Esperienza reale La Femminilità di Mamma

sormarco

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 8

La mattina mi sentivo viva, mi sentivo bella e tutto questo derivava dalla consapevolezza che quella foto mi regalava una visione di me stessa mai percepita: ero ancora una bella donna, perché anche se mio figlio era stato bravissimo nel realizzare quella foto, se fossi stata un cesso di certo non sarebbe riuscito a rendermi così attraente.
Poi anche il fatto che lui mi vedesse in quel modo mi faceva pizzicare la figa, ma forse questa cosa tanto mi piaceva quanto mi preoccupava. Fino a che punto lui sarebbe voluto arrivare? Sarebbe stato capace di rispettare quei limiti che io gli avevo imposto sin dall’inizio e poi, sarei io pure stata in grado di rispettarli?
Certo, ero decisa e convinta, non volevo certamente trasgredire l’impegno preso, probabilmente avrebbe rovinato tutto, ma io pure sono un essere umano ed in certe situazioni, sotto certe stimolazioni sappiamo benissimo che è difficile essere razionali e la cosa mi preoccupava moltissimo.
Essendo felice mi ero vestita in modo adeguato, da casa, nulla di particolare, un vestitino estivo in cotone leggero ma fasciante nel bustino e svolazzante nella gonna. Chiaramente, essendo a casa e facendo un gran caldo nessun reggiseno (tanto non mi serve) ma nemmeno mutandine; sentire la poca aria che c’era salire da sotto mi rinfrescava in modo molto piacevole. Giuro che non lo avevo assolutamente fatto in modo da essere provocante, ma solo per praticità.
Mentre svolgo le faccende di casa vedo scendere il figlio, il suo volto era ancor più felice del mio, sfoggiava un sorrisino da furbetto ed in effetti “buon giorno mammina bella, piaciuta la foto? Se ti è piaciuta ho pronto il lavoro per mostrartele tutte, credo che abbiamo abbastanza tempo prima che papà rientri per pranzo”.
“Caro il mio pargoletto” rispondo scherzando “la foto non è solo bella, ma forse anche troppo bella, mi rende merito oltre i miei meriti, ma la cosa non spiace affatto, anzi. Devo dirti che mi hai destabilizzato ieri notte, facendomi perdere il sonno eccitandomi ma facendomi venire anche mille pensieri. A conclusione ti dico che abbiamo tutta la giornata oggi, tuo padre non rientra fino a sera, non so se lavora troppo o se devo preoccuparmi” gli sorrido abbracciandolo.
“Mamma, non puoi preoccuparti, se papà dovesse tradirti sarebbe così stronzo che allora non ti meriterebbe, per cui di sicuro ha molto lavoro che lo impegna. Poi ti ringrazio per i complimenti che mi fai per la foto, ma vedrai le altre e solo allora mi dirai che ne pensi. Il fortunato sono io ad avere una mammina bella come te, una mammina che fra l’altro si presta a farsi fotografare in quel modo dal proprio figlio, non ci avrei mai sperato. Infine, se io con la foto ti ho fatta stare sveglia, figurati a me cosa è accaduto avendo tutte le altre, in pratica non ho dormito proprio, e non solo per sistemare e correggere le luci ed il taglio, avevo ben altro che non mi faceva prendere sonno. Ma dimmi che pensieri ti ha fatto venire la visione di quella foto, sono curioso.”
Non sapevo cosa rispondere, non potevo dirgli che mi ero eccitata al punto di dovermi masturbare, cosa avrebbe potuto pensare di sua madre e soprattutto non volevo che questo poi gli desse motivo di provarci con mamma, no assolutamente dovevo stare attenta “beh mi sono vista in quella foto come mai mi ero vista, come una donna e non come una mamma o una moglie e fra l’altro la tua bravura nel gioco delle luci mi mostrava come una bella donna, così bella come mai avrei potuto immaginare di potermi vedere”.
La risposta fu immediata “Ma tu sei bella, la mia bravura, come dici tu, è stata solo nel riuscire a farla vedere, meglio ancora a fartela vedere in modo che tu te ne renda conto e sappia gestirla. Sai, spesso senza che tu te ne renda conto, quando ci sono i miei amici a casa, ti muovi e ti mostri in modo sin troppo naturale, pensando che loro ti guardino come una mamma, come la mia mamma e non come una donna, una bella donna che è anche mia mamma. Insomma, spesso riesci ad essere molto provocante mostrando le tue gambe e non solo. Sai, quando poi te ne vai sono tutti eccitatissimi e fanno dei commenti su di te che a volte mi imbarazzano, ma anche mi rendono molto orgoglioso di averti come mamma, la mamma più bella di tutte……lo vedrai comunque nel resto delle foto”.
Cazzo, non sapevo che dire, come reagire. Ero emozionata, forse eccitata, ma anche impaurita; il nostro rapporto era oramai molto aperto e ci potevamo dire ogni cosa. Era bello ma anche pericoloso …. la parola “pericoloso” compariva sempre più spesso, ma anche “eccitata” era una parola che oramai mi apparteneva moltissimo.
Tornavo a sentirmi una femmina ammirata, una femmina quasi corteggiata, ma guardata ed ammirata da tutti, da dei giovani uomini ai quali mai avrei pensato fino a pochissimi giorni fa. Aveva ragione mio figlio, ripensandoci davanti ai suoi amici mi comportavo e mi presentavo come una di loro, vestitini corti, non curandomi di come mi muovevo o sedevo, probabilmente mostrando anche un po' troppo le gambe e forse anche più su delle gambe. Ma il fatto che ora scoprissi che mi guardavano come si guarda una donna, con il desiderio di un ragazzo di poco più di 20 anni con gli ormoni impazziti, mi piaceva e mi faceva tornare indietro negli anni.
Senza accorgermi stavo abbracciando mio figlio, molto stretto, forse sentiva anche i miei capezzoli tesi e turgidi che il cotone leggero non riusciva a nascondere, ma non me ne fregava, anzi forse ne ero anche felice. Senti pure lui abbracciarmi e carezzarmi la schiena con le sue mani, quasi desiderai che le facesse scivolare sulle mie chiappe ma poi prima che ciò accadesse mi divincolai e gli dissi “forza cambiati veloce (era ancora in pigiama ed in effetti avevo sentito la sua erezione spingere forte sui miei fianchi), fai colazione che poi ci mettiamo sul divano che voglio godermi il lavoro di certo meraviglioso che il mio figliolo mi regalerà.
Finisco di rassettare mentre lui si fa doccia e colazione; non nego di essere eccitata e credo che anche lui lo sia, certamente.
Quando finisce si mette sul divano ed accende il pc portatile, dopo pochi minuti mi chiama e dice che se voglio possiamo vederle assieme e che è curioso di sapere cosa ne penso.
Fa caldo e lui è solo con un paio di calzoncini da basket molto abbondanti, come usano ora, mi siedo accanto a lui senza badare a come il vestito si alza lasciando abbondantemente le cosce scoperte; che problema c’è se dobbiamo guardare foto mie dove sono mezza nuda, ma noto che lui le guarda con interesse……ne sono felice, lo guardo e sorrido.
Appena vedo lo schermo noto una foto di me che tengo in grembo lui appena nato, mi commuovo quasi, non so dove ha preso quella foto, ma ha fatto centro, mi ha fatto emozionare. Lo abbraccio e gli stampo un bacio dove capita, guarda caso sulle labbra. Certo è un bacio a stampo, nulla di che, ma in quel contesto fa molto ed infatti restiamo molto vicini, abbracciati quasi continuando a sfogliare le foto.
Il tutto comincia con me distesa a letto con una camiciola da notte in pizzo che lascia vedere molto, fra l’altro nella scompostezza dello stare a letto anche quello che la camicia da notte potrebbe celare risulta visibile, ma non in modo volgare, anzi.
Il suo modo, le sue inquadrature e le sue luci fra l’altro rendono tutto molto più soft e meno aggressivo, in fondo non mi pare che le foto siano volgari ma che evidenzino in modo sublime la femminilità di una donna, di una mamma. Poi le foto si susseguono, con me che mi alzo ed apro gli scuri creando un controluce molto sexy dove non si vede nulla ma si intuisce tutto.
“Questa per me è una delle più belle, mamma. Qui si vede la siluette del tuo splendido fisico, le curve del tuo sedere e delle tue gambe”.
Sentire tuo figlio che ti dice certe cose pare strano, ma dette così davanti ad una foto spettacolare non è volgare ed anzi mi risulta dolcissimo; lo guardo e “Tesoro mi stai dicendo delle cose bellissime, cose che ad una donna, soprattutto ad una donna della mia età piace moltissimo. Non importa per me che me le dica tu che sei mio figlio, ora sei il mio fotografo, sei colui che mi ha analizzata, ritratta e resa così bella come mai avrei pensato di apparire” e gli faccio una dolce dolcissima carezza che lui contraccambia lasciando poi cadere la mano sulla mia coscia……me ne accorgo ma non mi sposto anzi non so perché ma inconsapevolmente apro anche un po' le cosce.
Continuiamo e le foto si susseguono, con me che apro l’armadio e scelgo i vestiti, poi apro il cassetto dell’intimo e riverso due o tre completino sul letto, faccio scivolare la camiciola da notte restando nuda e valutando quale intimo, quale colore preferisco regalare al mio fisico.
Come nella foto che mi aveva mandato la sera prima scelgo il completino che mi regalò lui e lo indosso (parlo sempre della sequenza del servizio fotografico, la descrizione sembra lunga ma le foto scorrono e non sono poi così tante, una per passaggio e tutte molto ricercate e perfette. Credo che per sceglierne una ne abbia scartate almeno altre tre o quattro). Quando vedo la foto con addosso solo il suo completino lo fisso e gli chiedo “Beh, che dici, valeva la pena di regalarmelo?”
“Mamma ti sta che è un incanto, ma credimi, qualsiasi cosa su di te diventa bellissima” mi risponde accarezzandomi l’interno della coscia. Guardo la sua mano mentre la muove e lui, come colto in fallo, la ritrae “No, no tesoro, non volevo riprenderti, anzi mi fa molto piacere che tu mi accarezzi. Le foto sono magnifiche, il momento è incredibile e la tensione evidente, quindi mi fa tanto piacere che tu mi accarezzi, mi fai rilassare e poi evidenziano il piacere che hai e provi non solo nell’ammirare ed immortalare il mio corpo, ma anche a toccarlo, percorrerlo, a sentirne il calore e i suoi brividi, brividi che mi procuri”.
Mi guarda sconcertato, non sa bene cosa fare, quindi io stessa gli prendo la mano e gliela torno a mettere sul mio interno coscia sorridendogli. Poi gli chiedo di continuare a vedere le foto e, mentre lui me le descrive e continua ad accarezzarmi le cosce avvicinandosi sempre di più al suo sogno finale, socializziamo, sorridiamo, quasi ci corteggiamo diventando sempre più intimi.
Arriviamo alla fine entrambi molto eccitati, io oramai ho la testa appoggiata sulla sua spalla, lui con a mano è arrivato molto vicino e inevitabilmente si è accorto che non porto le mutandine, forse si è anche imbrattato dei miei umori che colano lungo le cosce. Io posso vedere chiaramente la sua eccitazione che deforma i pantaloncini e la voglia di prenderlo in mano è tanta………in fondo che sarebbe una sega, se ne fa mille pensandomi, una fatta dalla mamma non credo possa rovinare proprio tutto, chissà, ormai siamo così vicini così intimi.
Giro un po' la testa senza staccarla dal suo corpo, lo guardo e gli dico che è stato superlativo, che mai avrei pensato di poter avere un giorno delle foto così belle di me, che non pensavo soprattutto di essere così bella.
“E’ incredibile che tu mi veda così e che poi sia riuscito anche a materializzarle in quel modo, grazie sei stupendo” e quasi senza sapere faccio scivolare la mano fino sui suoi calzoncini e come un automa catturo il volume del suo cazzo che finalmente sento pulsare vivo fra le mie mani.
Contemporaneamente abbasso lo sguardo, non riesco a guardarlo negli occhi, mi vergogno ma il tutto è avvenuto con estrema naturalezza. Lo stringo, lo voglio sentire ma più che altro voglio regalargli parte del piacere che lui ha regalato a me con quelle foto. Mollo momentaneamente la presa ed infilo la mano nello sgambo molto largo di quella tipologia di calzoncini……. Cazzo anche lui è senza boxer e quindi mi ritrovo il calore del suo sesso in mano….non riesco a trattenermi e comincio a muovere la mano, gli abbasso tutta la pelle facendo emergere la cappella che vedo molto rossa e sensibile, ad ogni contato lo sento sobbalzare.
Credo che non durerà molto, del resto il suo sogno si sta per avverare, non so se ho fatto bene o male ma oramai l’ho fatto ed il movimento della mano prende il ritmo. Lui è così perso e concentrato che non riesce più a carezzarmi, ma forse è meglio così ed intanto si irrigidisce sempre di più sempre di più fino a quando ……un sussulto, e schizza in modo scomposto ma potente.
Uno, due, tre, quattro schizzi solcano l’aria finendo un po' dovunque e perdendo man mano consistenza.
Finché si arrende, si scioglie e resta immobile e senza forze sul divano ad occhi chiusi.
Ora riesco a guardarlo, è dolcissimo, sfinito, appagato e con un sorriso che mi regala una felicità estrema. Sono riuscita a ripagarlo, ma ora si che potrebbero sorgere i casini, i problemi, dovrò stare molto, molto attenta nel condurre questo gioco che mi sta sfuggendo dalle mani.

CONTINUA
Per me vai avanti così, se qualche altro comincia a dire vero, non vero, ma anche a chi ti adula e basta, basta non dargli peso altrimenti una parola tira l'altra.
tu, e tutti si scazzano e quel che è peggio tu non scrivi più, non copi e incolli più, quel che cazzo vuoi fare fai basta che non smetti. Quest'ultimo capitolo mi ha catapultato li sul divano al fianco di tua moglie a toccarle le cosce e sentire il suo odore.
 

Shamoan

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Per me vai avanti così, se qualche altro comincia a dire vero, non vero, ma anche a chi ti adula e basta, basta non dargli peso altrimenti una parola tira l'altra.
tu, e tutti si scazzano e quel che è peggio tu non scrivi più, non copi e incolli più, quel che cazzo vuoi fare fai basta che non smetti. Quest'ultimo capitolo mi ha catapultato li sul divano al fianco di tua moglie a toccarle le cosce e sentire il suo odore.
Ho avuto la stessa identica sensazione, incredibile!!!
 
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ziougo

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sono felice vi intrighi così tanto. Anche io mi sono intrigato scrivendolo, forse un po meno vivendolo, a caldo le sensazioni erano contrastanti: rabbia, gelosia, frustrazione, ma anche eccitazione, tanta eccitazione nell'immedesimarmi nel figliolo. Grazie per il sostegno, mi stimola a postare i prossimi capitoli e poi magari a riprendere a scriverne altri, magari con altri sviluppi imprevedibili.
 
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ziougo

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 9



Avevo ragione, mille sensi di colpa mi attanagliarono, mi sentivo sporca, credevo di avere sbagliato ma oramai la cosa era fatta.

Credo che dovrò parlare con il figlio e fargli capire che la cosa che abbiamo fatto non doveva essere fatta, che io per prima non avevo mantenuto i propositi a cui dovevamo fare riferimento e che quindi, avendo dimostrato di non essere in grado di controllare certi istinti, era meglio finirla li, tutto, e tornare ad essere mamma e figlio come lo eravamo poche settimane fa.

Eh, certo sembrava facile fare ciò che avevo appena pensato, ma non lo è per nulla, perché il ricordo era bello, bellissimo e fare la sega a mio figlio mi aveva veramente dato una carica di adrenalina che da tempo non sentivo, non provavo e rinunciarci sarebbe la cosa più giusta ma sarebbe stata di certo la cosa più difficile in assoluto.

Ieri, perché dal fatto è trascorsa la notte, a fatto accaduto gli dissi immediatamente di correre a lavarsi che intanto io avrei messo in ordine. Mentre lui si lavava, riassettai, quindi usci in giardino. Non volevo vederlo, mi vergognavo e pesavo fra me e me “ma che razza di mamma sono, cosa potrà pensare quel povero ragazzo di avere una troia come madre”. No non me la sentivo di rivederlo, quindi presi la macchina e scappai, non sapevo dove ma lontano da lui.

Ero vestita poco ed ero anche senza mutandine, non sapevo dove andare ed ero completamente nel pallone. Mi squillò il cellulare: chiaramente era Marco che mi cercava, accostai e risposi.

“Mamma ma dove sei, cosa è successo perché sei andata via senza dirmi nulla”.

Balbettavo e non sapevo che dire, forse non dovevo rispondere ma forse invece era la cosa migliore chiarire subito e chiarire a distanza.

“Scusa, mi ha preso il panico e non avevo il coraggio di affrontarti e sono fuggita”.

“Ma mamma non ti devi vergognare in fondo non abbiamo fatto nulla, io già mi masturbavo ispirato da te e dalle tue foto, fatte o rubate, lo sai bene, quindi tu hai solo partecipato ad un qualche cosa che comunque era già accaduto ed accadrà ancora”.

“Senti Marco, puoi dire tutto quello che vuoi ma una mamma non deve fare quello che ho fatto io oggi, no, lo sappiamo entrambi che è sbagliato, ma tu sai anche che sono una donna”

“Ed anche una donna molto bella”

“Cazzo smettila, rendi tutto più difficile se fai così”

“ Mamma forse voglio renderlo difficile perché non voglio che tu dica quello che so che vuoi dire. Non abbiamo fatto nulla, abbiamo visto le foto, abbiamo visto che bella donna sei se vuoi e che belle foto possono nascere dalla nostra complicità. E’ chiaro che una situazione del genere stimola entrambi, fa sognare e quindi crea una situazione dove poi è facile arrivare a quello che è accaduto e che io, lo confesso, vorrei tornasse ad accadere. Mamma io sono molto attratto da te, in certe situazioni non ti vedo come la mamma, ma come la donna più bella e sensuale che io abbia mai avuto occasione di vedere dal vero e da vicino, come la donna che più di ogni altra mi abbia fatto eccitare e sognare. Ti sottovaluti, sei una donna favolosa e non lo dico solo io perché sono tuo figlio, ma anche tutti i miei amici che ti conoscono, tutti i genitori dei bambini a cui fai minibasket (li sento spesso commentare non sapendo che sono tuo figlio), ti sottovaluti moltissimo, fai sognare molte persone e quindi perché non dovrei poter sognare io per primo”?

Ecco, ora ero ben combinata. Quello che mi aveva detto era proprio quello che non volevo sentire, o che volevo sentire.

Ed ora cosa avrei fatto.

Fortuna che eravamo lontani altrimenti lo avrei abbracciato e baciato e chissà dove mi avrebbe portato poi la situazione.

“Figliolo scusa ma chiudo, ora non sono in grado di ragionare, sono troppo vulnerabile e potrei dire cose che anche se vorrei dire non devo dire, e tu lo sai bene. Sei proprio uno stronzone che vuoi approfittare di una donna debole ma ancora vogliosa di sentirsi bella, e tu mi fai sentire non solo bella, ma anche desiderata. Sei proprio uno stronzone, adorabile ma stronzone”. E chiudo.

Restai in macchina ad occhi chiusi, mi rilassai, pensai.

In effetti aveva ragione anche lui, che sarà mai una sega, quante ne ho fatte in vita mia. Certo non al figlio, ma anche al figlio resta una sega e lui quante se ne è fatte da solo pensando a me? Migliaia credo, quindi gliene avevo solo regalata una più vera.

Così parzialmente rasserenata mi ripresi, misi in moto e tornai a casa, dove sapevo che avrei incontrato lui, che mi avrebbe assalito e cercando di coccolarmi.

Sarò intransigente e prenderò tempo, ma senza concedergli speranze, almeno per il momento.

In effetti, arrivata a casa, ancora prima di smontare dalla macchina mi corse incontro e cominciò nuovamente a tormentarmi con il fatto che non era accaduto nulla e che cose del genere capitano abitualmente in molte altre famiglie e che una complicità del genere non deve essere considerata perversione ma solo amore familiare, forse spinto all’estremo ma solo amore fra madre e figlio.

Non condivisi ma accettai la sua versione e gli dissi che per ora era meglio rifletterci sopra e che poi ne avremmo riparlato.

Così passarono alcuni giorni, lui sempre carino con me, sempre con mezzi sottintesi, allusioni, cercando di mantenere aperta una porta che inevitabilmente per lui ora restava socchiusa, ed in effetti, non lo nego, che pure per me restava socchiusa. Il piacere che mi aveva dato quel momento restava vivo in me ed anche le paure a volte venivano travolte da quel ricordo portandomi ad accarezzarmi desiderando di ripetere il tutto ed arrivando sino ad immaginare che la mano che si struscia sul mio sesso non fosse la mia ma la sua; non osai immaginare cosa potrebbe essere realizzare questa fantasia.

Una sera davanti a tv guardando un film assieme al figlio (il marito era in camera sua a vedere calcio) Marco mi disse “Vedi mamma, i due protagonisti sembrate te e papà, non credere che non abbia capito che oramai fra voi esiste solo la compagnia ed il rispetto l’uno per l’altro, ho capito bene che il sesso fra di voi non esiste più, del resto dormendo in camere separate la cosa diverrebbe difficile. Lo comprendo, capita dopo molto anni assieme, ma quello che mi chiedo è come fai a restare senza sesso, non posso immaginare che la masturbazione (ti ho vista mentre ti masturbavi strusciandoti con il cuscino fra le gambe) possa bastarti e non so se hai un amante, ma anche un amante forse è una cosa squallida, un palliativo”

Oddio, ma che argomento tira fuori ora questo, ma che dice, e poi cazzo mi ha anche spiato mentre mi masturbavo, magari masturbandosi anche lui mentre mi guardava………

“Senti caro figliolo, per prima cosa sei un gran porco, come ti permetti di infrangere la mia privacy anche quando mi masturbo, ma quante cose sai di me che io non so, e poi che discorsi tiri fuori, perché mai dovrei avere un amante io”

“Mamma, sei troppo bella per non avere mille corteggiatori ed il fatto di non fare sesso con papà certamente ti porta a desiderarlo, ed inevitabilmente a cedere alle lusinghe che di certo in molti ti offriranno, non ti giudico, anzi giustifico tutto e comprendo, ma ora volendo si apre una situazione diversa, ora se vuoi puoi unire l’appagamento del desiderio non con lo squallore di un amante qualsiasi, ma con l’amore per un maschio che ami”

Non potevo credere a quello che sentivo, mio figlio mi corteggiava, mio figlio mi proponeva di diventare amanti…….ma è pazzo????????

“Ma sei pazzo????? Ma che dici, ma sai cosa mi stai proponendo?” E dicendo queste cose mi distendo sul divano con le mani sul volto per non guardarlo, o forse per non far vedere il mio viso stupito ma anche gratificato da quella proposta.

Evidentemente stendendomi sul divano il vestitino deve essersi mosso un po' troppo, scoprendomi le gambe e non solo, cosa notata subito da mio figlio che allungando le mani mi accarezzò le cosce.

Non so cosa accade ma la mia istintiva reazione fu quella di scostare le gambe, insomma allargarle un pochino; cazzo capita quando si è un po' eccitate e senti le mani di qualcuno che te le accarezzano, ma il segnale purtroppo, o per fortuna, fu inequivocabile, e lo fu anche per mio figlio che quindi avanzò con le carezze arrivando fino a toccarmi la figa che, essendo priva della protezione delle mutandine, risultò al tatto chiaramente umida dei miei umori.

Un sobbalzo a ritroso avvenne istantaneamente, la stretta delle gambe a protezione intrappolò la mano di lui che, quasi a reazione, si avvicinò ancora di più al sesso. Il desiderio esplose, le dita si mossero, la stimolazione fu inevitabile……..le gambe si riallargarono donandomi liberamente al suo piacere.

La sua stimolazione fu piacevolissima, inebriante, mi fece perdere il controllo del tempo e mi ritrovai ragazzina con tutti i piaceri che una adolescente prova alle prime carezze intime. Lo lasciai fare, anzi lo accompagnai con il movimento dei miei fianchi, regalandogli il giusto ritmo, ansimando di un piacere ritrovato fino al punto in cui un primo spasmo, accompagnato subito da altri mi porto all’orgasmo, a contrarmi in un piacere folle quanto era folle il momento.

Un flusso di umori copioso riempi le mani di Marco che, dopo averle portate alla sua bocca, le portò verso la mia facendomele leccare tutte.

Ebbi paura a riaprire gli occhi, avevo il terrore di confrontarmi nuovamente con lui. Aveva vinto ed oramai fra noi non c’erano più porte, ma una strada libera che di certo avremmo percorso con piacere ma anche il terrore di non sapere a cosa ci avrebbe portato.

Mio figlio era divenuto il mio amante!



CONTINUA
 

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Mi domando cosa ne pensa @PhicaMaster a proposito dei cazzari inquisitori.
Ah, visto che ti senti tanto Sherlock Maigret, vai a vedere quanti altri romanzi sono stati pubblicati altrove.

E pensa, io sto per pubblicare altrove i miei sotto un diverso nom de plume.
Che fai, vieni a dirmi che ho copiato?



Pensare prima di scrivere cazzate.
chi accusa pubblicamente si becca un warn e sono stravicini al ban.
Bisogna segnalarli tutti
 

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 9



Avevo ragione, mille sensi di colpa mi attanagliarono, mi sentivo sporca, credevo di avere sbagliato ma oramai la cosa era fatta.

Credo che dovrò parlare con il figlio e fargli capire che la cosa che abbiamo fatto non doveva essere fatta, che io per prima non avevo mantenuto i propositi a cui dovevamo fare riferimento e che quindi, avendo dimostrato di non essere in grado di controllare certi istinti, era meglio finirla li, tutto, e tornare ad essere mamma e figlio come lo eravamo poche settimane fa.

Eh, certo sembrava facile fare ciò che avevo appena pensato, ma non lo è per nulla, perché il ricordo era bello, bellissimo e fare la sega a mio figlio mi aveva veramente dato una carica di adrenalina che da tempo non sentivo, non provavo e rinunciarci sarebbe la cosa più giusta ma sarebbe stata di certo la cosa più difficile in assoluto.

Ieri, perché dal fatto è trascorsa la notte, a fatto accaduto gli dissi immediatamente di correre a lavarsi che intanto io avrei messo in ordine. Mentre lui si lavava, riassettai, quindi usci in giardino. Non volevo vederlo, mi vergognavo e pesavo fra me e me “ma che razza di mamma sono, cosa potrà pensare quel povero ragazzo di avere una troia come madre”. No non me la sentivo di rivederlo, quindi presi la macchina e scappai, non sapevo dove ma lontano da lui.

Ero vestita poco ed ero anche senza mutandine, non sapevo dove andare ed ero completamente nel pallone. Mi squillò il cellulare: chiaramente era Marco che mi cercava, accostai e risposi.

“Mamma ma dove sei, cosa è successo perché sei andata via senza dirmi nulla”.

Balbettavo e non sapevo che dire, forse non dovevo rispondere ma forse invece era la cosa migliore chiarire subito e chiarire a distanza.

“Scusa, mi ha preso il panico e non avevo il coraggio di affrontarti e sono fuggita”.

“Ma mamma non ti devi vergognare in fondo non abbiamo fatto nulla, io già mi masturbavo ispirato da te e dalle tue foto, fatte o rubate, lo sai bene, quindi tu hai solo partecipato ad un qualche cosa che comunque era già accaduto ed accadrà ancora”.

“Senti Marco, puoi dire tutto quello che vuoi ma una mamma non deve fare quello che ho fatto io oggi, no, lo sappiamo entrambi che è sbagliato, ma tu sai anche che sono una donna”

“Ed anche una donna molto bella”

“Cazzo smettila, rendi tutto più difficile se fai così”

“ Mamma forse voglio renderlo difficile perché non voglio che tu dica quello che so che vuoi dire. Non abbiamo fatto nulla, abbiamo visto le foto, abbiamo visto che bella donna sei se vuoi e che belle foto possono nascere dalla nostra complicità. E’ chiaro che una situazione del genere stimola entrambi, fa sognare e quindi crea una situazione dove poi è facile arrivare a quello che è accaduto e che io, lo confesso, vorrei tornasse ad accadere. Mamma io sono molto attratto da te, in certe situazioni non ti vedo come la mamma, ma come la donna più bella e sensuale che io abbia mai avuto occasione di vedere dal vero e da vicino, come la donna che più di ogni altra mi abbia fatto eccitare e sognare. Ti sottovaluti, sei una donna favolosa e non lo dico solo io perché sono tuo figlio, ma anche tutti i miei amici che ti conoscono, tutti i genitori dei bambini a cui fai minibasket (li sento spesso commentare non sapendo che sono tuo figlio), ti sottovaluti moltissimo, fai sognare molte persone e quindi perché non dovrei poter sognare io per primo”?

Ecco, ora ero ben combinata. Quello che mi aveva detto era proprio quello che non volevo sentire, o che volevo sentire.

Ed ora cosa avrei fatto.

Fortuna che eravamo lontani altrimenti lo avrei abbracciato e baciato e chissà dove mi avrebbe portato poi la situazione.

“Figliolo scusa ma chiudo, ora non sono in grado di ragionare, sono troppo vulnerabile e potrei dire cose che anche se vorrei dire non devo dire, e tu lo sai bene. Sei proprio uno stronzone che vuoi approfittare di una donna debole ma ancora vogliosa di sentirsi bella, e tu mi fai sentire non solo bella, ma anche desiderata. Sei proprio uno stronzone, adorabile ma stronzone”. E chiudo.

Restai in macchina ad occhi chiusi, mi rilassai, pensai.

In effetti aveva ragione anche lui, che sarà mai una sega, quante ne ho fatte in vita mia. Certo non al figlio, ma anche al figlio resta una sega e lui quante se ne è fatte da solo pensando a me? Migliaia credo, quindi gliene avevo solo regalata una più vera.

Così parzialmente rasserenata mi ripresi, misi in moto e tornai a casa, dove sapevo che avrei incontrato lui, che mi avrebbe assalito e cercando di coccolarmi.

Sarò intransigente e prenderò tempo, ma senza concedergli speranze, almeno per il momento.

In effetti, arrivata a casa, ancora prima di smontare dalla macchina mi corse incontro e cominciò nuovamente a tormentarmi con il fatto che non era accaduto nulla e che cose del genere capitano abitualmente in molte altre famiglie e che una complicità del genere non deve essere considerata perversione ma solo amore familiare, forse spinto all’estremo ma solo amore fra madre e figlio.

Non condivisi ma accettai la sua versione e gli dissi che per ora era meglio rifletterci sopra e che poi ne avremmo riparlato.

Così passarono alcuni giorni, lui sempre carino con me, sempre con mezzi sottintesi, allusioni, cercando di mantenere aperta una porta che inevitabilmente per lui ora restava socchiusa, ed in effetti, non lo nego, che pure per me restava socchiusa. Il piacere che mi aveva dato quel momento restava vivo in me ed anche le paure a volte venivano travolte da quel ricordo portandomi ad accarezzarmi desiderando di ripetere il tutto ed arrivando sino ad immaginare che la mano che si struscia sul mio sesso non fosse la mia ma la sua; non osai immaginare cosa potrebbe essere realizzare questa fantasia.

Una sera davanti a tv guardando un film assieme al figlio (il marito era in camera sua a vedere calcio) Marco mi disse “Vedi mamma, i due protagonisti sembrate te e papà, non credere che non abbia capito che oramai fra voi esiste solo la compagnia ed il rispetto l’uno per l’altro, ho capito bene che il sesso fra di voi non esiste più, del resto dormendo in camere separate la cosa diverrebbe difficile. Lo comprendo, capita dopo molto anni assieme, ma quello che mi chiedo è come fai a restare senza sesso, non posso immaginare che la masturbazione (ti ho vista mentre ti masturbavi strusciandoti con il cuscino fra le gambe) possa bastarti e non so se hai un amante, ma anche un amante forse è una cosa squallida, un palliativo”

Oddio, ma che argomento tira fuori ora questo, ma che dice, e poi cazzo mi ha anche spiato mentre mi masturbavo, magari masturbandosi anche lui mentre mi guardava………

“Senti caro figliolo, per prima cosa sei un gran porco, come ti permetti di infrangere la mia privacy anche quando mi masturbo, ma quante cose sai di me che io non so, e poi che discorsi tiri fuori, perché mai dovrei avere un amante io”

“Mamma, sei troppo bella per non avere mille corteggiatori ed il fatto di non fare sesso con papà certamente ti porta a desiderarlo, ed inevitabilmente a cedere alle lusinghe che di certo in molti ti offriranno, non ti giudico, anzi giustifico tutto e comprendo, ma ora volendo si apre una situazione diversa, ora se vuoi puoi unire l’appagamento del desiderio non con lo squallore di un amante qualsiasi, ma con l’amore per un maschio che ami”

Non potevo credere a quello che sentivo, mio figlio mi corteggiava, mio figlio mi proponeva di diventare amanti…….ma è pazzo????????

“Ma sei pazzo????? Ma che dici, ma sai cosa mi stai proponendo?” E dicendo queste cose mi distendo sul divano con le mani sul volto per non guardarlo, o forse per non far vedere il mio viso stupito ma anche gratificato da quella proposta.

Evidentemente stendendomi sul divano il vestitino deve essersi mosso un po' troppo, scoprendomi le gambe e non solo, cosa notata subito da mio figlio che allungando le mani mi accarezzò le cosce.

Non so cosa accade ma la mia istintiva reazione fu quella di scostare le gambe, insomma allargarle un pochino; cazzo capita quando si è un po' eccitate e senti le mani di qualcuno che te le accarezzano, ma il segnale purtroppo, o per fortuna, fu inequivocabile, e lo fu anche per mio figlio che quindi avanzò con le carezze arrivando fino a toccarmi la figa che, essendo priva della protezione delle mutandine, risultò al tatto chiaramente umida dei miei umori.

Un sobbalzo a ritroso avvenne istantaneamente, la stretta delle gambe a protezione intrappolò la mano di lui che, quasi a reazione, si avvicinò ancora di più al sesso. Il desiderio esplose, le dita si mossero, la stimolazione fu inevitabile……..le gambe si riallargarono donandomi liberamente al suo piacere.

La sua stimolazione fu piacevolissima, inebriante, mi fece perdere il controllo del tempo e mi ritrovai ragazzina con tutti i piaceri che una adolescente prova alle prime carezze intime. Lo lasciai fare, anzi lo accompagnai con il movimento dei miei fianchi, regalandogli il giusto ritmo, ansimando di un piacere ritrovato fino al punto in cui un primo spasmo, accompagnato subito da altri mi porto all’orgasmo, a contrarmi in un piacere folle quanto era folle il momento.

Un flusso di umori copioso riempi le mani di Marco che, dopo averle portate alla sua bocca, le portò verso la mia facendomele leccare tutte.

Ebbi paura a riaprire gli occhi, avevo il terrore di confrontarmi nuovamente con lui. Aveva vinto ed oramai fra noi non c’erano più porte, ma una strada libera che di certo avremmo percorso con piacere ma anche il terrore di non sapere a cosa ci avrebbe portato.

Mio figlio era divenuto il mio amante!



CONTINUA
Stupendo......l'ho letto tutto di un fiato....non vedo l'ora di leggere il continuo......👍👍👍👍👍
 

sormarco

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 9



Avevo ragione, mille sensi di colpa mi attanagliarono, mi sentivo sporca, credevo di avere sbagliato ma oramai la cosa era fatta.

Credo che dovrò parlare con il figlio e fargli capire che la cosa che abbiamo fatto non doveva essere fatta, che io per prima non avevo mantenuto i propositi a cui dovevamo fare riferimento e che quindi, avendo dimostrato di non essere in grado di controllare certi istinti, era meglio finirla li, tutto, e tornare ad essere mamma e figlio come lo eravamo poche settimane fa.

Eh, certo sembrava facile fare ciò che avevo appena pensato, ma non lo è per nulla, perché il ricordo era bello, bellissimo e fare la sega a mio figlio mi aveva veramente dato una carica di adrenalina che da tempo non sentivo, non provavo e rinunciarci sarebbe la cosa più giusta ma sarebbe stata di certo la cosa più difficile in assoluto.

Ieri, perché dal fatto è trascorsa la notte, a fatto accaduto gli dissi immediatamente di correre a lavarsi che intanto io avrei messo in ordine. Mentre lui si lavava, riassettai, quindi usci in giardino. Non volevo vederlo, mi vergognavo e pesavo fra me e me “ma che razza di mamma sono, cosa potrà pensare quel povero ragazzo di avere una troia come madre”. No non me la sentivo di rivederlo, quindi presi la macchina e scappai, non sapevo dove ma lontano da lui.

Ero vestita poco ed ero anche senza mutandine, non sapevo dove andare ed ero completamente nel pallone. Mi squillò il cellulare: chiaramente era Marco che mi cercava, accostai e risposi.

“Mamma ma dove sei, cosa è successo perché sei andata via senza dirmi nulla”.

Balbettavo e non sapevo che dire, forse non dovevo rispondere ma forse invece era la cosa migliore chiarire subito e chiarire a distanza.

“Scusa, mi ha preso il panico e non avevo il coraggio di affrontarti e sono fuggita”.

“Ma mamma non ti devi vergognare in fondo non abbiamo fatto nulla, io già mi masturbavo ispirato da te e dalle tue foto, fatte o rubate, lo sai bene, quindi tu hai solo partecipato ad un qualche cosa che comunque era già accaduto ed accadrà ancora”.

“Senti Marco, puoi dire tutto quello che vuoi ma una mamma non deve fare quello che ho fatto io oggi, no, lo sappiamo entrambi che è sbagliato, ma tu sai anche che sono una donna”

“Ed anche una donna molto bella”

“Cazzo smettila, rendi tutto più difficile se fai così”

“ Mamma forse voglio renderlo difficile perché non voglio che tu dica quello che so che vuoi dire. Non abbiamo fatto nulla, abbiamo visto le foto, abbiamo visto che bella donna sei se vuoi e che belle foto possono nascere dalla nostra complicità. E’ chiaro che una situazione del genere stimola entrambi, fa sognare e quindi crea una situazione dove poi è facile arrivare a quello che è accaduto e che io, lo confesso, vorrei tornasse ad accadere. Mamma io sono molto attratto da te, in certe situazioni non ti vedo come la mamma, ma come la donna più bella e sensuale che io abbia mai avuto occasione di vedere dal vero e da vicino, come la donna che più di ogni altra mi abbia fatto eccitare e sognare. Ti sottovaluti, sei una donna favolosa e non lo dico solo io perché sono tuo figlio, ma anche tutti i miei amici che ti conoscono, tutti i genitori dei bambini a cui fai minibasket (li sento spesso commentare non sapendo che sono tuo figlio), ti sottovaluti moltissimo, fai sognare molte persone e quindi perché non dovrei poter sognare io per primo”?

Ecco, ora ero ben combinata. Quello che mi aveva detto era proprio quello che non volevo sentire, o che volevo sentire.

Ed ora cosa avrei fatto.

Fortuna che eravamo lontani altrimenti lo avrei abbracciato e baciato e chissà dove mi avrebbe portato poi la situazione.

“Figliolo scusa ma chiudo, ora non sono in grado di ragionare, sono troppo vulnerabile e potrei dire cose che anche se vorrei dire non devo dire, e tu lo sai bene. Sei proprio uno stronzone che vuoi approfittare di una donna debole ma ancora vogliosa di sentirsi bella, e tu mi fai sentire non solo bella, ma anche desiderata. Sei proprio uno stronzone, adorabile ma stronzone”. E chiudo.

Restai in macchina ad occhi chiusi, mi rilassai, pensai.

In effetti aveva ragione anche lui, che sarà mai una sega, quante ne ho fatte in vita mia. Certo non al figlio, ma anche al figlio resta una sega e lui quante se ne è fatte da solo pensando a me? Migliaia credo, quindi gliene avevo solo regalata una più vera.

Così parzialmente rasserenata mi ripresi, misi in moto e tornai a casa, dove sapevo che avrei incontrato lui, che mi avrebbe assalito e cercando di coccolarmi.

Sarò intransigente e prenderò tempo, ma senza concedergli speranze, almeno per il momento.

In effetti, arrivata a casa, ancora prima di smontare dalla macchina mi corse incontro e cominciò nuovamente a tormentarmi con il fatto che non era accaduto nulla e che cose del genere capitano abitualmente in molte altre famiglie e che una complicità del genere non deve essere considerata perversione ma solo amore familiare, forse spinto all’estremo ma solo amore fra madre e figlio.

Non condivisi ma accettai la sua versione e gli dissi che per ora era meglio rifletterci sopra e che poi ne avremmo riparlato.

Così passarono alcuni giorni, lui sempre carino con me, sempre con mezzi sottintesi, allusioni, cercando di mantenere aperta una porta che inevitabilmente per lui ora restava socchiusa, ed in effetti, non lo nego, che pure per me restava socchiusa. Il piacere che mi aveva dato quel momento restava vivo in me ed anche le paure a volte venivano travolte da quel ricordo portandomi ad accarezzarmi desiderando di ripetere il tutto ed arrivando sino ad immaginare che la mano che si struscia sul mio sesso non fosse la mia ma la sua; non osai immaginare cosa potrebbe essere realizzare questa fantasia.

Una sera davanti a tv guardando un film assieme al figlio (il marito era in camera sua a vedere calcio) Marco mi disse “Vedi mamma, i due protagonisti sembrate te e papà, non credere che non abbia capito che oramai fra voi esiste solo la compagnia ed il rispetto l’uno per l’altro, ho capito bene che il sesso fra di voi non esiste più, del resto dormendo in camere separate la cosa diverrebbe difficile. Lo comprendo, capita dopo molto anni assieme, ma quello che mi chiedo è come fai a restare senza sesso, non posso immaginare che la masturbazione (ti ho vista mentre ti masturbavi strusciandoti con il cuscino fra le gambe) possa bastarti e non so se hai un amante, ma anche un amante forse è una cosa squallida, un palliativo”

Oddio, ma che argomento tira fuori ora questo, ma che dice, e poi cazzo mi ha anche spiato mentre mi masturbavo, magari masturbandosi anche lui mentre mi guardava………

“Senti caro figliolo, per prima cosa sei un gran porco, come ti permetti di infrangere la mia privacy anche quando mi masturbo, ma quante cose sai di me che io non so, e poi che discorsi tiri fuori, perché mai dovrei avere un amante io”

“Mamma, sei troppo bella per non avere mille corteggiatori ed il fatto di non fare sesso con papà certamente ti porta a desiderarlo, ed inevitabilmente a cedere alle lusinghe che di certo in molti ti offriranno, non ti giudico, anzi giustifico tutto e comprendo, ma ora volendo si apre una situazione diversa, ora se vuoi puoi unire l’appagamento del desiderio non con lo squallore di un amante qualsiasi, ma con l’amore per un maschio che ami”

Non potevo credere a quello che sentivo, mio figlio mi corteggiava, mio figlio mi proponeva di diventare amanti…….ma è pazzo????????

“Ma sei pazzo????? Ma che dici, ma sai cosa mi stai proponendo?” E dicendo queste cose mi distendo sul divano con le mani sul volto per non guardarlo, o forse per non far vedere il mio viso stupito ma anche gratificato da quella proposta.

Evidentemente stendendomi sul divano il vestitino deve essersi mosso un po' troppo, scoprendomi le gambe e non solo, cosa notata subito da mio figlio che allungando le mani mi accarezzò le cosce.

Non so cosa accade ma la mia istintiva reazione fu quella di scostare le gambe, insomma allargarle un pochino; cazzo capita quando si è un po' eccitate e senti le mani di qualcuno che te le accarezzano, ma il segnale purtroppo, o per fortuna, fu inequivocabile, e lo fu anche per mio figlio che quindi avanzò con le carezze arrivando fino a toccarmi la figa che, essendo priva della protezione delle mutandine, risultò al tatto chiaramente umida dei miei umori.

Un sobbalzo a ritroso avvenne istantaneamente, la stretta delle gambe a protezione intrappolò la mano di lui che, quasi a reazione, si avvicinò ancora di più al sesso. Il desiderio esplose, le dita si mossero, la stimolazione fu inevitabile……..le gambe si riallargarono donandomi liberamente al suo piacere.

La sua stimolazione fu piacevolissima, inebriante, mi fece perdere il controllo del tempo e mi ritrovai ragazzina con tutti i piaceri che una adolescente prova alle prime carezze intime. Lo lasciai fare, anzi lo accompagnai con il movimento dei miei fianchi, regalandogli il giusto ritmo, ansimando di un piacere ritrovato fino al punto in cui un primo spasmo, accompagnato subito da altri mi porto all’orgasmo, a contrarmi in un piacere folle quanto era folle il momento.

Un flusso di umori copioso riempi le mani di Marco che, dopo averle portate alla sua bocca, le portò verso la mia facendomele leccare tutte.

Ebbi paura a riaprire gli occhi, avevo il terrore di confrontarmi nuovamente con lui. Aveva vinto ed oramai fra noi non c’erano più porte, ma una strada libera che di certo avremmo percorso con piacere ma anche il terrore di non sapere a cosa ci avrebbe portato.

Mio figlio era divenuto il mio amante!



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Vi fermate sempre sul più bello. 🤪🤪🤪
 
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ziougo

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DA QUESTO CAPITOLO LA FANTASIA SUPERA LA REALTA'. TUTTO QUELLO CHE VERRA' SCRITTO DERIVA SOLO DALLA MIA FANTASIA, NON HO PROVE SIA ACCADUTO, ANZI DUBITO CHE SIA ACCADUTO ANCHE SE NON POSSO ESSERNE CERTO. FATTO E' PERO' CHE QUI LA FANTASIA HA PRESO IL SOPRAVVENTO SULLA REALTA'.
VOLEVO ESSERE CHIARO.



LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 10



Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.

Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.

Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.

E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….

Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”

“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”

“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.

“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.

Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”

“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”

Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?

“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”

Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.

Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.

Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.

Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.

Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.

Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.

Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.

Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.

La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.

Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.

La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremiti erano ritmici ed incontrollabili.

Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.

Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.

Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.

Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse all’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.

Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.

Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.

Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.

Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.

Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.

“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.

Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.

Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.

Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.

Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.

Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.

Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.

Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.

Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.

Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.

“Sei uno stronzo” gli dissi.

“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”

“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”

“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”

“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.

Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.



CONTINUA
 

Shamoan

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LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 9



Avevo ragione, mille sensi di colpa mi attanagliarono, mi sentivo sporca, credevo di avere sbagliato ma oramai la cosa era fatta.

Credo che dovrò parlare con il figlio e fargli capire che la cosa che abbiamo fatto non doveva essere fatta, che io per prima non avevo mantenuto i propositi a cui dovevamo fare riferimento e che quindi, avendo dimostrato di non essere in grado di controllare certi istinti, era meglio finirla li, tutto, e tornare ad essere mamma e figlio come lo eravamo poche settimane fa.

Eh, certo sembrava facile fare ciò che avevo appena pensato, ma non lo è per nulla, perché il ricordo era bello, bellissimo e fare la sega a mio figlio mi aveva veramente dato una carica di adrenalina che da tempo non sentivo, non provavo e rinunciarci sarebbe la cosa più giusta ma sarebbe stata di certo la cosa più difficile in assoluto.

Ieri, perché dal fatto è trascorsa la notte, a fatto accaduto gli dissi immediatamente di correre a lavarsi che intanto io avrei messo in ordine. Mentre lui si lavava, riassettai, quindi usci in giardino. Non volevo vederlo, mi vergognavo e pesavo fra me e me “ma che razza di mamma sono, cosa potrà pensare quel povero ragazzo di avere una troia come madre”. No non me la sentivo di rivederlo, quindi presi la macchina e scappai, non sapevo dove ma lontano da lui.

Ero vestita poco ed ero anche senza mutandine, non sapevo dove andare ed ero completamente nel pallone. Mi squillò il cellulare: chiaramente era Marco che mi cercava, accostai e risposi.

“Mamma ma dove sei, cosa è successo perché sei andata via senza dirmi nulla”.

Balbettavo e non sapevo che dire, forse non dovevo rispondere ma forse invece era la cosa migliore chiarire subito e chiarire a distanza.

“Scusa, mi ha preso il panico e non avevo il coraggio di affrontarti e sono fuggita”.

“Ma mamma non ti devi vergognare in fondo non abbiamo fatto nulla, io già mi masturbavo ispirato da te e dalle tue foto, fatte o rubate, lo sai bene, quindi tu hai solo partecipato ad un qualche cosa che comunque era già accaduto ed accadrà ancora”.

“Senti Marco, puoi dire tutto quello che vuoi ma una mamma non deve fare quello che ho fatto io oggi, no, lo sappiamo entrambi che è sbagliato, ma tu sai anche che sono una donna”

“Ed anche una donna molto bella”

“Cazzo smettila, rendi tutto più difficile se fai così”

“ Mamma forse voglio renderlo difficile perché non voglio che tu dica quello che so che vuoi dire. Non abbiamo fatto nulla, abbiamo visto le foto, abbiamo visto che bella donna sei se vuoi e che belle foto possono nascere dalla nostra complicità. E’ chiaro che una situazione del genere stimola entrambi, fa sognare e quindi crea una situazione dove poi è facile arrivare a quello che è accaduto e che io, lo confesso, vorrei tornasse ad accadere. Mamma io sono molto attratto da te, in certe situazioni non ti vedo come la mamma, ma come la donna più bella e sensuale che io abbia mai avuto occasione di vedere dal vero e da vicino, come la donna che più di ogni altra mi abbia fatto eccitare e sognare. Ti sottovaluti, sei una donna favolosa e non lo dico solo io perché sono tuo figlio, ma anche tutti i miei amici che ti conoscono, tutti i genitori dei bambini a cui fai minibasket (li sento spesso commentare non sapendo che sono tuo figlio), ti sottovaluti moltissimo, fai sognare molte persone e quindi perché non dovrei poter sognare io per primo”?

Ecco, ora ero ben combinata. Quello che mi aveva detto era proprio quello che non volevo sentire, o che volevo sentire.

Ed ora cosa avrei fatto.

Fortuna che eravamo lontani altrimenti lo avrei abbracciato e baciato e chissà dove mi avrebbe portato poi la situazione.

“Figliolo scusa ma chiudo, ora non sono in grado di ragionare, sono troppo vulnerabile e potrei dire cose che anche se vorrei dire non devo dire, e tu lo sai bene. Sei proprio uno stronzone che vuoi approfittare di una donna debole ma ancora vogliosa di sentirsi bella, e tu mi fai sentire non solo bella, ma anche desiderata. Sei proprio uno stronzone, adorabile ma stronzone”. E chiudo.

Restai in macchina ad occhi chiusi, mi rilassai, pensai.

In effetti aveva ragione anche lui, che sarà mai una sega, quante ne ho fatte in vita mia. Certo non al figlio, ma anche al figlio resta una sega e lui quante se ne è fatte da solo pensando a me? Migliaia credo, quindi gliene avevo solo regalata una più vera.

Così parzialmente rasserenata mi ripresi, misi in moto e tornai a casa, dove sapevo che avrei incontrato lui, che mi avrebbe assalito e cercando di coccolarmi.

Sarò intransigente e prenderò tempo, ma senza concedergli speranze, almeno per il momento.

In effetti, arrivata a casa, ancora prima di smontare dalla macchina mi corse incontro e cominciò nuovamente a tormentarmi con il fatto che non era accaduto nulla e che cose del genere capitano abitualmente in molte altre famiglie e che una complicità del genere non deve essere considerata perversione ma solo amore familiare, forse spinto all’estremo ma solo amore fra madre e figlio.

Non condivisi ma accettai la sua versione e gli dissi che per ora era meglio rifletterci sopra e che poi ne avremmo riparlato.

Così passarono alcuni giorni, lui sempre carino con me, sempre con mezzi sottintesi, allusioni, cercando di mantenere aperta una porta che inevitabilmente per lui ora restava socchiusa, ed in effetti, non lo nego, che pure per me restava socchiusa. Il piacere che mi aveva dato quel momento restava vivo in me ed anche le paure a volte venivano travolte da quel ricordo portandomi ad accarezzarmi desiderando di ripetere il tutto ed arrivando sino ad immaginare che la mano che si struscia sul mio sesso non fosse la mia ma la sua; non osai immaginare cosa potrebbe essere realizzare questa fantasia.

Una sera davanti a tv guardando un film assieme al figlio (il marito era in camera sua a vedere calcio) Marco mi disse “Vedi mamma, i due protagonisti sembrate te e papà, non credere che non abbia capito che oramai fra voi esiste solo la compagnia ed il rispetto l’uno per l’altro, ho capito bene che il sesso fra di voi non esiste più, del resto dormendo in camere separate la cosa diverrebbe difficile. Lo comprendo, capita dopo molto anni assieme, ma quello che mi chiedo è come fai a restare senza sesso, non posso immaginare che la masturbazione (ti ho vista mentre ti masturbavi strusciandoti con il cuscino fra le gambe) possa bastarti e non so se hai un amante, ma anche un amante forse è una cosa squallida, un palliativo”

Oddio, ma che argomento tira fuori ora questo, ma che dice, e poi cazzo mi ha anche spiato mentre mi masturbavo, magari masturbandosi anche lui mentre mi guardava………

“Senti caro figliolo, per prima cosa sei un gran porco, come ti permetti di infrangere la mia privacy anche quando mi masturbo, ma quante cose sai di me che io non so, e poi che discorsi tiri fuori, perché mai dovrei avere un amante io”

“Mamma, sei troppo bella per non avere mille corteggiatori ed il fatto di non fare sesso con papà certamente ti porta a desiderarlo, ed inevitabilmente a cedere alle lusinghe che di certo in molti ti offriranno, non ti giudico, anzi giustifico tutto e comprendo, ma ora volendo si apre una situazione diversa, ora se vuoi puoi unire l’appagamento del desiderio non con lo squallore di un amante qualsiasi, ma con l’amore per un maschio che ami”

Non potevo credere a quello che sentivo, mio figlio mi corteggiava, mio figlio mi proponeva di diventare amanti…….ma è pazzo????????

“Ma sei pazzo????? Ma che dici, ma sai cosa mi stai proponendo?” E dicendo queste cose mi distendo sul divano con le mani sul volto per non guardarlo, o forse per non far vedere il mio viso stupito ma anche gratificato da quella proposta.

Evidentemente stendendomi sul divano il vestitino deve essersi mosso un po' troppo, scoprendomi le gambe e non solo, cosa notata subito da mio figlio che allungando le mani mi accarezzò le cosce.

Non so cosa accade ma la mia istintiva reazione fu quella di scostare le gambe, insomma allargarle un pochino; cazzo capita quando si è un po' eccitate e senti le mani di qualcuno che te le accarezzano, ma il segnale purtroppo, o per fortuna, fu inequivocabile, e lo fu anche per mio figlio che quindi avanzò con le carezze arrivando fino a toccarmi la figa che, essendo priva della protezione delle mutandine, risultò al tatto chiaramente umida dei miei umori.

Un sobbalzo a ritroso avvenne istantaneamente, la stretta delle gambe a protezione intrappolò la mano di lui che, quasi a reazione, si avvicinò ancora di più al sesso. Il desiderio esplose, le dita si mossero, la stimolazione fu inevitabile……..le gambe si riallargarono donandomi liberamente al suo piacere.

La sua stimolazione fu piacevolissima, inebriante, mi fece perdere il controllo del tempo e mi ritrovai ragazzina con tutti i piaceri che una adolescente prova alle prime carezze intime. Lo lasciai fare, anzi lo accompagnai con il movimento dei miei fianchi, regalandogli il giusto ritmo, ansimando di un piacere ritrovato fino al punto in cui un primo spasmo, accompagnato subito da altri mi porto all’orgasmo, a contrarmi in un piacere folle quanto era folle il momento.

Un flusso di umori copioso riempi le mani di Marco che, dopo averle portate alla sua bocca, le portò verso la mia facendomele leccare tutte.

Ebbi paura a riaprire gli occhi, avevo il terrore di confrontarmi nuovamente con lui. Aveva vinto ed oramai fra noi non c’erano più porte, ma una strada libera che di certo avremmo percorso con piacere ma anche il terrore di non sapere a cosa ci avrebbe portato.

Mio figlio era divenuto il mio amante!



CONTINUA
Fantastico, questo racconto diventa ogni capitolo più intrigante ed eccitante!!!!!!!
 

Shamoan

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DA QUESTO CAPITOLO LA FANTASIA SUPERA LA REALTA'. TUTTO QUELLO CHE VERRA' SCRITTO DERIVA SOLO DALLA MIA FANTASIA, NON HO PROVE SIA ACCADUTO, ANZI DUBITO CHE SIA ACCADUTO ANCHE SE NON POSSO ESSERNE CERTO. FATTO E' PERO' CHE QUI LA FANTASIA HA PRESO IL SOPRAVVENTO SULLA REALTA'.
VOLEVO ESSERE CHIARO.



LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 10



Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.

Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.

Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.

E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….

Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”

“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”

“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.

“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.

Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”

“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”

Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?

“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”

Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.

Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.

Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.

Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.

Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.

Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.

Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.

Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.

La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.

Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.

La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremiti erano ritmici ed incontrollabili.

Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.

Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.

Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.

Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse all’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.

Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.

Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.

Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.

Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.

Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.

“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.

Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.

Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.

Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.

Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.

Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.

Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.

Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.

Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.

Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.

“Sei uno stronzo” gli dissi.

“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”

“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”

“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”

“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.

Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.



CONTINUA
E anche con questo capitolo hai fatto centro!!!!
 

popp

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DA QUESTO CAPITOLO LA FANTASIA SUPERA LA REALTA'. TUTTO QUELLO CHE VERRA' SCRITTO DERIVA SOLO DALLA MIA FANTASIA, NON HO PROVE SIA ACCADUTO, ANZI DUBITO CHE SIA ACCADUTO ANCHE SE NON POSSO ESSERNE CERTO. FATTO E' PERO' CHE QUI LA FANTASIA HA PRESO IL SOPRAVVENTO SULLA REALTA'.
VOLEVO ESSERE CHIARO.



LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 10



Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.

Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.

Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.

E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….

Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”

“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”

“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.

“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.

Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”

“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”

Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?

“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”

Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.

Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.

Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.

Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.

Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.

Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.

Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.

Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.

La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.

Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.

La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremiti erano ritmici ed incontrollabili.

Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.

Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.

Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.

Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse all’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.

Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.

Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.

Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.

Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.

Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.

“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.

Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.

Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.

Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.

Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.

Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.

Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.

Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.

Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.

Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.

“Sei uno stronzo” gli dissi.

“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”

“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”

“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”

“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.

Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.



CONTINUA
Stupendo racconto, tra il vero e la fantasia, complimenti scrivi veramente bene....👍👍👍👍
 

julius_67

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DA QUESTO CAPITOLO LA FANTASIA SUPERA LA REALTA'. TUTTO QUELLO CHE VERRA' SCRITTO DERIVA SOLO DALLA MIA FANTASIA, NON HO PROVE SIA ACCADUTO, ANZI DUBITO CHE SIA ACCADUTO ANCHE SE NON POSSO ESSERNE CERTO. FATTO E' PERO' CHE QUI LA FANTASIA HA PRESO IL SOPRAVVENTO SULLA REALTA'.
VOLEVO ESSERE CHIARO.



LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 10



Da quel giorno molto è cambiato nella nostra vita di madre e figlio, oramai eravamo una coppia, oramai c’era complicità fra noi e quando si poteva le mani viaggiavano anche nel normale ritmo della giornata, mentre facevo da mangiare, lui mi arrivava da dietro e metteva le mani sulle mie chiappe, a vote da dietro mi abbracciava palpandomi i seni e stuzzicandomi i capezzoli, se eravamo soli sul divano stavamo abbracciati lasciando che le mani e le bocche viaggiassero lungo i nostri corpi. Tutto era meraviglioso, ci eccitavamo, ci accarezzavamo senza mai oltrepassare il limite del sesso totale, senza dircelo, ma solo così, perché ci bastava, per ora, ed era bellissimo.

Anche quando ci si cambiava il gioco era presente; se ero a seno libero lui arrivava e mi baciava e mordicchiava il capezzolo, se ero in perizoma mi schiaffeggiava le chiappe, ma pure io non mi tiravo indietro e qualche palpata la davo e se lui sfoderava il suo sesso bello teso lo accarezzavo con piacere.

Insomma avevamo raggiunto un equilibrio piacevole e senza esagerazioni, ma, e nei racconti c’è sempre un ma, accadde che mio marito si dovette intrattenere fuori casa per un paio di notti.

E’ indubbio che la fantasia si mise subito a correre, ma almeno la prima notte ci furono solo effusioni intense sul divano mentre la seconda notte…….

Il secondo giorno che dovevamo passare da soli la mattina mio figlio mi disse “Ieri sera sul divano è stato proprio bello, potersi rilassare senza la paura di papà ci ha permesso di godere a pieno delle nostre affettuosità, mamma sei stupenda ed io con te sto meravigliosamente”

“Certo caro, si ieri è piaciuto molto anche a me, vedi, le cose fatte così sono possibili, si sta bene, ci si coccola e non si va oltre nulla, diciamo che rimaniamo in quel limbo concesso”

“Si, hai ragione mamma. Tu sei sempre la ragione ed io invece la trasgressione, ma credo tu abbia veramente ragione . . . . .. anche se . . . . . beh prova a pensare che bello sarebbe poter passare la notte assieme a letto a coccolarci, senza andare oltre, sempre nei limiti del concesso.

“Cosa dici?” Ecco, lo sapevo, lui vuole sempre fare un passo in più, del resto fra divano e letto cosa cambia, se si voleva scopare lo si faceva anche sul divano.

Comunque non devo cedere subito, meglio farlo un po soffrire e conquistare questo ulteriore passo, così poi sarà più bello “No, non se ne parla, ma scherzi, nel letto prendendo il posto di tuo padre, non se ne parla proprio”

“Ma scusa mamma, che differenza c’è fra lo stare abbracciati sul divano o nel letto. A letto sarebbe più bello, più comodo, più intimo e soprattutto potremmo stare assieme più a lungo; addormentarsi insieme poi e risvegliarsi assieme. Non credi sia una cosa bellissima e molto moto dolce, e dico dolce, non sensuale”

Cazzo, aveva tremendamente ragione, sarebbe stato fantastico, ma potevo cedere subito o sarei passata proprio per quella che ha una voglia folle e basta? Di passare per una madre troietta, come se non lo pensasse già ora?

“No credimi sarebbe troppo pericoloso e poco indicato, comunque lasciami pensare, te lo dirò questo pomeriggio e, nel frattempo, non farti troppe fantasie ed anche troppe seghe, le regole del divano restano valide anche se accettassi di dormire assieme, sia chiaro”

Ecco così forse gli avevo fatto capire che avrei accettato ma che doveva tenere il suo cosone, bel cosone, a bada e non avere troppe illusioni sul da farsi.

Infatti nel pomeriggio acconsenti per dormire assieme, ne avevo io pure una voglia folle, ma la feci cadere come se lo facessi solo per renderlo felice, e non per essere strafelice e straeccitata, anzi lo ero già eccitata.

Preparai una bella cenetta leggera a base di pesce ed un buon vinello bianco frizzantino che ci avrebbe dato la giusta spinta, poi, dopo essere stati un po in giardino a prendere il fresco della sera, decidemmo di andare subito a letto con la tv accesa su qualche programmino leggero di svago.

Io misi una camicetta da notte in seta colore panna, corta tanto da coprirmi a malapena l’attacco delle cosce e leggera tanto da lasciare vedere i capezzoli eccitati, lui dei semplici calzoncini in cotone che non riuscivano a nascondere la sua esuberante eccitazione.

Ci guardammo e sorridendo, lui mi fece mille complimenti e mi scatto anche alcune foto con il cellulare ed io lo lasciai fare mettendomi anche in posa, scoprendo ad arte parte del mio corpo, cosa che a lui piacque moltissimo.

Poi ci distendemmo vicini ed io appoggiai la testa vicino al suo petto, mentre il suo braccio mi cingeva tutta e la sua mano si posò sulla mia pancia cominciando a carezzarmi.

Per alcuni minuti rimanemmo così beati e felici, sereni direi, poi io mi girai su un fianco e la sua mano virò sul mio culetto oramai scoperto e nudo continuando il movimento delle carezze.

Mi ritrovai il suo petto davanti alla bocca, gli presi un capezzolo fra le labbra, lo leccai e succhiai, la mia mano si infilò nei suoi calzoncini e prese possesso del suo meraviglioso membro.

La cosa si dilungò non so quanto, i movimenti delle rispettive mani oramai erano incontrollati ma dolci e non frenetici, non alla ricerca del godimento ma solo del piacere, che in effetti era evidente e bellissimo.

Le sue dita si inoltrarono fra le chiappe e scivolarono fino a ritrovare l’umido che si era formato fra le labbra del mio sesso; il massaggio fu delicato ma costante, piacevolissimo, chiusi gli occhi ed abbassai la testa mentre con la mano abbassavo anche i suoi calzoncini.

La lingua sfiorò il suo glande bollente, ci fu un suo fremito mentre i miei di fremiti erano ritmici ed incontrollabili.

Arrivai prima io, con due sobbalzi mi irrigidii e venni copiosamente nella sua mano mentre stringevo le gambe imprigionandogliela. Rimasi ferma alcuni secondi, poi aprii la bocca per ospitare il suo cazzo, succhiarlo mentre con la mano lo percorrevo sinuosamente.

Non ci volle molto perché anche lui mi regalasse il suo seme riempiendomi la bocca; lo ingoiai tutto e lo ripulii minuziosamente con la lingua.

Eravamo felici, rilassati ma forse non appagati.

Mi prese per i fianchi facendomi ruotare posizionandomi proprio sopra di lui con la figa su suo volto, cominciò a leccarmela. Adoro essere leccata, fu bellissimo, furono momenti favolosi ed ero talmente presa che non riuscii a concentrarmi su di lui ma solo su di me, volevo godermi quel momento in modo totale, volevo che la sua lingua mi portasse all’orgasmo, che entrasse in me mentre le sue labbra mi succhiassero l’anima attraverso il clito.

Caspiterina che situazione che coinvolgimento che felicità assoluta.

Cercai di far durare quella situazione il maggior tempo possibile, giuro che non so quanto tempo ressi, poi cedetti, le ginocchia non mi ressero e crollai su di lui inondandolo con una produzione di umori che credo mai avere prodotto.

Non posso negarlo che fu uno dei maggiori orgasmi che mai avessi provato ed ero felicissima, sfinita, appagata ma felicissima. Mi girai riposizionandomi fra le sue braccia e ci baciammo a lungo come due dolci e teneri amanti.

Quasi mi addormentai, ero assopita quando senti le sue mani percorrermi fra le cosce, stuzzicandomi ancora, cazzo non era mai sazio, del resto la gioventù ha queste prerogative e poi meritava lui ora le mie attenzioni.

Allargai le gambe permettendogli facile accesso e nel contempo ripresi ad interessarmi del suo cazzo che era sempre ed ancora in una splendida erezione; giocammo con i reciproci sessi, poi di colpo mi girò ponendomi a pancia in giù sul letto e si posizionò sopra di me, infilò il suo membro fra le mie cosce. Lo fermai.

“Mamma solo fra le cosce, le tieni strette in modo che io possa solo simulare la penetrazione”, acconsentii e quindi comincio una spagnola sostituendo le tette (mancanti in me) con le cosce.

Era bellissimo perché lui veniva stimolato dalla stretta delle cosce mentre io sentivo il suo grosso cazzo strofinarmi la figa ed a momenti anche il clito con dei lievi colpi quando affondava di più, tutto era ancora meraviglioso, poi mi prese i fianchi e me li alzo e con un colpo abile ed inaspettato riuscì ad infilarmelo in figa.

Entrò tutto in un solo colpo, la figa era calda, umida ed accogliente e non oppose resistenza alcuna. Non sapevo che fare, ma oramai era fatta e poi l’eccitazione era ai massimi livelli quindi non feci nulla per fermarlo e mi lasciai scopare provando un piacere unico.

Non avrei voluto finisse mai, era una sensazione impossibile da descrivere ma bellissima, era la felicità assoluta e godei di quel momento, anzi credo proprio di poter dire ci godemmo quel momento in modo totale e quando lui venne, venne dentro di me, sapendo che avevo passato la menopausa e quindi che non ero più fertile.

Tornare a sentire gli schizzi potenti che mi riempivano fu un tornare giovane, fu un sentirsi bella, fu un sentirsi donna, femmina felice ed amata, amata come da anni non mi sentivo più.

Mio figlio mi aveva tornato a far sentire una vera donna amata, amata come mi ero sentita solo nel periodo subito dopo il matrimonio, in quel periodo dove si impara a conoscere le gioie del sesso, quel sesso non meccanico ma carico di amore, che rende tutto esponenzialmente ed incredibilmente irraggiungibile.

Mi rimase dentro a lungo, il suo cazzo si era si un pochino rilassato, svuotato direi ma restava consistente e lo sentivo in modo preciso ancora dentro di me e non avrei voluto lasciarlo uscire, era bellissimo sentirsi di qualcuno che sai volerti bene.

Ero senza fiato, tutta sudata, sfinita ma felice.

Pure lui su di me ansimava e non diceva nulla.

Rimanemmo non so quanto così poi lui si ribalto sul letto di fianco a me, lo guardai negli occhi, ci guardammo a lungo, poi gli sorrisi ed allora anche lui mi sorrise e mi baciò.

“Sei uno stronzo” gli dissi.

“Scusa mamma ma mi è venuto senza doverci pensare, è venuto perché era troppo bello”

“Sei uno stronzo” ripetei “ma non posso negare che è stato superlativo, che non provavo cose simili da quando ti abbiamo concepito, e credo di poter dire che sei uno stronzo proprio per questo. Ora non so se riuscirò a rinunciare a tutto questo facilmente. Sempre che voglia rinunciarci”

“Mamma, ho scopato poche volte ed il più delle volte solo per sesso, ma mai sono stato bene come lo sono stato prima, mai ho passato dei momenti come quelli che sto provando con te. Non so se dipende dal fatto che sei mia madre, o dal fatto che sei una donna con esperienza che sa meglio delle ragazzine come fare certe cose, ma so che quello che facciamo è tutt’altra cosa di quello che avevo provato. Scusa se l’ho fatto ma non me ne pento assolutamente”

“Tesoro non devi scusarti, sapevo benissimo che le probabilità che accadesse quando ho acconsentito di dormire assieme fossero molto alte, e poi credimi, anche per me è stato bellissimo e spero che tornerà ad essere bellissimo anche in futuro, magari senza esagerare, saltuariamente e solo in situazioni di estrema sicurezza come questa notte, ma spero non sia l’unica volta fra noi quella di questa sera”.

Poi, tutti nudi, ci appisolammo, senza lavarci, così sudati e ricchi di quegli odori, quei profumi che il sesso emana.



CONTINUA
Complimenti se molto bravo a scrivere e mi hai eccitato molto, le descrizioni delle scene sono belle, sembra di vedere una serie tv ;)
 
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ziougo

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COME GIA' DETTO NEL PRECEDENTE CAPITOLO, ORA LA STORIA E' DECISAMENTE PIU' FANTASIOSA E MENO REALE. MI PIACE ESSERE CHIARO ED ONESTO.



LA FEMMINILITA’ DI MAMMA – 11



Oramai diciamo che il rapporto era avviato, eravamo bravi entrambi a non lasciarlo degenerare, a rimanere controllati durante la vita di tutti i giorni ed a sfruttare, quando possibile, ogni momento che poteva essere tutto nostro in modo sicuro.

Oramai ci si conosceva bene anche sessualmente, io insegnavo a lui cosa una donna cercava in un uomo e lui imparava in fretta; era perfetto, un giovane ricco di energia che rispettava la donna e cercava sempre di soddisfarla prima di ricercare la propria soddisfazione. Del resto, non era uno stupido ed aveva capito che una donna soddisfatta poi sa benissimo rendere felice il suo uomo, una donna matura poi ancora di più.

Infatti, mi ricordava sempre come era diverso fare all’amore con me, appunto donna matura, rispetto a farlo con le sue coetanee, non so se lo diceva per rendermi felice, ma per lui farlo con me era mille volte più bello, mille volte più gratificante e completo, o almeno così lui mi diceva.

In fondo c’era da crederci, anche io negli anni avevo acquisito capacità e conoscenze che prima non avevo e non potevo conoscere.

Insomma, il nostro rapporto scorreva sereno, piacevole, senza troppi intoppi anzi, era quell’alternativa, quel pepe che messo sul cibo lo rende più appetitoso.

Anche il rapporto con mio marito ne aveva guadagnato, lo facevo, lo facevamo con molta più partecipazione, con maggiore desiderio e complicità . . . . . . chissà forse anche lui aveva una amante eh eh eh.

Un giorno, subito dopo che avevamo fatto sesso, ancora a letto, mio figlio mi disse “Mamma, credi che saresti capace di accettare di venire a letto con me assieme alla mia ragazza?”

Wawwww, la cosa mi prese di sorpresa e rimasi proprio di sasso.

“Tesoro ma che domanda è, cosa intendi dire che vorresti che facessimo sesso in tre tu, io e la tua ragazza? Ma lei sa che tu scopi con mammina?”

“Ma no, scherzi nessuno sa nulla, giuro che io non ho detto a nessuno di noi, te lo avevo giurato e poi non vorrei mai rovinare questa situazione che per me è paradisiaca, ma l’altro giorno Anna (la sua morosa) mi ha detto che ero diventato bravissimo e che la facevo godere come mai avrebbe pensato di godere e che ero cambiato, avevo molte più attenzioni verso di lei, cosa che mai nessun ragazzo le aveva fatto provare, che sembrava quasi che qualcuno me lo avesse insegnato. Sono rimasto di sasso……credi che stia intuendo che c’è qualcun’altra?”

Beh, noi donne abbiamo sempre un sesto senso, una sensibilità che i maschietti non hanno e spesso intuiamo quando qualche cosa di particolare accade attorno a noi, comunque rassicurai mio figlio dicendogli che non avrebbe mai potuto pensare che quella ipotetica altra potesse essere la mamma, ma che comunque non capivo come da quella cosa lui avesse potuto pensare al farlo in tre.

La cosa passò e la vita continuò per la sua strada fino a quando un giorno a casa nostra Marco portò Anna a pranzo, non era certo la prima volta ed infatti tutto filò liscio, c’era pure mio marito e sembrò un pranzetto come molti altri.

Ad un certo punto mio marito e mio figlio uscirono per dei lavoretti sulla macchina ed Anna si offrì di aiutarmi nel riassettare la cucina; accettai di buon grado anche per farla sentire di famiglia ed infatti fu molto di famiglia, molto vicina, direi quasi molto intima.

Aveva un abitino leggero e corto, molto giovanile e femminile, era molto carina, ma anche io mi difendevo con un abitino comodo da casa ma corto e leggero pure il mio, insomma eravamo entrambi carine e femminili.

Capitò spesso che ci si strusciasse durante le faccende, che i nostri corpi si avvicinassero e si scoprissero sia nel senso tattile sia in quello visivo.
Lei era molto carina, splendide gambe, ma la cosa che più mi piace di lei sono i seni, due bei seni non esagerati, proprio come quelli che vorrei avere io e che invece non ho; infatti, lei poteva permettersi di rimanere senza reggiseno senza perdere le sue belle curve e lasciando praticamente a vista degli splendidi capezzoli, mentre io per dare curve al mio corpo dovevo per forza portare uno scomodo reggiseno imbottito nelle parti giuste.

Guardandola mi vennero in mente le parole di mio figlio, se lo avessi voluto fatto anche con Anna assieme a noi.

Cavoli, lei era proprio carina, io esperienze lesbo in gioventù le avevo avute, non grosse cose ma un po' come tutte le donne (almeno credo tutte, ma di certo moltissime) mi era capitato di limonare delle amiche, di accarezzarci e di masturbarci a vicenda, per cui quel fattore di certo non mi avrebbe bloccato, anzi, avrebbe potuto anche stimolarmi.

Mi soffermai a pensare e mi ritrovai proprio una gran zoccolona, ero passata da madre e moglie a incestuosa lesbichetta…..non so, la cosa mi spaventò ma ne fui anche terribilmente attratta, quindi cominciai a farle molti complimenti.

“Sei proprio elegante oggi, quel vestitino ti sta a meraviglia, poi, con il fisico che tu hai, puoi permetterti anche di stare senza reggiseno, che invidia”.

Lei arrossì, si girò e mi disse “Ma si vede proprio molto che non lo porto? Che vergogna, chissà ora cosa penserete di me lei e suo marito”.

“Sciocchina, che vuoi che pensiamo, che sei una splendida ragazza, che nostro figlio è fortunato. Poi mio marito chissà che male pensate a fatto eh eh eh. Io invece provo molta invidia, avessi io un seno come il tuo”.

Lei si guarda il seno e vide che i capezzoli, ora eccitati più che mai, erano sin troppo visibili e li coprì con le mani.

“Ma che fai, non essere sciocchina dai, i tuoi capezzolini sono deliziosi e ti donano un aspetto molto sbarazzino ed al contempo sensuale, sei una splendida ragazza è giusto che tu lo faccia vedere, sai come siamo noi donne, quando possiamo abbiamo paura di mostrarci ed invece quando cominciamo a non poterlo più fare, come me ora, ne avremmo una gran voglia”.

“Signora ma che dice, mi creda che lei è una splendida donna e che per certi versi è molto più bella di me e delle mie amiche. Anche suo figlio ed i suoi amici lo dicono, se mi permette lei è molto popolare fra gli amici di Marco che a volte a noi ragazze del gruppo questo dà anche un po' fastidio”.

Non so che fare e soprattutto non so che dire, le sorrido e dico “Intanto tu stai senza reggiseno ed io devo portare questa schifezza per sembrare donna”.

Vedo che si avvicina e mi fa girare “Signora è ora che lei la finisca, se mi permette ora le sgancio il reggiseno e se lo toglie, così vediamo se anche lei non può permettersi si mettere in mostra i suoi capezzolini” e mentre lo dice abbassa la cerniera del vestitino e mi sgancia il reggiseno.

Con fare imbarazzato feci scivolare via le spalline e lo posai sul tavolo, le chiesi di rialzare la cerniera in modo che il vestito mi tornasse a fasciare il busto e mi girai.

Avevo i capezzoli in forte eccitazione, durissimi, rittissimi e che fra l’altro strusciando sul tessuto del vestitino mi provocavano sferzate di eccitazione.

“Ecco vede signora che ora anche a lei si vedono i capezzoli e mi creda sono anche molto più evidenti dei miei. È bellissima veramente, hanno ragione i maschietti della nostra compagnia”.

Imbarazzatissima mi avvicinai a lei e l’abbracciai.

I nostri seni si sfiorarono ed i capezzoli si strusciarono, io ero eccitatissima, non so lei ma io certamente lo ero.

Ho deciso, appena posso dirò a mio figlio che se lui vorrà e soprattutto se Anna lo vorrà, potremo farlo in tre, sarebbe la mia prima volta, sarò eccitatissima e credo che sarà bellissimo, indimenticabile, almeno per me lo sarà certamente.



CONTINUA
 

marcoforte

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ne ho ancora uno già scritto, poi dovrò riprendere a scrivere con tutti questi complimenti. preferite continui con questo racconto o che ne faccia uno nuovo di sana pianta?
questo e poi uno nuovo, ovviamente... ;)
 

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