Racconto di fantasia Vacanze a Verona

E&D

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SinsLand
*** Il racconto è frutto della fantasia di Diego ***

Sono appena passate le 15:00 io ed Erica siamo appena arrivati nel nostro albergo a Verona. Le nostre tanto agognate ferie sono arrivate e non vediamo l’ora di passare questi giorni in completo relax. La città è ancora vuota per le vacanze anche se siamo già a settembre inoltrato, gli alberghi sono pieni di turisti e noi dopo una breve sosta alla reception, saliamo in camera per lasciare le valigie e recuperare le energie perse durante il lungo viaggio. Come al solito, sono il più veloce in bagno, il tempo di una rinfrescata in doccia e sono già pronto.
Erica invece, si prende tutto il tempo per se, vuole farsi una doccia e poi vuole prepararsi per la sera.
Io ne approfitto per guardare i depliant presi alla reception, data la posizione non proprio centrale dell’albergo, cerco qualche pubblicità di taxi per raggiungere il centro città.
Come immaginavo ci sono un paio di aziende di taxi a disposizione, mi metto in contatto telefonico e do appuntamento al tassista per le 18:00.
Erica finalmente esce dal bagno e la metto al corrente dell’appuntamento con il taxi, lei sollevata e sorridente mi risponde: “Menomale avevo voglia di vestirmi già per la sera, con il taxi non avrò problemi con i tacchi alti”.
Mi fa l’occhiolino mentre prende i vestiti dalla valigia e si chiude in bagno. Sono quasi le 18 e lei non è ancora uscita dal bagno, ma finalmente eccola uscire dalla porta.
E’ Bellissima, quasi da rimanere senza fiato, il vestitino di seta blu è un incanto sulla sua pelle, le calze velate con quei tacchi altissimi la fanno sembrare una dea scesa dall’olimpo, i capelli lisci e un trucco deciso ma non volgare sono la ciliegina sulla torta.
Mi guarda e mi chiede come sta, io non posso che rispondere che è meravigliosa come lo è sempre.
Usciamo dall’albergo e vedo puntualissimo il nostro taxi che ci sta aspettando davanti a noi. Mi affaccio al finestrino e saluto l’autista, chiedendo se fosse il nostro, lui annuisce e ci invita a salire.
Si presenta, si chiama Giammarco, fa l’autista da un paio d’anni, sembra un tipo solare e simpatico, ci fa le solite domande che si fanno ai turisti e ci chiede dove vogliamo andare.
Gli dico che siamo appena arrivati in cittĂ  e vorremmo passare la serata in centro, lui si offre per farci fare un giro panoramico del posto, per farci ammirare le bellezze del posto.
Io e Erica annuiamo e lo ringraziamo per l’ospitalità.
Il solo è ancora lì all’orizzonte, mentre noi partiamo per il nostro giro panoramico, io non posso che guardare le gambe di Erica, anche dopo tanti anni che siamo insieme per me è come se fosse il primo giorno, quelle gambe accavallate continuano a mandarmi in tilt il cervello, il vestito corto mostra quasi totalmente le sue cosce, per non parlare della generosa scollatura. Lei nota che la sto guardando e mi sorride e mi sussurra : “Scemo! Che fai! Mi guardi le cosce!” tutto questo ridendo.
Cercando di non farmi notare dall’autista, delicatamente sfioro le gambe di Erica con il palmo della mia mano all’altezza del suo ginocchio, il nylon delle calze e il calore delle sue gambe sono un mix esplosivo, lei fa finta di nulla, vedendo il suo non rifiuto continuo ad accarezzare le sue gambe ma con più audacia.
Delicatamente massaggio le sue gambe salendo su, provo a sfiorarla nell’interno coscia, ma subito mi toglie la mano, sussurrando queste parole : “ma sei pazzo, ma se ci vede, che figura facciamo!”.
Io non mi do per vinto e torno alla carica, stavolta però prima le do un bacio sulle labbra e poi torno a massaggiarle le gambe, provo a toccarle l’interno coscia e stavolta non mi rifiuta, anzi, ora non ha più le gambe accavallate ma ora è seduta semplicemente.
Non so cosa mi succeda ma sono terribilmente attratto da lei, ora, in quel momento, non mi rendo conto dove sono, ho solo lei davanti a me.
La mia mano è in mezzo alle sue gambe, noto con piacere che ha indossato quelle autoreggenti che le ho regalato poco prima di partire, la guardo e le sorrido, sento il calore della sua fica, non mi fermo, le sfioro l’inguine, non voglio essere materiale, faccio tutto con estrema delicatezza, sono molto eccitato, e dalle sue mutandine umide capisco che anche lei lo è.
Per un attimo la guardo, si sta mordendo il labbro, la situazione l’ha eccitata terribilmente, lei perde un attimo il controllo e apre le gambe in modo vistoso, la mia mano è ancora sulla sua fica, poi lei di scatto chiude le gambe e toglie la mia mano, io non capisco e poi mi fa cenno con lo sguardo di guardare avanti.
Mi volto e vedo l’autista che si stava gustando la scena dallo specchietto retrovisore, siamo molto imbarazzati, ma ci pensa Giammarco a stemperare la tensione dicendoci : “Ragazzi, tranquilli, non c’è nulla di male, anzi, ce ne fossero di coppie così affiatate”. Io lo guardo e rispondo : “Ci scusi, per un attimo ci siamo dimenticati di essere in un taxi”.
Giammarco: “Ma figurati, state insieme da molto tempo?”. Rispondo ancora io perché Erica è ancora imbarazzatissima e non sa che dire. Io : “Si molti anni, abbiamo festeggiato da poco l’anniversario”. Giammarco: “Wow, auguri allora ragazzi, mantenete alta la passione, bravi, e se mi posso permettere, sei fortunato ad avere una donna così bella e sexy!”.
Entrambi sorridiamo. Giammarco prende la palla al balzo dicendoci che se vogliamo conosce un posto appartato qui vicino e lui nel frattempo ci lascia in macchina soli e lui si allontana.
Lo guardiamo un po’ titubanti e ad essere sinceri un po’ stupiti e imbarazzati, dopo qualche secondo quasi incoscientemente accettiamo. Giammarco : “Ok ragazzi, state tranquilli è un posto tranquillo”. Nel tragitto ho voglia di lei e la bacio con passione, mi controllo, non voglio esagerare, c’è sempre un’altra persona oltre noi due.
Arriviamo in una zona appartata, ci siamo solo noi, Giammarco ci dice che si va a fumare una sigaretta e tornerà tra un po’.
Appena lui va via incomincio a baciarla, non vedevo l’ora di farlo, anche lei si fa trascinare dalla passione, in un istante ci dimentichiamo del taxi, ci siamo solo noi due, le nostre lingue si toccano, avvinghiano in un turbine di eros.
Erica mi toglie con foga la camicia, mi bacia il petto, sento che ha voglia di me, ed io di lei, le abbasso la zip del vestito, il suo corpo è meraviglioso, difficilmente spiegabile a parole, i suoi grandi seni sodi fanno capolino dal reggiseno di pizzo nero, il suo sedere è incredibilmente femminile e il perizoma nero anch’esso di pizzo non fa che aumentarne la femminilità.
E’ irresistibile, le chiedo gentilmente di lasciarsi le scarpe, le tolgo con delicatezza il reggiseno, ed eccolo davanti a me quel seno meraviglioso, lo tocco, lo sfioro e lo stringo, come se fosse la prima volta. Continuo a baciarla, ho voglia di lei, mi abbasso e le sfilo il perizoma, la guardo e mi dedico alla sua fica.
Lei viene prima di me ho voglia di farla impazzire e incomincia a leccarla, prima con delicatezza e poi con piĂą decisione, lei inarca la spalla e incomincia a gemere dal piacere.
La sua fica è calda ed ha un profumo inebriante, sono perso tra le sue gambe. Erica mi guarda e mi dice che vuole ricambiare, mi abbassa gli slip ed è sorpresa dalla mia enorme erezione.
Lo avvicina alla sua bocca, prima lo bacia e poi piano piano lo lascia entrare nella sua bocca, è una sensazione indescrivibile, sento la sua lingua giocare con la punta del mio cazzo, è delicata e decisa al tempo stesso, mentre lo fa mi guarda per cercare di capire se sta facendo tutto bene.
Io sono in estati, Erica è meravigliosa, una donna da amare incondizionatamente.
Distratti da noi stessi non ci siamo resi conto che Giammarco si sta gustando la scena dall’esterno dell’auto, io per un attimo mi blocco e anche Erica.
Giammarco si sta toccando da sopra il jeans e ci sorride. Io guardo lei cercando di capire cosa fare.
Giammarco: “Ragazzi, fate finta che non ci sono.” Erica nel frattempo si è coperta il seno con le mani, ci guardiamo e scoppiamo a ridere, è una situazione assurda ma al tempo stesso ridicola. Prendo in mano la situazione e la bacio di nuovo, ho voglia di lei, non mi interessa chi c’è fuori, lei risponde al mio bacio e capisco che ci sta, Erica si lascia andare nuovamente, mi bacia con foga e passione, mentre mi masturba con la mano ed io le tocco il seno.
Mentre continuo a baciarla e lei a masturbarmi sento il rumore della portella che si apre, è Giammarco.
Si avvicina a noi, ha il pantalone slacciato e il suo grosso cazzo è a pochi centimetri da Erica, ho il cuore a mille, premetto che lui è un uomo di bella presenza poco più che trentenne, il suo atteggiamento sfacciato sembra comunque piacere a Erica.
Giammarco ammira Erica dalla testa ai piedi e gli dice che è bellissima e di donne cosi belle ne ha viste poche nella sua vita.
La mia ragazza apprezza i complimenti ma è imbarazzata dalla situazione che si sta creando. Giammarco: “Posso partecipare? Se sono di troppo ditelo e me ne vado”.
Io guardo Erica e non so il perché rispondo che può restare.
L’autista contento della risposta prende la mano destra di Erica e la avvicina al suo cazzo, lei lo prende tra le sue mani, tutto sembra avvenire al rallentatore, le dita della mia ragazza lentamente stringono l’asta dell’uomo, prima in modo titubante e poi con fermezza, mentre con l’altra mano stringe il mio cazzo.
Non pensavo mai che nella mia vita sarebbe accaduta una cosa del genere, ma è lì davanti ai miei occhi, la sto vivendo in prima persona.
Ho la testa che mi scoppia, ma la situazione mi eccita terribilmente, ho il cazzo di marmo e lei se ne è accorta.
Erica mi guarda cercando un cenno di assenso nel mio sguardo, io non posso fare altro che sorridere, sono troppo eccitato per esprimere un pensiero concreto.
Continuo a guardarla, ad ammirarla, lei non accenna a fermarsi, continua a masturbarci quasi all’unisono. Sono sicuro che è attratta da lui, oggettivamente è un bell’uomo e ha il tipico cazzo che piace a Erica, abbastanza lungo, ma soprattutto largo.
Lui invece non riesce a togliere lo sguardo dal corpo della mia ragazza, con un mano sfiora il seno sinistro e poi lo stringe nel suo palmo, Erica è molto eccitata e si sta lasciando andare.
Lo capisco dal fatto che i suoi capezzoli sono turgidi e le sue grosse areole potrebbero fare impazzire qualsiasi uomo su questa terra.
Giammarco improvvisamente la bacia, Erica ricambia, è un bacio pieno di passione, sento quasi il calore delle loro lingue che si “abbracciano”, io sono in quel limbo tra la gelosia e l’eccitazione, ma non voglio rovinare il momento.
L’autista prende in mano la situazione, ed io so che a Erica piace avere avanti un uomo che prende l’iniziativa, in pochissimo tempo abbassa i sedili anteriori per avere più spazio per noi, il taxi è bello spazioso ma ora lo è di più.
Erica nel frattempo ha ancora il mio cazzo tra le mani, mi sta masturbando lentamente, ma non si è mai fermata, mi guarda e mi sorride, poi prende di nuovo in mano il cazzo dell’uomo e lo avvicina alla sua calda bocca, prima lo bacia, poi lecca tutta l’asta, tutto questo guardando Giammarco con i suoi occhi blu.
Vedo negli occhi dell’autista l’estasi e lei non accenna a fermarsi e dopo aver leccato per bene l’esterno, inizia a fargli un pompino come solo lei sa fare, è una visione incredibile, difficile da descrivere.
Il cazzo scompare e ricompare dalla bocca di Erica, ma lei non si è dimenticata di me, ha ancora il mio cazzo tra le mani e ora lo stringe ancora più forte.
Giammarco : “Ora tocca a me, devo ricambiare”. Delicatamente fa stendere Erica sul sedile e si abbassa tra le gambe di lei, le bacia l’interno coscia, poi l’inguine. Lei ha i brividi, Giammarco sta toccando i punti giusti, poi comincia a leccare la figa, le labbra carnose di Erica sono un invito per lui, la lingua di Giammarco comincia ad esplorare il fiore della mia donna.
Erica comincia ad inarcare la schiena, le sta piacendo, gode, ansima, sta sudando, i suoi lunghi capelli castani cadono sui suoi grandi seni, mentre l’uomo non accenna a fermarsi.
L’uomo si avvicina all’orecchio di Erica e le sussurra : “Voglio farlo, sono pazzo di te, che ne pensi?” Io ho sentito tutto, il mio cazzo è ancora durissimo, la mia testa sta per esplodere, Erica è tra le braccia di Giammarco e lei mi guarda dopo aver ascoltato quelle parole.
Giammarco apre un cassetto e prende un preservativo, aspettando un segno di assenso da parte di Erica. Erica non risponde, si limita a baciarlo, lui capisce di avere campo libero, indossa il preservativo e delicatamente avvicina il cazzo alla figa.
I due si guardano e poco dopo lui entra dentro di lei, lei ansima, lui si muove lentamente, entra ed esce, non vuole essere brusco, Erica è bagnatissima, sta godendo, lui comincia a penetrarla sempre più velocemente, Erica non si trattiene più, non nasconde più il piacere che sta provando, ansima sempre più rumorosamente.
Giammarco le dice di girarsi, vuole vedere il suo bel culo mentre la scopa, in un attimo lui è di nuovo dentro di lei. Giammarco: “Erica hai un culo strepitoso!!!”
La mia ragazza in questa posizione può finalmente dedicarsi un po’ a me.
Prende il mio cazzo tra le sue mani e incomincia a farmi un pompino.
Io non so come posso resistere a tutto questo, è una sensazione assurda, ma ad Erica sta piacendo da impazzire, è l’idolo del piacere di due uomini, pazzi di lei. Guardo Giammarco e lui capisce che è arrivato il momento di scambiarci, prendo per mano Erica e la faccio sedere su di me, non prendo neanche il preservativo, in un attimo sono dentro di lei, la sua fica è bollente e bagnata, sta godendo come mai nella sua vita.
Erica mi bacia come mai ha fatto, prende le mie mani e le porta sui suoi seni e mi dice di stringerli. Erica: “Amore, scopami, fammi godere”.
Quelle parole non fanno altro che darmi la carica, aumento il ritmo e lei urla sempre di piĂą. Erica si gira verso Giammarco facendo cenno di avvicinarsi, lui si avvicina e lei prende il cazzo e se lo mette in bocca.
Tutto quello che ho sempre sognato di vedere è qui davanti ai miei occhi, totalmente disinibita, porca, femmina. Erica si muove ritmicamente su di me, mentre continua a leccare il cazzo di Giammarco. Giammarco: “Erica ho ancora voglia di te, vieni qui” Erica mi sorride prima di spostarsi, poi si stende di fianco a me, l’autista le alza le gambe e con decisione entra di nuovo dentro di lei, questa volta i colpi sono più decisi, per ogni colpo lei ansima, non le dà tregua, ma a lei piace.
Giammarco: “Sto per venire, dove vuoi che lo faccio?” Erica: “Dove vuoi, Già”. Allora lui aumenta il ritmo, sono tutti e due sudatissimi, lei sta godendo da impazzire, Giammarco esce un attimo dalla sua fica e si toglie il preservativo e dopo pochi attimi viene con un orgasmo liberatorio sul monte di venere di Erica, gli schizzi sono così intensi da arrivare fino al ventre di lei.
Lui si accascia sorridente, mentre Erica si pulisce con un clinex e in un attimo è di nuovo su di me.
Mi dice all’orecchio : “Amore, sto per venire, voglio venire insieme a te”.
La bacio, sono pazzo di lei, ora ancora di piĂą, aumenta il ritmo, i colpi sono sempre piĂą decisi e intensi, ho i brividi e anche lei.
Sento l’orgasmo che sta arrivando inesorabilmente, lei si contorce tutta, sta avendo un orgasmo anche lei, io nel vederla così esplodo, il mio sperma riempi con fiotti la sua dolce fica.
Ci abbracciamo e ci accasciamo per qualche minuto sui sedili posteriori. Con un po’ di imbarazzo ci rivestiamo e ringraziamo l’autista per quella fantastica e incredibile esperienza.
Per tutta la vacanza non parlammo altro che di quella pazzesca avventura che sarebbe rimasta indelebile nella nostra memoria.
 
OP
E&D

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Uno dei piĂą bei racconti di sempre. Anche se faccio fatica a credere che sia solo fantasia...

Ahahahh grazie, di solito si direbbe il contrario, cioè che uno stenta a credere che sia vero. E' un racconto di fantasia ;)
 

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