Esperienza reale La cugina appena maggiorenne

Ho tanti episodi in ballo da raccontare. Quale volete per primi? Max 2 risposte


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OP
T

Tanacca71

Guest
CAPITOLO. IN CASA DEL NEMICO SECONDA PARTE

Il prof era imbufalito

Per un momento decise di soprassedere, ma poi l’insistenza di Michela si fece più pressante

Prese le chiavi della macchina e scese le scale di fretta

Arrivato in fondo cadde rovinosamente sul pavimento

Doveva essere fuori di testa per la fretta di chiudere la bocca alla cugina

Io e Giada ci affacciammo e seguimmo quello che stava succedendo fuori

Michela fece partire uno schiaffo che prese in pieno volto il prof che rimase sorpreso

Trascinò Michela in macchina e partirono ad una velocità folle

Riuscimmo in tempo a sentire Michela che urlava

M: ora mi spieghi tutto!

P: si ma calmati

Non mi accorsi che Giada si era ritirata dalla finestra e se ne stava seduta con aria affranta

Solo in quel preciso istante si rese conto che non era la sola donna del prof

Quella testa china e un velo di tristezza improvvisa mi colpirono allo stomaco come un pugno ben assestato

Ci sedemmo di fronte

Le tenevo le mani

A: non ti tenere tutto dentro, parlami

Alzò la testa,trovo il coraggio di parlarmi

Ma solo in brevi momenti mi guardava negli occhi

Raccontava con lo sguardo nel vuoto

G: la vita è una merda



Poi una lacrima scese lenta sul viso



G: Ricordo quando ero piccolina

Vivevo nella bambagia

I miei si erano fidanzati da giovanissimi

Un fidanzamento segretissimo

Mia mamma mi aveva avuta a 18 anni con mio padre che ne aveva il doppio.

Dovettero fuggire dal paese dove erano nati

La società di quel tempo era implacabile.

Quasi linciarono mio padre quando si seppe che mia madre era incinta

Mio padre mi raccontò che la sera prima andò da mia madre e decisero di andare via da quella gente ottusa

La grande differenza d’età per mia madre non era mai stata un problema

Amava quell’uomo alla pazzia

Così presero me di notte e scapparono, lasciando una lettera ai miei nonni

Hanno girovagato per un po’ al nord.

Furono anni difficili, ma il loro amore era solido come una roccia.

Poi mio padre trovò un lavoro come carpentiere in una fabbrica

Dal lato economico le cose si stabilizzarono

Ero sempre con mia mamma la mattina e la sera quando ritornava mio padre era sempre una festa.

Ricordo mia madre, che lo accoglieva come se fosse la prima volta che lo vedeva .

Un amore incredibile

Quando ero presente non mi mollava mai.

Mio padre le faceva la corte tutti i giorni.

Passando da una strada per venire a lavoro prendeva sempre un fiore e lo portava a mia madre

Siamo stati una famiglia felice fino ai miei 11 anni

Mi ricordo un giorno mio padre con un foglio in mano

Era la lettera di licenziamento dalla fabbrica.

Trovava solo piccoli lavori

Mia madre a qual tempo non lavorava

Iniziò a cercarsi lavoro anche lei

Faceva piccole cose

Ma i soldi non bastavano mai

Avevano un mutuo alle spalle che era arrivato alle stelle

Papà si spaccava la schiena per racimolare più soldi possibili

Il suo lavoro lo portava lontano.

Arrivava anche di notte e ripartiva presto

Poteva ritornare una volta a settimana ma era grande la sua voglia di vedere me e mia madre che si sobbarcava tanti chilometri pur di stare pochissime ore con noi.

Ero all’ultimo anno delle medie quando mio padre accusò un malore

Un ictus lo paralizzò al letto, privandolo anche della voce

Fu un periodo bruttissimo

Eravamo sul lastrico

La banca pressava con gli avvisi di pagamento e mia madre non poteva permettersi qualcuno che potesse stare con mio padre.

Mia madre era bellissima

Una bellezza sfolgorante

Era da un paio d’anni che in città un fotografo li proponeva delle foto un po’ particolari.

Un giorno cedette

Erano foto di nudo

Ma quei soldi che entrarono furono basilari per vedere un miglioramento delle condizioni di mio padre

Le cure erano di nuovo disponibili, le rate furono pagate

Ma mio padre aveva bisogno di un fisioterapista

Un giorno rincasai prima e senti mia madre che faceva dei rumori strani in camera

Mi affacciai senza che mi vedessero

Era a pecora mentre un tizio se la sbatteva

Era la prima volta che vedevo far sesso

Mia madre era sorridente una volta finito.

Mi nascosi

Accompagnò il tizio fuori dalla porta e raggiunse il bagno

Si accorse di me

Mi prese da una parte in lacrime

Mamma: non mi giudicare male mio amore. Mamma deve fare questo per papà e per vederlo di nuovo in forze.

Un giorno saremo di nuovo una famiglia felice.

Giurami di non dire niente a papà



Mi fece un gran sorriso

Io l’abbracciai

Dopo pochi giorni fece la comparsa il fisioterapista

I miglioramenti di mio padre furono evidenti

Non parlava ancora ma dei piccoli movimenti con le gambe e con le braccia li faceva

La casa di pomeriggio era un via vai di persone

Una sera ero con papà che lo imboccavo

Mi alzai per chiudere la porta

Non volevo che mio padre sentisse

Sbirciavo per vedere chi fossero le persone

Ne entrarono tre contemporaneamente

Erano tutti ragazzi

Quando ritornai ad imboccare mio padre. lui piangeva

Sono sicura che lo sapesse da tempo

Il cervello c’era sempre

Deve aver pensato come poteva pagare tutto mia madre

Piangemmo insieme

Ma continuai ad imboccarlo

Alla fine mi porse a fatica un fazzoletto

Non voleva che mia madre mi vedesse in lacrime

Feci lo stesso con lui

Facemmo un sorriso.

Era il nostro segreto

Lui sapeva quanto me cosa facesse mia madre

Ma era importante per lui che mia madre non sapesse che lui si era accorto di lei

Doveva essere devastante per lei scoprirlo

Un mese dopo lo trovammo morto la mattina nel letto

Nel giorno dei funerali eravamo solo io e lei

La sera stessa mi giurò di cambiar vita

Mi chiese se papà sapesse che cosa stava facendo, me lo fece giurare

Ma io menti spudoratamente

Dissi che era all’oscuro di tutto

Non volevo tradire il segreto tra me e mio padre

E così fece

Cercò insistentemente un lavoro

Lo trovò part time d’estate in una profumeria a gestione familiare

I due proprietari erano marito e moglie

Dopo l’estate i due erano talmente contenti che la presero a tempo fisso

Era raggiante

La nostra vita cambiò in meglio

Ma a me mancava terribilmente mio padre

Mamma era quasi sempre in negozio e io ero parecchio sola

Tra il secondo anno e il terzo al liceo esplosi letteralmente dal punto fisico

Passai dalla seconda alla quarta di seno

Feci una crescita importante di altezza

Iniziai ad avere i primi turbamenti sessuali

I ragazzi ci provavano tutti i giorni, era un tormento

Io resistevo, anche perché non mi sentivo sicura.

Tutti mi vedevano come una bambola

Nessuno che mi facesse un discorso serio

Uscì con qualche ragazzo più vecchio

Qualche bacio al cinema ma quando ci provavano scappavo sempre

Finché un giorno dalla terza superiore venne il prof

Era il supplente della professoressa di Italiano

Noi ragazze avevano occhi solo per lui

Era proprio un bell’uomo

Ma era anche divertente, carismatico, ci sapeva fare

Riusciva a spiegarti le nozioni in modo unico

Nei mesi seguenti mi seguiva particolarmente

Era sempre molto gentile con me.

Mi accarezzava sempre e quando andavo alla cattedra a noi ragazze ci abbracciaVa sempre

Erano sempre abbracci discreti niente di più

Poi nel tempo cambiò un pochino con me

La mano era quasi sempre sotto il seno che poggiava delicatamente, oppure a volte mi cingeva all’altezza della) vita e scivolava verso l’indietro sul sedere

Ma per me era tutto normale, non ci vedevo niente di male

Prima di iniziare la quarta superiore lo incontrai nel grande parco della villa

Vado spesso li per disegnare

È una cosa che ho ereditato da mio padre

Lui lo sapeva perché lo dissi una volta

Mi fece compagnia per tutto il pomeriggio

Mi apri con lui come sto facendo con te

Mentre raccontavo lui mi accarezzava i capelli

Poi venne il suo momento

Mi raccontò dei suoi genitori, che era andato via da casa perché voleva insegnare ma suo padre invece voleva che seguisse il lavoro dell’azienda di famiglia

Mentre raccontava, vedevo tanto di mio padre

Le fatiche e le sofferenze che aveva avuto per arrivare a dove aveva voluto lui

Li chiesi perché si trovasse al parco.

Lui candidamente disse che era venuto proprio per me

Voleva comunicarmi che l’avevano preso di ruolo nella scuola e che era contento e voleva condividere con me questa cosa

Mi stampò un bacio sulla bocca

Poi si allontanò io rimasi sorpresa

Ma fui io ad avvicinarmi di nuovo e a baciarlo

Limonammo per qualche minuto sulla panchina

Poi per non dare spettacolo mi prese per mano e mi portò in posto isolato del parco

Continuammo a baciarci finché lui mi spostò il body e mi succhiò i capezzoli

Ero completamente in estasi

Mi bagnai per la prima volta in vita mia

Avevo una gran voglia di lui ma avevo paura delle persone che passavano vicino

Mentre mi baciava mi portò la mia mano sopra il suo uccello

Lo accarezzai da sopra i pantaloni per tutta la sua lunghezza

Lui fece altrettanto con me

Le sue mani mi toccavano insistentemente i pantaloni

Cercò di aprire la cerniera dei pantaloni ma avevo il body

Allora si apri la sua si cerniera e mi invitò ad entrare

Non feci a tempo, perché un bambino entro nell’anfratto per recuperare un pallone

Di fretta e furia ci ricomponemmo

Lui mi chiese scusa e poi andò via con passo svelto

Rimasi ancora sulla panchina

Ma non riuscivo più a disegnare

Pensavo solo a lui e a che cosa fosse successo al mio corpo in quei frangenti

La sera e per altre sere a seguire mi masturbai al pensiero del professore

Non lo vidi più fino all’inizio della scuola

Ogni volta che arrivava l’ora di italiano ero in fermento

Facevo di tutto per non far vedere alle mie compagne che ero persa per il professore



Ora Giada si era ricomposta

Stava entrando in una parte del racconto molto intimo e non aveva nessun timore di svelare le sue voglie e i suoi desideri.

Man mano che raccontava i particolari mi rilassai e iniziai a godermi il racconto

Mentre parlava gesticolava molto e la vestaglia si apri lasciando intravedere le sue splendide tette senza reggiseno

Cercai di darmi un contegno concentrandomi sul racconto



G: La mattina era uno strazio

Quando facevamo i compiti ci guardavamo fissi

Solo nei momenti di pausa con una scusa rientravo in classe e ci baciavamo

Ma la classe era in mezzo al corridoio ed era difficile andare oltre

Solo qualche palpata e niente più

Ma per me era peggio

Avevo una gran voglia

Non riuscivo più a studiare , stavo rischiando di essere rimandata

Anche nella sua materia andavo male, ma lui comunque mi dava la sufficienza

Un giorno mi prese da una parte e mi fece una ramanzina

Era davvero preoccupato.

Voleva che andassi da lui a fare ripetizioni

Sapevo che se andavo avrei capitolato

Non mi sentivo ancora pronta

Ma nelle ripetizioni fu professionale

Mi fece recuperare

Ero io che lo stuzzicavo ma lui fu fermo nelle sue posizioni

Mi fece migliorare nel giro di un mese

E in quel mese mi conquistò letteralmente

Intanto mia madre notò il mio cambiamento

Mi confessai a lei

Fu molto comprensiva

Forse la sua esperienza con mio padre, la differenza di età praticamente identica come loro e non voler commettere lo stesso sbaglio dei suoi genitori, la convinsero a darmi il via libera

Naturalmente con tutte le cautele del caso

Il giorno dopo mi sentivo con un peso sullo stomaco in meno

Andai dal professore con l’intento di fare qualcosa

Non mi interessava se lui avesse detto di no, lo volevo

Quando entrai lui si faceva la doccia

Io lo guardai dal salotto

Aveva la porta aperta

La prima volta che lo vedevo nudo

Si masturbo in doccia mentre io mi toccavo sotto

Era bellissimo, un fisico asciutto e un uccello grande, come avevo immaginato avesse toccandolo

Quando si cambiò e venne a farmi la lezione mi disse di non farmi strane idee e mi fece studiare come una matta

Non so se quella era una strategia

Ma per due giorni mi venne una voglia matta

Alla lezione successiva chiusi la porta e lo portai sul divano

Ci spogliamo completamente e finalmente cedette

Ma ebbi l’impressione nel tempo che lui calcolo tutto per portarmi al punto di ebollizione

Per la prima volta lo presi in bocca

Ero impacciatissima

Ma lui mi guidava passo passo nei movimenti

Poi toccò a lui esplorare il mio sesso

Fu bellissimo

Mi stimolo tanto il clitoride che esplosi per la prima volta

Volevo contraccambiare e ricevetti la mia prima sborrata sulle tette

Per una settimana intera andammo avanti a pompini e leccate di fica



Fu difficile per me rimanere composto

La voglia mi stava uccidendo

Vidi chiaramente i suoi capezzoli inturgidirsi

Mentre lo raccontava stata rivivendo quelle emozioni e il suo corpo la tradiva



G: notai fin da subito che il prof mentre mi leccava, mi stimolava l’ano

Era una sensazione strana ma piacevole

Prendeva di frequente della crema che ungeva molto e inseriva sempre un paio di dita

Mi disse che era una sua fissa e che sarebbe stato fantastico se prima di sverginarmi la patata avessi provato

A me non interessava

Lo volevo fortemente dentro di me

Le prime volte non fu piacevole, mi faceva male

Ma vedevo nei suoi occhi che era entusiasta e così lo feci continuare



Ora Giada non aveva freni

Si abbandonò sulla sedia con gli occhi chiusi aprendo leggermente le gambe

La fica era aperta mentre lei si toccava il seno, scoprendolo un po’



G. Per circa un mese mi feci inculare in tutte le maniere

Ero ossessionato, che tutte le volte mi veniva dentro

Poi finalmente mi sverginò la fica

Non potevo più stare senza

Sapevo che mia madre usciva tardi dal lavoro e io stavo il più possibile dal prof
Ero letteralmente ossessionata

Mi feci fare di tutto

Volevo che si sentisse soddisfatto di me

Passammo alle doppie penetrazioni

il prof era dentro di me nel culo e mi infilo un vibratore nella fica.

Ormai era una prassi

Io non mi lamentavo mai

Godevo tantissimo

Mi raccontava che sognava di fare altri giochi particolari

Ma non mi svelava niente

Una sera eravamo in un locale e mentre ballavo mi si avvicinò un ragazzo

Io lo respinsi ma il prof mi disse di non farlo e di assecondarlo

Era una cosa che lo eccitava vedermi con un altro

Non sapevo come comportarmi ma per farlo felice scopai con il ragazzo mentre il prof ci guardava

Mi diceva sempre che il piacere del sesso è lungo e tortuoso ma da sempre forti emozioni

Per un periodo scopavamo in tre

Ormai ero abituata ad avere due uomini dentro di me

Aumentarono ancora

Quasi ogni fine settimana scopavo con quattro cinque ragazzi insieme

Iniziò a piacermi sempre di più ma solo,se c’era lui insieme

Una domenica mia madre lo invitò a pranzo

Voleva vedere dal vivo la persona che raccontavo giornalmente.

Naturalmente le raccontavo che facevo sesso con lui e basta

Venne molto elegante

Portò dei fiori a mia madre

Per tutto il pranzo fu gentile e premuroso

Conquisto mia mamma all’istante

E mentre raccontava episodi mi dette l’anello di fidanzamento

Si dichiarò davanti a mia madre

Ne fummo entusiasti ambedue

Fece uscire una carta stradale e un disegno di una casa

Mi propose di trasferirmi a vivere con lui

Festeggiamo

Fu una dei momenti più belli e intesi della mia vita

Non sapevo come contraccambiare del regalo

Lui mi disse che un modo c’era

Non dissi di no

Volevo solo compiacerlo e contraccambiare

La sera a casa sua trovai 6 ragazzi di colore completamente nudi



Ora Giada aveva le gambe completamente aperte e si sditalinava

I primi umori comparvero

Avevo una erezione pazzesca, ma non so come, continuai ad osservarla ed ascoltare



G: non aveva mai visto e sopratutto sentito dentro di me quelle dimensioni

Mi feci scopare tutta la notte, più e più volte

Erano incredibili

Si erano svuotati dentro il mio ano diverse volte, ma poco dopo erano di nuovo pronti per scopare

Intanto il mio amore si divertiva a fotografarmi con una polaroid



E come una polaroid nella mia mente mi venne un flash

In quel preciso istante capii di che cosa parlava

Prima della gita il prof mi portò in un garage per recuperare degli oggetti per portare a Michela

In una valigia c’erano tante foto polaroid legate ognuno con degli elastici

Erano tantissime

Mi ricordo che mentre armeggiava con i dildo da mettere in valigia, ne sfogliai alcune

In un di queste c’era Giada

Infatti quando la incontrai per la prima volta mi sembrava già di averla vista ma non ricordavo dove.

Ora mi ricordavo bene

C’erano una decina di foto con lei che scopava con questi ragazzi

Tre mi colpirono maggiormente

La prima era una penetrazione doppia mentre lei era a pecorina e succhiava un paio di cazzi insieme, la seconda una foto da dietro con uno dei ragazzi che li spalancava le chiappe per far vedere il buco del culo appenò sfondato. Si vedeva lo sperma fuoriuscire

La terza era la fine dei rapporto con il viso completamente ricoperto di sborra che gocciolava sulle tette

A quel ricordo mi misi una mano sul cazzo.

Giada lo raccontava con dovizia di particolari che sembrava che le foto che avevo in testa prendessero forma .



G: avevo goduto tutta la notte e li feci venire non so quante volte

Ormai ero avulsa dalla mia vita

Dipendevo solo da lui.

Ogni volta mi prometteva una vita insieme, mi faceva vivere nel suo mondo mi riempiva di attenzioni

Io volevo solo sdebitarmi per essere lo pari

Ma lui non voleva regali

Voleva che scopassi con lui e con altra gente

Non c’ero più con la testa



Giada per un attimo si ricompose e si allaccio la vestaglia



G: Per settimane la situazione degenerò

Mi portava in qualche locale di scambisti oppure nelle ville

Scopava sempre di meno con me e mi faceva scopare sempre con altri

Passò a legarmi con le manette e a far utilizzare dei cazzi finti ad altre persone

Non mi piaceva perché volevo partecipare anche io

Invece dovevo stare ferma legata e essere scopata

Alcune volte usavano dei vibratori enormi in lunghezza e larghezza

Sentivo male, mi sembrava che mi esplodesse l’ano

Ma mi diceva che dovevo abituarmi e non avrei sentito più niente

Ma non fu cosi

Per il periodo della maturità, ritornò tutto normale fortunatamente

Mi faceva studiare tanto e io ero felice.

Pensai che era tutto finito

Quando seppi che ero passata con il massimo dei voti non stavo più nella pelle

Feci una corsa ininterrotta da scuola verso casa per dirlo a mia madre

Quando entrai la trovai impiccata ad una trave della camera

Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo

I vicini del palazzo vennero e poi dopo la polizia e l’ambulanza

Era distrutta

Mia madre lasciò due lettere una per me e una per i suoi genitori

Dopo giorni dove la polizia constatò che era stato un suicidio mi consegnarono le lettere

Mia madre mi spiegava che nonostante tutto, pensava sempre a mio padre e non riusciva a vivere senza di lui

Nei mesi prima li fu diagnosticato un tumore. Non mi disse niente

Io era talmente presa dal professore che non mi accorsi di nulla

Era felice che la sua bambina avesse trovato un uomo bravo e non voleva ritrovarsi in un letto a soffrire, ne tantomeno a far soffrire me di nuovo replicando quello che avevo passato con mio padre.

Pertanto era venuto il momento di uscire di scena

Lèssi anche la lettera indirizzata ai miei nonni

Spiegava il suo gesto e che era desiderosa di incontrarli di nuovo ma fu profondamente delusa da loro che non si erano presentati nemmeno al funerale di mio padre. Chiedeva comunque perdono per essere scappata

Si auspicava per i funerali che venissero a conoscermi

Ma non venne nessuno

C’ero solo io, le commesse del negozio, alcune mie amiche di scuola e il prof

I mesi successivi furono durissimi ma il prof si dimostrò fondamentale

Mi trasferii da lui

Sembrava di essere ritornati indietro nel tempo

Cene romantiche a lume di candela, regalini, e tanto sano amore

Ma durò poco

Improvvisamente ritornò distante, freddissimo

Ripresero le visite ai locali e le vecchie abitudini

Ma non mi piacevano più come prima

I rapporti sessuali si moltiplicavano

Iniziarono i primi spettacoli nelle ville

Feste a tema con sempre io di mezzo che venivo scopata senza pietà

Per il mio compleanno per regalo mi fece trovare ancora i neri

Ma questa volta non fu piacevole

Mi scoparono violentemente

Mi schiaffeggiavano continuamente in faccia

Le penetrazioni erano violentissime

Per una settimana non riuscì nemmeno a sedermi

Poi il prof una sera mi confidò che il lavoro che faceva non andava bene e che il nostro sogno d’amore si stava allontanando

Fu allora che mi chiese di aiutarlo a racimolare qualche soldo extra

Era ritornato gentile e mi fece capire che mi voleva sposare per fare una vita normale, lontano da tutto questo

Ero sola e non avevo nessuno

Mi ricordai di mia madre che cosa fece per mio padre e accettai

I primi clienti giunsero il giorno dopo

All’inizio erano un paio al giorno, poi aumentavano sempre di più

Lo vedevo più felice e rilassato ma mi disse che per far più presto dovevo cambiare marcia



Giada ora era ritornata ad essere triste

La mia erezione scese con il seguito del racconto

La sensazione del pugno allo stomaco ritornò forte



G: il prof organizzò un meeting come li chiama lui con una ventina di persone mi legarono ad un grande ceppo di legno, sottò c’era un cazzo di gomma impressionante

Per un ora mi scoparono legata a novanta, mentre a turno succhiavo i loro cazzi

La stanchezza mi raggiunse e le gambe cedettero

Il cazzo di gomma entrò del mio culo guidato da prof

C’era un tifo da stadio

Mi sentii aprire dentro

Più volte guardai se mi fosse sceso il sangue

Ma era una sensazione

Mentre ero in quella posizione iniziarono a pisciarmi addosso e alla fine vennero tutti sul mio viso mentre ero seduta sul quel cazzo gigante

Quando se ne andarono vidi fiumi di soldi in mano al prof

Chiesi se potevo essere slegata, il dolore era fortissimo

Ma per altri 10 minuti interminabili mi scattò delle foto in quelle condizioni

Poi finalmente mi fece alzare e non contento mi scopò fintanto che non venne

Per un paio di settimane non ne volli più sapere

La mia dottoressa mi proibì altri rapporti

Allora lui cambiò ancora registro e per un periodo mi coccolava

Fintanto che mi disse che aveva bisogno di soldi e aveva degli strozzini che lo pressavano



Per un attimo ripensai a cosa avesse detto quiche minuto prima e la interruppi per la prima volta

A: ma aveva un altro lavoro oltre la scuola?

G: no, iniziarono a girare delle voci a scuola con certe alunne

Il preside, suo amico, per mettere a tacere certe voci lo invitò ad andarsene e a presentare le dimissioni spontaneamente



Ma senti il prof

Non mi stupisco più ormai

In vacanza aveva detto a Michela che era lui che aveva deciso di rinunciare all’insegnamento per lei, invece era una scusa per coprire le malefatte che venivano fuori



G: dettai le regole però, non volevo essere più trattata con quei tipi di giochi schifosi

Lui accettò

Capisci Antonio, che cosa si fa per amore.

Ho fatto la fine di mia madre

Ho continuato a sperare fino a stasera che tutto finisse e che lui finalmente mi smettesse di chiedere soldi per la nostra casa

Che illusa e scema che sono stata

E invece se la spassava con un altra e magari quante altre ha che tratta come me.

A: e io invece cosa sono per te?



Non fece tempo a rispondere che la chiave girò nella toppa.

Il professore era di ritorno
 

Blusman

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Quanto dolore sopportato per amore. Una parola, amore, che può portare nell'iperspazio del piacere, o nell'abisso del dolore. Approfittarne qualifica in maniera estremamente negativa il prof, incapace neanche minimamente di calarsi nel dolore di Giada, sfruttatore inqualificabile in senso negativo, empatia zero. Tanta immedesimazione nei tormenti e nelle sofferenze di Giada, che meritava un compagno attento per superare quanto la vita le aveva presentato in maniera cinica. Un cinico all'ennesima potenza come il prof non ci voleva
 

sormarco

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taranto
Dopo questa lunga attesa, un capitolo così lungo ma di sofferenza ci ha riconfermata la viscida vita del viscido che per mesi ha plasmato Giada piano piano che alla fine si è data a lui quasi per dovere di riconoscenza. Era immaginabile ma non fino a questo punto. Il seguito della storia comunque si fa sempre più avvincente.
Grazie.
 

giopisca

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Povera ragazza che vita brutta che ha avuto ma soprattutto che uomo infimo il prof , io posso capire le perversioni ( ragazze giovani , sesso estremo , orge , pratiche forse un po' troppo borderline ) ma quando sei un pappone , uno sfruttatore ed un ricattatore allora passi nel girone delle merde umane specie quando fai violenza psicologica come faceva questa merda di uomo
spero abbia avuto un triste y solitario final e che abbia pagato negli ultimi anni della sua vita un pegno per il male che aveva fatto prima ma di solito queste merde umane la passano sempre liscia
 

PornoSide

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CAPITOLO. IN CASA DEL NEMICO SECONDA PARTE

Il prof era imbufalito

Per un momento decise di soprassedere, ma poi l’insistenza di Michela si fece più pressante

Prese le chiavi della macchina e scese le scale di fretta

Arrivato in fondo cadde rovinosamente sul pavimento

Doveva essere fuori di testa per la fretta di chiudere la bocca alla cugina

Io e Giada ci affacciammo e seguimmo quello che stava succedendo fuori

Michela fece partire uno schiaffo che prese in pieno volto il prof che rimase sorpreso

Trascinò Michela in macchina e partirono ad una velocità folle

Riuscimmo in tempo a sentire Michela che urlava

M: ora mi spieghi tutto!

P: si ma calmati

Non mi accorsi che Giada si era ritirata dalla finestra e se ne stava seduta con aria affranta

Solo in quel preciso istante si rese conto che non era la sola donna del prof

Quella testa china e un velo di tristezza improvvisa mi colpirono allo stomaco come un pugno ben assestato

Ci sedemmo di fronte

Le tenevo le mani

A: non ti tenere tutto dentro, parlami

Alzò la testa,trovo il coraggio di parlarmi

Ma solo in brevi momenti mi guardava negli occhi

Raccontava con lo sguardo nel vuoto

G: la vita è una merda



Poi una lacrima scese lenta sul viso



G: Ricordo quando ero piccolina

Vivevo nella bambagia

I miei si erano fidanzati da giovanissimi

Un fidanzamento segretissimo

Mia mamma mi aveva avuta a 18 anni con mio padre che ne aveva il doppio.

Dovettero fuggire dal paese dove erano nati

La società di quel tempo era implacabile.

Quasi linciarono mio padre quando si seppe che mia madre era incinta

Mio padre mi raccontò che la sera prima andò da mia madre e decisero di andare via da quella gente ottusa

La grande differenza d’età per mia madre non era mai stata un problema

Amava quell’uomo alla pazzia

Così presero me di notte e scapparono, lasciando una lettera ai miei nonni

Hanno girovagato per un po’ al nord.

Furono anni difficili, ma il loro amore era solido come una roccia.

Poi mio padre trovò un lavoro come carpentiere in una fabbrica

Dal lato economico le cose si stabilizzarono

Ero sempre con mia mamma la mattina e la sera quando ritornava mio padre era sempre una festa.

Ricordo mia madre, che lo accoglieva come se fosse la prima volta che lo vedeva .

Un amore incredibile

Quando ero presente non mi mollava mai.

Mio padre le faceva la corte tutti i giorni.

Passando da una strada per venire a lavoro prendeva sempre un fiore e lo portava a mia madre

Siamo stati una famiglia felice fino ai miei 11 anni

Mi ricordo un giorno mio padre con un foglio in mano

Era la lettera di licenziamento dalla fabbrica.

Trovava solo piccoli lavori

Mia madre a qual tempo non lavorava

Iniziò a cercarsi lavoro anche lei

Faceva piccole cose

Ma i soldi non bastavano mai

Avevano un mutuo alle spalle che era arrivato alle stelle

Papà si spaccava la schiena per racimolare più soldi possibili

Il suo lavoro lo portava lontano.

Arrivava anche di notte e ripartiva presto

Poteva ritornare una volta a settimana ma era grande la sua voglia di vedere me e mia madre che si sobbarcava tanti chilometri pur di stare pochissime ore con noi.

Ero all’ultimo anno delle medie quando mio padre accusò un malore

Un ictus lo paralizzò al letto, privandolo anche della voce

Fu un periodo bruttissimo

Eravamo sul lastrico

La banca pressava con gli avvisi di pagamento e mia madre non poteva permettersi qualcuno che potesse stare con mio padre.

Mia madre era bellissima

Una bellezza sfolgorante

Era da un paio d’anni che in città un fotografo li proponeva delle foto un po’ particolari.

Un giorno cedette

Erano foto di nudo

Ma quei soldi che entrarono furono basilari per vedere un miglioramento delle condizioni di mio padre

Le cure erano di nuovo disponibili, le rate furono pagate

Ma mio padre aveva bisogno di un fisioterapista

Un giorno rincasai prima e senti mia madre che faceva dei rumori strani in camera

Mi affacciai senza che mi vedessero

Era a pecora mentre un tizio se la sbatteva

Era la prima volta che vedevo far sesso

Mia madre era sorridente una volta finito.

Mi nascosi

Accompagnò il tizio fuori dalla porta e raggiunse il bagno

Si accorse di me

Mi prese da una parte in lacrime

Mamma: non mi giudicare male mio amore. Mamma deve fare questo per papà e per vederlo di nuovo in forze.

Un giorno saremo di nuovo una famiglia felice.

Giurami di non dire niente a papà



Mi fece un gran sorriso

Io l’abbracciai

Dopo pochi giorni fece la comparsa il fisioterapista

I miglioramenti di mio padre furono evidenti

Non parlava ancora ma dei piccoli movimenti con le gambe e con le braccia li faceva

La casa di pomeriggio era un via vai di persone

Una sera ero con papà che lo imboccavo

Mi alzai per chiudere la porta

Non volevo che mio padre sentisse

Sbirciavo per vedere chi fossero le persone

Ne entrarono tre contemporaneamente

Erano tutti ragazzi

Quando ritornai ad imboccare mio padre. lui piangeva

Sono sicura che lo sapesse da tempo

Il cervello c’era sempre

Deve aver pensato come poteva pagare tutto mia madre

Piangemmo insieme

Ma continuai ad imboccarlo

Alla fine mi porse a fatica un fazzoletto

Non voleva che mia madre mi vedesse in lacrime

Feci lo stesso con lui

Facemmo un sorriso.

Era il nostro segreto

Lui sapeva quanto me cosa facesse mia madre

Ma era importante per lui che mia madre non sapesse che lui si era accorto di lei

Doveva essere devastante per lei scoprirlo

Un mese dopo lo trovammo morto la mattina nel letto

Nel giorno dei funerali eravamo solo io e lei

La sera stessa mi giurò di cambiar vita

Mi chiese se papà sapesse che cosa stava facendo, me lo fece giurare

Ma io menti spudoratamente

Dissi che era all’oscuro di tutto

Non volevo tradire il segreto tra me e mio padre

E così fece

Cercò insistentemente un lavoro

Lo trovò part time d’estate in una profumeria a gestione familiare

I due proprietari erano marito e moglie

Dopo l’estate i due erano talmente contenti che la presero a tempo fisso

Era raggiante

La nostra vita cambiò in meglio

Ma a me mancava terribilmente mio padre

Mamma era quasi sempre in negozio e io ero parecchio sola

Tra il secondo anno e il terzo al liceo esplosi letteralmente dal punto fisico

Passai dalla seconda alla quarta di seno

Feci una crescita importante di altezza

Iniziai ad avere i primi turbamenti sessuali

I ragazzi ci provavano tutti i giorni, era un tormento

Io resistevo, anche perché non mi sentivo sicura.

Tutti mi vedevano come una bambola

Nessuno che mi facesse un discorso serio

Uscì con qualche ragazzo più vecchio

Qualche bacio al cinema ma quando ci provavano scappavo sempre

Finché un giorno dalla terza superiore venne il prof

Era il supplente della professoressa di Italiano

Noi ragazze avevano occhi solo per lui

Era proprio un bell’uomo

Ma era anche divertente, carismatico, ci sapeva fare

Riusciva a spiegarti le nozioni in modo unico

Nei mesi seguenti mi seguiva particolarmente

Era sempre molto gentile con me.

Mi accarezzava sempre e quando andavo alla cattedra a noi ragazze ci abbracciaVa sempre

Erano sempre abbracci discreti niente di più

Poi nel tempo cambiò un pochino con me

La mano era quasi sempre sotto il seno che poggiava delicatamente, oppure a volte mi cingeva all’altezza della) vita e scivolava verso l’indietro sul sedere

Ma per me era tutto normale, non ci vedevo niente di male

Prima di iniziare la quarta superiore lo incontrai nel grande parco della villa

Vado spesso li per disegnare

È una cosa che ho ereditato da mio padre

Lui lo sapeva perché lo dissi una volta

Mi fece compagnia per tutto il pomeriggio

Mi apri con lui come sto facendo con te

Mentre raccontavo lui mi accarezzava i capelli

Poi venne il suo momento

Mi raccontò dei suoi genitori, che era andato via da casa perché voleva insegnare ma suo padre invece voleva che seguisse il lavoro dell’azienda di famiglia

Mentre raccontava, vedevo tanto di mio padre

Le fatiche e le sofferenze che aveva avuto per arrivare a dove aveva voluto lui

Li chiesi perché si trovasse al parco.

Lui candidamente disse che era venuto proprio per me

Voleva comunicarmi che l’avevano preso di ruolo nella scuola e che era contento e voleva condividere con me questa cosa

Mi stampò un bacio sulla bocca

Poi si allontanò io rimasi sorpresa

Ma fui io ad avvicinarmi di nuovo e a baciarlo

Limonammo per qualche minuto sulla panchina

Poi per non dare spettacolo mi prese per mano e mi portò in posto isolato del parco

Continuammo a baciarci finché lui mi spostò il body e mi succhiò i capezzoli

Ero completamente in estasi

Mi bagnai per la prima volta in vita mia

Avevo una gran voglia di lui ma avevo paura delle persone che passavano vicino

Mentre mi baciava mi portò la mia mano sopra il suo uccello

Lo accarezzai da sopra i pantaloni per tutta la sua lunghezza

Lui fece altrettanto con me

Le sue mani mi toccavano insistentemente i pantaloni

Cercò di aprire la cerniera dei pantaloni ma avevo il body

Allora si apri la sua si cerniera e mi invitò ad entrare

Non feci a tempo, perché un bambino entro nell’anfratto per recuperare un pallone

Di fretta e furia ci ricomponemmo

Lui mi chiese scusa e poi andò via con passo svelto

Rimasi ancora sulla panchina

Ma non riuscivo più a disegnare

Pensavo solo a lui e a che cosa fosse successo al mio corpo in quei frangenti

La sera e per altre sere a seguire mi masturbai al pensiero del professore

Non lo vidi più fino all’inizio della scuola

Ogni volta che arrivava l’ora di italiano ero in fermento

Facevo di tutto per non far vedere alle mie compagne che ero persa per il professore



Ora Giada si era ricomposta

Stava entrando in una parte del racconto molto intimo e non aveva nessun timore di svelare le sue voglie e i suoi desideri.

Man mano che raccontava i particolari mi rilassai e iniziai a godermi il racconto

Mentre parlava gesticolava molto e la vestaglia si apri lasciando intravedere le sue splendide tette senza reggiseno

Cercai di darmi un contegno concentrandomi sul racconto



G: La mattina era uno strazio

Quando facevamo i compiti ci guardavamo fissi

Solo nei momenti di pausa con una scusa rientravo in classe e ci baciavamo

Ma la classe era in mezzo al corridoio ed era difficile andare oltre

Solo qualche palpata e niente più

Ma per me era peggio

Avevo una gran voglia

Non riuscivo più a studiare , stavo rischiando di essere rimandata

Anche nella sua materia andavo male, ma lui comunque mi dava la sufficienza

Un giorno mi prese da una parte e mi fece una ramanzina

Era davvero preoccupato.

Voleva che andassi da lui a fare ripetizioni

Sapevo che se andavo avrei capitolato

Non mi sentivo ancora pronta

Ma nelle ripetizioni fu professionale

Mi fece recuperare

Ero io che lo stuzzicavo ma lui fu fermo nelle sue posizioni

Mi fece migliorare nel giro di un mese

E in quel mese mi conquistò letteralmente

Intanto mia madre notò il mio cambiamento

Mi confessai a lei

Fu molto comprensiva

Forse la sua esperienza con mio padre, la differenza di età praticamente identica come loro e non voler commettere lo stesso sbaglio dei suoi genitori, la convinsero a darmi il via libera

Naturalmente con tutte le cautele del caso

Il giorno dopo mi sentivo con un peso sullo stomaco in meno

Andai dal professore con l’intento di fare qualcosa

Non mi interessava se lui avesse detto di no, lo volevo

Quando entrai lui si faceva la doccia

Io lo guardai dal salotto

Aveva la porta aperta

La prima volta che lo vedevo nudo

Si masturbo in doccia mentre io mi toccavo sotto

Era bellissimo, un fisico asciutto e un uccello grande, come avevo immaginato avesse toccandolo

Quando si cambiò e venne a farmi la lezione mi disse di non farmi strane idee e mi fece studiare come una matta

Non so se quella era una strategia

Ma per due giorni mi venne una voglia matta

Alla lezione successiva chiusi la porta e lo portai sul divano

Ci spogliamo completamente e finalmente cedette

Ma ebbi l’impressione nel tempo che lui calcolo tutto per portarmi al punto di ebollizione

Per la prima volta lo presi in bocca

Ero impacciatissima

Ma lui mi guidava passo passo nei movimenti

Poi toccò a lui esplorare il mio sesso

Fu bellissimo

Mi stimolo tanto il clitoride che esplosi per la prima volta

Volevo contraccambiare e ricevetti la mia prima sborrata sulle tette

Per una settimana intera andammo avanti a pompini e leccate di fica



Fu difficile per me rimanere composto

La voglia mi stava uccidendo

Vidi chiaramente i suoi capezzoli inturgidirsi

Mentre lo raccontava stata rivivendo quelle emozioni e il suo corpo la tradiva



G: notai fin da subito che il prof mentre mi leccava, mi stimolava l’ano

Era una sensazione strana ma piacevole

Prendeva di frequente della crema che ungeva molto e inseriva sempre un paio di dita

Mi disse che era una sua fissa e che sarebbe stato fantastico se prima di sverginarmi la patata avessi provato

A me non interessava

Lo volevo fortemente dentro di me

Le prime volte non fu piacevole, mi faceva male

Ma vedevo nei suoi occhi che era entusiasta e così lo feci continuare



Ora Giada non aveva freni

Si abbandonò sulla sedia con gli occhi chiusi aprendo leggermente le gambe

La fica era aperta mentre lei si toccava il seno, scoprendolo un po’



G. Per circa un mese mi feci inculare in tutte le maniere

Ero ossessionato, che tutte le volte mi veniva dentro

Poi finalmente mi sverginò la fica

Non potevo più stare senza

Sapevo che mia madre usciva tardi dal lavoro e io stavo il più possibile dal prof
Ero letteralmente ossessionata

Mi feci fare di tutto

Volevo che si sentisse soddisfatto di me

Passammo alle doppie penetrazioni

il prof era dentro di me nel culo e mi infilo un vibratore nella fica.

Ormai era una prassi

Io non mi lamentavo mai

Godevo tantissimo

Mi raccontava che sognava di fare altri giochi particolari

Ma non mi svelava niente

Una sera eravamo in un locale e mentre ballavo mi si avvicinò un ragazzo

Io lo respinsi ma il prof mi disse di non farlo e di assecondarlo

Era una cosa che lo eccitava vedermi con un altro

Non sapevo come comportarmi ma per farlo felice scopai con il ragazzo mentre il prof ci guardava

Mi diceva sempre che il piacere del sesso è lungo e tortuoso ma da sempre forti emozioni

Per un periodo scopavamo in tre

Ormai ero abituata ad avere due uomini dentro di me

Aumentarono ancora

Quasi ogni fine settimana scopavo con quattro cinque ragazzi insieme

Iniziò a piacermi sempre di più ma solo,se c’era lui insieme

Una domenica mia madre lo invitò a pranzo

Voleva vedere dal vivo la persona che raccontavo giornalmente.

Naturalmente le raccontavo che facevo sesso con lui e basta

Venne molto elegante

Portò dei fiori a mia madre

Per tutto il pranzo fu gentile e premuroso

Conquisto mia mamma all’istante

E mentre raccontava episodi mi dette l’anello di fidanzamento

Si dichiarò davanti a mia madre

Ne fummo entusiasti ambedue

Fece uscire una carta stradale e un disegno di una casa

Mi propose di trasferirmi a vivere con lui

Festeggiamo

Fu una dei momenti più belli e intesi della mia vita

Non sapevo come contraccambiare del regalo

Lui mi disse che un modo c’era

Non dissi di no

Volevo solo compiacerlo e contraccambiare

La sera a casa sua trovai 6 ragazzi di colore completamente nudi



Ora Giada aveva le gambe completamente aperte e si sditalinava

I primi umori comparvero

Avevo una erezione pazzesca, ma non so come, continuai ad osservarla ed ascoltare



G: non aveva mai visto e sopratutto sentito dentro di me quelle dimensioni

Mi feci scopare tutta la notte, più e più volte

Erano incredibili

Si erano svuotati dentro il mio ano diverse volte, ma poco dopo erano di nuovo pronti per scopare

Intanto il mio amore si divertiva a fotografarmi con una polaroid



E come una polaroid nella mia mente mi venne un flash

In quel preciso istante capii di che cosa parlava

Prima della gita il prof mi portò in un garage per recuperare degli oggetti per portare a Michela

In una valigia c’erano tante foto polaroid legate ognuno con degli elastici

Erano tantissime

Mi ricordo che mentre armeggiava con i dildo da mettere in valigia, ne sfogliai alcune

In un di queste c’era Giada

Infatti quando la incontrai per la prima volta mi sembrava già di averla vista ma non ricordavo dove.

Ora mi ricordavo bene

C’erano una decina di foto con lei che scopava con questi ragazzi

Tre mi colpirono maggiormente

La prima era una penetrazione doppia mentre lei era a pecorina e succhiava un paio di cazzi insieme, la seconda una foto da dietro con uno dei ragazzi che li spalancava le chiappe per far vedere il buco del culo appenò sfondato. Si vedeva lo sperma fuoriuscire

La terza era la fine dei rapporto con il viso completamente ricoperto di sborra che gocciolava sulle tette

A quel ricordo mi misi una mano sul cazzo.

Giada lo raccontava con dovizia di particolari che sembrava che le foto che avevo in testa prendessero forma .



G: avevo goduto tutta la notte e li feci venire non so quante volte

Ormai ero avulsa dalla mia vita

Dipendevo solo da lui.

Ogni volta mi prometteva una vita insieme, mi faceva vivere nel suo mondo mi riempiva di attenzioni

Io volevo solo sdebitarmi per essere lo pari

Ma lui non voleva regali

Voleva che scopassi con lui e con altra gente

Non c’ero più con la testa



Giada per un attimo si ricompose e si allaccio la vestaglia



G: Per settimane la situazione degenerò

Mi portava in qualche locale di scambisti oppure nelle ville

Scopava sempre di meno con me e mi faceva scopare sempre con altri

Passò a legarmi con le manette e a far utilizzare dei cazzi finti ad altre persone

Non mi piaceva perché volevo partecipare anche io

Invece dovevo stare ferma legata e essere scopata

Alcune volte usavano dei vibratori enormi in lunghezza e larghezza

Sentivo male, mi sembrava che mi esplodesse l’ano

Ma mi diceva che dovevo abituarmi e non avrei sentito più niente

Ma non fu cosi

Per il periodo della maturità, ritornò tutto normale fortunatamente

Mi faceva studiare tanto e io ero felice.

Pensai che era tutto finito

Quando seppi che ero passata con il massimo dei voti non stavo più nella pelle

Feci una corsa ininterrotta da scuola verso casa per dirlo a mia madre

Quando entrai la trovai impiccata ad una trave della camera

Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo

I vicini del palazzo vennero e poi dopo la polizia e l’ambulanza

Era distrutta

Mia madre lasciò due lettere una per me e una per i suoi genitori

Dopo giorni dove la polizia constatò che era stato un suicidio mi consegnarono le lettere

Mia madre mi spiegava che nonostante tutto, pensava sempre a mio padre e non riusciva a vivere senza di lui

Nei mesi prima li fu diagnosticato un tumore. Non mi disse niente

Io era talmente presa dal professore che non mi accorsi di nulla

Era felice che la sua bambina avesse trovato un uomo bravo e non voleva ritrovarsi in un letto a soffrire, ne tantomeno a far soffrire me di nuovo replicando quello che avevo passato con mio padre.

Pertanto era venuto il momento di uscire di scena

Lèssi anche la lettera indirizzata ai miei nonni

Spiegava il suo gesto e che era desiderosa di incontrarli di nuovo ma fu profondamente delusa da loro che non si erano presentati nemmeno al funerale di mio padre. Chiedeva comunque perdono per essere scappata

Si auspicava per i funerali che venissero a conoscermi

Ma non venne nessuno

C’ero solo io, le commesse del negozio, alcune mie amiche di scuola e il prof

I mesi successivi furono durissimi ma il prof si dimostrò fondamentale

Mi trasferii da lui

Sembrava di essere ritornati indietro nel tempo

Cene romantiche a lume di candela, regalini, e tanto sano amore

Ma durò poco

Improvvisamente ritornò distante, freddissimo

Ripresero le visite ai locali e le vecchie abitudini

Ma non mi piacevano più come prima

I rapporti sessuali si moltiplicavano

Iniziarono i primi spettacoli nelle ville

Feste a tema con sempre io di mezzo che venivo scopata senza pietà

Per il mio compleanno per regalo mi fece trovare ancora i neri

Ma questa volta non fu piacevole

Mi scoparono violentemente

Mi schiaffeggiavano continuamente in faccia

Le penetrazioni erano violentissime

Per una settimana non riuscì nemmeno a sedermi

Poi il prof una sera mi confidò che il lavoro che faceva non andava bene e che il nostro sogno d’amore si stava allontanando

Fu allora che mi chiese di aiutarlo a racimolare qualche soldo extra

Era ritornato gentile e mi fece capire che mi voleva sposare per fare una vita normale, lontano da tutto questo

Ero sola e non avevo nessuno

Mi ricordai di mia madre che cosa fece per mio padre e accettai

I primi clienti giunsero il giorno dopo

All’inizio erano un paio al giorno, poi aumentavano sempre di più

Lo vedevo più felice e rilassato ma mi disse che per far più presto dovevo cambiare marcia



Giada ora era ritornata ad essere triste

La mia erezione scese con il seguito del racconto

La sensazione del pugno allo stomaco ritornò forte



G: il prof organizzò un meeting come li chiama lui con una ventina di persone mi legarono ad un grande ceppo di legno, sottò c’era un cazzo di gomma impressionante

Per un ora mi scoparono legata a novanta, mentre a turno succhiavo i loro cazzi

La stanchezza mi raggiunse e le gambe cedettero

Il cazzo di gomma entrò del mio culo guidato da prof

C’era un tifo da stadio

Mi sentii aprire dentro

Più volte guardai se mi fosse sceso il sangue

Ma era una sensazione

Mentre ero in quella posizione iniziarono a pisciarmi addosso e alla fine vennero tutti sul mio viso mentre ero seduta sul quel cazzo gigante

Quando se ne andarono vidi fiumi di soldi in mano al prof

Chiesi se potevo essere slegata, il dolore era fortissimo

Ma per altri 10 minuti interminabili mi scattò delle foto in quelle condizioni

Poi finalmente mi fece alzare e non contento mi scopò fintanto che non venne

Per un paio di settimane non ne volli più sapere

La mia dottoressa mi proibì altri rapporti

Allora lui cambiò ancora registro e per un periodo mi coccolava

Fintanto che mi disse che aveva bisogno di soldi e aveva degli strozzini che lo pressavano



Per un attimo ripensai a cosa avesse detto quiche minuto prima e la interruppi per la prima volta

A: ma aveva un altro lavoro oltre la scuola?

G: no, iniziarono a girare delle voci a scuola con certe alunne

Il preside, suo amico, per mettere a tacere certe voci lo invitò ad andarsene e a presentare le dimissioni spontaneamente



Ma senti il prof

Non mi stupisco più ormai

In vacanza aveva detto a Michela che era lui che aveva deciso di rinunciare all’insegnamento per lei, invece era una scusa per coprire le malefatte che venivano fuori



G: dettai le regole però, non volevo essere più trattata con quei tipi di giochi schifosi

Lui accettò

Capisci Antonio, che cosa si fa per amore.

Ho fatto la fine di mia madre

Ho continuato a sperare fino a stasera che tutto finisse e che lui finalmente mi smettesse di chiedere soldi per la nostra casa

Che illusa e scema che sono stata

E invece se la spassava con un altra e magari quante altre ha che tratta come me.

A: e io invece cosa sono per te?



Non fece tempo a rispondere che la chiave girò nella toppa.

Il professore era di ritorno
Un capitolo…molto molto emotivo.
Molto profondo….viscerale….un aspetto che forse fino ad oggi mancava, una parte di Giada che ci mancava e devo dire ho provato dispiacere….una vita difficile con esperienze difficili per una bimba, una bambina ed una ragazza.

Ciò che non capisco, nonostante la mia mente sia di ampie vedute, e il piacere che il prof prova nel “distruggere” sessualmente così una ragazza/donna….tanto da portare un dottore a proibirle di avere rapporti per tot tempo…..
 

Ghost141-94

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Povera Giada che vita difficile che ha avuto... :'( spero che Michela non abbia creduto a niente di cio che gli ha detto il proff ma che l abbia mandato a F***ulo
 

dan_zan

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@Tanacca71 ...ho finito da poco di leggere questo capitolo “doloroso” dove comincio a delineare con più chiarezza i comportamenti del professore e di Giada.

Lui, un piccolo uomo che come “riscatto sociale” si approfitta di persone “deboli” come le ragazzine adolescenti a cui insegnava ed in particolare quelle con “problemi” personali (la cuginetta Michela) e familiari la sfortuna Giada.

Se da una parte sono triste e dispiaciuto per la storia di Giada (problemi familiari fin da suo concepimento fino alla tragedia conclusiva del suicidio della madre), capisco sempre meno Michela che come problema aveva una famiglia rigida ma che in fondo, in quell’epoca, non era una cosa così inusuale. Spero vivamente che Giada, dopo questa “scoperta” abbia avuto la forza di staccarsi dall’infame professione e trovato il modo di riscattarsi come persona e in particolare come donna.

Una considerazione per Michela che in maniera superficiale è caduta nella depravazione sessuale fino alla prostituzione, so, per detto da te che il riscatto sociale lo ha avuto, spero anche che sia riuscito a far penare l’infame professore.

Ultima considerazione…. Dovrò aspettare una settimana per il prossimo capitolo?

Spero di no.​
 

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