Esperienza reale La Femminilità di Mamma

Gorkypork

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molto interessante ma poi spero che sei passata un po da musa ispiratrice a saziare le sue voglie.
Una tua foto in perizoma sarebbe fantastico.
 
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ziougo

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Ma sei zio-ugo del forum cuckold?

Se sei tu posso dire a tutti che il tuo racconto nasce da una storia reale, che hai spesso ricordato in quel forum scambiando messaggi anche con me. Ricordo quando parlavi dell'eccitazione di tua moglie nel sapersi spiata da vostro figlio e della tua eccitazione per questa situazione. Allora non sapevi bene come sarebbe andata a finire... ora ci dirai. Avevi anche parlato dell'intrigo tra tua moglie e l'amico di tuo figlio che si segava per lei, ma non voglio anticipare nulla per non rovinare il tuo racconto e l'attesa di tanti che lo stanno seguendo con trepidazione..
si certo sono io, zio-ugo, ed ho molto piacere che tu confermi quelle che per me sono realtà, che mi sno capitate e sviluppate in anni e che poi ho raccolto, condensato e romanzato certamente nel tempo in questo racconto
 
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ziougo

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 4



Ero molto eccitata all’idea di vedere assieme a lui le foto che io già conoscevo, lui invece credo molto spaventato, non sapeva che io le avevo già viste, per cui credevo ne facesse una cernita e non mi mostrasse quelle che maggiormente lo avrebbero messo in imbarazzo.

Si trattava solo di trovare un pomeriggio o una mattina tutta per noi, dove nessuno ci avrebbe disturbato e noi avremmo potuto con calma metterci sul divano e vedere, commentare e goderci le sue foto, volevo capire cosa ci trovasse, come le vedeva, cosa ci trovava e che sensazioni ed emozioni gli procuravano. Insomma, volevo capire bene come mi vedeva e cosa preferiva di me, della mamma, cosa lo faceva più eccitare e soprattutto se provava il desiderio di scoparmi o se invece gli piaceva solo eccitarsi da voyeur.

Forse avrei preferito questa seconda ipotesi, alla quale forse avrei potuto accondiscendergli.

L’occasione arrivò, il marito sarebbe dovuto andare fuori città tutto il giorno e quindi potevamo avere tutta la giornata nostra.

Ci accordammo per il primo pomeriggio subito dopo pranzato, lui sarebbe rientrato dal lavoro e avrebbe tenuto il pomeriggio libero.

La mattina, dopo che il marito partì, feci tutte le faccende di casa, la doccia e scelsi l’abbigliamento adatto all’occasione. Decisi di non mettere il reggiseno, sotto un bel perizoma in pizzo nero, quello con il quale lui si sega maggiormente, ed un vestitino estivo leggero, che mi fasciava il busto mettendo in risalto i capezzolini e che era corto quanto bastava perché sedendosi sul divano lasciasse le cosce scoperte….insomma volevo piacergli e stimolarlo….. o forse volevo solo essere io bella per eccitarlo.

Rientrò a casa puntualissimo, elegante con il suo completo da lavoro e mi aiutò nel preparare il pranzo, restando a contatto con me, creando quella complicità che dalla sera precedente io e lui avevamo dentro di noi.

Sfioramenti, carezze furtive, profumi di cibo ma anche dei corpi ci caricavano e ridussero il pranzo solo ad alcuni antipastini mangiati in fretta e furia; poi subito di corsa sul divano con lui che era molto impaurito per quello che io avrei potuto pensare di lui.

Lo rilassai facilmente abbracciandolo e dicendogli che con questo atto avrebbe rimesso in ordine anche la sua vita, liberandosi di un peso ed imparando a condividere tutto con me, che in fondo mi sembrava di essere sempre stata aperta e comprensiva nei suoi confronti, forse anche troppo.

Nel contato notai come già era eccitato e la cosa non mi dispiacque affatto, del resto i miei capezzoli oramai erano evidenti sotto il vestitino e denotavano che pure io lo ero.

La situazione giustificava il tutto ed entrambi lo sapevamo, nessuno dei due però poteva immaginare come avrebbe potuto concludersi questa situazione decisamente particolare.

Lui apri il portatile e lo appoggio sulle ginocchia, io gli ero attaccata per poter vedere lo schermo senza riflessi, lui mi guardò, sorrise e mi chiese se dovessimo cominciare…. Annui e lui aprì una cartellina che era sul desktop.

Fui sorpresa perché di primo acchito mi sembrava non avesse selezionato le foto, ma che ci fossero tutte quelle che avevo trovato tempo prima, e ne fui felice; aveva capito che a questo punto la nostra complicità poteva, anzi doveva essere totale.

Si intravedevano le foto piccole, mi tornò a guardare negli occhi, io gli misi una mano sulla coscia e gli dissi “dai cominciamo, mi pare ce ne siano molte e voglio che me le spieghi tutte, come e dove le hai fate, perché le hai fatte e quali preferisci”.

Era emozionatissimo, ma cominciò raccontandomi per filo e per segno dove le aveva prese, in che occasione, come fece e cosa gli provocarono. Si sciolse un pochino alla volta anche vedendo che non mi arrabbiavo ma anzi, scherzavo su che male ero venuta, su che troia sembravo ma anche dicendo che alcune erano veramente belle e che era stato bravo.

Di colpo poi gli feci la domanda che dovevo fargli: “ma ti sei masturbato su tutte queste foto? Quali sono quelle che ti eccitano ed hai usato di più per eccitarti? E quali hai mostrato al tuo amico?”

Sbiancò, comincio come sempre a balbettare ma, dopo che carezzandogli la coscia lo tranquillizzai comincio a raccontare ed a dirmi tutto, prima tremando, poi con tranquillità, a volte scendendo anche in particolari. Scoprii così che preferiva quelle dove ero in intimo, o dove il vestito o la gonna erano messi in modo tale da lasciare vedere le cosce e le mutandine, insomma tutte quelle foto da vero voyeur, scoprì che era riuscito a fotografarmi anche mentre mi vestivo in camera, mentre sceglievo i vestiti e che quelle erano fra le sue preferite.

Era eccitatissimo, il bozzo nei pantaloni era evidente e molto vicino alla mia mano; la mia coscia completamente in vista e la sua erano a totale contatto e spesso nei movimenti si strusciavano. Non nego che ero eccitata anche io al punto che parlando mi lasciai anche sfuggire che magari ora che ci eravamo aperti l’una all’altro avrebbe anche potuto fotografarmi non di nascosto, pensando ad un'idea da sviluppare assieme per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.

A quella proposta lo vidi rinascere, divenire felice al punto che mi abbracciò di scatto e nel fare questo la mano che tenevo sulla sua coscia rimase imprigionata fra i nostri corpi proprio sopra al suo sesso, che in quel frangente senti grosso, gonfio e pulsante, facendomi ribollire il sangue in corpo.

Non dovevo cedere al desiderio quindi non feci nulla, ma poi, appena mi lasciò libera di respirare gli feci un’altra domanda programmata ed importantissima: “ora devi dirmi una cosa a cui tengo molto, una cosa che mi serve a capire come dovremo comportarci in futuro. Capisco la tua eccitazione in tutto questo contesto, posso anche capire che essendo la donna più vicina a te io sia quella con la quale hai più occasioni per prendere e rubare foto, eccitarti e conoscere la femminilità e l’erotismo, ma devi spiegarmi se questa eccitazione che poi si sfoga nella masturbazione, più che lecita alla tua età, deriva da un desiderio di fare anche all’amore con me o solo per il piacere di vedere il corpo di una donna matura nuda, insomma da un piacere voyeuristico (che di certo saprai che significa). Dimmi la verità perché è da questa risposta che poi dipenderà il nostro futuro rapporto”.

Lo avevo spiazzato, era nervoso, era bloccato e quindi aveva bisogno di una spinta, lo abbracciai e gli diedi molti bacini sul collo e dietro alle orecchie con fare affettuoso di mamma ma anche ambiguo di donna, volevo che trovasse la serenità e la fiducia per dirmi la verità.

Le sue mani mi accarezzavano la schiena senza avere il coraggio di accarezzarmi altrove, meglio, mi staccai e gli dissi di rispondere senza paura, che avrei capito tutto.

Mi disse che non avrebbe saputo rispondermi in modo totale, nel senso che è chiaro che tutto era nato per il piacere di guardarmi, di conoscermi, di spiarmi, certo anche solo lo spiare è trasgressione e quindi eccitazione.

Le prime volte la masturbazione era dettata da quello poi piano piano, avendomi ogni momento davanti agli occhi, il tutto divenne più morboso e le fantasie cominciarono, anche stimolate da video sul genere trovati in internet.

Quindi alcune fantasie sul fare sesso con me ci furono, ma prevalentemente la sua eccitazione nasceva dalla bellezza e dalla femminilità che io avevo e che lo stregava, lui adorava la Sandra femminile, la Sandra donna e non la Sandra mamma. L’incesto non lo eccitava, anzi lo inibiva, lui voleva la donna, la femminilità, i profumi e le curve che il mio corpo gli regalava durante la giornata.

Ne fui felice, non so se fosse la verità o meno (credo di sì) ma era quello che volevo e pregavo mi dicesse, aveva capito che esagerare avrebbe rovinato tutto e che quindi da ora in poi avremmo potuto giocare anche assieme perché il gioco non sarebbe degenerato troppo facilmente.

Lo vidi contento e vidi che buttava spesso lo sguardo verso le mie gambe e capii che la gonna era salita in modo spropositato, lasciando completamente a vista le mutandine in pizzo nero che tanto gli piacciono, e che attraverso il pizzo si intravedeva il taglio della mia figa che io sentivo molto umida.

Era il momento adatto e quindi aprii le gambe lasciandomi ammirare completamente, mi alzai e lascia scivolare a terra il vestitino restando con il solo perizoma addosso.

Era stupefatto, felice e stupefatto; “beh te lo meritavi, del resto mi hai già vista molte volte così in lavanderia di sfuggita, ma mai con questo perizoma addosso. So benissimo essere il tuo preferito, so benissimo quante seghe ti sei fatto annusandolo e forse fasciandoti il cazzo con lui. Oggi era giusto tu potessi vedermi mentre lo indosso” e così dicendo camminavo facendomi ammirare da tutti i punti di vista.

Gli presi il volto con le due mani e gli diedi un bacino sul naso ed uno sulla fronte, poi raccolsi il vestitino e me ne andai in lavanderia a rimettermi in ordine.

Quel pomeriggio fini così, eravamo entrambi felici e contenti, avevamo cominciato una nuova fase della nostra vita, senza per questo avere oltrepassato limiti forse troppo importanti.



CONTINUA
 

pantyhosel

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 4



Ero molto eccitata all’idea di vedere assieme a lui le foto che io già conoscevo, lui invece credo molto spaventato, non sapeva che io le avevo già viste, per cui credevo ne facesse una cernita e non mi mostrasse quelle che maggiormente lo avrebbero messo in imbarazzo.

Si trattava solo di trovare un pomeriggio o una mattina tutta per noi, dove nessuno ci avrebbe disturbato e noi avremmo potuto con calma metterci sul divano e vedere, commentare e goderci le sue foto, volevo capire cosa ci trovasse, come le vedeva, cosa ci trovava e che sensazioni ed emozioni gli procuravano. Insomma, volevo capire bene come mi vedeva e cosa preferiva di me, della mamma, cosa lo faceva più eccitare e soprattutto se provava il desiderio di scoparmi o se invece gli piaceva solo eccitarsi da voyeur.

Forse avrei preferito questa seconda ipotesi, alla quale forse avrei potuto accondiscendergli.

L’occasione arrivò, il marito sarebbe dovuto andare fuori città tutto il giorno e quindi potevamo avere tutta la giornata nostra.

Ci accordammo per il primo pomeriggio subito dopo pranzato, lui sarebbe rientrato dal lavoro e avrebbe tenuto il pomeriggio libero.

La mattina, dopo che il marito partì, feci tutte le faccende di casa, la doccia e scelsi l’abbigliamento adatto all’occasione. Decisi di non mettere il reggiseno, sotto un bel perizoma in pizzo nero, quello con il quale lui si sega maggiormente, ed un vestitino estivo leggero, che mi fasciava il busto mettendo in risalto i capezzolini e che era corto quanto bastava perché sedendosi sul divano lasciasse le cosce scoperte….insomma volevo piacergli e stimolarlo….. o forse volevo solo essere io bella per eccitarlo.

Rientrò a casa puntualissimo, elegante con il suo completo da lavoro e mi aiutò nel preparare il pranzo, restando a contatto con me, creando quella complicità che dalla sera precedente io e lui avevamo dentro di noi.

Sfioramenti, carezze furtive, profumi di cibo ma anche dei corpi ci caricavano e ridussero il pranzo solo ad alcuni antipastini mangiati in fretta e furia; poi subito di corsa sul divano con lui che era molto impaurito per quello che io avrei potuto pensare di lui.

Lo rilassai facilmente abbracciandolo e dicendogli che con questo atto avrebbe rimesso in ordine anche la sua vita, liberandosi di un peso ed imparando a condividere tutto con me, che in fondo mi sembrava di essere sempre stata aperta e comprensiva nei suoi confronti, forse anche troppo.

Nel contato notai come già era eccitato e la cosa non mi dispiacque affatto, del resto i miei capezzoli oramai erano evidenti sotto il vestitino e denotavano che pure io lo ero.

La situazione giustificava il tutto ed entrambi lo sapevamo, nessuno dei due però poteva immaginare come avrebbe potuto concludersi questa situazione decisamente particolare.

Lui apri il portatile e lo appoggio sulle ginocchia, io gli ero attaccata per poter vedere lo schermo senza riflessi, lui mi guardò, sorrise e mi chiese se dovessimo cominciare…. Annui e lui aprì una cartellina che era sul desktop.

Fui sorpresa perché di primo acchito mi sembrava non avesse selezionato le foto, ma che ci fossero tutte quelle che avevo trovato tempo prima, e ne fui felice; aveva capito che a questo punto la nostra complicità poteva, anzi doveva essere totale.

Si intravedevano le foto piccole, mi tornò a guardare negli occhi, io gli misi una mano sulla coscia e gli dissi “dai cominciamo, mi pare ce ne siano molte e voglio che me le spieghi tutte, come e dove le hai fate, perché le hai fatte e quali preferisci”.

Era emozionatissimo, ma cominciò raccontandomi per filo e per segno dove le aveva prese, in che occasione, come fece e cosa gli provocarono. Si sciolse un pochino alla volta anche vedendo che non mi arrabbiavo ma anzi, scherzavo su che male ero venuta, su che troia sembravo ma anche dicendo che alcune erano veramente belle e che era stato bravo.

Di colpo poi gli feci la domanda che dovevo fargli: “ma ti sei masturbato su tutte queste foto? Quali sono quelle che ti eccitano ed hai usato di più per eccitarti? E quali hai mostrato al tuo amico?”

Sbiancò, comincio come sempre a balbettare ma, dopo che carezzandogli la coscia lo tranquillizzai comincio a raccontare ed a dirmi tutto, prima tremando, poi con tranquillità, a volte scendendo anche in particolari. Scoprii così che preferiva quelle dove ero in intimo, o dove il vestito o la gonna erano messi in modo tale da lasciare vedere le cosce e le mutandine, insomma tutte quelle foto da vero voyeur, scoprì che era riuscito a fotografarmi anche mentre mi vestivo in camera, mentre sceglievo i vestiti e che quelle erano fra le sue preferite.

Era eccitatissimo, il bozzo nei pantaloni era evidente e molto vicino alla mia mano; la mia coscia completamente in vista e la sua erano a totale contatto e spesso nei movimenti si strusciavano. Non nego che ero eccitata anche io al punto che parlando mi lasciai anche sfuggire che magari ora che ci eravamo aperti l’una all’altro avrebbe anche potuto fotografarmi non di nascosto, pensando ad un'idea da sviluppare assieme per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.

A quella proposta lo vidi rinascere, divenire felice al punto che mi abbracciò di scatto e nel fare questo la mano che tenevo sulla sua coscia rimase imprigionata fra i nostri corpi proprio sopra al suo sesso, che in quel frangente senti grosso, gonfio e pulsante, facendomi ribollire il sangue in corpo.

Non dovevo cedere al desiderio quindi non feci nulla, ma poi, appena mi lasciò libera di respirare gli feci un’altra domanda programmata ed importantissima: “ora devi dirmi una cosa a cui tengo molto, una cosa che mi serve a capire come dovremo comportarci in futuro. Capisco la tua eccitazione in tutto questo contesto, posso anche capire che essendo la donna più vicina a te io sia quella con la quale hai più occasioni per prendere e rubare foto, eccitarti e conoscere la femminilità e l’erotismo, ma devi spiegarmi se questa eccitazione che poi si sfoga nella masturbazione, più che lecita alla tua età, deriva da un desiderio di fare anche all’amore con me o solo per il piacere di vedere il corpo di una donna matura nuda, insomma da un piacere voyeuristico (che di certo saprai che significa). Dimmi la verità perché è da questa risposta che poi dipenderà il nostro futuro rapporto”.

Lo avevo spiazzato, era nervoso, era bloccato e quindi aveva bisogno di una spinta, lo abbracciai e gli diedi molti bacini sul collo e dietro alle orecchie con fare affettuoso di mamma ma anche ambiguo di donna, volevo che trovasse la serenità e la fiducia per dirmi la verità.

Le sue mani mi accarezzavano la schiena senza avere il coraggio di accarezzarmi altrove, meglio, mi staccai e gli dissi di rispondere senza paura, che avrei capito tutto.

Mi disse che non avrebbe saputo rispondermi in modo totale, nel senso che è chiaro che tutto era nato per il piacere di guardarmi, di conoscermi, di spiarmi, certo anche solo lo spiare è trasgressione e quindi eccitazione.

Le prime volte la masturbazione era dettata da quello poi piano piano, avendomi ogni momento davanti agli occhi, il tutto divenne più morboso e le fantasie cominciarono, anche stimolate da video sul genere trovati in internet.

Quindi alcune fantasie sul fare sesso con me ci furono, ma prevalentemente la sua eccitazione nasceva dalla bellezza e dalla femminilità che io avevo e che lo stregava, lui adorava la Sandra femminile, la Sandra donna e non la Sandra mamma. L’incesto non lo eccitava, anzi lo inibiva, lui voleva la donna, la femminilità, i profumi e le curve che il mio corpo gli regalava durante la giornata.

Ne fui felice, non so se fosse la verità o meno (credo di sì) ma era quello che volevo e pregavo mi dicesse, aveva capito che esagerare avrebbe rovinato tutto e che quindi da ora in poi avremmo potuto giocare anche assieme perché il gioco non sarebbe degenerato troppo facilmente.

Lo vidi contento e vidi che buttava spesso lo sguardo verso le mie gambe e capii che la gonna era salita in modo spropositato, lasciando completamente a vista le mutandine in pizzo nero che tanto gli piacciono, e che attraverso il pizzo si intravedeva il taglio della mia figa che io sentivo molto umida.

Era il momento adatto e quindi aprii le gambe lasciandomi ammirare completamente, mi alzai e lascia scivolare a terra il vestitino restando con il solo perizoma addosso.

Era stupefatto, felice e stupefatto; “beh te lo meritavi, del resto mi hai già vista molte volte così in lavanderia di sfuggita, ma mai con questo perizoma addosso. So benissimo essere il tuo preferito, so benissimo quante seghe ti sei fatto annusandolo e forse fasciandoti il cazzo con lui. Oggi era giusto tu potessi vedermi mentre lo indosso” e così dicendo camminavo facendomi ammirare da tutti i punti di vista.

Gli presi il volto con le due mani e gli diedi un bacino sul naso ed uno sulla fronte, poi raccolsi il vestitino e me ne andai in lavanderia a rimettermi in ordine.

Quel pomeriggio fini così, eravamo entrambi felici e contenti, avevamo cominciato una nuova fase della nostra vita, senza per questo avere oltrepassato limiti forse troppo importanti.



CONTINUA
fantastico. eccitantissimo. continua. spero tu possa parlare di collant e autoreggenti
 

sormarco

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Ero molto eccitata all’idea di vedere assieme a lui le foto che io già conoscevo, lui invece credo molto spaventato, non sapeva che io le avevo già viste, per cui credevo ne facesse una cernita e non mi mostrasse quelle che maggiormente lo avrebbero messo in imbarazzo.

Si trattava solo di trovare un pomeriggio o una mattina tutta per noi, dove nessuno ci avrebbe disturbato e noi avremmo potuto con calma metterci sul divano e vedere, commentare e goderci le sue foto, volevo capire cosa ci trovasse, come le vedeva, cosa ci trovava e che sensazioni ed emozioni gli procuravano. Insomma, volevo capire bene come mi vedeva e cosa preferiva di me, della mamma, cosa lo faceva più eccitare e soprattutto se provava il desiderio di scoparmi o se invece gli piaceva solo eccitarsi da voyeur.

Forse avrei preferito questa seconda ipotesi, alla quale forse avrei potuto accondiscendergli.

L’occasione arrivò, il marito sarebbe dovuto andare fuori città tutto il giorno e quindi potevamo avere tutta la giornata nostra.

Ci accordammo per il primo pomeriggio subito dopo pranzato, lui sarebbe rientrato dal lavoro e avrebbe tenuto il pomeriggio libero.

La mattina, dopo che il marito partì, feci tutte le faccende di casa, la doccia e scelsi l’abbigliamento adatto all’occasione. Decisi di non mettere il reggiseno, sotto un bel perizoma in pizzo nero, quello con il quale lui si sega maggiormente, ed un vestitino estivo leggero, che mi fasciava il busto mettendo in risalto i capezzolini e che era corto quanto bastava perché sedendosi sul divano lasciasse le cosce scoperte….insomma volevo piacergli e stimolarlo….. o forse volevo solo essere io bella per eccitarlo.

Rientrò a casa puntualissimo, elegante con il suo completo da lavoro e mi aiutò nel preparare il pranzo, restando a contatto con me, creando quella complicità che dalla sera precedente io e lui avevamo dentro di noi.

Sfioramenti, carezze furtive, profumi di cibo ma anche dei corpi ci caricavano e ridussero il pranzo solo ad alcuni antipastini mangiati in fretta e furia; poi subito di corsa sul divano con lui che era molto impaurito per quello che io avrei potuto pensare di lui.

Lo rilassai facilmente abbracciandolo e dicendogli che con questo atto avrebbe rimesso in ordine anche la sua vita, liberandosi di un peso ed imparando a condividere tutto con me, che in fondo mi sembrava di essere sempre stata aperta e comprensiva nei suoi confronti, forse anche troppo.

Nel contato notai come già era eccitato e la cosa non mi dispiacque affatto, del resto i miei capezzoli oramai erano evidenti sotto il vestitino e denotavano che pure io lo ero.

La situazione giustificava il tutto ed entrambi lo sapevamo, nessuno dei due però poteva immaginare come avrebbe potuto concludersi questa situazione decisamente particolare.

Lui apri il portatile e lo appoggio sulle ginocchia, io gli ero attaccata per poter vedere lo schermo senza riflessi, lui mi guardò, sorrise e mi chiese se dovessimo cominciare…. Annui e lui aprì una cartellina che era sul desktop.

Fui sorpresa perché di primo acchito mi sembrava non avesse selezionato le foto, ma che ci fossero tutte quelle che avevo trovato tempo prima, e ne fui felice; aveva capito che a questo punto la nostra complicità poteva, anzi doveva essere totale.

Si intravedevano le foto piccole, mi tornò a guardare negli occhi, io gli misi una mano sulla coscia e gli dissi “dai cominciamo, mi pare ce ne siano molte e voglio che me le spieghi tutte, come e dove le hai fate, perché le hai fatte e quali preferisci”.

Era emozionatissimo, ma cominciò raccontandomi per filo e per segno dove le aveva prese, in che occasione, come fece e cosa gli provocarono. Si sciolse un pochino alla volta anche vedendo che non mi arrabbiavo ma anzi, scherzavo su che male ero venuta, su che troia sembravo ma anche dicendo che alcune erano veramente belle e che era stato bravo.

Di colpo poi gli feci la domanda che dovevo fargli: “ma ti sei masturbato su tutte queste foto? Quali sono quelle che ti eccitano ed hai usato di più per eccitarti? E quali hai mostrato al tuo amico?”

Sbiancò, comincio come sempre a balbettare ma, dopo che carezzandogli la coscia lo tranquillizzai comincio a raccontare ed a dirmi tutto, prima tremando, poi con tranquillità, a volte scendendo anche in particolari. Scoprii così che preferiva quelle dove ero in intimo, o dove il vestito o la gonna erano messi in modo tale da lasciare vedere le cosce e le mutandine, insomma tutte quelle foto da vero voyeur, scoprì che era riuscito a fotografarmi anche mentre mi vestivo in camera, mentre sceglievo i vestiti e che quelle erano fra le sue preferite.

Era eccitatissimo, il bozzo nei pantaloni era evidente e molto vicino alla mia mano; la mia coscia completamente in vista e la sua erano a totale contatto e spesso nei movimenti si strusciavano. Non nego che ero eccitata anche io al punto che parlando mi lasciai anche sfuggire che magari ora che ci eravamo aperti l’una all’altro avrebbe anche potuto fotografarmi non di nascosto, pensando ad un'idea da sviluppare assieme per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.

A quella proposta lo vidi rinascere, divenire felice al punto che mi abbracciò di scatto e nel fare questo la mano che tenevo sulla sua coscia rimase imprigionata fra i nostri corpi proprio sopra al suo sesso, che in quel frangente senti grosso, gonfio e pulsante, facendomi ribollire il sangue in corpo.

Non dovevo cedere al desiderio quindi non feci nulla, ma poi, appena mi lasciò libera di respirare gli feci un’altra domanda programmata ed importantissima: “ora devi dirmi una cosa a cui tengo molto, una cosa che mi serve a capire come dovremo comportarci in futuro. Capisco la tua eccitazione in tutto questo contesto, posso anche capire che essendo la donna più vicina a te io sia quella con la quale hai più occasioni per prendere e rubare foto, eccitarti e conoscere la femminilità e l’erotismo, ma devi spiegarmi se questa eccitazione che poi si sfoga nella masturbazione, più che lecita alla tua età, deriva da un desiderio di fare anche all’amore con me o solo per il piacere di vedere il corpo di una donna matura nuda, insomma da un piacere voyeuristico (che di certo saprai che significa). Dimmi la verità perché è da questa risposta che poi dipenderà il nostro futuro rapporto”.

Lo avevo spiazzato, era nervoso, era bloccato e quindi aveva bisogno di una spinta, lo abbracciai e gli diedi molti bacini sul collo e dietro alle orecchie con fare affettuoso di mamma ma anche ambiguo di donna, volevo che trovasse la serenità e la fiducia per dirmi la verità.

Le sue mani mi accarezzavano la schiena senza avere il coraggio di accarezzarmi altrove, meglio, mi staccai e gli dissi di rispondere senza paura, che avrei capito tutto.

Mi disse che non avrebbe saputo rispondermi in modo totale, nel senso che è chiaro che tutto era nato per il piacere di guardarmi, di conoscermi, di spiarmi, certo anche solo lo spiare è trasgressione e quindi eccitazione.

Le prime volte la masturbazione era dettata da quello poi piano piano, avendomi ogni momento davanti agli occhi, il tutto divenne più morboso e le fantasie cominciarono, anche stimolate da video sul genere trovati in internet.

Quindi alcune fantasie sul fare sesso con me ci furono, ma prevalentemente la sua eccitazione nasceva dalla bellezza e dalla femminilità che io avevo e che lo stregava, lui adorava la Sandra femminile, la Sandra donna e non la Sandra mamma. L’incesto non lo eccitava, anzi lo inibiva, lui voleva la donna, la femminilità, i profumi e le curve che il mio corpo gli regalava durante la giornata.

Ne fui felice, non so se fosse la verità o meno (credo di sì) ma era quello che volevo e pregavo mi dicesse, aveva capito che esagerare avrebbe rovinato tutto e che quindi da ora in poi avremmo potuto giocare anche assieme perché il gioco non sarebbe degenerato troppo facilmente.

Lo vidi contento e vidi che buttava spesso lo sguardo verso le mie gambe e capii che la gonna era salita in modo spropositato, lasciando completamente a vista le mutandine in pizzo nero che tanto gli piacciono, e che attraverso il pizzo si intravedeva il taglio della mia figa che io sentivo molto umida.

Era il momento adatto e quindi aprii le gambe lasciandomi ammirare completamente, mi alzai e lascia scivolare a terra il vestitino restando con il solo perizoma addosso.

Era stupefatto, felice e stupefatto; “beh te lo meritavi, del resto mi hai già vista molte volte così in lavanderia di sfuggita, ma mai con questo perizoma addosso. So benissimo essere il tuo preferito, so benissimo quante seghe ti sei fatto annusandolo e forse fasciandoti il cazzo con lui. Oggi era giusto tu potessi vedermi mentre lo indosso” e così dicendo camminavo facendomi ammirare da tutti i punti di vista.

Gli presi il volto con le due mani e gli diedi un bacino sul naso ed uno sulla fronte, poi raccolsi il vestitino e me ne andai in lavanderia a rimettermi in ordine.

Quel pomeriggio fini così, eravamo entrambi felici e contenti, avevamo cominciato una nuova fase della nostra vita, senza per questo avere oltrepassato limiti forse troppo importanti.



CONTINUA
Lo volevi morto quel povero ragazzo, non gli hai permesso di sentire l'odore alla fonte.
 

Ale888

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Ero molto eccitata all’idea di vedere assieme a lui le foto che io già conoscevo, lui invece credo molto spaventato, non sapeva che io le avevo già viste, per cui credevo ne facesse una cernita e non mi mostrasse quelle che maggiormente lo avrebbero messo in imbarazzo.

Si trattava solo di trovare un pomeriggio o una mattina tutta per noi, dove nessuno ci avrebbe disturbato e noi avremmo potuto con calma metterci sul divano e vedere, commentare e goderci le sue foto, volevo capire cosa ci trovasse, come le vedeva, cosa ci trovava e che sensazioni ed emozioni gli procuravano. Insomma, volevo capire bene come mi vedeva e cosa preferiva di me, della mamma, cosa lo faceva più eccitare e soprattutto se provava il desiderio di scoparmi o se invece gli piaceva solo eccitarsi da voyeur.

Forse avrei preferito questa seconda ipotesi, alla quale forse avrei potuto accondiscendergli.

L’occasione arrivò, il marito sarebbe dovuto andare fuori città tutto il giorno e quindi potevamo avere tutta la giornata nostra.

Ci accordammo per il primo pomeriggio subito dopo pranzato, lui sarebbe rientrato dal lavoro e avrebbe tenuto il pomeriggio libero.

La mattina, dopo che il marito partì, feci tutte le faccende di casa, la doccia e scelsi l’abbigliamento adatto all’occasione. Decisi di non mettere il reggiseno, sotto un bel perizoma in pizzo nero, quello con il quale lui si sega maggiormente, ed un vestitino estivo leggero, che mi fasciava il busto mettendo in risalto i capezzolini e che era corto quanto bastava perché sedendosi sul divano lasciasse le cosce scoperte….insomma volevo piacergli e stimolarlo….. o forse volevo solo essere io bella per eccitarlo.

Rientrò a casa puntualissimo, elegante con il suo completo da lavoro e mi aiutò nel preparare il pranzo, restando a contatto con me, creando quella complicità che dalla sera precedente io e lui avevamo dentro di noi.

Sfioramenti, carezze furtive, profumi di cibo ma anche dei corpi ci caricavano e ridussero il pranzo solo ad alcuni antipastini mangiati in fretta e furia; poi subito di corsa sul divano con lui che era molto impaurito per quello che io avrei potuto pensare di lui.

Lo rilassai facilmente abbracciandolo e dicendogli che con questo atto avrebbe rimesso in ordine anche la sua vita, liberandosi di un peso ed imparando a condividere tutto con me, che in fondo mi sembrava di essere sempre stata aperta e comprensiva nei suoi confronti, forse anche troppo.

Nel contato notai come già era eccitato e la cosa non mi dispiacque affatto, del resto i miei capezzoli oramai erano evidenti sotto il vestitino e denotavano che pure io lo ero.

La situazione giustificava il tutto ed entrambi lo sapevamo, nessuno dei due però poteva immaginare come avrebbe potuto concludersi questa situazione decisamente particolare.

Lui apri il portatile e lo appoggio sulle ginocchia, io gli ero attaccata per poter vedere lo schermo senza riflessi, lui mi guardò, sorrise e mi chiese se dovessimo cominciare…. Annui e lui aprì una cartellina che era sul desktop.

Fui sorpresa perché di primo acchito mi sembrava non avesse selezionato le foto, ma che ci fossero tutte quelle che avevo trovato tempo prima, e ne fui felice; aveva capito che a questo punto la nostra complicità poteva, anzi doveva essere totale.

Si intravedevano le foto piccole, mi tornò a guardare negli occhi, io gli misi una mano sulla coscia e gli dissi “dai cominciamo, mi pare ce ne siano molte e voglio che me le spieghi tutte, come e dove le hai fate, perché le hai fatte e quali preferisci”.

Era emozionatissimo, ma cominciò raccontandomi per filo e per segno dove le aveva prese, in che occasione, come fece e cosa gli provocarono. Si sciolse un pochino alla volta anche vedendo che non mi arrabbiavo ma anzi, scherzavo su che male ero venuta, su che troia sembravo ma anche dicendo che alcune erano veramente belle e che era stato bravo.

Di colpo poi gli feci la domanda che dovevo fargli: “ma ti sei masturbato su tutte queste foto? Quali sono quelle che ti eccitano ed hai usato di più per eccitarti? E quali hai mostrato al tuo amico?”

Sbiancò, comincio come sempre a balbettare ma, dopo che carezzandogli la coscia lo tranquillizzai comincio a raccontare ed a dirmi tutto, prima tremando, poi con tranquillità, a volte scendendo anche in particolari. Scoprii così che preferiva quelle dove ero in intimo, o dove il vestito o la gonna erano messi in modo tale da lasciare vedere le cosce e le mutandine, insomma tutte quelle foto da vero voyeur, scoprì che era riuscito a fotografarmi anche mentre mi vestivo in camera, mentre sceglievo i vestiti e che quelle erano fra le sue preferite.

Era eccitatissimo, il bozzo nei pantaloni era evidente e molto vicino alla mia mano; la mia coscia completamente in vista e la sua erano a totale contatto e spesso nei movimenti si strusciavano. Non nego che ero eccitata anche io al punto che parlando mi lasciai anche sfuggire che magari ora che ci eravamo aperti l’una all’altro avrebbe anche potuto fotografarmi non di nascosto, pensando ad un'idea da sviluppare assieme per vedere cosa ne sarebbe venuto fuori.

A quella proposta lo vidi rinascere, divenire felice al punto che mi abbracciò di scatto e nel fare questo la mano che tenevo sulla sua coscia rimase imprigionata fra i nostri corpi proprio sopra al suo sesso, che in quel frangente senti grosso, gonfio e pulsante, facendomi ribollire il sangue in corpo.

Non dovevo cedere al desiderio quindi non feci nulla, ma poi, appena mi lasciò libera di respirare gli feci un’altra domanda programmata ed importantissima: “ora devi dirmi una cosa a cui tengo molto, una cosa che mi serve a capire come dovremo comportarci in futuro. Capisco la tua eccitazione in tutto questo contesto, posso anche capire che essendo la donna più vicina a te io sia quella con la quale hai più occasioni per prendere e rubare foto, eccitarti e conoscere la femminilità e l’erotismo, ma devi spiegarmi se questa eccitazione che poi si sfoga nella masturbazione, più che lecita alla tua età, deriva da un desiderio di fare anche all’amore con me o solo per il piacere di vedere il corpo di una donna matura nuda, insomma da un piacere voyeuristico (che di certo saprai che significa). Dimmi la verità perché è da questa risposta che poi dipenderà il nostro futuro rapporto”.

Lo avevo spiazzato, era nervoso, era bloccato e quindi aveva bisogno di una spinta, lo abbracciai e gli diedi molti bacini sul collo e dietro alle orecchie con fare affettuoso di mamma ma anche ambiguo di donna, volevo che trovasse la serenità e la fiducia per dirmi la verità.

Le sue mani mi accarezzavano la schiena senza avere il coraggio di accarezzarmi altrove, meglio, mi staccai e gli dissi di rispondere senza paura, che avrei capito tutto.

Mi disse che non avrebbe saputo rispondermi in modo totale, nel senso che è chiaro che tutto era nato per il piacere di guardarmi, di conoscermi, di spiarmi, certo anche solo lo spiare è trasgressione e quindi eccitazione.

Le prime volte la masturbazione era dettata da quello poi piano piano, avendomi ogni momento davanti agli occhi, il tutto divenne più morboso e le fantasie cominciarono, anche stimolate da video sul genere trovati in internet.

Quindi alcune fantasie sul fare sesso con me ci furono, ma prevalentemente la sua eccitazione nasceva dalla bellezza e dalla femminilità che io avevo e che lo stregava, lui adorava la Sandra femminile, la Sandra donna e non la Sandra mamma. L’incesto non lo eccitava, anzi lo inibiva, lui voleva la donna, la femminilità, i profumi e le curve che il mio corpo gli regalava durante la giornata.

Ne fui felice, non so se fosse la verità o meno (credo di sì) ma era quello che volevo e pregavo mi dicesse, aveva capito che esagerare avrebbe rovinato tutto e che quindi da ora in poi avremmo potuto giocare anche assieme perché il gioco non sarebbe degenerato troppo facilmente.

Lo vidi contento e vidi che buttava spesso lo sguardo verso le mie gambe e capii che la gonna era salita in modo spropositato, lasciando completamente a vista le mutandine in pizzo nero che tanto gli piacciono, e che attraverso il pizzo si intravedeva il taglio della mia figa che io sentivo molto umida.

Era il momento adatto e quindi aprii le gambe lasciandomi ammirare completamente, mi alzai e lascia scivolare a terra il vestitino restando con il solo perizoma addosso.

Era stupefatto, felice e stupefatto; “beh te lo meritavi, del resto mi hai già vista molte volte così in lavanderia di sfuggita, ma mai con questo perizoma addosso. So benissimo essere il tuo preferito, so benissimo quante seghe ti sei fatto annusandolo e forse fasciandoti il cazzo con lui. Oggi era giusto tu potessi vedermi mentre lo indosso” e così dicendo camminavo facendomi ammirare da tutti i punti di vista.

Gli presi il volto con le due mani e gli diedi un bacino sul naso ed uno sulla fronte, poi raccolsi il vestitino e me ne andai in lavanderia a rimettermi in ordine.

Quel pomeriggio fini così, eravamo entrambi felici e contenti, avevamo cominciato una nuova fase della nostra vita, senza per questo avere oltrepassato limiti forse troppo importanti.



CONTINUA
Eccezzionale!!! 👏👏👏👏
 
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ziougo

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 5



Ebbene oramai il passo era stato fatto, io sapevo di lui e lui sapeva che io sapevo, ma soprattutto sapeva che accettavo quello che faceva, sempre nel limite della fantasia e del reciproco gioco; mai e poi mai gli feci percepire che sarebbe potuto finire in modo troppo fisico.

Insomma, da quel giorno fra noi ci fu una bellissima intesa ed anche il nostro rapporto ne stava giovando, lui era molto galante con me, mi faceva mille e mille complimenti, a volte azzardava anche carezzine poco da figlio, ma io lo guardavo di brutto e poi sorridevo, in fondo mi facevano molto piacere, mi facevano sentire quello che desideravo essere, una donna che ancora riesce a stimolare il desiderio maschile.

Anche le nostre intimità divennero, se non maggiori, sicuramente più alla luce del sole, si girava senza problemi mezzi nudi per casa e ci si commentava anche, spesso chiedevamo pareri l’un l’altro su come vestirsi e ci provocavamo per andare in giro sempre più provocanti, anche assieme.

Si, quella era una delle cose che più ci piacevano, uscire assieme; qualsiasi scusa era buona, fare la spesa, fare shopping o commissioni varie, ogni motivo era lecito e si usciva assieme come se fossimo amanti e non madre e figlio. Lui mi diceva come voleva che io mi vestissi ed io dicevo a lui come volevo io si vestisse lui, a volte eleganti ed in tiro a volte sportivissimi, ma sempre in coppia e spesso anche mano nella mano.

Spesso si andava in cittadine vicine, dove non era possibile essere riconosciuti e quindi potere avere atteggiamenti più ambigui e magari vestirsi in modo non consono per incontrare persone conosciute, insomma io ero tornata ragazzina, la ragazza a cui piace cazzeggiare e tirarsela anche un pochino.

Si faceva spesso gli stronzetti anche con i commessi e le commesse in alcuni negozi, specialmente quelli di scarpe e di abbigliamento.

Ad esempio, un giorno mi chiese di provocare una commessa in un negozio di intimo, entrammo separatamente in modo da far credere che non eravamo assieme, così io potevo sembrare sola ed abbordabile mentre lui guardava quanto accadeva. Insomma, mi chiese di provare dei completini che mi piacessero e di chiedere alla commessa di aiutarmi, di darmi un parere nello scegliere l’uno o l’altro, insomma di provocarla per vedere come reagisse.

Fu sensazionale, potevo essere libera di essere la puttanella che non ero ma che avrei voluto almeno provare ad essere (in questa cosa il rapporto con mio figlio mi sdoganò da questo taboo, senza per questo divenire puttanella, solo per gioco), provocai quella povera ragazza in modo folle ma essenziale.

Non era bellissima, portava degli spessi occhiali e pareva molto insicura, anche se l’abbigliamento imposto dal negozio la rendeva se non altro intrigante: vestitino corto con calze leggerissime e scarpe con tacco non troppo evidente ma femminile.

Il fatto che le dessi molta confidenza e che la volessi coinvolgere nelle mie scelte, anche con un comportamento molto libero e lasciandomi vedere praticamente nuda, la fece sentire importante e considerata; quindi, era contenta e legò molto volentieri subito. I commenti, le allusioni, alcune futili carezze ci permisero di entrare in sintonia ed arrivai fino al punto di chiederle che intimo indossasse lei e di farmelo vedere.

Non era male fisicamente, anzi, e glielo dissi, le dissi che doveva aprirsi di più, cambiare occhiali e valorizzarsi perché era una splendida ragazza; insomma entrammo in confidenza e buttai le basi per tornare a vederci.

Poi le dissi che ero indecisa e che avrei voluto che un maschietto mi desse un parere, se per caso non conosceva nessuno in negozio di cui potersi fidare.

Lei disse che non c’era nessuno di conosciuto, che se avessi voluto avrebbe chiamato una sua collega, ma io dissi assolutamente di no, a livello femminile il suo giudizio era decisamente sufficiente e che non potevo pretendere di meglio. Poi le indicai mio figlio dicendole che forse un ragazzo giovane era anche più facile da convincere per chiedere un parere, sicuramente sarebbe stato felice di poterlo dare, soprattutto se a chiederglielo fosse stata una bella ragazza come lei.

Si rifiutò categoricamente di andarlo a chiamare, disse che non era etico e poi che si sarebbe vergognata moto, allora la sorpresi e con il movimento di un dito mi feci vedere da lui e lo chiamai verso il camerino. Recitò benissimo, facendo finta di non capire, guardandosi in giro come se non fosse convinto che l’invito fosse rivolto a lui, poi si avvicinò e chiese cosa desiderassi. La commessa mi guardo sbalordita e divenne rossa paonazza, balbetto un po' e poi disse sottovoce che la signora, indicando me, voleva avere un consiglio su che completino le stava meglio e se lui, in qualità di maschietto, volesse prestarsi.

Fu bravissimo, tentennò un po' ma poi acconsenti dicendo che ne sarebbe stato onorato, ma che si sentiva anche un pochino in imbarazzo a trovarsi in quella situazione con due belle femmine come noi. Sorridemmo tutti ma la commessa si vedeva benissimo che era completamente nel pallone, che si sentiva in una situazione mai vissuta e non sua.

Per sdrammatizzare aprii subito la tendina del camerino lasciandomi ammirare in un completino in pizzo e raso blu, perizoma e reggiseno push up a balconcino. Mi stava molto bene valorizzando il mio bel culetto e pompandomi in alto il poco seno che avevo. Mio figlio rimase a bocca aperta dicendo che ero una donna splendida e che questo completino era perfetto per me e che non capisce come la commessa avesse voluto richiedere un ulteriore parere. Lei, sentitasi presa in mezzo, disse che la volontà di un ulteriore parere era della signora e non sua e che pure lei trovava che questo capo intimo fosse perfetto per me.

Feci la smorfiosetta e ringrazia dei complimenti entrambi, poi dissi che ora volevo mi vedessero con l’altro completino per poi decidere quale prendere. Accostai la tendina lasciando una ampia possibilità di sbirciarci dentro e mi spogliai per indossare l’altro facendo con molta calma in modo che entrambi potessero vedermi completamente nuda.

Mio figlio infatti sbirciò e poi guardò negli occhi la commessa che pure aveva sbirciato, facendo una faccia di gran gradimento……poi io indossai il completino sempre perizoma e reggiseno push up ma in seta verde; a me piaceva di più era diverso da quelli che già avevo e la seta poi mi accarezzava molto eccitandomi non poco; i capezzolini si inturgidirono e divennero evidenti. Aprii il camerino ed entrambi condivisero il mio parere, ammirando il segno che il capezzolino evidenziava sul reggiseno e sula seta. Insomma, comprai quello promettendo alla ragazza che il suo aiuto era stato determinante e che sarei di certo tornata per lei, e lo dissi in modo che anche la sua collega mi sentisse in modo da farle fare bella figura, poi uscii dopo averle dato un bacino sulla guancia.

Girato l’angolo aspettai che uscisse anche mio figlio e lo vidi anche lui con un pacchetto in mano. Prima di uscire infatti era andato dalla commessa chiedendole di impacchettargli anche il completino blu perché me lo voleva regalare e quindi la ringraziò per averlo coinvolto in quella cosa ma di fare presto perché mi avrebbe rincorso per regalarmelo.

Ecco queste sono le cose che ora capitava di fare e che evidenziavano una complicità senza sesso ma molto molto sensuale ed eccitante, che oramai ci caratterizzava e che, non nego, portava entrambi a doversi a volte masturbare pensando l’uno all’altra.

CONTINUA
 

Shark90

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storia fantastica, calcolando che fare un racconto reale o di fantasia poco mi importa sinceramente come fanno altri, raccontare mamma e figlio non è mai facile, perchè da li a sbagliare e cadere nella solita monotonia dei racconti che si leggono che scopano in 5 minuti è un attimo, invece complimenti riesci ad essere emozionante e fare sempre quel passettino in più invece che il passettino in meno, spero non ti fai rovinare la voglia di continuare a raccontare dai cazzari da tastiera io scrivevo racconti prima e mi sono fermato per loro, aspetto il prossimo racconto che sarà ancora piu eccitante già lo so
 
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ziougo

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storia fantastica, calcolando che fare un racconto reale o di fantasia poco mi importa sinceramente come fanno altri, raccontare mamma e figlio non è mai facile, perchè da li a sbagliare e cadere nella solita monotonia dei racconti che si leggono che scopano in 5 minuti è un attimo, invece complimenti riesci ad essere emozionante e fare sempre quel passettino in più invece che il passettino in meno, spero non ti fai rovinare la voglia di continuare a raccontare dai cazzari da tastiera io scrivevo racconti prima e mi sono fermato per loro, aspetto il prossimo racconto che sarà ancora piu eccitante già lo so
grazie mille, ecco cosa voglio sentire come commenti, magari anche più spinti e riferiti ai fatti ma corretti come fa Shark, grazie mille
 

xgoblinx

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Bravo Ziougo, mi piace molto come scrivi e ti faccio i miei complimenti. Un racconto anche se erotico è comunque innanzitutto un racconto e quindi se non è scorrevole e ben scritto, almeno per me, cade anche tutto il resto. Sono davvero molto curioso di leggere il seguito adesso, scoprire come si è sviluppato questo rapporto "particolare, perchè sei riuscito a trasmettere le tante sensazioni diverse provate dai protagonisti come l'eccitazione, il senso del probito, l'imbarazzo e via dicendo...
 
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Bravo Ziougo, mi piace molto come scrivi e ti faccio i miei complimenti. Un racconto anche se erotico è comunque innanzitutto un racconto e quindi se non è scorrevole e ben scritto, almeno per me, cade anche tutto il resto. Sono davvero molto curioso di leggere il seguito adesso, scoprire come si è sviluppato questo rapporto "particolare, perchè sei riuscito a trasmettere le tante sensazioni diverse provate dai protagonisti come l'eccitazione, il senso del probito, l'imbarazzo e via dicendo...
grazie sei proprio gentile e sono felice che oltre all'erotismo la lettura sia scorrevole
 

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