Esperienza reale Prime esperienze scambiste di una neo-diciottenne

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pippo_minn

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PREMESSA
Mentre mi accingo a pubblicare il quinto capitolo del mio racconto, devo ringraziare ancora una volta tutti voi che mi leggete con tanto affetto.
Per me e Francesco è molto eccitante aprire questi “cassetti della memoria” e poterli condividere.
Unico obiettivo del mettere tutto nero su bianco è potervi rendere partecipi delle nostre sensazioni, esattamente così come le abbiamo provate allora.
Per questo motivo abbiamo deciso di azzardare un esperimento, nell’ottica di rendere ancora più reale quello che tentiamo di trasmettervi per iscritto. Ecco perché troverete, intercalate al racconto, delle immagini che riteniamo possano rendere al meglio la situazione descritta.
Per noi è stato un lavoro gravoso ma altrettanto eccitante.
Un grazie sincero a Francesco per le serate (nottate!) passate al PC alla ricerca e conseguente elaborazione di immagini che meglio potessero essere utilizzate allo scopo.
Buona lettura e visione.

CAPITOLO 5
Tutto avvenne nello spazio di pochissimi istanti.
Attendevo di capire che intenzioni aveva il ragazzo.
L’ennesimo sussulto del suo cazzo mi avvisò dell’arrivo del secondo schizzo, che io già pregustavo interminabile come il primo (merce rara … pensai) ma lui non affondò nella mia bocca come credevo.
“Vuole proprio sborrarmi in faccia il porco!” mi dissi… e sinceramente l’idea non mi dispiaceva affatto, considerando l’effetto eccitante che mi aveva provocato il primo schizzo.
Rimasi così a bocca spalancata e occhi chiusi, in attesa che fosse lui a scegliere tra finire di imbrattarmi il viso oppure soffocarmi di sperma.
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Gli istanti passavano interminabili e di conseguenza mi aspettavo uno schizzo ancora più vigoroso del primo.
“Aaaahhh!”. Il gemito di Katia mi fece trasalire. Spalancai gli occhi e vidi che il ragazzo l’aveva penetrata. Ma solo il glande era dentro la sua vagina. Il resto del pene faceva bella mostra di se all’esterno della sua fica.
Le pulsazioni del cazzo che eruttava sperma all’interno erano evidenti
Non so come e perché ma mi ritrovai con la bocca ad un centimetro dalla vagina, proprio mentre il ragazzo ormai esausto ritirava il bacino.
Non gli lasciai nemmeno il tempo di uscire e iniziai a leccare la vulva di Katia, fradicia di umori dovuti alla sua eccitazione e allo sperma che piano piano iniziava a fuoriuscire. Mentre il ragazzo tornava a spingere anche il suo membro nella mia bocca
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Poi mi sollevò delicatamente il viso e iniziò a baciarmi, facendo suo buona parte del liquido che avevo raccolto.
Prima di congedarsi definitivamente mi leccò il viso ancora una volta, raccogliendo parte di quel che restava del suo primo schizzo.
Mi fissò negli occhi e sorridendo mi disse “grazie!” con un tono e una gentilezza che non dimenticherò mai.
Io non potei che ricambiare il suo grazie con un sorriso smagliante, mentre con l’indice raccoglievo quel po' di sperma che mi aveva lasciato sul viso, per poi succhiarlo con fare malizioso in segno di riconoscenza.
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Intanto, alle mie spalle gli affondi di Morice si facevano sempre più rapidi e insistenti. Mi chiedevo quanto ancora avrei resistito senza venire.
Stavo giusto scambiando uno sguardo di complicità con Francesco (cercavo costantemente la sua approvazione e trovarla era per me altrettanto appagante) quando…
“Votre petit ami aime-t-il le prendre dans le cul comme vous le faites?” … la domanda che Morice rivolse a Katia mi colse di sorpresa. Forse non ricordava che anche io so il Francese. Fatto sta che feci finta di niente in attesa della risposta di lei.
“Je vous ai déjà dit que nous sommes deux petites salopes avec les mêmes goûts! " rispose Katia fra il serio e il faceto…. “Et puis ... pourquoi ne pas lui demander directement?”. Immagino che Katia intendesse ricordargli la mia capacità di comprendere perfettamente il suo idioma ma lui per tutta risposta mi apostrofò nel suo pessimo Italiano, facendo corrispondere ad ogni parola un affondo più deciso del suo cazzo nella mia vagina…
“Ti…piace…anche…nel…culo… piccola?”
Ancora una volta, il mandingo sapeva il fatto suo. L’eccitazione dei colpi mi fece uscire dalla bocca un repentino “Ouiiii !!!”.
“Si…inculami col tuo cazzone nero…!”
Mi pentii quasi immediatamente di aver pronunciato quelle parole. Non nego che sperai non avesse capito almeno la frase finale. In fin dei conti avevo avuto la mia prima esperienza Anale poche decine di minuti prima, con un signore di mezza età, certamente dotato ma non su questi livelli.
Ma ormai il dado era tratto.
Morice uscì dalla mia vagina e iniziò a leccarmi ed insalivarmi il culetto.
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Capii che questa volta, diversamente da quanto successo poc’anzi nell’altra stanza, non era previsto alcun lubrificante e mi augurai sinceramente che la saliva dell’uomo potesse essere un altrettanto valido sostituto.
Poi, tutto ad un tratto, realizzai che eravamo al centro dell’attenzione di tutti gli avventori della sala. Gli “attori” (con noi sul letto) e gli “spettatori” al di là delle tende, erano completamente attratti ed eccitati dal nostro terzetto.
Probabilmente il botta e risposta intercorso fra noi non era passato inosservato ed ora tutti erano curiosi di vedere come sarebbe andata a finire. Una diciottenne alla prima esperienza che si facevo sodomizzare da un fuori quota assoluto! Non capitava tutti i giorni.
Katia aveva probabilmente colto la tensione che l’eccitazione e l’ansia per quello che stava accadendo mi provocavano. Sentii le cosce che mi tremavano e lei doveva essersene accorta. Iniziò a leccarmi la fica a fondo e ad accarezzarmi delicatamente.
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Stavo godendo … e in quel momento di pura incoscienza desideravo quell’obelisco di carne dentro il mio culo.
Francesco mi si avvicinò all’orecchio e premurosamente…”sei sicura di volerlo?”.. mi sussurrò.
“Resta qui vicino a me…” ansimai, prendendogli la mano.
La tensione eccitata presente in quella stanza si tagliava col coltello.
Tutti, ad esclusione di noi tre, si masturbavano pregustando la scena.
Percepii nettamente al di là delle tende il gemito di una donna che stava già raggiungendo l’orgasmo al solo immaginare cosa stava per succedere. La cercai con lo sguardo, mentre Katia e Morice insistevano nel loro lavoro di preparazione.
La vidi. Era là. Rossa di capelli. Ebbi il tempo di pensare (misteri della psiche umana) che non si trattava di una parrucca, dal momento che anche le sopracciglia erano rosse.
Appoggiata ad una colonna, accanto al suo uomo che si stava masturbando, come lei. Era una bellissima ragazza, dal seno perfetto incorniciato in uno splendido reggiseno a balconcino di pizzo bianco. Incrociai il suo sguardo e non potei fare a meno di interpretare nei suoi occhi un moto di pura invidia. Occhi che, allo stesso tempo, sembravano dirmi “sei fantastica… continua…godo con te”.
Stava godendo veramente. Si volse verso l’uomo che le stava accanto e … “sto per venire” gli sussurrò.
Il tono di voce era sommesso ma il silenzio surreale che si era creato nella stanza (interrotto solo dai gemiti di piacere di altri avventori) mi permise di cogliere abbastanza chiaramente anche la replica di lui: “anch’io …sto per sborrare”.
La donna, continuando ad accarezzarsi il sesso con la mano infilata nell’ampia gonna al ginocchio che ancora indossava, si accovacciò repentinamente, in modo tale che il suo viso fosse all’altezza del cazzo dell’uomo in procinto di esplodere. Continuava a fissarmi come se volesse condividere con me il suo piacere.
Si. Avvertii chiaramente che avrebbe voluto essere lì con me.
Ricambiai con un sorriso di approvazione. Giurerei di avere anche accennato ad un gesto di assenso col capo. Come per dire…”si… godiamo… insieme”.
Qualche istante e poi… “Mmmmm”…. “aaahhhhhrggg”. Lei e lui. All’unisono. Due modi diversi per esprimere l’orgasmo in corso. In entrambi i casi gemiti strozzati, come se non volessero distogliere l’attenzione degli altri da chi si trovava al centro della scena, ovvero io, Morice e Katia.
La donna non smise mai di fissarmi, pur socchiudendo gli occhi durante il momento di massimo piacere.
Anche mentre gli schizzi del compagno iniziavano a bagnarle il viso. Aprì la bocca continuando a guardarmi.
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Sembrava volesse contribuire ad aumentare la mia eccitazione, consapevole che comunque stava alla base della buona riuscita della prova a cui mi sarei sottoposta da lì a poco.
E ci stava riuscendo.
Apprezzai il fatto che rialzandosi dalla sua posizione accovacciata, mentre si passava un klinex sul viso, non se ne andò. Voleva davvero condividere il mio godimento. Sorridendo, mi fece il segno di vittoria col pollice, come per dire… “ora tocca a te”. Ricambiai il sorriso. Mi dava sicurezza saperla lì.
Il mio momento era arrivato.
Mi resi conto solo allora che i numerosi specchi posti lungo le pareti della sala erano strategicamente posizionati, così da riflettere tutta la scena che si svolgeva sul letto/divano al centro. Giurerei che facevano addirittura un effetto ingrandimento, dal momento che vedevo distintamente riflesse le nostre tre figure come se fossero praticamente i nostri alter ego, proprio lì a pochissima distanza da noi. In questo modo si poteva apprezzare anche visivamente ciò che diversamente si sarebbe potuto solo immaginare, in base a quanto percepivano gli altri quattro sensi.
Mi accorsi subito che Morice grondava sudore. Era visibilmente eccitato. Lo stesso denunciava il viso arrossato di Katia che continuava a leccarmi la fica e ad accarezzarmi il seno. La cosa non fece che aumentare la mia autostima. Non doveva essere semplice stimolare due soggetti ormai avvezzi ad ogni sorta di perversione.
Ad un tratto il nero sollevò il viso dal mio culetto e posizionò le ginocchia ai lati del viso di Katia. Poi le allontanò leggermente dalle guance di lei facendo in modo che il bacino si abbassasse.
“Ci siamo. Sta cercando la posizione per riuscire ad incularmi”. Pensai questo, mentre aumentavo la pressione sulla mano di Francesco, convinta di sentire l’enorme glande appoggiarsi al mio sfintere, violandolo brutalmente da un momento all’altro.
Controllavo ogni gesto di Morice nello specchio, per non essere colta di sorpresa quando avrebbe affondato il colpo.
Invece no. Indietreggiò leggermente col bacino e prese on le due mani la testa di Katia, facendo in modo che si allontanasse dalla mia fica e appoggiandole delicatamente la nuca sul letto. Poi si allungò per prendere un cuscino tubolare e glielo pose sotto la testa.
“Che premuroso …”pensai, presupponendo che altrettanta premura avrebbe usato nei miei riguardi.
Le mie convinzioni furono immediatamente disattese.
Infatti Morice aggiustò il cuscino tubolare in modo tale che stazionasse all’altezza del collo di Katia (fra la nuca e le scapole) così che il viso di lei fosse leggermente rivolto all’indietro, oltre che verso l’alto.
“Sucer ma bite petite salope. Mouillez-le bien pour qu'il s'intègre mieux dans le cul de votre petit ami…” ringhiò. Poi allargò ancora un po' le ginocchia e affondò il cazzo nella bocca che Katia aveva prontamente spalancato.
Le stava scopando la bocca… con brutalità. Si distingueva distintamente il glande dell’uomo che le gonfiava la gola ad ogni affondo.
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Pensai di aiutare la mia nuova amica ricambiando il servizio di cui mi aveva dilettato fino a quel momento. Le allargai le gambe che aveva chiuso come reazione al trattamento (sgradevole?) che stava subendo (o che almeno io reputavo tale). Mi resi immediatamente conto che sbagliavo. Davanti a me si aprì un fiore rosa, pulsante e strabordante umori.
Katia stava godendo come se stesse scopando.
Affondai comunque qualche colpo di lingua fra le piccole labbra che sembravano infuocate, tanto era il calore che emanavano.
Poi tornai a seguire la scena nello specchio.
La saliva di Katia, mista a liquido prespermatico, fuoriusciva copiosa dai lati della sua bocca.
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“Aaaahhhrggg”… il gemito di altri due spettatori a breve distanza l’uno dall’altro si diffuse nella sala. Non resistendo alla scena stavano cedendo all’orgasmo.
Penso che Morice temesse che mi sarei raffreddata e questo sarebbe stato un problema per entrambi. Attraverso lo specchio lo vidi chiaramente fare un cenno a qualcuno di coloro che stazionavano sul letto masturbandosi, ma non capii a chi si era rivolto.
Il mistero fu immediatamente svelato, dal momento che il suo “compagno di merende” si prese dal posto dove si trovava e venne verso di me avanzando sulle ginocchia.
L’attrezzo di Albert non aveva nulla da invidiare a quello che stazionava dietro di me pronto ad assalirmi.
Non ci furono convenevoli. Mi prese la testa fra le mani e la spinse verso il suo cazzo.
Iniziò a scoparmi la bocca esattamente come il suo amico stava facendo con Katia.
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Subito scomparve in me quel minimo calo di eccitazione che Morice aveva temuto dal momento che lui e Katia avevano smesso di occuparsi dei miei orifizi.
Con una mano stringevo quella di Francesco, mentre con l’altra masturbavo Albert quando avevo bisogno di qualche istante per riprendere fiato. In uno di quei momenti ebbi un ulteriore scambio di sguardi con la rossa che poco prima aveva goduto fissandomi mentre il compagno le veniva sul volto. Era ancora lì. Mentalmente con me. Su quel letto.
Ad un tratto percepii le mani di Katia appoggiarsi sulle mie natiche portandole verso l’esterno.
Il cuore mi balzò in gola.
Tolsi il glande di Albert dalla bocca e guardai gli specchi.
Morice sosteneva con una mano il membro eretto, grondante saliva e umori.
Mi chiesi come avrebbe potuto il mio povero culetto accogliere un siffatto arnese e inconsciamente mi girai a cercare con lo sguardo lo specchio più arretrato rispetto alla mia posizione, per vedere come stava il piccolo amico che da li a poco sarebbe stato violato per la seconda volta nella stessa sera.
L’azione di divaricazione delle natiche da parte di Katia faceva il resto, permettendomi di distinguere chiaramente il mio buchetto. Si vedeva bene che era ancora praticamente vergine. Rosa e ben strutturato. Senza alcun segno di cedimento. Un culetto praticamente vergine.
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Grondava ancora della saliva di Morice e pulsava, invitante.
Mi ritrovai a pensare che se fossi stato uomo mi sarebbe piaciuto penetrarlo.
Ma il tempo di pensare era finito.
Morice avvicinò il cazzo al mio culo, mentre Katia agevolata dal cuscino tubolare, ora posto sotto la sua nuca così da sollevare senza fatica il viso verso di me, riprendeva a leccarmi la fica.
Nello specchio vidi distintamente quello che stavo anche percependo al tatto.
Morice appoggiò il glande allo sfintere. Ebbi un attimo di paura e strinsi ulteriormente la mano di Francesco.
In quegli istanti interminabili, mentre continuavo a masturbare Albert ebbi un ultimo scambio di sguardi con la rossa. Sorridente annuiva e ancora una volta mi tranquillizzo. Ebbi ancora il tempo di dirmi che era veramente una bellissima ragazza e non mi sarei meravigliata se di mestiere avesse fatto la modella.
La pressione del glande di Morice fu leggera ma repentina.
Cercai di mettere in pratica la lezione imparata nella stanza affianco all’inizio della serata: mi rilassai al massimo e spinsi leggermente lo sfintere verso l’esterno. La perfetta lubrificazione fece il resto.
Vidi (e sentii) distintamente il mio buchetto inghiottire in un sol colpo l’intero glande, mentre Katia si precipitava con ingordigia a raccogliere lo schizzo di umore che usciva dalla mia vagina.
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Capii che Morice non aveva intenzione di affondare il colpo. Attendeva i miei tempi e la cosa mi tranquillizzò non poco.
Ripresi in bocca il cazzo di Albert e mi presi un pò di tempo per valutare le sensazioni provocate da quel grosso coso dentro il culetto. Percepivo i muscoli dello sfintere rilassarsi. Si stava rapidamente adattando a quel corpo estraneo. Il senso di stiramento delle pareti dell’ano scomparve quasi immediatamente. Il glande di Morice era già diventato un ospite gradito.
“Mmmmmm”…. l’ennesimo gemito di piacere da parte di uno spettatore (mi eccitava essere considerata l’attrice principale di questo strano cortometraggio erotico) era quello di una signora di mezza età, accomodata dietro le tende. Godeva, nel vedere una giovane pollastrella inculata da un negro. Probabilmente ricordava i bei tempi andati in cui era lei al mio posto.
Mano a mano che i secondi passavano diminuiva la tensione che mi aveva dilaniato fino a poco prima. Allentai la presa della mano di Francesco proprio mentre Morice, inaspettatamente, indietreggiava il bacino uscendo dal mio culetto.
Potei ammirare nello specchio il mio buchino che dopo un istante di totale divaricazione si richiudeva.
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Non potei non emettere un gemito di piacere che provocò l’approvazione dell’assemblea. Qualcuno si lasciò scappare un sussurrato “brava!” seguito a ruota da un “sei fantastica!” pronunciato da qualcun altro e accompagnato da un cenno di battito di mani.
Dallo specchio vidi anche Katia che, mentre allentava la pressione delle mani sulle mie natica, inarcava il collo allungando la nuca oltre il cuscino tubolare come se volesse guardare dietro di se, mentre spalancava la bocca.
Anche lei conosceva alla perfezione ogni particolare del gioco.
Il pene dell’uomo riaffondo nella sua gola e la stantuffo a fondo alcune volte, per poi riemergere nuovamente, completamente irrorato di saliva.
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Le mie natiche tornarono a divaricarsi sotto l’azione delle mani di Katia. Ero pronta per il secondo assalto.
Lasciai per un attimo la mano di Francesco, giusto il tempo per prendere con entrambe le mani le natiche di Albert e tirarlo verso di me mentre ingoiavo il suo cazzo.
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Il messaggio gli arrivò forte e chiaro. Avevo capito (e lui con me) che il suo glande, quando mi spingeva in gola con la giusta dose di brutalità, mi eccitava da impazzire ed era quello che mi serviva per procedere senza tentennamenti nel mio percorso di perversione.
Ero consapevole del fatto che Morice stava per affondare il colpo perché, alcuni istanti prima, mentre stavo per avventarmi sul cazzo di Albert, avevo dato un’ultima occhiata allo specchio e avevo visto il glande già puntato verso il mio buchetto.
L’ulteriore pressione verso l’esterno delle mani di Katia sulle mie natiche e la sensazione della carne liscia che si appoggiava sul mio orifizio, confermavano che era arrivato il momento del secondo assalto.
Mentre Albert continuava con foga a scoparmi in bocca, presi nuovamente la mano di Francesco ma non sentii la necessità di stringerla. Ero sufficientemente eccitata e tranquilla.
Questa volta il glande si fece strada di prepotenza, senza attendere che fossi io ad accompagnarlo dentro di me. Ma ero comunque pronta e lo lasciai entrare senza opporre resistenza.
Mi presi un momento per respirare e non fui sorpresa nel vedere dallo specchio Morice eccitato che guardando l’amico: “cassons cette petite salope!” ansimo. “Si …sfondiamola questa troietta!” rispose di rimando Albert, in un Italiano molto migliore dell’amico.
Lo scambio fu immediatamente accompagnato da un’esclamazione di approvazione dell’intera sala. I vari “Yesss”… “Yaaaa” … “Ouiii” di consenso che riuscii a percepire mi fecero capire che l’audience era veramente internazionale. E la cosa mi eccitò ancora di più.
Meglio così, perché Morice non attese l’approvazione dell’amico. Mentre ancora Albert stava terminando la frase, il grosso cazzo si stava già facendo strada nelle mie viscere.
I “Siii,,,” in varie lingue dell’assemblea accompagnarono la sciabolata che mi stava letteralmente devastando il culo.
Percepii nettamente il glande liscio che si faceva strada (ripensai ancora una volta con soddisfazione al clistere che avevo deciso di fare poco prima) mentre l’asta nerboruta e grossissima mi allargava oltremisura lo sfintere che da parte sua dimostrava un’elasticità inattesa.
Mi piaceva quello che sentivo.
Morice terminò la sua corsa solo nel momento in cui percepii i suoi testicoli appoggiarsi sulle mie natiche.
Mi aspettavo iniziasse a cavalcare forsennatamente la sua occasionale puledra e mi chiedevo se avrei reagito ribellandomi oppure se mi sarei lasciata domare immediatamente.
Ma si fermò in quella posizione.
Era bellissimo sentirlo completamente dentro di me.
Incuriosita, tolsi il cazzo di Albert dalla bocca e masturbadolo guardai nello specchio il motivo di questa sosta inattesa.
Lo scroto di Morice, altrettanto imponente quanto il membro, faceva bella mostra di sè. Talmente voluminoso da ricoprire quasi interamente la vagina a cui stava appoggiato. Katia era pertanto costretta ad occuparsi di quello piuttosto che della mia vulva. Succhiava le palle di Moric,e ingoiandole completamente di tanto in tanto.
Anche le natiche di Morice, nella posizione in cui si trovava, a gambe divaricate e cazzo sprofondato nel mio di dietro, erano completamente divaricate e questo permetteva di apprezzare il suo splendido sfintere marrone scuro.
Pensai che in quel momento di così forte eccitazione mi sarebbe piaciuto leccarlo.
Come se avesse ricevuto un messaggio telepatico, Morice allungò una mano ad avvinghiare la nuca di Katia. Leì capì immediatamente i desiderata dell’uomo e iniziò a leccargli il buco del culo.
“Ouais ... mets ta langue dans mon trou du cul” ringhiò l’uomo, osservando anch'esso tramite lo specchio il risultato dell'opera, mentre Katia si affannava a penetrarlo con la lingua.
Lei per tutta risposta guardò lo specchio strizzando l'occhiolino, soddisfatta.
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Poi repentinamente Morice mi sfilò il cazzo dal culo e percepii che si stava alzando in piedi dietro di me, mentre Katia tornava ad occuparsi della mia fichetta sbrodolante. Mi sentivo come una guaina alla quale avessero tolto improvvisamente il suo contenuto.
Quando sentii le mani di Morice appoggiarsi sulla mia schiena capii dove voleva arrivare.
Era arrivato il momento di cavalcare per bene la sua cavalla in calore.
Allontanai Albert per poter inarcare al massimo la schiena e allargai ulteriormente le ginocchia affondando ancora di più le grandi e piccole labbra nella bocca di Katia.
Guardai nello specchio curiosa a mia volta di gustarmi la scena di cui ero protagonista.
Il mio culo svettava imperioso mentre Morice, rialzatosi, sostenendo l’enorme cazzo lo fissava dall’alto dei suoi quasi due metri di altezza, come se stesse studiando come affrontare una sfida difficile.
Poi avanzò leggermente. Le due gambe affusolate e muscolose componevano sulle mie natiche una specie di arco, al centro del quale era pronta ad essere scagliata una freccia fuori dal comune.
Un’ultima occhiata all’obiettivo come per prendere la mira sul bersaglio. Poi le gambe di Morice iniziarono a flettersi mentre le sue mani tornavano ad appoggiarsi su di me, ma questa volta a prendere le natiche in modo tale da allargarle verso l’esterno.
Emisi un respiro profondo così da rilassare l’intero corpo, mentre nello specchio seguivo il cazzo di Morice che assecondato dalla flessione delle gambe dell’uomo raggiungeva la meta e iniziava nuovamente il suo percorso dentro di me.
Nessuna sosta questa volta. Lentamente ma con continuità Morice continuò a flettere le gambe fino a che il suo cazzo non era entrato di nuovo completamente fino in fondo al mio culo.
La guaina era di nuovo completamente riempita.
Iniziò a cavalcarmi.
Dapprima con movimenti lenti. Il cazzo entrava e usciva completamente dal mio culo. Lo sfintere si adattava repentinamente, con un’elasticità che continuava a sorprendermi.
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Il piacere era intenso. Katia sotto di me faceva il resto.
Poi la frequenza e la velocità dei colpi di Morice iniziò ad aumentare così come quello degli astanti che cedevano all’orgasmo di fronte alla scena cui stavano assistendo.
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Fissai per un istante Francesco al mio fianco.
Mi sorrideva e il suo cazzo turgido stava a dimostrare che era anche lui enormemente eccitato.
Passavo dagli occhi di Francesco allo specchio in un forsennato andirivieni, per non perdermi un secondo delle due scene che in quel momento gratificavano maggiormente la mia vista.
Mi vedevo ondeggiare … avanti e indietro … sotto i colpi di Morice che nel frattempo aveva fatto dei miei capelli una coda di cavallo, che ora utilizzava come fossero delle redini.
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Un altro colpo… un altro ancora… ancora uno. Costanti e rapidi, uno via l’altro.
Il cazzo scivolava su e giù nel mio culo. Non ne era più uscito dal momento in cui era iniziata una vera e propria galoppata da parte di Mourice che continuava a ringhiare alle mie spalle.
Ad un tratto sentii Katia divincolarsi e uscire da sotto di me.
Un rapido sguardo d’intesa. Si posizionò alla pecorina al mio fianco, ma girata nel verso opposto al mio. Le mani ancora una volta a fare pressione sulle mie natiche in modo tale da mantenerle ben divaricate. La vedevo riflessa nello specchio.
Bellissima. Fissava con avidità Morice che entrava ed usciva . Attendeva il suo turno.

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Non dovette attendere molto. Sentii il cazzo uscire dal mio corpo. Sollevai gli occhi giusto in tempo per vederlo sprofondare di nuovo, ma questa volta nella bocca di Katia. Per poi uscirne immediatamente, rituffandosi repentino nel mio culetto.
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Avevo visto fare questo in più di un film hard… ma non pensavo sarebbe stato così piacevole.
Ad un tratto sentii Morice che dopo essere uscito definitivamente dal mio corpo mi prendeva il braccio, invitandomi a mettermi supina.
Lo accondiscesi volentieri dal momento che a causa della posizione e dell’assalto subito i miei muscoli iniziavano ad indolenzirsi.
Non feci in tempo a stendermi sulla schiena. Katia si avventò sui miei capezzoli inturgiditi all’inverosimile, mentre Morice tenendomi per le caviglie mi allargava le gambe. In me che non si dica il suo membro era nuovamente dentro di me.
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Il cazzo di Albert, che si era posto in ginocchio dietro la mia nuca, svettava bellissimo e imponente alcuni centimetri sopra il mio naso. Avanzò leggermente sopra di me. Le sue cosce statuarie ai lati del mio viso si allargarono quanto bastava a fare sì che la mia lingua potesse essere comodamente a tiro del suo corpo. Si stese in avanti appoggiando le mani a lato dei miei fianchi e iniziò ad ondeggiare avanti indietro. Leccavo tutto quanto mi capitava a tiro. Scroto, asta del cazzo…glande.
Poi risollevò il busto e avanzo ancora qualche centimetro. Il suo sfintere carnoso era li. Invitante. Iniziai a leccarlo mentre protendevo una mano a cercare quell’asta voluminosa. Leccavo e masturbavo.
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“Mmmmm… “ il guaito di Katia era stato accompagnato da una pressione più intensa del suo viso sul mio seno. Francesco era dietro di lei e l’aveva penetrata a fondo. Era giusto che anche lui si divertisse… pensai.
“Maintenant je veux que tu me baises…”. La frase, pronunciata in modo perentorio da Morice, mi colse di sorpresa.
Albert, all’udire il comando dell’amico si sollevò da me, mentre Morice si stendeva sulla schiena facendomi un inequivocabile cenno con la mano che voleva dire: “dai… vieni sopra di me”.
Spostai delicatamente la testa di Katia che oscillando sotto i colpi di Francesco sostava ancora sopra i miei capezzoli, titillandoli con la lingua.
Ancora uno sguardo di complicità con Francesco e salii sopra Morice.
Presa dalla foga e dall’eccitazione “Mi stai sfidando? Ora ti faccio vedere io di cosa sono capace…” dissi fra me e fissandolo dritto negli occhi presi a guidare io stessa il suo cazzo all’interno della mia vagina. Affondai subito il primo colpo senza soluzione di continuità .. fino a che non sentii nettamente il suo scroto solleticarmi l’inguine e le mie natiche appoggiarsi alle sue cosce.
Avevo fatto centro. Il nero strabuzzò dapprima gli occhi verso l’alto per poi socchiuderli in un impeto di piacere.
Iniziai a galoppare.
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“Voyons à quel point tu es capable de résister…”.
Quando mi resi conto che la frase mi stava uscendo dalla bocca invece di rimanere solo nella mia testa… era ormai troppo tardi. Finii di pronunciarla aggiungendo uno sguardo provocatorio, perché il mio amor proprio non voleva che lui si rendesse conto del mio imperdonabile errore.
“Tu me défies, salope? " Mi replicò lui. Non replicai ulteriormente ma, supportata dal godimento che mi pervadeva e probabilmente non permetteva alla mia mente di essere completamente lucida, continuai a fissarlo in modo tale che si rendesse conto che accettavo la sfida ed ero anche disposta a rilanciare.
Morice distolse lo sguardo dai miei occhi solo per un secondo per rivolgerlo altrove. Capii però che si trattava di un cenno d’intesa e mi resi conto altrettanto immediatamente a chi era rivolto.
Nello specchio esattamente di fronte a me vidi riflessa la figura di Albert che in piedi alle mie spalle si masturbava lentamente mentre fissava il mio fondo schiena. A rinforzare il concetto, uno schiaffetto sul gluteo, come per dire: “prego, assuma la posizione”.
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Un brivido mi corse lungo la schiena. Ma ormai il dado era tratto.
Non avevo mai praticato una doppia penetrazione reale e non avevo la minima idea di come avrei dovuto comportarmi. In quel momento fui comunque grata a Francesco per tutte le volte in cui aveva voluto giocare con entrambe i miei buchini sfruttando qualche giocattolo.
Morice dovette rendersi conto del panico che mi stava assalendo, perché all’improvviso il suo sguardo di sfida si fece tenero. Mi prese il viso fra le mani, me l’avvicinò al suo e mi baciò sulle labbra.
“Tranquilla… vedrai che sarà molto bello…” accennò nel suo solito pessimo Italiano. Ma in quel momento fu la cosa più bella che potessi sentire.
Con dolcezza, ma senza uscire da me, mi fece coricare completamente sul suo corpo facendomi capire che dovevo inarcare al massimo la schiena.
Ricominciò a scoparmi ma molto lentamente e senza penetrarmi completamente. Il piacere di quella penetrazione era intenso.
Per farmi rilassare ulteriormente mi fece appoggiare una guancia al lato del suo petto.
Nonostante gli occhi socchiusi vidi quelli di Francesco che mi guardavano e brillavano di gioia. Anche questo mi rassicurò.
Katia, pur continuando a godere della sua penetrazione si avvicinò ulteriormente al mio posteriore trascinandosi dietro Francesco che non voleva saperne di uscire da lei. Si portò una mano alla bocca insalivando il più possibile il dito indice e quello medio. Poi con le stesse dita mi accarezzò lo sfintere penetrandolo leggermente.
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Gliene fui grata e ricambiai con un sorriso il suo guardo di complicità.
Ebbi anche il tempo di dare un’occhiata a quelli che ormai consideravo dei veri e propri fans. Gli avventori della sala, i cui sguardi di ammirazione e godimento dicevano più di mille parole. Da quella posizione non vedevo la ragazza dai capelli rossi ma ne immaginavo comunque lo sguardo: fisso su di me come lo era stato fin dall’inizio di quell’assurdo gioco erotico.
Albert appoggiò i piedi ai lati del bacino di Morice che continuava il suo lento ma incessante su e giù senza però affondare completamente nella mia fica, di nuovo umettata all’inverosimile. Flettè le lunghe gambe appoggiandosi con le braccia ai lati della mia schiena, mentre Morice afferrandomi per i glutei li divaricava.
Sentii il glande appoggiarsi. Mi rilassai. Entrò.
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“Aaahhhrg…”. Il ragazzo (forse uno dei pochissimi single presenti quella sera) sul fondo della sala… raggiungeva l’orgasmo … fissandomi.
Morice lasciò la presa sulle mie natiche e iniziò ad accarezzarmi dolcemente la schiena, la nuca e le braccia.
Fermò il suo andirivieni, rimanendo anche lui dentro di me col solo glande.
A quel punto Albert riprese il suo viaggio, mi baciò e mi penetrò. Lentamente ma profondamente.
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Mi aspettavo di sentirlo ritirare il membro, per lasciare spazio a quello dell’amico. Ma non fu così.
Al contrario, sempre lentamente ma con fermezza, Morice iniziò a penetrarmi a sua volta. Lentamente… ma continuava ad entrare. Percepivo i due cazzi che si strofinavano fra loro, separati solo dalla sottile membrana della mia vagina
Ebbi un orgasmo. Intenso. Sembrava non finire mai.
I due ragazzi, probabilmente accortisi della cosa, iniziarono a muoversi aumentando la frequenza dei loro colpi.
Temevo di perdere i sensi da un momento all’altro… tale era intensa la sensazione di piacere che stavo provando.
“Sto per venire!!!”. L’erre moscia di Albert mi faceva impazzire e la frase non mi colse di sorpresa. Percepivo già da un pò che il suo cazzo era pronto per esplodere.
Mi resi conto che se non fosse successo qualcosa entro qualche secondo mi sarei lasciata andare ad un inopportuno “siiii…. sborratemi dentro!”.
Evidentemente Albert non aveva contemplato questa possibilità e aveva un’idea diversa.
Uscì dal mio culo e si rialzò in piedi.
Katia si liberò in men che non si dica di Francesco. Evidentemente conosceva le potenzialità di Albert e non voleva lasciarsi sfuggire l’occasione.
Colsi il suo cenno d’intesa come un invito a seguirla. Non me lo feci ripetere.
Memore della sfida in corso con Morice, lo lasciai a mia volta a bocca asciutta, con un provocatorio "Ne t'inquiète pas ... je reviens tout de suite ... ne fais pas trop froid ...” e raggiunsi i due.
Katia stazionava sotto Albert, che le scopava la bocca sostenendosi ad una delle colonnine accanto al letto.
Mi avvicinai e … puntai diretta al suo culetto che avevo avuto modo di apprezzare pochi minuti prima. Mentre lo leccavo iniziai a masturbarlo mentre il glande restava nella bocca di Katia.
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Mi eccitava da morire l’idea di sentire il cazzo iniziare a pulsare nella mia mano mentre scaricava sperma in bocca a Katia.
Ma ancora una volta, Albert aveva altri programmi.
“Succhiatelo un po' insieme…”ordinò perentorio, mentre si sedeva appoggiando la schiena alla colonna.
Un altro sguardo d’intesa con Katia, della serie “facciamolo impazzire… vediamo quanto regge…” e senza farcelo ripetere iniziammo a lavorarcelo in tutti i modi possibili.
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Poi all’improvviso Albert si rialzò in piedi e iniziò a masturbarsi puntando il cazzo verso il viso di Katia.
Guardavo estasiata la scena in attesa di vedere partire il primo schizzo, ma quando sentii Albert annunciare “Sborro….!!!” non resistetti e avvicinai la guancia a quella di Katia fissando il grosso cazzo che iniziava a pulsare davanti a noi.
“Fammi venire nella sua bocca…” mi ordinò Albert prendendomi la mano e facendomi capire che dovevo masturbarlo io, mentre Katia si predisponeva ad accogliere il prezioso nettare.
Alla fine avevo raggiunto comunque il mio obiettivo. Il cazzo inizio a gonfiarsi e singhiozzare nella mia mano.
Pochi istanti e il bianco latte iniziò ad uscire dal prepuzio, riversandosi nella bocca di Katia che ingoiava con golosità.
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Quando il cazzo finì di eruttare Albert si accasciò esausto sul letto.
Katià si volse verso di me e vidi che buona parte dello sperma era ancora nella sua bocca. Intesi subito che intenzioni aveva. Da li a pochi istanti lo sperma di Albert si confondeva fra le nostre lingue aggrovigliate.
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“Maintenant c'est mon tour…!”. Anche Morice reclamava attenzioni.
Poi rivolgendosi a Katia: “Mais d'abord je veux te baiser aussi…”.
Ma come? Il mio culo non gli era bastato?!
Considerai che memore della sfida in corso stava solo tentando di provocare il mio amor proprio, facendomi credere che avrei potuto fare di meglio.
Accolsi la sfida. Feci cenno a Katia di stendersi a 69 sopra di me e nel frattempo mi accomodai il cuscino tubolare sotto la testa.
Mentre stavo per affondare la bocca nella sua vagina mi resi conto che avevo completamente dimenticato Francesco. Allungai lo sguardo oltre le cosce di quella che ormai era diventata la mia compagna di merende, almeno per quella sera. Vidi con soddisfazione che Francesco non aveva comunque perso tempo e si stava consolando succhiando i capezzoli perfetti della ragazza di Albert.
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Affondai la lingua fra le piccole lebbra della vulva di Katia nello stesso momento in cui Morice affondava a sua volta il colpo nella vagina.
Leccavo in un colpo solo vagina e asta del cazzo. E lo scroto, quando il cazzo scompariva completamente all’interno della ragazza occupandone completamente l’ingresso.
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Dopo alcuni istanti, così come aveva fatto pochi minuti prima con Katia, Morice mi sollevò leggermente la nuca, in modo tale da posizionare il cuscino fra nuca e scapole.
Poi fece scivolare il cazzo fuori dalla fica di Katia e lo puntò verso la mia bocca che avevo prontamente spalancato, per fargli capire che non mi ritiravo certo ora. Me lo affondò in gola.
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Per un attimo pensai di soffocare, perché temevo non avesse intenzione di fermare la sua corsa una volta arrivato alla giugulare.
Invece, questa operazione mi fece produrre una grossa quantità di saliva, che vidi colare dal membro quando finalmente si ritirò dalla mia bocca e senza soluzione di continuità puntò dritto il culo di Katia.
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Mi dissi che quel piccolo sacrificio era stato ben riposto e per ricambiare ulteriormente le attenzioni che lei aveva avuto nei miei confronti mi precipitai a solleticarle il clitoride a colpi di lingua, mentre con le mani cercavo i suoi seni da accarezzare.
Lo scroto di Morice appoggiato al mio naso e il contemporaneo gemito di piacere di Katia furono il segnale che il nero era entrato dentro di lei.
Iniziò ad incularla freneticamente.
I colpi del cazzo di Morice andavano all’unisono con i nostri colpi di lingua nelle rispettive fiche.
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Sentii che stavo per godere un’altra volta.
Ma non ero l’unica.
“Sto per venire…” gemette Katia.
“Oui…je viens …sto per sboraré anchiò…” replicò Morice ansimando. Mi obbligai a trattenere una risata che in quel momento sarebbe stata fuori luoghi (chissà quanti strafalcioni francesi avevo già pronunciato quella sera).
Poi, la frase che pronunciò Katia scoperchio il vaso di pandora della mia psiche: “Siii …vieni .. sborrami dentro!....” rantolò con un filo di voce rivolgendosi a Morice.
Le esclamazioni di apprezzamento degli osservatori in sala indicarono che per quanto fosse stata pronunciata con un sussurro, era stata ben percepita, come stavano a dimostrare i gemiti di godimento che provenivano dai vari punti di osservazione della stanza.

Sapevo che lì da qualche parte c’era anche la mia “ragazza in rosso”.

Mi aspettavo di rivivere la scena vissuta all’inizio di quella strana e assurda serata, quando il membro del nerboruto signore di mezza età aveva scaricato un fiume di sperma nel culo della moglie e da lì sul mio seno.
“Aaahhhrggg…sborò”… gemette Morice e nel pronunciare quelle parole sfilò repentinamente il cazzo dal culo di Katia per rituffarlo prontamente nella vagina, dalla quale io fui costretta a ritirare la bocca per lasciare posto.

A pochi centimetri dai miei occhi…svettava l’asta, perfetta, colore dell’ebano, in tutta la sua maestosità. Solo il glande era dentro.
Il canale spermatico iniziò a pulsare a più non posso, mano a mano che il prodotto dell’eiaculazione lo attraversava per fiondarsi nell’anticamera della vagina di Katia.
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Sembrava non dovesse finire mai.
Ai lati dell’asta carnosa, laddove il cazzo scompariva nella fica, iniziava a fare capolino un po' di liquido biancastro a testimonianza della voluminosa eiaculazione appena conclusa.
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Quando Morice indietreggiò il bacino accasciandosi esausto sul fianco, vidi distintamente la fica di Katia iniziare a pulsare… segnalandomi l’imminenza dell’orgasmo, testimoniato anche dai suoi gemiti più frequenti e prolungati.
Rimiravo la sua splendida fica contrarsi di piacere, quando all’improvviso un fiotto di umore biancastro sgorgò come un torrente in piena.
A quella vista sentii un brivido corrermi lungo la schiena e anche il mio corpo prese a fremere per l’orgasmo incombente.
Il mio sesso iniziò a contrarsi mentre Katia accompagnava le contrazioni con precisi colpi di lingua.
Ricambiai affondando a mia volta la mia lingua fra le sue grandi labbra … ingorda del nettare che l’uomo aveva scaricato dentro di lei e che ora l’orgasmo della donna contribuiva ad espellere.
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Dopo alcuni secondi, quasi perdendo i sensi, mi accasciai sul letto spossata e chiusi gli occhi.
 

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Milos678

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Visto, me lo sto rileggendo tutto per gustarmelo meglio. Comunque grazie 😊. Ma sarebbe possibile avere una descrizione di com'era fisicamente ai tempi del racconto; colori capelli, occhi etc.? Mi piacerebbe vedere se la immagino nel modo esatto 😁
 
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pippo_minn

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Visto, me lo sto rileggendo tutto per gustarmelo meglio. Comunque grazie 😊. Ma sarebbe possibile avere una descrizione di com'era fisicamente ai tempi del racconto; colori capelli, occhi etc.? Mi piacerebbe vedere se la immagino nel modo esatto 😁
Mi immagini pure come meglio preferisce.
Magari i dettagli nelle prossime puntate.
Le basti sapere che abbiamo successivamente partecipato ad alcune feste "private" molto particolari ed esclusivamente "ad invito" e le posso garantire che gli organizzatori erano parecchio selettivi, almeno stando agli altri partecipanti 😉
 

Maxtree

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Laura, Francesco bellissimo racconto mi ha molto emozionato la vostra complicit, vi ammiro perché avete dato sfogo alle vostre fantasie e poi ora a quanto ho capito, siete voi due nella vostra intimità. Bellissimo grazie.
Per me è uno o il racconto più bello, grazie della condivisione
 

pollonio

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beh che dire.... la prosa sicuramente è un qualcosa di fenomenale coinvolgenza. non nego che hai eccitato non poco me e mia moglie ( che per inciso avrebbe voluto essere al posto di katia essendo bisex). noto tutta la passione nel rimembrare i ricordi di un passato che comunque ritorna ad essere presente per chi legge e per chi scrive. noi non ci siamo mai spinti a quei livelli ma abiamo sempre e solo giocato con altre donne ( decisione della mia consorte ) e posso garantire che le sensazioni che hai descritto sono molto vere e sicuramente reali. complimenti e attendiamo con ansia altri scorci della tua , vostra esperienza. grazie ai tuoi racconti ci siamo fatti una bella scopata come non si faceva da tempo. un abbraccio e a presto
 
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pippo_minn

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beh che dire.... la prosa sicuramente è un qualcosa di fenomenale coinvolgenza. non nego che hai eccitato non poco me e mia moglie ( che per inciso avrebbe voluto essere al posto di katia essendo bisex). noto tutta la passione nel rimembrare i ricordi di un passato che comunque ritorna ad essere presente per chi legge e per chi scrive. noi non ci siamo mai spinti a quei livelli ma abiamo sempre e solo giocato con altre donne ( decisione della mia consorte ) e posso garantire che le sensazioni che hai descritto sono molto vere e sicuramente reali. complimenti e attendiamo con ansia altri scorci della tua , vostra esperienza. grazie ai tuoi racconti ci siamo fatti una bella scopata come non si faceva da tempo. un abbraccio e a presto
wow! Grazie!
Ci credete se vi dico che mi sono eccitata leggendo il vostro commento? Immaginarvi mentre godete grazie ai miei ricordi! Grande!
Laura
 
OP
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pippo_minn

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Ciao a tutti e ben trovati. Molti di voi ci hanno scritto anche in privato, incuriositi da quanto affermato in questo post,
chiedendoci di raccontare la nostra prima esperienza in tal senso e come abbiamo fatto ad "entrare in società" ;-)
Questi giorni di lockdown totale hanno fatto il resto.
Trovate quì il risultato del nostro lavoro.
Speriamo possa essere eccitante come lo è stato per noi (ancora una volta) ricordare quei momenti.
Laura e Francesco.
 

redig

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Un capolavoro assoluto! Una descrizione talmente vivida e coinvolgente che si riesce a rivivere il racconto, ancora meglio che se si stesse guardando un porno. E, cosa non da poco, scritto in maniera impeccabile! I miei complimenti.
 

Pippo Minni

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beh che dire.... la prosa sicuramente è un qualcosa di fenomenale coinvolgenza. non nego che hai eccitato non poco me e mia moglie ( che per inciso avrebbe voluto essere al posto di katia essendo bisex). noto tutta la passione nel rimembrare i ricordi di un passato che comunque ritorna ad essere presente per chi legge e per chi scrive. noi non ci siamo mai spinti a quei livelli ma abiamo sempre e solo giocato con altre donne ( decisione della mia consorte ) e posso garantire che le sensazioni che hai descritto sono molto vere e sicuramente reali. complimenti e attendiamo con ansia altri scorci della tua , vostra esperienza. grazie ai tuoi racconti ci siamo fatti una bella scopata come non si faceva da tempo. un abbraccio e a presto
Per chi si fosse perso l'epilogo del racconto: lo trovate quì.
 

superrocco2022

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Ciao,
sono Laura e vedo che il titolo di questo scritto ti ha indotto ad aprirlo.

Allora in questo caso posso condividere con te quelle che io amo chiamare in modo autoironico “Le mie memorie”. Ho deciso di scriverle dopo che numerosi amici conosciuti in chat (sia uomini che donne) si sono detti molto interessati al sesso ma incapaci di affrontare il discorso col partner. Ho pensato di poterli aiutare mettendo nero su bianco la mia prima volta. O meglio, le mie “prime volte”. In modo tale che ognuno possa fare delle scelte oculate ben sapendo a cosa si va incontro. Su questo argomento ritengo sia meglio essere chiari. Nascondere o alterare la realtà porterebbe solo ad amplificare I problemi successivamente. Quindi… buona lettura a te e (se lo riterrai opportuno) anche al/la tuo/a intransigente partner. Da parte mia resto a disposizione per chiarimenti.

Capitolo 2

Capitolo 1

Io e Francesco stiamo insieme fin dai tempi delle scuole medie (una simpatia iniziata addirittura alle elementari!) ma fui comunque molto perplessa se non addirittura arrabbiata la prima volta che Francesco mi propose di andare al club privè.
“Per il tuo diciottesimo compleanno...” mi disse con l’aria sorniona.
Quel mondo ci aveva sempre incuriosito e invece di rubare la marmellata di nascosto, come si dovrebbe fare a quell’età , spesso ci ritrovavamo con altre coppie di amici adolescenti come noi a spiare le coppiette che entravano nei locali per scambisti più famosi della città, ridacchiando del modo in cui cercavano di entrare senza farsi vedere.
Col senno di poi posso dire che noi ragazze commentavamo ridacchiando, anche per l’atteggiamento e gli abiti delle signore (quasi sempre di mezza età e passa) mentre ora so per certo che i ragazzi (in piena tempesta ormonale) fantasticavano su quello che avrebbero fatto la dentro.
Per me era solo il classico gioco di trasgressione che si fa da ragazzini, quando si inziano a provare i primi pruriti.

Ecco perché di fronte alla proposta di Francesco rimasi interdetta.
Accettai quasi per sfida nei suoi confronti.
D’altronde, mi dicevo, non gli avevo mai fatto mancare niente da quel punto di vista.
Tutti i giochini perversi che avevamo imparato guardando assieme ore e ore di filmati porno su Internet!
Lui, dopo aver buttato lì un sarcastico “sarebbe ora di metterli in pratica!” si schernì, dicendo che non avremmo fatto sesso ma solo guardato.
Ammetto che nonostante le sue rassicurazioni mi frustrava parecchio l’idea che Francesco mi avesse chiesto questo: non gli bastavo?
Ma allo stesso tempo la cosa mi incuriosiva, anche se non lo avrei mai ammesso.
Così, indossati gli abiti della fidanzatina ferita nell'orgoglio, accettai ... "ma solo per guardare" precisai.

Ricordo ancora quella prima volta.
Francesco (neo patentato) riuscì a farsi prestare l’auto di sua madre.
“Facciamo un week-end al lago” la rassicurò “ per festeggiare il 18-esimo di Laura.
“Si ma l’albergo per dormire fuori lo paghi tu !” sussurrai con fare imbronciato mentre salivamo in auto.

Scegliemmo il club che le recensioni su Internet davano come il più distinto e riservato della città e parcheggiamo un pò lontano così da poter avere la situazione sotto controllo mentre ci avvicinavamo a piedi al locale.

Per entrare dovemmo annunciarci tramite un videocitofono.
Quando la porta si aprì ci ritrovammo in quella che intuii essere la reception; una sorta di anticamera completamente isolata dal resto del locale.
Chi era fuori e chi era dentro non aveva modo di vederci o di entrare in quella stanza assieme a noi. Il titolare ci accolse con un sorriso smagliante ma allo stesso interrogativo.

L’atteggiamento della persona (era chiaro che non gli capitava spesso di vedere entrare coppie così giovani) dapprima mi convinse dell’idea che mi ero fatta, ovvero che quel tipo di locale fosse frequentato per lo più da prostitute e single disposti a pagarle, ben sapendo che le signorine avrebbero solo recitato la parte della brava mogliettina, che di notte si trasforma in una dea del sesso.

Ci chiese i documenti e di consegnare tutti gli strumenti multimediali in nostro possesso (anche questo evidenziato a chiare lettere dall’avviso sul bancone che aggiungeva anche un minaccioso riferimento ad un eventuale coinvolgimento dell’autorità giudiziaria in caso di inadempienza). Ammetto che tutto questo mi tranquilizzò non poco.

Poi ci fece accomodare facendo scattare la serratura di una seconda porta che dava sull’interno del locale.
Mentre apprestandoci ad entrare indossavamo le mascherine acquistate durante l’ultima gita a venezia (non avrei mai pensato che l’avrei utilizzata a quello scopo) mi premunii di mandare a Francesco un’ultima occhiataccia, così da fargli capire per l'ennesima volta che lo stavo facendo solo per lui.

Ma non negherò che mentre varcavo quella soglia ho sentito chiaramente uno schizzo di umore scorrere lungo le mie cosce.

La mia eccitazione era a mille ed ero preoccupata di come avrei potuto reagire.
Il posto era carino. Numerose coppie sorseggiavano cocktails, ascoltando musica e guardando spettacoli di spogliarelli maschili e femminili.
“Ma dove sono i single?” mi sorpresi a chiedermi.
Ci sedemmo e iniziammo a bere qualcosa.
Alcuni ospiti indossavano maschere ... altri no (altra assurdità, dal mio punto di vista di neofita).
Quando i drink iniziarono a fare effetto, realizzai che mi stavo rilassando, Francesco mi prese la mano e mi condusse verso una scala che saliva a lato del bar.
Ci ritrovammo in un corridoio di luce soffusa, con una serie di piccole porte.
Immaginavo già di cosa si trattasse.
In ogni stanza c'erano grandi letti e divani con persone che facevano sesso.
Altri guardavano in silenzio ... e si masturbavano.
Mi fermai quasi pietrificata all'ingresso di una di queste stanze. Francesco al mio fianco tratteneva il fiato.
Il mio sesso gocciolava di umori ma ovviamente il mio orgoglio mi impediva di ammetterlo. Non sapevo come comportarmi perché capii che la parte della fidanzatina ferita non poteva più reggere.

Feci un ultimo disperato tentativo per giustificarmi e mi rivolsi a Francesco con espressione severa:i "ricorda” dissi “diamo solo un'occhiata e poi lasciamo questo porcile".
Lui annuì ... ma sapevo già che non sarebbe stato così.

Stavo ancora parlando quando sentii chiaramente una mano appoggiarsi sulle mie natiche.
Mi voltai rapidamente pronta a reagire ma quello che mi trovai di fronte mi colse di sorpresa.
Una bella biondina (poco più che coetanea, pensai immediatamente) dai capelli lisci raccolti in una lunga treccia e gli occhi azzurri.
Mi sorrideva con aria innocente.
Indossava una mascherina da gatto e un baby doll.
Non potei fare altro che ricambiare il sorriso.
"Ti piace?" mi chiese, indicando con un gesto del viso un ragazzo dai capelli scuri (chiaramente palestrato) che stava godendosi un pompino fatto da una signora di mezza età ma comunque ancora molto piacente.
Accanto a loro un altro gentiluomo, sempre di mezza età ma ugualmente bello (“il marito?” pensavo) si masturbava guardandoli compiaciuto.
"È … è molto bello ...” balbettai, riferendomi al giovane.
"È il mio ragazzo ...” mi disse e fissandomi con uno sguardo intenso mi diede un bacio sulle labbra.

Sentii il fuoco dentro.
Non sapevo cosa dire, cosa fare, cosa pensare.
Guardai il mio Francesco. Lui sorrise e annuì.

La ragazza che fino ad allora era stata accanto a me tenendomi la mano sul sedere si spostò di fronte.
Sapevo che mi avrebbe baciato di nuovo. Non mi opposi. Questa volta sentii la sua lingua posarsi sulle mie labbra. Istintivamente chiusi le labbra ancora più forte, resistendo al suo tentativo di entrare.
Le sue mani adesso stringevano le mie natiche e i suoi seni (non enormi ma così eccitati da farmi sentire i suoi capezzoli turgidi) accarezzavano i miei ... altrettanto eccitati.
Iniziai a rilassare le labbra. Lentamente la sua lingua iniziò a trovare spazio e io andai ad incontrarla, appoggiando la mia sulla sua.
Stavo vivendo la mia prima vera esperienza Lesbo.
Chiusi gli occhi. Le nostre lingue e la nostra saliva iniziarono a scambiarsi vorticosamente.

Mi ripresi dallo shock di quello che stavo facendo solo perchè lei uscì dalla mia bocca.
Mi prese dolcemente la testa con una mano mentre con l'altra si abbassava il reggiseno.
Mi stava invitando a succhiarle i capezzoli ... rosa e turgidi come fino a quel momento avevo solo potuto immaginare al tatto.
"Cosa sto facendo ??!!" mi chiedevo mentre iniziavo a succhiare.
"Lui è con te?" mi sussurrò lei all'orecchio mentre io continuavo ad occuparmi del suo seno. "Si... è il mio ragazzo.." le risposi ansimando e senza smettere di leccare.
Non avevo ancora finito la frase che mi resi subito conto che una delle sue mani, fino ad allora delicatamente appoggiate sulla mia testa, si era staccata e il braccio si era allungato verso di lui.
Non so bene cosa successe.
Fatto sta che mi ritrovai con Francesco al mio fianco.
Lei guidava le nostre teste, mentre noi leccavamo i suoi capezzoli. Uno da una parte e uno dall'altra.

Ci stava letteralmente "introducendo" allo scambismo.
E io non opponevo resistenza.
Capivo che tutti i miei taboo stavano piano piano venendo meno.

Francesco si era abbassato la zip e si stava masturbando mentre continuava a leccare con avidità.
La mia vagina era un lago.
Ad un tratto capii dal movimento delle sue mani appoggiate sulle nostre teste che la ragazza ci invitava a rialzare i nostri visi dal suo seno. Ammetto che mi dispiacque. Non mi sarei più staccata da lì.
Riprese a baciarmi con la lingua. Ma questa volta senza entrare nella mia bocca e facendo avvicinare alle nostre lingue anche quella di Francesco.
Mi resi conto che mentre ci baciavamo lei aveva preso in mano il suo membro e lo masturbava.

"Ti va di farmi vedere come lo prendi in bocca ?"
La biondina me lo chiese con un tono per niente imperativo; piuttosto come un invito.
Apprezzavo molto il suo modo di fare gentile.
Annuii con un gesto del capo e per la prima volta da quando eravamo entrati ... mi sentivo veramente a mio agio.
Lei mi posò la mano sul capo e con gentilezza mi fece inginocchiare. Iniziai a succhiare il cazzo di Francesco con avidità, mentre lei con entrambe le mani accompagnava i movimenti della mia testa. Percepii con la coda dell’occhio il suo accennare anche col suo viso ai miei movimenti avanti e indietro
Ad un tratto si inginocchiò anche lei e senza farmi smettere di succhiare mi si avvicinò all'orecchio sussurrando con tono malizioso "posso assaggiarlo?".
Non risposi. Non serviva. Estrassi il cazzo dalla bocca e lo porsi a lei.

In precedenza avevo visto fare tanti pompini nei film porno.
Questa era la prima volta che lo vedevo fare dal vivo. E fra i protagonisti c'eravamo anche io e il mio ragazzo!
Lei era bravissima. Si capiva che le piaceva davvero.
Confesso che fino a quel momento mi era balenata più volte l'idea che lei potesse essere una prostituta assoldata dal locale per intrattenere i clienti.
Ma il modo in cui godeva nel giocare con noi mi fece immediatamente capire che mi sbagliavo.
Guardai Francesco negli occhi. Era la prima volta che gli sorridevo da quando eravamo entrati. Anche lui mi guardava soddisfatto e compiaciuto.

"Ti piacerebbe fare un pompino al mio ragazzo ?". La nuova proposta della nostra compagna di giochi mi giunse inaspettata, mentre mi stavo dedicando a leccare i testicoli di Francesco e la lingua di lei scorreva lungo l'asta nerboruta.
Non nego che il ragazzo della biondina mi aveva attirato fin da subito: sicuramente più attempato di noi, forse addirittura verso la trentina, ma aspetto e fisico da urlo.
Quindi inconsciamente sapevo che speravo di arrivare a quello.
Guardai Francesco in attesa di un cenno di approvazione che non tardò ad arrivare.

La ragazza si sollevò sulle sinuose gambe affusolate (“che invidia” pensai “si vede che fanno palestra entrambi”). Fece sollevare anche me e mi prese per mano.

Ci avvicinammo al suo ragazzo che nel frattempo si stava dedicando alla vagina della signora, mentre lei a sua volta si dedicava al cazzo del compagno.
Il ragazzo ...inginocchiato davanti alle gambe divaricate di lei (che sedeva sul divanetto mentre succhiava il compagno seduto sul bracciolo) metteva in bella mostra uno splendido culetto da atleta. Ricordo ancora perfettamente che in quella posizione (teneva le ginocchia piuttosto divaricate e la schiena inarcata) si distingueva perfettamente il rosa del suo buchino, pulsante anch'esso per le contrazioni provocate dal suo pene in erezione.

Non avrei mai immaginato di potermi eccitare nell’osservare le contrazioni dello sfintere di un uomo.

La biondina ...senza dirmi nulla ... ma come se avesse capito che ero rimasta folgorata da quella vista... si inginocchio e inizio a leccargli il buco del culo.
Capii che voleva portare a mille la mia eccitazione, perchè mentre leccava faceva attenzione a non impedirmi la vista della sua lingua che si insinuava nell'orifizio anale.
E aveva ragione.

Francesco, dietro di me, si godeva la scena e capito il mio stato, ne approfittò per abbassare la zip del mio vestito da sera (per la verità piuttosto castigato visto il contesto) che avevo deciso di indossare per l'occasione.
Non avrei certo immaginato di doverlo togliere, visti i presupposti con cui eravamo partiti da casa.
Rimasi quindi solo con tanga e giarrettiere che avevo indossato sotto.
“Già ... come mai le giarrettiere se nessuno avrebbe dovuto vederle ?” ... mi ritrovai per un attimo a pensare.
Probabilmente il mio inconscio aveva visto più in là della mia volontà razionale?

Mentre questi pensieri mi balenavano per un attimo nella testa ... incrociai lo sguardo con quello del compagno della signora.
Mi fece capire che apprezzava molto la vista del mio corpo.
Mi sentii lusingata ed ancora più eccitata.

Mentre ancora accondiscendevo la mia autostima (che in quel momento andava a gonfie vele) la ragazza sollevò il suo viso dal sedere del compagno ... gli si allungò sopra la schiena e avvicinandosi all'orecchio gli mormorò "abbiamo compagnia...".
Lui sollevò la testa dal fiero pasto che stava consumando e si girò verso di noi. Sorrise amabilmente con una chiara espressione di approvazione.
Era veramente un bel ragazzo.
Vista l'avvenente compagna che si era scelto non poteva essere diversamente.
Ebbi la netta sensazione che apprezzasse sia il mio corpo che quello di Francesco, perché percepii nettamente il soffermarsi del suo sguardo anche sul suo cazzo.
Poi riprese a dilettare la signora con la lingua.

Rimasi spiazzata, perchè mi aspettavo che alla vista di un così tenero bocconcino (a quel punto ritenevo di non essere da meno della biondina) si sarebbe immediatamente rialzato dalla sua posizione inginocchiata, mettendo a mia disposizione il suo notevole giocattolo, che invece continuava a penzolare turgido tra le sue cosce.

“Dovrò conquistarmelo” ...pensai.

Tutto si fece immediatamente chiaro quando la ragazza, che nel frattempo si era rialzata dalla schiena del compagno, mi fece cenno di accomodarmi sotto di lui.
Per farla breve: di li a poco mi ritrovai sdraiata a terra, supina, con la testa fra le gambe di uno sconosciuto che, sostanzialmente, mi scopava la bocca.

A dispetto di quanto possa sembrare era tutto molto dolce e piacevole.
Il ragazzo, che nel frattempo aveva avuto anche l'accortezza di allungare una mano per prendere un cuscino dal divanetto e metterlo sotto il mio capo (procurandomi così una posizione più comoda) faceva scivolare il suo cazzo fuori e dentro la mia bocca con estrema delicatezza, evitando accuratamente di spingerlo troppo a fondo nella mia gola, così da evitare il seppur piccolo senso di soffocamento, per il quale non ero sicuramente pronta ma che avrei imparato ad apprezzare nei mesi a venire.

Sentii le mani della ragazza che mi sfilavano delicatamente le mutandine (ormai inzuppate dei miei umori).
Agevolai l'operazione inarcando leggermente la schiena e divaricando le gambe.
E… per la prima volta nella mia vita... una ragazza mi leccava la fica.
Capii cosa intendevano le mie compagne di classe più “esperte”, quando sostenevano che nessun uomo è in grado di leccare una vagina tanto bene quanto una donna. Evidentemente sapere cosa si prova nel subire un trattamento permette anche di eseguirlo meglio sugli altri. Mi ritrovai a chiedermi se lo stesso poteva valere anche per un pompino fra uomini.
Fu allora che mi chiesi dove fosse Francesco.
Allungai lo sguardo al di là delle gonadi, ormai gonfie di sperma, del ragazzo che mi sovrastava, approfittando del suo lento ma continuo su e giù nella mia bocca.

Francesco si era completamente spogliato.
Constatai che anche lui era veramente un bell'esemplare di maschio e che il suo cazzo non era sicuramente da meno di quello che stavo succhiando.
I nostri sguardi si incrociarono per un istante.
Da come mi guardava capii che stava godendo con me e per me.
Bastò ad entrambe per capire che il gioco stava piacendo e soddisfando entrambe e che ... si poteva continuare.

Francesco si posizionò alle spalle della ragazza che continuava a leccarmi la fica. In quella posizione il suo fondo schiena perfetto (come solo una ragazza giovane può avere) svettava come un trofeo.
Potevo solo immaginare l'invitante spettacolo delle piccole e grandi labbra della vagina che doveva presentarsi in quel momento a Francesco.

Un altro sguardo verso di me. Francesco voleva essere sicuro della mia approvazione.
I suoi occhi scomparirono dalla mia visuale perchè il ragazzo affondò il colpo e rimase dentro la mia bocca per alcuni secondi più del solito.
Gemetti di piacere quando capii che Francesco aveva ricevuto il messaggio, per il fatto che la lingua della ragazza si fermò per un istante e poi affondò ancora più insistemente nella mia fica.
Francesco era entrato dentro di lei... e io ero felice.
Quando il ragazzo mi uscì dalla bocca e riottenni per qualche istante la visuale l'espressione compiaciuta di Francesco mi fece tenerezza. La testa della ragazza iniziò ad ondeggiare avanti e indietro fra le mie coscie sotto i colpi del suo bacino.
Anche lei iniziò a gemere.

Mi resi conto che la nostra performance stava attirando l'attenzione, perché la stanza si era improvvisamente affollata di uomini e donne che si masturbavano compiaciuti, guardando lo spettacolo che stavamo offrendo loro.
“Allora ci sono anche i single” (pensai) “e non solo uomini!”
Mi eccitava l'idea di godere mentre altri si masturbavano guardandomi. Probabilmente si stava scatenando la mia indole esibizionista che fino ad allora avevo soffocato.

Ebbi un primo intenso orgasmo.
Il ragazzo tolse il cazzo dalla mia bocca: penso che se non lo avesse fatto mi sarebbe venuto in bocca perchè l'orgasmo mi aveva fatto sollevare la testa e il suo cazzo mi era arrivato fino in gola.

Ma evidentemente il bello doveva ancora venire.
Il ragazzo abbassò il suo viso verso di me mentre la biondina si ritirava dal mio inguine.
Lui mi baciò con passione, mentre col bacino si faceva largo fra le mie gambe.
Iniziò a succhiarmi i capezzoli mentre il suo cazzo scivolava dentro la mia fica, completamente lubrificata dalla saliva della sua compagna e dagli umori del mio orgasmo.
L'ultimo taboo era definitivamente infranto.

Mi stavo facendo scopare da un'altro uomo di fronte al mio ragazzo di sempre.
E non solo lui mi osservava.
Anche la signora, la cui fica pelosa svettava sopra di me alcuni centimetri dietro la mia fronte, rimasta nella medesima posizione in cui era quando il ragazzo, fino a pochi istanti prima, la leccava, mi osservava seduta sul divano assieme al marito.
Si masturbavano con forza.
Dalla loro posizione, leggermente sopraelevata rispetto al mio viso, temevo che avrebbero potuto schizzarmi con i loro umori da un momento all'altro. Anche questa possibilità però non faceva che accrescere il mio stato di eccitazione.
Quando il ragazzo tornò a baciarmi percepii chiaramente il sapore aspro degli umori della fica della signora ... e scoprii che mi piacevano.
Anche il ragazzo doveva averlo capito.
Non so se fu a causa di un suo cenno. Fatto sta che la signora sollevò il bacino dal divano, fece il passo che la distanziava da noi e si inginocchiò sopra di me ... in modo tale che la sua fica fosse esattamente in direzione del mio viso.

La sua splendida vulva si stagliava sopra il mio naso... pronta per essere assaggiata. La signora si dimostrava molto discreta ed esperta della situazione. Nella posizione in cui si era messa stava a me decidere se andare oltre o smettere.
I colpi del ragazzo si susseguivano nella mia fica, decisi e profondi.
Anche la fica della donna sopra di me pulsava di eccitazione e alcune gocce di umore mi caddero sul viso.
Il profumo intenso di quell'organo sessuale eruttante piacere mi faceva impazzire. All'ennesimo colpo del ragazzo sollevai decisa la testa quanto bastava e... affondai la mia lingua.
Era per me un'altra prima volta: l'ennesima prima volta di quella sera.
Sentii nuovamente il sapore aspro che mi aveva procurato pocanzi il bacio del ragazzo.

Lui si sollevò per permettere alla signora di posizionarsi a 69 sopra di me. Non ebbi il tempo di chiudere le gambe per rilassare un attimo la muscolatura delle coscie, perchè la signora accomodò immediatamente la sua lingua laddove fino ad un attimo prima stazionava il cazzo del ragazzo. In quella nuova posizione, con la fica della donna non più sopra ma ora davanti al mio viso , potevo ammirare anche il suo splendido culetto.
Dietro di me scorsi il suo uomo, ancora seduto sul divanetto che si masturbava.
Mi sorrise, ammiccando verso il tenero buchino della sua donna che pulsava davanti a me.
Capii all'istante: mi stava chiedendo di prepararla perchè lui potesse penetrarlo.
Non me lo feci ripetere.
Dopo alcuni colpi di lingua decisi sulla fica spalancata allungai il collo e iniziai a spostare il movimento della lingua...piano piano ... sempre più su... fino a che arrivai al buchetto rosa.
Ancora una prima volta.
Mi sentivo una verginella alle prime esperienze... e la cosa mi eccitava.
Cercai di produrre più quanta saliva possibile per poi riversarla nel buchino, aiutandomi con la lingua affinché il liquido lubrificante potesse penetrare a fondo.
La mano dell'uomo che mi accarezzava delicatamente la nuca mi fece intendere che poteva bastare.
Allentai la tensione del collo, appoggiandosi sul cuscino e lasciando spazio.
Lo splendido e invitante culo della signora era pronto.
L'uomo si alzò dal divano, i piedi uno da una parte e uno dall'altra del mio viso.
Da quella posizione potevo ammirare sopra di me il nerboruto cazzo, costellato di venuzze rigonfie. E lo scroto, anch'esso evidentemente pronto a scaricare fiumi di liquido seminale.
Fu un attimo. L'uomo piegò le ginocchia quanto bastava affinché il glande fosse esattamente all'altezza del buchino di quella che poi seppi essere la moglie e senza soluzione di continuità affondò il colpo.
Vidi perfettamente quell'enorme oggetto di carne (da quella distanza ravvicinata mi resi conto di quanto fosse lungo e grosso) scomparire completamente nel culo della donna. Non percepii nessun tipo di forzatura; era scivolato dentro come una lama infilata in un panetto di burro fuso. Anche il rantolo di piacere della donna mi confermò che la pratica era per lei del tutto usuale.
Dopo aver assestato il primo colpo l'uomo rimase dentro di lei alcuni istanti.
A pochi centimetri dal mio naso solo il suo scroto, appoggiato fra le natiche e la vulva della moglie, e un sedere ricoperto di pelo scuro, muscoloso e sodo nonostante l'età non più giovanissima.
"Aaaahhhhh".... il gemito di piacere della signora accompagnò il movimento del membro, che iniziò ad entrare e uscire in tutta la sua interezza dal culo.
Lo spettacolo era mozzafiato.
Mi chiesi se anche Francesco stesse provando un piacere così intenso. Col poco margine di movimento che avevo a disposizione, spinsi la testa da un lato per vedere davanti a me.
Capii perché da qualche istante la signora non si occupava più della mia fica.
Si stava facendo scopare la bocca dal ragazzo della biondina.
L'andirivieni dei due cazzi, uno nella bocca e l’altro nel culo della donna, era perfettamente sincronizzato.
Seppur con fatica cercai di capire dove si trovassero la biondina e Francesco perchè all'appello mancavano solo loro.
Li ritrovai sul divanetto da cui si era alzato l'uomo per venire ad inculare la moglie.

Si godevano lo spettacolo, masturbandosi a vicenda.
Ebbi solo il tempo di scambiare un rapido sguardo d'intesa con Francesco perchè l'uomo sopra di me stava allungando una mano dietro di sé, per afferrare con decisione la mia nuca e indirizzare così mio viso verso fica e scroto.
Capii subito cosa dovevo fare e sinceramente non aspettavo altro.
Furiosamente iniziai a leccare tutto quanto avevo davanti: fica, scroto e asta del cazzo, che continuamente scompariva e riappariva da quell'antro invitante che sembrava non averne mai abbastanza.
Ad un tratto, dopo alcuni colpi ben assestati, l'uomo tolse il cazzo dal culo della moglie e si fermò.
L'oggetto penzolava davanti ai miei occhi, grondante di umori.
L'uomo lo spinse leggermente verso il basso: offrendomelo.
Anche questa volta il messaggio era chiaro: inarcai leggermente il viso all'indietro per favorire la penetrazione.
Aprii la bocca mettendo fuori la lingua cosi da creare maggior spazio all’interno della mia cavità orale. L'uomo piegò leggermente le ginocchia ed il cazzo mi entrò fino in gola.
Si. Mi stavo facendo scopare la bocca dal cazzo di uno sconosciuto appena uscito dal culo della moglie!
“Che puttana che sei!”(mi dissi). “No! Le puttane lo fanno per soldi. Tu lo stai facendo gratis e solo per godere. Quindi sei solo una grande troia” (mi replicai). L'idea mi piaceva. Il sapore di cazzo misto agli umori del culo della donna era inebriante.

Il pene dell'uomo mi riempiva la bocca all'inverosimile. Percepivo distintamente le venuzze rigonfie di cui era costellato. Iniziavo a provare sincera curiosità per quanto doveva aver provato la signora nel sentirselo tutto dentro il culo.
Poi, all'improvviso, l'uomo aumentò la frequenza e la profondità dei colpi.
Capii che stava per venire, le pulsazioni del suo glande aumentavano.
Un cazzo di notevoli dimensione e chissà quanto sperma pronto ad eruttare.
In un attimo di lucidità pensai che non ero pronta a ricevere lo sperma di uno sconosciuto ma capivo che in quel contesto e con quel livello di eccitazione non sarei riuscita ad evitarlo.
Per un attimo ebbi paura di poter soffocare.
Ma non mi venne in bocca.
"Aaahhh ti sborro nel culo! Troia!" rantolò l'uomo. "Si .. sborrami dentro ... siii...sono la tua troia!" replicò la donna.
Repentinamente l’uomo sfilò il cazzo dalla mia bocca e altrettanto velocemente lo tornò ad infilare nel culo della moglie. Un colpo netto e il cazzo entrò fino alle palle per subito risalire in modo tale che rimanesse dentro solo poco più del glande.
Ebbi così modo di vedere chiaramente il canale spermatico dell'uomo pulsare più volte, mentre scaricava nel ventre della moglie tutto il carico di eccitazione accumulato dall'inizio di quella incredibile serata.
Credevo non finisse più di venire.
E questo non faceva che aumentare la mia eccitazione al pensiero di quello che sarebbe uscito da quel culetto una volta rimosso il tappo di carne che lo occludeva.
La risposta arrivò di lì a poco.
L'uomo, spossato, si sollevò claudicante per la posizione mantenuta così a lungo e si accasciò sul divanetto.
Accanto a lui la biondina lasciò la presa dal cazzo di Francesco e si precipitò a succhiare gli umori di cui il cazzo dell'uomo era ancora rivestito.
L’ano della moglie si presentava completamente dilatato di fronte a me. Tutto il liquido versato al suo interno iniziò a defluire copiosamente, colando sul mio seno.
Venni una seconda volta mentre le mie cosce tremavano convulsamente.
La donna che fino a quel momento aveva continuato a ingoiare il cazzo del ragazzo, si alzò, si girò e si stese sopra di me. Il suo seno era di notevoli dimensioni.
Iniziò dapprima a baciarmi ma capii che il suo vero obiettivo era un'altro.
Infatti quasi immediatamente iniziò a leccarmi il seno con tutto il suo carico di liquido lasciato dal marito.
Una volta ripulito il tutto, tornò a baciarmi per alcuni istanti, poi si rialzò e si accomodò soddisfatta sul divano.

Ma la serata era appena cominciata.
Ciao carissimi ...
da tempo frequento phica.net come utente anonimo ma dopo essermi imbattuto nel vostro racconto non h potuto fare a meno di registrarmi per rispondervi.
Immagino sia difficile da credere (lo era anche per me mentre leggevo) ma credo proprio di essere uno dei pochi (e fortunati) Single presenti quella sera, assieme ad alcuni amici (anche noi neofiti).
Mi basti dire che ricordo alla perfezione la mascherina di Laura. Rossa con brillantini azzurri.
Mi avete fatto riassaporare quel momento in modo straordinario.
Indimenticabile la vostra bellezza e il fare materno della Signora ne confronti di Laura, che anche noi osservatori percepivamo e che avete descritto alla perfezione

Ecco ci tenevo a salutarvi.
E' stato un vero piacere re-incontrarvi anche solo in modo "epistolare".
Ora corro a leggere il resto della storia per vedere se compaio anche io nel racconto (!) :p
 

Pippo Minni

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Ciao carissimi ...
da tempo frequento phica.net come utente anonimo ma dopo essermi imbattuto nel vostro racconto non h potuto fare a meno di registrarmi per rispondervi.
Immagino sia difficile da credere (lo era anche per me mentre leggevo) ma credo proprio di essere uno dei pochi (e fortunati) Single presenti quella sera, assieme ad alcuni amici (anche noi neofiti).
Mi basti dire che ricordo alla perfezione la mascherina di Laura. Rossa con brillantini azzurri.
Mi avete fatto riassaporare quel momento in modo straordinario.
Indimenticabile la vostra bellezza e il fare materno della Signora ne confronti di Laura, che anche noi osservatori percepivamo e che avete descritto alla perfezione

Ecco ci tenevo a salutarvi.
E' stato un vero piacere re-incontrarvi anche solo in modo "epistolare".
Ora corro a leggere il resto della storia per vedere se compaio anche io nel racconto (!) :p
Wow!!! Dopo oltre un anno non mi aspettavo di trovare ancora commenti su questo nostro thread....
Men che meno da parte di un partecipante all'evento !
Che piacere sentirti superrocco !
Non so come hai fatto a ricordare il colore della mia mascherina (non lo ricordavo nemmeno io e ho dovuto cercarla in fondo ad un cassetto) ma ti confermo che si... hai azzeccato anche il colore dei brillantini!
Sono proprio felice di averti portato questi ricordi.
Non avere scrupoli a commentare e/o precisare se trovi qualcosa che non torna nel racconto.
Gli anni passano e la memoria inizia a fare brutti scherzi.
In compenso la patatina funziona ancora a meraviglia e il pensiero di essere quì a confrontarmi con un'altro partecipante alla serata mi fa eccitare da morire!
Abbiamo giocato insieme? Ricordo che qualche singolo si è avvicinato in uno dei vari momenti ma (complice lo champagne che avevo trangugiato) non ricordo tutto purtroppo.
Ciao!!!!
Laura
 

superrocco2022

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Wow!!! Dopo oltre un anno non mi aspettavo di trovare ancora commenti su questo nostro thread....
Men che meno da parte di un partecipante all'evento !
Che piacere sentirti superrocco !
Non so come hai fatto a ricordare il colore della mia mascherina (non lo ricordavo nemmeno io e ho dovuto cercarla in fondo ad un cassetto) ma ti confermo che si... hai azzeccato anche il colore dei brillantini!
Sono proprio felice di averti portato questi ricordi.
Non avere scrupoli a commentare e/o precisare se trovi qualcosa che non torna nel racconto.
Gli anni passano e la memoria inizia a fare brutti scherzi.
In compenso la patatina funziona ancora a meraviglia e il pensiero di essere quì a confrontarmi con un'altro partecipante alla serata mi fa eccitare da morire!
Abbiamo giocato insieme? Ricordo che qualche singolo si è avvicinato in uno dei vari momenti ma (complice lo champagne che avevo trangugiato) non ricordo tutto purtroppo.
Ciao!!!!
Laura
Ciao Laura,
direi che ricordi alla perfezione.
Quella notte tu e Katia mi avete fatto sborrare almeno tre volte. Un record mai più raggiunto purtroppo :-(.
Ricordo come fosse ora il modo in cui io e gli amici seguivamo ogni vostro passo fin dal momento della prima orgia con la Signora e il marito.
La mia prima sborrata è stata nel GloryHole. In quel caso non so dire se grazie a te o katia... ma (stando al racconto) direi tu dal momento che l'interessata mi ha fatto venire con un pompino da urlo e non solo con una sega.
Ricordo anche che avevo indossato un preservativo per non rischiare di vedermi "respingere" proprio sul più bello ma quando il cazzo ha iniziato a singhiozzare pronto a venire chi stava dall'altra parte ha tolto il profilattico e ha continuato a giocare di mano fino alla sborrata e appena ho finito di schizzare me lo ha ripreso in bocca ...così... nature.
 

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