Io, Lara e la corsa

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Eccomi con il primo dei racconti di alcune avventure accadute a Lara e me dall’ultima volta che ci siamo sentiti.
Dalla sera in cui Lara si è fatta vedere completamente nuda da Andrea e gli ha preso in mano il pisello, abbiamo parlato molto spesso di queste situazioni, discutendo di quanto eccitante fosse stato, fantasticando di future situazioni e però convenendo che a nessuno dei due sarebbe piaciuto andare oltre una certa linea di trasgressione.
Per farla corta, io e Lara ci amiamo e, per quanto un po’ di esibizionismo e trasgressione eccitino entrambi, a nessuno dei due piacerebbe passare un certo limite – inteso come vedere l’altro a letto con un’altra persona. Nelle migliaia di sfumature che vanno dal fare nulla al limite appena detto, siamo entrambi d’accordo che ci muoviamo assecondando un po’ i desideri del momento di entrambi, senza pianificare nulla.
Tornando a noi, il primo episodio di cui vi voglio parlare è successo in un capoluogo di provincia lombardo, dove si è tenuta una mezza maratona.
Io e Lara avevamo programmato da tempo di partecipare, sia perché il tracciato era particolarmente scorrevole e adatto i record, sia perché un’amica di Lara abita appunto in questa città, e le due si erano messe d’accordo per fare insieme la corsa.
Il giorno della gara sveglia presto per entrambi – per una volta siamo soli, senza amici al seguito (tranne Giulia, l’amica di Lara appunto, che avremmo incontrato direttamente in loco). Essendo da soli, le premesse per cui questa diventi una giornata piccante sono prossime a zero: Francesco aveva altri impegni, gli altri miei amici hanno organizzato altro, niente fa pensare che la giornata possa prendere una piega diversa; ma sarò contento di essere smentito prima della fine della giornata.
Arrivati alla cittadina, lasciamo la macchina in un parcheggio poco fuori e con i mezzi raggiungiamo il centro, dal quale partirà la manifestazione. Il tempo è ancora caldo, quindi Lara già sul bus sfoggia la sua tipica mise da corsa, con canottierina viola e reggi sportivo fucsia che si intravvede, pantaloncini molto corti neri, sotto ai quali si intuisce la forma in rilievo dell’immancabile perizoma. Lara è sempre un bel vedere, ed è con orgoglio che sul bus mi accorgo degli sguardi altrui sulle chiappe della mia fidanzata.
Giulia ci aspetta al deposito delle borse. Il tempo di prendere un caffè tutti insieme, e ci posizioniamo nelle griglie di partenza: io un po’ più avanti, forte dei buoni risultati ottenuti recentemente, mentre Lara si mette con Giulia nella penultima gabbia. Non sarà una gara a fare il personale per loro, quanto piuttosto l’occasione di passare una mattinata di sport insieme chiacchierando.
La corsa è molto piacevole, il tracciato mantiene le promesse e si rivela piuttosto veloce. I frequenti passaggi nel centro storico rendono la gara interessante, quasi ci si distrae a furia di guardare i monumenti e palazzi storici e non si pensa alla fatica fatta.
Me ne arrivo al traguardo con un ottimo tempo, almeno per i miei canoni, solo di pochi secondi superiore al mio personale. Sono stremato ma soddisfatto, mi metto in un angolo del ristoro finale ad aspettare l’arrivo di Lara e Giulia. Le due se la devono esser presa piuttosto comoda, perché arrivano quasi 20 minuti dopo di me, accaldate ma non troppo stravolte. I miei occhi sono tutti per Lara, che come al solito da sudata è ancora più bella, con la pelle umida che fa risaltare la sua abbronzatura e la maglietta umida che in trasparenza lascia vedere benissimo il reggiseno. Al solito, intorno a me è un gioco di sguardi al fisico della mia girl, da parte degli altri corridori che non si fanno troppi problemi a squadrarla, soffermandosi sulle trasparenze della maglia e sul perizoma che fuoriesce un poco dall’elastico dei pantaloncini.
Abbraccio Lara e mi congratulo con entrambe, per quanto il tempo non sia stato dei migliori, chiudere una mezza maratone è sempre un bel traguardo.
Guardo Lara e Giulia che si rifocillano velocemente al ristoro, ma inizia a tirare un po’ di vento e la cosa non è molto piacevole viste le magliette bagnate. Meglio non stare lì troppo fermi. Giulia ci saluta, abitando in città va a casa a farsi la doccia, mentre io e Lara decidiamo di incamminarci verso la palestra comunale dove ci si può cambiare e fare una doccia calda.
La strada verso la palestra è una fiumana, credo proprio abbiano avuto molti più iscritti di quanto si aspettassero a questa mezza maratona, probabilmente il bel tempo ha aiutato.
Entriamo in palestra e constatiamo subito che l’ambiente è decisamente sovraffollato: tutti si stanno cambiando sul campo da pallavolo e sulle gradinate alle sue spalle, e nell’angolo opposto all’ingresso si vede una porta aperta dal quale continuano ad entrare ed uscire persone. Capiamo ben presto che quello è l’accesso agli spogliatoi veri e propri, così ci avviamo verso l’angolo. Il corridoio di accesso ai due spogliatoi, maschile e femminile, è però mezzo allagato; lo spogliatoio maschile è strapieno, e infatti la coda per le docce comincia già dal corridoio, dove diversi ragazzi stanno in fila, completamente nudi. Guardo Lara, che ricambio lo sguardo e mi sorride: “E vabeh amore”, le faccio ridendo, “oggi sarai tu a rifarti gli occhi”. Lara scuote la testa e si avvia verso lo spogliatoio femminile, dove la situazione non è però migliore: il pavimento è completamente allagato e lo spogliatoio quasi del tutto vuoto; solo le docce sul fondo funzionano, ma l’acqua per terra ha reo completamente inutilizzabile il locale per cambiarsi.
Io e Lara ci guardiamo. Non rimane opzione che fare come han fatto tutti, e cioè tornare alla palestra, svestirsi lì, venire a fare la doccia e tornare a rivestirsi in palestra.
In palestra ci prendiamo un posto vicino alle gradinate; l’ambiente è parecchio affollato, avremmo preferito un po’ più di privacy ma non ci sono grandi alternative. Appoggiamo quindi le borse per terra e iniziamo a svestirci – o meglio, io inizio a svestirmi, mentre Lara si guarda perplessa in giro. “Amore, io biotta non rimango”, mi fa. “Va bene” la rassicuro, “fai la doccia in intimo, se mi dai un minuto io mi svesto e ti vengo a tenere l’asciugamano intorno mentre ti svesti”. Lara si guarda in giro, e capisco le ragioni della sua resistenza: in tutta la palestra ci saranno trecento persone, e di queste solo 4 o 5 sono ragazze. Rimango con i boxer e mi lego un asciugamano intorno alla vita. Mi avvicino quindi a Lara, per sorreggerle l’asciugamano. A onor del vero, non si tratta di un vero e proprio asciugamano: è una di quelle salviette in microfibra che si comprano alla Decathlon. Sono estremamente funzionali e occupano poco volume negli zaini – in compenso hanno dimensioni abbastanza ridotte, e questa basta a malapena a cingere Lara intorno alla vita.
D fianco a lei, mi ritrovo quindi a tenere l’asciugamano mentre lei si toglie dapprima i pantaloncini e poi la maglietta. Mi guarda dubbiosa mentre si lega l’asciugamano in vita e rimane con il reggiseno sportivo in bella vista.
“Dai Lara, di solito non ti formalizzi così tanto, no?”, cerco di tranquillizzarla. “Vero, ma di solito non mi tocca spogliarmi davanti a trecento persone…”. Anche lei ha decisamente ragione.
La vedo ad ogni modo prendere le ciabattine ed avviarsi con passo spedito verso il corridoio. Io la seguo a ruota, e mentre sorpassa la coda di ragazzi mezzi nuda, noto piĂą di uno sguardo per lei. Addirittura due ragazzi sui 18 anni si danno di gomito, vedendola passare in reggiseno.
Mi metto in coda e aspetto con pazienza: avrò davanti una ventina abbondante di persone prima di arrivare alla doccia. Spero solo di riuscire a trovare ancora un filo di acqua calda – anche se la nuvola di vapore che esce dallo spogliatoio mi lascia ben sperare. Lara non avrà invece molta attesa da fare: lo spogliatoio femminile come detto era vuoto, quindi me la immagino già sotto il getto dell’acqua. Mi metto tranquillo e penso ai fatti miei, mentre mi guardo in giro e attendo il mio turno.
Passano pochi minuti e infatti la vedo comparire quasi subito da dietro l’angolo della porta – ma ehi, cosa è successo?! Lara è lì che cammina nel mezzo del corridoio, reggendo l’intimo con la mano sinistra, con l’asciugamano intorno alla vita e le tette completamente scoperte! Wow!
La fisso mentre mi viene incontro, e non sono certo l’unico ad averla notata – tant’è vero che tutti la stanno guardando, e uno dei due ragazzini commenta “Oh, ma sta figa a tette fuori?”. Ho quasi un’erezione – e guardando gli altri in coda, beh, anche alcuni di loro faticano a nasconderla.
Lara mi si avvicina e mi mette una mano sul fianco. Vederla lì mezza nuda in mezzo a una decina di uomini nudi e a pisello di fuori mi sta facendo impazzire! “Embè?”, la apostrofo indicando il seno nudo. Tengo un tono basso, non voglio che gli altri mi sentano. Lei mi sorride: “E cosa devo fare se non ho niente per coprirmi?!”. Il ragazzo davanti a me sente e si gira ridendo – che scena, è lì nudo a mezzo metro da Lara e le sta fissando le tette. Lei coglie l’attimo: “O devo tirarmi su l’asciugamano a coprire sopra, lasciando il sotto in vista..?!” mi con fare ironico, poi si gira verso il ragazzo e lo coinvolge “O no?!”. Lui è rossissimo e io voglio morire, Lara che parla al tipo nudo a mezzo metro da lei, mentre gli fa vedere le pere. Lui non è abilissimo a schivare: “Beh”, balbetta “…in effetti.. …comunque complimenti…” e si gira, imbarazzatissimo, mentre Lara ride e non accenna a coprirsi. Io la guardo scuotendo la testa, da un lato sono gelosissimo, ma dall’altro mi sta venendo il cazzo durissimo da quanto mi fa eccitare.
Lara mi si avvicina ancora di più e fa il gesto di avvicinarsi al mio orecchio “Comunque le docce nello spogliatoio femminile sono libere, puoi venire di là così salti la coda”, mi sussurra.
“Ma sei sicura..?!”, le chiedo. “Beh, abbastanza sicura. Dai vieni!” e mi tira per mano, con uno sguardo davvero birichino.
Non capisco il motivo di quella faccia da peperina finchè non varco lo spogliatoio femminile: è vero che non c’è nessuna ragazza, ma c’è un signore sui 50 anni, completamente nudo, che si sta asciugando.
“Ah, salve ancora”, fa a Lara sorridendo mentre entriamo. Io la guardo e d’un tratto capisco: Lara si è fatta la doccia nuda davanti a lui! Incredibile, Lara si è fatta guardare nuda da quest’uomo! E lo ha fatto di proposito!
Scuoto la testa mentre lei mi da’ un bacio sulla guancia e fa per tornare ai nostri zaini in palestra. La seguo con la coda dell’occhio mentre attraversa ancora il corridoio e dieci sguardi si posano sul suo seno nudo.
Mi infilo sotto la doccia velocemente, non vedo l’ora di tornare da lei e chiederle di più – ma mi tocca anche sostenere una situazione con l’uomo nello spogliatoio.
“Lei è un amico quindi?” mi fa. “Beh, in un certo senso…” confermo, quasi imbarazzato a spiegargli che quella che gli si è appena mostrata nuda è la mia donna. “Eh, ce ne dovrebbe essere di più di donne come la sua amica, allora! E’ entrata, e come mi ha visto non si è fatta mezzo problema ad abbassarsi tutto quanto e a farsi guardare così come mamma l’ha fatta! Tette, culo anche la patatina! Le ho chiesto se voleva che uscissi, ma lei mi detto che non c’era problema. E a quel punto, beh, già che c’ero una occhiata gliel’ho data! Che bella figliola!”.
Il pisello mi sta per esplodere, finisco di lavarmi e mi asciugo in fretta per tornare da lei.
La trovo ormai quasi del tutto rivestita, in reggiseno, che cerca di asciugarsi in qualche modo i capelli con l’asciugamano.
“Ma quindi?!”, le faccio. “Cosa hai combinato?!”.
Lara ride genuinamente “Dai, lo sai che ogni tanto mi diverto a fare la stupida. Te l’ha detto il signore, no? Diciamo che gli ho fatto vedere un po’ di pelle…”.
“Un po’ di pelle?! Più che pelle, gli hai fatto vedere ance il pelo, da quanto mi dice lui…” ribatto secco.
“Ah vedi che ha guardato allora” fa mentre continua a sorridere.
Non le resisto quando fa la faccia da bambina ingenua, e infatti mi ritrovo ad abbracciarla. Farsi guardare nuda da uno sconosciuto, cosa volete che sia?! Decido di non tornarci sopra, finiamo di vestirci e ci avviamo verso la macchina.
Il resto della giornata non ha avvenimenti degni di nota: troviamo un ristorantino dove mangiare qualcosa e poi a casa in auto. Una volta in appartamento, però, posso finalmente sfogare i miei ormoni: la blocco da dietro appena è entrata in casa e la spoglio prima ancora che possa raggiungere la camera.
“Ma che hai, ti sei eccitato perché mi son fatta vedere nuda dal signore?”, mugugna maliziosa mentre le abbasso le mutandine. “A sapere che ti piace così, sarei dovuta venire a far la doccia nel vostro, di spogliatoio…”.
“Davvero lo avresti fatto?”, la provoco. “…non credo proprio” capitola lei, sorridendo. Si vede che l’argomento eccita entrambi, siamo parecchio su di giri e lei si abbassa per calarmi i pantaloni e baciarmi l’ombelico. So dove vuole andare a parare e sono eccitatissimo, mentre con le sue labbra scende sotto l’ombelico e poi più giù, fino ad avvolgermi l’uccello con le labbra. Inizia un pompino stupendo, intervallato da pause durante le quali si stacca dal mio arnese e f domande, fissandomi negli occhi “Allora maialino, ti sei eccitato a sapermi nuda davanti a un altro?” e giù subito che ricomincia il pompino.
E poi poco dopo: “Ti è piaciuta la tua fidanzata che si è mostrata tutta nuda? E se ti dicessi che al signore è venuto duro?”. E ancora: “Amora, ti eccita che mi abbia guardato le tette e la patatina?”.
E’ chiaro che fra pompino e provocazioni, non posso resistere a lungo – e infatti quasi subito vengo, scaricandole in bocca tutta la mia eccitazione.
Lara si pulisce appena, e poi continua a provocarmi con la mano, fino a farmi riguadagnare una nuova erezione. E’ il suo turno, ora, di provare piacere – e dopo averla sollevata ed appoggiata sul letto, mi corico su un fianco penetrandola da dietro. Da questa posizione le stringo il seno mentre mi muovo su e giù. Lara è eccitatissima e lo capisco dal ritmo del suo respiro e dai mugugni continui.
E’ il mio turno ora a provocarla ed estorcerle confessioni: “Dimmi la verità amore, lo hai fatto per provocarmi?”. “Mmmh sì” mi risponde mordendosi un labbro. “E ti sei eccitata a farti guardare?!”, incalzo. “Sì…”, con voce roca, “mi piaceva farmi vedere, ma volevo fare l’amore con te”. “E a lui piaceva?” proseguo. “Sì amore… …gli è venuto il pisello duro…”. Vado avanti “Glielo hai fatto diventare duro te… …non era quello che volevi?!?”. “Sì, volevo farlo eccitare, è vero… …volevo vederglielo duro…”. “E non ti senti in colpa amore?”, continuo “Questo poveretto sarà tornato a casa con le palle piene…”.
“E cosa dovevo fare?!”, mi fa con la voce della finta ingenua, adoro questa ragazza. “Non so, tu cosa avresti fatto..?!”, le giro la domanda. “Dovevo toccarlo..? Volevi che io lo toccassi??” mugugna, lo sento che sta per venire e anche io io sono lì lì per farlo un’altra volta.
“Amore, io voglio che fai quello che vuoi tu… …davvero lo avresti toccato?? Gli avresti preso in mano il pisello???”. Lara non risponde più, i mugugni sono diventate vere urla di eccitazione. A ogni colpo, urla più forte – e pure io sono in dirittura di arrivo: “Amore, cosa mi tocca sentire… ….gli hai fatto vedere a figa, e gli avresti fatto una sega..?!”. “Mmmmmm”, ansima fra un urlo e l’altro. “Rispondimi…”, incalzo mentre sento che per sborrare.
E finalmente: “Sì… ….gli avrei fatto una sega…”. A quella frase, ho giusto il tempo di affondare due colpi più secchi prima di sentire le sue unghie graffiare il mio sedere, segnale che è venuta – e anche io le vengo dentro un’altra volta, abbondantemente.
Una scopata incredibile, con tutta la carica di eccitazione accumulata durante il pomeriggio e aumentata ancora dai discorsi trasgressivi appena fatti. Non mi sarei mai aspettato la sua risposta, ma devo dire che da un lato mi eccita e seduce – così come mi inorgoglisce sapere che oggi Lara è stata vista e desiderata da decina di persone.

Bene, spero vi sia piaciuto – fatemi sapere cosa pensate della situazione. A breve nuovi sviluppi!

Mi sono perso qualcosa?
 
Che dire... ne è valsa la pena aspettare... situazione super eccaitante, donna eccezionale e il tutto raccontato divinamente come sempre!!!
 
Grazie a tutti, in effetti c'è molta complicità fra Lara e me e queste situazioni intrigano molto entrambi.
A breve ho un racconto di una situazione successa qualche mese fa in aplestra.

Per chi volesse vedere foto di Lara... ...ogni tanto mostro qualcosa su Skype: marvin_2341


marvin ma se ti aggiungo e possibile vedere qualche foto di lara?
 
ok, mi avete convinto: da domani mi alleno per riuscire a fare una maratona...
non ho grandi pretese di tempi record, mi basta arrivare in tempo per la doccia ;)
ahahahah


bel racconto, grazie
 
Complimenti marvin234, racconto scritto benissimo.
Rimani sulle spine e non vedi l'ora di leggere altri episodi.
Lara eccita tantissimo !!!
 
Sempre complimenti, racconti eccitanti e scritti benissimo! Ho letto precedentemente nel thread che non ne hai intenzione, ma sarebbe comunque bello se ci fossero delle foto (non necessariamente di nudo) di Lara, giusto per dare dei contorni ancora piĂą chiari a questa storia.. ;)
 
Grazie a tutti per i complimenti, molto apprezzati.

Purtroppo confermo che non posteremo foto di Lara, nemmeno vestite. Preferiamo evitare che ci sia suo materiale in giro per la rete.
Come scritto sopra, in alcuni casi mi è capitato di mostrare alcune sue foto su Skype - ma nulla più.
 
Grazie marvin1234! Anche quetsa volta tu e Lara mi avete regalato un'eccitazione incredibile e un'erezione granitica! Spero di leggere presto tante altre avventure. Grazie!
 
Eccomi con il primo dei racconti di alcune avventure accadute a Lara e me dall’ultima volta che ci siamo sentiti.
Dalla sera in cui Lara si è fatta vedere completamente nuda da Andrea e gli ha preso in mano il pisello, abbiamo parlato molto spesso di queste situazioni, discutendo di quanto eccitante fosse stato, fantasticando di future situazioni e però convenendo che a nessuno dei due sarebbe piaciuto andare oltre una certa linea di trasgressione.
Per farla corta, io e Lara ci amiamo e, per quanto un po’ di esibizionismo e trasgressione eccitino entrambi, a nessuno dei due piacerebbe passare un certo limite – inteso come vedere l’altro a letto con un’altra persona. Nelle migliaia di sfumature che vanno dal fare nulla al limite appena detto, siamo entrambi d’accordo che ci muoviamo assecondando un po’ i desideri del momento di entrambi, senza pianificare nulla.
Tornando a noi, il primo episodio di cui vi voglio parlare è successo in un capoluogo di provincia lombardo, dove si è tenuta una mezza maratona.
Io e Lara avevamo programmato da tempo di partecipare, sia perché il tracciato era particolarmente scorrevole e adatto i record, sia perché un’amica di Lara abita appunto in questa città, e le due si erano messe d’accordo per fare insieme la corsa.
Il giorno della gara sveglia presto per entrambi – per una volta siamo soli, senza amici al seguito (tranne Giulia, l’amica di Lara appunto, che avremmo incontrato direttamente in loco). Essendo da soli, le premesse per cui questa diventi una giornata piccante sono prossime a zero: Francesco aveva altri impegni, gli altri miei amici hanno organizzato altro, niente fa pensare che la giornata possa prendere una piega diversa; ma sarò contento di essere smentito prima della fine della giornata.
Arrivati alla cittadina, lasciamo la macchina in un parcheggio poco fuori e con i mezzi raggiungiamo il centro, dal quale partirà la manifestazione. Il tempo è ancora caldo, quindi Lara già sul bus sfoggia la sua tipica mise da corsa, con canottierina viola e reggi sportivo fucsia che si intravvede, pantaloncini molto corti neri, sotto ai quali si intuisce la forma in rilievo dell’immancabile perizoma. Lara è sempre un bel vedere, ed è con orgoglio che sul bus mi accorgo degli sguardi altrui sulle chiappe della mia fidanzata.
Giulia ci aspetta al deposito delle borse. Il tempo di prendere un caffè tutti insieme, e ci posizioniamo nelle griglie di partenza: io un po’ più avanti, forte dei buoni risultati ottenuti recentemente, mentre Lara si mette con Giulia nella penultima gabbia. Non sarà una gara a fare il personale per loro, quanto piuttosto l’occasione di passare una mattinata di sport insieme chiacchierando.
La corsa è molto piacevole, il tracciato mantiene le promesse e si rivela piuttosto veloce. I frequenti passaggi nel centro storico rendono la gara interessante, quasi ci si distrae a furia di guardare i monumenti e palazzi storici e non si pensa alla fatica fatta.
Me ne arrivo al traguardo con un ottimo tempo, almeno per i miei canoni, solo di pochi secondi superiore al mio personale. Sono stremato ma soddisfatto, mi metto in un angolo del ristoro finale ad aspettare l’arrivo di Lara e Giulia. Le due se la devono esser presa piuttosto comoda, perché arrivano quasi 20 minuti dopo di me, accaldate ma non troppo stravolte. I miei occhi sono tutti per Lara, che come al solito da sudata è ancora più bella, con la pelle umida che fa risaltare la sua abbronzatura e la maglietta umida che in trasparenza lascia vedere benissimo il reggiseno. Al solito, intorno a me è un gioco di sguardi al fisico della mia girl, da parte degli altri corridori che non si fanno troppi problemi a squadrarla, soffermandosi sulle trasparenze della maglia e sul perizoma che fuoriesce un poco dall’elastico dei pantaloncini.
Abbraccio Lara e mi congratulo con entrambe, per quanto il tempo non sia stato dei migliori, chiudere una mezza maratone è sempre un bel traguardo.
Guardo Lara e Giulia che si rifocillano velocemente al ristoro, ma inizia a tirare un po’ di vento e la cosa non è molto piacevole viste le magliette bagnate. Meglio non stare lì troppo fermi. Giulia ci saluta, abitando in città va a casa a farsi la doccia, mentre io e Lara decidiamo di incamminarci verso la palestra comunale dove ci si può cambiare e fare una doccia calda.
La strada verso la palestra è una fiumana, credo proprio abbiano avuto molti più iscritti di quanto si aspettassero a questa mezza maratona, probabilmente il bel tempo ha aiutato.
Entriamo in palestra e constatiamo subito che l’ambiente è decisamente sovraffollato: tutti si stanno cambiando sul campo da pallavolo e sulle gradinate alle sue spalle, e nell’angolo opposto all’ingresso si vede una porta aperta dal quale continuano ad entrare ed uscire persone. Capiamo ben presto che quello è l’accesso agli spogliatoi veri e propri, così ci avviamo verso l’angolo. Il corridoio di accesso ai due spogliatoi, maschile e femminile, è però mezzo allagato; lo spogliatoio maschile è strapieno, e infatti la coda per le docce comincia già dal corridoio, dove diversi ragazzi stanno in fila, completamente nudi. Guardo Lara, che ricambio lo sguardo e mi sorride: “E vabeh amore”, le faccio ridendo, “oggi sarai tu a rifarti gli occhi”. Lara scuote la testa e si avvia verso lo spogliatoio femminile, dove la situazione non è però migliore: il pavimento è completamente allagato e lo spogliatoio quasi del tutto vuoto; solo le docce sul fondo funzionano, ma l’acqua per terra ha reo completamente inutilizzabile il locale per cambiarsi.
Io e Lara ci guardiamo. Non rimane opzione che fare come han fatto tutti, e cioè tornare alla palestra, svestirsi lì, venire a fare la doccia e tornare a rivestirsi in palestra.
In palestra ci prendiamo un posto vicino alle gradinate; l’ambiente è parecchio affollato, avremmo preferito un po’ più di privacy ma non ci sono grandi alternative. Appoggiamo quindi le borse per terra e iniziamo a svestirci – o meglio, io inizio a svestirmi, mentre Lara si guarda perplessa in giro. “Amore, io biotta non rimango”, mi fa. “Va bene” la rassicuro, “fai la doccia in intimo, se mi dai un minuto io mi svesto e ti vengo a tenere l’asciugamano intorno mentre ti svesti”. Lara si guarda in giro, e capisco le ragioni della sua resistenza: in tutta la palestra ci saranno trecento persone, e di queste solo 4 o 5 sono ragazze. Rimango con i boxer e mi lego un asciugamano intorno alla vita. Mi avvicino quindi a Lara, per sorreggerle l’asciugamano. A onor del vero, non si tratta di un vero e proprio asciugamano: è una di quelle salviette in microfibra che si comprano alla Decathlon. Sono estremamente funzionali e occupano poco volume negli zaini – in compenso hanno dimensioni abbastanza ridotte, e questa basta a malapena a cingere Lara intorno alla vita.
D fianco a lei, mi ritrovo quindi a tenere l’asciugamano mentre lei si toglie dapprima i pantaloncini e poi la maglietta. Mi guarda dubbiosa mentre si lega l’asciugamano in vita e rimane con il reggiseno sportivo in bella vista.
“Dai Lara, di solito non ti formalizzi così tanto, no?”, cerco di tranquillizzarla. “Vero, ma di solito non mi tocca spogliarmi davanti a trecento persone…”. Anche lei ha decisamente ragione.
La vedo ad ogni modo prendere le ciabattine ed avviarsi con passo spedito verso il corridoio. Io la seguo a ruota, e mentre sorpassa la coda di ragazzi mezzi nuda, noto piĂą di uno sguardo per lei. Addirittura due ragazzi sui 18 anni si danno di gomito, vedendola passare in reggiseno.
Mi metto in coda e aspetto con pazienza: avrò davanti una ventina abbondante di persone prima di arrivare alla doccia. Spero solo di riuscire a trovare ancora un filo di acqua calda – anche se la nuvola di vapore che esce dallo spogliatoio mi lascia ben sperare. Lara non avrà invece molta attesa da fare: lo spogliatoio femminile come detto era vuoto, quindi me la immagino già sotto il getto dell’acqua. Mi metto tranquillo e penso ai fatti miei, mentre mi guardo in giro e attendo il mio turno.
Passano pochi minuti e infatti la vedo comparire quasi subito da dietro l’angolo della porta – ma ehi, cosa è successo?! Lara è lì che cammina nel mezzo del corridoio, reggendo l’intimo con la mano sinistra, con l’asciugamano intorno alla vita e le tette completamente scoperte! Wow!
La fisso mentre mi viene incontro, e non sono certo l’unico ad averla notata – tant’è vero che tutti la stanno guardando, e uno dei due ragazzini commenta “Oh, ma sta figa a tette fuori?”. Ho quasi un’erezione – e guardando gli altri in coda, beh, anche alcuni di loro faticano a nasconderla.
Lara mi si avvicina e mi mette una mano sul fianco. Vederla lì mezza nuda in mezzo a una decina di uomini nudi e a pisello di fuori mi sta facendo impazzire! “Embè?”, la apostrofo indicando il seno nudo. Tengo un tono basso, non voglio che gli altri mi sentano. Lei mi sorride: “E cosa devo fare se non ho niente per coprirmi?!”. Il ragazzo davanti a me sente e si gira ridendo – che scena, è lì nudo a mezzo metro da Lara e le sta fissando le tette. Lei coglie l’attimo: “O devo tirarmi su l’asciugamano a coprire sopra, lasciando il sotto in vista..?!” mi con fare ironico, poi si gira verso il ragazzo e lo coinvolge “O no?!”. Lui è rossissimo e io voglio morire, Lara che parla al tipo nudo a mezzo metro da lei, mentre gli fa vedere le pere. Lui non è abilissimo a schivare: “Beh”, balbetta “…in effetti.. …comunque complimenti…” e si gira, imbarazzatissimo, mentre Lara ride e non accenna a coprirsi. Io la guardo scuotendo la testa, da un lato sono gelosissimo, ma dall’altro mi sta venendo il cazzo durissimo da quanto mi fa eccitare.
Lara mi si avvicina ancora di più e fa il gesto di avvicinarsi al mio orecchio “Comunque le docce nello spogliatoio femminile sono libere, puoi venire di là così salti la coda”, mi sussurra.
“Ma sei sicura..?!”, le chiedo. “Beh, abbastanza sicura. Dai vieni!” e mi tira per mano, con uno sguardo davvero birichino.
Non capisco il motivo di quella faccia da peperina finchè non varco lo spogliatoio femminile: è vero che non c’è nessuna ragazza, ma c’è un signore sui 50 anni, completamente nudo, che si sta asciugando.
“Ah, salve ancora”, fa a Lara sorridendo mentre entriamo. Io la guardo e d’un tratto capisco: Lara si è fatta la doccia nuda davanti a lui! Incredibile, Lara si è fatta guardare nuda da quest’uomo! E lo ha fatto di proposito!
Scuoto la testa mentre lei mi da’ un bacio sulla guancia e fa per tornare ai nostri zaini in palestra. La seguo con la coda dell’occhio mentre attraversa ancora il corridoio e dieci sguardi si posano sul suo seno nudo.
Mi infilo sotto la doccia velocemente, non vedo l’ora di tornare da lei e chiederle di più – ma mi tocca anche sostenere una situazione con l’uomo nello spogliatoio.
“Lei è un amico quindi?” mi fa. “Beh, in un certo senso…” confermo, quasi imbarazzato a spiegargli che quella che gli si è appena mostrata nuda è la mia donna. “Eh, ce ne dovrebbe essere di più di donne come la sua amica, allora! E’ entrata, e come mi ha visto non si è fatta mezzo problema ad abbassarsi tutto quanto e a farsi guardare così come mamma l’ha fatta! Tette, culo anche la patatina! Le ho chiesto se voleva che uscissi, ma lei mi detto che non c’era problema. E a quel punto, beh, già che c’ero una occhiata gliel’ho data! Che bella figliola!”.
Il pisello mi sta per esplodere, finisco di lavarmi e mi asciugo in fretta per tornare da lei.
La trovo ormai quasi del tutto rivestita, in reggiseno, che cerca di asciugarsi in qualche modo i capelli con l’asciugamano.
“Ma quindi?!”, le faccio. “Cosa hai combinato?!”.
Lara ride genuinamente “Dai, lo sai che ogni tanto mi diverto a fare la stupida. Te l’ha detto il signore, no? Diciamo che gli ho fatto vedere un po’ di pelle…”.
“Un po’ di pelle?! Più che pelle, gli hai fatto vedere ance il pelo, da quanto mi dice lui…” ribatto secco.
“Ah vedi che ha guardato allora” fa mentre continua a sorridere.
Non le resisto quando fa la faccia da bambina ingenua, e infatti mi ritrovo ad abbracciarla. Farsi guardare nuda da uno sconosciuto, cosa volete che sia?! Decido di non tornarci sopra, finiamo di vestirci e ci avviamo verso la macchina.
Il resto della giornata non ha avvenimenti degni di nota: troviamo un ristorantino dove mangiare qualcosa e poi a casa in auto. Una volta in appartamento, però, posso finalmente sfogare i miei ormoni: la blocco da dietro appena è entrata in casa e la spoglio prima ancora che possa raggiungere la camera.
“Ma che hai, ti sei eccitato perché mi son fatta vedere nuda dal signore?”, mugugna maliziosa mentre le abbasso le mutandine. “A sapere che ti piace così, sarei dovuta venire a far la doccia nel vostro, di spogliatoio…”.
“Davvero lo avresti fatto?”, la provoco. “…non credo proprio” capitola lei, sorridendo. Si vede che l’argomento eccita entrambi, siamo parecchio su di giri e lei si abbassa per calarmi i pantaloni e baciarmi l’ombelico. So dove vuole andare a parare e sono eccitatissimo, mentre con le sue labbra scende sotto l’ombelico e poi più giù, fino ad avvolgermi l’uccello con le labbra. Inizia un pompino stupendo, intervallato da pause durante le quali si stacca dal mio arnese e f domande, fissandomi negli occhi “Allora maialino, ti sei eccitato a sapermi nuda davanti a un altro?” e giù subito che ricomincia il pompino.
E poi poco dopo: “Ti è piaciuta la tua fidanzata che si è mostrata tutta nuda? E se ti dicessi che al signore è venuto duro?”. E ancora: “Amora, ti eccita che mi abbia guardato le tette e la patatina?”.
E’ chiaro che fra pompino e provocazioni, non posso resistere a lungo – e infatti quasi subito vengo, scaricandole in bocca tutta la mia eccitazione.
Lara si pulisce appena, e poi continua a provocarmi con la mano, fino a farmi riguadagnare una nuova erezione. E’ il suo turno, ora, di provare piacere – e dopo averla sollevata ed appoggiata sul letto, mi corico su un fianco penetrandola da dietro. Da questa posizione le stringo il seno mentre mi muovo su e giù. Lara è eccitatissima e lo capisco dal ritmo del suo respiro e dai mugugni continui.
E’ il mio turno ora a provocarla ed estorcerle confessioni: “Dimmi la verità amore, lo hai fatto per provocarmi?”. “Mmmh sì” mi risponde mordendosi un labbro. “E ti sei eccitata a farti guardare?!”, incalzo. “Sì…”, con voce roca, “mi piaceva farmi vedere, ma volevo fare l’amore con te”. “E a lui piaceva?” proseguo. “Sì amore… …gli è venuto il pisello duro…”. Vado avanti “Glielo hai fatto diventare duro te… …non era quello che volevi?!?”. “Sì, volevo farlo eccitare, è vero… …volevo vederglielo duro…”. “E non ti senti in colpa amore?”, continuo “Questo poveretto sarà tornato a casa con le palle piene…”.
“E cosa dovevo fare?!”, mi fa con la voce della finta ingenua, adoro questa ragazza. “Non so, tu cosa avresti fatto..?!”, le giro la domanda. “Dovevo toccarlo..? Volevi che io lo toccassi??” mugugna, lo sento che sta per venire e anche io io sono lì lì per farlo un’altra volta.
“Amore, io voglio che fai quello che vuoi tu… …davvero lo avresti toccato?? Gli avresti preso in mano il pisello???”. Lara non risponde più, i mugugni sono diventate vere urla di eccitazione. A ogni colpo, urla più forte – e pure io sono in dirittura di arrivo: “Amore, cosa mi tocca sentire… ….gli hai fatto vedere a figa, e gli avresti fatto una sega..?!”. “Mmmmmm”, ansima fra un urlo e l’altro. “Rispondimi…”, incalzo mentre sento che per sborrare.
E finalmente: “Sì… ….gli avrei fatto una sega…”. A quella frase, ho giusto il tempo di affondare due colpi più secchi prima di sentire le sue unghie graffiare il mio sedere, segnale che è venuta – e anche io le vengo dentro un’altra volta, abbondantemente.
Una scopata incredibile, con tutta la carica di eccitazione accumulata durante il pomeriggio e aumentata ancora dai discorsi trasgressivi appena fatti. Non mi sarei mai aspettato la sua risposta, ma devo dire che da un lato mi eccita e seduce – così come mi inorgoglisce sapere che oggi Lara è stata vista e desiderata da decina di persone.

Bene, spero vi sia piaciuto – fatemi sapere cosa pensate della situazione. A breve nuovi sviluppi!

mmmm con lara è impossibile non segarsi mmmm
 
dopo la scopata ne avete riparlato? ha confermato che gli avrebbe fatto una sega o ha ritrattato? A te piacerebbe o è un passo troppo grande?
 
dopo la scopata ne avete riparlato? ha confermato che gli avrebbe fatto una sega o ha ritrattato? A te piacerebbe o è un passo troppo grande?

Ne abbiamo parlato diverse votle, sempre con molta eccitazione di entrambi.

Io tendenzialmente piuttosto geloso, e lei, nonostante le cose che vi racconto, è tendenzialmente piuttosto timida. Quindi non credo ci piacerebbe fare certi passi - ma certo che poi in certe situazioni ti ci devi trovare per sapere come reagiresti.

Devo comunque aggiornarvi a breve su altre situazioni che sono capitate.
 
inutile dirti quanto siamo impazienti! :)

comunque grazie di condividere con noi questi bellissimi racconti!
 
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