La mattina passa molto velocemente, onde evitare ulteriori tentazioni, decido di fare un giro in centro.
Roberta rimane a prendere il sole un po’ di malumore, forse si aspettava qualcosa di diverso.
Girando per il lungomare incontro Matilde.
Matilde: “Ma ciao, che ci fai in giro, non sei a casa?”
Io: “Ti piacerebbe eh, lo so che è tutto deciso da voi tre a tavolino sai?”
Matilde mi guarda con la faccia di chi non ha capito niente.
Matilde: “Ma di che parli”
Io: “Come, non è stata una decisione comune quella di far rimanere Roberta a casa con me?”
Matilde: “Veramente no, perché cosa avete combinato?”
Una punta di gelosia si affaccia sul suo viso.
Io: “Niente di che, le ho spalmato la crema solare….”
Matilde: “Ah…”
Io: “E Francesca dov’è? Oggi ognuno si fa i cavoli suoi vedo”
Il volto di Matilde si illumina di un sorriso malizioso e anche vendicativo.
Matilde: “Vuoi vedere? Vieni con me”
Torniamo indietro per le strade del corso, entriamo in uno stabilimento balneare.
Davanti alla fila delle cabine Matilde si blocca.
Matilde: “114”
E si siede su una sdraio vuota.
Sono le 11:45, la spiaggia è semivuota, i più sono tutti a pranzo a casa o nei ristoranti.
Mi avvicino piano piano, i rumori che sento in sottofondo sono inequivocabili. Qualcuno sta facendo sesso.
La porta è socchiusa, mi affaccio.
Rimango letteralmente a bocca aperta.
In uno spazio 3 metri per tre metri vedo chiaramente tre persone.
Una è Francesca, piegata a 90 che sta spompinando un ragazzo poco più grande di lei appoggiato alla sedia sulla sinistra della stanza.
Dietro di lei un uomo più o meno della mia età la sta scopando selvaggiamente aiutandosi con le mani appoggiate ai suoi fianchi.
Le grandi tette di Francesca anche se sode sobbalzano sotto i colpi del cazzo maturo.
L’uomo ride.
Uomo: “Ti piace il cazzo di mio figlio troietta, è?”
Ragazzo: “Papà fai piano che sotto i tuoi colpi la troietta non riesce neppure a spompinarmi tanto che gode”
Da dietro sento un sussurro
Matilde: “Voleva giocare con il ragazzo ma è entrato anche il padre. Non era previsto e all’inizio si è pure lamentata ma a quanto pare adesso le piace. E’ li già da una ventina di minuti”
Sono ipnotizzato, mia figlia montata come una
puttana qualsiasi da due cazzi…. E le piace pure alla
troia.
Matilde: “Certo il tuo è un altro calibro ma due sono due……”
Ragazzo: “Papy fammi divertire anche a me per favore.”
Uomo: “Certo, sdraiati sul materassino, vedrai come ci divertiamo adesso”
Il ragazzo si sdraia su un materassino gonfiabile a terra, l’uomo prende Francesca per le spalle e la sposta come fosse una bambola nelle loro mani calandola sul cazzo del figlio che immediatamente le afferra i seni.
Francesca inizia a cavalcare il cazzo con foga.
Uomo: “Ei la troietta ha proprio voglia di cazzo, è mezz’ora che ci cavalca a turno, forse è arrivato il momento di vedere come reagisce a questo.”
L’uomo si sistema dietro Francesca, la spinge in avanti con forza verso il figlio, il secondo buco, quello del culo di mia Figlia adesso è alla sua portata.
Uno sputo raggiunge il buco di Francesca che neppure se ne accorge tanto è impegnata a cavalcare quel cazzo giovane.
Subito dopo l’uomo punta la cappella verso il culo di mia figlia e in un colpo deciso entra dentro fino alle palle.
Francesca si blocca, un urlo le ese dalla bocca, ha sentito male stavolta.
Dalla mia posizione, da dietro, vedo i suoi buchi aperti con i cazzi che la stanno riempiendo.
Francesca: “Cazzo che male, mi sento completamente riempita. Come se mi stessero spaccando in due”
Padre e figlio iniziano a muoversi in modo alternato dentro di lei, si vede che non è la prima volta che usano questa tecnica, il volto di Francesca cambia dal sofferente all’estremamente eccitato.
Ragazzo: “Papy, così riempita è strettissima, sembra quasi vergine ah ah ah ah”
Uomo: “Di vergine questa non ha niente da un po’. Dai riempiamola ben bene”
Il ritmo si fa forsennato, i due cazzi entrano e escono velocemente, il rumore che sento è quello della fica bagnata.
Uomo: “Senti come è bagnata, tra un po’ esplode anche lei”
Continuano così per un altro paio di minuti francesca si accascia sul ragazzo scossa da numerosi spasmi.
Uomo: “Senti come è venuta, il suo culo quasi mi risucchia il cazzo”
Ragazzo: “Sto per venire anche io”
Uomo: “mmmmm siii dai riempiamola”
Pochi colpi e i due cazzi esplodono dentro Francesca, che come reazione ha un secondo violentissimo orgasmo.
I due uomini rimangono dentro di lei per alcuni secondi poi, complice anche il cazzo che si sta ammosciando, escono.
Francesca accasciata sul ragazzo è quasi incosciente, il ragazzo si sposta e la getta sul materassino pancia in su a gambe divaricate.
I suoi buchi colano sborra copiosamente, i due cazzi dovevano essere proprio pieni.
Francesca si riprende e apre gli occhi
Uomo: “E Adesso troietta prima di andartene ci ripulisci ben bene i cazzi, non vorrai mica che mi rimetta il costume così?
Lei a fatica, ancora stravolta si mette a sedere sul materassino, apre bocca e ingoia il primo dei due che si sta ammosciando avvicinando anche l’altro.
Con la lingua li pulisce per bene.
L’uomo la guarda, la spinge indietro sul materassino.
Uomo: “Adesso noi usciamo, tu ti sistemi, e poi vai via. Non voglio che qualcuno mi veda uscire con una
puttana dalla mia cabina”
Velocemente mi allontano seguito da Matilde che fino a quel momento era rimasta in silenzio.
Tornati sul lungomare
Matilde: “Piaciuta la scena? O meglio spalmare crema? A vedere il gonfiore che vedo dai pantaloni comunque hai apprezzato”
Abbasso lo sguardo e solo in quel momento vedo l’enorme erezione che ho.
Suona il cellulare
Roberta: “Papy il pranzo è quasi pronto, sono le 12:20 vieni a pranzo? Ho appena chiamato Francesca, ha detto vengono anche loro”
Io: “Sto già tornando, grazie per aver preparato”
Roberta: “Ma figurati, per così poco”
Riaggancio, guardo Matilde che ha una faccia molto compiaciuta.
Matilde: “Che sappia io era la prima volta sai…. Non si è comportata male dai?”
Io: “Ci vediamo a casa, ok?”
Matilde: “A dopo papy”
Si avvicina mi bacia sulla guancia e mi sussurra
Matilda: ”Stasera ci penso io a farti passare l’eccitazione”
E con una mano mi sfiora il pacco.
Mi volto, accenno un sorriso e mi avvio verso casa.
Io: “Meglio avviarmi, non vorrei mi vedesse qui.”
Il viaggio è circa un chilometro, giusto per rivedermi nitide in mente le immagini di quei due uomini che si sbattevano mia figlia come una volgare
puttana,
Ero geloso si ma non per quello che avevo appena visto, ma perché al posto del padre volevo esserci io.
Pranziamo tutti assieme, alla fine Francesca si alza
Francesca: “Io sono stanca, vado a letto, oggi niente mare, ok?”
Mentre sale le scale con un filo di voce
Matilde: “E’ stanca si, vorrei esserlo io stanca così”
Roberta: “In che senso?”
Matilde: “Chiedilo a papy… lui lo sa. Io esco, vado in spiaggia”
Roberta: “In che senso Papà?”
Io: “Niente niente, lasciamo stare, ok?”
Roberta: “Maty vengo anche io ok?”
Le due si alzano, sistemano le cose e poi vanno via parlottando tra di loro.
Rimango solo in casa che guardo nel vuoto, immagini si susseguono nella mia testa, il cazzo è duro….. ancora.