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A chi non è capitato durante l'adolescenza di avere un'amica del cuore alla quale raccontavi tutto, ma proprio tutto? Lei si chiamava Elena, abitava nel mio stesso palazzo e la conoscevo da sempre. Ogni pomeriggio passavamo ore insieme a giocare, a volte a casa dei miei, a volte a casa dei suoi. All'epoca eravamo solo due bambini, ma il rapporto inevitabilmente cambiò nel corso degli anni.
Durante le nostre lotte sul letto, ad esempio, iniziai a notare che il pene diventava più grosso e duro. E in modo del tutto naturale le mie mani andavano a palpare le tette di Elena che piano, piano crescevano. Un pomeriggio, solo a casa, strofinandomi su una rivista venni per la prima volta. Fu un grande spavento, non sapevo neppure cosa fosse quel liquido semi-trasparente che aveva imbrattato la rivista su cui mi stato strofinando. Non ne feci parola neanche con Elena per alcune settimane finché non iniziai a capire come funzionava.
"Elena, sai, ho scoperto una cosa..." le confessai intimidito un pomeriggio mentre facevamo i compiti a casa mia. Lei mi guardò incuriosita...."Cosa?".
"Non so come dirtelo...ma posso fartelo vedere" le dissi.
"Ok".
Mi abbassai rapidamente i pantaloni e rimasi solo con gli slip. Il cazzo sotto era già duro.
"Ma che fai? Sei scemo?", mi chiese ridendo.
"Guarda...", lo tirai fuori e iniziai a toccarmelo come avevo imparato. Elena non staccò gli occhi dal mio cazzo ma purtroppo, rispetto a quando lo facevo da solo, riuscì a resistere davvero poco tempo prima di sentire l'impellente stimolo di venire.
"Elena, guarda che succede ora" sussurrai prima che il primo schizzo di sperma finisse per terra. Lei mi osservava stupita...Quando finì ci guardammo negli occhi.
"Ma non è pipì...cos'é?" mi chiese Elena.
Mi ricomposi e mi sedetti accanto a lei: "L'ho scoperto da poco anche io, la prima volta mi sono spaventato un casino...poi ho cercato su internet...questo liquido bianco si chiama sperma. Fa un odore strano, vuoi sentirlo?".
Raccolsi la sborra che era finita per terra con un fazzoletto e lo avvicinai al suo naso. Elena annusò e rise. Poi si alzò.
Per lei era arrivata l'ora di tornare a casa. Ma prima di andare via si fermò sulla porta: "La prossima volta posso provare a farlo uscire io?".
Durante le nostre lotte sul letto, ad esempio, iniziai a notare che il pene diventava più grosso e duro. E in modo del tutto naturale le mie mani andavano a palpare le tette di Elena che piano, piano crescevano. Un pomeriggio, solo a casa, strofinandomi su una rivista venni per la prima volta. Fu un grande spavento, non sapevo neppure cosa fosse quel liquido semi-trasparente che aveva imbrattato la rivista su cui mi stato strofinando. Non ne feci parola neanche con Elena per alcune settimane finché non iniziai a capire come funzionava.
"Elena, sai, ho scoperto una cosa..." le confessai intimidito un pomeriggio mentre facevamo i compiti a casa mia. Lei mi guardò incuriosita...."Cosa?".
"Non so come dirtelo...ma posso fartelo vedere" le dissi.
"Ok".
Mi abbassai rapidamente i pantaloni e rimasi solo con gli slip. Il cazzo sotto era già duro.
"Ma che fai? Sei scemo?", mi chiese ridendo.
"Guarda...", lo tirai fuori e iniziai a toccarmelo come avevo imparato. Elena non staccò gli occhi dal mio cazzo ma purtroppo, rispetto a quando lo facevo da solo, riuscì a resistere davvero poco tempo prima di sentire l'impellente stimolo di venire.
"Elena, guarda che succede ora" sussurrai prima che il primo schizzo di sperma finisse per terra. Lei mi osservava stupita...Quando finì ci guardammo negli occhi.
"Ma non è pipì...cos'é?" mi chiese Elena.
Mi ricomposi e mi sedetti accanto a lei: "L'ho scoperto da poco anche io, la prima volta mi sono spaventato un casino...poi ho cercato su internet...questo liquido bianco si chiama sperma. Fa un odore strano, vuoi sentirlo?".
Raccolsi la sborra che era finita per terra con un fazzoletto e lo avvicinai al suo naso. Elena annusò e rise. Poi si alzò.
Per lei era arrivata l'ora di tornare a casa. Ma prima di andare via si fermò sulla porta: "La prossima volta posso provare a farlo uscire io?".