Ale_Porc
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sembri davvero una ragazza moolto sexy e carina.. ma il racconto ci ha rapiti ancor di più
continua!!
continua!!
Non mi parlare di Nutella...!
Mi ricorda quel giorno in cui “LUI”, dopo avermi legato completamente nuda, a pancia in su, con polsi e caviglie ancorati saldamente ai quattro angoli del letto, braccia e gambe apertissime, HA DECISO DI SPALMARMI UN PO’ DI NUTELLA PROPRIO LÌ…
Come fa spesso, mi ha imbavagliato e lasciato qualche minuto in attesa, da sola in camera…
Il problema è che NON ERO SOLA!
Attratto dall’odore della nutella, infatti, era entrato nella camera il nostro dolcissimo gattino, affamatissimo perche non gli avevo dato da mangiare… Immaginate il mio terrore - non potevo muovermi - quando l’ho visto salire sul letto e camminare con passo felpato verso quella che considerava la sua cena…
Dopo aver perso una scommessa, “lui” mi ha costretto a prendere il sole in topless per tutta la mattina, OBBLIGATA A TENERE LE BRACCIA SEMPRE BEN TESE SOPRA LA TESTA … Non avete idea dell’imbarazzo, soprattutto perché i nostri vicini d’ombrellone mi avevano sempre vista con il pezzo di sopra!
Per farmi sentire ancora più in imbarazzo, ha fermato tutti i venditori ambulanti che passavano sulla spiaggia con la scusa di voler comprare qualcosa, facendoli mettere seduti accanto al mio lettino a mostrare con calma la loro merce; e, ovviamente, loro guardavano la mia, di “merce”…
Per non parlare poi del bagnino, un bel tipo muscoloso che mi aveva adocchiato da giorni. Per umiliarmi, “lui”, per tutta la mattina, lo ha chiamato in continuazione per sistemare il nostro ombrellone. Non potete immaginare come mi sono sentita quando li ho visti, tutti e due, sorridere con malizia mentre osservavano compiaciuti i miei capezzolini che s’indurivano…
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Non mi parlare di Nutella...!
Mi ricorda quel giorno in cui “LUI”, dopo avermi legato completamente nuda, a pancia in su, con polsi e caviglie ancorati saldamente ai quattro angoli del letto, braccia e gambe apertissime, HA DECISO DI SPALMARMI UN PO’ DI NUTELLA PROPRIO LÌ…
Come fa spesso, mi ha imbavagliato e lasciato qualche minuto in attesa, da sola in camera…
Il problema è che NON ERO SOLA!
Attratto dall’odore della nutella, infatti, era entrato nella camera il nostro dolcissimo gattino, affamatissimo perche non gli avevo dato da mangiare… Immaginate il mio terrore - non potevo muovermi - quando l’ho visto salire sul letto e camminare con passo felpato verso quella che considerava la sua cena…
Veramente da questo punto in poi hanno fatto tutto loro...!
Ho notato però che il racconto ci sta un po' prendendo la mano e che, forse, sto uscendo fuori dall'argomento del thread, che era TOPLESS IN SPIAGGIA!
Cosa meglio di una foto per rientrarci? Tra l'altro qui, a stare in topless, avevo cominciato a prenderci un pochino gusto...
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Bene… Dove eravamo rimasti?
“Braccia sopra la testa, mia cara…!”
So che sarebbe inutile resistere, sono in sei e io sono legata… Alzo le braccia e le tengo ferme sopra la testa.
Resisto solo pochi secondi, non ce la faccio a stare così: con uno scatto, abbasso le braccia per coprirmi… “Lui” mi blocca subito, stavolta con rabbia: con la mano sinistra afferra con decisione i miei polsi, li solleva con forza sopra la mia testa e con la mano destra prende le estremità del nastro con cui sono legata e le fa passare dentro all’anello decorativo incastrato proprio sulla punta del lampadario sopra di me; fa fare al nastro un paio di giri che chiude con uno stretto nodo. Le mie braccia sono incastrate, non posso muoverle: non posso più coprirmi.
Ora sono veramente e completamente esposta, nuda e immobile, allo sguardo di tutti.
Soprattutto allo sguardo di Fabio che, ancora in piedi vicino a me, mi fissa i capezzoli in modo sempre più insistente.
“Sei proprio un porco…Ma non hai mai visto un paio di tette?” Gli dico
“Si’, ma non le tue!”
Poi avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra sottovoce: “Hai i capezzoli drittissimi, non sai quanto mi piacerebbe giocarci un pochino… ”
Ha ragione: non ho mai visto i miei capezzoli così eretti, ma non gliela voglio dare vinta:
“Ti confermi il coglione che sei sempre stato.… Stammi lontano!” Rispondo
E “Lui”, il perverso, prende al volo l’occasione per umiliarmi ancora: “Cara, Fabio ha ragione, le tue magnifiche tette sono piccoline, ma molto, molto invitanti…” dice sfiorandomi la punta dei capezzoli con un polpastrello. Poi si rivolge a Fabio: “TOCCA, SENTI COME SONO DURI!”
Cazzo, mica vorrà farmi toccare le tette davanti a tutti?
Fabio lo guarda sorpreso, con espressione interrogativa.
“Dai” insiste “lui”, rivolgendosi maliziosamente a Fabio “Qual è il problema? Vi conoscete da anni!”
Sono imbarazzatissima, provo con forza a liberare le braccia per coprirmi il seno, ma i miei polsi sono saldamente ancorati al lampadario… Cazzo, quell’imbecille di Fabio, quello stronzo che prendo per il culo da anni, mi sta veramente per toccare le tette davanti ai nostri amici…
“In effetti…” dice il coglione, fissando prima me e poi i miei capezzoli eretti “… Ci conosciamo da anni.” E lentamente avvicina la mano destra al mio seno. Con lentezza studiata, appoggia delicatamente il polpastrello dell’indice sulla punta del mio capezzolo, disegnando dei minuscoli cerchietti; poi, dolcemente, avvicina anche il medio e il pollice, stringendolo morbidamente tra le tre dita.
Rimane così, fermo per qualche secondo; poi inizia a massaggiarlo teneramente, solo con queste tre dita…
Chiudo gli occhi… Cazzo, se mi sto eccitando…
I miei amici, seduti, si godono estasiati la scena, completamente ipnotizzati dai lenti movimenti delle dita di Fabio sul mio seno, quando “lui”, improvvisamente, esclama: “Bene…Continuiamo con la penitenza! Chi fa la prossima domanda?”
“Ma… “ risponde Marco, un altro dei nostri amici “…A parte calze e scarpe, non ha più niente di interessante da togliere!”
“Sicuro?” Risponde "lui". E continua: “Veramente qualcosa da toglierle ci sarebbe ancora…” ED INDICA LA PELURIA TRA LE MIE GAMBE!
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Bene… Dove eravamo rimasti?
“Braccia sopra la testa, mia cara…!”
So che sarebbe inutile resistere, sono in sei e io sono legata… Alzo le braccia e le tengo ferme sopra la testa.
Resisto solo pochi secondi, non ce la faccio a stare così: con uno scatto, abbasso le braccia per coprirmi… “Lui” mi blocca subito, stavolta con rabbia: con la mano sinistra afferra con decisione i miei polsi, li solleva con forza sopra la mia testa e con la mano destra prende le estremità del nastro con cui sono legata e le fa passare dentro all’anello decorativo incastrato proprio sulla punta del lampadario sopra di me; fa fare al nastro un paio di giri che chiude con uno stretto nodo. Le mie braccia sono incastrate, non posso muoverle: non posso più coprirmi.
Ora sono veramente e completamente esposta, nuda e immobile, allo sguardo di tutti.
Soprattutto allo sguardo di Fabio che, ancora in piedi vicino a me, mi fissa i capezzoli in modo sempre più insistente.
“Sei proprio un porco…Ma non hai mai visto un paio di tette?” Gli dico
“Si’, ma non le tue!”
Poi avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra sottovoce: “Hai i capezzoli drittissimi, non sai quanto mi piacerebbe giocarci un pochino… ”
Ha ragione: non ho mai visto i miei capezzoli così eretti, ma non gliela voglio dare vinta:
“Ti confermi il coglione che sei sempre stato.… Stammi lontano!” Rispondo
E “Lui”, il perverso, prende al volo l’occasione per umiliarmi ancora: “Cara, Fabio ha ragione, le tue magnifiche tette sono piccoline, ma molto, molto invitanti…” dice sfiorandomi la punta dei capezzoli con un polpastrello. Poi si rivolge a Fabio: “TOCCA, SENTI COME SONO DURI!”
Cazzo, mica vorrà farmi toccare le tette davanti a tutti?
Fabio lo guarda sorpreso, con espressione interrogativa.
“Dai” insiste “lui”, rivolgendosi maliziosamente a Fabio “Qual è il problema? Vi conoscete da anni!”
Sono imbarazzatissima, provo con forza a liberare le braccia per coprirmi il seno, ma i miei polsi sono saldamente ancorati al lampadario… Cazzo, quell’imbecille di Fabio, quello stronzo che prendo per il culo da anni, mi sta veramente per toccare le tette davanti ai nostri amici…
“In effetti…” dice il coglione, fissando prima me e poi i miei capezzoli eretti “… Ci conosciamo da anni.” E lentamente avvicina la mano destra al mio seno. Con lentezza studiata, appoggia delicatamente il polpastrello dell’indice sulla punta del mio capezzolo, disegnando dei minuscoli cerchietti; poi, dolcemente, avvicina anche il medio e il pollice, stringendolo morbidamente tra le tre dita.
Rimane così, fermo per qualche secondo; poi inizia a massaggiarlo teneramente, solo con queste tre dita…
Chiudo gli occhi… Cazzo, se mi sto eccitando…
I miei amici, seduti, si godono estasiati la scena, completamente ipnotizzati dai lenti movimenti delle dita di Fabio sul mio seno, quando “lui”, improvvisamente, esclama: “Bene…Continuiamo con la penitenza! Chi fa la prossima domanda?”
“Ma… “ risponde Marco, un altro dei nostri amici “…A parte calze e scarpe, non ha più niente di interessante da togliere!”
“Sicuro?” Risponde "lui". E continua: “Veramente qualcosa da toglierle ci sarebbe ancora…” ED INDICA LA PELURIA TRA LE MIE GAMBE!
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Bene… Dove eravamo rimasti?
“Braccia sopra la testa, mia cara…!”
So che sarebbe inutile resistere, sono in sei e io sono legata… Alzo le braccia e le tengo ferme sopra la testa.
Resisto solo pochi secondi, non ce la faccio a stare così: con uno scatto, abbasso le braccia per coprirmi… “Lui” mi blocca subito, stavolta con rabbia: con la mano sinistra afferra con decisione i miei polsi, li solleva con forza sopra la mia testa e con la mano destra prende le estremità del nastro con cui sono legata e le fa passare dentro all’anello decorativo incastrato proprio sulla punta del lampadario sopra di me; fa fare al nastro un paio di giri che chiude con uno stretto nodo. Le mie braccia sono incastrate, non posso muoverle: non posso più coprirmi.
Ora sono veramente e completamente esposta, nuda e immobile, allo sguardo di tutti.
Soprattutto allo sguardo di Fabio che, ancora in piedi vicino a me, mi fissa i capezzoli in modo sempre più insistente.
“Sei proprio un porco…Ma non hai mai visto un paio di tette?” Gli dico
“Si’, ma non le tue!”
Poi avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra sottovoce: “Hai i capezzoli drittissimi, non sai quanto mi piacerebbe giocarci un pochino… ”
Ha ragione: non ho mai visto i miei capezzoli così eretti, ma non gliela voglio dare vinta:
“Ti confermi il coglione che sei sempre stato.… Stammi lontano!” Rispondo
E “Lui”, il perverso, prende al volo l’occasione per umiliarmi ancora: “Cara, Fabio ha ragione, le tue magnifiche tette sono piccoline, ma molto, molto invitanti…” dice sfiorandomi la punta dei capezzoli con un polpastrello. Poi si rivolge a Fabio: “TOCCA, SENTI COME SONO DURI!”
Cazzo, mica vorrà farmi toccare le tette davanti a tutti?
Fabio lo guarda sorpreso, con espressione interrogativa.
“Dai” insiste “lui”, rivolgendosi maliziosamente a Fabio “Qual è il problema? Vi conoscete da anni!”
Sono imbarazzatissima, provo con forza a liberare le braccia per coprirmi il seno, ma i miei polsi sono saldamente ancorati al lampadario… Cazzo, quell’imbecille di Fabio, quello stronzo che prendo per il culo da anni, mi sta veramente per toccare le tette davanti ai nostri amici…
“In effetti…” dice il coglione, fissando prima me e poi i miei capezzoli eretti “… Ci conosciamo da anni.” E lentamente avvicina la mano destra al mio seno. Con lentezza studiata, appoggia delicatamente il polpastrello dell’indice sulla punta del mio capezzolo, disegnando dei minuscoli cerchietti; poi, dolcemente, avvicina anche il medio e il pollice, stringendolo morbidamente tra le tre dita.
Rimane così, fermo per qualche secondo; poi inizia a massaggiarlo teneramente, solo con queste tre dita…
Chiudo gli occhi… Cazzo, se mi sto eccitando…
I miei amici, seduti, si godono estasiati la scena, completamente ipnotizzati dai lenti movimenti delle dita di Fabio sul mio seno, quando “lui”, improvvisamente, esclama: “Bene…Continuiamo con la penitenza! Chi fa la prossima domanda?”
“Ma… “ risponde Marco, un altro dei nostri amici “…A parte calze e scarpe, non ha più niente di interessante da togliere!”
“Sicuro?” Risponde "lui". E continua: “Veramente qualcosa da toglierle ci sarebbe ancora…” ED INDICA LA PELURIA TRA LE MIE GAMBE!
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Bene… Dove eravamo rimasti?
“Braccia sopra la testa, mia cara…!”
So che sarebbe inutile resistere, sono in sei e io sono legata… Alzo le braccia e le tengo ferme sopra la testa.
Resisto solo pochi secondi, non ce la faccio a stare così: con uno scatto, abbasso le braccia per coprirmi… “Lui” mi blocca subito, stavolta con rabbia: con la mano sinistra afferra con decisione i miei polsi, li solleva con forza sopra la mia testa e con la mano destra prende le estremità del nastro con cui sono legata e le fa passare dentro all’anello decorativo incastrato proprio sulla punta del lampadario sopra di me; fa fare al nastro un paio di giri che chiude con uno stretto nodo. Le mie braccia sono incastrate, non posso muoverle: non posso più coprirmi.
Ora sono veramente e completamente esposta, nuda e immobile, allo sguardo di tutti.
Soprattutto allo sguardo di Fabio che, ancora in piedi vicino a me, mi fissa i capezzoli in modo sempre più insistente.
“Sei proprio un porco…Ma non hai mai visto un paio di tette?” Gli dico
“Si’, ma non le tue!”
Poi avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra sottovoce: “Hai i capezzoli drittissimi, non sai quanto mi piacerebbe giocarci un pochino… ”
Ha ragione: non ho mai visto i miei capezzoli così eretti, ma non gliela voglio dare vinta:
“Ti confermi il coglione che sei sempre stato.… Stammi lontano!” Rispondo
E “Lui”, il perverso, prende al volo l’occasione per umiliarmi ancora: “Cara, Fabio ha ragione, le tue magnifiche tette sono piccoline, ma molto, molto invitanti…” dice sfiorandomi la punta dei capezzoli con un polpastrello. Poi si rivolge a Fabio: “TOCCA, SENTI COME SONO DURI!”
Cazzo, mica vorrà farmi toccare le tette davanti a tutti?
Fabio lo guarda sorpreso, con espressione interrogativa.
“Dai” insiste “lui”, rivolgendosi maliziosamente a Fabio “Qual è il problema? Vi conoscete da anni!”
Sono imbarazzatissima, provo con forza a liberare le braccia per coprirmi il seno, ma i miei polsi sono saldamente ancorati al lampadario… Cazzo, quell’imbecille di Fabio, quello stronzo che prendo per il culo da anni, mi sta veramente per toccare le tette davanti ai nostri amici…
“In effetti…” dice il coglione, fissando prima me e poi i miei capezzoli eretti “… Ci conosciamo da anni.” E lentamente avvicina la mano destra al mio seno. Con lentezza studiata, appoggia delicatamente il polpastrello dell’indice sulla punta del mio capezzolo, disegnando dei minuscoli cerchietti; poi, dolcemente, avvicina anche il medio e il pollice, stringendolo morbidamente tra le tre dita.
Rimane così, fermo per qualche secondo; poi inizia a massaggiarlo teneramente, solo con queste tre dita…
Chiudo gli occhi… Cazzo, se mi sto eccitando…
I miei amici, seduti, si godono estasiati la scena, completamente ipnotizzati dai lenti movimenti delle dita di Fabio sul mio seno, quando “lui”, improvvisamente, esclama: “Bene…Continuiamo con la penitenza! Chi fa la prossima domanda?”
“Ma… “ risponde Marco, un altro dei nostri amici “…A parte calze e scarpe, non ha più niente di interessante da togliere!”
“Sicuro?” Risponde "lui". E continua: “Veramente qualcosa da toglierle ci sarebbe ancora…” ED INDICA LA PELURIA TRA LE MIE GAMBE!
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Dopo aver perso una scommessa, “lui” mi ha costretto a prendere il sole in topless per tutta la mattina, OBBLIGATA A TENERE LE BRACCIA SEMPRE BEN TESE SOPRA LA TESTA … Non avete idea dell’imbarazzo, soprattutto perché i nostri vicini d’ombrellone mi avevano sempre vista con il pezzo di sopra!
Per farmi sentire ancora più in imbarazzo, ha fermato tutti i venditori ambulanti che passavano sulla spiaggia con la scusa di voler comprare qualcosa, facendoli mettere seduti accanto al mio lettino a mostrare con calma la loro merce; e, ovviamente, loro guardavano la mia, di “merce”…
Per non parlare poi del bagnino, un bel tipo muscoloso che mi aveva adocchiato da giorni. Per umiliarmi, “lui”, per tutta la mattina, lo ha chiamato in continuazione per sistemare il nostro ombrellone. Non potete immaginare come mi sono sentita quando li ho visti, tutti e due, sorridere con malizia mentre osservavano compiaciuti i miei capezzolini che s’indurivano…
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Bene… Dove eravamo rimasti?
“Braccia sopra la testa, mia cara…!”
So che sarebbe inutile resistere, sono in sei e io sono legata… Alzo le braccia e le tengo ferme sopra la testa.
Resisto solo pochi secondi, non ce la faccio a stare così: con uno scatto, abbasso le braccia per coprirmi… “Lui” mi blocca subito, stavolta con rabbia: con la mano sinistra afferra con decisione i miei polsi, li solleva con forza sopra la mia testa e con la mano destra prende le estremità del nastro con cui sono legata e le fa passare dentro all’anello decorativo incastrato proprio sulla punta del lampadario sopra di me; fa fare al nastro un paio di giri che chiude con uno stretto nodo. Le mie braccia sono incastrate, non posso muoverle: non posso più coprirmi.
Ora sono veramente e completamente esposta, nuda e immobile, allo sguardo di tutti.
Soprattutto allo sguardo di Fabio che, ancora in piedi vicino a me, mi fissa i capezzoli in modo sempre più insistente.
“Sei proprio un porco…Ma non hai mai visto un paio di tette?” Gli dico
“Si’, ma non le tue!”
Poi avvicina la bocca al mio orecchio e mi sussurra sottovoce: “Hai i capezzoli drittissimi, non sai quanto mi piacerebbe giocarci un pochino… ”
Ha ragione: non ho mai visto i miei capezzoli così eretti, ma non gliela voglio dare vinta:
“Ti confermi il coglione che sei sempre stato.… Stammi lontano!” Rispondo
E “Lui”, il perverso, prende al volo l’occasione per umiliarmi ancora: “Cara, Fabio ha ragione, le tue magnifiche tette sono piccoline, ma molto, molto invitanti…” dice sfiorandomi la punta dei capezzoli con un polpastrello. Poi si rivolge a Fabio: “TOCCA, SENTI COME SONO DURI!”
Cazzo, mica vorrà farmi toccare le tette davanti a tutti?
Fabio lo guarda sorpreso, con espressione interrogativa.
“Dai” insiste “lui”, rivolgendosi maliziosamente a Fabio “Qual è il problema? Vi conoscete da anni!”
Sono imbarazzatissima, provo con forza a liberare le braccia per coprirmi il seno, ma i miei polsi sono saldamente ancorati al lampadario… Cazzo, quell’imbecille di Fabio, quello stronzo che prendo per il culo da anni, mi sta veramente per toccare le tette davanti ai nostri amici…
“In effetti…” dice il coglione, fissando prima me e poi i miei capezzoli eretti “… Ci conosciamo da anni.” E lentamente avvicina la mano destra al mio seno. Con lentezza studiata, appoggia delicatamente il polpastrello dell’indice sulla punta del mio capezzolo, disegnando dei minuscoli cerchietti; poi, dolcemente, avvicina anche il medio e il pollice, stringendolo morbidamente tra le tre dita.
Rimane così, fermo per qualche secondo; poi inizia a massaggiarlo teneramente, solo con queste tre dita…
Chiudo gli occhi… Cazzo, se mi sto eccitando…
I miei amici, seduti, si godono estasiati la scena, completamente ipnotizzati dai lenti movimenti delle dita di Fabio sul mio seno, quando “lui”, improvvisamente, esclama: “Bene…Continuiamo con la penitenza! Chi fa la prossima domanda?”
“Ma… “ risponde Marco, un altro dei nostri amici “…A parte calze e scarpe, non ha più niente di interessante da togliere!”
“Sicuro?” Risponde "lui". E continua: “Veramente qualcosa da toglierle ci sarebbe ancora…” ED INDICA LA PELURIA TRA LE MIE GAMBE!
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