Esperienza reale Racconto di fantasia Innamorato dell'amore (e delle ragazze dei miei amici)

Non smettere, scrivi benissimo.
Quanto c'è di reale e di fantasia sulla bilancia? Potresti continuare aumentando il secondo fattore, ad esempio.
Oppure se hai altre esperienze potresti scrivere altri racconti!
 
Non smettere, scrivi benissimo.
Quanto c'è di reale e di fantasia sulla bilancia? Potresti continuare aumentando il secondo fattore, ad esempio.
Oppure se hai altre esperienze potresti scrivere altri racconti!
Grazie delle belle parole.
L'impalcatura della storia è reale, il "filone Sofia" è sostanzialmente reale, un po' romanzato per esigenze del racconto.
Il "filone Maya" non si è concretizzato esattamente come raccontato anche nella realtà, ho aggiunto qualche episodio.


Mi è sempre piaciuto scrivere ma non mi sono mai cimentato fino a questo momento. Non è che abbia chissà quali altre esperienze da raccontare, oltre a queste, però ho in mente di scrivere altri racconti che partono da spunti di vita reale e poi proseguono in maniera un po' romanzata.
Non mi aspetatvo sinceramente tutti questi bei feedback, quindi è probabile che scriverò ancora :)
 
Mi sveglio ancora incredulo per la notte passata con Sofia. Sono felice.

Mentre faccio colazione scorro distrattamente il feed di Instagram. Mi appare una foto di Maya con un vestito da sera tremendamente sexy e scollato. Lo stesso che mi aveva mandato in foto qualche tempo prima. L’ha fatto sicuramente apposta.

Certo che è un peccato che non sia riuscito a scoparmel…No! Non ci pensare nemmeno! Sei appena stato con Sofia, la ami, probabilmente lei ama te. Perché devi rovinare tutto per una scopata?

Accantono i pensieri malsani con un filo di rimpianto.

Per tutto il giorno provo a concentrarmi sul lavoro, ma il tarlo di Maya mi si è ripiantato in testa prepotentemente ormai. Sofia ancora non l’ho risentita. Forse, se mi scrivesse, riuscirei a mettere da parte questi inutili pensieri.

La sera ricevo un messaggio.

“Pace?”

È Maya. Ed allegato mi manda una foto di lei in topless in bagno.

Questa è una congiura. Decido di visualizzare e non rispondere. Ed è una cosa che non faccio mai. Ma in qualche modo devo tutelarmi e devo tutelare Sofia.

“Che fai, mi ignori?” – mi scrive in un altro messaggio dopo qualche minuto.

Poi mi invia una foto completamente nuda.

Non ce la posso fare.

Provo a stemperare i toni.

“No, scusa, giornata impegnativa.”
“Tutto ok? Se vuoi mi puoi raccontare.”
“No, non ti preoccupare. Poi ci sentiamo con calma.”

Dentro di me in un attimo è tutto chiaro. Non posso fare questo a Sofia. Non posso tradirla prima ancora di aver cominciato una relazione. Ma se non mi tolgo questo tarlo dalla testa impazzisco.

Mi sento già in colpa per quello che avrei dovuto fare. Dopo mesi finalmente Sofia stava bene, e stavo bene anche io, e invece avrei dovuto spezzarle il cuore nuovamente dopo che si era appena ripresa dalla rottura con Leonardo.

Devo prendermi una pausa con Sofia, scoparmi Maya e levarmi questo cazzo di tarlo, e finalmente cominciare una relazione con lei. Semplice e indolore. Oddio indolore non tanto. Effettivamente, neanche semplice.

“Che fai?” – scrivo a Sofia.
“Sto tornando adesso da un fornitore.” - mi risponde – “Passo a salutarti?”
“Ok.” – le rispondo un po’ freddo, cercando di preparare il terreno.

La saluto con un bacio sulle labbra.

Neanche 24 ore prima ho passato con lei forse la miglior notte della mia vita e adesso le devo dire di non vederci per un po’? Sono un mostro! E poi che cazzo di scusa mi invento?

“Senti Sofi…” – le dico mentre mi metto seduto.

Lei sembra non recepire il mio tono sommesso.

“Dove le tieni le tisane?” – mi chiede aprendo vari pensili della cucina.
“Sofi, siediti un attimo.” – ribadisco io.

Lei si siede, con aria allegra. Non ha ancora capito. Probabilmente non si aspettava niente del genere dopo la serata di ieri. E ha anche ragione.

“Che ti succede?” – mi domanda, con aria ancora leggera.
“Non so bene come dirtelo, e non so nemmeno perché io te lo stia dicendo…” – comincio ad agitarmi e non mi escono le parole – “Ieri sera sono stato bene come non stavo da tempo, però penso che…”

Lei comincia a capire. Si fa seria. Mi interrompe.

“Ma cosa stai dicendo?”
“Volevo questo da mesi, lo sai.” – continuo – “Ma forse ora non è il momento, non so se è giusto…”

Volevo morire. Stavo lasciando andare la donna che amavo solo per togliermi lo sfizio di una scopata.

Vedo che i suoi occhi cominciano lentamente a riempirsi.

“Non ti capisco, davvero.” – mi risponde con la voce tremolante – “Mi hai detto che provavi dei sentimenti per me. Siamo anche andati a letto, finalmente. Ed ora mi dici queste cose?”
“Sofi, mi dispiace, io…” – dico io – “Non sei tu, è che…”

In queste circostanze non mi escono mai le cose giuste da dire. Solo un ammasso di frasi fatte senza senso.

“Sei uno stronzo, cazzo!” – sbotta lei, mentre si alza di scatto – “Pensavo che almeno tu fossi diverso. Invece volevi solo portarmi a letto. Sei come tutti gli altri. Probabilmente anche questa cosa dei sentimenti era tutta una scusa.”

Provo a metterci una pezza ma già so che la situazione ormai è fuori controllo.

“Questo non è vero, io provo davvero dei sentimenti per te e penso di averlo dimostrato. Sei ingiusta.”
“E allora perché mi dici queste cose?” – urla lei ormai in lacrime – “Perché?”
“Io…io…” – balbetto senza sapere cosa risponderle.
“Ecco bravo, lo sai anche tu. Altro che sentimenti. Mi fai schifo.”

Esce di corsa piangendo e sbattendo la porta.

Sono distrutto. Mi sento un coglione. Probabilmente lo sono.

Perché devo sempre complicare tutto?

Comincio a piangere con la testa tra le mani, chinato sul tavolo.

Vado a dormire senza cena, senza energia e senza più lacrime.

Neanche il pensiero di Maya riesce a sollevarmi.

Ennesimo segnale che ho appena fatto una cazzata di una portata inaudita.



I giorni successivi alla rottura con Sofia sono stati duri.

Non soffrivo così tanto dalla fine della storia con Aurora. E dire che stavolta invece ero stato io a lasciare lei.

Ovviamente non c’è stato più nessun contatto con Sofia dopo quella sera. Ed anche Maya negli ultimi giorni non si è fatta sentire, probabilmente a causa delle mie risposte fredde.

Dopo qualche giorno, Maya rompe il silenzio.

“Sei a casa stasera?” – mi chiede.
“Sì,” – le rispondo – “Torno verso le 20.”
“Perfetto.” – mi dice – “Ti dispiace se passo un attimo?”
“Certo, nessun problema.”

Cosa poteva volere Maya? Il suo tono era abbastanza freddo. Forse mi vuole dire che ha trovato una quadra con Tommaso e dobbiamo interrompere i nostri giochini erotici. Sarebbe un dramma. Avrei rotto con Sofia per niente.

“Mi starebbe proprio bene” – penso, con una punta di autodisprezzo.

I miei pensieri continuano senza soluzione di continuità. Sicuramente non vuole scopare. Me lo avrebbe fatto capire. È stata troppo fredda e concisa nei messaggi.

Le apro la porta e mi appare con addosso il vestito dell’ultima foto su Instagram. Lo stesso che indossava in una delle prime foto sexy che mi ha mandato. Questo è decisamente un segnale. O forse mi sto facendo un film per l’ennesima volta.

“Allora, come va?” – mi chiede lei, levandosi la giacca e cominciando a passeggiare per la cucina.
“Un po’ di casini a lavoro, ma tutto sommato bene, dai.” – mento io, nascondendole la storia di Sofia.

Mi si avvicina con fare provocante.

“Sai, ripensavo a una cosa che mi hai detto qualche tempo fa…” – mi sussurra all’orecchio.
“Ah, sì, che cosa?” – dico io fingendo di non ricordarmi esattamente a cosa si riferisse.
“Che avevi una gran voglia di scoparmi.” – mi dice tirandomi a sé per il colletto della camicia – “E ce l’ho anche io.”

Cominciamo a baciarci.

La passione sembra travolgerci velocemente, stavolta. Questa è la volta buona che me la scopo.

Finalmente. Sarà valsa la pena troncare con Sofia per scoparmi Maya? Quasi sicuramente no. Sofia la amo mentre Maya è solo uno sfizio. Ma è uno sfizio che mi dovevo levare, presto o tardi.

Lei mantiene la sua promessa e si inginocchia per farmi un pompino.

Mi tira giù di scatto la tuta e le mutande e comincia a succhiare. Stavolta non è delicata. Va diretta e decisa.

Per il mood in cui sono, mi piace.

Comincio a sentire piacere con la sua lingua che mi sfiora il frenulo. Poi se lo infila interamente in gola e sento il calore della sua bocca e la sua saliva intorno al mio cazzo. Anche il suo piercing che sbatte sulla mia cappella mi dona sensazioni inedite ma piacevoli. Cazzo quanto è brava.

Continua a succhiare veementemente per qualche minuto. Sto godendo come un pazzo ma sono ancora ben lontano dal venire. Stanotte mi sento in modalità pornostar. Potrei durare anche ore.

Dopo qualche minuto di pompino, si cala la parte alta del vestito ed inizia a farmi una spagnola. Incredibile.

Sento le sue tettone avvolgermi il cazzo ed il suo sguardo da porca che incessantemente cerca il contatto con il mio.

Probabilmente lei si aspettava che venissi dopo poco, come la prima volta. Così, dopo qualche altro minuto si alza e mi dice: “Fammi vedere questa gran voglia di scoparmi che hai.”

“Vado a prendere un preservativo” – le dico.
“Tranquillo,” – mi ferma lei prendendomi il braccio – “Prendo la pillola.”

A quel punto non ci capisco più niente e la sbatto sul tavolo della cucina. Le sfilo la parte finale del vestito. Le do una leggera leccatina ma sento che è già abbastanza bagnata. Allora mi avvicino e finalmente inizio a penetrarla.

Oddio! Che goduria! Oh sì, questa è tutta un’altra cosa. Certo, Sofia è Sofia, ma sentire il calore e l’umidità di una figa direttamente a contatto con la tua pelle è una sensazione indescrivibile.

Comincio a sbatterla violentemente. Anche con un pizzico di rabbia. D’altronde, è anche “colpa” sua se ho dovuto troncare con Sofia.

I presentimenti sulla mia durata stavolta erano confermati. Vado avanti a scoparla sul tavolo per più di venti minuti senza sentire il minimo stimolo di venire.

Lei è in estasi e gode a tutto volume. È già venuta una volta e continua ad ansimare stimolandosi il clitoride con le dita. Chissà da quanto era che non la scopavano così per bene.

Mi fermo per un istante per riprendere fiato, lei si alza e comincia a baciarmi. Poi mi mette le gambe dietro la schiena e si aggrappa.

Mi alzo in piedi ancora dentro di lei e ci spostiamo verso la camera da letto.

“Vai sotto tu...” – mi dice.

Inizia a cavalcarmi e a godere alzando gli occhi al cielo. Ogni tanto si abbassa per baciarmi. Inizio a stimolarle il clitoride e vedo che apprezza. Comincia ad ansimare più forte e capisco che sta per venire nuovamente.

Nel venire si sfila il mio cazzo da dentro e rilascia un piccolo schizzo su di me che cola tutto sulla mia pancia. Santoddio, ha pure squirtato!

Mi sorride maliziosamente e, dopo aver ripreso fiato per pochi secondi, ricomincia a cavalcarmi.

Questo episodio ha messo a dura prova la mia resistenza ma continuo ad andare avanti con relativa tranquillità.

Dopo qualche minuto, capisco che ero giunto quasi al limite.

Era passata più di un’ora tra pompino, spagnola e posizioni varie ed ancora non ero venuto. Penso fosse il mio record personale.

Volevo concludere in bellezza.

“Mettiti a pecora.” – le ordino.

Lei diligentemente si alza da sopra di me e si china a 90 gradi inarcando la schiena.

Gioco, partita, incontro.

Con questa visione direi che due minuti sono anche troppi.

Glielo infilo nuovamente, cominciando ad aumentare la velocità. Voglio farla venire ancora.

Vado sempre più veloce e sento il suo respiro che si fa sempre più corto. Mi chino su di lei e le bacio il collo, mentre le metto due dita in bocca. Continua a gemere con la bocca piena delle mie dita, ormai vicina all’orgasmo.

Torno in posizione eretta ed aumento ancora leggermente il ritmo. Le infilo un dito in culo. A quel punto viene per la terza volta, ansimando a più non posso.

Sento il suo orgasmo che si trasmette per tutto il suo corpo, fino alla sua vagina che sento pulsare e stringersi attorno al mio cazzo. Questo è il colpo del KO definitivo per la mia prestazione.

“Sto per venire!” – le dico con il fiatone.
“Vienimi dentro!” – mi risponde lei ormai esausta.

Esplodo nel più copioso degli orgasmi. Posso distinguere almeno 7/8 fiotti prima di essere totalmente scarico.

Lo sfilo lentamente e più di qualche goccia cade sul lenzuolo.

Lei si gira e mi guarda con il trucco leggermente colato, sudata a più non posso. Ma leggo nei suoi occhi che è sfinita e soddisfatta, e che non scopava così da tempo.

Io anche mi butto all’indietro sul letto, esausto.

Ho scopato Maya. Finalmente.
 
Ribadisco il giudizio già dato.
Scrivi molto, molto bene.

Però, mi è nato un pensiero, mentre leggevo.
...peccato per Sofia. Non se lo meritava. Quanto sappiamo essere stronzi nel non riuscire a capire dove sta il vero amore.
Ovviamente, riflessione personale, a prescindere dalla veridicità della storia che rimane uno dei racconti più belli e meglio scritti che ho avuto il piacere di leggere qui.
 
Ribadisco il giudizio già dato.
Scrivi molto, molto bene.

Però, mi è nato un pensiero, mentre leggevo.
...peccato per Sofia. Non se lo meritava. Quanto sappiamo essere stronzi nel non riuscire a capire dove sta il vero amore.
Ovviamente, riflessione personale, a prescindere dalla veridicità della storia che rimane uno dei racconti più belli e meglio scritti che ho avuto il piacere di leggere qui.
Ti rinnovo ancora i miei ringraziamenti per il tuo parere.

Per rispondere a te ed anche agli altri appassionati della storia, anche per dare un quadro completo, la realtà della storia è questa:

con Maya il mood di stuzzicamento tra noi è stato realmente così; poi ci sono andato a letto ma in una sola occasione (gli altri episodi sono di fantasia) che ha portato davvero alla mia rottura con Sofia (anche se non propriamente in questi termini e con queste tempistiche).

Quindi sì, hai ragione, a volte siamo davvero stronzi ed aggiungo anche che molte volte seguiamo troppo il pisello invece che il cervello o il cuore, salvo poi rimpiangerlo in seguito (come è successo a me).
 
[Penultimo episodio]

Ricordo che quella notte ho dormito come un sasso.

La stanchezza dei giorni post-rottura con Sofia, e soprattutto lo sfinimento per l’incredibile scopata con Maya erano stati una combo micidiale.

La mattina dopo mi sveglio ancora incredulo per quello che era successo la notte precedente. Poi, però, subentra la malinconia per la questione Sofia.

“Ok, Maya, me la sono scopata.” – penso – “Adesso però devo fare qualcosa per Sofia.”

Ero stato davvero un pezzo di merda con lei. Dovevo prendermi le mie responsabilità da uomo e chiederle scusa. Almeno questo glielo dovevo. E forse anche dirle che l’amavo. Ma non mi volevo ancora porre il problema.

“Possiamo parlare?” – le scrivo.
“Lasciami in pace.” – risponde lei secca.
“Per favore. Mi dispiace da morire. Ho bisogno di parlarti.”
“Non ho la minima voglia di parlarti.”
“Ti prego. Voglio chiederti scusa. Dammi almeno una possibilità di chiarire.”

Lei rimane in silenzio, pensando a cosa dire.

“Ok, va bene. Ma domattina, che oggi ho da fare.”

Meno male, ha accettato. Forse ho ancora qualche possibilità.

Ma aspetta un attimo. Cazzo.

Il giorno dopo avevo una riunione programmata da settimane. Ma questo a Sofia glielo dovevo.

“Grazie Sofi. A domani allora.”

Chiamo il cliente per spostare la riunione. Vengo preso, giustamente, a male parole ma alla fine riesco a riprogrammarla per qualche giorno dopo.

Sofia mi apre in pigiama. Ha l’aria stanca. Ha in mano una tazza di tè caldo.

“Vuoi un caffè, qualcosa?” – mi chiede gentilmente.

Le ho letteralmente spezzato il cuore per la seconda volta in pochi mesi, eppure è ancora gentile con me. È incredibile.

Faccio segno di no con la testa.

Si siede sul divano ed io mi siedo accanto a lei. Lo stesso divano sul quale l’ho toccata per la prima volta.

“Sofi, io penso di amarti.”

‘Azzo, che inizio. Dritto al punto. Complimenti, Alessandro. Tempismo perfetto, come sempre.

Lei non sembra sorpresa. Mi guarda come a farmi cenno di continuare. Sono un po’ spiazzato.

“Non so neanche io cosa mi stia succedendo.” – continuo – “Ho passato con te una notte bellissima, ma c’è sempre qualcosa che sembra sbagliato in tutto questo…Non lo so.”
“C’entra Maya?” – mi dice lei con aria quasi di sufficienza.

Sgamato. In pieno. Hai buttato una potenziale storia d’amore per una scopata e sei stato pure beccato. Sei il principe dei coglioni, Alessandro.

“Ma che dici no…cioè sì…ma non c’entra niente.” – le dico, mentendo – “Io sto parlando di me e te.”
“Guarda che l’ho visto come ti guarda. Anzi come vi guardate.” – risponde – “È da quella volta che siamo usciti tutti insieme che ho capito che c’era qualcosa.”

Non potevo più mentirle.

“Hai ragione, ci sono andato a letto.” – le rispondo – “Ma questo prima che noi due iniziassimo a frequentarci…o qualunque cosa abbiamo iniziato a fare io e te.”

Ops.

“È questo il problema, cosa siamo? Cosa siamo stati?” – continua lei – “Anche io ho riflettuto tanto questi giorni. Ed ho capito che ti amo…”

Mi esplode il cuore.

“…Ma ho capito anche che forse non siamo giusti l’uno per l’altra.” – dice, con aria triste – “Non è il momento per noi. E non so se lo sarà mai.”

Mi si spezza il cuore.

Mi sta bene.

Cosa mi aspettavo, che potevo lasciarla, farla star male, scoparmi Maya e poi tornare a fare pace come se niente fosse? Non funziona così.

Però sulle sue parole ero in parte d’accordo.

“Forse hai ragione tu…” – dico, quasi con le lacrime agli occhi – “C’è qualcosa di sbagliato in tutto questo e non so neanche cosa. È stato troppo complicato sin dall’inizio. Mentre l’amore dovrebbe essere una cosa semplice. So solo che ti amo e che mi dispiace da morire…per tutto quanto.”

Stavolta sono io che l’abbraccio e comincio a bagnare i suoi vestiti con le lacrime.

Ci stringiamo per qualche secondo in quello che sembra a tutti gli effetti un addio.

Poi, in maniera incredibilmente naturale, scivoliamo l’uno verso la bocca dell’altro.

Et voilà.

Cosa c’è di peggio che rendere un addio ancora più struggente facendo l’amore per l’ultima volta?
 
“Forse hai ragione tu…” – dico, quasi con le lacrime agli occhi – “C’è qualcosa di sbagliato in tutto questo e non so neanche cosa. È stato troppo complicato sin dall’inizio. Mentre l’amore dovrebbe essere una cosa semplice. So solo che ti amo e che mi dispiace da morire…per tutto quanto.”
Stavolta sono io che l’abbraccio e comincio a bagnare i suoi vestiti con le lacrime.
Ci stringiamo per qualche secondo in quello che sembra a tutti gli effetti un addio.
Poi, in maniera incredibilmente naturale, scivoliamo l’uno verso la bocca dell’altro.
Et voilà.
Cosa c’è di peggio che rendere un addio ancora più struggente facendo l’amore per l’ultima volta?
Giuro, mi hai fatto venire le lacrime agli occhi.
Vacca boia.
Sono troppo vecchio per queste cose.
Bisogna che pensi, da buon umarell pensionato, solo ai cantieri...
 
Giuro, mi hai fatto venire le lacrime agli occhi.
Vacca boia.
Sono troppo vecchio per queste cose.
Bisogna che pensi, da buon umarell pensionato, solo ai cantieri...

Siamo in due, ammetto che riscrivendo il racconto è come se avessi rivissuto nuovamente quella scena, e devo dire che ho provato in parte di nuovo quelle sensazioni (e non so se sia un bene o un male).
 
[Ultimo episodio]

Ci tenevo a ringraziare nuovamente chi ha seguito e si è appassionato a quello che è a tutti gli effetti uno spaccato della mia vita, episodio più, episodio meno.
La scelta di scrivere il racconto è nata abbastanza per caso, ma forse potrei scrivere qualcos'altro che prenda spunto da altri episodi e romanzarli un po', come in questo caso.
Buona lettura.



Le lacrime si mischiano alla saliva in un bacio struggente e passionale.

Quel divano che aveva visto il primo contatto fisico tra me e Sofia, si apprestava a vedere probabilmente anche l’ultimo.

È proprio vero che i sentimenti amplificano le emozioni. Quel bacio era di un’intensità indescrivibile.

È come se mesi di pensieri, rabbie, ansie, gioie si stessero concentrando in un unico istante ed in pochi centimetri quadrati di labbra e lingue che si intrecciavano.

Sapevo che era sbagliato, e che dopo lasciarsi sarebbe stato ancora peggio.

Ma non potevo tirarmi indietro. La desideravo con tutto il mio corpo e la mia mente.

Comincio a sfilarle la maglietta e continuo a baciarla. Le tocco il seno dolcemente e lei mi bacia il collo.

Anche lei mi toglie la maglia e mi bacia sul petto e sull’addome.

Mi sfila i pantaloni e le mutande e si rimette sopra di me. Comincia a toccarmelo ed a farmi lentamente una sega.

Io le tolgo i pantaloni del pigiama e comincio ad accarezzargliela da sopra le mutandine, che già sento umidicce. Inizia ad ansimare.

Anche io sono già abbastanza provato. Questo mix di emozioni mi sta esplodendo nel cervello ed in mezzo alle gambe.

Scosto le sue mutandine per infilarle un dito che stavolta entra liscio come l’olio. In men che non si dica gliene infilo un altro e lei comincia a contorcersi dal piacere.

Voglio farla mia adesso.

“Aspetta…” – le dico, tra un bacio e l’altro – “Prendo un preservativo.”

Lei è in estasi.

“Non importa.” – mi dice.

Molto bene.

O molto male.

Devo mantenere un grande autocontrollo, specie alla fine, se non voglio fare ulteriori danni.

A quel punto, si sposta le mutandine, prende il mio cazzo e se lo infila dentro.

Oh. Mio. Dio.

Scopare Maya senza preservativo è stato fantastico, ma fare l’amore con Sofia al naturale…Non c’è paragone.

Comincia a cavalcarmi, lentamente ma con passione, mentre mi bacia sul collo.

Io le accarezzo i capelli e le stuzzico i capezzoli.

Sento che stavolta la mia autonomia è poca.

Provo a guidare io ed aumento un po’ il ritmo per farla venire.

Il volume dei suoi gemiti cresce ed io le metto una mano davanti alla bocca. Sembra che la cosa le piaccia e continua a godere. Poi sento il suo orgasmo pulsare intorno al mio cazzo.

Sono quasi al limite. L’ho fatta venire e tra poco tocca a me.

Aumento la velocità e comincio ad ansimare anch’io.

“Cazzo!” – mi ricordo improvvisamente – “Sono senza preservativo.”
“Sofi…” – le dico con un filo di voce – “Sto per venire.”

Lei si sfila da sopra e si mette sdraiata perpendicolarmente a me sul divano.

Bastano un paio di tocchi della sua lingua e le riempio nuovamente la bocca venendo in un orgasmo irreale.

Lei ingoia tutto e risale il mio corpo baciandomi prima il pube, poi l’addome, fino ad arrivare alle labbra. Mi prende la testa e mi bacia con passione.

Ci stacchiamo. La guardo negli occhi.

“Ti amo.”

Non potevo trattenermi.

So che anche lei prova lo stesso ma non dice niente per non rendere l’addio ancora più straziante. Gli occhi le si fanno lucidi. Mi abbraccia.

Non sopporto gli addii. Mi rivesto in fretta e scappo via il più velocemente possibile.

Non dico una parola e mentre esco di casa la guardo un’ultima volta. È ancora sul divano, nuda, e mi perdo per qualche secondo nei suoi occhi. È felice, anche se solo per un istante. Ed anche io.

Poi comincia a scenderle una lacrima, e allora vado via. Non voglio avere come ultima sua immagine lei che piange.

Voglio solo ricordarmi di quanto siamo stati bene.
 
[Ultimo episodio]

Ci tenevo a ringraziare nuovamente chi ha seguito e si è appassionato a quello che è a tutti gli effetti uno spaccato della mia vita, episodio più, episodio meno.
La scelta di scrivere il racconto è nata abbastanza per caso, ma forse potrei scrivere qualcos'altro che prenda spunto da altri episodi e romanzarli un po', come in questo caso.
Buona lettura.



Le lacrime si mischiano alla saliva in un bacio struggente e passionale.

Quel divano che aveva visto il primo contatto fisico tra me e Sofia, si apprestava a vedere probabilmente anche l’ultimo.

È proprio vero che i sentimenti amplificano le emozioni. Quel bacio era di un’intensità indescrivibile.

È come se mesi di pensieri, rabbie, ansie, gioie si stessero concentrando in un unico istante ed in pochi centimetri quadrati di labbra e lingue che si intrecciavano.

Sapevo che era sbagliato, e che dopo lasciarsi sarebbe stato ancora peggio.

Ma non potevo tirarmi indietro. La desideravo con tutto il mio corpo e la mia mente.

Comincio a sfilarle la maglietta e continuo a baciarla. Le tocco il seno dolcemente e lei mi bacia il collo.

Anche lei mi toglie la maglia e mi bacia sul petto e sull’addome.

Mi sfila i pantaloni e le mutande e si rimette sopra di me. Comincia a toccarmelo ed a farmi lentamente una sega.

Io le tolgo i pantaloni del pigiama e comincio ad accarezzargliela da sopra le mutandine, che già sento umidicce. Inizia ad ansimare.

Anche io sono già abbastanza provato. Questo mix di emozioni mi sta esplodendo nel cervello ed in mezzo alle gambe.

Scosto le sue mutandine per infilarle un dito che stavolta entra liscio come l’olio. In men che non si dica gliene infilo un altro e lei comincia a contorcersi dal piacere.

Voglio farla mia adesso.

“Aspetta…” – le dico, tra un bacio e l’altro – “Prendo un preservativo.”

Lei è in estasi.

“Non importa.” – mi dice.

Molto bene.

O molto male.

Devo mantenere un grande autocontrollo, specie alla fine, se non voglio fare ulteriori danni.

A quel punto, si sposta le mutandine, prende il mio cazzo e se lo infila dentro.

Oh. Mio. Dio.

Scopare Maya senza preservativo è stato fantastico, ma fare l’amore con Sofia al naturale…Non c’è paragone.

Comincia a cavalcarmi, lentamente ma con passione, mentre mi bacia sul collo.

Io le accarezzo i capelli e le stuzzico i capezzoli.

Sento che stavolta la mia autonomia è poca.

Provo a guidare io ed aumento un po’ il ritmo per farla venire.

Il volume dei suoi gemiti cresce ed io le metto una mano davanti alla bocca. Sembra che la cosa le piaccia e continua a godere. Poi sento il suo orgasmo pulsare intorno al mio cazzo.

Sono quasi al limite. L’ho fatta venire e tra poco tocca a me.

Aumento la velocità e comincio ad ansimare anch’io.

“Cazzo!” – mi ricordo improvvisamente – “Sono senza preservativo.”
“Sofi…” – le dico con un filo di voce – “Sto per venire.”

Lei si sfila da sopra e si mette sdraiata perpendicolarmente a me sul divano.

Bastano un paio di tocchi della sua lingua e le riempio nuovamente la bocca venendo in un orgasmo irreale.

Lei ingoia tutto e risale il mio corpo baciandomi prima il pube, poi l’addome, fino ad arrivare alle labbra. Mi prende la testa e mi bacia con passione.

Ci stacchiamo. La guardo negli occhi.

“Ti amo.”

Non potevo trattenermi.

So che anche lei prova lo stesso ma non dice niente per non rendere l’addio ancora più straziante. Gli occhi le si fanno lucidi. Mi abbraccia.

Non sopporto gli addii. Mi rivesto in fretta e scappo via il più velocemente possibile.

Non dico una parola e mentre esco di casa la guardo un’ultima volta. È ancora sul divano, nuda, e mi perdo per qualche secondo nei suoi occhi. È felice, anche se solo per un istante. Ed anche io.

Poi comincia a scenderle una lacrima, e allora vado via. Non voglio avere come ultima sua immagine lei che piange.

Voglio solo ricordarmi di quanto siamo stati bene.
Non volevo leggere questa fine...
Grazie comunque.

@slap : serve urgentemente il tuo intervento di collezione ed editing del testo. Questo è uno di quei racconti da tenere assieme per rileggerlo tutto assieme in un'unica soluzione...
 
Non pensavo di potermi commuovere per un racconto basato principalmente sul sesso. Mi hai fatto ricredere.
Anche io sono stato innamorato di una Sofia, ma non se ne fece nulla. Quanto avrei dato anche solo per avere una situazione del genere con lei…
 
Non pensavo di potermi commuovere per un racconto basato principalmente sul sesso. Mi hai fatto ricredere.
Anche io sono stato innamorato di una Sofia, ma non se ne fece nulla. Quanto avrei dato anche solo per avere una situazione del genere con lei…
Ti ringrazio per l'apprezzamento e per certi versi ti posso dire che per come è finita non ti nascondo che a volte ho pensato che sarebbe stato meglio non vivere niente di tutto ciò.

Ad ogni modo, mi fa piacere avere trasmesso qualcosa con la storia oltre all'eccitazione delle varie situazioni.
 
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