12. Amore che vieni, amore che vai
Le ultime settimane erano state molto movimentate per Camilla. Prima la rottura con Emanuele, poi la fugace avventura con Christian, la notte passata con Ludovico e le voci di corridoio sul suo ipotetico flirt con Gaia. Non aveva più certezze e fece l’unica cosa che poteva, secondo lei, riportare un po’ di equilibro nella sua vita: tornare con Emanuele.
Azzurra, saggiamente, glielo sconsigliò. Sapeva benissimo che il povero Emanuele sarebbe andato di fronte a un’altra cocente delusione non appena Camilla avesse trovato qualcuno di più interessante, e quindi gli suggerì di evitare di farlo soffrire nuovamente. Ma, come al solito, la sua amica fece di testa sua. Riscrisse così al suo ex ragazzo, che inizialmente fu molto titubante, nonostante la versione ufficiale fosse quella della pausa. Camilla fece la parte della ragazza pentita e alla fine, dopo qualche giorno di tira e molla, decisero di andare a cena fuori per parlare di loro.
Camilla si presentò estremamente sexy, pronta a riconquistarlo. Il suo abito rosso le avvolgeva il corpo come una seconda pelle, esaltando le curve del suo didietro. Il tessuto, un raso leggero e lucente, scivolava sulle sue forme con naturalezza, stringendosi in vita per poi aprirsi in uno spacco vertiginoso lungo la gamba sinistra, rivelando ad ogni movimento la sua pelle liscia. Un bracciale rigido d’argento al polso e un paio di orecchini pendenti con piccole pietre luminose completavano il look senza appesantirlo, anzi aggiungendo al suo viso un tocco di luce in più. Il trucco leggero enfatizzava i suoi tratti. Come di consueto, le sue labbra soffici erano sottolineate da un rossetto vermiglio, perfettamente in tinta con l’abito.
Vedendola arrivare così, Emanuele lasciò cadere immediatamente tutte le difese che aveva giurato di tenere su. Durante la serata, Camilla alternò battute maliziose a momenti di romanticismo, mandando letteralmente ai matti Emanuele.
Gli prese la mano sul tavolo e la strinse forte.
“Tu sei l’unico che mi capisce…l’unico che c’è sempre stato.”
“Non sai quanto sono stato male queste settimane.”
“Lo so amore, e mi dispiace da morire. Te l’avevo detto che avevo bisogno di una pausa per pensare…e ho realizzato che tu sei unico. Ti amo.”
Forse in quel momento lo pensava davvero, viste le brutte situazioni nelle quali si era cacciata ultimamente. Ma in fondo al cuore, sapeva benissimo che non sarebbe durata tanto.
Comunque, si lasciò prendere dall’atmosfera della serata e volle cominciare a giocare sotto il tavolo, nascosta dalla tovaglia ricamata che arrivava al pavimento. Andò a stuzzicare con i piedi le cosce - e non solo - di Emanuele. Lui strabuzzò gli occhi, scuotendo la testa. In tutta risposta, lei sorrise mettendosi una mano davanti alla bocca, contenta per questo suo fare provocatorio che stava procurando al ragazzo un inizio di erezione.
Quella sera non sarebbero potuti stare a casa vista la presenza dei genitori; perciò, avrebbero dovuto eventualmente consumare in macchina. Camilla si sentiva stranamente altruista; anzi, voleva fare un bel regalino ad Emanuele per riconquistare la sua fiducia e farlo cadere di nuovo nella sua rete.
Finita la cena, Emanuele la riaccompagnò a casa, ma ancora non era scattato il bacio. Si fermò davanti al portone di Camilla, tenendo il motore acceso, convinto che non sarebbe successo niente. Invece, lei prese le mani di Emanuele tra le sue, stringendole forte.
“Per me non è cambiato niente, sai…”
Poi se lo mangiò con gli occhi, ed a quel punto lui non poté fare niente di diverso dal fiondarsi sulla sua bocca, resa irresistibile da quel rossetto che aspettava soltanto di essere sbavato. Si baciarono per qualche minuto.
“Perché non cerchiamo un posticino per farci due coccole?” – propose poi lei.
Emanuele rimase stupito, ma impugnò il volante e si rifugiarono in un vicolo buio a qualche centinaio di metri da casa di Camilla. Lei tornò immediatamente sulle labbra del ragazzo, e poi sul suo collo. Gli sfiorò le guance e gli accarezzò il petto, poi lo guardò con occhi grandi.
“Adesso ti faccio un bel regalino…”
Si chinò e gli abbassò la zip. Emanuele si era già risvegliato dopo quei baci e quelle palpatine. Camilla, per la prima volta, non era concentrata sul suo piacere ma solo sul fare tutto ciò che era in suo potere per fare riavvicinare Emanuele. E cosa c’era di meglio di un bel pompino?
Tirò fuori il pene di Emanuele, scoprendo delicatamente il glande e mettendo in pratica quello che aveva imparato con Christian. Avendo a che fare con dimensioni molto più gestibili, si infilò fino in fondo il suo cazzo in gola mentre con una mano gli massaggiava le palle.
Emanuele sobbalzò, quasi gridando.
“Cazzo!”
“Amore, ti ho fatto male?” - disse Camilla staccandosi, con la bocca semipiena.
Emanuele riprese brevemente fiato.
“No, ma che, anzi…” - sospirò con una voce piena di piacere.
Camilla ancora una volta sorrise e poi continuò.
“Aspetta.”
Poi fece un gesto ancora più eccitante. Prese l’elastico, anch’esso rosso, che aveva al polso e si legò i capelli.
A quel punto, Christian reclinò il sedile per godersi ancora di più l’esperienza e ammirò Camilla mentre gli praticava un fantastico deepthroat, facendo sparire il suo cazzo nella bocca come un’illusionista, avvolgendolo col calore delle sue labbra e con l’umidità della sua saliva.
Bastarono pochi minuti e Emanuele si trovò al limite dell'estasi.
“Amore, sto per venire…” – disse ritraendosi, dubbioso sul dove potesse terminare.
Ma Camilla ormai padroneggiava bene l’arte dell’ingoio e non disse niente, limitandosi a lavorare di bocca ed aggiungendo anzi il movimento delle mani.
“Amore, guarda che vengo!” - insistette il ragazzo.
Mentre accarezzava il suo braccio con una mano, lo guardò con un sorriso soddisfatto negli occhi. A quel punto lui capì che poteva esplodere nella sua bocca, e così fece.
Camilla ripulì tutto e ingoiò senza fare una piega. Ormai cominciava anche a piacerle.
Emanuele impiegò qualche secondo per riprendersi da quell’esperienza quasi mistica, mentre Camilla tornò sul suo sedile con aria soddisfatta. Lui, però, si insospettì da quella sua improvvisa ed inaspettata abilità.
“Dove hai imparato a fare queste cose?”
Camilla rimase in silenzio, abbassando lo sguardo.
“Non fa niente, non voglio saperlo…” – continuò lui facendo trasparire un po’ di gelosia.
Lei proseguì invece ad ammorbidirlo.
“Ti amo, grazie per questa serata.”
Emanuele ci cascò con tutte le scarpe, e non poteva essere altrimenti dopo un pompino del genere. Ricambiò il suo ti amo e la baciò appassionatamente.
“Mi porti a casa che ho sonno?!” – gli disse poi lei con gli occhi che cominciavano a socchiudersi. Gli diede dei bacetti su tutto il viso e gli occhi di Emanuele si accesero. Era stato fregato un’altra volta da Camilla, senza neanche rendersene conto. La lasciò a casa dopo un ultimo bacio di un paio di minuti.
Lei risalì a casa soddisfatta del suo lavoro e delle sue nuove skill, e soprattutto del fatto di essere riuscita a “riconquistare” Emanuele. Per il momento, non sarebbe stata sola. O almeno fino a che non avesse trovato di meglio.
Tornata a casa, entrò in bagno e si ammirò allo specchio con quel vestito rosso la faceva così sensuale. Si eccitava a vedersi così sexy e si eccitava ancora di più nel vedere il suo piacere riflesso. Si sfiorò in silenzio, per via dell’ora tarda. Solo una volta soddisfatto il suo piacere poté andare a letto soddisfatta e appagata.