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" smettila...ti prego" esclamò Lucia guardando in alto come scocciata. Mi resi conto, solo allora, che non era nei modi giusti. Infatti mi ricomposi e le chiesi scusa.
" ... dovrei scusarmi anch'io!" disse la signora sollevando le spalle " dopotutto è anche colpa mia...che ti ho provocato. Sei troppo giovane per me...capisci? Mi crederai una pazza pedofila!"
" Chiedo nuovamente scusa"
" Fa niente..."
" Ma io ti desidero "
" Giovanotto...quello che dici può anche farmi piacere...ma il tuo desiderio è altro...lasciami perdere. Col tempo capirai"
" Non voglio mancare di rispetto a nessuno..."
" Bravo..."
Rimanemmo un po' senza dirci nulla, per poi io stesso a prendere iniziativa di andare via.
" ...ho bisogno di sistemarmi e mettere qualcosa più consono per casa" disse Lucia, bloccandomi sull'uscio. Infatti si tolse il giacchetto rimanendo col body attillato con uno smisurato décolleté da capogiro.
Facendo prendere il giacchetto su un dito, Lucia indietreggiò di nuovo fino in soggiorno, dove scaraventato il giacchetto, si abbassò la cerniera della gonna liberandosene, facendola cadere ai suoi piedi. Stupenda visione quella di vedera in calze di pizzo e reggicalze. Si voltò ad osservarmi, sorridendo: sapeva perfettamente che non distoglievo lo sguardo da lei.
" Accomodati di nuovo" sussurrò facendo segno al divano " continua pure a fare quello che hai interrotto". Rimasi ipnotizzato a quelle parole, incredulo,ma ripresi il controllo: " no...e meglio che vada ..." dissi voltandomi e lasciarla andando via.
 

Claudio_mi27

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" smettila...ti prego" esclamò Lucia guardando in alto come scocciata. Mi resi conto, solo allora, che non era nei modi giusti. Infatti mi ricomposi e le chiesi scusa.
" ... dovrei scusarmi anch'io!" disse la signora sollevando le spalle " dopotutto è anche colpa mia...che ti ho provocato. Sei troppo giovane per me...capisci? Mi crederai una pazza pedofila!"
" Chiedo nuovamente scusa"
" Fa niente..."
" Ma io ti desidero "
" Giovanotto...quello che dici può anche farmi piacere...ma il tuo desiderio è altro...lasciami perdere. Col tempo capirai"
" Non voglio mancare di rispetto a nessuno..."
" Bravo..."
Rimanemmo un po' senza dirci nulla, per poi io stesso a prendere iniziativa di andare via.
" ...ho bisogno di sistemarmi e mettere qualcosa più consono per casa" disse Lucia, bloccandomi sull'uscio. Infatti si tolse il giacchetto rimanendo col body attillato con uno smisurato décolleté da capogiro.
Facendo prendere il giacchetto su un dito, Lucia indietreggiò di nuovo fino in soggiorno, dove scaraventato il giacchetto, si abbassò la cerniera della gonna liberandosene, facendola cadere ai suoi piedi. Stupenda visione quella di vedera in calze di pizzo e reggicalze. Si voltò ad osservarmi, sorridendo: sapeva perfettamente che non distoglievo lo sguardo da lei.
" Accomodati di nuovo" sussurrò facendo segno al divano " continua pure a fare quello che hai interrotto". Rimasi ipnotizzato a quelle parole, incredulo,ma ripresi il controllo: " no...e meglio che vada ..." dissi voltandomi e lasciarla andando via.
non tenerci troppo sulle spine <3 !! racconto TOP
 
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Per la strada di ritorno, così come giorni a seguire me ne dissi di tutti i colori: ormai era fatta e io? Rifiutare una golosa offerta che invano aspettavo?
La storia stava prendendo sempre più spessore, al limite della realtà, quasi un sogno o incubo.
Comunque da quel momento evitai incontri ravvicinati con Lucia, forse per paura di affrontare cose più grandi per me. Anche con Antonella non era più la stessa cosa: se all' inizio la cosa si prendeva come gioco, ora con la ragione, inevitabilmente si innesca cautela.

Arrivata l' estate e perdipiu' il mio diciottesimo compleanno.
Un giorno io, la mia ragazza e Antonella ci organizammo per andare al mare: saremmo stati accompagnati da mio padre ma all' ultimo momento si aggiunse anche mia madre e Lucia che ci accompagnò proprio lei.
Ovvio che le premonizioni ci fossero, ma onestamente direi poco peso, tra l'altro per la presenza della mia ragazza.
Infatti la cosa fu più difficile di come pensassi. SiaLucia che Antonella erano al centro di molte attenzioni, dei presenti maschietti attratti da quelle curve pericolose.
 

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Per la strada di ritorno, così come giorni a seguire me ne dissi di tutti i colori: ormai era fatta e io? Rifiutare una golosa offerta che invano aspettavo?
La storia stava prendendo sempre più spessore, al limite della realtà, quasi un sogno o incubo.
Comunque da quel momento evitai incontri ravvicinati con Lucia, forse per paura di affrontare cose più grandi per me. Anche con Antonella non era più la stessa cosa: se all' inizio la cosa si prendeva come gioco, ora con la ragione, inevitabilmente si innesca cautela.

Arrivata l' estate e perdipiu' il mio diciottesimo compleanno.
Un giorno io, la mia ragazza e Antonella ci organizammo per andare al mare: saremmo stati accompagnati da mio padre ma all' ultimo momento si aggiunse anche mia madre e Lucia che ci accompagnò proprio lei.
Ovvio che le premonizioni ci fossero, ma onestamente direi poco peso, tra l'altro per la presenza della mia ragazza.
Infatti la cosa fu più difficile di come pensassi. SiaLucia che Antonella erano al centro di molte attenzioni, dei presenti maschietti attratti da quelle curve pericolose.
Ti prego continua e pubblica spezzoni più lunghi che siamo sempre qui ad aspettarti con il cazzo in mano!
 
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Poteva essere una tranquilla giornata di sole e riposo in spiaggia, invece ero bersaglio facile del continuo mettersi in mostra di Lucia. Quasi se ne fregava che avesse una figlia, nipote, nonché mia ragazza, e mia madre, non perdendo occasione per battute a doppio senso e frequenti occhiatine al mio pacco, occhiate che potevano essere anche percepite dalle presenti: e così fu.
Infatti, alla prima occasione che gli venne, Antonella mi disse:
" Ma... Che ha la mamma che ti fissa sempre! "
" E che ne so. Perché fissa me?"
" Perché non ci fai caso? Non è che mi nascondete qualcosa?"
" Ma sei pazza?"
" ...conoscendovi...non mi meraviglia "
Per evitare casini, misi una scusa per lasciarle sole ai loro pettegolezzi e mi diressi verso il chiosco. Seduto in solitaria all' ombra, mi sorseggiati un drink. Passo una buona ventina di minuti e si presenta Lucia al lato opposto del bancone: sembrava di non avermi notato e nonostante la confusione capii che chiese di poter usare il bagno. Dopo che il tipo del bar gli diede la chiave, presumo della toilette, scomparve sul retro della struttura in legno.
Secondi dopo un "Hey" alle mie spalle mi fece voltare: era Lucia che a distanza, dietro una piantana, con un segno di mano, chiedeva di avvicinarmi a lei. Titubante e guardandomi in giro lo feci. Avvicinato a un paio di metri, voltandosi ancora un segno, quello di seguirl, percorrendo il vialetto che divideva le file dei gabbiotti da prendere in affitto.
Non pensando a nulla, la seguivo e innumerevoli volte a voltarmi indietro con la speranza di non essere visti, nonostante fosse tutto deserto, inverosimilmente.
Arrivata a uno dei box e controllato col numero della chiave se corrispondesse o meno, lo aprì mormorando: " sbrigati scemotto ad entrare".
Col cuore in gola obbediente lo feci.
Chiusa frettolosamente la porticina gli dissi:"Lucia...ma perché..."
" Come perché... ancora chiedi il perché!"
Non avevo il coraggio di dire nulla. La osservai in volto: era serena e tranquilla. Nonostante dentro non ci fosse nessuna illuminazione, la luce proveniente dalla presa d'aria sopra la porta era più che sufficiente. Era comunque stretto: da un lato un paio di seggiole a sdraio ripiegate e dall' altro un materassino gonfiato e un ombrellone chiuso. Comunque rimasi appiccicato alla porta, come per paura che qualcuno la aprisse o per tentare via di fuga, non distogliendo lo sguardo da lei.
"Abbiamo pochissimo tempo..." sussurrando si sfilò il pareo, rimanendo del costume a due pezzi che indossava e avvicinandosi:" ...capisci o no che non c'è tempo?"
Il contatto del suo petto al mio fu folgorazione pura: sentivo chiaramente il morbido delle tettone fluttuanti.
Con una mano mi afferrò il pacco: " ma... ancora...così?" chiaro riferimento al pisello moscio. " Vediamo o no se non ha proprio voglia!" mi sussurrò all' orecchio e infilando la mano dentro tastando il mio sesso che all' istante si irrigidì.
Aiutandosi con entrambe le mani, freneticamente abbassò il box: il cazzo guizzò libero scattando come una molla cominciando a segnarlo.
" Cazzo...ma è un pezzo di ferro!" disse sempre sottovoce e attivando la sega con più energia.
 
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" ...e bravo l' ometto...resisti proprio bene" mormorò Lucia intenta alla frenetica sega. Infatti anche io mi meravigliai di resistere così tanto.
" ...questa cosa ti piacerà eccome!" disse mobilitando la mano libera liberando prima una e poi l'altra mammellona abbassando i relativi triangoli di reggiseno e messosi in ginocchio intrappolò il cazzo al suo petto, frizionandolo tra esse con molta forza.
" ...dai...sborrami qui... adesso..." disse quasi supplicando, ripetendolo diverse volte. Indipendentemente dalla richiesta, resistere così tanto era impossibile, poco dopo getti di caldo sperma la invasero.
" Cazzo...quanta ne è!" esclamò con entusiasmo cercando invano di ripulirsi di appiccicosa sborra tra tette, collo e viso: uno schizzo addirittura le arrivò su un sopracciglio.
Ripulito velocemente, la lasciai sola lì dentro. Mi sentivo affannato più che altro per l'emozione. Non tornai al chiosco, preferendo fare un giro per la strada pedonale che costeggia il lungomare.
 
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Quando mi ripresentai all' ombrellone, all' unisono tutte mi chiederò che fine avessi fatto. Tutte sembravano aver abboccato la scusa, eccetto Lucia, ovvio. Ma il sesto senso mi diceva che Antonella non bevve proprio quella mia bugia, ma non disse nulla, neanche nei giorni successivi.
 

zumpappa

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sono un po' indietro nella lettura... spero nel weekend di potermici dedicare con la calma che necessita
 
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Quei pochi minuti di turbolenta carica pornografica vissuta in quel box con la donna dei miei sogni, mi destabilizzarono completamente. Nonostante l'avere una ragazza che si concedeva tranquillamente ad accontentare tutte le mie fantasie e le varie bonus, che seppur sempre piu di rado, di performance erotiche con l'amica Antonella, il mio pensiero principale era rivolto a lei Lucia.
Sperando che fosse solo una supposizione, quella che passasse inosservata ad Antonella, ma non mi meraviglio' che lei dubitasse che non ci fosse nulla tra me e sua madre: diverse volte provo' a farmi sputare il rospo, invano.
Dalla mia parte, sinceramente poco importava. Le mie priorità erano Lucia.
Non perdevo occasione di fare visita a casa loro, con la speranza di poter approfondire l'opportunità di fare sesso con la milf perfetta. Difficile da pianificare, ma la determinazione ebbe la meglio.
Una mattina, sapendo che Antonella non fosse in casa, passai a casa loro. Mi aprì il fratello di Antonella, meravigliandomi e nello stesso tempo innervosendomi per l'ennesimo tentativo andato in fumo. Mi inventi di sana pianta una scusa che Lucia dovesse dare delle cose a mia madre. Mi accomodai in salotto. Giacomo, il fratello, come sempre, dava poco conti alla mia presenza, a malapena mi disse che sua madre era impegnata a sistemare casa. Comunque la avvisò della mia presenza.
Pochi minuti dopo la voce di Lucia, proveniente dal piano di sopra che ad alta voce si scusava dicendomi " aspetta un secondo che sto preparando il bustone con la trapunta" e rimproverando il figlio " ... almeno lo hai fatto accomodare?".
Come al solito, feci come se stessi a casa mia, sedendomi su una delle sedie a tavola. Giacomo spari dalla circolazione.
Minuti dopo comparve la signora Lucia, vestita in tuta da ginnastica in nylon.
" ... scusami caro. Il bustone è pronto. Ma Giacomo dov'è!"
Risposi alzando le spalle, subito dopo il figlio ricomparve mormorando che stava uscendo. Così fece, uscendo scomparve.
" ... sto ragazzino proprio non lo capisco..."
" Sarà l' età!" risposi
"Infatti...ogni cosa ha sui tempo. Giusto?"
" Giustissimo " esclamai, alzandomi per andarle incontro. Volevo contatto. Lucia, capendo le mie ovvie intenzioni, ridacchiando si scansò: " ahhh... sembrava strano che ti saresti accontentato solo di quella cosa"
" Non vedo l'ora di proseguire il discorso "
" Discorso? Giovane... quando si scopa...poche chiacchiere ".
Andai già su di giri, solo con quelle parole. Non era più un sogno e nemmeno uno spiare, quella porca lo voleva anche da me.
In un istante mi attacai a lei, palpandola dappertutto: " bravo Ciccio...toccami... stringimi...". Le mie mani a calamita si appiccicarono sul suo petto, tastando il promontorio.
" Calmati" sussurrò Lucia, evidenziando la mia frenesia " finirà presto se continui così"
" Ho voglia di te"
" Allora... datti da fare..." disse scostandomi e indicando il divano " vai a cuccia e siediti...". Obbediente lo feci.
" Te lo devo dire...che lo devi tirare fuori o vuoi l'invito ". Obbedii anche a quello, abbassando i pantaloni e tornando seduto e armeggiando il cazzo già duro.
Il suo sorriso anticipò lo striptease . Abbassò la zip della tuta e se la tolse, così come il pantalone e in un lampo piombò su di me a cavalcioni. Per un attimo mi sentivo soffocare dalla mole di tette ancora intrappolate nel tessuto della canotta: palpai una tetta, per poi liberarla e ciucciare il capezzolo. Di conseguenza Lucia emise un gemito per poi concedersi ad accarezzare il cazzo che le premeva il pube.
Il mio glande premeva sul tessuto della mutandina, accompagnate dalle sue dita che giocherellavano dalla punta fino alla sacca dei testicoli.
"...ora saprai che significa scopare veramente" sussurrò Lucia, percependo chiaramente che stesse scostando la sua mutanda, dato che la mia vista era impedita dalle tettone squizzanti, indirizzandoci il cazzo: sentii al tatto il suo pelo sulla mia cappella.
" Siii" esclamai " scopami..."
"Ahhh... questo ci mancava...sti porci" la voce di Antonella che rientrando in casa , interruppe tutto.
 

Sottosopra74

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Quei pochi minuti di turbolenta carica pornografica vissuta in quel box con la donna dei miei sogni, mi destabilizzarono completamente. Nonostante l'avere una ragazza che si concedeva tranquillamente ad accontentare tutte le mie fantasie e le varie bonus, che seppur sempre piu di rado, di performance erotiche con l'amica Antonella, il mio pensiero principale era rivolto a lei Lucia.
Sperando che fosse solo una supposizione, quella che passasse inosservata ad Antonella, ma non mi meraviglio' che lei dubitasse che non ci fosse nulla tra me e sua madre: diverse volte provo' a farmi sputare il rospo, invano.
Dalla mia parte, sinceramente poco importava. Le mie priorità erano Lucia.
Non perdevo occasione di fare visita a casa loro, con la speranza di poter approfondire l'opportunità di fare sesso con la milf perfetta. Difficile da pianificare, ma la determinazione ebbe la meglio.
Una mattina, sapendo che Antonella non fosse in casa, passai a casa loro. Mi aprì il fratello di Antonella, meravigliandomi e nello stesso tempo innervosendomi per l'ennesimo tentativo andato in fumo. Mi inventi di sana pianta una scusa che Lucia dovesse dare delle cose a mia madre. Mi accomodai in salotto. Giacomo, il fratello, come sempre, dava poco conti alla mia presenza, a malapena mi disse che sua madre era impegnata a sistemare casa. Comunque la avvisò della mia presenza.
Pochi minuti dopo la voce di Lucia, proveniente dal piano di sopra che ad alta voce si scusava dicendomi " aspetta un secondo che sto preparando il bustone con la trapunta" e rimproverando il figlio " ... almeno lo hai fatto accomodare?".
Come al solito, feci come se stessi a casa mia, sedendomi su una delle sedie a tavola. Giacomo spari dalla circolazione.
Minuti dopo comparve la signora Lucia, vestita in tuta da ginnastica in nylon.
" ... scusami caro. Il bustone è pronto. Ma Giacomo dov'è!"
Risposi alzando le spalle, subito dopo il figlio ricomparve mormorando che stava uscendo. Così fece, uscendo scomparve.
" ... sto ragazzino proprio non lo capisco..."
" Sarà l' età!" risposi
"Infatti...ogni cosa ha sui tempo. Giusto?"
" Giustissimo " esclamai, alzandomi per andarle incontro. Volevo contatto. Lucia, capendo le mie ovvie intenzioni, ridacchiando si scansò: " ahhh... sembrava strano che ti saresti accontentato solo di quella cosa"
" Non vedo l'ora di proseguire il discorso "
" Discorso? Giovane... quando si scopa...poche chiacchiere ".
Andai già su di giri, solo con quelle parole. Non era più un sogno e nemmeno uno spiare, quella porca lo voleva anche da me.
In un istante mi attacai a lei, palpandola dappertutto: " bravo Ciccio...toccami... stringimi...". Le mie mani a calamita si appiccicarono sul suo petto, tastando il promontorio.
" Calmati" sussurrò Lucia, evidenziando la mia frenesia " finirà presto se continui così"
" Ho voglia di te"
" Allora... datti da fare..." disse scostandomi e indicando il divano " vai a cuccia e siediti...". Obbediente lo feci.
" Te lo devo dire...che lo devi tirare fuori o vuoi l'invito ". Obbedii anche a quello, abbassando i pantaloni e tornando seduto e armeggiando il cazzo già duro.
Il suo sorriso anticipò lo striptease . Abbassò la zip della tuta e se la tolse, così come il pantalone e in un lampo piombò su di me a cavalcioni. Per un attimo mi sentivo soffocare dalla mole di tette ancora intrappolate nel tessuto della canotta: palpai una tetta, per poi liberarla e ciucciare il capezzolo. Di conseguenza Lucia emise un gemito per poi concedersi ad accarezzare il cazzo che le premeva il pube.
Il mio glande premeva sul tessuto della mutandina, accompagnate dalle sue dita che giocherellavano dalla punta fino alla sacca dei testicoli.
"...ora saprai che significa scopare veramente" sussurrò Lucia, percependo chiaramente che stesse scostando la sua mutanda, dato che la mia vista era impedita dalle tettone squizzanti, indirizzandoci il cazzo: sentii al tatto il suo pelo sulla mia cappella.
" Siii" esclamai " scopami..."
"Ahhh... questo ci mancava...sti porci" la voce di Antonella che rientrando in casa , interruppe tutto.
Beccati
 
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Fu un disastro totale.
Avevo perso la fiducia verso la mia più grande amicizia: nonostante che non sia stato l' unico colpevole, non mi dava pace.
Per diverso tempo non ebbi nessun contatto con Antonella e tantomeno con Lucia. Tanto per peggiorare la situazione, anche la ragazza mi lasciò , senza alcun motivo o quantomeno non me lo disse.
Arrivate le vacanze di Natale. Il 28 dicembre, il giorno del compleanno di Antonella. Fui comunque invitato, non da lei direttamente, ma tramite Lucia che invitò anche la mia famiglia al completo. Nonostante il sapere di non essere ben accettato, ci andai.
La festa si tenne in un agriturismo in zona. Ci andai comunque da solo, in largo anticipo rispetto all' orario fissato.
Nonostante le poche presenze, tra l'altro conosciute, mi sentii quasi estraneo. Desideravo avere il controllo del tempo, mandare avanti le lancette dell' orologio, per fuggire da quella situazione.
Avvistata Antonella, deambulante mi ci avvicinai: mi guardò mentre la raggiungevo con il regalo che avevo tra le mani come fosse una reliquia. Non mi sembrò arrabbiata nel vedermi, ma non mi feci illusioni.
" Ciao Anto...buon compleanno a te" titubante cercai contatto per completare gli auguri, mi abbracciò con energia e sussurrò all' orecchio: " brutto stronzo...mi fa molto piacere rivederti"
" Ti chiedo scusa ancora...."
" Rimani sempre uno stronzo..."
" Lo so... Mi spiace... Ecco! Un presente per te" dissi porgendo il pacco. Mi ringraziò baciandomi sulla guancia: " non ci voleva un tuo regalo... già me lo hai fatto da tempo"
" ...un brutto regalo... purtroppo " risposi tristemente, dando per scontato che si riferisse all' accaduto.
" ...al contrario! Bellissimo. Seguimi, tanto è ancora presto. Usciamo da qui".
Seguendola, mi chiedevo a cosa si riferisse: come poteva essere bellissimo aver beccato sua madre con il suo migliore amico?
Una volta fuori dal locale, si fece un bel po' di strada, costeggiando alte siepi perimetrali, lampioncini che a malapena illuminavano l' ambiente esterno.
Ci fermammo dietro una delle siepi: nonostante l' inverno, la temperatura era gradevole fuori, inusuale per quel periodo. Senza parlare ci bloccammo uno di fronte all' altra:
" Quindi...non mi domandi niente?"
" Dimmi tu! Forse mi sono perso qualcosa...ma me ne faccio una ragione"
" Certo che si! Ma capirai presto!" disse ironicamente cercando il contatto con il mio corpo.
Abbracciati in un modo molto statico all' inizio, secondi dopo mi tastò il pacco: non reagii se non con l' inevitabile erezione.
" Senti come viene sù" sussurrò per poi tirarlo fuori. Lo sego' per un po' e poi inginocchiarsi e prenderlo in bocca, spompinandolo con foga. Per l'improvvisata e l' emozione, non resistetti molto: al mio avviso " sto per venire" intensificò il pompino. Sborrai completamente tutto nella sua bocca che rimase impegnata del cazzo fino all' ultimo schizzo, ingoiando tutto.
 

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Fu un disastro totale.
Avevo perso la fiducia verso la mia più grande amicizia: nonostante che non sia stato l' unico colpevole, non mi dava pace.
Per diverso tempo non ebbi nessun contatto con Antonella e tantomeno con Lucia. Tanto per peggiorare la situazione, anche la ragazza mi lasciò , senza alcun motivo o quantomeno non me lo disse.
Arrivate le vacanze di Natale. Il 28 dicembre, il giorno del compleanno di Antonella. Fui comunque invitato, non da lei direttamente, ma tramite Lucia che invitò anche la mia famiglia al completo. Nonostante il sapere di non essere ben accettato, ci andai.
La festa si tenne in un agriturismo in zona. Ci andai comunque da solo, in largo anticipo rispetto all' orario fissato.
Nonostante le poche presenze, tra l'altro conosciute, mi sentii quasi estraneo. Desideravo avere il controllo del tempo, mandare avanti le lancette dell' orologio, per fuggire da quella situazione.
Avvistata Antonella, deambulante mi ci avvicinai: mi guardò mentre la raggiungevo con il regalo che avevo tra le mani come fosse una reliquia. Non mi sembrò arrabbiata nel vedermi, ma non mi feci illusioni.
" Ciao Anto...buon compleanno a te" titubante cercai contatto per completare gli auguri, mi abbracciò con energia e sussurrò all' orecchio: " brutto stronzo...mi fa molto piacere rivederti"
" Ti chiedo scusa ancora...."
" Rimani sempre uno stronzo..."
" Lo so... Mi spiace... Ecco! Un presente per te" dissi porgendo il pacco. Mi ringraziò baciandomi sulla guancia: " non ci voleva un tuo regalo... già me lo hai fatto da tempo"
" ...un brutto regalo... purtroppo " risposi tristemente, dando per scontato che si riferisse all' accaduto.
" ...al contrario! Bellissimo. Seguimi, tanto è ancora presto. Usciamo da qui".
Seguendola, mi chiedevo a cosa si riferisse: come poteva essere bellissimo aver beccato sua madre con il suo migliore amico?
Una volta fuori dal locale, si fece un bel po' di strada, costeggiando alte siepi perimetrali, lampioncini che a malapena illuminavano l' ambiente esterno.
Ci fermammo dietro una delle siepi: nonostante l' inverno, la temperatura era gradevole fuori, inusuale per quel periodo. Senza parlare ci bloccammo uno di fronte all' altra:
" Quindi...non mi domandi niente?"
" Dimmi tu! Forse mi sono perso qualcosa...ma me ne faccio una ragione"
" Certo che si! Ma capirai presto!" disse ironicamente cercando il contatto con il mio corpo.
Abbracciati in un modo molto statico all' inizio, secondi dopo mi tastò il pacco: non reagii se non con l' inevitabile erezione.
" Senti come viene sù" sussurrò per poi tirarlo fuori. Lo sego' per un po' e poi inginocchiarsi e prenderlo in bocca, spompinandolo con foga. Per l'improvvisata e l' emozione, non resistetti molto: al mio avviso " sto per venire" intensificò il pompino. Sborrai completamente tutto nella sua bocca che rimase impegnata del cazzo fino all' ultimo schizzo, ingoiando tutto.
è guarita?
 
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Per più di un attimo rimasi completamente spaesato: goffamente mi ricomposi mentre Antonella si assaporava ancora il mio sperma in bocca.
" Era questa la sorpresa... regalo? le dissi accarezzandola in viso
" ....seee, lo saprai tra un po'" rispose guardando alle mie spalle. Sentii una presenza ancor prima di voltarmi: era la mia ex. Velocemente gettai le conclusioni che la cugina ci avesse seguito e assistito al pompino: strano che non l' avessi notato prima quando eravamo dentro al locale. La salutai con un po' di imbarazzo, senza dire niente.
" Ti chiederai il perché ...a questo punto!" disse Antonella
" ... bè...ci sto capendo poco o niente "
Alla mia risposta le due si misero a ridere, sembrava che si stessero prendendo gioco di me.
Tutto ad un tratto si abbracciarono per attaccarsi a una vivace limonata: spalancai gli occhi a vederle baciarsi con molta passione.
" Ora andiamo via...per stasera basta così" disse l' amica. Rapidamente tornammo alla festa.
Approfittando della confusione, mi ritrovai a scambiare due parole con la mia ex:
" Allora...ti è piaciuto?" mi disse riferendosi al pompino
" Era la prima volta che..."
" Strano... Dopo tutto questo tempo!"
" Credo che saprai perché non me lo faceva..."
" Si...lo so...ma facevate altro!"
Risposi solo con un sorriso
" Spero solo che per te...io ero più brava"
" Siete brave entrambi...ma...domanda! Mi hai lasciato perché sapevi di noi o..."
" Ho scoperto per caso che a Antonella gli piacciono le donne...e anche a me! Perciò...due più due..."
" Giusto...ma una cosa non capisco! Perché...il pompino?"
" Era una scommessa...che ha perso ! "
" Scommessa...di che tipo" chiesi incuriosito
" Top secret...cose nostre"
" Ok... giusto così."
Parlammo di altro ancora e pian piano sali sempre la voglia di darle una bottarella: proposi di uscire fuori per una sigaretta.
" Meglio di no...so' dove vuoi arrivare".
Non insistetti.
Poco più in là, in mezzo alla gente, Lucia che mi osservava con sguardo serio, ripetutamente.
 
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La festa continuò in modo abbastanza vivace, forse dovuto anche alla mia pace interiore: aver fatto pace con Antonella fu più di un sollievo.
La festa giunse al termine. Io rimasi fino all' ultimo , più che altro perché proprio Antonella me lo chiese. Infatti sarei stato io a riaccompagnarla a casa: all' ultimo momento si aggiunse anche sua cugina, nonché mia ex.
Il Pandino non si presenta il top di automobile per rimorchiare ragazze, quello offre la ditta e non me ne faccio problemi e nell' occasione, neanche loro.
Ancora con euforia le due ragazze salirono in macchina occupando immediatamente il sedile posteriore: non feci in tempo a partire che già si slinguazzavano avidamente. Nonostante il buio pesto, fu facile capire ciò che facessero: mogolii e gemiti vari, probabilmente toccandosi le loro parti intime, facili da raggiungere dato che entrambe vestivano in gonnella. La cosa mi eccito' parecchio, evitando di voltarmi per non fare casini in guida: il continuo pulsare del cazzo ingabbiato nel jeans mi fece fermare, voltandomi a loro per osservare, nonostante l' oscurità.
" Perché ti sei fermato? Dai sbrigati a rientrare a casa"
Mi rimisi in viaggio e le due continuarono nelle loro cose.
Arrivato sotto casa di Antonella, scesero dall' auto con la stessa euforia. Le salutai, mio malgrado.
" Che aspetti a scendere? Non penso proprio che vuoi andare via!" disse Antonella
" ...ma ...in casa..."
" Certo...dai muoviti. Mamma non c'è"
Senza obbiettare mi unii a loro. Entrando in casa Antonella spiegò che sua madre avrebbe passato la notte con il suo nuovo compagno ( la cosa che mi stupi') e suo fratello si fermava a casa dei nonni.
Le cugine da subito ripresero a limorare: spettacolare e molto eccitante solo all' osservare. Il loro modo di toccarsi, le rispettive lingue squizzanti fu da capogiro.
Non riuscii a trattenermi il cazzo dentro per molto. Me lo tirai fuori avvicinandomi a loro per un contatto: non mi calcolarono più di tanto, continuando le loro morbosità.
La mia ex fu la prima a toccarmelo, iniziando la sega senza interrompere la slinguata con la cugina.
Prima una e poi l'altra cominciarono a spogliarsi: la differenza tra le due era tanta, silhouette della ex e super formosa di Antonella. In estasi afferrai una tettona di Antonella mentre la cugina si impossessò dell' altra.
Vari scambi di ruoli, senza neanche accorgermi la mia ex si attivo' a sbocchinarmi: intensificai l' azione di ciucciare avidamente le tettone dell' amica.
Il rischio di concludere in anticipo era tanto e volevo approfittare di scoparle entrambe: al pensiero di avere preservativi, e averli lasciati in macchina mi fece staccare da loro.
Risistemandomi goffamente dissi loro che sarei tornato subito. Abbandonai la camera che Antonella in procinto di affondare la faccia tra le gambe della cugina.
Mi precipitai in macchina e dopo aver trovato ciò che serve, feci dietro front.
In procinto di aprire il portone una voce:
" Quindi ...te le scoperai tutte e due?". Lucia sbucò fuori dal buio: sguardo teso e serio.
 

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