HardRimmer

"Level 1"
Messaggi
15
Punteggio reazione
57
Punti
13
Age
30
NOTA:
Quanto segue racconta i fatti narrati nel thread Valeria ed i suoi piedi


Il tichettare sulla tastiera del mio PC da lavoro viene interrotto dalla vibrazione dell'iPhone. È venerdì ed ogni pretesto è buono per spezzare la noia di quello che sto facendo; clicco sulla notifica e subito si apre la chat con Valeria. L'immagine del profilo non le rende veramente giustizia: è una foto al mare in cui lei è di spalle ma, guardando all'indietro si rivolge verso lo smartphone che ha scattato, probabilmente quella del suo Ale. Gli occhiali da sole le coprono buona parte del suo visino e le uniche cose che la fanno spiccare sono i suoi capelli neri ed il suo sorriso. Mentirei se comunque questo non fosse stato abbastanza per iniziare a fantasticare.
"Bibi stasera ci vediamo?"
Sono passate quasi tre settimane dall'ultima volta che l'ho vista ma la mia testa, per tutti questi giorni, non ha fatto altro che tornare sempre a quella sera. Ad essere del tutto sinceri, non solo la mia testa.
"Posso forse dirti di no?", le chiedo retoricamente.
Lei mi risponde con uno sticker del suo avatar che fa l'occhiolino e la linguaccia e poi aggiunge, "Ci facciamo un vinello?"
"Guarda, non avevo dubbi che me lo avresti chiesto! Yes, per me va bene. Ti passo a prendere per le nove meno un quarto?"
"No, non c'è bisogno che mi passi a prendere. Andiamo nella vineria che sta dalle parti di casa mia."
"Ok ok, ma non esci con Ale?"
"Nope, siamo in lite da 2 giorni e non ci parliamo"
"Meglio per me allora! Poi stasera mi dici"
Nel momento stesso in cui invio l'ultimo messaggio non faccio altro che pensare a come possa andare la serata. Inizio a chiedermi incessantemente se vuole vedermi solo perché vuole parlare o se ha altro in mente. Inizio a figurarmi tutti gli scenari possibili ed immaginabili, ed è ormai diventato evidente che con la testa ho già staccato dal lavoro.
Terminata la smania iniziale, inizio però a razionalizzare e mi rendo conto che no, questa sera non succederà nulla. Ciò che è successo giorni fa è stata solo una serata fortunata in cui mi è andata bene ma per quella serata ho dovuto aspettare anni. Conoscendo Valeria non succederà nulla di simile un'altra volta, non importa quanto io possa spingere al riguardo.
In fin dei conti va bene comunque, solo vederla per me è abbastanza. Chiuderò la serata fantasticando su lei e le sue foto come ho fatto infinite volte.

Finalmente arrivano le nove meno un quarto ed io sono sotto casa sua e lei, ovviamente, è in ritardo. Dopo un quarto d'ora ed una sigaretta finalmente la vedo uscire dal portone. Indossa una camicetta in seta scura ed una gonna lunga. Ai piedi delle scarpe nere con un leggero tacco. Stupenda anche questa volta.
Ci abbracciamo e come al solito il suo profumo mi entra sparato nel cervello come un proiettile. Lo riconoscerei tra mille.
<<Ciao Bibi!>>
<<Ciao Vale" e le do un bacio sulla sua morbida guancia. Nel mentre faccio uscire per gioco la punta della lingua leccandogliela appena ma lei subito controbatte.
<<Dai Bi non iniziare che già sono nervosa e voglio solo andare a bere.>>
<<Va bene, va bene. Cosa è successo?>>
Prontamente lei inizia tira fuori dalla borsa il suo pacco di sigarette, ne accende una ed, incamminandoci verso la vineria, inizia a raccontarmi della lite con Ale.

La serata e i calici passano. Lei ormai è stanca di parlare di Ale e le sue guance arrossate fanno ben capire quanto l'alcool abbia fatto effetto. Riempiendomi il mio ultimo calice per la serata, la guardo negli occhi e avvicinandolo al suo viso le dico
<<Sputaci dentro.>>
<<Che cazzo stai dicendo!>>
<<Hai sentito. Voglio che mi sputi nel bicchiere.>>
<<Dai Bi, non iniziare, non lo voglio fare e soprattutto non voglio far vedere alle altre persone che sputo nel tuo bicchiere.>>
<<Basta che fai finta di bere e invece ci sputi dentro.>>
Lei sembra seccata ma dopo qualche istante mi prende il calice dalla mano e la vedo iniziare a fare delle piccole contrazioni alla bocca. Sta preparando la sua saliva per me. Finalmente le vedo portarsi il calice verso le labbra come per bere ma al contrario, e per me che le sto vicino e facile notarlo, del liquido trasparente inizia a scivolare copiosamente lungo il vetro per poi finire a mischiarsi al vino.
Senza accorgermene ho iniziato a salivare anche io.
<<Tieni e non rompere più.>> mi fa lei.
Le sorrido e riprendendole il bicchiere dalla mano, lo guardo in controluce. Riesco a vedere la scia che la sua saliva ha lasciato lungo il vetro ma l’impronta lasciata dalle sue labbra. Ruoto il bicchiere per bere dallo stesso punto in cui l’ha fatto lei e inizio a mandare giù senza fermarmi e lentamente. Cerco di trovare il minimo sapore della sua saliva ma il vino è ovviamente troppo forte; non importa, sapere che io stia bevendo la sua saliva è già abbastanza ed anche il mio cazzo inizia a gonfiarsi in risposta.

Terminato il bicchiere, lo poso sul tavolo e dico sorridendole <<Ora era decisamente più buono>>.
<<Ho visto che ti è piaciuto>> mi risponde, per poi aggiungere l’inaspettato <<Ne ho ancora eh.>>
<<Che intendi?>> le chiedo stupito dal fatto che mi stesse assecondando in questa cosa.
<<Intendo che mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi vederti bere la mia saliva, e visto che Ale non farebbe mai una cosa simile, ne ho quanta ne vuoi.>>
Incredulo le porgo nuovamente il mio bicchiere vuoto e le dico <<Non aspetto altro.>>
Lei me lo allontana e sporgendosi verso di me e mettendomi una mano sulla coscia quasi vicino al mio cazzo gonfio mi fa <<No, non qui.>>
Capisco, mi sistemo e vado a pagare.

Lungo la strada del ritorno, passiamo da una zona un po’ più defilata e buia rispetto alle altre, ci fermiamo ed iniziamo a baciarci con forza. Il sapore delle sue labbra mischiate a quello del vino mi fa impazzire, le nostre lingue iniziano a mischiarsi e nel mentre sento il suo respiro farsi più sostenuto e caldo. Con le mani scendo fino al suo culo, fortunatamente per me il tessuto della sua gonna è abbastanza sottile da permettermi di sentirlo per bene. Inizio dapprima a tastarlo, poi a massaggiarlo ed infine a stringerlo con forza. L’intesità è andata crescendo al pari della durezza del mio cazzo nei pantaloni. Le mie mani sono ormai in pieno possesso delle chiappe e ciò fa gemere Valeria in un misto di piacere e dolore. Con il medio della mano destra inizio a scivolare verso lo spacco alla ricerca del suo buco del culo e nel farlo riesco a sentire il sottile filo del suo perizoma che lo copre. Provo delicatamente a spostarlo, anche se farlo con la gonna in mezzo non è la cosa più facile, ma lei mi ferma e dice
<<No siamo troppo vicini a casa, non voglio che mi vedano. Saliamo.>>
Senza controbattere sorrido e dandole uno schiaffo sul culo torniamo a camminare in direzione del suo portone. Una volta arrivati lo apre e mentre preme il pulsante di chiamata dell’ascensore, io mi metto dietro di lei e le inizio a baciare il collo mentre le faccio sentire da dietro la durezza del mio cazzo. Grazie al cielo non dovrò contenermi ancora per molto.
Appena entrati in ascensore lei pigia per arrivare al suo piano ed io invece mi inginocchio all’altezza del suo culo, le alzo la gonna ed affondo finalmente la faccia dentro. Le lecco prima una chiappa e poi l’altra, ed infine mi immergo completamente tra le due. Il mio naso è esattamente sopra il suo buco del culo ed io non posso fare altro che tirare un lungo respiro. Sento tutto il suo odore entrare dentro di me misto a quello della sua fica. Le porte si riaprono nuovamente, mi rialzo e di fretta andiamo verso il suo appartamento.

Entriamo e riprendiamo subito a baciarci ma stavolta senza freni di alcun tipo. Inizio a sbottonarle le camicia e vedo il suo reggiseno di pizzo che le copre le tette; immediatamente inizio palpargliele mentre le nostre lingue ormai hanno già iniziato a scopare. Ora è lei che inizia slacciarmi la camicia e dopo averla aperta inizia sfilarmela scendendo gradualmente con la sua bocca, inizia baciarmi e mordermi prima il collo, poi il pettorale ed infine si sofferma sul mio capezzolo sinistro mentre con la mano mi stuzzica il destro. Lo lecca e lo succhia anticipando tutto ciò che farò da lì a breve con i suoi, io non posso fare altro che godere.
Poco dopo riprende la discesa e arrivando a mettersi in ginocchio davanti la mia cintura mi stringe il cazzo duro che non vuole fare altro che uscire. Mi slaccia la cinta, poi il bottone e la zip, mi abbassa i pantaloni e le mutande insieme. Il mio cazzo è duro e pronto e lei, consapevole di ciò, inizia giocarci dapprima strusciano il suo viso da una parte all’altra contro di esso e poi bagnado con la punta della lingua la parte di cappella che già sporgeva dal prepuzio mentre la sua mano destra afferrava la mia chiappa sinistra. Dopo avermi fatto aspettare finalmente lo prende tutto in bocca scivolando rapidamente fino a toccare con la punta del naso il mio ventre. Il mio cazzo si scappella direttamente nella sua gola e subito viene accolto dalla sua saliva calda.
Il suo pompino è come sempre magistrale, va avanti prima solo con la bocca, poi aiutandosi con una mano ed infine massagiandomi le palle mentre il suo ritmo non cala mai. Poggio entrambi le mani sulla sua testa e aiutandomi con il movimento del bacino la costringo ad andare ogni volta sempre più a fondo fino a che il mio cazzo arriva il più giù possibile nella sua gola ed inizia tossire.
<<Stronzo>> mi dice mentre io rialzandola torno a baciarla e portarla verso la camera.
La butto sul letto e lei resta lì stesa a guardarmi nudo e duro davanti a lei, chiedendosi che cosa avrei fatto ora. Le sfilo la gonna e la lascio cadere a terra, ora è lei ad essere nuda, o quasi visto che le restano addosso solo le scarpe a tacco basso, davanti a me con i capezzoli turgidi e la fica gonfia e bagnata. Le afferro una caviglia e la avvicino al mio viso, delicatamente le sfilo la prima scarpa e subito sento il calore del suo piede, lei prova a dire <<Bibi, non far…>> ma non riesce a finire la frase che le sue dita sono già nella mia bocca e Valeria non può fare altro che perdersi in un lungo respiro.
La mia lingua scivola lungo tutte le sue dita per poi scendere alla pianta ed assaggiarla unita alla sottile patina di sudore che la serata le ha creato.
Mentre le sfilo anche la seconda scarpa per replicare lo stesso trattamento, Valeria allunga una mano verso la sua fica e ad occhi chiusi inizia a masturbarsi. Finito di assaporare anche l’altro piede, li prendo entrambi e li affianco, nello spazio vuoto che si viene a creare tra le due piante lascio scivolare il mio cazzo in mezzo. Le scopo i piedi con forza mentre continuo a guardare la sua fica aperta e gocciolante essere lavorata dalle sue dita. Sarebbe già perfetto sborrare così ma non è ancora il momento.
Lascio andare la presa sui piedi e mi piego sul letto, velocemente le sfilo le dita ed inizio a perdermi con tutta la mia faccia sulla fica. È fradicia e subito e mi sento bagnato su tutta la barba, proprio quello che volevo, gliela lecco con vigore e le do dei leggeri morsi sulle grandi labbra completamente rigonfie.
Mi bagno indice, medio ed anulare della mano destra, non che in realtà ce ne fosse bisogno, e li lascio scivolare all’interno della fica iniziando a massaggiarle le pareti interne; capisco di aver fatto centro quando le sento dire ad occhi chiusi <<Porca troia, continua così.>> ed ovviamente la assecondo. Mentre con la mano destra continuo il movimento, mi tiro su, mettendomi in ginocchio sul letto accanto alla sua figura stesa, e con la sinistra le inizio a stringere con fermezza il collo esercitando pressione sulle giugulari. Ora ogni respiro pieno che le lascio fare è di per sè una goduria che si va a sommare a quella che prova di sotto.
Sento la sua mano muoversi alla ricerca del mio cazzo ed una volta trovato, continuando a stare ad occhi chiusi, bloccata e goduriosa, inizia a segarmi. Le sue dita lo tengono stretto e lo manipolano con forza seguendo il ritmo che io le comando dalla sua fica.
Dopo un po’ sento la sua mano mollare la presa e lo stesso faccio io con la fica, prima per farle assaggiare il suo stesso sapore e poi per strizzarle i seni, ma lei con la mano continua a scendere, superando le palle, ed andando alla ricerca del mio buco del culo. Sento il suo indice girarci attorno e poi, a secco, entrarmi dentro. Di riflesso io le stringo più forte il collo con la mano sinistra e per ripicca le mi entra ancora più dentro.
Inizia un lento movimento di dentro-fuori che mi manda fuori di testa, al punto che le libero il collo ed inizio a segarmi.
Dopo un paio di minuti lo sfila ed io ne approfitto per mettermi esattamente sopra di lei. Afferro il mio cazzo, lo direziono verso la sua fica spalancata e spingo forte. Entrambi gemiamo e finalmente inizio a scoparla forte.
Le mie palle sbattono ripetutamente su di lei facendo ogni volta uno schiocco che si va a confondere tra i suoni dei baci, dei respiri e delle leccate che ci facciamo a vicenda. Cerco di spingerlo ogni volta più a fondo, voglio entrarle dentro più che posso ed essere un tutt'uno con lei. La sua fica fradicia mi avvolge il cazzo e lo fa scivolare dentro senza alcun tipo di frizione, io vorrei sborrarle dentro più di ogni altra cosa ma so che mi devo contenere.
Cambiamo posizione, la giro e la metto a pecora e non appena il suo buco del culo si mostra allo scoperto io inizio a leccarlo avidamente mentre continuo a segarmi. La mia lingua scivola al suo interno e muovendosi velocemente la massaggia, lei fa scivolare tre dita all’interno della sua fica accompagnando il movimento dall’altro buco.
Sento il cazzo pulsare, voglio venire dentro al suo culo oramai ben lubrificato, e mentre appoggio la cappella sul buco mi fermo. C’è solo un’altra cosa che mi manca di Valeria più del suo culo.
Le sfilo la mano dalla sua fica, la alzo e, leccandola dalla base del collo fino al suo orecchio, le sussurro <<Vieni con me>>.

Entrambi ci alziamo ed io le faccio strada verso il bagno di casa sua, entro nella doccia e vedendola che lei resta fuori la invito
<<Dai entra.>>
<<No Bì, non lo faccio da anni.>>
<<Appunto, io non sono come Ale e voglio tutto di te.>>
Lei è visibilmente restia, ma io inizio già a sdrairmi sul pavimento della doccia e le faccio nuovamente gesto di entrare. Finalmente si decide ad entrare, ora è in piedi sopra di me, mi appoggia un piede sulla faccia che prontamente inizio a leccare, e dice <<Va bene, ma ora pensa a scoparmi>>, le sorrido e dopo essersi sdraiata sopra di me, il mio cazzo torna dentro di lei.
Restiamo lì, sdraiati nella doccia di casa sua a scopare per 10 min, lei comanda tutto, intensità, movimento e ritmo della scopata. Io mi limito a baciarla, ad immergermi tra i suoi seni e ad accogliere la sua saliva nella mia bocca (era proprio vero, ne aveva molto altra da darmi).
Finalmente, gridando e muovendosi sempre più forte, lei viene. La sua fica si contrae e stringe a ripetizione il mio cazzo, che a stento sono riuscito a trattenere dal sborrare, fino a che, rilassata completamente, si abbandona e rilassa sopra di me.
Le do tregua per un minuto, lasciandole godere il momento, continuando a baciarla e ad accarezzarla, ma poi le sussurro <<Ora è il mio turno>>.
Accondiscendente si alza, mi appoggia un piede sulla spalla e allargandosi la fica con le mani, inizia.
Il primo getto della sua pipì mi arriva dritto in faccia. La sento colarmi calda lungo il viso ed immediatamente ne riconosco l’odore ed il sapore. Sono già in estasi. Apro la bocca e tiro fuori la lingua e subito Valeria mi accontenta. Mi riempie la bocca ed io avidamente ingoio tutto quello che posso. Poi lei inizia a spostare il flusso scendendo via via sempre più giù, inondandomi prima il collo, poi il petto, l’addome ed infine il cazzo.
Mi godo ogni singolo momento e goccia, mi lascio avvolgere dal calore e dal momento.
Una volta finito, si gira e si mette a 69 sopra di me.
La sua fica è sulla mia bocca ed il mio cazzo è nella sua. Siamo lì entrambi ad assaporare l’uno il sesso dell’altro mischiato al sapore delle sue urine. Non duro molto. Le inondo la bocca copiosamente, stupendomi io stesso di quanto forte io stia spruzzando ma lei, anche questa volta, impassibile manda giù tutto.
Restiamo entrambi così per qualche minuto, stremati e senza dire niente, poi ci alziamo, laviamo (non mi lascio scappare neanche ora la possibilità di palparla) e torniamo nella sua camera per recuperare i vestiti.
Ancora nuda lei si avvicina al letto, prende il cellulare e dice
<<Mi ha chiamata Ale, che faccio?>>
<<Digli di venire, che gli facciamo vedere come si fa.>> le rispondo ridendo.
Lei finge una risata e sdraiandosi si limita a dire <<Ho voglia di pizza.>>.
 

sormarco

"Level 7"
Messaggi
12,962
Punteggio reazione
7,747
Punti
124
Posizione
taranto
Mi raccomando se ci sono sviluppi o altri racconti continua qua, almeno arrivano le notifiche e non dobbiamo andare in giro a cercarti.
Grazie e un saluto a Valeria
 

Top Bottom