Entrai nel bar, Christian il barista amico mi salutò amichevolmente come sempre e scambiò qualche convenevole con me. Ordinai un doppio Jack liscio e lui mi guardò perplesso.
Christian: "Cazzo, ma che intenzioni hai stasera?"
Io ridendo: "Brutte"
Christian: "Eh lo vedo"
Io: "Senti devo andare da una ma devo stare sbronzo e dirle che non mi funziona bene per via dell'alcool"
Christian sgranò gli occhi: "Ho capito bene? A te non va di scopare? Ti senti bene?"
Io: "Mi va sempre lo sai, solo che ho già dato"
Christian per sdrammatizzare: "Sai da anni hanno inventato una pillola blu per queste occasioni, aggiornati".
Io ridendo: "Certo ma sai che sono contro a prenderla visto che non mi serve, è solo che stasera cerco l'effetto contrario, e poi che cazzo vuoi che fino a quando bevo tu non devi lamentarti, anzi".
Scolai il bicchiere.
Christian si fece una grassa risata: "Hai ragione, infatti te ne verso un altro".
Feci qualche giro di bevute fino a sentirmi annebbiato il tanto che bastava per non essere a pezzi, ma da risultare alterato a chi mi avesse visto, salutai Christian e mi misi in macchina per raggiungere casa di Diana alla quale avevo detto di mettere una bottiglia di vino al fresco.
Lei amava la mia compagnia ed io la sua, potevamo mostrarci per quello che eravamo quando eravamo soli, Io un un porco 30enne lei una
maiala 45enne, a volte eravamo stati li a chiacchierare scambiando solo qualche toccata per stuzzicarci ma senza continuare, eravamo davvero in sintonia e la stessa sintonia l'avevo con le sue nipotine, Ilaria per la parte sentimentale ed Elisa per la parte sessuale.
Lei mi aspettava con i calici pieni, la baciai e subito mi disse scherzosamente: "Ciao distilleria".
Ridemmo e ci accomodammo sul divano prendendo i calici.
La situazione era piacevole, ma sinceramente non avevo voglia di trombare dopo il pomeriggio e la sera con Elisa, e tra i due incontri mi ero anche fatto una mega sega sotto la doccia, ma come diceva qualcuno "E' uno sporco lavoro ma qualcuno lo deve pur fare".
Posai il calice e la baciai, lei capendo che ero ubriaco mi disse: "Sicuro di volerlo fare? Non mi sembri in condizione".
Speravo in quella domanda ma dovevo tenere il punto fino alla fine, quindi risposi: "Tranquilla, anzi ti faccio una sorpresa".
Attaccai il mio telefono alle casse di casa sua e misi la canzone più famosa dello spogliarello ("You can leave your hat on" di Joe Cocker), poggiai il bicchiere sul tavolo ed iniziai a fare il cretino in uno stupido e scoordinato spogliarello.
Diana rideva ma allo stesso tempo era interessata, iniziai a muovere il bacino davant a lei seduta, mi feci dare le mani e le passai sul mio corpo ed sul mio cazzo, lei scherzando mi lanciò uno sguardo sensuale e si morse il labbro, la invitai ad alzarsi e ballare con me.
Io ero rimasto in boxer mentre lei era in jeans e maglione, ero dietro di lei e mentre glielo strusciavo sul culo le tolsi quel maglione per liberare quelle tettone senza reggiseno che iniziai a toccare mentre le baciavo il collo. Ero duro, ma non al 100% e sapevo che in caso di scopata mi sarei spento subito, quindi pensai sempre ad usare la mia lingua e le mie dita in supporto dei "casi difficili".
Le tolsi i jeans ed aveva dei mutandoni della nonna verde bottiglia che tutto erano fuorché sexy, infatti mi sbrigai a togliere anche quelli e mettendola a pecora sul tavolo ed io in ginocchio cominciai a leccarla. Diana si mise una mano su una chiappa ed allargò il suo culo come ad invitarmi ad entrare, ed io non mi feci pregare.
Iniziai ad infilare le dita contemporaneamente avanti e dietro, lei era poggiata sul tavolo a pecorina e girava la testa per guardarmi ed io per quel poco che capivo, (ormai l'alcoool era in circolo alla grande) cercavo di ricambiare sguardi da porco.
La stesi sul divano e provai a far squirtare Diana nello stesso modo di Elisa, ma anche stavolta stessa delusione, Diana era venuta ma niente squirt.
Ci scambiammo di posizione e lei iniziò a segarmi mentre con la bocca copriva la mia cappella, iniziai a d immaginare qualche ora prima Elisa che me lo prendeva in bocca con le sue belle labbra, così giovane e così esperta, presi la testa di Diana ed la forzai a prenderlo tutto in gola lasciandola senza fiato. Lo feci ancora ed ancora. Diana si prestava molto bene a questa "violenza" ed era eccitata, mi ricordò che l'ultima volta che ero stato violento era dopo il litigio con Ilaria. Momento sbagliato, o forse giusto per dirlo. Mi venne in mente Ilaria, le sue gambe toniche, il suo culo, la sua fica che non avevo mai visto e le sue labbra favolose.
Mi alzai in piedi e inoiziai a scoparle la bocca con violenza, immaginavo di scopare Ilaria a pecora invece della bocca di Diana e dopo qualche colpo dato troppo forte si fermò.
Mi chiese cosa mi fosse preso ed io nell'imbarazzo le dissi la verità.
Ci rivestimmo e finimmo la bottiglia di vino, la sbronza per non farmelo alzare non aveva funzionato e quella serata finì nel modo che mai avrei pensato. Ci salutammo e tornai a casa. Nonostante i Pensieri delle ultime ore crollai in un sonno profondo.