Vi lascio velocemente questo nuovo capitolo scritto al volo, visto che il prossimo sarà più impegnativo sia per la lunghezza che per il contenuto, quindi mi ci vorrà un po'. Non vi spoilero niente
14. Colpo di fulmine (parte 2)
Riccardo cominciò a trafficare tra le gambe di Camilla. Il movimento era difficoltoso, ma lui perlustrò tutte le sue grandi labbra sfiorandole con le dita. Il manto stradale lastricato di sanpietrini non aiutava le operazioni, e faceva sobbalzare le sue dita. Camilla sembrò gradire quei tocchi sconnessi. Dopo dieci minuti, però, furono a casa, pronti per continuare in situazioni più comode.
Aprirono la porta, trovando uno dei coinquilini di Riccardo addormentato con la testa sui libri. In silenzio, sgattaiolarono dentro la camera di Riccardo. Camilla si si tolse la giacca e si sfilò il vestito rimanendo soltanto in reggiseno, visto che le mutandine le aveva lasciate in macchina.
Riccardo fece un veloce salto in bagno per sciacquare via qualche residuo dell’orgasmo appena provato e tornò in camera, di nuovo accompagnato da una vistosa erezione. Camilla si era adagiata a pancia in sotto sul letto, e Riccardo si tuffò sul suo culo, cominciandolo a massaggiare.
“Mamma mia, che culo che hai. Mi fai impazzire!”
“Ti piace, eh? Tutto merito della pallavolo.” – sorrise lei compiaciuta, mentendo. Era tutta genetica, visto che aveva ricominciato a giocare solo da qualche mese e per anni non aveva praticato nessuno sport.
Riccardo si fiondò comunque sul suo mappamondo allargandole le chiappe e cominciando a leccarle tutta l’apertura; le stuzzicò anche un po’ l’ano con la lingua e Camilla parve gradire.
Dopo averla lubrificata abbondantemente con la sua saliva, Camilla cominciò ad ansimare.
“Non resisto, facciamolo. Ce l’hai?” – disse con voce vogliosa.
“Sì, aspetta.”
Riccardo rovistò in diversi cassetti, fino a quando non trovò la scatola blu dei suoi Durex. La massaggiò ancora per qualche secondo passando le dita nella sua fessura. Le divaricò completamente le gambe e con un colpo netto di bacino cominciò a penetrarla.
Si appoggiò delicatamente su di lei, i loro corpi cominciavano a sudare ed a fondersi in tumulto di piacere. Preso dalla passione, la cinse per i polsi tirandola a sé. Il rumore del suo addome sui suoi glutei rimbombava, incurante del coinquilino che era in cucina ad una sola porta di distanza.
Camilla strinse ancora di più le sue chiappe creando una morsa attorno al pene di Riccardo. I suoi gemiti erano strozzati dal cuscino che si teneva ben saldo davanti alla bocca per non fare ulteriormente rumore. Ma quando fu sul punto di venire, si lasciò sfuggire un urletto acuto.
Riccardo, mentre continuava a sbatterla, allungò un braccio e le mise le dita in bocca. Lei le leccò, assaporando ancora un leggero retrogusto dei suoi umori.
Poi passarono ad una pecorina, nella quale la penetrò ancora per un bel po’. Riccardo aveva veramente un buon autocontrollo e così, anche in quella posizione, le regalò un altro orgasmo. Poco prima dell’apice del suo piacere, il suo dito indice indugiò sull’apertura dell’ano e quando vide le contrazioni dissiparsi per tutto il corpo di Camilla, annunciando il suo imminente orgasmo, infilò tutta la falange dentro. Camilla sobbalzò dall’estasi e si lasciò nuovamente scappare un grido di piacere.
Esausta, si girò con i capelli sudati e lo sguardo pieno di riconoscimento e volle far concludere Riccardo con un altro pompino. Si sfilò dal suo cazzo lo fece stendere. Si sedette dietro di lui e lo abbracciò cominciando a prenderglielo in mano.
Aumentò il ritmo, dicendo al ragazzo di avvertirla quando stava per venire. Le sue mani viaggiavano vorticosamente su e giù, e sentì contrarsi i muscoli di Riccardo.
“Ci sono quasi…” – disse lui in preda al piacere più totale.
Camilla gattonò sul letto e si sdraiò di fronte a lui, guardandolo negli occhi. Lo fece liberare per la seconda volta nella sua bocca.
Era stata una notte di sesso pazzesco, e Camilla era inebriata da Riccardo. Sentiva veramente qualcosa di profondo che li legava, un vero e proprio colpo di fulmine.
“Vuoi rimanere qui stanotte?” – le chiese lui teneramente.
Lei lo guardò sbattendo le ciglia e si accoccolò tra le sue braccia, soddisfatta sia sessualmente che emotivamente.
La mattina dopo si svegliarono e Camilla aveva già voglia non appena aperti gli occhi. Baciò sul collo Riccardo e poi si avvicinò alle sue labbra. Il sapore dei baci mattutini non era il più gradevole ma, spinti dalla passione, allungarono nuovamente le loro mani verso i loro sessi.
Camilla cominciò a bagnarsi. Christian prese un nuovo preservativo e lei si accomodò sopra di lui iniziando a cavalcarlo. I loro occhi si penetravano più dei loro genitali ed effettivamente c’era una scintilla particolare tra di loro.
Durante l’amplesso, tra un fiato e l’altro, Riccardo le fece una proposta.
“Ti va di fare una pazzia?”
“Tutto quello che vuoi, faccio tutto quello che vuoi!” – rispose lei ansimando forte.
Lui continuava il suo movimento senza sosta, anche se il ritmo era più compassato e stava virando verso uno slancio sensuale ed ondulatorio. Camilla roteava il bacino con grazia e dolcezza.
“Partiamo adesso, andiamo a Firenze e stiamo una giornata fuori.”
Sul viso di Camilla si accese un sorriso enorme, e le si riempirono le gote.
Si chinò su Riccardo per baciarlo, ma non rispose. Tra un bacio e l’altro, lui ribadì la sua idea.
“Allora, ti va?”
Lei permette le mani sul suo petto ricominciando ad aumentare il ritmo. Faceva avanti ed indietro con le anche in modo forsennato.
“Certo che mi va!” – disse con il fiato corto, gemendo forte – “Vai, vai che vengo!”
Raggiunsero l’orgasmo nello stesso istante e si abbandonarono soddisfatti tra le lenzuola, mentre le prime luci dell’alba dipingevano la camera di colori pastello.