando il glande e continuando con un’azione ritmica classica della masturbazione. Sono bloccato dal piacere e dal panico per quello che potrebbe succedere se mamma entrasse in questo momento. Improvvisamente zia lascia la presa e mi spinge dentro la doccia. Faccio in tempo a girarmi per chiudere le ante, mentre zia guardando sodisfatta e con un ghigno di sfida l’asta del pene eccitata vibrare verso l’alto, nasconde una mano in tasca per farla asciugare senza destare sospetti e portando l’altra, la destra che ha appena finito di massaggiare il mio pene, verso il viso per annusare e leccare le dita.
Mamma si accinge ad entrar in bagno mentre anche la mano destra di zia viene risposta nella tasca e io mi giro. I vetri della cabina doccia sono satinati e lasciano trasparire solo le forme del corpo ma non i particolari. Mi avvicino al box doccia mostrando la schiena e i glutei mentre continuo il dolce massaggio da lei iniziato la saluto: “Grazie zia di questa inattesa visita. Mi hai ALLIETATO la giornata. Mi devi promettere che ci rivediamo al più presto così possiamo continuare e APPROFONDIRE la nostra discussione. Scusami se mi sono fatto sentire poco dopo la vacanza. Ti prometto che, ora che sono a casa, manterrò i propositi e verrò spesso a trovarti”. Zia rivolgendosi a mamma esclama “Tuo figlio comincia ad essere impertinente: promette e non mantiene e non ha più rispetto della sua vecchia zia”. Mamma sorride. Come sempre, quando incontro zia, devo, da solo, far scaricare al mio corpo l’eccitazione che lei fa accumulare.
Mentre le due sorelle si allontanano e abbandonando il bagno io aumento il ritmo della masturbazione. Sento il piacere aumentare mentre il mio pensiero vola e immagina di riuscire a possedere finalmente zia: Esplodo liberando il mio seme che si infrange sulle pareti della doccia. Sono senza fiato le mie gambe stentano a sorreggermi. Zia è dinamite pura! Riuscirò mai a possederla?

Come sempre letto tutto d un fiato bravissimo. Non poteva iniziare in maniera migliore questo 2018.
Continua così 😁
 

ToroLoco88

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Caro Pandagi,
la prima sezione che vengo a visitare ogni qualvolta accedo al forum è quella dei racconti erotici per vedere se ci sono novità nel tuo racconto.
Attendo con trepidante attesa il continuo , la zietta provocatrice merita una bella punizione ;-)

P.s potresti inserire qualche foto in più per fornire alla nostra immaginazione qualche dettaglio più limpido circa la fisionomia della zia? :)
 

Zurg23

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Racconto a dir poco fenomenale. Letto tutto d un fiato per la 4a volta. Ti prende e una volta arrivato a fine "capitolo" sei eccitatissimo e leggi il secondo e così via. Spero che continui con i racconti.
Bravissimo
 
OP
pandagi

pandagi

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Dopo l’incontro ravvicinato di zia nella doccia, decido di tentare il tutto per tutto: o la va o la spacca!
Questa volta vado all’attacco a casa di zia.
Suono e viene lei ad aprirmi. Cerco subito di avere un contatto ravvicinato e l’abbraccio mentre lei mi dice: “Cosa fai da queste parti! Non ti aspettavo”
Mentre l’abbraccio la mia mano dalla schiena comincia a scendere verso i glutei. Zia prontamente, con una forza che non mi aspettavo mi allontana e con gli occhi sbarrati prosegue: “Vieni che ti presento alla mia cara amica”.
Ci mancava anche l’amica a rovinare la festa!
Mentre lo dice si allontana e mi inviata a seguirla. E’ sempre più bella. Alta, seni ben proporzionati, gambe nervose ricoperte da calze velate scure, naso all’insù, bocca ampia e labbra leggermente carnose, mai volgare negli atteggiamenti e sempre in tiro , insomma una donna di classe ma algida e perennemente incazzata.
La guardo allontanarsi, indossa scarpe con tacco e un vestito rosso fuoco che le arriva fino al ginocchio, ampiamente scollato sulla schiena, sembra senza reggiseno, perfetta, come di consueto, non fosse per il fatto che si comporta da perfetto generale rompicoglioni!!!
I miei occhi vagavano sul suo corpo, cercavano le labbra e ne seguono i contorni, i capezzoli sembrano induriti sotto il vestito, il mio sguardo è fisso su di lei nella speranza di incrociare il suo e poter trasmettere la mia passione e i miei desideri.
Le mie orecchie ascoltano i sussurri della voce e le parole scandite con sensualità. Le narici inspirano immagazzinando nei polmoni il suo profumo che trasmette impulsi al cervello che diventano richiami animali istintuali sempre più pressanti.
Il mio corpo freme per un contatto.
Finalmente si ferma un attimo prima di entrare nella sala e dedica qualche istante a me. Mi avvicino a lei che inizia a sussurrare: “Come stai? Hai fatto delle BUONE RIFLESSIONI in doccia?”. Osservo con attenzione il suo sorriso beffardo. Non rispondo e continuo ad avvicinarmi. All’interno della sala intuisco che deve esserci la sua amica e lei e le dico: “Ho fatto tante riflessioni e sono qui per questo, per chiedere il tuo aiuto! Posso intanto salutarti e abbracciarti?”.
Lei facendomi capire con gli occhi che non siamo soli e che nell’altra stanza c’è qualcuno allunga le braccia verso di me come per invitarmi ad abbracciarla.
Ora è di fronte a me, finalmente posso stringerla a me per i saluti rituali. Mentre le nostre guance si sfiorano per un casto bacio, con le braccia e le mani le cingo la vita, non lascio che si ritragga e le bacio il collo indugiando con le labbra e facendole sentire la punta della sua lingua. Percepisco un brivido che si scatena nel suo corpo e le attraversa la schiena. La stringo ancora più forte e quasi con la testa appoggiata alla spalla le sussurro: “Ora che sono con te sto molto bene. Sei sempre più affascinante e sfuggente. Mi abbandoni sempre nei momenti meno opportuni”. Mentre lo dico avvicino sempre più il mio pube al suo corpo per cercare un contatto. Una mia mano appoggiata alla sua schiena tiene il corpo di zia ben stretto e appoggiato al mio l’altra mano si sposta dal fianco verso la schiena con delicatezza alla riscoperta di quel corpo che da tanto, troppo tempo, non posso accarezzare. Sento l’eccitazione che cresce. Lei ancora una volta con una grande spinta si libera dall’abbraccio fulminandomi con un’occhiata e aggiungendo: “Sei fin troppo IN FORMA, mi pare!”
Non mi resta che ammettere annuendo con la testa e con un filo di voce aggiungere: “E’ la tua presenza che mi tiene IN FORMA”. Ho appena il tempo di accomodare con una mano la mia asta lasciando che zia osservi, prima che la sua amica spostandosi nella stanza inquadra le nostre figure. Lei è Ada, fisicamente un po’ appesantita dagli anni, ha il viso ricoperto da un trucco pesante che le rende lo sguardo volgare da mangiatrice di uomini. Appena entro e mi avvicino mi punta gli occhi addosso analizzando con cura l’intero mio corpo ed esclamando rivolta a me: “E questo bel giovane da dove spunta!”
Vengo presentato e Ada subito approfitta per abbracciarmi, baciarmi e saggiare il mio corpo: “Come sei cresciuto bene ragazzo! Senti che muscoli che hai!”. Guardo zia è molto scura in viso probabilmente per l’atteggiamento dell’amica. Zia cerca di sottrarmi dagli artigli di Ada invitandoci tutti al divano a bere un aperitivo. Le due signore si accomodano sul divano mentre io mi siedo su una sedia di fronte a loro e comincio a rispondere alle insistenti domande di Ada sulla mia vita sentimentale e sui miei interessi. Lei dimostra tutta la sua sfacciataggine e incurante della presenza di zia lentamente apre le gambe lasciandomi ammirare le sue cosce fasciate da calze autoreggenti fino a mostrare gli striminziti slip. Zia che conoscere molo bene Ada nota immediatamente il comportamento dell’amica e con un veloce spostamento di posizione sul divano ruotando il corpo verso Ada attira la sua l’attenzione costringendola ad assumere una posizione meno da esibizionista.
Credo di essere una preda per Ada, il suo desiderio erotico. Appena riprendo a parlare lei riapre le gambe lasciando trasparire dalla bocca, più volte la punta della lingua e ammiccando. Zia è stizzita dagli atteggiamenti di ADA e non riesce a stare ferma così ci invita ad uscire in giardino. Ada esuberante come un bimbo è la prima a scattare in piedi avvicinandosi a me per accompagnarmi verso l’uscita, infilando il suo braccio sotto il mio bloccandomi a lei e costringendomi a seguirla mentre la mia mano viene letteralmente schiacciata contro il suo abbondante seno messo ancora più in evidenza da profondi respiri.
Non c’è verso di allontanarla da me. Zia è sempre più stizzita. Mi trovo nel giardino seduto ad un tavolo tra le due donne.
Ada continua a cercare il contatto con il mio corpo. La sua gamba si sposta verso la mia. La sua mano, accarezza la mia, saggia il mio bicipite.
Zia è nervosa e il suo viso non nasconde l’arrabbiatura. Con molta discrezione cerco di raggiungere il ginocchio di zia da sotto il tavolo, ma lei in modo anche molto scortese si ritrae. Ada è molto meno attraente di zia, ma molto più accondiscendente e quindi decido di approfittarne e comincio ad agevolare il gioco di Ada, fino ad arrivare scherzosamente a schiaffeggiare la sua coscia: gradisce le mie attenzioni e allo stesso modo apprezza il buon aperitivo alcolico forse anche esagerando con le dosi.
Zia interviene e con una banale scusa mi chiede di andare con lei in cucina per aiutarla e in questo modo mi libera dalla morsa di Ada
Appena entrati in cucina zia richiude la porta dietro di lei, poi mi afferra per il bavero mettendomi spalle alla parete. Alza un ginocchio e lo sbatte contro il mio pube con decisione dicendo: “Finiscila di fare gli occhi dolci con quella sgualdrina o te ne pentirai amaramente”. Poi abbassa lo sguardo verso le mie parti intime e imprimendo nuovamente pressione con il ginocchio verso il mio pube esclama: “Io te lo spacco”. Mentre soffro in silenzio e contemporaneamente godo dell’intenso contatto che la pressione del ginocchio di zia produce sul mio basso ventre, con molta calma cerco di ribattere mentre con dolcezza accarezzo la coscia di zia che mi tiene bloccato al muro: “Se solo tu fossi più gentile con me ed accondiscendente …” Zia schiaccia nuovamente il ginoccchio contro le mie palle: “Finiscila sai bene che non è possibile vista la parentela che ci unisce e la situazione contingente”. Ecco il lato peggiore di zia che merge. Ora addirittura ritira in ballo la parentela, ma questa volta non intendo sottostare ai suoi ordini. Con una mano sollevo leggermente e blocco con decisione la sua gamba che schiaccia il mio pube lasciando zia in equilibrio precario. Con l’altra mano continuo ad accarezzare la coscia della stessa gamba. Da queste posizione posso vedere il bordo delle autoreggenti e anche oltre verso gli slip. Puntando lo sguardo deciso verso il suo viso esclamo: “Finiscila con queste scuse. Siamo entrambi adulti e consenzienti. Questa è l’unica cosa che conta. Dimenticati le futili scuse che hai appena elencato e cerca di essere più gentile o mi obbligherai a cadere tra gli artigli di ADA. Mentre lo dico la mia mano scivola lentamente sulla morbida, calda e accogliente coscia di zia sempre più in profondità. Le calze che avvolgono la pelle di zia la rendono ancora più vellutata. Lei è bloccata tenta di ribellarsi schiacciando nuovamente il ginocchio contro il mio pube, ma è mia prigioniera e la tengo saldamente bloccata. La mia mano ormai è arrivata al bordo delle autoreggenti ma non ho intenzione di fermarmi e glielo faccio capire con decisione: “Cerca di essere più gentile con me e rilassati”. Zia spalanca gli occhi, capisce che in questo momento non è il cacciatore ma la preda. La mia mano passa oltre le autoreggenti, verso il suo pube, fino a sfiorare il bordo degli slip, deviando per un attimo fino ad arrivare fino al gluteo. Con forza la avvicino a me. Le nostre teste sono molto vicine, sente il calore del suo respiro. Avvicino le mie labbra alle sue baciandola con intensità e passione, mentre la mia mano continua a esplorare le sue parti più nascoste ritornando a sfiorare il bordo degli slip, fino ad insinuarsi sotto con decisione. Finalmente posso esplorare anche le zone più intime di zia che comincia ad ansimare e ad esclamare :” Sarò più gentile, ma non esagerare fermati ora, dobbiamo tornare al tavolo”. E’ troppo eccitante poter possedere almeno con le dita della mano il morbido pube. Sento le mie dita che cominciano a bagnarsi con gli umori generati dal dolce fiore di zia. Tiro verso il basso gli slip ordinandole : ”Toglili e dammeli”. Zia annuisce e riesce solo a dire: ”ok ma poi torniamo a tavola” .Io abbandono la presa, e continuando a guardarla annuso le dita che hanno violato la sua intimità. Odorano di fresco. Poi le infilo in bocca per poter saggiarne gli umori. Zia con grande destrezza e velocità abbassa il tanga rosso lo sfila dalle gambe e me lo porge. Io con calma mi sistemo l’asta del pene già in erezione, prendo lo slip e lo metto in tasca. Poi mentre con intensità le massaggio il culo tonico le dico: “Hai un buon odore e soprattutto un buon gusto. OTTIMO Aperitivo! Dovresti invitarmi più spesso!”
 

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