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Lo zio borbottò qualcosa e dopo che diede una pacca sulla spalla all' amico se ne uscì fuori, lasciando soli i due, probabilmente per fare da palo.
Il tizio continuò a palpeggiare Lucia tirandosela a se. Amoreggiarono attivamente, baciandosi in modo molto focoso e lentamente la donna si sedette sulla balla di paglia, già coperta da un telo, e si attivo' a liberare le parti basse dell' uomo: abbassati gli slip, il membro schizzo fuori come una molla già duro e rivolto all' insu'. Colpi leggeri di mano, qualche secondo dopo Lucia fece sparire il sesso del maschio nella sua bocca. Pompino molto bello e sensuale, fatto in quel modo si deduceva che era bravissima e le piaceva molto, risultato che l' uomo grugniva e gemeva di continuo.
Continuarono per un bel po' ( sembrava non avessero nessuna fretta).
Senza dire niente Lucia sollevò la testa allontanando il membro e si alzò, in automatico il tipo l' abbracciò per un po' e poi prese il posto della donna, sedendosi sulla balla e tenendosi il cazzo per una mano.
In un istante Lucia salì sul corpo dell' uomo, armando una gamba e con una mano si impossessò del cazzo indirizzandolo nella sua fica: rapidamente spari' dentro di lei. Un lungo gemito di lei anticipò un lento su e giù che poi diventò sempre più vivace.
 
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A turno i due si scoparono Lucia. Ultimato il piccante incontro i due abbandonarono la stalla, probabilmente l'altro era fuori ad aspettare i due cognatini.
Io e Antonella rimanemmo ancora un po' chiacchierando sottovoce:
" Ma possibile che non provi nulla di eccitante il vedere uomini nudi?"
" No" risposta secca di Antonella" al contrario di te che piace sempre più a fare il guardone" aggiunse.
" Se questa è l' unica soluzione...che ci posso fare!".
D'istinto misi una mano sulla sua pancia, delicatamente e piano piano cercando di intrufolarla sotto la sua maglietta, alzandola alla ricerca delle tette. Arrivato a toccare il reggiseno mi interruppe supplicando di non continuare. Era comunque ora di andare via anche per noi.
 
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Arrivarono le vacanze di Natale. Un giorno, dato il freddo e il maltempo raggiunsi Antonella a casa sua. L' amica era in camera e fu proprio Lucia ad aprirmi. Non mi sembrò molto serena al vedere me e lo confermò subito dopo esclamando: " ah... proprio te aspettavo".
Non dissi nulla, il suo tono era severo e freddo. Mi fece strada in salotto, la seguì come un cagnolino, sgranando gli occhi al sederone che sculettava in leggings davanti a me.
" Giovane... senti un po'. Ma che combinate voi due"
" Lucia...non so a cosa ti riferisci"
" Non fare il furbo con me...non provarci"
Rimasi muto, secondi dopo comparve Antonella: la madre in automatico si riattivo' a tornare a fare pulizie con l'aspirapolvere. Si capiva che le sue hanno avuto una discussione, così come si capiva che io c'entravo qualcosa: dopotutto stavamo in difetto.
Subito sussurrai all' amica " ....ma è successo qualcosa?"
" E si... Mi ha fatto una testa tanto!"
" Cioè?"
" L' altro giorno ha trovato il divano... sporco"
" Come sporco..."
" Di te... Uno schizzo era in bella vista! Non abbiamo pulito": si riferiva a qualche giorno fa. Eravamo soli e io mi segai in sua compagnia, come era di routine.
Immaginai il casino che Lucia fece. Mi sentii in colpa.
Lucia tornò da noi, interrompendo la sua attività:
" Allora ragazzi" sembrò più serena e calma" ditemi tutto"
"Mamma...non è come pensi"
" Allora... lasciamo perdere il farmi passare per stupida. Si perfettamente di cosa si tratta. Siete giovani e la cosa ci può stare...logico. l' importante è che non fate cavolate" .
Non rispondemmo. Al nostro silenzio continuò ancora lei: " da quando state insieme?"
" Mamma...non stiamo insieme. Lo sai!"
" E allora quella cosa?"
Mi feci coraggio e mi feci sentire: " è solo colpa mia...lei non c'entra niente". Continuai inventandomi la balla di dire: " Antonella era andata in bagno e io rimasto solo qui ho fatto quella cosa..."
Silenzio totale. Speravo che avesse abboccato.
Dopo un po', sospirando Lucia borbottò: " ...se è così... Lo spero. Guai a voi se mi prendete in giro!"
Miracolosamente credette alla mia versione. Mi sarei dovuto vergognare di farmi passare per un pipparolo che imbratta i salotti altrui, al danno il danno minore ci può stare.
 
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Giorni dopo mia madre mi ordinò di passare da Lucia per via di alcune cose che gli doveva dare.
Arrivato a casa dell' amica, mi aprì proprio Lucia: era sola in casa. Mi fece entrare indicando un modesto scatolo, ciò che dovevo fare recapitare a mamma.
" Approfitto di fare due chiacchiere con te..." disse la signora facendomi un segno di lasciare il pacco momentaneamente.
"... riferito a quello che è successo..." Introdusse la donna " credo in quello che hai detto, ma avrei sperato in qualcosa di diverso"
" Credimi Lucia..."
" Si, ti credo. Dopotutto è una bella ragazza, non credi?"
" Certo che si...ed è molto corteggiata! "
" E perché non si impegna a frequentare qualcuno? Se voi volete rimanere solo amici lo posso capire, ma ho qualche dubbio su di lei. Sicuramente a te dice qualcosa che a me nasconde ".
Sapevo a cosa si riferisse, ma feci il possibile di vagare con risposte fuori tema.
" ...forse mi sono spiegata male... A me sembra che ad Antonella non piacciono i ragazzi "
" Ma...non so..." Feci finta di cadere dalle nuvole.
" Credo che sia lesbica...gli piacciono le donne "
Rimasi muto guardandomi intorno. Secondi dopo reagii: " per come reagisce al interagire con i ragazzi, probabilmente è così...altro non so"
" Ok. Lasciamo a lei decidere... è giusto così. Ma lo stimolo di masturbarti sul mio divano? Mi sembra un po' stupido se non depravato come passatempo " aggiunse Lucia con tono ironico.
Reagii alla controffensiva, lucido e diretto: " ehm...sullo stendino c'era un tuo reggiseno... L' ho guardato e toccato...era enorme e ho fantasticato ..."
" Fantasticato di che! ...un reggiseno? Tutte le donne ce l' hanno!"
" Ma non così..."
" Grosse?" disse sorridendo mettendosi le mani sul petto
Timidamente annuii.
" Sei un furfantello!" La cosa sembrò divertirla. " Dai rilassati e non pensare troppo a queste cose! Ma in alternativa hai sempre a portata di mano quelle dell' amica tua!"
" Cosa...lucia...!"
" Le tette! Anche lei le ha grosse "
Impietrii a quelle parole. Sembrava che si stesse prendendo gioco di me, se non provocarmi. Altro colpo basso da parte sua: " non credo che non ci hai fatto un pensierino!"
Reagii sorridendo e arrossendo mi concedai, prendendo il pacco e andai via.
 
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Non perdo tempo a spifferare tutto a Antonella che rispose scocciata " non me ne frega niente". Riflettendoci su continuò: " anche se sarà così, non vedo nessun problema"
" Sinceramente neanche io...la vita è tua" risposi.
" Ma... conoscendola, sicuramente te lo richiederà di nuovo!"
"...non caverà un ragno dal buco! Non ci riuscirà a..."
" Si lo so...ok ok! Piuttosto ci sarebbe una cosa che dovresti vedere... meglio però se stiamo più tranquilli da qualche parte... Ma i tuoi sono in casa?".
"No. La mamma è da nonna e papà rientra domani "
" Ok... andiamo!"
Giunti a casa mia, e ci indirizziamo direttamente nella mia cameretta.
" Di che si tratta?" dissi mentre cercavo di accendere lo stereo.
Antonella non rispose nulla: voltandomi stava seduta a bordo del letto, a braccia incrociate, rilassata. Ci guardammo senza parlare. Si alzò di scatto per poi mobilitandosi a togliersi il pantalone e subito dopo, abbassando la cerniera, il maglioncino.
Rimase per un po', immobile: così non l' avevo mai vista. Reggiseno bianco con le tette strabordanti e in slip anch'essi bianchi: io immobile davanti a lei.
Liberandosi della mutandina crollò sul letto, rimanendo a gambe strette per un po', per poi sdraiarsi leggermente e aprire la sua parte intima: pube coperto di pelo e le rosa labbra catturarono tutto il mio interesse.
Rimase così per un bel po': lentamente si avvicinò una mano tra le gambe, si accarezzò. Con le dita esplora e tamburella per poi attivarsi a sfregare più accentuatamente.
Antonella di sta masturbando davanti a me: godeva, ansimava, le piaceva toccarsi . Di tanto in tanto infilava un dito. Sapeva perfettamente cosa faceva, non era la prima volta che si applicava autoerotismo. Innescato il mio eccitare me lo tirai fuori e partecipare col segarmi.
Entrambi perdemmo il controllo della situazione: Antonella fu sempre più attiva a sgrillettarsi la fica e io sempre più catturato dalla voglia mi avvicinai a lei e con la mano libera cercai di aiutare la sua impegnata a ditalizzarsi, toccando la sua fica umida e calda. Non si oppose, continuando indisturbata.
Poco dopo mi concentrati al suo seno, abbassando una spallina con un rapido gesto tirai fuori una tetta: grossa e morbido sa con una grande aureola, capezzolo irto che ergeva di prepotenza. Di scatto toccai la tetta con la punta del cazzo, continuando a segarmi più forte: sborrai sul suo petto, completamente.
 
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Diventò un cosa abitudinaria, quella di incontrarci e masturbarsi insieme anche denudandoci completamente ma senza andare oltre, ovvio per sola volontà di Antonella: il massimo che mi permetteva di fare era palparla non con insistenza, e di sborrarle addosso, cosa che le piaceva molto.
Le cose cambiarono quando cominciai a frequentare una ragazza per poi mettermici insieme: ovvio che Antonella lo sapeva e lo accettò tranquillamente, decidendo di diradare i nostri incontri.
Chi non accettò la mia storia fu proprio Lucia e la cosa mi meravigliò un po'.
 
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Per un weekend o miei mi lasciarono solo a casa ( improvvisarono una mini vacanza per il loro anniversario), pianificando di tutto e di più, idee spavalde che andavano da spassarmela liberamente con la ragazza a i soliti incontri morbosi con Antonella.
Proprio il primo giorno di assenza dei miei genitori, nel pomeriggio squillò il telefono di casa: era Lucia che chiedeva di mia madre. Sapeva perfettamente che non c' erano i miei e il che mi face salire qualche dubbio su quella chiamata.
" Approfitto per scambiare due parole con te"iniziò fiscalmente l' interrogatorio "...insomma, proprio non avete avuto modo di trovare un compromesso, intendo tu e mia figlia!"
Spiegai le mie ragioni inutilmente.
" Allora si conferma la cosa! Mia figlia è lesbica "
Feci un breve ragionamento al fine di confermare la cosa: era inutile girarci ancora intorno, cercando di esorcizzare quello che sembrava una sua disapprovazione. "Io non ci vedo nulla di male, anzi"
" Caro... nemmeno io. Non sono così all' antica! Però speravo che avesse scelto la strada con una valutazione!"
" Valutazione...di che!" dissi spaesato.
" Che almeno una volta avrebbe provato...capisci?".
Capii eccome il messaggio. Cercai di dire qualcosa e lei mi anticipò dicendo:" perché non ci provi... probabilmente con te cambia idea!" . Quello che mi stava chiedendo era un vero colpo basso, cercai di riaggirare ma era inutile, alla fine cedetti e la accontentati dicendole che ci avrei provato.
Provato a fare che! seppur solo per masturbarsi, tra me e Antonella si andava oltre la sola amicizia. Continuavo a non capire le reali intenzioni della signora.
 
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Le cose cambiarono radicalmente quando lasciai la ragazza per mettermi insieme a un' altra, tantobene cugina di Antonella: un top fica del paese che, anche se riservata e seria dal punto di vista di apparenza, era un bel vero troione. Infatti proprio con lei ebbi i primi rapporti completi, colorati da pompini e scopate ai massimi livelli, alla pari del porno di alta classifica.
La mia amica del cuore, in apparenza non mostrò minimamente disapprovazione. Appunto era una mia apparenza, forse per il fatto che lo riuscì a nascondere bene. Fatto curioso è quando mi imbattei, in un occasione, in una delle sue usuali visite di venire a casa mia da mia madre, con Lucia: non fece minimamente giri di parole nel dirmi " ...mi sa che hai scelto la cugina sbagliata...e ne dobbiamo parlare!". A quell' attacco non reagii, a parte che non era il caso e momento e lasciai sole le sue donne. Infatti o per casualità o per determinazione della signora, escogitò il modo di fare due chiacchiere con me: chiese a mia madre se io ero disponibile a fare un lavoro per lei. Figurati la mamma: " certo che si, almeno fa qualcosa quel pigrone!".
Il giorno dopo mia madre mi ordinò di raggiungere Lucia: " ...diceva di avere qualche problema di corrente a casa...cerca di risolvere... dato che è inerente a ciò che studi a scuola ". Obbediente lo feci, presi la mia borsetta degli attrezzi indirizzato a casa Lucia: benché alle prime armi, era qualcosa che facevo con passione e modestamente ero abbastanza avanti, a momenti pensavo più all' essere professionale come elettricista che a fantasticare con quella milfona o ancora meglio beccarla in qualche sua situazione peccaminosa.
 
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Arrivato a casa di Lucia, suonato il campanello, aspettai poco più di un minuto. Sembrava che non ci fosse nessuno in casa: Antonella sicuramente assente in quanto era fuori per qualche giorno. Quando decisi di andare via la porta si aprì.
Lucia si presentò in vestaglia, colore bianco e molto leggera, quel tanto che si poteva intravedere ciò che era sotto, in primis le aureole tondeggianti delle tettone libere da reggiseno: quella vista mi spaeso' non poco. Sicuramente se ne accorse della mia reazione, ma sembrò non farci caso: mi fece entrare facendomi strada all' interno dell' abitazione. Da dietro, anche il movimento di chiappe confermò il fatto che non indossasse intimo. Facendo la sommatoria di tutto, già fantasticai di tutto e di più.
" Caro...come accennavo a tua madre, a volte mi salta la corrente in cucina, probabilmente il forno... altro non so. Scommetto che lo risolverai sicuramente"
" Farò il possibile...stai tranquilla "
" Okay... buon lavoro... sto facendo delle faccende al piano di sù! Se hai bisogno sto' la'".
Mi misi all'opera immediatamente, mentre lei andò al piano di sopra, seguendola con la coda dell' occhio, fino a quando scomparve e il rumore degli zoccoli si interruppe.
Rimasi muto e fermo, elaborando un mucchio di pensieri. La casa era silenziosa, eccetto per il tic tac di un orologio a parete, come se fosse di notte, anche del piano superiore era come se non ci fosse nessuno in casa.
La cosa del silenzio totale durò poco: le orecchie mi si rizzarono quando percepii una lontana risatina, di Lucia, proveniente da sopra. Con passo felpato mi allontanai dalla cucina fino alla rampa di scale: mi fermai quando arrivò un altra lieve risata e a seguire delle parole che non compresi, voce della signora che probabilmente parlava al telefono.
Continuai a rimanere come una statua, cercando di captare ogni singolo dettaglio acustico, seguirono altre parole, altre voci, non solo quella di Lucia: non era sola.
Un principio di pelle d'oca.
Nonostante le poche parole e le risatine giettai immediatamente le conclusioni: Lucia era in compagnia di qualcuno, capendo anticipatamente che non fosse suo cognato: la voce del tipo x era diversa, di molto , perdipiu' con accento straniero. Indipendentemente chi fosse, gettai le conclusioni con largo anticipo.
Al sentire come un mugolio di Lucia, in automatico salii le scale, molto lentamente ma senza fermarmi fino al corridoio del piano. Seguendo la voce della signora che si faceva ansimante a tratti, arrivai alla porta della camera, lasciata aperta di appena quattro dita.
Mi tenni nascosto appoggiato al muro adiacente, mi feci coraggio e diedi una sbirciata: ai piedi del letto un uomo di colore, inginocchiato e con il viso tra le gambe divaricate di Lucia.
 
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Benché fosse ancora di spalle, capii fin da subito chi fosse il nuovo trombamico di Lucia: nella contrada tutti lo chiamavano Sam, ragazzo di colore, ignoro da che parte dell' Africa venisse, garzone di un' azienda poco lontano da noi. Personalmente io non ci ho mai avuto a che fare, raramente si vedeva in giro se non con qualche mezzo agricolo, comunque a detta di tutti molto rispettoso, timido e riservato.
Alla faccia della timidezza, pensai, si stava gustando la fica della signora!
Appostato alla porta socchiusa non mi persi nulla di ciò che facevano: Sam concentrato a leccarle la passera con una mano sulla coscia della Lucia e con l'altra impegnato a menarsi il membro che già si notava di notevole dimensione, nonostante fosse chinato.
Anche quando si alzò, Sam continuò al livigarsi la verga: Lucia rimase per un po' ancora sdraiata sul letto osservando compiaciuta l' operazione del ragazzo completamente nudo dinanzi a lei.
" Cazzo...che bestia che ti ritrovi, ragazzo mio!" esclamò la signora, massaggiandosi la fica ancora a gambe aperte, un classico invito a farsi penetrare. Infatti Sam, dopo un po' cercò di salire sulla donna per soffermarsi a baciarle le tettone: la donna reagì gemendo, le piaceva molto e si capiva, reagì catturando il membro del ragazzo segandolo lentamente.
" Aspetta caro... Voglio gustarlo per bene il tuo cazzone!" sussurrò gemendo Lucia, cercando di calmare il maschio che con lenti movimenti di bacino cercava di penetrarla. Sam obbediente si tirò su e sdraiandosi al fianco di lei , sempre con la mano impegnata a armeggiare la ceppa: non aveva un erezione completa, si capiva per come dondolasse vittima della forza di gravità, ma di certo prepotentemente occupava molto spazio, sia per lunghezza che per spessore, sproporzionato al resto del corpo.
Lucia non perse tempo a sollevarsi e a catturare il cazzo con la bocca: Sam reagì con un grugnito, osservando passivamente la donna impegnata al pompino. Mi tirai un po' indietro, stando lì potenzialmente si sarebbe accorto della mia presenza, anche se qualche dubbio, quello che anche lui sapesse che qualcuno li stesse osservando. Nel dubbio la fase bocchino evitai di osservarla, "accontentandosi" solo dell' audio molto spinto, tra gorgorii, slurp e parole volgari di entrambi.
" Ora mi scoperai per bene... tutto in fica!" Fu il primo dei tanti segnali che mi fecero capire che i due si sarebbero attivati a fare altro. Temporeggiai un po' per tornare a visionare il tutto, ma comunque non persero tempo, unendosi con lui prepotentemente su di lei a scoparla attivamente. Gemevano parecchio, anche rumorosamente.
Lucia sembrava più porca che mai, molto spudorata nei termini, a ogni colpo di cazzo che riceveva: " caro ...non sborrarmi dentro...mi raccomando!" supplicò la donna al momento che Sam balbettò il fatto che stesse per venire. Infatti poco dopo, furiosamente si staccò dalla donna eruttando a schizzi il suo sperma sulla pancia di lei.
 
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Al loro happy ending feci dietro front scendendo le scale per tornare in soggiorno, sistemandomi il cazzo teso da sega interrotta.
Pensai di fare finta di fare qualcosa inerente alla mia visita, ma a che sarebbe servito, dato che era tutto un programma, tutta una scusa di Lucia a farmi fare da spettatore alle sue erotiche avventure.
Infatti, dopo poco, il rumore di zoccoli anticipò la ricomparsa della signora, che scendendo come se nulla fosse esclamò: " ah...sei sempre qui!".
Non risposi nulla, rimanendo immobile come una statua, non curante del pacco gonfio che mi ritrovavo, ancora in vigore per l' accaduto e che appena Lucia si avvicinò a me, gli diede un' occhiata compiaciuta.
" Scommetto che lo spettacolo è stato di tuo gradimento!... Vedo!". disse indirizzando lo sguardo ai miei piani bassi.
Non risposi alla provocazione, anche volendo mi sentivo come le corde vocali bloccate, ancor di più vederla con la stessa vestaglia, leggermente aperta con i bella mostra la spaccatura delle tettone.
Nonostante esitassi, mi fu quasi automatico che abbassando il pantalone mi tirai fuori il cazzo duro e scappellato. Lucia lo guardò senza battere ciglio ma con lo stesso sguardo sereno e compiaciuto: " pensi che io ne abbia bisogno?" disse e pronunciato il nome di Sam a voce alta invitò il ragazzo a scendere.
Sam obbediente comparve alle scale, scendendo e avvicinarsi a noi, nudo come era, affermando che anche lui era a conoscenza della mia presenza. Al momento di vederlo mi rimesi il cazzo dentro.
I due si abbracciarono dinanzi a me e Lucia sorridendo gli diede un bacio sulla guancia. Dopodiché, sempre lei, scostando una sedia, la occupò sedendosi, tenendosi sempre in contatto con l'africano. Gli accarezzò l' addome e per poi palpeggiare l' asta floscia pendente all' ingiù con una mano e con l'altra giocare con la sacca delle palle.
Lucia si concentrò a osservare me sempre immobile, per attivare a fare una sega a Sam per poi spompinarlo, facendo prendere di nuovo vigore al grosso membro diventando duro e venoso, lucido da saliva. Era molto brava a fare pompini e si vedeva, difficile resistere.
Con un leggero colpo al fianco del ragazzo, Lucia si alzò interrompendo il bocchino e alzandosi si appoggio con i gomiti al tavolo lì vicino. Sam non esitò un attimo a seguirla e una volta dietro di lei e sollevando la vestaglia mettendo in bella mostra il culo di lei, si concentrò a trovare il pertugio invitante e caldo. L' enorme cazzo nero guizzava nello spacco delle chiappe, che lui stringeva come volerlo intrappolare in esse: Lucia ansimava pregando di volerlo dentro. Ma Sam continuò allo strusciare, non curante della richiesta di lei fino al nuovo imploro: " ...dai...no così ... Prima in fica e dopo in culo!"
Quelle parole mi fecero venire la pelle d'oca mentre Sam obbediente indirizzò il cazzo in fica alla signora, scopandola con energia. Vedevo chiaramente il nero ceppo e sparire e comparire, le labbra della pelosa fica dilatarsi a ricevere la nervosa carne nera che si cominciava a colorare di liquido biancastro, sempre più a ogni colpo.
" ...dai mettilo in culo!"
Sam non se lo fece ripetere e lo tirò fuori con evidenti tracce di umori di lei e indirizzando l' asta al buco scuro, dopo averci sputacchiato per un paio di volte e distribuire la saliva con un dito.
Allargate le chiappe, si notava chiaramente il pulsare dell' anno umido di saliva, secondi dopo la cappella di Sam cercava di introdursi e lentamente farci sparire tutto dentro.
Lucia sembrò quasi lamentarsi tenendo una mano in bocca e ad occhi chiusi. Il ragazzo la scopo' con meno energia di prima, più lentamente, tenendosi aggrappato alle chiappe di lei come per non scappare. Prese più energia a martellare il suo corpo a quello di Lucia, poco dopo un suo grido soffocato e rallentado bruscamente sborrò dentro.
 
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Sam si ritirò al piano di sopra, senza degnarmi neanche uno sguardo. Lucia rimase per un po' a chiappe in aria, rivoli di umori che scendevano lungo le cosce. Alzandosi si risistemò la vestaglia e si voltò in mia direzione, con un aria affaticata e leggermente sudata. Ci guardammo, lei sempre con lo sguardo divertente, quasi di sfida. Ovvio che fu la prima a parlare:" quindi? Ti è piaciuto o no!"
" ... perché... questo... Perché" balbettai
" ...cosa credevi di fare!"
" Ma io...non so. Dopotutto..." dissi toccandomi il pacco.
" Non si può...non ci pensare " rispose senza farmi finire di parlare " tornatene a casa...sai cosa fare...e con chi!".
Se ne andò, tornandosene al piano di sopra e io non feci altro che ubbidire. Avrebbero continuato oppure no, chissà, pensai senza meravigliarmi, oramai.
 
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Ci stavo capendo sempre meno: quello che Lucia voleva da me sembrava non avere senso. Perché non rispettare le volontà di una figlia? Perché immischiare proprio me? Perché il suo mostrarsi nel modo più spavaldo possibile? Impossibile crederci, rispondendomi da solo, solo un sogno poteva essere.
Inutile nascondere che i miei pensieri erano solo concentrati su di lei, Lucia: divenne un chiodo fisso, anche quando stavo con la mia ragazza mi tornava in mente lei. Ci provai a volte a farle visita a casa, quando sapevo che stava sola ma freddamente rifiutò qualsiasi mossa, un muro invalicabile.
L' evolversi di quella storia glielo tenni nascosto ad Antonella, mi sembrava troppo esagerato, anzi lo era, ma più gravi sarebbero state le conseguenze.
Passarono i giorni ed era inevitabile che io e Antonella non affrontassimo il discorso.
" Ma ultimamente mi sembri un po' strano!". Diedi una risposta vaga, mettendo scusa a qualcosa inerente la scuola.
" Ti conosco troppo bene...e mi sa che nascondi qualcosa!"
" No Anto... è tutto ok "
" È da tempo, però che non ci ritroviamo più... insieme "
" Sai il perché...dai. non voglio essere così stronzo nei confronti di tua cugina "
" Ma se lo abbiamo fatto comunque...ora non hai bisogno più di me?"
" Dai Anto...non è così!".
" Comunque è un problema che ti fai solo tu...lei no"
" Che vorresti dire!"
" Tanto mica siete sposati..."
" Sai qualcosa che io non so?"
Antonella si mise a ridere: " probabilmente solo tu non lo sai".
Il messaggio era chiaro, quello che la mia ragazza se la passasse con qualcun'altro. Sinceramente non mi meravigliai. Essendo una delle più fiche del paese, era quasi scontato che avesse un sacco di mosconi in giro e standoci insieme ho scoperto il suo grado di troiaggine. Però in quel momento, non me ne fregava niente di essere cornuto, se è un termine appropriato anche tra fidanzatini teenager.
Antonella continuò a qualche mezza frecciatina. Reagii: " piuttosto te! Tu ancora nessuna partner?"
" Scemo...fin quando si rimane in questo paese di merda"
" Ma ci sarà sempre qualcuna che ti piace!"
" Certo che si...ma è impegnata!"
" Con chi!"
" Con te, scemo!"
" Ahhh... vorresti tua cugina " risposi ridacchiando
" Certo...io l' ho vista nuda prima di te"
" Bè certo... Ti è piaciuta? Con quel fisico..."
" Che vorresti dire...che io non ho fisico?"
" Non dico questo... Però dai...quella è una modella "
" Senza tette!"
" Che c'entra!"
" C'entra eccome"
"Particolare trascurabile, su!"
" Dici?"
" Dico!"
"Eppure qualcosa ci può stare...a lei no!"
" Non capisco!"
" Seee...tu dormi. Non fare lo scemo e seguimi!".
Rimontati in bici, arrivammo fino a casa sua. Lucia non era in casa. Andammo dritti in camera sua. Non feci in tempo a dire niente che lei anticipò: " dai...tiralo fuori e distenditi sul letto!"
" Ma sei pazza!"
" Perché... è la prima volta?". Non rispondendo mi abbassai i pantaloni, in quella condizione il pisello non ebbe cenno di vita. Mi sdraiai sul letto: " quindi? Che devo fare?" dissi.
" Non ti va di farlo ancora una volta...con me?" rispose l'amica con tono molto gentile. Indipendentemente dalla situazione ogni suo desiderio io l'avrei accontentata.
Me lo presi in mano, scappellandolo e massaggiarlo. Non ci volle molto a ottenere l'erezione. Nel momento che il massaggio si trasformò in sega, Antonella si inginocchiò facendosi spazio tra le mie gambe. Con un attimo si impossessò del cazzo e continuò lei la sega. Mi rilassati, appoggiandomi con entrambe le mani: era la prima volta che sentivo la sua mano prendersi il mio cazzo e la cosa mi piacque molto, era bravissima, delicata, ma allo stesso tempo determinata e incisiva ad accontentarmi.
Interruppe la sega per togliersi velocemente la maglia e il reggiseno, prendendosi di peso entrambe le tettone e in un lampo ci schiacciò il cazzo in mezzo: lentamente cominciò a massaggiarle con il mio membro intrappolato in mezzo. Su è giù senza interruzione e ritmo che andava ad accelerarsi sempre più. Godevo come un matto e non dissi nulla dell' imminente ieculazione: infatti le sborrai completamente tra le tette.
" Cavolo com'è calda la tua sborra... è quanta ne hai fatta!" disse continuando come se nulla fosse là spagnola, come per non farmi sfuggire.
 

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Ci stavo capendo sempre meno: quello che Lucia voleva da me sembrava non avere senso. Perché non rispettare le volontà di una figlia? Perché immischiare proprio me? Perché il suo mostrarsi nel modo più spavaldo possibile? Impossibile crederci, rispondendomi da solo, solo un sogno poteva essere.
Inutile nascondere che i miei pensieri erano solo concentrati su di lei, Lucia: divenne un chiodo fisso, anche quando stavo con la mia ragazza mi tornava in mente lei. Ci provai a volte a farle visita a casa, quando sapevo che stava sola ma freddamente rifiutò qualsiasi mossa, un muro invalicabile.
L' evolversi di quella storia glielo tenni nascosto ad Antonella, mi sembrava troppo esagerato, anzi lo era, ma più gravi sarebbero state le conseguenze.
Passarono i giorni ed era inevitabile che io e Antonella non affrontassimo il discorso.
" Ma ultimamente mi sembri un po' strano!". Diedi una risposta vaga, mettendo scusa a qualcosa inerente la scuola.
" Ti conosco troppo bene...e mi sa che nascondi qualcosa!"
" No Anto... è tutto ok "
" È da tempo, però che non ci ritroviamo più... insieme "
" Sai il perché...dai. non voglio essere così stronzo nei confronti di tua cugina "
" Ma se lo abbiamo fatto comunque...ora non hai bisogno più di me?"
" Dai Anto...non è così!".
" Comunque è un problema che ti fai solo tu...lei no"
" Che vorresti dire!"
" Tanto mica siete sposati..."
" Sai qualcosa che io non so?"
Antonella si mise a ridere: " probabilmente solo tu non lo sai".
Il messaggio era chiaro, quello che la mia ragazza se la passasse con qualcun'altro. Sinceramente non mi meravigliai. Essendo una delle più fiche del paese, era quasi scontato che avesse un sacco di mosconi in giro e standoci insieme ho scoperto il suo grado di troiaggine. Però in quel momento, non me ne fregava niente di essere cornuto, se è un termine appropriato anche tra fidanzatini teenager.
Antonella continuò a qualche mezza frecciatina. Reagii: " piuttosto te! Tu ancora nessuna partner?"
" Scemo...fin quando si rimane in questo paese di merda"
" Ma ci sarà sempre qualcuna che ti piace!"
" Certo che si...ma è impegnata!"
" Con chi!"
" Con te, scemo!"
" Ahhh... vorresti tua cugina " risposi ridacchiando
" Certo...io l' ho vista nuda prima di te"
" Bè certo... Ti è piaciuta? Con quel fisico..."
" Che vorresti dire...che io non ho fisico?"
" Non dico questo... Però dai...quella è una modella "
" Senza tette!"
" Che c'entra!"
" C'entra eccome"
"Particolare trascurabile, su!"
" Dici?"
" Dico!"
"Eppure qualcosa ci può stare...a lei no!"
" Non capisco!"
" Seee...tu dormi. Non fare lo scemo e seguimi!".
Rimontati in bici, arrivammo fino a casa sua. Lucia non era in casa. Andammo dritti in camera sua. Non feci in tempo a dire niente che lei anticipò: " dai...tiralo fuori e distenditi sul letto!"
" Ma sei pazza!"
" Perché... è la prima volta?". Non rispondendo mi abbassai i pantaloni, in quella condizione il pisello non ebbe cenno di vita. Mi sdraiai sul letto: " quindi? Che devo fare?" dissi.
" Non ti va di farlo ancora una volta...con me?" rispose l'amica con tono molto gentile. Indipendentemente dalla situazione ogni suo desiderio io l'avrei accontentata.
Me lo presi in mano, scappellandolo e massaggiarlo. Non ci volle molto a ottenere l'erezione. Nel momento che il massaggio si trasformò in sega, Antonella si inginocchiò facendosi spazio tra le mie gambe. Con un attimo si impossessò del cazzo e continuò lei la sega. Mi rilassati, appoggiandomi con entrambe le mani: era la prima volta che sentivo la sua mano prendersi il mio cazzo e la cosa mi piacque molto, era bravissima, delicata, ma allo stesso tempo determinata e incisiva ad accontentarmi.
Interruppe la sega per togliersi velocemente la maglia e il reggiseno, prendendosi di peso entrambe le tettone e in un lampo ci schiacciò il cazzo in mezzo: lentamente cominciò a massaggiarle con il mio membro intrappolato in mezzo. Su è giù senza interruzione e ritmo che andava ad accelerarsi sempre più. Godevo come un matto e non dissi nulla dell' imminente ieculazione: infatti le sborrai completamente tra le tette.
" Cavolo com'è calda la tua sborra... è quanta ne hai fatta!" disse continuando come se nulla fosse là spagnola, come per non farmi sfuggire.
wow
 
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Rimanemmo ancora un po' in quel modo. Io che la osservavo entusiasta mentre si cercava di ripulirsi le tette e il collo dallo sperma.
Dissi a Antonella: "... perché siamo arrivati a questo? Cosa pensi?"
" Penso solamente che è ciò che hai voluto tu... Per farti piacere!"
"Senza dubbio... è più di un piacere. Ma per te?"
" A me non importa niente. Lo sai. Non ho provato nulla. L' ho fatto solo per te. Dopotutto ti piacciono le tette"
" Siii...hai delle bellissime tette"
" Lo dici solo per convenienza... A te piacciono le tette di mamma"
" Ma anche le tue"
" Si...ma quelle sono più grosse! Di là verità: scoperesti mia madre"
" No...per rispetto nei tuoi confronti "
" Già...i miei confronti. Però ti masturbi ancora a pensare a lei. E se lo fai, potenzialmente desideri scoparla. È la verità.
Era vero, inutile nascondere ciò. La rincuorai dicendo che non sarebbe successo assolutamente. Certo che Lucia si scopasse di tutto e di più, ma non pedofila.
" Comunque" aggiunse " ora sei te che devi farmi un favore. Domani la mamma non sarà in casa per tutto il giorno. Saltiamo la scuola e staremo soli io e te".
 
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Come pianificato, nonostante fossi uscito di casa per andare a scuola e come solito prendere il bus, dirottai verso casa di Antonella. Il maltempo e soprattutto la nebbia di quella mattina acconsentì il mio passare inosservato, seppur qualcuno lo avesse notato. Aspettai altro tempo, quello che anche il fratello di Antonella, sarebbe uscito di casa per andare a scuola: quando mi sincerai il salire sul bus di quest' ultimo, uscii allo scoperto e mi diressi a casa dell' amica.
Antonella era ancora in pigiama. Alla mia domanda perché fosse ancora così rispose "ho messo la scusa che non mi sentivo bene...".
Ero già parecchio eccitato, l' alzabandiera mattutino perdura di molto. Appena arrivati in soggiorno non esitai ad abbracciarla da dietro ed afferrare con entrambe le mani le tette: era senza reggiseno sotto, tettone belle morbide al tatto.
"Fermo...scemo" esclamò Antonella " che credi di fare...con me!"
Non risposi nulla, continuai a palpeggiarla per qualche secondo ancora per poi lasciarla in pace. Mi sdraiai sul divano, come se fosse casa mia. Il cazzo mi premeva, d'istinto cercai di sistemarlo dentro, ma poi me lo tirai fuori dalla zip dei jeans. Antonella mi guardò arricciando gli occhi e dandomi del depravato.
" Quindi...quali sono i tuoi piani per oggi?" dissi accarezzandomi il membro teso in aria.
" Hai fretta? Abbiamo tutta la mattinata e già ti sei messo pronto...senza sapere di cosa!"
" Beh...dimmi! Sono tutto orecchie "
" Ma se ti stai facendo una sega!"
" Vuoi che smetta?"
" Fa come vuoi... tanto è uguale!"
Lasciai perdere il cazzo, ma senza sistemarlo dentro, cambiando discorso con qualcosa inerente alla scuola.
Dopo un po' Antonella si sedette al mio fianco: " ascolta... dovresti aiutarmi a fare una cosa"
" Ci sono...dimmi"
" ...ehm...a mettere qualcosa qui" disse dando un occhiata veloce alle sue parti basse. La mia risposta di quella di guardarmi il cazzo: " no quello scemo!"
" Scherzo...dai"
" Sii serio. Ti prego."
" Okay. Lo sarò...ho capito tutto. Non lo hai mai fatto..."
" Solo con un dito...ma ci vorrebbe qualcos'altro...che non sia quello, ovvio!"
" Bè...ho visto che qualcuna usa degli oggetti simili a questo...di gomma credo"
" Probabile. In alternativa?"
" Qualcosa che si avvicina? Magari una banana!" Esclamai la prima cosa che mi venne in mente.
" Che schifo...un frutto dentro!" disse disgustata.
" Non è che tua madre ha qualcosa a riguardo?"
" Non ci credo proprio... E per cosa? Ha bisogno anche di quelle cose?" rispose l' amica con una risata. Risi anche io:" possiamo tentare...chi lo sa!".
Antonella accettò la mia idea e frettolosamente salimmo su nella camera di Lucia. Era tutto in ordine e pulito. Mi rivenne il flashback di mentre si faceva scopare da Sam proprio su quel letto: stetti quasi a confessarlo ad Antonella ma mi trattenei.
Frugammo velocemente qua e là senza fare disordine, quasi subito interrompemmo le ricerche: proprio nel posto più scontato, il cassetto sotto del comodino, un piccolo beauty racchiudeva un fallo in lattice colore crema " Ecco" esclamò Antonella sventolandolo in aria.
Tornammo in soggiorno, rapidamente Antonella si libero' di tutto il vestiario, crollando sul divano. Io lo feci poco dopo, sedendomi al suo fianco
" Allora che faccio?"
" Credo che lo sappia già! Fai piano... sembra un po' troppo grosso"
" Infatti lo è. Farà male..."
" Provaci"
Antonella allargò le gambe toccandosi la fica. Titubante cercò invano di farsi perforare, reagendo con dei sussulti. Glielo lasciai fare ma dopo l'ennesimo tentativo mi feci avanti: "forse è il caso che ci penso io...". Antonella non rispose nulla e mi porse il coso plasticoso, che per un attimo mi fece anche senso. Inginocchiandomi tra le sue gambe, provai a farle sentire l'oggetto solo al tatto, molto delicatamente, facendogli fare su e giù tra le labbra della fica che visivamente non era abbastanza umida.
" Hai un detergente... qualcosa? " dissi " probabilmente bisogna lubrificherà un po'".
" Si...in bagno...vado". Antonella si catapultò via e per far subito ritorno con un flaconcino. Furiosamente se lo spalmò nelle parti intime, riprendendo il posto a gambe spalancate.
Continuai il massaggio con l' utilizzo del ceppo finto e sempre con lentezza a fare pressione al pertugio. Il tempo e la calma permise una penetrazione perfetta: gran parte del fallo inghiottito in fica.
 
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Continuai attivamente a tenere impegnata la fica di Antonella con l' uso del fallo: ansimante mantenendosi le gambe spalancate, di tanto in tanto toccava e maneggiava il corpo estraneo che la possedeva, per poi prenderne pieno controllo, impalandosi da sola. Di conseguenza cominciai la sega, rimanendo dinanzi a lei. Un suo grido più accentuato anticipò uno sbrodolamento di umori, molto copioso. Continuò con più energia e gridando sempre più eruttò a getto liquido che mi centrò in pieno: " Anto... cazzo...mi pisci addosso?"
" Ma no...non lo so..." rispose con voce soffocata "...scusa...non ci sto capendo nulla".
Avevo il petto che mi grondava, parte dello schizzo mi colpi in faccia e da quello che percepii con l'olfatto tutto mi sembrò tranne che pipì ( col tempo imparai che quello era squirt).
Antonella era esausta. Aveva goduto alla grande, si notava molto dalla sua espressione di rilassamento. Mi misi da parte per darle un po' di pace.
" Merda... abbiamo fatto un casino" esclamai indicando tutto l' imbratto presente dal divano al pavimento.
" Già...vero. bisogna pulire... sennò chi se lo sente a mamma". Infatti poco dopo Antonella si attivo' a fare pulizie, nuda così com' era. , mentre io rimanei sul divano osservandola e menandomi a rilento il cazzo.
" E così mi aiuti tu?" si rivolse a me
" Anche io ho i miei bisogni"
" In fin dei conti...ero io che avevo bisogno di aiuto...tu no!"
" ...e che devo fare io... niente?"
"L' hai detto... oggi è il mio giorno " disse buttandosi sul divano e ricomincio' a sgrillettarsi la passera.
Pian piano e senza dirlo, avvicinandoci a contatto, ci masturbammo insieme per poi passare a farlo a vicenda, lei a me e io a lei, per tutto il tempo a disposizione.
 

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È veramente, veramente, intrigante. Tutta l'attesa ,che piano piano fa crescere il piacere, è molto frustrante e al tempo stesso piacevole. Veramente un bellissimo racconto
 
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Ci furono altre situazioni simili, sempre di nascosto: seppur desiderassi fare sesso completo, mi accontentai serenamente di ciò che Antonella fece. Ma i miei pensieri andavano oltre e mettevano in secondo piano il godermi la mia amica: Lucia era ciò che desideravo, obbiettivo principale dei miei sogni erotici.
Un giorno, approfittando dell' assenza di Antonella, feci visita a Lucia, piombando a casa sua.
" Come mai da queste parti?" disse la signora aprendo il portone.
" Niente di che... volevo fare due chiacchiere con te! ...ma deduco che stai uscendo!" risposi osservandola da capo a piedi: vestita completamente di nero, gonna stretta fino alle ginocchia e relative calze sempre nere e tacchi alti, giacchetto che faticava parecchio a racchiudere il promontorio mammario.
" No, caro...sono appena rientrata. Sono stata a un funerale in paese"
" Capisco!" risposi, ma dentro di me mi dicevo " funerale...vestita in quel modo, resuscitavano i morti!"
" Dai...accomodati pure. Volevo però mettermi un po' più comoda " esclamò Lucia mettendosi le mani ai fianchi come per farsi ammirare
" Per me puoi rimanere così...anzi!"
" Birbante che sei. Ti piaccio?"
" E me lo chiedi pure"
" Piuttosto ...il motivo della visita? Spero che hai notizie!"
" Un certo senso si!"
" Ok... dimmi tutto "
" Dunque... confermato per certo che Antonella è lesbica. Inutile girarci intorno...le cose stanno così"
" Ma tu ci hai provato?"
" Gli interessa sua cugina, Lea"
"...la tua ragazza "
" Già "
" Ma ci hai provato... avete fatto cosa"
" Lo vuoi proprio sapere? Siamo stati soli...e nudi"
"E quindi?"
" E che ci siamo masturbarti...e basta "
" Cioè mi stai dicendo che... nudi e tu ti sei fatto solo una sega"
" Anche lei...si masturba "
" Siete strani... Si arriva a tanto per poi non fare niente " esclamò con molta ironia.
" ...ma lei non vuole e io la rispetto "
" Ma tu vorresti?"
" Sono impegnato...se lo faccio è solo per lei"
" Ipocrita che sei, ti spacci anche come vittima"
" Non è così!"
" E comunque...sei impegnato e te la spassi con l'amichetta. Che altro hai in mente "
" Non ho altro desiderio...che te"
" Finiscila...non si può. E soprattutto per chi mi hai preso"
" Guarda... Che hai fatto tutto tu. Non è solo quella volta con Sam..."
" E cos' altro!"
" Sono a conoscenza di altre situazioni "
"Smettila...sono fatti miei. E comunque non ti giustifica il fatto di giudicare me. Se non hai altro da dire... chiudiamo il discorso che è meglio ".
Mi tirai fuori il cazzo e cominciai a menare delicatamente. Lucia non disse nulla, osservando il movimento della mia mano sull'asta.
" Sei proprio convinto di quello che fai?"
Risposi solamente che era ciò che volevo, continuando la sega fissandola intensamente.
 

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