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Oh cavolo... adesso non so racconta che qua mi sa che si fa interessante... Povera Giada :'( spero che per lei si possa sistemare
Sempre lo stesso ma con la parte finaleQuesto capitolo mi ha fatto veramente emozionare. Qual è il nome del prossimo capitolo?
Un capitolo…molto molto emotivo.CAPITOLO. IN CASA DEL NEMICO SECONDA PARTE
Il prof era imbufalito
Per un momento decise di soprassedere, ma poi l’insistenza di Michela si fece più pressante
Prese le chiavi della macchina e scese le scale di fretta
Arrivato in fondo cadde rovinosamente sul pavimento
Doveva essere fuori di testa per la fretta di chiudere la bocca alla cugina
Io e Giada ci affacciammo e seguimmo quello che stava succedendo fuori
Michela fece partire uno schiaffo che prese in pieno volto il prof che rimase sorpreso
Trascinò Michela in macchina e partirono ad una velocità folle
Riuscimmo in tempo a sentire Michela che urlava
M: ora mi spieghi tutto!
P: si ma calmati
Non mi accorsi che Giada si era ritirata dalla finestra e se ne stava seduta con aria affranta
Solo in quel preciso istante si rese conto che non era la sola donna del prof
Quella testa china e un velo di tristezza improvvisa mi colpirono allo stomaco come un pugno ben assestato
Ci sedemmo di fronte
Le tenevo le mani
A: non ti tenere tutto dentro, parlami
Alzò la testa,trovo il coraggio di parlarmi
Ma solo in brevi momenti mi guardava negli occhi
Raccontava con lo sguardo nel vuoto
G: la vita è una merda
Poi una lacrima scese lenta sul viso
G: Ricordo quando ero piccolina
Vivevo nella bambagia
I miei si erano fidanzati da giovanissimi
Un fidanzamento segretissimo
Mia mamma mi aveva avuta a 18 anni con mio padre che ne aveva il doppio.
Dovettero fuggire dal paese dove erano nati
La società di quel tempo era implacabile.
Quasi linciarono mio padre quando si seppe che mia madre era incinta
Mio padre mi raccontò che la sera prima andò da mia madre e decisero di andare via da quella gente ottusa
La grande differenza d’età per mia madre non era mai stata un problema
Amava quell’uomo alla pazzia
Così presero me di notte e scapparono, lasciando una lettera ai miei nonni
Hanno girovagato per un po’ al nord.
Furono anni difficili, ma il loro amore era solido come una roccia.
Poi mio padre trovò un lavoro come carpentiere in una fabbrica
Dal lato economico le cose si stabilizzarono
Ero sempre con mia mamma la mattina e la sera quando ritornava mio padre era sempre una festa.
Ricordo mia madre, che lo accoglieva come se fosse la prima volta che lo vedeva .
Un amore incredibile
Quando ero presente non mi mollava mai.
Mio padre le faceva la corte tutti i giorni.
Passando da una strada per venire a lavoro prendeva sempre un fiore e lo portava a mia madre
Siamo stati una famiglia felice fino ai miei 11 anni
Mi ricordo un giorno mio padre con un foglio in mano
Era la lettera di licenziamento dalla fabbrica.
Trovava solo piccoli lavori
Mia madre a qual tempo non lavorava
Iniziò a cercarsi lavoro anche lei
Faceva piccole cose
Ma i soldi non bastavano mai
Avevano un mutuo alle spalle che era arrivato alle stelle
Papà si spaccava la schiena per racimolare più soldi possibili
Il suo lavoro lo portava lontano.
Arrivava anche di notte e ripartiva presto
Poteva ritornare una volta a settimana ma era grande la sua voglia di vedere me e mia madre che si sobbarcava tanti chilometri pur di stare pochissime ore con noi.
Ero all’ultimo anno delle medie quando mio padre accusò un malore
Un ictus lo paralizzò al letto, privandolo anche della voce
Fu un periodo bruttissimo
Eravamo sul lastrico
La banca pressava con gli avvisi di pagamento e mia madre non poteva permettersi qualcuno che potesse stare con mio padre.
Mia madre era bellissima
Una bellezza sfolgorante
Era da un paio d’anni che in città un fotografo li proponeva delle foto un po’ particolari.
Un giorno cedette
Erano foto di nudo
Ma quei soldi che entrarono furono basilari per vedere un miglioramento delle condizioni di mio padre
Le cure erano di nuovo disponibili, le rate furono pagate
Ma mio padre aveva bisogno di un fisioterapista
Un giorno rincasai prima e senti mia madre che faceva dei rumori strani in camera
Mi affacciai senza che mi vedessero
Era a pecora mentre un tizio se la sbatteva
Era la prima volta che vedevo far sesso
Mia madre era sorridente una volta finito.
Mi nascosi
Accompagnò il tizio fuori dalla porta e raggiunse il bagno
Si accorse di me
Mi prese da una parte in lacrime
Mamma: non mi giudicare male mio amore. Mamma deve fare questo per papà e per vederlo di nuovo in forze.
Un giorno saremo di nuovo una famiglia felice.
Giurami di non dire niente a papà
Mi fece un gran sorriso
Io l’abbracciai
Dopo pochi giorni fece la comparsa il fisioterapista
I miglioramenti di mio padre furono evidenti
Non parlava ancora ma dei piccoli movimenti con le gambe e con le braccia li faceva
La casa di pomeriggio era un via vai di persone
Una sera ero con papà che lo imboccavo
Mi alzai per chiudere la porta
Non volevo che mio padre sentisse
Sbirciavo per vedere chi fossero le persone
Ne entrarono tre contemporaneamente
Erano tutti ragazzi
Quando ritornai ad imboccare mio padre. lui piangeva
Sono sicura che lo sapesse da tempo
Il cervello c’era sempre
Deve aver pensato come poteva pagare tutto mia madre
Piangemmo insieme
Ma continuai ad imboccarlo
Alla fine mi porse a fatica un fazzoletto
Non voleva che mia madre mi vedesse in lacrime
Feci lo stesso con lui
Facemmo un sorriso.
Era il nostro segreto
Lui sapeva quanto me cosa facesse mia madre
Ma era importante per lui che mia madre non sapesse che lui si era accorto di lei
Doveva essere devastante per lei scoprirlo
Un mese dopo lo trovammo morto la mattina nel letto
Nel giorno dei funerali eravamo solo io e lei
La sera stessa mi giurò di cambiar vita
Mi chiese se papà sapesse che cosa stava facendo, me lo fece giurare
Ma io menti spudoratamente
Dissi che era all’oscuro di tutto
Non volevo tradire il segreto tra me e mio padre
E così fece
Cercò insistentemente un lavoro
Lo trovò part time d’estate in una profumeria a gestione familiare
I due proprietari erano marito e moglie
Dopo l’estate i due erano talmente contenti che la presero a tempo fisso
Era raggiante
La nostra vita cambiò in meglio
Ma a me mancava terribilmente mio padre
Mamma era quasi sempre in negozio e io ero parecchio sola
Tra il secondo anno e il terzo al liceo esplosi letteralmente dal punto fisico
Passai dalla seconda alla quarta di seno
Feci una crescita importante di altezza
Iniziai ad avere i primi turbamenti sessuali
I ragazzi ci provavano tutti i giorni, era un tormento
Io resistevo, anche perché non mi sentivo sicura.
Tutti mi vedevano come una bambola
Nessuno che mi facesse un discorso serio
Uscì con qualche ragazzo più vecchio
Qualche bacio al cinema ma quando ci provavano scappavo sempre
Finché un giorno dalla terza superiore venne il prof
Era il supplente della professoressa di Italiano
Noi ragazze avevano occhi solo per lui
Era proprio un bell’uomo
Ma era anche divertente, carismatico, ci sapeva fare
Riusciva a spiegarti le nozioni in modo unico
Nei mesi seguenti mi seguiva particolarmente
Era sempre molto gentile con me.
Mi accarezzava sempre e quando andavo alla cattedra a noi ragazze ci abbracciaVa sempre
Erano sempre abbracci discreti niente di più
Poi nel tempo cambiò un pochino con me
La mano era quasi sempre sotto il seno che poggiava delicatamente, oppure a volte mi cingeva all’altezza della) vita e scivolava verso l’indietro sul sedere
Ma per me era tutto normale, non ci vedevo niente di male
Prima di iniziare la quarta superiore lo incontrai nel grande parco della villa
Vado spesso li per disegnare
È una cosa che ho ereditato da mio padre
Lui lo sapeva perché lo dissi una volta
Mi fece compagnia per tutto il pomeriggio
Mi apri con lui come sto facendo con te
Mentre raccontavo lui mi accarezzava i capelli
Poi venne il suo momento
Mi raccontò dei suoi genitori, che era andato via da casa perché voleva insegnare ma suo padre invece voleva che seguisse il lavoro dell’azienda di famiglia
Mentre raccontava, vedevo tanto di mio padre
Le fatiche e le sofferenze che aveva avuto per arrivare a dove aveva voluto lui
Li chiesi perché si trovasse al parco.
Lui candidamente disse che era venuto proprio per me
Voleva comunicarmi che l’avevano preso di ruolo nella scuola e che era contento e voleva condividere con me questa cosa
Mi stampò un bacio sulla bocca
Poi si allontanò io rimasi sorpresa
Ma fui io ad avvicinarmi di nuovo e a baciarlo
Limonammo per qualche minuto sulla panchina
Poi per non dare spettacolo mi prese per mano e mi portò in posto isolato del parco
Continuammo a baciarci finché lui mi spostò il body e mi succhiò i capezzoli
Ero completamente in estasi
Mi bagnai per la prima volta in vita mia
Avevo una gran voglia di lui ma avevo paura delle persone che passavano vicino
Mentre mi baciava mi portò la mia mano sopra il suo uccello
Lo accarezzai da sopra i pantaloni per tutta la sua lunghezza
Lui fece altrettanto con me
Le sue mani mi toccavano insistentemente i pantaloni
Cercò di aprire la cerniera dei pantaloni ma avevo il body
Allora si apri la sua si cerniera e mi invitò ad entrare
Non feci a tempo, perché un bambino entro nell’anfratto per recuperare un pallone
Di fretta e furia ci ricomponemmo
Lui mi chiese scusa e poi andò via con passo svelto
Rimasi ancora sulla panchina
Ma non riuscivo più a disegnare
Pensavo solo a lui e a che cosa fosse successo al mio corpo in quei frangenti
La sera e per altre sere a seguire mi masturbai al pensiero del professore
Non lo vidi più fino all’inizio della scuola
Ogni volta che arrivava l’ora di italiano ero in fermento
Facevo di tutto per non far vedere alle mie compagne che ero persa per il professore
Ora Giada si era ricomposta
Stava entrando in una parte del racconto molto intimo e non aveva nessun timore di svelare le sue voglie e i suoi desideri.
Man mano che raccontava i particolari mi rilassai e iniziai a godermi il racconto
Mentre parlava gesticolava molto e la vestaglia si apri lasciando intravedere le sue splendide tette senza reggiseno
Cercai di darmi un contegno concentrandomi sul racconto
G: La mattina era uno strazio
Quando facevamo i compiti ci guardavamo fissi
Solo nei momenti di pausa con una scusa rientravo in classe e ci baciavamo
Ma la classe era in mezzo al corridoio ed era difficile andare oltre
Solo qualche palpata e niente più
Ma per me era peggio
Avevo una gran voglia
Non riuscivo più a studiare , stavo rischiando di essere rimandata
Anche nella sua materia andavo male, ma lui comunque mi dava la sufficienza
Un giorno mi prese da una parte e mi fece una ramanzina
Era davvero preoccupato.
Voleva che andassi da lui a fare ripetizioni
Sapevo che se andavo avrei capitolato
Non mi sentivo ancora pronta
Ma nelle ripetizioni fu professionale
Mi fece recuperare
Ero io che lo stuzzicavo ma lui fu fermo nelle sue posizioni
Mi fece migliorare nel giro di un mese
E in quel mese mi conquistò letteralmente
Intanto mia madre notò il mio cambiamento
Mi confessai a lei
Fu molto comprensiva
Forse la sua esperienza con mio padre, la differenza di età praticamente identica come loro e non voler commettere lo stesso sbaglio dei suoi genitori, la convinsero a darmi il via libera
Naturalmente con tutte le cautele del caso
Il giorno dopo mi sentivo con un peso sullo stomaco in meno
Andai dal professore con l’intento di fare qualcosa
Non mi interessava se lui avesse detto di no, lo volevo
Quando entrai lui si faceva la doccia
Io lo guardai dal salotto
Aveva la porta aperta
La prima volta che lo vedevo nudo
Si masturbo in doccia mentre io mi toccavo sotto
Era bellissimo, un fisico asciutto e un uccello grande, come avevo immaginato avesse toccandolo
Quando si cambiò e venne a farmi la lezione mi disse di non farmi strane idee e mi fece studiare come una matta
Non so se quella era una strategia
Ma per due giorni mi venne una voglia matta
Alla lezione successiva chiusi la porta e lo portai sul divano
Ci spogliamo completamente e finalmente cedette
Ma ebbi l’impressione nel tempo che lui calcolo tutto per portarmi al punto di ebollizione
Per la prima volta lo presi in bocca
Ero impacciatissima
Ma lui mi guidava passo passo nei movimenti
Poi toccò a lui esplorare il mio sesso
Fu bellissimo
Mi stimolo tanto il clitoride che esplosi per la prima volta
Volevo contraccambiare e ricevetti la mia prima sborrata sulle tette
Per una settimana intera andammo avanti a pompini e leccate di fica
Fu difficile per me rimanere composto
La voglia mi stava uccidendo
Vidi chiaramente i suoi capezzoli inturgidirsi
Mentre lo raccontava stata rivivendo quelle emozioni e il suo corpo la tradiva
G: notai fin da subito che il prof mentre mi leccava, mi stimolava l’ano
Era una sensazione strana ma piacevole
Prendeva di frequente della crema che ungeva molto e inseriva sempre un paio di dita
Mi disse che era una sua fissa e che sarebbe stato fantastico se prima di sverginarmi la patata avessi provato
A me non interessava
Lo volevo fortemente dentro di me
Le prime volte non fu piacevole, mi faceva male
Ma vedevo nei suoi occhi che era entusiasta e così lo feci continuare
Ora Giada non aveva freni
Si abbandonò sulla sedia con gli occhi chiusi aprendo leggermente le gambe
La fica era aperta mentre lei si toccava il seno, scoprendolo un po’
G. Per circa un mese mi feci inculare in tutte le maniere
Ero ossessionato, che tutte le volte mi veniva dentro
Poi finalmente mi sverginò la fica
Non potevo più stare senza
Sapevo che mia madre usciva tardi dal lavoro e io stavo il più possibile dal prof
Ero letteralmente ossessionata
Mi feci fare di tutto
Volevo che si sentisse soddisfatto di me
Passammo alle doppie penetrazioni
il prof era dentro di me nel culo e mi infilo un vibratore nella fica.
Ormai era una prassi
Io non mi lamentavo mai
Godevo tantissimo
Mi raccontava che sognava di fare altri giochi particolari
Ma non mi svelava niente
Una sera eravamo in un locale e mentre ballavo mi si avvicinò un ragazzo
Io lo respinsi ma il prof mi disse di non farlo e di assecondarlo
Era una cosa che lo eccitava vedermi con un altro
Non sapevo come comportarmi ma per farlo felice scopai con il ragazzo mentre il prof ci guardava
Mi diceva sempre che il piacere del sesso è lungo e tortuoso ma da sempre forti emozioni
Per un periodo scopavamo in tre
Ormai ero abituata ad avere due uomini dentro di me
Aumentarono ancora
Quasi ogni fine settimana scopavo con quattro cinque ragazzi insieme
Iniziò a piacermi sempre di più ma solo,se c’era lui insieme
Una domenica mia madre lo invitò a pranzo
Voleva vedere dal vivo la persona che raccontavo giornalmente.
Naturalmente le raccontavo che facevo sesso con lui e basta
Venne molto elegante
Portò dei fiori a mia madre
Per tutto il pranzo fu gentile e premuroso
Conquisto mia mamma all’istante
E mentre raccontava episodi mi dette l’anello di fidanzamento
Si dichiarò davanti a mia madre
Ne fummo entusiasti ambedue
Fece uscire una carta stradale e un disegno di una casa
Mi propose di trasferirmi a vivere con lui
Festeggiamo
Fu una dei momenti più belli e intesi della mia vita
Non sapevo come contraccambiare del regalo
Lui mi disse che un modo c’era
Non dissi di no
Volevo solo compiacerlo e contraccambiare
La sera a casa sua trovai 6 ragazzi di colore completamente nudi
Ora Giada aveva le gambe completamente aperte e si sditalinava
I primi umori comparvero
Avevo una erezione pazzesca, ma non so come, continuai ad osservarla ed ascoltare
G: non aveva mai visto e sopratutto sentito dentro di me quelle dimensioni
Mi feci scopare tutta la notte, più e più volte
Erano incredibili
Si erano svuotati dentro il mio ano diverse volte, ma poco dopo erano di nuovo pronti per scopare
Intanto il mio amore si divertiva a fotografarmi con una polaroid
E come una polaroid nella mia mente mi venne un flash
In quel preciso istante capii di che cosa parlava
Prima della gita il prof mi portò in un garage per recuperare degli oggetti per portare a Michela
In una valigia c’erano tante foto polaroid legate ognuno con degli elastici
Erano tantissime
Mi ricordo che mentre armeggiava con i dildo da mettere in valigia, ne sfogliai alcune
In un di queste c’era Giada
Infatti quando la incontrai per la prima volta mi sembrava già di averla vista ma non ricordavo dove.
Ora mi ricordavo bene
C’erano una decina di foto con lei che scopava con questi ragazzi
Tre mi colpirono maggiormente
La prima era una penetrazione doppia mentre lei era a pecorina e succhiava un paio di cazzi insieme, la seconda una foto da dietro con uno dei ragazzi che li spalancava le chiappe per far vedere il buco del culo appenò sfondato. Si vedeva lo sperma fuoriuscire
La terza era la fine dei rapporto con il viso completamente ricoperto di sborra che gocciolava sulle tette
A quel ricordo mi misi una mano sul cazzo.
Giada lo raccontava con dovizia di particolari che sembrava che le foto che avevo in testa prendessero forma .
G: avevo goduto tutta la notte e li feci venire non so quante volte
Ormai ero avulsa dalla mia vita
Dipendevo solo da lui.
Ogni volta mi prometteva una vita insieme, mi faceva vivere nel suo mondo mi riempiva di attenzioni
Io volevo solo sdebitarmi per essere lo pari
Ma lui non voleva regali
Voleva che scopassi con lui e con altra gente
Non c’ero più con la testa
Giada per un attimo si ricompose e si allaccio la vestaglia
G: Per settimane la situazione degenerò
Mi portava in qualche locale di scambisti oppure nelle ville
Scopava sempre di meno con me e mi faceva scopare sempre con altri
Passò a legarmi con le manette e a far utilizzare dei cazzi finti ad altre persone
Non mi piaceva perché volevo partecipare anche io
Invece dovevo stare ferma legata e essere scopata
Alcune volte usavano dei vibratori enormi in lunghezza e larghezza
Sentivo male, mi sembrava che mi esplodesse l’ano
Ma mi diceva che dovevo abituarmi e non avrei sentito più niente
Ma non fu cosi
Per il periodo della maturità, ritornò tutto normale fortunatamente
Mi faceva studiare tanto e io ero felice.
Pensai che era tutto finito
Quando seppi che ero passata con il massimo dei voti non stavo più nella pelle
Feci una corsa ininterrotta da scuola verso casa per dirlo a mia madre
Quando entrai la trovai impiccata ad una trave della camera
Urlai con tutto il fiato che avevo in corpo
I vicini del palazzo vennero e poi dopo la polizia e l’ambulanza
Era distrutta
Mia madre lasciò due lettere una per me e una per i suoi genitori
Dopo giorni dove la polizia constatò che era stato un suicidio mi consegnarono le lettere
Mia madre mi spiegava che nonostante tutto, pensava sempre a mio padre e non riusciva a vivere senza di lui
Nei mesi prima li fu diagnosticato un tumore. Non mi disse niente
Io era talmente presa dal professore che non mi accorsi di nulla
Era felice che la sua bambina avesse trovato un uomo bravo e non voleva ritrovarsi in un letto a soffrire, ne tantomeno a far soffrire me di nuovo replicando quello che avevo passato con mio padre.
Pertanto era venuto il momento di uscire di scena
Lèssi anche la lettera indirizzata ai miei nonni
Spiegava il suo gesto e che era desiderosa di incontrarli di nuovo ma fu profondamente delusa da loro che non si erano presentati nemmeno al funerale di mio padre. Chiedeva comunque perdono per essere scappata
Si auspicava per i funerali che venissero a conoscermi
Ma non venne nessuno
C’ero solo io, le commesse del negozio, alcune mie amiche di scuola e il prof
I mesi successivi furono durissimi ma il prof si dimostrò fondamentale
Mi trasferii da lui
Sembrava di essere ritornati indietro nel tempo
Cene romantiche a lume di candela, regalini, e tanto sano amore
Ma durò poco
Improvvisamente ritornò distante, freddissimo
Ripresero le visite ai locali e le vecchie abitudini
Ma non mi piacevano più come prima
I rapporti sessuali si moltiplicavano
Iniziarono i primi spettacoli nelle ville
Feste a tema con sempre io di mezzo che venivo scopata senza pietà
Per il mio compleanno per regalo mi fece trovare ancora i neri
Ma questa volta non fu piacevole
Mi scoparono violentemente
Mi schiaffeggiavano continuamente in faccia
Le penetrazioni erano violentissime
Per una settimana non riuscì nemmeno a sedermi
Poi il prof una sera mi confidò che il lavoro che faceva non andava bene e che il nostro sogno d’amore si stava allontanando
Fu allora che mi chiese di aiutarlo a racimolare qualche soldo extra
Era ritornato gentile e mi fece capire che mi voleva sposare per fare una vita normale, lontano da tutto questo
Ero sola e non avevo nessuno
Mi ricordai di mia madre che cosa fece per mio padre e accettai
I primi clienti giunsero il giorno dopo
All’inizio erano un paio al giorno, poi aumentavano sempre di più
Lo vedevo più felice e rilassato ma mi disse che per far più presto dovevo cambiare marcia
Giada ora era ritornata ad essere triste
La mia erezione scese con il seguito del racconto
La sensazione del pugno allo stomaco ritornò forte
G: il prof organizzò un meeting come li chiama lui con una ventina di persone mi legarono ad un grande ceppo di legno, sottò c’era un cazzo di gomma impressionante
Per un ora mi scoparono legata a novanta, mentre a turno succhiavo i loro cazzi
La stanchezza mi raggiunse e le gambe cedettero
Il cazzo di gomma entrò del mio culo guidato da prof
C’era un tifo da stadio
Mi sentii aprire dentro
Più volte guardai se mi fosse sceso il sangue
Ma era una sensazione
Mentre ero in quella posizione iniziarono a pisciarmi addosso e alla fine vennero tutti sul mio viso mentre ero seduta sul quel cazzo gigante
Quando se ne andarono vidi fiumi di soldi in mano al prof
Chiesi se potevo essere slegata, il dolore era fortissimo
Ma per altri 10 minuti interminabili mi scattò delle foto in quelle condizioni
Poi finalmente mi fece alzare e non contento mi scopò fintanto che non venne
Per un paio di settimane non ne volli più sapere
La mia dottoressa mi proibì altri rapporti
Allora lui cambiò ancora registro e per un periodo mi coccolava
Fintanto che mi disse che aveva bisogno di soldi e aveva degli strozzini che lo pressavano
Per un attimo ripensai a cosa avesse detto quiche minuto prima e la interruppi per la prima volta
A: ma aveva un altro lavoro oltre la scuola?
G: no, iniziarono a girare delle voci a scuola con certe alunne
Il preside, suo amico, per mettere a tacere certe voci lo invitò ad andarsene e a presentare le dimissioni spontaneamente
Ma senti il prof
Non mi stupisco più ormai
In vacanza aveva detto a Michela che era lui che aveva deciso di rinunciare all’insegnamento per lei, invece era una scusa per coprire le malefatte che venivano fuori
G: dettai le regole però, non volevo essere più trattata con quei tipi di giochi schifosi
Lui accettò
Capisci Antonio, che cosa si fa per amore.
Ho fatto la fine di mia madre
Ho continuato a sperare fino a stasera che tutto finisse e che lui finalmente mi smettesse di chiedere soldi per la nostra casa
Che illusa e scema che sono stata
E invece se la spassava con un altra e magari quante altre ha che tratta come me.
A: e io invece cosa sono per te?
Non fece tempo a rispondere che la chiave girò nella toppa.
Il professore era di ritorno
Beh, diciamo che il ritratto disegnato così abilmente da Tanacca non lo rende una persona amabile...Sempre più contento che il prof sia morto, saranno parole forti ma è stato troppo un approfitatore schifoso