Nonostante la sega fatta, durante il pranzo il membro non ne volle sapere di stare a nanna. La presenza di Lucia di fronte a me e ravvicinata era benzina sul fuoco, e onnipresente in mente la scena di lei a pecora, sorridente e gemente a ogni di cazzo.
La camicia che indossava, abbottonata fino a qualche centimetro dall' attaccatura dell' enorme seno, non riusciva a nascondere i vari sobbalzi o saltuarie pressioni sul petto: si notava chiaramente, dato il poco spessore di tessuto, che non avesse il reggiseno e ricordando che prima in stalla non portasse neanche le mutande, era tutt' altro che tranquillizzante per me. Desideravo molto di più di una semplice sega, quella donna mi stava facendo perdere la testa e il tutto poteva rendere anche un mucchio di guai: figurati se Lucia potesse perdere tempo con un marmocchio come me. Poteva essere
troia si ma non pedofila, a parte che mi ha visto nascere e crescere.
Dopo pranzo guardammo un po' di TV e a una certa decidemmo di andare a fare un giro in bici, malgrado il mio desiderio di rimanere ancora nei paraggi di Lucia.
Appena soli, Antonella sferrò una delle sue domande a trabocchetto:
" ... Vedo chiaramente e non con stupore che la mamma ti interessa!"
" Ma che dici! Si...va bè... Con tutto quello che ho scoperto è inevitabile farci un pensierino "
" Non succederà... spero "
" Non penso proprio... figurati a me"
" Ma ti piacerebbe..." aggiunse Antonella sghignazzando.
" È una sofferenza così... non puoi capire "
" Lo capisco benissimo... anzi! Ma forse ho esagerato a esporre la cosa"
" Io sto cercando in tutto per tutto di rimanere rispettoso a te "
" Lo so... Ti ammiro tanto per questo. Credo che altri avrebbero ceduto. Mi sono meravigliata molto al fatto che hai resistito a masturbarti quando stavamo là. Sei bravissimo a controllarti"
" Non puoi immaginare con che fatica "
" ...ma potevi farlo! Tanto lo hai già fatto... almeno per un po'".
"Pazienza "
"Perché non arriviamo alla vecchia fonte? Lì ci riposiamo un po' ". Non dissi nulla e obbedii. Che tipo di riposo voleva intendere non so, ma in me il bisogno impellente di sesso mi rendeva incapace di pensare in modo serio: non nego che mi sarebbe piaciuto soddisfarmi con la mia amica del cuore.
Scendemmo giù per un viottolo sterrato che portava a una fonte. Eravamo soli e intorno solo rumori della natura. Insieme lasciammo le bici ma io fui il primo a sistemarmi su un muretto in marmo: Antonella si concentrò ai piedi di un albero di fichi per coglierne qualcuno e mangiando si avvicinò a me.
" Mangi sola?"
" Non penso proprio che tu abbia bisogno di frutta".
Sorrisi a queste parole e anche lei. Non dissi nulla, continuando ad osservarla e cominciando a trattarmi tra le gambe.
Antonella non si curò più di tanto a ciò che la mia mano facesse e io continuai a farlo per un po'.
L' erezione era perfettamente completa: non esitai a tirarlo fuori, mettendo in piena visione il ceppo, scappellandolo e facendolo dondolare lentamente in aria: Antonella lo guardo impassibile, come se fosse cosa insignificante, di poco interesse.
" Zione ce più grosso diel tuo!"
" Tuo zio non è di questo mondo" risposi ridendo e cominciando a fare su e giù con la mano.
" Ti piace farlo?"
" In mancanza d'altro..." accompagnai la risposta con un altra risata aumentando il ritmo della sega.
" ...e quando tirerà fuori quella cosa..."
" La sborra? Tra un po'..."
"Sborra...Ah si sborra". Fino ad allora non avrei scommesso un soldo di segarmi dinanzi ad Antonella e lo stavo facendo.
Non disse più niente e si avvicinò a me sedendosi a fianco: d'istinto con la mano libera gli palpai un seno. Non disse niente e continuai a farlo: nonostante sotto maglietta e reggiseno era piacevole al tatto, pieno e prorompente, anche se era la prima volta che tastavo una tetta, perdipiu' la sua.
Quando venni, zampilli multipli di sperma che in parte la colpirono: sorpresa ci si fece altre risate cercando invano di proteggersi.