Esperienza reale Ci vuole pazienza...

kebos

"Level 4"
Messaggi
34
Punteggio reazione
513
Punti
88
Io Paolo e lei Ada, entrambi sui 45, sposati da tempo. Ada è una morettina, capelli sopra le spalle, non altissima , con un bel corpo, un bel sedere, pancia piatta , il suo pezzo forte è un seno tra la seconda e la terza, che io adoro , solo leggermente appesantito per l’età, con due capezzolini rosei che quando si eccita si ergono ed assumono una tonalità marroncina. A vederla anche di lineamenti è la classica donna della porta accanto, che quando però decide di agghindarsi per farsi notare non lascia indifferenti.

Nell’ambito sessuale ,da quando ci siamo conosciuti e dopo sposati è sempre stata abbastanza moderata; l’iniziativa la prendevo sempre io, anche se non si negava mai, però pian pianino mi ero accorto che mi seguiva , anche se a volte con riluttanza iniziale, quando cercavo di vivacizzare le cose. E soprattutto durante le nostre scopate una volta “partita” perdeva la sua timidezza e diffidenza.

Man mano che passava il tempo mi accorgevo di avere sempre più voglia di farla vedere, mi eccitava l’idea di mostrarla, ad esempio al mare, dove il suo fisico si rivelava di più , nel senso che vista da vestita era senz’altro meno appariscente ma quando si metteva in due pezzi attirava qualche sguardo in più.

Per questo cominciai a proporle di togliersi la parte sopra del bikini; la sua prima reazione fu la solita “ma sei matto, io mi vergogno, non ci penso nemmeno”. Ma io sono testardo e paziente e cominciai un lavoro di logoramento; andando su spiagge un po’ meno frequentate continuavo a chiederglielo facendogli notare che altre donne erano già a seno nudo, che c’era poca gente e che in fondo il suo seno avrebbe meritato di essere esposto. La solita risposta “ma sei matto, mi vergogno, ma cosa dici” però pian piano aveva assunto toni più scherzosi, rispondeva ridacchiando alle mie insistenze senza più quel tono di indignazione iniziale.

Come tutte le donne , per evitare righe sull’abbrozatura, si slacciava le spalline o il dietro del sopra quando si sdraiava sulla schiena e io non mancavo di farle notare che a volte durante queste manovre le si vedevano per qualche istante le tette, la sua risposta era sempre "dai smetti!". La svolta accadde una mattina; io stavo seduto e lei era sdraiata sulla schiena di fronte a me, quando improvvisamente suonò il cellulare che era al suo fianco alla distanza di circa un metro, lei senza indugiare si rigirò su un fianco per prenderlo senza ricordarsi che il dietro del costume era stato lasciato slacciato, quindi il costume si staccò dalle sue tette , la spallina scivolò giù lungo le braccia ed lei rimase praticamente con il telefono in mano, il top che gli era calato ai gomiti e tutte le tette esposte, ed avendo il cellulare in mano per rispondere ebbe difficoltà a ricomporsi per cui la scena durò per un po’. Finita la telefonata la guardai con aria canzonatoria :

“uhmm, che belle tette, finalmente le abbiamo mostrate”

“scemo! Sei sempre il solito porco”

“Ok io sono il solito porco ma tu le tette le hai mostrate a tutta la spiaggia e poi fai tante storie con me” le dissi ridendo.

Mi guardò prima con aria quasi infuriata poi con un mezzo sogghigno portò le mani dietro la schiena,

“allora se ci tieni tanto, tieni, divertiti!” e con un movimento deciso lasciò scivolare il top sulla sabbia e si ridistese al sole con le tette completamente esposte.

Restò giù solo per qualche secondo poi rialzò la testa e guardandomi con aria di sfida disse

“comunque sei un porco”

“E tu invece sei meravigliosa” le risposi.

Restò così per le altre due ore che rimanemmo in spiaggia, ed io rimasi tutto il tempo eccitato come mai a guardarla e a godermi gli sguardi su di lei.

Tornati a casa ero talmente eccitato che la sdraiai subito sul letto, le tolsi il costume e la scopai furiosamente, e mi accorsi che anche lei era molto più calda del solito, fu una scopata selvaggia…

Alla fine sdraiata sul letto mi guardò con una faccia da furbetta ,

“ mmhh l’esposizione delle mie tette in spiaggia ti ha fatto un bell’effetto eh? “

“ non hai idea di quanto mi ecciti vederti così, ma… mi sembra che l’effetto sia piaciuto anche a te, no?” le risposi ridacchiando.

“direi proprio di si,…”

“allora te lo toglierai ancora?” la incalzai

“se poi dopo mi scopi così…si ! e comunque sei un porco!

“ e tu sei una splendida troietta

…continua…
 
OP
K

kebos

"Level 4"
Messaggi
34
Punteggio reazione
513
Punti
88
Da quel momento me la godo sulle spiagge con le sue tette al vento, non sempre perché a volte nei posti più affollati ritorna la sua pudicizia e la paura di essere vista, comunque il passo era stato fatto.

Io continuavo a cercare di creare situazioni eccitanti, le proponevo di andare al ristorante vestita in maniera sexy, ed anche qui la prima risposta fu un “no” assoluto, poi pian piano diventò il solito “mi vergogno” poi accettò una volta di farlo (ma solo in occasione di una gita in un’altra città in modo che nessuno la riconoscesse); quella prima volta si mise una gonna stretta ed una camicetta bianca senza il reggiseno. Prima di uscire ci volle tutta la mia pazienza per convincerla, fino all’ultimo momento voleva rinunciare cambiarsi ma alla fine riuscii a portarla fuori anche se era in preda all’ansia. Al ristorante, un piccolo ristorante molto intimo eravamo abbastanza appartati e lei era magnifica, sotto la camicetta le sue tette spingevano , e si muovevano in maniera eccitante , si vedevano i capezzoli puntare contro il tessuto, e naturalmente il cameriere non aveva occhi che per lei e le sue tette. A metà serata la guardai e le dissi:

“allora era così difficile?”

“insomma” mi rispose

“dai di la verità che ti eccita alla fine”

“si, ma mai quanto a te!” mi rispose un po’ stizzita

Mi sembrava bellissima, era truccata benissimo, i capelli raccolti dietro, e poi sarà stata la situazione, decisi di rilanciare

“hai visto il cameriere come ti guarda ? dai che sei bellissima”

“sarà un porco come te” disse con un sorrisetto …

“Allora facciamolo divertire , sbottonati un po’ la camicetta, dai”

Mi aspettavo la solita indignazione, ma

“tu sei matto” mi disse guardandomi con un mezzo sorriso, dietro al quale si nascondeva un po’ di eccitazione,

“dai solo due bottoni…o non ne hai il coraggio?”

Guardandomi da sotto strizzò un po’ gli occhi e..

“le cose quando si fanno vanno fatte perbene” lentamente mantenendo lo sguardo fisso su di me si sbottonò addirittura tre bottoni; ora la sua camicetta era aperta quasi fin sotto le tette,

Rimasi senza parole e lei vedendomi disse in tono canzonatorio

“Va bene così? Il signore è soddisfatto,ora?

“Sei bellissima, ti adoro, ora vediamo cosa ne pensa il cameriere… “

Quando arrivò a prendere le ordinazioni per il dolce il cameriere notò subito il cambiamento, i suoi occhi andarono sulla scollatura di Ada e per prendere l’ordinazione si pose accanto a lei, guardandola dall’alto dove poteva avere una visione niente male.

Ada, guardandomi negli occhi con lo sguardo che conosco bene quando vuole fare la sfrontata, si rivolse al cameriere per chiedere una cosa sulla carta dei dolci, che era sul tavolo sulla sua sinistra, e per farlo si chinò in avanti a sinistra facendo in modo che anche da seduta la camicetta si discostasse dal suo corpo; in quel modo io stesso da di fronte vidi chiaramente le sue tette piene e rotonde fino ai capezzoli; il cameriere si chinò accanto a lei con la scusa di guardare quello che Ada gli indicava sul menù ed in questo modo ebbe una visione completa sulle sue tette, e la cosa andò avanti per un pò mentre decideva cosa ordinare.

La sua mossa stavolta mi aveva colto completamente di sorpresa, e dopo un momento mentre lei mi osservava sorniona accennai un applauso,

“Complimenti…”

“ Ti avevo detto che le cose vanno fatte perbene… sono stata abbastanza coraggiosa?”

“Ti adoro” le risposi, ma non mi ero ancora ripreso dalla sorpresa

Finita la cena salimmo in auto per tornare all’albergo e lungo la strada ci fu la sua reazione

Stava in silenzio, accigliata senza dire una parola, mi accorsi che c’era qualcosa che non andava

“Piaciuta la serata?” le dissi

“Sei uno stronzo” mi rispose secca “ hai approfittato della cena, e non contento di quello che avevamo concordato mi hai fatto bere e sai che non lo reggo ( in effetti era vero in parte) e mi hai fatto fare la figura della puttana con quel cameriere!”

“Dai, che vuoi che sia, il cameriere mica ti conosce, si sarà divertito “ Mi accorsi però che sentire mia moglie definirsi con quella parola mi aveva dato una scarica di adrenalina

“Fanculo te e il cameriere”

Arrivati in albergo senza dire una parola si infilò nel bagno; era una calda serata estiva ,mi spogliai ed aprii finestra per ricevere un po di brezza e dopo aver spento la luce mi sdaiai sul letto. Dopo qualche minuto Ada uscì dal bagno, con solo le mutandine addosso e senza dire una parola si accese una sigaretta ed andò alla finestra dandomi le spalle. Al chiarore della luna il suo profilo si stagliava sulla finestra, e ripensando alla serata sentii salirmi una certa eccitazione; mi alzai,le andai dietro e la baciai sul collo; nessuna reazione, ne un movimento ne una parola

“Dai amore, sei ancora arrabbiata?” Niente

La abbracciai dal dietro con le mani prendendole i seni a coppa e mi appoggiai premendo il mio corpo sul suo sedere, ancora nessuna reazione. La baciai di nuovo sul collo insistentemente

“Dai amore è stata una bella serata, abbiamo giocato un pò, non sciupiamo tutto… e poi ti assicuro che eri bellissima sono innamoratissimo di te, e sono orgoglioso della donna che sei. “

Nel mentre continuavo a carezzarle le tette e il mio cazzo si era risvegliato, e lo spinsi ancora di più contro il suo sedere e sentii che lei contraccambiava la spinta; le infilai una mano dentro le mutandine , allora lei spinse la testa indietro offrendomi il collo, che baciai ancora. Il suo sedere cominciò a strusciarsi sul mio cazzo che era ormai eretto completamente ed io cominciai a masturbarla con decisione.

“ Amore ti amo tantissimo” le dissi

“anch’io ma sei comunque uno stronzo”

“Ma dai che è stata una serata divertente, un po’ diversa,” e così dicendo sentivo che era sempre più bagnata e la sua eccitazione saliva.

“E poi di’ la verità eri eccitata anche tu e in fondo ti è piaciuto, no?

Sentivo la sua eccitazione che saliva,(e anche la mia) il suo respiro aumentare, la stavo portando vicino all ‘orgasmo titillandole il clitoride

“Dai dillo che ti è piaciuto in fondo, anche sentirti un po’ puttana

Stava per godere , il suo respiro era affannato e le usci solo un lungo

“siii ….. ”

Anch’io ero al massimo dell’eccitazione e senza pensarci le buttai lì a voce più alta

“ Allora se ti è piaciuto dillo che cosa sei…”

Con una voce eccitata, bassa, poco più di un bisbiglio rispose

“Sono una puttana!”

Le girai la testa e la bacia furiosamente , la sentivo tremare , non sapevo se stava avendo un orgasmi ed anche io ero fuori di me; si divincolò dal mio abbraccio mi prese per una mano e mi tirò verso il letto, dove si lascio andare all’indietro, il suo sguardo era quanto di più porco avessi mai visto

“si sono la tua puttana … e ora chiavami”.
 
Ultima modifica:

giotopless

"Level 3"
Messaggi
255
Punteggio reazione
370
Punti
63
Age
44
Da quel momento me la godo sulle spiagge con le sue tette al vento, non sempre perché a volte nei posti più affollati ritorna la sua pudicizia e la paura di essere vista, comunque il passo era stato fatto.

Io continuavo a cercare di creare situazioni eccitanti, le proponevo di andare al ristorante vestita in maniera sexy, ed anche qui la prima risposta fu un “no” assoluto, poi pian piano diventò il solito “mi vergogno” poi accettò una volta di farlo (ma solo in occasione di una gita in un’altra città in modo che nessuno la riconoscesse); quella prima volta si mise una gonna stretta ed una camicetta bianca senza il reggiseno. Prima di uscire ci volle tutta la mia pazienza per convincerla, fino all’ultimo momento voleva rinunciare cambiarsi ma alla fine riuscii a portarla fuori anche se era in preda all’ansia. Al ristorante, un piccolo ristorante molto intimo eravamo abbastanza appartati e lei era magnifica, sotto la camicetta le sue tette spingevano , e si muovevano in maniera eccitante , si vedevano i capezzoli puntare contro il tessuto, e naturalmente il cameriere non aveva occhi che per lei e le sue tette. A metà serata la guardai e le dissi:

“allora era così difficile?”

“insomma” mi rispose

“dai di la verità che ti eccita alla fine”

“si, ma mai quanto a te!” mi rispose un po’ stizzita

Mi sembrava bellissima, era truccata benissimo, i capelli raccolti dietro, e poi sarà stata la situazione, decisi di rilanciare

“hai visto il cameriere come ti guarda ? dai che sei bellissima”

“sarà un porco come te” disse con un sorrisetto …

“Allora facciamolo divertire , sbottonati un po’ la camicetta, dai”

Mi aspettavo la solita indignazione, ma

“tu sei matto” mi disse guardandomi con un mezzo sorriso, dietro al quale si nascondeva un po’ di eccitazione,

“dai solo due bottoni…o non ne hai il coraggio?”

Guardandomi da sotto strizzò un po’ gli occhi e..

“le cose quando si fanno vanno fatte perbene” lentamente mantenendo lo sguardo fisso su di me si sbottonò addirittura tre bottoni; ora la sua camicetta era aperta quasi fin sotto le tette,

Rimasi senza parole e lei vedendomi disse in tono canzonatorio

“Va bene così? Il signore è soddisfatto,ora?

“Sei bellissima, ti adoro, ora vediamo cosa ne pensa il cameriere… “

Quando arrivò a prendere le ordinazioni per il dolce il cameriere notò subito il cambiamento, i suoi occhi andarono sulla scollatura di Ada e per prendere l’ordinazione si pose accanto a lei, guardandola dall’alto dove poteva avere una visione niente male.

Ada, guardandomi negli occhi con lo sguardo che conosco bene quando vuole fare la sfrontata, si rivolse al cameriere per chiedere una cosa sulla carta dei dolci, che era sul tavolo sulla sua sinistra, e per farlo si chinò in avanti a sinistra facendo in modo che anche da seduta la camicetta si discostasse dal suo corpo; in quel modo io stesso da di fronte vidi chiaramente le sue tette piene e rotonde fino ai capezzoli; il cameriere si chinò accanto a lei con la scusa di guardare quello che Ada gli indicava sul menù ed in questo modo ebbe una visione completa sulle sue tette, e la cosa andò avanti per un pò mentre decideva cosa ordinare.

La sua mossa stavolta mi aveva colto completamente di sorpresa, e dopo un momento mentre lei mi osservava sorniona accennai un applauso,

“Complimenti…”

“ Ti avevo detto che le cose vanno fatte perbene… sono stata abbastanza coraggiosa?”

“Ti adoro” le risposi, ma non mi ero ancora ripreso dalla sorpresa

Finita la cena salimmo in auto per tornare all’albergo e lungo la strada ci fu la sua reazione

Stava in silenzio, accigliata senza dire una parola, mi accorsi che c’era qualcosa che non andava

“Piaciuta la serata?” le dissi

“Sei uno stronzo” mi rispose secca “ hai approfittato della cena, e non contento di quello che avevamo concordato mi hai fatto bere e sai che non lo reggo ( in effetti era vero in parte) e mi hai fatto fare la figura della puttana con quel cameriere!”

“Dai, che vuoi che sia, il cameriere mica ti conosce, si sarà divertito “ Mi accorsi però che sentire mia moglie definirsi con quella parola mi aveva dato una scarica di adrenalina

“Fanculo te e il cameriere”

Arrivati in albergo senza dire una parola si infilò nel bagno; era una calda serata estiva ,mi spogliai ed aprii finestra per ricevere un po di brezza e dopo aver spento la luce mi sdaiai sul letto. Dopo qualche minuto Ada uscì dal bagno, con solo le mutandine addosso e senza dire una parola si accese una sigaretta ed andò alla finestra dandomi le spalle. Al chiarore della luna il suo profilo si stagliava sulla finestra, e ripensando alla serata sentii salirmi una certa eccitazione; mi alzai,le andai dietro e la baciai sul collo; nessuna reazione, ne un movimento ne una parola

“Dai amore, sei ancora arrabbiata?” Niente

La abbracciai dal dietro con le mani prendendole i seni a coppa e mi appoggiai premendo il mio corpo sul suo sedere, ancora nessuna reazione. La baciai di nuovo sul collo insistentemente

“Dai amore è stata una bella serata, abbiamo giocato un pò, non sciupiamo tutto… e poi ti assicuro che eri bellissima sono innamoratissimo di te, e sono orgoglioso della donna che sei. “

Nel mentre continuavo a carezzarle le tette e il mio cazzo si era risvegliato, e lo spinsi ancora di più contro il suo sedere e sentii che lei contraccambiava la spinta; le infilai una mano dentro le mutandine , allora lei spinse la testa indietro offrendomi il collo, che baciai ancora. Il suo sedere cominciò a strusciarsi sul mio cazzo che era ormai eretto completamente ed io cominciai a masturbarla con decisione.

“ Amore ti amo tantissimo” le dissi

“anch’io ma sei comunque uno stronzo”

“Ma dai che è stata una serata divertente, un po’ diversa,” e così dicendo sentivo che era sempre più bagnata e la sua eccitazione saliva.

“E poi di’ la verità eri eccitata anche tu e in fondo ti è piaciuto, no?

Sentivo la sua eccitazione che saliva,(e anche la mia) il suo respiro aumentare, la stavo portando vicino all ‘orgasmo titillandole il clitoride

“Dai dillo che ti è piaciuto in fondo, anche sentirti un po’ puttana

Stava per godere , il suo respiro era affannato e le usci solo un lungo

“siii ….. mi è piaciuto”

Anch’io ero al massimo dell’eccitazione e senza pensarci le buttai lì a voce più alta

“ Allora se ti è piaciuto dillo che cosa sei…”

Con una voce eccitata, bassa, poco più di un bisbiglio rispose

“Sono una puttana!”

Le girai la testa e la bacia furiosamente , la sentivo tremare , non sapevo se stava avendo un orgasmi ed anche io ero fuori di me; si divincolò dal mio abbraccio mi prese per una mano e mi tirò verso il letto, dove si lascio andare all’indietro, il suo sguardo era quanto di più porco avessi mai visto

“si sono la tua puttana … e ora chiavami”.
Altro racconto fantastico!!!, super eccitante e davvero ben scritto, coinvolgente a tal punto che sembra di essere là con voi
 
OP
K

kebos

"Level 4"
Messaggi
34
Punteggio reazione
513
Punti
88
Così il nostro rapporto sessuale aveva fatto un altro passo ed avevamo introdotto un po’ di “turpiloquio” come lo definiscono; preciso che per noi il rapporto sessuale si articola in diverse fasi alcune delle quali sono di assoluta dolcezza, coccole ed effusioni, ma c’è una parte in cui ci lasciamo andare completamente al “sesso sfrenato” cioè godiamo di quello che stiamo facendo con tutti i sensi, col toccarsi ,guardare e quello che ci diciamo senza alcuna inibizione, per cui usiamo dei termini che qualcuno può ritenere eccessivi, ma questo ci fa sentire in quel momento totalmente liberi , disinibiti e uniti l’uno con l’altro senza alcun confine, e l’uso di queste parole abbiamo scoperto che ci eccita tantissimo. Quindi nel nostro fare sesso , nei momenti più concitati dicevo ad Ada:

“sei una troia” e lei mi rispondeva “ si sono una grandissima puttana”; a volte alla fine del rapporto lei mi guardava disfatta, e con una faccia da vera porca mi diceva “allora, ti piace avere una moglie così puttana?” “sei contento di aver sposato una troia?” e tutti e due ci eccitavamo di nuovo. Al di fuori di quei momenti quei termini non sarebbero mai stati usati, la cosa era limitata a quelle occasioni

Tutto questo per spiegare che mano a mano che andavamo avanti il nostro rapporto si spingeva sempre un gradino più in là anche perché mi ero accorto che la sua primitiva resistenza pian piano andava scemando, e quando scopavamo e le ricordavo le situazioni trascorse sentivo che ormai arrivava vicina a perdere il controllo, lei che era stata inizialmente molto compassata.

Cominciò così a passarmi per la testa l’idea di fare qualcosa con un altro anche se la cosa, mentre da una parte mi attirava, dall’altro mi spaventava. Sicuramente non ero pronto a pensare di farla scopare da un altro, (anche perché sarebbe stato un suicidio il solo pensare di proporlo seriamente) ma mi venivano in mente situazioni più “leggere” tipo Ada che segava,oppure che faceva un pompino ad un altro. Guardando in rete alcuni filmati porno spesso mi immaginavo che al posto del personaggio che segava o succhiava un uomo ci fosse Ada.

Mi era entrata così nella testa questa cosa che cominciai a lavorare ancora con pazienza.

Così quando scopavamo, tendevo a portare in alto la nostra eccitazione ricordandole le situazioni che creavamo al mare od altre tipo quelle che ho descritto, (che non erano purtoppo poi così frequenti) e in un momento di massimo eccitamento le sussurrai in un orecchio “chissà come ti ecciterebbe avere a disposizione un secondo cazzo ” . Sul momento non ci fu risposta, ma una volta finito l’amplesso mi guardò severa

“cosa intendevi con quello che hai detto prima?”

“esattamente quello che hai capito”

“Oh senti” rispose in tono quasi supplichevole “non ti mettere in testa altre idee, abbiamo già fatto abbastanza cose strane, ti ho assecondato e non me ne pento, ma non andiamo oltre; non sono il tipo di donna che si fa scopare da tutti, ed inoltre ti rendi conto che mi chiederesti di tradirti?”

“Ma io non intendevo scopare, ma altre situazioni..” e cercai di illustrarle le situazioni che pensavo …”e poi se io sono consenziente non può essere….”

“Basta,basta” mi interruppe “ non voglio sentire altro, toglitelo dalla testa “.

Avevo accelerato troppo, mi ero spinto un po’ troppo avanti , quindi per un po’ di tempo lasciai cadere la cosa. Ma la mia testardaggine unita al fatto che ormai la cosa mi era entrata in testa e non mi ci voleva uscire mi portarono a riprovare , questa volta in maniera più soft.

Un pomeriggio eravamo al mare era una giornata in cui la spiaggia era molto affollata nonostante fosse una caletta un po’ appartata, per cui Ada si era rifiutata di togliersi il reggiseno del costume e comunque eravamo un po’ su di giri eravamo andati a fare il bagno e nell’acqua mi era presa un po’ di voglia, così le avevo scostato il costume e messo a nudo le tette e gliele leccai tanto nell’acqua non ci vedevano, lei si girò e mi appoggiò il sedere sul cazzo, che rispose subito, allora le infilai una mano nelle mutandine e lei per tutta risposta fece altrettanto agguantandomi il cazzo e iniziando a menarlo. Il tutto era fatto in modo scherzoso, ridevamo come due ragazzini, ma dovemmo interrompere perché si stava avvicinando una coppia con due bambini. Risalimmo alla spiaggia e ci buttammo a pancia in giù sull’asciugamano, e nono stante l’apparenza giocosa ci eravamo abbastanza eccitati. Alzando gli occhi mentre parlavamo mi accorsi che a pochi metri dietro di noi si era sistemato un ragazzo , che stava seduto sul suo asciugamano, rivolto verso il mare e quindi verso di noi. Apparentemente non era italiano aveva capelli lunghi e uno zaino con una bandiera della Svezia , sedeva con le gambe leggermente piegate e allargate e indossava un paio di orrendi pantaloncini corti larghissimi, io e Ada quasi contemporaneamente ci accorgemmo che dai pantaloncini larghi spuntava un cazzo veramente notevole e ci guardammo ridendo, Ada non potè trattenere un “dio mio che cazzo enorme!” sussurrato nel mio orecchio ed le risposi “ si, ed è anche a riposo, immaginati quando è in erezione!” . Il clima scherzoso e l’eccitazione che avevamo provocato nell’acqua mi dettero subito un’idea. Intuivo che anche Ada era un po’ su di giri ed era in un momento di relax allora le dissi, “senti, facciamo uno dei nostri “giochini?” cosi li chiamavamo.

“cosa hai in mente?” mi rispose sospettosa ma sempre con tono rilassato.

“secondo te quel cazzo lì può ingrossarsi ancora?” Le scappò uno sbuffo di risa che non riuscì a trattenere ed io confortato dalla sua allegria tirai dritto; era pomeriggio inoltrato e nonostante ci fosse ancora sole sulla spiaggia erano rimasti pochi frequentatori, e dopo averlo fatto notare ad Ada le dissi

“facciamo una prova tu ti togli il reggiseno e vediamo il vichingo cosa fa e se quell’arnese che ha sotto i pantaloncini reagisce…”

Mi guardò con aria di sopportazione, come a dire “lo sapevo…” però continuava a sorridere

Io la pregai “dai, divertiamoci un po’”

Con un mezzo sbuffo Ada si alzò in ginocchio davanti al vichingo, portò le mani dietro e si slacciò il reggiseno portando poi le braccia avanti e lasciandolo scorrere lungo le braccia denudando le sue tette che con un leggero sobbalzo si liberarono. Poi con tutta calma si stese questa volta sulla schiena, e girandosi verso di me che ero ancora a pancia in giù mi disse “ io non riesco a vedere dimmi cosa succede”

Il tutto non passò inosservato al vichingo che piantò i suoi occhi su Ada e sulle sue tette, ma tutto sommato trascorse un po’ di tempo senza che il suo arnese avesse grossi cambiamenti.

“Allora che succede?” mi interrogò Ada dopo un poco

“Niente non vedo grossi cambiamenti anche se il tipo non ti toglie gli occhi da dosso”

Ada si alzò a sedere rovistò nella borsa e mi disse ridendo “ho capito , ci vuole un terapia d’urto” tiro fuori il barattolo di crema si ristese e comincio a spalmarsi le tette. Lo spettacolo di lei che si spalmava le tette era fantastico, ci indugiava sopra, si strizzava i capezzoli e le sue tette si muovevano mostrando sotto le sue mani ora la parte abbronzata ora la parte più bianca… era uno spettacolo al quale non rimasi indifferente, Ada continuò per un bel po’ poi rimise dentro la crema e sempre da sdraiata si rivolse verso di me

“allora?” Io incantato dal suo spettacolini avevo dimenticati il vichingo… guardai senza farmi vedere e anche lui non era rimasto indifferente, il suo cazzo ora era veramente in tiro ed era enorme, ora spuntava veramente ben visibile e con un enorme glande in risalto

Non riuscii a trattenermi “Ada… da non credere… “ Ada al massimo della curiosità si girò sulla pancia e sbirciando rimase a bocca aperta “Non ci credo … è enorme!” E scoppiammo tutti e due in una risata che cercammo di nascondere baciandoci. Non potei fare a meno di constatare quanto fosse diventata porcellina Ada, ma dentro di me lo imputai al clima di allegria ed eccitazione che si era creato nell’acqua e dopo.

Tornati all’albergo, entrati in camera eravamo su di giri perché alla voglia di scopare che ci prende sempre quando torniamo dal mare si era aggiunta l’eccitazione per quanto accaduto in mare e dopo sulla spiaggia.

Ci buttammo sul letto, le tolsi velocemente il costume, e senza tanti indugi mi stesi accanto a lei e cominciai a succhiarle i capezzoli; per tutta risposta lei liberò il mio cazzo dal costume e cominciò a carezzarlo per tutta la sua lunghezza dai testicoli fino al glande. La baciai e lei mi rispose infilandomi la lingua dentro prepotentemente, segno che era già parecchio eccitata.

“Certo che gran cazzo che aveva il vikingo, eh?? “ le sussurrai, lei riprese a baciarmi masticando un “mhhh…” e continuando a menarmi il cazzo con la mano.

Non mi feci sfuggire l’occasione, e la sparai “ se tu lo avesse qui nell’altra mano, ora quel gran cazzo, cosa gli faresti?”

Smise di baciarmi e con aria lamentosa mi disse “Ricominciamo? Pensavo tu avesse smesso con queste storie, dai su…” e abbandonò la presa sul mio cazzo.

“Ada dai non voglio ricominciare, ma siamo tutti e due eccitati, abbiamo giocato con il sesso tutto il pomeriggio, siamo felici, continuiamolo come un gioco, lasciamoci andare alle nostre fantasie sessuali se ci può aiutare ad aumentare il nostro godimento. Dai proviamo… “ Non rispose ,si mordicchiò il labbro e guardò verso un punto indefinito… io la incalzai, “allora se tu avesse in mano ora quel bastone cosa faresti?”

Mi rispose con un filo di voce guardando fra le mie gambe “lo segherei come stavo facendo col tuo cazzo”

Mi rovesciai sopra di lei e mi misi a cavalcioni sulla sua pancia, lei spalancò gli occhi da questa mia mossa improvvisa, le ripresesi una mano e me la misi intorno al cazzo che mi sembrava voler scoppiare da quanto ero eccitato , “dai Ada libera la fantasia, ora hai in mano il cazzo del vichingo, dimmi cosa provi “

In verità il cazzo del vichingo era almeno un paio di volte più grande del mio, ma Ada cominciò a segarmi lentamente, chiuse gli occhi e cominciò a parlare immaginandosi il suo e non il mio:

“ E’ grosso , non riesco quasi a tenerlo in mano… è durissimo…” Ada ancora ad occhi chiusi sembrava in trance i suoi capezzoli ritti e scuri mi indicavano che si stava eccitando al massimo, continuò

“ha una cappella enorme, ….liscia… mi piace accarezzarla”

Ormai Ada era partita completamente, ancora ad occhi chiusi e come in trance muoveva su e giù la mano accarezzando il mio cazzo

“E tu?” la incalzai , “io….ho voglia di stringerlo, menarlo, “ e intanto aumentava il ritmo della sega che mi stava facendo.

“ho voglia di accarezzargli le palle…” Mi alzai in ginocchio su di lei le presi l’altra mano e subito lei la strinse a coppa sulla mie palle cominciando a carezzarle come sapeva fare .

Io ero fuori di testa, e continuavo a parlarle, “cosa gli vuoi fare ora?”

Con una voce decisa alzando il tono sparò “ voglio farlo sborrare su di me!” e cominciò a segarmi in maniera forsennata.

A quel punto non resistetti più “vengo…vengo” le dissi quasi urlando , lei a quel punto apri gli occhi e tirò su la testa guardandomi; io cominciai a sborrare, il primo schizzo sulle sue tette poi mi avvicinai e gli altri la colpirono sul collo e sulla bocca, contemporaneamente misi una mano dietro le aprii le figa e cominciai a masturbarla furiosamente; era completamente fradicia, cominciò a tremare e si irrigidì rovesciando gli occhi indietro e sussurrando con un filo di voce “godo…godo…godo… godo…” sembrava non smettere più poi con un ultimo fremito si abbandono sul letto , con quella espressione da meravigliosa porca che le veniva quando aveva un orgasmo.

Mi lasciai cadere su di lei, e la baciai sulla fronte “ sei bellissima amore, sei stata bravissima , “

Mi guardò, con la lingua si tolse una goccia di sperma dal labbro e un po’ imbronciata disse

“non è giusto che io finisca a fare sempre quello che vuoi tu” ma il suo sguardo era più amorevole che di rimprovero.



…(continua)
 
Ultima modifica:

giotopless

"Level 3"
Messaggi
255
Punteggio reazione
370
Punti
63
Age
44
Sono contento che piaccia, il racconto è reale, (scrivendolo rivivo quei momenti e l'eccitazione provata) al di là dei fatti narrati, cerco di esprimere sopratutto le sensazioni che io e Ada abbiamo provato.
Esatto, è la condivisione delle sensazioni provate che rende tutto straordinariamente eccitante e coinvolgente, sembra di essere lì con voi e si provano le tue emozioni a leggere il racconto, davvero ottima scrittura, ancora complimenti e grazie!
 

ilgattonero

"Level 0"
Messaggi
2
Punteggio reazione
11
Punti
4
Age
46
che bel racconto...attendo con ansia i prossimi, anche perché mi ricordano tanto una mia ex con la quale abbiamo avuto un rapporto simile. Iniziato con tanta pazienza...ma che pian piano ha dato grande godimento ad entrambi....
Curioso di sapere fino a dove vi siete spinti.:rolleyes:
 

sormarco

"Level 7"
Messaggi
13,139
Punteggio reazione
7,867
Punti
124
Posizione
taranto
Sono contento che piaccia, il racconto è reale, (scrivendolo rivivo quei momenti e l'eccitazione provata) al di là dei fatti narrati, cerco di esprimere sopratutto le sensazioni che io e Ada abbiamo provato.
Intanto grazie per renderci partecipi, storia bellissima, spero solo che arrivi fino alla fine e non si blocchi come tanti altri racconti di questa sezione di forum.
 
OP
K

kebos

"Level 4"
Messaggi
34
Punteggio reazione
513
Punti
88
Avevamo parlato con Ada di questo nostro modo di movimentare i rapporti e lei mi aveva detto di sentire ancora, a volte un po’ di ritrosia, la sua consueta vergogna che si ripresentava ogni volta che le prospettavo qualcosa al di fuori degli schemi ma che quando poi ci si trovava dentro l’eccitazione che le saliva durante e dopo, quando le rivivevamo, superava e oscurava il suo imbarazzo

La parte “selvaggia” delle nostre scopate aveva avuto una accelerazione, Ada ora si lasciava andare più facilmente anche ad alcune fantasie più forti, ma non mancava di ricordarmi che tutto finiva li, nel nostro letto dove, devo dire dava il meglio di se stessa quanto a immaginazione e porcaggine

Nelle nostre fantasie di letto era entrata quella del cazzo del vichingo che veniva fuori saltuariamente . Una volta mentre la scopavo, nel momento più caldo vicini all’orgasmo, mentre ero dentro di lei le dissi

“Dai pensa di avere di nuovo in mano il cazzo del vichingo ora mentre ti sto scopando”

“uhmmm… “ chiuse gli occhi “e cosa vuoi che ci faccia, porco…”

“te lo metteresti in bocca?” mi venne spontaneo

“no ,questo no, non me lo chiedere” mi rispose così decisa che non riuscii a replicare

“allora dimmelo tu cosa ci faresti, anzi raccontami cosa gli stai facendo”

“uhmmm…” la sua voce era un sussurro ma sentivo la sua eccitazione mentre io continuavo a muovermi dentro di lei lentamente

“lo stringo con una mano, è duro e liscio…” Io impazzivo dal desiderio e anche lei sembrava in estasi

“dai Ada continua, descrivimi cosa gli stai facendo”

“vado su con due dita verso la cappella…la stringo tra le dita… lo sento fremere…”

“ti piace avere due cazzi tutti per te?”

“ uhmmm, si … mi eccita”

“dai Ada dai …”

“continuo a carezzargli la punta della cappella … sento che sono uscite alcune gocce…ho le dita bagnate”

“ gli metto l’altra mano sotto le palle…gliele tengo… sono dure e rugose… gliele carezzo con le unghie…”

A questo punto la mia eccitazione ebbe il sopravvento , da dentro di lei mi sollevai sulle braccia e cominciai a stantuffarla furiosamente, mentre ero ormai incapace anche di articolare le parole. Ada tirò su le gambe dietro di me, mi prese con le mani stringendomi le braccia fino a farmi male ed esplose:

“ si dai…. chiavami…chiavami… chiava questa puttana…”

Trascorse quindi del tempo, eravamo tranquilli e soddisfatti della nostra situazione, anche se nella mia testa si affacciava di tanto in tanto l’idea di vederle fare qualcosa di più spinto.

Intanto proseguivamo con i nostri “giochini”, niente di così spinto ma cose che ci eccitavano parecchio. Preciso che questi si svolgevano sempre quando ci trovavamo fuori in vacanza, stante ancora la paura di Ada (e anche mia) di essere riconosciuti e una certa timidezza che veniva vinta pensando di essere in luoghi lontani da casa e tra persone sconosciute. Quindi, al contrario di come sembra leggendo, anche se a noi piace viaggiare , le occasioni erano discretamente distanziate nel tempo.

Ada aveva accettato, anche se a volte esitava, di provare anche lei piacere a mostrarsi, aveva confessato a me e a se stessa di eccitarsi a vedere le reazioni degli uomini che la guardavano, ma a volte era presa da mille dubbi e la sua indole ogni tanto aveva il sopravvento e diceva di aver la sensazione di essere, ed esser giudicata una poco di buono, una donna facile.

Ciononostante non perdevamo occasione quando eravamo in vacanza di mettere in atto i giochini; niente di che, anzi cose un po’ banali e scontate ma che a noi portavano un senso di euforia ed eccitazione che sfogavamo la sera nella nostra parte di “sesso selvaggio”

Così avevamo continuato le serate al ristorante con la camicetta, a volte indossava vestitini estivi scollati o top e nei locali li tirava giù di nascosto per liberare le tette, e l’eccitazione le veniva soprattutto se accadeva che qualcuno si accorgesse della cosa.

Altre volte ero riuscito a farla sedere al bar con gonna corta e senza slip sotto, cercando di farsi vedere, comunque con discrezione, niente di così sfrontato, ma questa cosa era finita perche Ada diceva di sentirsi troppo a disagio senza le mutandine. Per un paio di volte mi sorprese in spiaggia: di solito cercavamo spiagge libere e per evitare la ressa ci mettevano lontani dal mare nella parte di spiaggia dove iniziavano le dune o gli alberi. Come già detto Ada non sempre si toglieva il reggiseno del costume; una di queste due volte si era fermato un venditore ambulante forse marocchino e Ada voleva comprare uno dei parei, guardava i colori ed era indecisa, poi guardandomi con il suo sorrisetto e sguardo di quando vuole fare la porcellina si era rivolta a me ma anche al marocchino

“non so, questo mi piace, ma ho paura che sia troppo trasparente, che dici, amore sai vorrei portarlo senza niente sotto quando torniamo dal mare ” Ero un po’ sorpreso, dalla sua sfrontatezza (al di là della banalità della scusa, anche il venditore aveva capito ) ma ressi il gioco.

“provalo,amore che aspetti” .

Guardando il marocchino portò le mani dietro la schiena e si tolse il reggiseno, glielo porse “puoi tenermelo per favore"? sbattendogli quasi in faccia le sue tette piene e rotonde , poi prese dalle sue mani il pareo e se lo infilò , i suoi capezzoli sembravano bucare la stoffa da quanto erano ritti, ed il marocchino ormai capita la situazione con la scusa di aiutarla poi a toglierselo badò bene di piazzargli una mano su una tetta

Finita la scena e comprato il pareo ci risedemmo sull’asciugamano Ada cominciò a ridacchiare

“oddio amore hai visto che faccia ha fatto?.. gli è rimasta la bocca spalancata, “

“Cazzo amore se l’ho visto, sei stata fantastica il tocco finale è stato quello di dargli in mano il tuo reggiseno mentre lo guardavi con quell’aria da porcella”

“Già” mi rispose “sono stata brava?”

“Bravissima sono convinto che ti avrebbe scopato di brutto sull’asciugamano se ne avesse avuto la possibilità”

“dici?” mi abbracciò spingendomi i capezzoli addosso, mi infilò la lingua in un orecchio e mi sussurrò

“Ma io voglio essere scopata solo da te…”


Un’ altra volta ci trovavamo in una spiaggia libera, ma la giornata era fortemente ventosa così nel pomeriggio ci inoltrammo a riparo tra le dune. Sapevamo che dietro poteva esserci qualche strano giro di voyeur, e ne stavamo parlando, allora le dissi, “ vediamo se è vero”, le tolsi il reggiseno e cominciai a giocare con le sue tette. Ada non disse una parola ma per tutta risposta infilò le mani nel mio costume e impugnò il cazzo io misi l’altra mano nel costume tra le sue cosce. Ci masturbavamo ma la nostra attenzione era rivolta intorno per vedere cosa succedeva. Ada ad un cero punto mi sussurrò “c’è uno che guarda, là, dietro i cespugli”; il suo tono era tra l’allarmato e l’ eccitato. In effetti a circa 15 metri c’era uno che piegato in avanti ci stava fissando.

“continuiamo e vediamo cosa fa” le dissi “oddio” rispose “sei sicuro?”

Il tizio realizzato che lo avevamo visto e non ci eravamo allarmati venne avanti uscendo dal cespuglio fece qualche passo e si fermò, ora potevamo vedere che aveva il costume abbassato e si stava masturbando.

Fece qualche altro passo e ci fece un cenno con la mano per avvicinarsi ancora, ma noi fummo presi dalla paura: Ada cominciò ad agitarsi “andiamo via, ho paura…non mi piace…dai andiamo” anch’io non mi sentivo tranquillo quindi ci alzammo e andammo via.
 

Top Bottom