Esperienza reale Il terzo elemento

OP
Elden Lord

Elden Lord

"Level 7"
Messaggi
129
Punteggio reazione
8,005
Punti
99
Age
40
Visto il successo del thread in foto ad ore che riguardava proprio loro due, ho notato che anche i racconti hanno avuto dei feedback positivi, meglio così!

Allora, quella che verrà narrata ora sarà la parte più difficile da raccontare perché sarà arduo tramutare in parole le emozioni provate e perché certe dinamiche, se non le si vive in prima persona, si fa veramente fatica a capirle.

C’eravamo lasciati con il faccia a faccia con Roberto dove scoprivo in pratica tutte le mie carte, con tanto di bluff annesso. Sapevo di averlo indirizzato nella via giusta ma non ero ancora convinto stesse al gioco.

Ora arrivavano i guai seri, cioè provare a convincere la mia donna. Ilenia era una ragazza serissima e ha sempre avuto storie “serie”. Non è mai stata una da una notte e via e in passato ha subito dei tradimenti che un pochino l’hanno disincantata nei confronti dell’amore.

Prima di star insieme aveva messo in chiaro le cose “Se vogliamo fare le cose seriamente mi va bene, altrimenti lasciamo perdere!”

Oltre 4 anni dopo direi che le cose sono abbastanza serie; quello che ci manca è condividere lo stesso tetto. Credo che prima o poi ci riusciremo, fino a quel momento siamo come una coppietta di ragazzini, ognuno a casa sua. La vita dei precari è questa ragazzi!

Non ricordo se nei precedenti episodi lo avevo scritto ma Ilenia a letto non mi fa mancare quasi niente. Faccio prima a scrivervi quello che non fa: l’ingoio e il facial. Sull’ingoio non posso neanche incolparla troppo, conosco il mio liquido seminale e so che odore ha, onestamente non ispira un assaggio! Sul facial io credo che sia un divieto piuttosto comune tra le donne, mi stupisco sempre nel leggere chi lo concede volentieri. Devo ammettere che non sono cose che reputo fondamentali per cui posso dire che con lei faccio il miglior sesso della mia vita (almeno per il momento).

Mi ha persino concesso il culo con tanto di venuta dentro. Vi svelo un segreto: per me l’anal è un filo sopravvalutato, magari mi ricrederò (lo devo riprovare a 90, quello si).

Eppure, nonostante tutte queste belle cose, si entra spesso nel circolo dell’abitudine. Non siamo molto ginnici per cui anche le posizioni da provare non è che siano tantissime. Insomma, una sorta di fase di stanca, di monotonia a letto.

Da quando poi iniziai a coltivare la mia perversione segreta con Roberto, la mia resistenza calò visibilmente. Venivo veramente troppo velocemente lasciandola qualche volta insoddisfatta. Lei ovviamente non me lo faceva mai pesare, anzi. Cavandomela discretamente con le mani, laddove non riuscivo a soddisfarla col pene, compensavo con le dita e riuscivo a metterci una toppa.

La frequenza dei nostri rapporti poi era decisamente calata; dopo un primo periodo dove si scopava anche 4-5 volte a settimana, ora eravamo finiti per farlo una sola volta, solitamente nel weekend. Va detto che questo “calendario” veniva complicato dal lavoro che praticamente ci impediva di vederci se non appunto il fine settimana (cosa tragicamente ancora attuale).

Ma se lei ammetteva di riuscire tranquillamente a non pensare al sesso anche per diverse settimane, io dovevo ricorrere al lavoro manuale, sia grazie alle sue foto di repertorio (anche quelle sempre più rare col passare del tempo) e sia, ovviamente, alle mie perversioni, sempre più impellenti e invadenti.

Ora che poi stavano effettivamente assumendo dei contorni reali, le perversioni divennero ossessioni. E così quando la prendevo alla missionaria e vedevo il suo seno ballare, il suo viso disteso, finivo per pensare che uno spettacolo simile avrebbe potuto goderselo anche Roberto. Al solo pensiero di lui al mio posto rischiavo seriamente di venire o venivo direttamente, durando veramente poco. Ero arrivato a questo livello e non sapevo quanto avrei potuto reggere il peso di queste fantasie sempre più invadenti.

Con Ilenia però il dialogo anche sul sesso non era mai mancato per cui che male c’era a chiederle se per esempio le sarebbe piaciuto farlo con due uomini o con un'altra donna. Purtroppo per me le risposte furono negative. Lei era per il rapporto classico: un uomo e una donna! Stop! Finito!

Con una visione così tradizionale del rapporto, provare a convincerla ad avere una relazione sessuale parallela diventava già difficile alla partenza.

Cercherò di riassumervi mesi e mesi di trattative e di lavoro sui fianchi che hanno portato al lieto fine nel minor numero di righe possibili.

Ilenia è astemia e non ama neanche vedermi alzare il gomito per cui era da escludere prendere certi discorsi da brillo. Bisognava guardarle dritta negli occhi e farglielo capire seriamente.

La mia morosa non ha molta autostima di se; parlo dal punto di vista fisico, una piccola crepa dove far breccia forse poteva esser quella.

Non si piace, si definisce troppo larga sotto, ha sempre avuto un rapporto conflittuale col suo fondoschiena, ricco di smagliature e cellulite, ma anche con le sue gambe, che definisce tozze.

Questo la porta a non indossare mai gonne che non gli arrivino fino alle caviglie ed in generale a nascondere le curve.

Non è quindi ragazza abituata ad avere grosse attenzioni su di sé vestendosi piuttosto casta o meglio sobria e truccandosi praticamente poco e niente. Sapesse invece quanti apprezzamenti otterrebbe mostrandosi un pochino più disinibita, qui dentro in diversi hanno apprezzato eccome!

Non era sfuggita al sonar di Roberto e glielo volevo rendere partecipe ancora una volta ma in maniera più esplicita. Volevo farle sapere che aveva un ammiratore in più oltre al suo ragazzo!

Successe che un giorno, parlando tra noi del più e del meno mentre passeggiavamo insieme nel belvedere della città presi il discorso in maniera diretta:
“Tesoro ma tu che ne pensi di Roberto?” chiesi

“Che domanda è!?!?!In che senso?” mi rispose lei un po’ stranita

“È un bel tipo secondo te? Ha sempre avuto successo con le donne e volevo chiederti un parere”

“È un tipo normale, non è brutto ma non lo definirei bello!” rispose tranquillamente “Poi non lo conosco abbastanza per aggiungere altro, a parte che mi fissa le tette!” aggiunse ridendo di gusto

“Ti fa piacere che ti fissa le tette?” domandai maliziosamente

“Tesoro se non me lo dicevi tu non me ne sarei mai accorta... Certo mi fissasse tipo maniaco mi darebbe fastidio!” era già una risposta che qualcosina lasciava trasparire. Lo sguardo fugace di altrui lo tollerava.

“Insomma, se le guarda un pochino va bene!” insistetti

“Teoricamente dovrebbe dare più fastidio a te, è un amico tuo!” aggiunse lei ridendo

“Nessun fastidio amore mio, so quanto sei bella quindi normale che qualcuno ti guardi!” gli risposi io

“Macché bella!” ribatté lei sempre col sorriso.

“Fidati, pure lui mi ha fatto i complimenti!” le dissi io

“I complimenti a chi?” mi rispose quasi ingenua

“I complimenti per te, mi ha detto che sono fortunato perché tu sei molto bella!” le dissi

Li scioccamente scoppiò a ridere; come scritto in precedenza la disabitudine a ricevere complimenti, aggiunta ad una scarsa considerazione quantomeno “estetica” di sé stessa, le faceva credere che la stessi prendendo in giro; si girò e vide che io ero piuttosto serio e allora mi domandò

“Ma sei serio allora?”

“Serissimo, hai proprio fatto colpo su di lui!” aggiunsi

“Colpo?” rimase sorpresa ma incuriosita “Cioè colpo? Spiegati meglio!”

“Ok, sarò esplicito amore” nel mentre ci eravamo seduti in una panchina “Le piaci talmente tanto che insomma, dai ci siamo capiti, ti vorrebbe saltare addosso!” dopo aver sputato il rospo credo di esser diventato rosso come un peperone e lei lo notò.

Non rideva più, era quasi scioccata manco avessi fatto coming out ma sapevo che ora diventava un fiume in piena di domande, si sa la curiosità è donna.

“Ma scusa quando te l’ha detto?” mi domandò

“Ora non ricordo il giorno preciso però parlando di te mi ha confidato questo!” risposi

“Voi parlate di me?” mi chiese

“Beh ci mancherebbe, sei la mia ragazza, capita di parlarne!”

“E di cosa parlate riguardo a me?”

Ora entrava nella sua fase paranoica, un po’ pesante da digerire.

Vi evito di riportare il botta e risposta anche perché letteralmente non ricordo proprio ogni cosa che le dissi. In pratica risposi che era normale tra amici parlare delle proprie compagne, non entrando nell’intimità di coppia (qui io mentii visto le foto che avevo inviato a Roberto) ma in maniera generale. E ribadii quello che le dissi prima e che era comunque vero, Roberto era fortemente attratto da lei.

“E tu come hai reagito?” mi chiese lei

Evitai di primo acchito di dirle che l’avevo trovata molto eccitante come situazione, non era ancora il momento.

“Come dovrei reagire amore? Lo posso capire” risposi ridendo

“Cioè il tuo amico ti ha confidato che vorrebbe saltarmi addosso e tu sei stato buono?” mi chiese lei quasi stupita

“Certo, dovrei rimproverarlo perché ti trova attraente?” chiesi

“No, però ecco, essendoti amico da un bel pezzo forse dovrebbe evitare di esser così esplicito e tenerselo per se!” mi rispose

“Tesoro, preferisco sia stato schietto e sincero e onestamente fossi in te ne sarei contenta!” ormai non ero più imbarazzato ma con lei bisognava procedere per gradi.

Forse pensava a me come un ragazzo geloso e per quello non capiva la mia reazione pacata.

Fondamentalmente quella primissima discussione finì così. Lei rimase pensierosa per un pochino ma non direi turbata. In fondo credo proprio non le dispiacesse sapere di piacere a qualcun altro. Per me quello era un primo mattoncino messo per tirare su tutta l’impalcatura.

Evitai anche di essere insistente, volevo essere un fiume di media portata che erode piano pianino e non un ruscello che improvvisamente diventa un torrente impetuoso e distrugge tutto. La pazienza è la virtù dei forti, bisognava lavorare di psiche e di pazienza.

Dall’altro lato continuavo a stuzzicare le voglie di Roberto mandandogli le grazie della mia signora. Anche con lui bisognava riprendere il discorso da seri così una sera che si usci tra maschi col classico fine serata in solitaria con lui, ripresi l’argomento e stavolta a cuore aperto. Anche quella sera penso che il mio viso non riuscii a nascondere l’imbarazzo ma discutere con un amico di lunga data e dello stesso sesso mi veniva più semplice, pur avendo lui una mentalità molto diversa dalla mia. Con lui potevo esser esplicito e avere tutt’altro atteggiamento, così gli confidai che ormai, quando facevo l’amore con Ilenia, non riuscivo a non immaginare lui al mio posto e che questo portava i miei rapporti a diventare veramente un disastro sotto il punto di vista della durata. Lui aveva un'altra mentalità, mi diceva che non riusciva a capire come potessi avere questi pensieri ma stava entrando (finalmente) nell’idea che di tutto ciò potesse approfittarsene. Un comportamento che magari ai più può apparire da infame, ma se io stesso spingevo per far si che la pensasse così allora poteva pure esser giustificato. Quello che volevo io è che finalmente stava avvenendo era far uscire fuori il lato più spavaldo e smaliziato di Roberto.

Renderlo sempre meno restio all’ipotesi di montarmi per bene Ilenia stava cominciando a dare i suoi frutti.

Tuttavia era curioso, aveva tante domande tra cui la più importante per lui era sapere perché avevo scelto proprio lui come “stallone”. Gli spiegai che lo avevo sempre visto come una sorta di maschio alfa (mi rise in faccia) e che una decina di anni prima almeno un paio di ragazze che mi erano interessate avevano avuto solo occhi per lui (scaricandomi di brutto), che aveva avuto molte più esperienze di me e che probabilmente con l’altro sesso ci sapeva pure fare meglio. Era un modo soft per fargli capire che avevo una sorta di sudditanza psicologica che si era trasformata nella perversione che ora volevo coltivare con lui. Per quanto però potesse esser smaliziato, quella comunque era anche per lui una prima volta, almeno nella maniera in cui la stavamo organizzando. Aveva in passato già montato la donna di qualcun altro ma di nascosto e quel qualcun altro non era un suo caro amico. Però più ne parlavamo più ne sembrava genuinamente stuzzicato. Era sottinteso che tutta la faccenda doveva rimanere top secret, la dovevamo conoscere solo noi 3. Era pure arrivato il momento di presentare a lui il grosso problema che avevamo di fronte: convincere la mia Ilenia. Io avevo un alone di pessimismo abbastanza tangibile, ero molto scettico e glielo feci presente. Gli parlai del dialogo avuto con Ilenia e lui fu piacevolmente colpito dalla reazione pacata di lei. “Beh non ha mica reagito male socio!” mi ripeteva in continuazione cercando di infondere ottimismo. Alla fine ci riuscii, fui un pochino sollevato e soprattutto aveva in mente una sorta di strategia.

In sintesi mi disse una cosa del genere:

“Lo sai che con sto lavoro torno qui anche dopo 2 mesi, questo ci potrebbe aiutare. Ora che lei sa che ho una mezza fissa magari passerebbe le serate in paranoia o a vedere se la guardo ed invece vedendomi poco e nulla sta più tranquilla. Tu però non devi né mollare ma neanche tartassarla. Magari su Whatsapp ti mando dei messaggi ogni tanto in cui chiedo di lei e di come sta e tu con una scusa glieli fai leggere, vedi come reagisce, mi fai sapere e poi quando ritorno la prossima volta, se ci sono le condizioni favorevoli, facciamo un’uscita a tre e svuotiamo il sacco, senza tirarla per le lunghe. Questa è la mia idea e fidati, le donne ci vogliono schietti e sinceri, lo fiutano quando sei titubante”

Non era un discorso banale, almeno per me e Roberto sapeva esser convincente (altra cosa che gli invidiavo).

Passò una settimana circa da quell’incontro con Roberto. Lui era ripartito con il suo automezzo in giro per l’Europa e io mi ritrovai a passeggio con la mia signora. Cenammo da me, guardammo un po’ di tv insieme tra una coccola e l’altra. Roberto mandò un messaggio (come da precedente accordo) in cui mi chiedeva come stavo io e come stava la mia signora, molto sobrio, niente roba smielata o da morto di figa. Quando presi il telefono in mano Ilenia incuriosita mi chiese chi mi aveva scritto. Le dissi che era Roberto e che chiedeva di noi. Poi le feci vedere il messaggio e lei reagì piuttosto bene:

“Carino da parte sua! Dille che sto bene!” rimasi piacevolmente sorpreso da quelle parole.

Era una sciocchezza, per carità, ma il fatto che non reagisse male all’interesse di Roberto non era una cosa da sottovalutare. Credo avesse metabolizzato il discorso che avevamo avuto tempo prima e che forse avere l’interesse di qualcun altro non era una cosa negativa.

La strategia di un poco alla volta era iniziata e proseguiva in mezzo a silenzi sull’argomento anche di una decina di giorni.

Capitò che un caldo pomeriggio mentre passeggiavo con Ilenia, Roberto mi telefonò. Devo essere sincero, non mi aspettavo quella chiamata ma fu un suo colpo di genio. Nei racconti precedenti avevo accennato a me e Ilenia come lavoratori precari impossibilitati al momento a convivere.

Mentre io mi occupo di assicurazioni, Ilenia lavora in uno studio di commercialisti. Questa fu la scusa che tirò fuori Roberto per poter parlare con la mia ragazza al telefono: dubbi sulla dichiarazione dei redditi.

Così risposi al telefono e poi dopo qualche secondo mi chiese la cortesia di passarle Ilenia.

Anche la mia morosa notò la mia espressione sorpresa mentre le porgevo il telefonino “Tieni, ti vuole chiedere qualcosa” le dissi

Lei prendendo il telefono mi fissò e con il labiale mi disse “Ma che vuole da me?” e io allo stesso modo le risposi “Bohhh” …

Comunque non senza imbarazzo rispose alla chiamata. Li Roberto inizialmente chiese scusa del disturbo e poi prese subito il discorso riguardante la sua dichiarazione dei redditi. Si era fondamentalmente inventato un’anomalia nel suo modulo pur di scambiare quattro chiacchere con la mia ragazza e prendere un pochino più di confidenza con lei. Questo è ciò che lui mi confidò per messaggio la sera stessa più tardi. Era tutta strategia ma questa volta non studiata a tavolino. Ilenia rispose alle domande del mio compare; lui prima di congedarsi le chiese come stava e che combinavamo di bello, poi la ringraziò della disponibilità, infine col sorriso tra le labbra (almeno da parte di Ilenia) si salutarono.

A quel punto fui io a domandare a Ilenia che voleva Roberto da lei e lei mi spiegò sta supercazzola di anomalia della dichiarazione.

Aggiunse che “Anche stavolta mi ha chiesto come stavo!” e poi una risatina.

Si, cominciavo ad avere qualche certezza in più, l’interesse seppur sporadico e celato di Roberto era gradito.

Roberto riciclò la scusa della dichiarazione anche la volta successiva (passò una settimana scarsa) ,stavolta nel mentre che con Ilenia eravamo a casa mia. Anche in quell’occasione chiacchierarono pochi minuti per poi congedarsi. Ilenia era sempre disponibile e pronta a rispondere ai quesiti. Lui la salutò aggiungendo un grazie e soprattutto un “sei stata gentilissima!” che fece un pochino arrossire la mia ragazza. Lei rispose con un “figurati” e poi sorprendendomi (e sorprendendo anche Roberto) aggiunse “Guarda che se hai altri problemi puoi sempre avvicinarti in ufficio, così magari porti la dichiarazione e la vediamo. Magari ti fai spiegare da Giuseppe dove abbiamo la sede!” e poi lo salutò.

Si era resa disponibile per simpatia nei confronti di Roberto o forse voleva semplicemente procacciare un altro cliente?

Non vedevo nella mia ragazza una spietata affarista quindi ero più propenso per la prima ipotesi.

Inutile dirvi che la mia mente stava già su Urano immaginandomi Roberto che entra in ufficio dalla mia ragazza, si chiude la porta alle loro spalle e li dentro, magari su una sedia o sulla scrivania, ne fanno di tutti i colori. Erano questi i miei pensieri ed erano partiti subito, tant’è che dovetti nascondere a fatica un’erezione quasi dirompente. Fortuna che c’era il tavolo a coprire tutto. L’appuntamento con la sega era solo rinviato di qualche ora, quando confidai su Whatsapp a Roberto quella stessa fantasia. Lui mi rispose ammettendo che effettivamente quella proposta di Ilenia lo aveva sorpreso e che un pensierino sul montarla in ufficio lo aveva avuto. Tra l’altro volle davvero sapere dove si trovava l’ufficio dove lavorava Ilenia.

“Con tutto il rispetto, una bella pecorina mentre si appoggia alla scrivania con annessa strizzatina sulle tette, ci sta!” mi scrisse lui. Mi bastavano anche frasi così per schizzare come una fontana.

Eh già ragazzi, le chat con Roberto ormai erano diventate particolarmente esplicite. Me le godevo nell’istante e poi le cestinavo periodicamente per non incorrere in brutte sorprese o gaffe.

Ilenia non è la tipa ossessiva che sbircia i telefonini altrui ma io stavo più tranquillo a nascondere o cancellare tutto a prescindere.

Roberto comunque aveva trovato la breccia su cui insistere e voleva approfittare della proposta della mia ragazza per capire quale margini di manovra c’erano.

Non era infrequente che con l’autotreno passasse in città durante le sue spedizioni; letteralmente di passaggio, senza neanche fermarsi. Stavolta però decise di giostrare meglio i tempi e avere anche solo 10 minuti disponibili. Era furbo e intraprendente il ragazzo, aveva preso alla lettera le parole di Ilenia e l’indirizzo me l’aveva chiesto perché effettivamente voleva andare a trovarla. E così fece e me lo disse letteralmente il giorno prima.

Dovetti avvisare Ilenia; lavorando in uno studio non era da sola, aveva anche altri colleghi. Gli dissi “Guarda, Roberto conosce solo te, se te ne puoi occupare tu nel caso sarebbe meglio!” e lei molto tranquillamente mi rispose “Certo, fatti dare l’ora precisa in cui passa così gli vado ad aprire io!” e così facemmo. L’indomani mattina verso le 10 e 15 lui passò da lei e si trattenne per una decina di minuti, letteralmente a cazzeggiare con lei. Infatti aveva appositamente modificato alcune voci della sua dichiarazione che gioco forza risultava sballata. Con la sua faccia tosta si era presentato con questi fogli in mano sapendo benissimo che era tutta carta straccia. Lei non ci mise infatti molto a capire che erano dati senza senso e si sorprese nei confronti di chi aveva dato a Roberto una dichiarazione del genere. Ho ricostruito lo scambio verbale tra i due dopo aver sentito i loro resoconti

“Ma chi te l’ha fatta sta porcheria?” le aveva chiesto Ilenia a Roberto

“Il mio consulente fiscale” rispose lui (ovviamente mentendo)

“Beh onestamente è sballata, va corretta!” rispose lei

Non si trattenne molto il mio compare e prima di andar via tirò fuori il portafoglio per pagare la consulenza ma Ilenia declinò gentilmente e col sorriso “Non ti faccio mica pagare per questa fesseria!”

“Sempre gentilissima, ti ringrazio nuovamente. Facciamo così, io dovrei tornare il mese prossimo e rimanere il weekend, se ti va ci beviamo un caffè tutti insieme” propose lui e lei accettò.

Quello sarebbe stato il giorno X, quello che ha praticamente cambiato l’ultimo anno e mezzo delle nostre 3 vite.

Stretta di mano, due baci sulla guancia e la promessa di rivedersi.

Magari qualche curioso si sta domandando se per caso Ilenia si era vestita in maniera particolare in vista dell’appuntamento lavorativo con Roberto. La risposta è no, era vestita come sempre, quindi nulla di provocante e giusto un filino di trucco. D’altro canto anche lui, guidatore di camion, non si presentò sicuramente in smoking; erano vestiti sobriamente entrambi.

Inutile dire che in quei minuti la mia capacità produttiva era pari allo zero e mentre ero nel mio ufficio, presente fisicamente, ero completamente assente sotto il punto di vista mentale. Fissavo documenti ma in realtà mi si era piantata in testa l’immagine del mio caro Roberto che, pantaloni e boxer abbassati, montava la mia Ilenia a pecorina, anche lei coi pantaloni e mutandine giù, poggiata sulla scrivania del suo ufficio, con fogli tutti in disordine e magari con una mano indagatrice sotto la maglietta che le palpava il seno. Mai mi sarei aspettato che quella identica scena, anzi ancora più esplicita, l’avrei vista davvero neanche troppo tempo dopo.

La buona predisposizione di Ilenia nell’aiutare Roberto era un ottimo segnale per tutti e due; lui continuava ad essere parecchio fiducioso dell’andazzo.

Mi dispiace avervi deluso in questo capitolo se non avete visto i fuochi d’artificio. Forse avevo messo troppa aspettativa nello scorso. Ho impiegato tempo a scriverlo (e credo questo sia il capitolo più lungo che leggerete) sia per impegni, sia per voglia e sia per difficoltà nel trasmettere le sensazioni che ho vissuto in quelle settimane. Come contentino vi spoilero quello che avverrà nel prossimo capitolo attraverso qualche immagine in bianco e nero. Chi ha frequentato i topic della sezione foto a ore conosce già parecchie cose, così come qualche curioso che mi ha scritto in privato.

Nel prossimo capitolo succederà l’inevitabile, ci sarà questo famigerato caffè a tre e da li i primi appuntamenti tra loro, non si scappa.





,
 

Allegati

  • e.jpg
    e.jpg
    256.9 KB · Visualizzazioni: 4,289
  • a.png
    a.png
    253.4 KB · Visualizzazioni: 4,221
  • b.png
    b.png
    293.3 KB · Visualizzazioni: 4,147
  • c.png
    c.png
    519.8 KB · Visualizzazioni: 4,170
  • d.png
    d.png
    508 KB · Visualizzazioni: 4,244

Poncharell

"Level 4"
Messaggi
620
Punteggio reazione
910
Punti
94
Posizione
Roma
Visto il successo del thread in foto ad ore che riguardava proprio loro due, ho notato che anche i racconti hanno avuto dei feedback positivi, meglio così!

Allora, quella che verrà narrata ora sarà la parte più difficile da raccontare perché sarà arduo tramutare in parole le emozioni provate e perché certe dinamiche, se non le si vive in prima persona, si fa veramente fatica a capirle.

C’eravamo lasciati con il faccia a faccia con Roberto dove scoprivo in pratica tutte le mie carte, con tanto di bluff annesso. Sapevo di averlo indirizzato nella via giusta ma non ero ancora convinto stesse al gioco.

Ora arrivavano i guai seri, cioè provare a convincere la mia donna. Ilenia era una ragazza serissima e ha sempre avuto storie “serie”. Non è mai stata una da una notte e via e in passato ha subito dei tradimenti che un pochino l’hanno disincantata nei confronti dell’amore.

Prima di star insieme aveva messo in chiaro le cose “Se vogliamo fare le cose seriamente mi va bene, altrimenti lasciamo perdere!”

Oltre 4 anni dopo direi che le cose sono abbastanza serie; quello che ci manca è condividere lo stesso tetto. Credo che prima o poi ci riusciremo, fino a quel momento siamo come una coppietta di ragazzini, ognuno a casa sua. La vita dei precari è questa ragazzi!

Non ricordo se nei precedenti episodi lo avevo scritto ma Ilenia a letto non mi fa mancare quasi niente. Faccio prima a scrivervi quello che non fa: l’ingoio e il facial. Sull’ingoio non posso neanche incolparla troppo, conosco il mio liquido seminale e so che odore ha, onestamente non ispira un assaggio! Sul facial io credo che sia un divieto piuttosto comune tra le donne, mi stupisco sempre nel leggere chi lo concede volentieri. Devo ammettere che non sono cose che reputo fondamentali per cui posso dire che con lei faccio il miglior sesso della mia vita (almeno per il momento).

Mi ha persino concesso il culo con tanto di venuta dentro. Vi svelo un segreto: per me l’anal è un filo sopravvalutato, magari mi ricrederò (lo devo riprovare a 90, quello si).

Eppure, nonostante tutte queste belle cose, si entra spesso nel circolo dell’abitudine. Non siamo molto ginnici per cui anche le posizioni da provare non è che siano tantissime. Insomma, una sorta di fase di stanca, di monotonia a letto.

Da quando poi iniziai a coltivare la mia perversione segreta con Roberto, la mia resistenza calò visibilmente. Venivo veramente troppo velocemente lasciandola qualche volta insoddisfatta. Lei ovviamente non me lo faceva mai pesare, anzi. Cavandomela discretamente con le mani, laddove non riuscivo a soddisfarla col pene, compensavo con le dita e riuscivo a metterci una toppa.

La frequenza dei nostri rapporti poi era decisamente calata; dopo un primo periodo dove si scopava anche 4-5 volte a settimana, ora eravamo finiti per farlo una sola volta, solitamente nel weekend. Va detto che questo “calendario” veniva complicato dal lavoro che praticamente ci impediva di vederci se non appunto il fine settimana (cosa tragicamente ancora attuale).

Ma se lei ammetteva di riuscire tranquillamente a non pensare al sesso anche per diverse settimane, io dovevo ricorrere al lavoro manuale, sia grazie alle sue foto di repertorio (anche quelle sempre più rare col passare del tempo) e sia, ovviamente, alle mie perversioni, sempre più impellenti e invadenti.

Ora che poi stavano effettivamente assumendo dei contorni reali, le perversioni divennero ossessioni. E così quando la prendevo alla missionaria e vedevo il suo seno ballare, il suo viso disteso, finivo per pensare che uno spettacolo simile avrebbe potuto goderselo anche Roberto. Al solo pensiero di lui al mio posto rischiavo seriamente di venire o venivo direttamente, durando veramente poco. Ero arrivato a questo livello e non sapevo quanto avrei potuto reggere il peso di queste fantasie sempre più invadenti.

Con Ilenia però il dialogo anche sul sesso non era mai mancato per cui che male c’era a chiederle se per esempio le sarebbe piaciuto farlo con due uomini o con un'altra donna. Purtroppo per me le risposte furono negative. Lei era per il rapporto classico: un uomo e una donna! Stop! Finito!

Con una visione così tradizionale del rapporto, provare a convincerla ad avere una relazione sessuale parallela diventava già difficile alla partenza.

Cercherò di riassumervi mesi e mesi di trattative e di lavoro sui fianchi che hanno portato al lieto fine nel minor numero di righe possibili.

Ilenia è astemia e non ama neanche vedermi alzare il gomito per cui era da escludere prendere certi discorsi da brillo. Bisognava guardarle dritta negli occhi e farglielo capire seriamente.

La mia morosa non ha molta autostima di se; parlo dal punto di vista fisico, una piccola crepa dove far breccia forse poteva esser quella.

Non si piace, si definisce troppo larga sotto, ha sempre avuto un rapporto conflittuale col suo fondoschiena, ricco di smagliature e cellulite, ma anche con le sue gambe, che definisce tozze.

Questo la porta a non indossare mai gonne che non gli arrivino fino alle caviglie ed in generale a nascondere le curve.

Non è quindi ragazza abituata ad avere grosse attenzioni su di sé vestendosi piuttosto casta o meglio sobria e truccandosi praticamente poco e niente. Sapesse invece quanti apprezzamenti otterrebbe mostrandosi un pochino più disinibita, qui dentro in diversi hanno apprezzato eccome!

Non era sfuggita al sonar di Roberto e glielo volevo rendere partecipe ancora una volta ma in maniera più esplicita. Volevo farle sapere che aveva un ammiratore in più oltre al suo ragazzo!

Successe che un giorno, parlando tra noi del più e del meno mentre passeggiavamo insieme nel belvedere della città presi il discorso in maniera diretta:
“Tesoro ma tu che ne pensi di Roberto?” chiesi

“Che domanda è!?!?!In che senso?” mi rispose lei un po’ stranita

“È un bel tipo secondo te? Ha sempre avuto successo con le donne e volevo chiederti un parere”

“È un tipo normale, non è brutto ma non lo definirei bello!” rispose tranquillamente “Poi non lo conosco abbastanza per aggiungere altro, a parte che mi fissa le tette!” aggiunse ridendo di gusto

“Ti fa piacere che ti fissa le tette?” domandai maliziosamente

“Tesoro se non me lo dicevi tu non me ne sarei mai accorta... Certo mi fissasse tipo maniaco mi darebbe fastidio!” era già una risposta che qualcosina lasciava trasparire. Lo sguardo fugace di altrui lo tollerava.

“Insomma, se le guarda un pochino va bene!” insistetti

“Teoricamente dovrebbe dare più fastidio a te, è un amico tuo!” aggiunse lei ridendo

“Nessun fastidio amore mio, so quanto sei bella quindi normale che qualcuno ti guardi!” gli risposi io

“Macché bella!” ribatté lei sempre col sorriso.

“Fidati, pure lui mi ha fatto i complimenti!” le dissi io

“I complimenti a chi?” mi rispose quasi ingenua

“I complimenti per te, mi ha detto che sono fortunato perché tu sei molto bella!” le dissi

Li scioccamente scoppiò a ridere; come scritto in precedenza la disabitudine a ricevere complimenti, aggiunta ad una scarsa considerazione quantomeno “estetica” di sé stessa, le faceva credere che la stessi prendendo in giro; si girò e vide che io ero piuttosto serio e allora mi domandò

“Ma sei serio allora?”

“Serissimo, hai proprio fatto colpo su di lui!” aggiunsi

“Colpo?” rimase sorpresa ma incuriosita “Cioè colpo? Spiegati meglio!”

“Ok, sarò esplicito amore” nel mentre ci eravamo seduti in una panchina “Le piaci talmente tanto che insomma, dai ci siamo capiti, ti vorrebbe saltare addosso!” dopo aver sputato il rospo credo di esser diventato rosso come un peperone e lei lo notò.

Non rideva più, era quasi scioccata manco avessi fatto coming out ma sapevo che ora diventava un fiume in piena di domande, si sa la curiosità è donna.

“Ma scusa quando te l’ha detto?” mi domandò

“Ora non ricordo il giorno preciso però parlando di te mi ha confidato questo!” risposi

“Voi parlate di me?” mi chiese

“Beh ci mancherebbe, sei la mia ragazza, capita di parlarne!”

“E di cosa parlate riguardo a me?”

Ora entrava nella sua fase paranoica, un po’ pesante da digerire.

Vi evito di riportare il botta e risposta anche perché letteralmente non ricordo proprio ogni cosa che le dissi. In pratica risposi che era normale tra amici parlare delle proprie compagne, non entrando nell’intimità di coppia (qui io mentii visto le foto che avevo inviato a Roberto) ma in maniera generale. E ribadii quello che le dissi prima e che era comunque vero, Roberto era fortemente attratto da lei.

“E tu come hai reagito?” mi chiese lei

Evitai di primo acchito di dirle che l’avevo trovata molto eccitante come situazione, non era ancora il momento.

“Come dovrei reagire amore? Lo posso capire” risposi ridendo

“Cioè il tuo amico ti ha confidato che vorrebbe saltarmi addosso e tu sei stato buono?” mi chiese lei quasi stupita

“Certo, dovrei rimproverarlo perché ti trova attraente?” chiesi

“No, però ecco, essendoti amico da un bel pezzo forse dovrebbe evitare di esser così esplicito e tenerselo per se!” mi rispose

“Tesoro, preferisco sia stato schietto e sincero e onestamente fossi in te ne sarei contenta!” ormai non ero più imbarazzato ma con lei bisognava procedere per gradi.

Forse pensava a me come un ragazzo geloso e per quello non capiva la mia reazione pacata.

Fondamentalmente quella primissima discussione finì così. Lei rimase pensierosa per un pochino ma non direi turbata. In fondo credo proprio non le dispiacesse sapere di piacere a qualcun altro. Per me quello era un primo mattoncino messo per tirare su tutta l’impalcatura.

Evitai anche di essere insistente, volevo essere un fiume di media portata che erode piano pianino e non un ruscello che improvvisamente diventa un torrente impetuoso e distrugge tutto. La pazienza è la virtù dei forti, bisognava lavorare di psiche e di pazienza.

Dall’altro lato continuavo a stuzzicare le voglie di Roberto mandandogli le grazie della mia signora. Anche con lui bisognava riprendere il discorso da seri così una sera che si usci tra maschi col classico fine serata in solitaria con lui, ripresi l’argomento e stavolta a cuore aperto. Anche quella sera penso che il mio viso non riuscii a nascondere l’imbarazzo ma discutere con un amico di lunga data e dello stesso sesso mi veniva più semplice, pur avendo lui una mentalità molto diversa dalla mia. Con lui potevo esser esplicito e avere tutt’altro atteggiamento, così gli confidai che ormai, quando facevo l’amore con Ilenia, non riuscivo a non immaginare lui al mio posto e che questo portava i miei rapporti a diventare veramente un disastro sotto il punto di vista della durata. Lui aveva un'altra mentalità, mi diceva che non riusciva a capire come potessi avere questi pensieri ma stava entrando (finalmente) nell’idea che di tutto ciò potesse approfittarsene. Un comportamento che magari ai più può apparire da infame, ma se io stesso spingevo per far si che la pensasse così allora poteva pure esser giustificato. Quello che volevo io è che finalmente stava avvenendo era far uscire fuori il lato più spavaldo e smaliziato di Roberto.

Renderlo sempre meno restio all’ipotesi di montarmi per bene Ilenia stava cominciando a dare i suoi frutti.

Tuttavia era curioso, aveva tante domande tra cui la più importante per lui era sapere perché avevo scelto proprio lui come “stallone”. Gli spiegai che lo avevo sempre visto come una sorta di maschio alfa (mi rise in faccia) e che una decina di anni prima almeno un paio di ragazze che mi erano interessate avevano avuto solo occhi per lui (scaricandomi di brutto), che aveva avuto molte più esperienze di me e che probabilmente con l’altro sesso ci sapeva pure fare meglio. Era un modo soft per fargli capire che avevo una sorta di sudditanza psicologica che si era trasformata nella perversione che ora volevo coltivare con lui. Per quanto però potesse esser smaliziato, quella comunque era anche per lui una prima volta, almeno nella maniera in cui la stavamo organizzando. Aveva in passato già montato la donna di qualcun altro ma di nascosto e quel qualcun altro non era un suo caro amico. Però più ne parlavamo più ne sembrava genuinamente stuzzicato. Era sottinteso che tutta la faccenda doveva rimanere top secret, la dovevamo conoscere solo noi 3. Era pure arrivato il momento di presentare a lui il grosso problema che avevamo di fronte: convincere la mia Ilenia. Io avevo un alone di pessimismo abbastanza tangibile, ero molto scettico e glielo feci presente. Gli parlai del dialogo avuto con Ilenia e lui fu piacevolmente colpito dalla reazione pacata di lei. “Beh non ha mica reagito male socio!” mi ripeteva in continuazione cercando di infondere ottimismo. Alla fine ci riuscii, fui un pochino sollevato e soprattutto aveva in mente una sorta di strategia.

In sintesi mi disse una cosa del genere:

“Lo sai che con sto lavoro torno qui anche dopo 2 mesi, questo ci potrebbe aiutare. Ora che lei sa che ho una mezza fissa magari passerebbe le serate in paranoia o a vedere se la guardo ed invece vedendomi poco e nulla sta più tranquilla. Tu però non devi né mollare ma neanche tartassarla. Magari su Whatsapp ti mando dei messaggi ogni tanto in cui chiedo di lei e di come sta e tu con una scusa glieli fai leggere, vedi come reagisce, mi fai sapere e poi quando ritorno la prossima volta, se ci sono le condizioni favorevoli, facciamo un’uscita a tre e svuotiamo il sacco, senza tirarla per le lunghe. Questa è la mia idea e fidati, le donne ci vogliono schietti e sinceri, lo fiutano quando sei titubante”

Non era un discorso banale, almeno per me e Roberto sapeva esser convincente (altra cosa che gli invidiavo).

Passò una settimana circa da quell’incontro con Roberto. Lui era ripartito con il suo automezzo in giro per l’Europa e io mi ritrovai a passeggio con la mia signora. Cenammo da me, guardammo un po’ di tv insieme tra una coccola e l’altra. Roberto mandò un messaggio (come da precedente accordo) in cui mi chiedeva come stavo io e come stava la mia signora, molto sobrio, niente roba smielata o da morto di figa. Quando presi il telefono in mano Ilenia incuriosita mi chiese chi mi aveva scritto. Le dissi che era Roberto e che chiedeva di noi. Poi le feci vedere il messaggio e lei reagì piuttosto bene:

“Carino da parte sua! Dille che sto bene!” rimasi piacevolmente sorpreso da quelle parole.

Era una sciocchezza, per carità, ma il fatto che non reagisse male all’interesse di Roberto non era una cosa da sottovalutare. Credo avesse metabolizzato il discorso che avevamo avuto tempo prima e che forse avere l’interesse di qualcun altro non era una cosa negativa.

La strategia di un poco alla volta era iniziata e proseguiva in mezzo a silenzi sull’argomento anche di una decina di giorni.

Capitò che un caldo pomeriggio mentre passeggiavo con Ilenia, Roberto mi telefonò. Devo essere sincero, non mi aspettavo quella chiamata ma fu un suo colpo di genio. Nei racconti precedenti avevo accennato a me e Ilenia come lavoratori precari impossibilitati al momento a convivere.

Mentre io mi occupo di assicurazioni, Ilenia lavora in uno studio di commercialisti. Questa fu la scusa che tirò fuori Roberto per poter parlare con la mia ragazza al telefono: dubbi sulla dichiarazione dei redditi.

Così risposi al telefono e poi dopo qualche secondo mi chiese la cortesia di passarle Ilenia.

Anche la mia morosa notò la mia espressione sorpresa mentre le porgevo il telefonino “Tieni, ti vuole chiedere qualcosa” le dissi

Lei prendendo il telefono mi fissò e con il labiale mi disse “Ma che vuole da me?” e io allo stesso modo le risposi “Bohhh” …

Comunque non senza imbarazzo rispose alla chiamata. Li Roberto inizialmente chiese scusa del disturbo e poi prese subito il discorso riguardante la sua dichiarazione dei redditi. Si era fondamentalmente inventato un’anomalia nel suo modulo pur di scambiare quattro chiacchere con la mia ragazza e prendere un pochino più di confidenza con lei. Questo è ciò che lui mi confidò per messaggio la sera stessa più tardi. Era tutta strategia ma questa volta non studiata a tavolino. Ilenia rispose alle domande del mio compare; lui prima di congedarsi le chiese come stava e che combinavamo di bello, poi la ringraziò della disponibilità, infine col sorriso tra le labbra (almeno da parte di Ilenia) si salutarono.

A quel punto fui io a domandare a Ilenia che voleva Roberto da lei e lei mi spiegò sta supercazzola di anomalia della dichiarazione.

Aggiunse che “Anche stavolta mi ha chiesto come stavo!” e poi una risatina.

Si, cominciavo ad avere qualche certezza in più, l’interesse seppur sporadico e celato di Roberto era gradito.

Roberto riciclò la scusa della dichiarazione anche la volta successiva (passò una settimana scarsa) ,stavolta nel mentre che con Ilenia eravamo a casa mia. Anche in quell’occasione chiacchierarono pochi minuti per poi congedarsi. Ilenia era sempre disponibile e pronta a rispondere ai quesiti. Lui la salutò aggiungendo un grazie e soprattutto un “sei stata gentilissima!” che fece un pochino arrossire la mia ragazza. Lei rispose con un “figurati” e poi sorprendendomi (e sorprendendo anche Roberto) aggiunse “Guarda che se hai altri problemi puoi sempre avvicinarti in ufficio, così magari porti la dichiarazione e la vediamo. Magari ti fai spiegare da Giuseppe dove abbiamo la sede!” e poi lo salutò.

Si era resa disponibile per simpatia nei confronti di Roberto o forse voleva semplicemente procacciare un altro cliente?

Non vedevo nella mia ragazza una spietata affarista quindi ero più propenso per la prima ipotesi.

Inutile dirvi che la mia mente stava già su Urano immaginandomi Roberto che entra in ufficio dalla mia ragazza, si chiude la porta alle loro spalle e li dentro, magari su una sedia o sulla scrivania, ne fanno di tutti i colori. Erano questi i miei pensieri ed erano partiti subito, tant’è che dovetti nascondere a fatica un’erezione quasi dirompente. Fortuna che c’era il tavolo a coprire tutto. L’appuntamento con la sega era solo rinviato di qualche ora, quando confidai su Whatsapp a Roberto quella stessa fantasia. Lui mi rispose ammettendo che effettivamente quella proposta di Ilenia lo aveva sorpreso e che un pensierino sul montarla in ufficio lo aveva avuto. Tra l’altro volle davvero sapere dove si trovava l’ufficio dove lavorava Ilenia.

“Con tutto il rispetto, una bella pecorina mentre si appoggia alla scrivania con annessa strizzatina sulle tette, ci sta!” mi scrisse lui. Mi bastavano anche frasi così per schizzare come una fontana.

Eh già ragazzi, le chat con Roberto ormai erano diventate particolarmente esplicite. Me le godevo nell’istante e poi le cestinavo periodicamente per non incorrere in brutte sorprese o gaffe.

Ilenia non è la tipa ossessiva che sbircia i telefonini altrui ma io stavo più tranquillo a nascondere o cancellare tutto a prescindere.

Roberto comunque aveva trovato la breccia su cui insistere e voleva approfittare della proposta della mia ragazza per capire quale margini di manovra c’erano.

Non era infrequente che con l’autotreno passasse in città durante le sue spedizioni; letteralmente di passaggio, senza neanche fermarsi. Stavolta però decise di giostrare meglio i tempi e avere anche solo 10 minuti disponibili. Era furbo e intraprendente il ragazzo, aveva preso alla lettera le parole di Ilenia e l’indirizzo me l’aveva chiesto perché effettivamente voleva andare a trovarla. E così fece e me lo disse letteralmente il giorno prima.

Dovetti avvisare Ilenia; lavorando in uno studio non era da sola, aveva anche altri colleghi. Gli dissi “Guarda, Roberto conosce solo te, se te ne puoi occupare tu nel caso sarebbe meglio!” e lei molto tranquillamente mi rispose “Certo, fatti dare l’ora precisa in cui passa così gli vado ad aprire io!” e così facemmo. L’indomani mattina verso le 10 e 15 lui passò da lei e si trattenne per una decina di minuti, letteralmente a cazzeggiare con lei. Infatti aveva appositamente modificato alcune voci della sua dichiarazione che gioco forza risultava sballata. Con la sua faccia tosta si era presentato con questi fogli in mano sapendo benissimo che era tutta carta straccia. Lei non ci mise infatti molto a capire che erano dati senza senso e si sorprese nei confronti di chi aveva dato a Roberto una dichiarazione del genere. Ho ricostruito lo scambio verbale tra i due dopo aver sentito i loro resoconti

“Ma chi te l’ha fatta sta porcheria?” le aveva chiesto Ilenia a Roberto

“Il mio consulente fiscale” rispose lui (ovviamente mentendo)

“Beh onestamente è sballata, va corretta!” rispose lei

Non si trattenne molto il mio compare e prima di andar via tirò fuori il portafoglio per pagare la consulenza ma Ilenia declinò gentilmente e col sorriso “Non ti faccio mica pagare per questa fesseria!”

“Sempre gentilissima, ti ringrazio nuovamente. Facciamo così, io dovrei tornare il mese prossimo e rimanere il weekend, se ti va ci beviamo un caffè tutti insieme” propose lui e lei accettò.

Quello sarebbe stato il giorno X, quello che ha praticamente cambiato l’ultimo anno e mezzo delle nostre 3 vite.

Stretta di mano, due baci sulla guancia e la promessa di rivedersi.

Magari qualche curioso si sta domandando se per caso Ilenia si era vestita in maniera particolare in vista dell’appuntamento lavorativo con Roberto. La risposta è no, era vestita come sempre, quindi nulla di provocante e giusto un filino di trucco. D’altro canto anche lui, guidatore di camion, non si presentò sicuramente in smoking; erano vestiti sobriamente entrambi.

Inutile dire che in quei minuti la mia capacità produttiva era pari allo zero e mentre ero nel mio ufficio, presente fisicamente, ero completamente assente sotto il punto di vista mentale. Fissavo documenti ma in realtà mi si era piantata in testa l’immagine del mio caro Roberto che, pantaloni e boxer abbassati, montava la mia Ilenia a pecorina, anche lei coi pantaloni e mutandine giù, poggiata sulla scrivania del suo ufficio, con fogli tutti in disordine e magari con una mano indagatrice sotto la maglietta che le palpava il seno. Mai mi sarei aspettato che quella identica scena, anzi ancora più esplicita, l’avrei vista davvero neanche troppo tempo dopo.

La buona predisposizione di Ilenia nell’aiutare Roberto era un ottimo segnale per tutti e due; lui continuava ad essere parecchio fiducioso dell’andazzo.

Mi dispiace avervi deluso in questo capitolo se non avete visto i fuochi d’artificio. Forse avevo messo troppa aspettativa nello scorso. Ho impiegato tempo a scriverlo (e credo questo sia il capitolo più lungo che leggerete) sia per impegni, sia per voglia e sia per difficoltà nel trasmettere le sensazioni che ho vissuto in quelle settimane. Come contentino vi spoilero quello che avverrà nel prossimo capitolo attraverso qualche immagine in bianco e nero. Chi ha frequentato i topic della sezione foto a ore conosce già parecchie cose, così come qualche curioso che mi ha scritto in privato.

Nel prossimo capitolo succederà l’inevitabile, ci sarà questo famigerato caffè a tre e da li i primi appuntamenti tra loro, non si scappa.





,
Stai scherzando?! Ci hai deluso? Guarda che è un racconto che inchioda! Il sesso deve esserci quando arriva, mica prima... e ogni puntata è piu è più che arrapante.
Sei molto bravo a scrivere, e dobbiamo ringraziarti: non solo ci hai fatto le tue confidenze, ma hai pubblicato anche le foto della tua donna!
Bella, molto e con... davvero un gran bel paio di tette!!
Non sapevo che foste nella sezione ad ore, ora ci andrò spesso per vedere se vi trovo.
Grazie e complimenti per tutto.
 

marcoforte

"Level 6"
Da 10 Anni su Phica.net
Messaggi
4,454
Punteggio reazione
3,994
Punti
139
Posizione
Milano
Stai scherzando?! Ci hai deluso? Guarda che è un racconto che inchioda! Il sesso deve esserci quando arriva, mica prima... e ogni puntata è piu è più che arrapante.
Sei molto bravo a scrivere, e dobbiamo ringraziarti: non solo ci hai fatto le tue confidenze, ma hai pubblicato anche le foto della tua donna!
Bella, molto e con... davvero un gran bel paio di tette!!
Non sapevo che foste nella sezione ad ore, ora ci andrò spesso per vedere se vi trovo.
Grazie e complimenti per tutto.
quoto! un crescendo che calamita: è esattamente così che dovrebbe essere scritto un racconto. Dettagli su situazioni, stati d'animo e progressi fanno sviluppare il racconto in maniera chiara, piacevole ed eccitante.
e le foto, poi, sono un must!
ora, però, trepido nell'attesa del seguito ;)
 

Paoluccio

"Level 1"
Messaggi
139
Punteggio reazione
104
Punti
43
Age
32
Visto il successo del thread in foto ad ore che riguardava proprio loro due, ho notato che anche i racconti hanno avuto dei feedback positivi, meglio così!

Allora, quella che verrà narrata ora sarà la parte più difficile da raccontare perché sarà arduo tramutare in parole le emozioni provate e perché certe dinamiche, se non le si vive in prima persona, si fa veramente fatica a capirle.

C’eravamo lasciati con il faccia a faccia con Roberto dove scoprivo in pratica tutte le mie carte, con tanto di bluff annesso. Sapevo di averlo indirizzato nella via giusta ma non ero ancora convinto stesse al gioco.

Ora arrivavano i guai seri, cioè provare a convincere la mia donna. Ilenia era una ragazza serissima e ha sempre avuto storie “serie”. Non è mai stata una da una notte e via e in passato ha subito dei tradimenti che un pochino l’hanno disincantata nei confronti dell’amore.

Prima di star insieme aveva messo in chiaro le cose “Se vogliamo fare le cose seriamente mi va bene, altrimenti lasciamo perdere!”

Oltre 4 anni dopo direi che le cose sono abbastanza serie; quello che ci manca è condividere lo stesso tetto. Credo che prima o poi ci riusciremo, fino a quel momento siamo come una coppietta di ragazzini, ognuno a casa sua. La vita dei precari è questa ragazzi!

Non ricordo se nei precedenti episodi lo avevo scritto ma Ilenia a letto non mi fa mancare quasi niente. Faccio prima a scrivervi quello che non fa: l’ingoio e il facial. Sull’ingoio non posso neanche incolparla troppo, conosco il mio liquido seminale e so che odore ha, onestamente non ispira un assaggio! Sul facial io credo che sia un divieto piuttosto comune tra le donne, mi stupisco sempre nel leggere chi lo concede volentieri. Devo ammettere che non sono cose che reputo fondamentali per cui posso dire che con lei faccio il miglior sesso della mia vita (almeno per il momento).

Mi ha persino concesso il culo con tanto di venuta dentro. Vi svelo un segreto: per me l’anal è un filo sopravvalutato, magari mi ricrederò (lo devo riprovare a 90, quello si).

Eppure, nonostante tutte queste belle cose, si entra spesso nel circolo dell’abitudine. Non siamo molto ginnici per cui anche le posizioni da provare non è che siano tantissime. Insomma, una sorta di fase di stanca, di monotonia a letto.

Da quando poi iniziai a coltivare la mia perversione segreta con Roberto, la mia resistenza calò visibilmente. Venivo veramente troppo velocemente lasciandola qualche volta insoddisfatta. Lei ovviamente non me lo faceva mai pesare, anzi. Cavandomela discretamente con le mani, laddove non riuscivo a soddisfarla col pene, compensavo con le dita e riuscivo a metterci una toppa.

La frequenza dei nostri rapporti poi era decisamente calata; dopo un primo periodo dove si scopava anche 4-5 volte a settimana, ora eravamo finiti per farlo una sola volta, solitamente nel weekend. Va detto che questo “calendario” veniva complicato dal lavoro che praticamente ci impediva di vederci se non appunto il fine settimana (cosa tragicamente ancora attuale).

Ma se lei ammetteva di riuscire tranquillamente a non pensare al sesso anche per diverse settimane, io dovevo ricorrere al lavoro manuale, sia grazie alle sue foto di repertorio (anche quelle sempre più rare col passare del tempo) e sia, ovviamente, alle mie perversioni, sempre più impellenti e invadenti.

Ora che poi stavano effettivamente assumendo dei contorni reali, le perversioni divennero ossessioni. E così quando la prendevo alla missionaria e vedevo il suo seno ballare, il suo viso disteso, finivo per pensare che uno spettacolo simile avrebbe potuto goderselo anche Roberto. Al solo pensiero di lui al mio posto rischiavo seriamente di venire o venivo direttamente, durando veramente poco. Ero arrivato a questo livello e non sapevo quanto avrei potuto reggere il peso di queste fantasie sempre più invadenti.

Con Ilenia però il dialogo anche sul sesso non era mai mancato per cui che male c’era a chiederle se per esempio le sarebbe piaciuto farlo con due uomini o con un'altra donna. Purtroppo per me le risposte furono negative. Lei era per il rapporto classico: un uomo e una donna! Stop! Finito!

Con una visione così tradizionale del rapporto, provare a convincerla ad avere una relazione sessuale parallela diventava già difficile alla partenza.

Cercherò di riassumervi mesi e mesi di trattative e di lavoro sui fianchi che hanno portato al lieto fine nel minor numero di righe possibili.

Ilenia è astemia e non ama neanche vedermi alzare il gomito per cui era da escludere prendere certi discorsi da brillo. Bisognava guardarle dritta negli occhi e farglielo capire seriamente.

La mia morosa non ha molta autostima di se; parlo dal punto di vista fisico, una piccola crepa dove far breccia forse poteva esser quella.

Non si piace, si definisce troppo larga sotto, ha sempre avuto un rapporto conflittuale col suo fondoschiena, ricco di smagliature e cellulite, ma anche con le sue gambe, che definisce tozze.

Questo la porta a non indossare mai gonne che non gli arrivino fino alle caviglie ed in generale a nascondere le curve.

Non è quindi ragazza abituata ad avere grosse attenzioni su di sé vestendosi piuttosto casta o meglio sobria e truccandosi praticamente poco e niente. Sapesse invece quanti apprezzamenti otterrebbe mostrandosi un pochino più disinibita, qui dentro in diversi hanno apprezzato eccome!

Non era sfuggita al sonar di Roberto e glielo volevo rendere partecipe ancora una volta ma in maniera più esplicita. Volevo farle sapere che aveva un ammiratore in più oltre al suo ragazzo!

Successe che un giorno, parlando tra noi del più e del meno mentre passeggiavamo insieme nel belvedere della città presi il discorso in maniera diretta:
“Tesoro ma tu che ne pensi di Roberto?” chiesi

“Che domanda è!?!?!In che senso?” mi rispose lei un po’ stranita

“È un bel tipo secondo te? Ha sempre avuto successo con le donne e volevo chiederti un parere”

“È un tipo normale, non è brutto ma non lo definirei bello!” rispose tranquillamente “Poi non lo conosco abbastanza per aggiungere altro, a parte che mi fissa le tette!” aggiunse ridendo di gusto

“Ti fa piacere che ti fissa le tette?” domandai maliziosamente

“Tesoro se non me lo dicevi tu non me ne sarei mai accorta... Certo mi fissasse tipo maniaco mi darebbe fastidio!” era già una risposta che qualcosina lasciava trasparire. Lo sguardo fugace di altrui lo tollerava.

“Insomma, se le guarda un pochino va bene!” insistetti

“Teoricamente dovrebbe dare più fastidio a te, è un amico tuo!” aggiunse lei ridendo

“Nessun fastidio amore mio, so quanto sei bella quindi normale che qualcuno ti guardi!” gli risposi io

“Macché bella!” ribatté lei sempre col sorriso.

“Fidati, pure lui mi ha fatto i complimenti!” le dissi io

“I complimenti a chi?” mi rispose quasi ingenua

“I complimenti per te, mi ha detto che sono fortunato perché tu sei molto bella!” le dissi

Li scioccamente scoppiò a ridere; come scritto in precedenza la disabitudine a ricevere complimenti, aggiunta ad una scarsa considerazione quantomeno “estetica” di sé stessa, le faceva credere che la stessi prendendo in giro; si girò e vide che io ero piuttosto serio e allora mi domandò

“Ma sei serio allora?”

“Serissimo, hai proprio fatto colpo su di lui!” aggiunsi

“Colpo?” rimase sorpresa ma incuriosita “Cioè colpo? Spiegati meglio!”

“Ok, sarò esplicito amore” nel mentre ci eravamo seduti in una panchina “Le piaci talmente tanto che insomma, dai ci siamo capiti, ti vorrebbe saltare addosso!” dopo aver sputato il rospo credo di esser diventato rosso come un peperone e lei lo notò.

Non rideva più, era quasi scioccata manco avessi fatto coming out ma sapevo che ora diventava un fiume in piena di domande, si sa la curiosità è donna.

“Ma scusa quando te l’ha detto?” mi domandò

“Ora non ricordo il giorno preciso però parlando di te mi ha confidato questo!” risposi

“Voi parlate di me?” mi chiese

“Beh ci mancherebbe, sei la mia ragazza, capita di parlarne!”

“E di cosa parlate riguardo a me?”

Ora entrava nella sua fase paranoica, un po’ pesante da digerire.

Vi evito di riportare il botta e risposta anche perché letteralmente non ricordo proprio ogni cosa che le dissi. In pratica risposi che era normale tra amici parlare delle proprie compagne, non entrando nell’intimità di coppia (qui io mentii visto le foto che avevo inviato a Roberto) ma in maniera generale. E ribadii quello che le dissi prima e che era comunque vero, Roberto era fortemente attratto da lei.

“E tu come hai reagito?” mi chiese lei

Evitai di primo acchito di dirle che l’avevo trovata molto eccitante come situazione, non era ancora il momento.

“Come dovrei reagire amore? Lo posso capire” risposi ridendo

“Cioè il tuo amico ti ha confidato che vorrebbe saltarmi addosso e tu sei stato buono?” mi chiese lei quasi stupita

“Certo, dovrei rimproverarlo perché ti trova attraente?” chiesi

“No, però ecco, essendoti amico da un bel pezzo forse dovrebbe evitare di esser così esplicito e tenerselo per se!” mi rispose

“Tesoro, preferisco sia stato schietto e sincero e onestamente fossi in te ne sarei contenta!” ormai non ero più imbarazzato ma con lei bisognava procedere per gradi.

Forse pensava a me come un ragazzo geloso e per quello non capiva la mia reazione pacata.

Fondamentalmente quella primissima discussione finì così. Lei rimase pensierosa per un pochino ma non direi turbata. In fondo credo proprio non le dispiacesse sapere di piacere a qualcun altro. Per me quello era un primo mattoncino messo per tirare su tutta l’impalcatura.

Evitai anche di essere insistente, volevo essere un fiume di media portata che erode piano pianino e non un ruscello che improvvisamente diventa un torrente impetuoso e distrugge tutto. La pazienza è la virtù dei forti, bisognava lavorare di psiche e di pazienza.

Dall’altro lato continuavo a stuzzicare le voglie di Roberto mandandogli le grazie della mia signora. Anche con lui bisognava riprendere il discorso da seri così una sera che si usci tra maschi col classico fine serata in solitaria con lui, ripresi l’argomento e stavolta a cuore aperto. Anche quella sera penso che il mio viso non riuscii a nascondere l’imbarazzo ma discutere con un amico di lunga data e dello stesso sesso mi veniva più semplice, pur avendo lui una mentalità molto diversa dalla mia. Con lui potevo esser esplicito e avere tutt’altro atteggiamento, così gli confidai che ormai, quando facevo l’amore con Ilenia, non riuscivo a non immaginare lui al mio posto e che questo portava i miei rapporti a diventare veramente un disastro sotto il punto di vista della durata. Lui aveva un'altra mentalità, mi diceva che non riusciva a capire come potessi avere questi pensieri ma stava entrando (finalmente) nell’idea che di tutto ciò potesse approfittarsene. Un comportamento che magari ai più può apparire da infame, ma se io stesso spingevo per far si che la pensasse così allora poteva pure esser giustificato. Quello che volevo io è che finalmente stava avvenendo era far uscire fuori il lato più spavaldo e smaliziato di Roberto.

Renderlo sempre meno restio all’ipotesi di montarmi per bene Ilenia stava cominciando a dare i suoi frutti.

Tuttavia era curioso, aveva tante domande tra cui la più importante per lui era sapere perché avevo scelto proprio lui come “stallone”. Gli spiegai che lo avevo sempre visto come una sorta di maschio alfa (mi rise in faccia) e che una decina di anni prima almeno un paio di ragazze che mi erano interessate avevano avuto solo occhi per lui (scaricandomi di brutto), che aveva avuto molte più esperienze di me e che probabilmente con l’altro sesso ci sapeva pure fare meglio. Era un modo soft per fargli capire che avevo una sorta di sudditanza psicologica che si era trasformata nella perversione che ora volevo coltivare con lui. Per quanto però potesse esser smaliziato, quella comunque era anche per lui una prima volta, almeno nella maniera in cui la stavamo organizzando. Aveva in passato già montato la donna di qualcun altro ma di nascosto e quel qualcun altro non era un suo caro amico. Però più ne parlavamo più ne sembrava genuinamente stuzzicato. Era sottinteso che tutta la faccenda doveva rimanere top secret, la dovevamo conoscere solo noi 3. Era pure arrivato il momento di presentare a lui il grosso problema che avevamo di fronte: convincere la mia Ilenia. Io avevo un alone di pessimismo abbastanza tangibile, ero molto scettico e glielo feci presente. Gli parlai del dialogo avuto con Ilenia e lui fu piacevolmente colpito dalla reazione pacata di lei. “Beh non ha mica reagito male socio!” mi ripeteva in continuazione cercando di infondere ottimismo. Alla fine ci riuscii, fui un pochino sollevato e soprattutto aveva in mente una sorta di strategia.

In sintesi mi disse una cosa del genere:

“Lo sai che con sto lavoro torno qui anche dopo 2 mesi, questo ci potrebbe aiutare. Ora che lei sa che ho una mezza fissa magari passerebbe le serate in paranoia o a vedere se la guardo ed invece vedendomi poco e nulla sta più tranquilla. Tu però non devi né mollare ma neanche tartassarla. Magari su Whatsapp ti mando dei messaggi ogni tanto in cui chiedo di lei e di come sta e tu con una scusa glieli fai leggere, vedi come reagisce, mi fai sapere e poi quando ritorno la prossima volta, se ci sono le condizioni favorevoli, facciamo un’uscita a tre e svuotiamo il sacco, senza tirarla per le lunghe. Questa è la mia idea e fidati, le donne ci vogliono schietti e sinceri, lo fiutano quando sei titubante”

Non era un discorso banale, almeno per me e Roberto sapeva esser convincente (altra cosa che gli invidiavo).

Passò una settimana circa da quell’incontro con Roberto. Lui era ripartito con il suo automezzo in giro per l’Europa e io mi ritrovai a passeggio con la mia signora. Cenammo da me, guardammo un po’ di tv insieme tra una coccola e l’altra. Roberto mandò un messaggio (come da precedente accordo) in cui mi chiedeva come stavo io e come stava la mia signora, molto sobrio, niente roba smielata o da morto di figa. Quando presi il telefono in mano Ilenia incuriosita mi chiese chi mi aveva scritto. Le dissi che era Roberto e che chiedeva di noi. Poi le feci vedere il messaggio e lei reagì piuttosto bene:

“Carino da parte sua! Dille che sto bene!” rimasi piacevolmente sorpreso da quelle parole.

Era una sciocchezza, per carità, ma il fatto che non reagisse male all’interesse di Roberto non era una cosa da sottovalutare. Credo avesse metabolizzato il discorso che avevamo avuto tempo prima e che forse avere l’interesse di qualcun altro non era una cosa negativa.

La strategia di un poco alla volta era iniziata e proseguiva in mezzo a silenzi sull’argomento anche di una decina di giorni.

Capitò che un caldo pomeriggio mentre passeggiavo con Ilenia, Roberto mi telefonò. Devo essere sincero, non mi aspettavo quella chiamata ma fu un suo colpo di genio. Nei racconti precedenti avevo accennato a me e Ilenia come lavoratori precari impossibilitati al momento a convivere.

Mentre io mi occupo di assicurazioni, Ilenia lavora in uno studio di commercialisti. Questa fu la scusa che tirò fuori Roberto per poter parlare con la mia ragazza al telefono: dubbi sulla dichiarazione dei redditi.

Così risposi al telefono e poi dopo qualche secondo mi chiese la cortesia di passarle Ilenia.

Anche la mia morosa notò la mia espressione sorpresa mentre le porgevo il telefonino “Tieni, ti vuole chiedere qualcosa” le dissi

Lei prendendo il telefono mi fissò e con il labiale mi disse “Ma che vuole da me?” e io allo stesso modo le risposi “Bohhh” …

Comunque non senza imbarazzo rispose alla chiamata. Li Roberto inizialmente chiese scusa del disturbo e poi prese subito il discorso riguardante la sua dichiarazione dei redditi. Si era fondamentalmente inventato un’anomalia nel suo modulo pur di scambiare quattro chiacchere con la mia ragazza e prendere un pochino più di confidenza con lei. Questo è ciò che lui mi confidò per messaggio la sera stessa più tardi. Era tutta strategia ma questa volta non studiata a tavolino. Ilenia rispose alle domande del mio compare; lui prima di congedarsi le chiese come stava e che combinavamo di bello, poi la ringraziò della disponibilità, infine col sorriso tra le labbra (almeno da parte di Ilenia) si salutarono.

A quel punto fui io a domandare a Ilenia che voleva Roberto da lei e lei mi spiegò sta supercazzola di anomalia della dichiarazione.

Aggiunse che “Anche stavolta mi ha chiesto come stavo!” e poi una risatina.

Si, cominciavo ad avere qualche certezza in più, l’interesse seppur sporadico e celato di Roberto era gradito.

Roberto riciclò la scusa della dichiarazione anche la volta successiva (passò una settimana scarsa) ,stavolta nel mentre che con Ilenia eravamo a casa mia. Anche in quell’occasione chiacchierarono pochi minuti per poi congedarsi. Ilenia era sempre disponibile e pronta a rispondere ai quesiti. Lui la salutò aggiungendo un grazie e soprattutto un “sei stata gentilissima!” che fece un pochino arrossire la mia ragazza. Lei rispose con un “figurati” e poi sorprendendomi (e sorprendendo anche Roberto) aggiunse “Guarda che se hai altri problemi puoi sempre avvicinarti in ufficio, così magari porti la dichiarazione e la vediamo. Magari ti fai spiegare da Giuseppe dove abbiamo la sede!” e poi lo salutò.

Si era resa disponibile per simpatia nei confronti di Roberto o forse voleva semplicemente procacciare un altro cliente?

Non vedevo nella mia ragazza una spietata affarista quindi ero più propenso per la prima ipotesi.

Inutile dirvi che la mia mente stava già su Urano immaginandomi Roberto che entra in ufficio dalla mia ragazza, si chiude la porta alle loro spalle e li dentro, magari su una sedia o sulla scrivania, ne fanno di tutti i colori. Erano questi i miei pensieri ed erano partiti subito, tant’è che dovetti nascondere a fatica un’erezione quasi dirompente. Fortuna che c’era il tavolo a coprire tutto. L’appuntamento con la sega era solo rinviato di qualche ora, quando confidai su Whatsapp a Roberto quella stessa fantasia. Lui mi rispose ammettendo che effettivamente quella proposta di Ilenia lo aveva sorpreso e che un pensierino sul montarla in ufficio lo aveva avuto. Tra l’altro volle davvero sapere dove si trovava l’ufficio dove lavorava Ilenia.

“Con tutto il rispetto, una bella pecorina mentre si appoggia alla scrivania con annessa strizzatina sulle tette, ci sta!” mi scrisse lui. Mi bastavano anche frasi così per schizzare come una fontana.

Eh già ragazzi, le chat con Roberto ormai erano diventate particolarmente esplicite. Me le godevo nell’istante e poi le cestinavo periodicamente per non incorrere in brutte sorprese o gaffe.

Ilenia non è la tipa ossessiva che sbircia i telefonini altrui ma io stavo più tranquillo a nascondere o cancellare tutto a prescindere.

Roberto comunque aveva trovato la breccia su cui insistere e voleva approfittare della proposta della mia ragazza per capire quale margini di manovra c’erano.

Non era infrequente che con l’autotreno passasse in città durante le sue spedizioni; letteralmente di passaggio, senza neanche fermarsi. Stavolta però decise di giostrare meglio i tempi e avere anche solo 10 minuti disponibili. Era furbo e intraprendente il ragazzo, aveva preso alla lettera le parole di Ilenia e l’indirizzo me l’aveva chiesto perché effettivamente voleva andare a trovarla. E così fece e me lo disse letteralmente il giorno prima.

Dovetti avvisare Ilenia; lavorando in uno studio non era da sola, aveva anche altri colleghi. Gli dissi “Guarda, Roberto conosce solo te, se te ne puoi occupare tu nel caso sarebbe meglio!” e lei molto tranquillamente mi rispose “Certo, fatti dare l’ora precisa in cui passa così gli vado ad aprire io!” e così facemmo. L’indomani mattina verso le 10 e 15 lui passò da lei e si trattenne per una decina di minuti, letteralmente a cazzeggiare con lei. Infatti aveva appositamente modificato alcune voci della sua dichiarazione che gioco forza risultava sballata. Con la sua faccia tosta si era presentato con questi fogli in mano sapendo benissimo che era tutta carta straccia. Lei non ci mise infatti molto a capire che erano dati senza senso e si sorprese nei confronti di chi aveva dato a Roberto una dichiarazione del genere. Ho ricostruito lo scambio verbale tra i due dopo aver sentito i loro resoconti

“Ma chi te l’ha fatta sta porcheria?” le aveva chiesto Ilenia a Roberto

“Il mio consulente fiscale” rispose lui (ovviamente mentendo)

“Beh onestamente è sballata, va corretta!” rispose lei

Non si trattenne molto il mio compare e prima di andar via tirò fuori il portafoglio per pagare la consulenza ma Ilenia declinò gentilmente e col sorriso “Non ti faccio mica pagare per questa fesseria!”

“Sempre gentilissima, ti ringrazio nuovamente. Facciamo così, io dovrei tornare il mese prossimo e rimanere il weekend, se ti va ci beviamo un caffè tutti insieme” propose lui e lei accettò.

Quello sarebbe stato il giorno X, quello che ha praticamente cambiato l’ultimo anno e mezzo delle nostre 3 vite.

Stretta di mano, due baci sulla guancia e la promessa di rivedersi.

Magari qualche curioso si sta domandando se per caso Ilenia si era vestita in maniera particolare in vista dell’appuntamento lavorativo con Roberto. La risposta è no, era vestita come sempre, quindi nulla di provocante e giusto un filino di trucco. D’altro canto anche lui, guidatore di camion, non si presentò sicuramente in smoking; erano vestiti sobriamente entrambi.

Inutile dire che in quei minuti la mia capacità produttiva era pari allo zero e mentre ero nel mio ufficio, presente fisicamente, ero completamente assente sotto il punto di vista mentale. Fissavo documenti ma in realtà mi si era piantata in testa l’immagine del mio caro Roberto che, pantaloni e boxer abbassati, montava la mia Ilenia a pecorina, anche lei coi pantaloni e mutandine giù, poggiata sulla scrivania del suo ufficio, con fogli tutti in disordine e magari con una mano indagatrice sotto la maglietta che le palpava il seno. Mai mi sarei aspettato che quella identica scena, anzi ancora più esplicita, l’avrei vista davvero neanche troppo tempo dopo.

La buona predisposizione di Ilenia nell’aiutare Roberto era un ottimo segnale per tutti e due; lui continuava ad essere parecchio fiducioso dell’andazzo.

Mi dispiace avervi deluso in questo capitolo se non avete visto i fuochi d’artificio. Forse avevo messo troppa aspettativa nello scorso. Ho impiegato tempo a scriverlo (e credo questo sia il capitolo più lungo che leggerete) sia per impegni, sia per voglia e sia per difficoltà nel trasmettere le sensazioni che ho vissuto in quelle settimane. Come contentino vi spoilero quello che avverrà nel prossimo capitolo attraverso qualche immagine in bianco e nero. Chi ha frequentato i topic della sezione foto a ore conosce già parecchie cose, così come qualche curioso che mi ha scritto in privato.

Nel prossimo capitolo succederà l’inevitabile, ci sarà questo famigerato caffè a tre e da li i primi appuntamenti tra loro, non si scappa.





,
SPETTACOLARE
 

sormarco

"Level 7"
Messaggi
13,238
Punteggio reazione
7,949
Punti
124
Posizione
taranto
Non ric
Visto il successo del thread in foto ad ore che riguardava proprio loro due, ho notato che anche i racconti hanno avuto dei feedback positivi, meglio così!

Allora, quella che verrà narrata ora sarà la parte più difficile da raccontare perché sarà arduo tramutare in parole le emozioni provate e perché certe dinamiche, se non le si vive in prima persona, si fa veramente fatica a capirle.

C’eravamo lasciati con il faccia a faccia con Roberto dove scoprivo in pratica tutte le mie carte, con tanto di bluff annesso. Sapevo di averlo indirizzato nella via giusta ma non ero ancora convinto stesse al gioco.

Ora arrivavano i guai seri, cioè provare a convincere la mia donna. Ilenia era una ragazza serissima e ha sempre avuto storie “serie”. Non è mai stata una da una notte e via e in passato ha subito dei tradimenti che un pochino l’hanno disincantata nei confronti dell’amore.

Prima di star insieme aveva messo in chiaro le cose “Se vogliamo fare le cose seriamente mi va bene, altrimenti lasciamo perdere!”

Oltre 4 anni dopo direi che le cose sono abbastanza serie; quello che ci manca è condividere lo stesso tetto. Credo che prima o poi ci riusciremo, fino a quel momento siamo come una coppietta di ragazzini, ognuno a casa sua. La vita dei precari è questa ragazzi!

Non ricordo se nei precedenti episodi lo avevo scritto ma Ilenia a letto non mi fa mancare quasi niente. Faccio prima a scrivervi quello che non fa: l’ingoio e il facial. Sull’ingoio non posso neanche incolparla troppo, conosco il mio liquido seminale e so che odore ha, onestamente non ispira un assaggio! Sul facial io credo che sia un divieto piuttosto comune tra le donne, mi stupisco sempre nel leggere chi lo concede volentieri. Devo ammettere che non sono cose che reputo fondamentali per cui posso dire che con lei faccio il miglior sesso della mia vita (almeno per il momento).

Mi ha persino concesso il culo con tanto di venuta dentro. Vi svelo un segreto: per me l’anal è un filo sopravvalutato, magari mi ricrederò (lo devo riprovare a 90, quello si).

Eppure, nonostante tutte queste belle cose, si entra spesso nel circolo dell’abitudine. Non siamo molto ginnici per cui anche le posizioni da provare non è che siano tantissime. Insomma, una sorta di fase di stanca, di monotonia a letto.

Da quando poi iniziai a coltivare la mia perversione segreta con Roberto, la mia resistenza calò visibilmente. Venivo veramente troppo velocemente lasciandola qualche volta insoddisfatta. Lei ovviamente non me lo faceva mai pesare, anzi. Cavandomela discretamente con le mani, laddove non riuscivo a soddisfarla col pene, compensavo con le dita e riuscivo a metterci una toppa.

La frequenza dei nostri rapporti poi era decisamente calata; dopo un primo periodo dove si scopava anche 4-5 volte a settimana, ora eravamo finiti per farlo una sola volta, solitamente nel weekend. Va detto che questo “calendario” veniva complicato dal lavoro che praticamente ci impediva di vederci se non appunto il fine settimana (cosa tragicamente ancora attuale).

Ma se lei ammetteva di riuscire tranquillamente a non pensare al sesso anche per diverse settimane, io dovevo ricorrere al lavoro manuale, sia grazie alle sue foto di repertorio (anche quelle sempre più rare col passare del tempo) e sia, ovviamente, alle mie perversioni, sempre più impellenti e invadenti.

Ora che poi stavano effettivamente assumendo dei contorni reali, le perversioni divennero ossessioni. E così quando la prendevo alla missionaria e vedevo il suo seno ballare, il suo viso disteso, finivo per pensare che uno spettacolo simile avrebbe potuto goderselo anche Roberto. Al solo pensiero di lui al mio posto rischiavo seriamente di venire o venivo direttamente, durando veramente poco. Ero arrivato a questo livello e non sapevo quanto avrei potuto reggere il peso di queste fantasie sempre più invadenti.

Con Ilenia però il dialogo anche sul sesso non era mai mancato per cui che male c’era a chiederle se per esempio le sarebbe piaciuto farlo con due uomini o con un'altra donna. Purtroppo per me le risposte furono negative. Lei era per il rapporto classico: un uomo e una donna! Stop! Finito!

Con una visione così tradizionale del rapporto, provare a convincerla ad avere una relazione sessuale parallela diventava già difficile alla partenza.

Cercherò di riassumervi mesi e mesi di trattative e di lavoro sui fianchi che hanno portato al lieto fine nel minor numero di righe possibili.

Ilenia è astemia e non ama neanche vedermi alzare il gomito per cui era da escludere prendere certi discorsi da brillo. Bisognava guardarle dritta negli occhi e farglielo capire seriamente.

La mia morosa non ha molta autostima di se; parlo dal punto di vista fisico, una piccola crepa dove far breccia forse poteva esser quella.

Non si piace, si definisce troppo larga sotto, ha sempre avuto un rapporto conflittuale col suo fondoschiena, ricco di smagliature e cellulite, ma anche con le sue gambe, che definisce tozze.

Questo la porta a non indossare mai gonne che non gli arrivino fino alle caviglie ed in generale a nascondere le curve.

Non è quindi ragazza abituata ad avere grosse attenzioni su di sé vestendosi piuttosto casta o meglio sobria e truccandosi praticamente poco e niente. Sapesse invece quanti apprezzamenti otterrebbe mostrandosi un pochino più disinibita, qui dentro in diversi hanno apprezzato eccome!

Non era sfuggita al sonar di Roberto e glielo volevo rendere partecipe ancora una volta ma in maniera più esplicita. Volevo farle sapere che aveva un ammiratore in più oltre al suo ragazzo!

Successe che un giorno, parlando tra noi del più e del meno mentre passeggiavamo insieme nel belvedere della città presi il discorso in maniera diretta:
“Tesoro ma tu che ne pensi di Roberto?” chiesi

“Che domanda è!?!?!In che senso?” mi rispose lei un po’ stranita

“È un bel tipo secondo te? Ha sempre avuto successo con le donne e volevo chiederti un parere”

“È un tipo normale, non è brutto ma non lo definirei bello!” rispose tranquillamente “Poi non lo conosco abbastanza per aggiungere altro, a parte che mi fissa le tette!” aggiunse ridendo di gusto

“Ti fa piacere che ti fissa le tette?” domandai maliziosamente

“Tesoro se non me lo dicevi tu non me ne sarei mai accorta... Certo mi fissasse tipo maniaco mi darebbe fastidio!” era già una risposta che qualcosina lasciava trasparire. Lo sguardo fugace di altrui lo tollerava.

“Insomma, se le guarda un pochino va bene!” insistetti

“Teoricamente dovrebbe dare più fastidio a te, è un amico tuo!” aggiunse lei ridendo

“Nessun fastidio amore mio, so quanto sei bella quindi normale che qualcuno ti guardi!” gli risposi io

“Macché bella!” ribatté lei sempre col sorriso.

“Fidati, pure lui mi ha fatto i complimenti!” le dissi io

“I complimenti a chi?” mi rispose quasi ingenua

“I complimenti per te, mi ha detto che sono fortunato perché tu sei molto bella!” le dissi

Li scioccamente scoppiò a ridere; come scritto in precedenza la disabitudine a ricevere complimenti, aggiunta ad una scarsa considerazione quantomeno “estetica” di sé stessa, le faceva credere che la stessi prendendo in giro; si girò e vide che io ero piuttosto serio e allora mi domandò

“Ma sei serio allora?”

“Serissimo, hai proprio fatto colpo su di lui!” aggiunsi

“Colpo?” rimase sorpresa ma incuriosita “Cioè colpo? Spiegati meglio!”

“Ok, sarò esplicito amore” nel mentre ci eravamo seduti in una panchina “Le piaci talmente tanto che insomma, dai ci siamo capiti, ti vorrebbe saltare addosso!” dopo aver sputato il rospo credo di esser diventato rosso come un peperone e lei lo notò.

Non rideva più, era quasi scioccata manco avessi fatto coming out ma sapevo che ora diventava un fiume in piena di domande, si sa la curiosità è donna.

“Ma scusa quando te l’ha detto?” mi domandò

“Ora non ricordo il giorno preciso però parlando di te mi ha confidato questo!” risposi

“Voi parlate di me?” mi chiese

“Beh ci mancherebbe, sei la mia ragazza, capita di parlarne!”

“E di cosa parlate riguardo a me?”

Ora entrava nella sua fase paranoica, un po’ pesante da digerire.

Vi evito di riportare il botta e risposta anche perché letteralmente non ricordo proprio ogni cosa che le dissi. In pratica risposi che era normale tra amici parlare delle proprie compagne, non entrando nell’intimità di coppia (qui io mentii visto le foto che avevo inviato a Roberto) ma in maniera generale. E ribadii quello che le dissi prima e che era comunque vero, Roberto era fortemente attratto da lei.

“E tu come hai reagito?” mi chiese lei

Evitai di primo acchito di dirle che l’avevo trovata molto eccitante come situazione, non era ancora il momento.

“Come dovrei reagire amore? Lo posso capire” risposi ridendo

“Cioè il tuo amico ti ha confidato che vorrebbe saltarmi addosso e tu sei stato buono?” mi chiese lei quasi stupita

“Certo, dovrei rimproverarlo perché ti trova attraente?” chiesi

“No, però ecco, essendoti amico da un bel pezzo forse dovrebbe evitare di esser così esplicito e tenerselo per se!” mi rispose

“Tesoro, preferisco sia stato schietto e sincero e onestamente fossi in te ne sarei contenta!” ormai non ero più imbarazzato ma con lei bisognava procedere per gradi.

Forse pensava a me come un ragazzo geloso e per quello non capiva la mia reazione pacata.

Fondamentalmente quella primissima discussione finì così. Lei rimase pensierosa per un pochino ma non direi turbata. In fondo credo proprio non le dispiacesse sapere di piacere a qualcun altro. Per me quello era un primo mattoncino messo per tirare su tutta l’impalcatura.

Evitai anche di essere insistente, volevo essere un fiume di media portata che erode piano pianino e non un ruscello che improvvisamente diventa un torrente impetuoso e distrugge tutto. La pazienza è la virtù dei forti, bisognava lavorare di psiche e di pazienza.

Dall’altro lato continuavo a stuzzicare le voglie di Roberto mandandogli le grazie della mia signora. Anche con lui bisognava riprendere il discorso da seri così una sera che si usci tra maschi col classico fine serata in solitaria con lui, ripresi l’argomento e stavolta a cuore aperto. Anche quella sera penso che il mio viso non riuscii a nascondere l’imbarazzo ma discutere con un amico di lunga data e dello stesso sesso mi veniva più semplice, pur avendo lui una mentalità molto diversa dalla mia. Con lui potevo esser esplicito e avere tutt’altro atteggiamento, così gli confidai che ormai, quando facevo l’amore con Ilenia, non riuscivo a non immaginare lui al mio posto e che questo portava i miei rapporti a diventare veramente un disastro sotto il punto di vista della durata. Lui aveva un'altra mentalità, mi diceva che non riusciva a capire come potessi avere questi pensieri ma stava entrando (finalmente) nell’idea che di tutto ciò potesse approfittarsene. Un comportamento che magari ai più può apparire da infame, ma se io stesso spingevo per far si che la pensasse così allora poteva pure esser giustificato. Quello che volevo io è che finalmente stava avvenendo era far uscire fuori il lato più spavaldo e smaliziato di Roberto.

Renderlo sempre meno restio all’ipotesi di montarmi per bene Ilenia stava cominciando a dare i suoi frutti.

Tuttavia era curioso, aveva tante domande tra cui la più importante per lui era sapere perché avevo scelto proprio lui come “stallone”. Gli spiegai che lo avevo sempre visto come una sorta di maschio alfa (mi rise in faccia) e che una decina di anni prima almeno un paio di ragazze che mi erano interessate avevano avuto solo occhi per lui (scaricandomi di brutto), che aveva avuto molte più esperienze di me e che probabilmente con l’altro sesso ci sapeva pure fare meglio. Era un modo soft per fargli capire che avevo una sorta di sudditanza psicologica che si era trasformata nella perversione che ora volevo coltivare con lui. Per quanto però potesse esser smaliziato, quella comunque era anche per lui una prima volta, almeno nella maniera in cui la stavamo organizzando. Aveva in passato già montato la donna di qualcun altro ma di nascosto e quel qualcun altro non era un suo caro amico. Però più ne parlavamo più ne sembrava genuinamente stuzzicato. Era sottinteso che tutta la faccenda doveva rimanere top secret, la dovevamo conoscere solo noi 3. Era pure arrivato il momento di presentare a lui il grosso problema che avevamo di fronte: convincere la mia Ilenia. Io avevo un alone di pessimismo abbastanza tangibile, ero molto scettico e glielo feci presente. Gli parlai del dialogo avuto con Ilenia e lui fu piacevolmente colpito dalla reazione pacata di lei. “Beh non ha mica reagito male socio!” mi ripeteva in continuazione cercando di infondere ottimismo. Alla fine ci riuscii, fui un pochino sollevato e soprattutto aveva in mente una sorta di strategia.

In sintesi mi disse una cosa del genere:

“Lo sai che con sto lavoro torno qui anche dopo 2 mesi, questo ci potrebbe aiutare. Ora che lei sa che ho una mezza fissa magari passerebbe le serate in paranoia o a vedere se la guardo ed invece vedendomi poco e nulla sta più tranquilla. Tu però non devi né mollare ma neanche tartassarla. Magari su Whatsapp ti mando dei messaggi ogni tanto in cui chiedo di lei e di come sta e tu con una scusa glieli fai leggere, vedi come reagisce, mi fai sapere e poi quando ritorno la prossima volta, se ci sono le condizioni favorevoli, facciamo un’uscita a tre e svuotiamo il sacco, senza tirarla per le lunghe. Questa è la mia idea e fidati, le donne ci vogliono schietti e sinceri, lo fiutano quando sei titubante”

Non era un discorso banale, almeno per me e Roberto sapeva esser convincente (altra cosa che gli invidiavo).

Passò una settimana circa da quell’incontro con Roberto. Lui era ripartito con il suo automezzo in giro per l’Europa e io mi ritrovai a passeggio con la mia signora. Cenammo da me, guardammo un po’ di tv insieme tra una coccola e l’altra. Roberto mandò un messaggio (come da precedente accordo) in cui mi chiedeva come stavo io e come stava la mia signora, molto sobrio, niente roba smielata o da morto di figa. Quando presi il telefono in mano Ilenia incuriosita mi chiese chi mi aveva scritto. Le dissi che era Roberto e che chiedeva di noi. Poi le feci vedere il messaggio e lei reagì piuttosto bene:

“Carino da parte sua! Dille che sto bene!” rimasi piacevolmente sorpreso da quelle parole.

Era una sciocchezza, per carità, ma il fatto che non reagisse male all’interesse di Roberto non era una cosa da sottovalutare. Credo avesse metabolizzato il discorso che avevamo avuto tempo prima e che forse avere l’interesse di qualcun altro non era una cosa negativa.

La strategia di un poco alla volta era iniziata e proseguiva in mezzo a silenzi sull’argomento anche di una decina di giorni.

Capitò che un caldo pomeriggio mentre passeggiavo con Ilenia, Roberto mi telefonò. Devo essere sincero, non mi aspettavo quella chiamata ma fu un suo colpo di genio. Nei racconti precedenti avevo accennato a me e Ilenia come lavoratori precari impossibilitati al momento a convivere.

Mentre io mi occupo di assicurazioni, Ilenia lavora in uno studio di commercialisti. Questa fu la scusa che tirò fuori Roberto per poter parlare con la mia ragazza al telefono: dubbi sulla dichiarazione dei redditi.

Così risposi al telefono e poi dopo qualche secondo mi chiese la cortesia di passarle Ilenia.

Anche la mia morosa notò la mia espressione sorpresa mentre le porgevo il telefonino “Tieni, ti vuole chiedere qualcosa” le dissi

Lei prendendo il telefono mi fissò e con il labiale mi disse “Ma che vuole da me?” e io allo stesso modo le risposi “Bohhh” …

Comunque non senza imbarazzo rispose alla chiamata. Li Roberto inizialmente chiese scusa del disturbo e poi prese subito il discorso riguardante la sua dichiarazione dei redditi. Si era fondamentalmente inventato un’anomalia nel suo modulo pur di scambiare quattro chiacchere con la mia ragazza e prendere un pochino più di confidenza con lei. Questo è ciò che lui mi confidò per messaggio la sera stessa più tardi. Era tutta strategia ma questa volta non studiata a tavolino. Ilenia rispose alle domande del mio compare; lui prima di congedarsi le chiese come stava e che combinavamo di bello, poi la ringraziò della disponibilità, infine col sorriso tra le labbra (almeno da parte di Ilenia) si salutarono.

A quel punto fui io a domandare a Ilenia che voleva Roberto da lei e lei mi spiegò sta supercazzola di anomalia della dichiarazione.

Aggiunse che “Anche stavolta mi ha chiesto come stavo!” e poi una risatina.

Si, cominciavo ad avere qualche certezza in più, l’interesse seppur sporadico e celato di Roberto era gradito.

Roberto riciclò la scusa della dichiarazione anche la volta successiva (passò una settimana scarsa) ,stavolta nel mentre che con Ilenia eravamo a casa mia. Anche in quell’occasione chiacchierarono pochi minuti per poi congedarsi. Ilenia era sempre disponibile e pronta a rispondere ai quesiti. Lui la salutò aggiungendo un grazie e soprattutto un “sei stata gentilissima!” che fece un pochino arrossire la mia ragazza. Lei rispose con un “figurati” e poi sorprendendomi (e sorprendendo anche Roberto) aggiunse “Guarda che se hai altri problemi puoi sempre avvicinarti in ufficio, così magari porti la dichiarazione e la vediamo. Magari ti fai spiegare da Giuseppe dove abbiamo la sede!” e poi lo salutò.

Si era resa disponibile per simpatia nei confronti di Roberto o forse voleva semplicemente procacciare un altro cliente?

Non vedevo nella mia ragazza una spietata affarista quindi ero più propenso per la prima ipotesi.

Inutile dirvi che la mia mente stava già su Urano immaginandomi Roberto che entra in ufficio dalla mia ragazza, si chiude la porta alle loro spalle e li dentro, magari su una sedia o sulla scrivania, ne fanno di tutti i colori. Erano questi i miei pensieri ed erano partiti subito, tant’è che dovetti nascondere a fatica un’erezione quasi dirompente. Fortuna che c’era il tavolo a coprire tutto. L’appuntamento con la sega era solo rinviato di qualche ora, quando confidai su Whatsapp a Roberto quella stessa fantasia. Lui mi rispose ammettendo che effettivamente quella proposta di Ilenia lo aveva sorpreso e che un pensierino sul montarla in ufficio lo aveva avuto. Tra l’altro volle davvero sapere dove si trovava l’ufficio dove lavorava Ilenia.

“Con tutto il rispetto, una bella pecorina mentre si appoggia alla scrivania con annessa strizzatina sulle tette, ci sta!” mi scrisse lui. Mi bastavano anche frasi così per schizzare come una fontana.

Eh già ragazzi, le chat con Roberto ormai erano diventate particolarmente esplicite. Me le godevo nell’istante e poi le cestinavo periodicamente per non incorrere in brutte sorprese o gaffe.

Ilenia non è la tipa ossessiva che sbircia i telefonini altrui ma io stavo più tranquillo a nascondere o cancellare tutto a prescindere.

Roberto comunque aveva trovato la breccia su cui insistere e voleva approfittare della proposta della mia ragazza per capire quale margini di manovra c’erano.

Non era infrequente che con l’autotreno passasse in città durante le sue spedizioni; letteralmente di passaggio, senza neanche fermarsi. Stavolta però decise di giostrare meglio i tempi e avere anche solo 10 minuti disponibili. Era furbo e intraprendente il ragazzo, aveva preso alla lettera le parole di Ilenia e l’indirizzo me l’aveva chiesto perché effettivamente voleva andare a trovarla. E così fece e me lo disse letteralmente il giorno prima.

Dovetti avvisare Ilenia; lavorando in uno studio non era da sola, aveva anche altri colleghi. Gli dissi “Guarda, Roberto conosce solo te, se te ne puoi occupare tu nel caso sarebbe meglio!” e lei molto tranquillamente mi rispose “Certo, fatti dare l’ora precisa in cui passa così gli vado ad aprire io!” e così facemmo. L’indomani mattina verso le 10 e 15 lui passò da lei e si trattenne per una decina di minuti, letteralmente a cazzeggiare con lei. Infatti aveva appositamente modificato alcune voci della sua dichiarazione che gioco forza risultava sballata. Con la sua faccia tosta si era presentato con questi fogli in mano sapendo benissimo che era tutta carta straccia. Lei non ci mise infatti molto a capire che erano dati senza senso e si sorprese nei confronti di chi aveva dato a Roberto una dichiarazione del genere. Ho ricostruito lo scambio verbale tra i due dopo aver sentito i loro resoconti

“Ma chi te l’ha fatta sta porcheria?” le aveva chiesto Ilenia a Roberto

“Il mio consulente fiscale” rispose lui (ovviamente mentendo)

“Beh onestamente è sballata, va corretta!” rispose lei

Non si trattenne molto il mio compare e prima di andar via tirò fuori il portafoglio per pagare la consulenza ma Ilenia declinò gentilmente e col sorriso “Non ti faccio mica pagare per questa fesseria!”

“Sempre gentilissima, ti ringrazio nuovamente. Facciamo così, io dovrei tornare il mese prossimo e rimanere il weekend, se ti va ci beviamo un caffè tutti insieme” propose lui e lei accettò.

Quello sarebbe stato il giorno X, quello che ha praticamente cambiato l’ultimo anno e mezzo delle nostre 3 vite.

Stretta di mano, due baci sulla guancia e la promessa di rivedersi.

Magari qualche curioso si sta domandando se per caso Ilenia si era vestita in maniera particolare in vista dell’appuntamento lavorativo con Roberto. La risposta è no, era vestita come sempre, quindi nulla di provocante e giusto un filino di trucco. D’altro canto anche lui, guidatore di camion, non si presentò sicuramente in smoking; erano vestiti sobriamente entrambi.

Inutile dire che in quei minuti la mia capacità produttiva era pari allo zero e mentre ero nel mio ufficio, presente fisicamente, ero completamente assente sotto il punto di vista mentale. Fissavo documenti ma in realtà mi si era piantata in testa l’immagine del mio caro Roberto che, pantaloni e boxer abbassati, montava la mia Ilenia a pecorina, anche lei coi pantaloni e mutandine giù, poggiata sulla scrivania del suo ufficio, con fogli tutti in disordine e magari con una mano indagatrice sotto la maglietta che le palpava il seno. Mai mi sarei aspettato che quella identica scena, anzi ancora più esplicita, l’avrei vista davvero neanche troppo tempo dopo.

La buona predisposizione di Ilenia nell’aiutare Roberto era un ottimo segnale per tutti e due; lui continuava ad essere parecchio fiducioso dell’andazzo.

Mi dispiace avervi deluso in questo capitolo se non avete visto i fuochi d’artificio. Forse avevo messo troppa aspettativa nello scorso. Ho impiegato tempo a scriverlo (e credo questo sia il capitolo più lungo che leggerete) sia per impegni, sia per voglia e sia per difficoltà nel trasmettere le sensazioni che ho vissuto in quelle settimane. Come contentino vi spoilero quello che avverrà nel prossimo capitolo attraverso qualche immagine in bianco e nero. Chi ha frequentato i topic della sezione foto a ore conosce già parecchie cose, così come qualche curioso che mi ha scritto in privato.

Nel prossimo capitolo succederà l’inevitabile, ci sarà questo famigerato caffè a tre e da li i primi appuntamenti tra loro, non si scappa.





,
Non ricordo se hai già detto che lei sa o non sa delle foto che Roberto ti manda.
 

jcb76

"Level 7"
Messaggi
7,901
Punteggio reazione
7,526
Punti
113
Age
47
visto il discreto successo e gli inviti a proseguire eccovi la stesura della seconda parte :)
Eravamo rimasti che compare Roberto tornava in città quasi esclusivamente per le cosidette feste comandate, ponti vari e qualche volta nel weekend ed a volte le uscite erano tra soli maschi: serate a base di alcool,calcio e rutto libero insomma.
Quando capitava di uscire anche con le ragazze (Roberto fa parte della minoranza di single presenti nel nostro gruppo, dove siamo quasi tutti impegnati sentimentalmente) ho cominciato a buttare un occhio su di lui per vedere se queste occhiate alla mia Ilenia stavano diventando una routine o se si era trattato solo di un episodio isolato.
Effettivamente capitò un altra volta di uscire tutti insieme e non successe assolutamente nulla di anomalo; oserei dire che quasi mai lui abbia buttato un occhio sulle curve )o quello che si poteva intuire) di Ilenia, almeno da quel che ho visto io.
Diciamo che i suoi sguardi alla mia ragazza erano fugaci e niente di più, forse si era reso conto di esser rimasto troppo imbambolato la prima volta.
Con l'arrivo della primavera che qui da noi vuol dire quasi estate, logicamente cappottoni e maglioni venivano rinchiusi nell'armadio e si cominciava ad uscire vestiti più leggeri.
Avevo scritto nella prima parte che il modo di vestirsi di Ilenia era e continua ad essere tutto fuorchè provocante; decisamente sobria e direi mai sexy (tranne per avvenimenti importanti mai indossato tacchi per esempio, non parliamo poi di gonne corte che per lei, che si ritiene cicciotta e con la gambe tozze, non sono assolutamente indossabili).
Ironia della sorte, capitò un sabato in cui ci vedemmo tutti al solito bar. Ilenia aveva un paio di jeans, scarpe da tennis, giubbottino in jeans ed una magliettina, oserei dire forse la più scollata del suo vestiario. Vi posto una piccola anteprima per farvi capire che che le tette non gli scappano mica fuori, è una maglietta che io ritengo normale.
Beh, quel giorno Roberto ebbe lo stesso atteggiamento della prima volta, letteralmente ipnotizzato. Ilenia anche stavolta pareva non essersene accorta. Era seduta a fianco a noi, lui quasi di fronte leggermente defilato sulla sinistra,separati ovviamente dal tavolino del bar. Tra una birra e l'altra ordinammo anche patatine di ordinanza e una cadde a terra tra me e la mia ragazza. Come lei si chinò lui,che per un attimo era riuscito a staccare gli occhi dalla scollatura, li ributtò da vero marpione, magari sperando di intravedere qualcosa di più del solco intermammario.
Ecco li mi accorsi che probabilmente il tarlo aveva cominciato a farsi sentire nella mia testa, a farmi capire che probabilmente pure qualcun'altro trovava interessante la mia morosa. Ve la butto così in maniera sempliciotta senza trip mentali di mezzo: quella sera capii che al mio amico probabilmente piacevano le tette della mia ragazza in maniera chiara e definitiva :D
Anche stavolta non c'era nessun rimprovero e nessuna gelosia di mezzo, ripeterei ciò che ho già espresso; per me ricade tutto nella normalità di un maschio.
Stavolta a fine serata non dissi nulla ad Ilenia,magari avrebbe provato del sano fastidio;un mesetto dopo invece colsi l'occasione per togliermi i dubbi con lui.
Quando conosci una persona da anni e sai come prenderla diventa tutto molto più semplice, se poi la si fa carburare un pochino con l'alcol allora diventa un libro aperto.
Io stesso ero piuttosto intimidito da fargli una domanda apparentemente semplice ma forse un filo imbarazzante, almeno per i nostri costumi. Ci sono ragazzi che parlano liberamente tra loro delle proprie compagne, descrivendone magari anche dettagli anatomici o prestazioni a letto; nella nostra compagnia c'è invece una sorta di velo di pudore per cui nessuno si permetteva di parlare della propria donna in termini sessuali;era quasi un tabù.
Con Roberto quella sera lo rompemmo. Abitando vicini fu abbastanza facile a fine serata rimanere da soli. Eravamo alticci ma non sbronzi marci e come spesso capita in queste occasioni si fa il cosidetto bicchiere della staffa, ossia un ultimo drink prima di andare a letto.
Una premessa che non ho raccontato all'inizio ma che diventa doverosa ora: abito in un piccolo appartamento che appartiene alla mia famiglia (i miei sono andati a vivere in campagna, ho 3 fratelli che stanno fuori ma spesso rientrano e lo usano come punto d'appoggio), quindi non è di mia esclusiva proprietà. Sia io che Ilenia facciamo parte di quell'orda di lavoratori a tempo determinato, io ancora più precario di lei, per cui siamo letteralmente impossibilitati a convivere per il momento e quindi ognuno vive in casa propria.
Detto ciò, in queste occasioni solitamente si fa la staffa nella casa di chi sta solo, non si vorrà mica disturbare i pensionati genitori di Roberto alle 2 di notte?!?!?
Saliamo a casa, serata calda quindi ideale per stappare due peroni fresche. Mi faccio coraggio e chiedo a Roberto semplicemente che gli pare di Ilenia, che idea si è fatto, cosa ne pensa.
Classiche risposte diplomatiche "Si sembra una brava ragazza, seria" e via dicendo. Aggiunge che ancora non si è fatto un idea chiara non conoscendola abbastanza ma a lui da l'impressione di essere una persona per bene.
A questo punto in maniera maliziosa mi faccio scappare anche un "Per bene e con due belle tette!", lui mi guarda sorridendo e ammette candidamente "Beh si, sembra avercele carucce!" e ci facciamo una risata.
Non lo stuzzico oltre, non è mio interesse andare oltre;ci salutiamo e per diverso tempo le cose rimangono semplicemente così. Continuo a notare, nelle occasioni rare in cui si esce tutti insieme, qualche sguardo fugace. Ilenia col suo modo di vestire non regala molte soddisfazioni al mio amico. Io però comincio ad entrare in una fase di morboso interesse nel sapere cosa pensa realmente Roberto, il tarlo ormai ha creato il suo nido in testa.
Vi dico subito che senza l'aiuto dell'alcol tutto ciò non sarebbe successo; per le persone timide è una manna dal cielo :D
Nel 2023, era degli smartphone ,mandare foto sexy al proprio partner per stuzzicare o ravvivare l'interesse credo sia la normalità di ogni coppia. Se poi due persone non convivono e non hanno il tempo per potersi vedere quotidianamente diventa praticamente necessario.
Ilenia non si è mai fatta pregare troppo, almeno inizialmente ed è stata molto abile perché ha voluto anche lì fare le cose gradualmente, proprio per stuzzicare. Quindi foto in maglietta, poi foto in accappatoio ma aperto giusto un pochino, poi sempre più aperto e poi letteralmente levato con le meraviglie belle in vista. Il culo, non essendo una parte anatomica che gradisce ma che quasi ripudia, non lo ha di fatto mai fotografato. Bisogna esser sinceri, il suo punto forte sta tutto davanti. Non che la dietro sia inguardabile ma il davanti è un altra roba, fidatevi.
Nel giro quindi di un paio d'anni mi sono ritrovato con una discreta scorta di materiale ad uso personale piuttosto interessante, mandatomi gentilmente da Ilenia. Ho sempre trovato eccitante condividere del materiale. ovviamente super censurato nei punti giusti e ho rimpianto anche un po' il fatto che all'epoca della mia prima fidanzata non esistessero strumenti simili, quante seghe mi ci sarei fatto :D
Per quanto possa esser eccitante condividere un capezzolo con un perfetto estraneo in una chat, nulla supera la condivisione con una persona che si conosce da tanto.
Per fare ciò però non si inizia di punto in bianco a spammare tette su Whatsapp. Bisognava simulare un errore.
L'errore che ho semplicemente simulato è stato inoltrare una foto mandatami da Ilenia nella chat di Roberto e per fare ciò avevo bisogno di un po' di coraggio liquido.
La foto la scelsi tra quelle meno esplicite, un primo piano delle tette avvolte dal reggiseno,e clic, il danno era fatto!
Quando la mandai ero già sotto le coperte ed ero parecchio eccitato ma non già col pene in mano a trastullarmi. Ero ancora combattuto interiormente cercando di capire se era giusto ciò che stavo facendo...Però poi mi sono detto "hey è un amico e tu puoi tranquillamente dire che hai sbagliato oppure inventarti che sono le tette di un altra tizia"
Erano tipo l'una di notte, presumo Roberto fosse in giro da qualche parte perché per un bel po' l'immagine non risultava nemmeno visualizzata. Fui quasi tentato di cancellarla dalla chat e ci pensai talmente tanto che alla fine mi addormentai col telefono acceso tra le lenzuola.
Fu proprio lui rispondendo al messaggio che mi svegliò quasi un ora e mezza dopo.
"E queste? Di chi sono?" mi scrisse, niente emoj ,domanda pura e semplice.
Ero ancora alticcio ma decisi di recitare il copione iniziale e non tornare indietro "Oh cazzo, le hai viste?!?!?" fingendo stupore.
Lui ovviamente mi rispose "Si, ovvio, ma di chi sono?"
"Oh cazzo...Porca miseria..Scusa ho sbagliato!" gli scrissi recitando la parte di chi ha la faccia in terra dalla vergogna.
"Magari se mi dici di chi cazzo sono?!?!?! :D" insistette lui prendendola a ridere, o almeno l'emoj suggeriva quello.
"Sono di Ilenia,se lo sa mi uccide!" fu la mia risposta
La sua risposta fu una risata chilometrica,il classico "ahahah" ma ripetuto una miriade di volte fino a coprire l'intera schermata; forse non ero l'unico alticcio quella notte!
Ma la vera sorpresa fu quello che scrisse poco dopo "Belle tette, complimenti :D"
I fumi dell'alcol si stavano diradando di colpo nella mia testa e l'eccitazione si faceva sempre più crescente.
"Vedo che gradisci eh! :D" a sto punto volevo fargli capire che la prendevo a ridere pure io
"Cavolo se me le sbatti davanti così su Whatsapp certo che gradisco :D" fu abbastanza esplicito per me e io,come dovessi battere un ferro caldo , gliene mandai un altra ancora più chiara con scritto in allegato:
"Ormai il danno l'ho fatto, tiè visto che ti voglio bene beccati pure questa! :D" avevo il cuore a mille, ormai ero in gioco e volevo vedere se pure lui era della partita
"Porca puttana che meraviglia!Maledetto, sappi che ti invidio :D comunque sei tutto matto" mi scrisse.
Decisi di frenare a quel punto, ero eccitato ma mi sentivo pure un po' sporco quindi gli mandai la buonanotte e per qualche giorno non ci sentimmo. La sensazione del "che cazzo ho fatto" l'indomani c'erae riuscii ad attenuarla cancellando la chat con Roberto.
Nei prossimi episodi le cose si faranno ancora più serie, non escludo si possa arrivare alla vera svolta della storia ossia dalle parole (e foto in questo caso) ai fatti. Perdonate il mio essere prolisso e il non esser proprio scrittore provetto :D
metto qualche fotina in bassa risoluzione per farvi capire un po' il tipo di immagini/situazioni che ho descritto nel racconto, partendo dalla maglietta scollata alle foto in reggiseno ;)
Vaiiiiii avanti così 😋😋😋😋
 

peppe087

"Level 3"
Messaggi
133
Punteggio reazione
443
Punti
64
Age
37
Buongiorno a tutti,mi presento,sono Giuseppe e mi sono iscritto da pochi giorni sul forum (ho aperto un topic nella sezione foto a ore).
Da oltre 4 anni ho una relazione stabile con una donna (qui verrà fantasiosamente chiamata Ilenia) e fin qui direte tutto normale.
Da un annetto e mezzo circa tra noi due c'è un terzo "incomodo", un mio amico di vecchia data (che qui verrà chiamato Roberto) volontariamente buttato nella mischia (non senza titubanze iniziali) dal sottoscritto.
Sul perché ho voluto inserire un terzo incomodo e su come lei lo abbia accettato prima e adorato poi ,sarà argomento di questo racconto.
Onestamente non so se definirmi un cuckold visto che non riesco a concepire la mia donna alle prese con altri uomini all'infuori di Roberto.
Non so neanche quanto potrà durare questa cosa,se qualcuno di noi si stancherà o no..Per ora comunque le cose funzionano.
Si è proprio creata un'alchimia tra noi 3 e nello specifico tra loro 2 che mi portano a rifiutare una possibile futura new entry.
Credo che questo derivi semplicemente dal fatto che Roberto lo conosco da quando era piccino, l'ho visto crescere . Non lo definirei amico d'infazia visto che è più giovane di me di 7 anni e di Ilenia di 9 (esatto, lei è più grande di me) ma è proprio sto rapporto di amicizia che rende il tutto più speciale.
Sulla descrizione dei soggetti che dire?Siamo assolutamente 3 persone normali con pregi e difetti estetici come tanti (non escludo di allegare qualche immagine piccante,magari di dimensioni un po' rimpicciolite). Mi limito a dire che lei è bassetta, sta sul metro e 65, lui quasi il metro e 80, io qualche cm sotto di lui.
Altra cosa, in questa faccenda la dotazione centra poco e nulla. So che nell'immaginario generale il cosidetto stallone è sempre super fisicato o dotato; beh qui niente di tutto ciò.
Come scritto qualche riga sopra sta tutto nella media e nella norma comprese le doti di Roberto.
Ma arriviamo alla ciccia, come nasce il tutto e perché?
Tendenzialmente tutto nasce da un mio modo di essere, tendenzialmente schivo, introverso e timido in generale e quindi anche con il sesso opposto.
Questo mi ha creato non pochi problemi fin da adolescente e mi ha portato ad avere il mio primissimo rapporto sessuale parecchio tardi (sulla soglia dei 23 anni) rispetto a tanti miei coetanei che già da minorenni avevano avuto relazioni sessuali. Inoltre anche il numero di relazioni che ho avuto è decisamente basso, quasi ridicolo, dico solo che si contano su una mano.
Non mi ha sicuramente aiutato il fatto che per tutta l'adolescenza una simpatica acne mi aveva ricoperto il viso , rendendomi non certo appettibile al gentil sesso.
Alle mie insicurezze si aggiungevano quelle datemi dalla mia prima ragazza, una moretta magra ma molto graziosa con qui ho passato quasi 3 anni con più bassi che alti, decisamente non soddisfacenti dal punto di vista sessuale.Ho sempre pensato che chimicamente proprio le cose non andassero, non da parte mia ma da parte sua. Potrei definirmi uno zerbino della situazione perché nonostante il tutto mi facesse soffrire (rapporti sempre protetti e dove lei non dava troppo la sensazione di esser soddisfatta,totale assenza di sesso orale ricevuto, frequenza dei rapporti sempre piuttosto bassa) non riuscivo a staccarmi da lei, talmente ero attratto dalla sua bellezza estetica.
Sebbene io non la volessi lasciar andar via, fu lei a prendere e tagliare i rapporti (fondamentalmente si era presa una cotta per un altro ragazzo),avevo circa 26 anni all'epoca.
La cosa mi devastò, ci rimasi male per un annetto buono ma...ma ecco forse qui cominciarono ad emergere alcune mie parafilie ( o meglio fantasie sessuali) che non credevo potessero intrigarmi a tal punto da diventare quasi un pallino fisso.
La cosa più perversa che facevo era masturbarmi al pensiero della mia ex che concedeva al suo nuovo ragazzo tutto ciò che candidamente a me aveva impedito (in particolare praticare il sesso orale). Seppur dopo esser venuto mi sentissi marcio dentro, devo ammettere che gli orgasmi erano nettamente più potenti e intensi di quelli che avevo avuto con lei. Lo ammetto, fu proprio un bel periodo ma sta sensazione di sentirsi sporco e infastidito subito dopo esser venuto mi rimase comunque, non so perchè.
Col tempo però anche queste fantasie sono svanite così come il ricordo di lei. Ho avuto qualche altra esperienza ma senza fare nulla di serio,direi quasi toccata e fuga.
Poi c'è stato un periodo piuttosto lungo di nulla assoluto in cui praticamente mi ammazzavo di seghe in solitaria, più che altro attratto dai filmati amatoriali o spy.
Poco più di 4 anni fa ho deciso di uscire da questa grotta di nulla assoluto e mi sono fatto coraggio facendomi presentare la classica amica di amiche. Per chiederle di uscire ho impiegato un mese, questo per farvi capire che caratterialmente sono sempre lo stesso timido introverso di prima.
Lei è più grande di me di 2 anni e (non che ci volesse molto) aveva avuto decisamente più esperienze delle mie, quasi tutte però con l'intento di essere serie, almeno da parte sua. Insomma non era la tipa da una scopata e via. Ne era uscita con le ossa rotte da un ultima relazione abbastanza lunga in cui aveva subito dei tradimenti per cui era parecchio disincantata.
Non so cosa abbia visto in me ma le cose sono andate bene. Ovviamente l'iniziativa la prese lei ,quindi i primi baci fu lei a darmeli.
Seppur timido e un po' dormiglione comunque non sono proprio un ameba e rotto il ghiaccio, dopo due appuntamenti stavo già esplorando il suo corpo e lei il mio.
Li ho scoperto il vero amore, il sentirsi desiderato, il sesso senza limiti (o quasi) e moltissime altre cose che mi erano sempre mancate.
Almeno all'inizio.
Lo facevamo frequentemente e tolto l'ingoio, la venuta sul viso e la non frequente venuta sul seno, tutto il resto lo si faceva (anche anal, anche se non ne sono particolarmente intrigato, lo ammetto) e(prendendo lei la pillola) senza nessuna protezione da parte mia. Credo sia stata la prima volta che scopavo senza un preservativo addosso, tutto questo sulla soglia dei 35 anni.
Per due anni e mezzo le cose sono andate lisce come non mai. Non potevo desiderare di più, le vecchie perversioni chiuse e buttate nel dimenticatoio, non ne avevo più bisogno o almeno credevo.
Un piccolo tarlo infatti aveva cominciato a lavorare piano piano nella mia testa. Inizialmente non gli diedi minimamente peso ma quando aprii gli occhi mi accorsi che aveva scavato parecchio.
Qui entra in gioco Roberto.
Lui è sempre stato un mio vicino di casa, come scritto in precedenza l'ho visto crescere ed arrivati ad una certa età abbiamo cominciato a frequentarci, uscire insieme, bere insieme, fare cazzate insieme. Direi che siamo amici da 12 anni ma lo conosco da una vita. Per motivi professionali io sono rimasto sempre nello stesso posto, lui ha cambiato aria.
Quando presentai Ilenia al mio gruppo di amici non mi sembrava minimamente colpito da lei ma evidentemente col senno di poi mi sbagliavo.
Difficile che Ilenia faccia colpo a prima vista, non veste provocante, non si trucca tanto, è una ragazza molto riservata e come tutte le ragazze normali può piacere e non piacere.
Eppure un giorno di fine inverno,quasi 2 anni fa, mentre eravamo con gli amici al bar(7 persone al massimo), cominciai a notare qualcosa.
Ilenia è una morettina,ha un fisico oserei dire a peretta, indossa quasi sempre jeans(gonne lunghe d'estate), d'inverno tende a mettere cappotti lunghi che coprano il suo fondoschiena (che è molto largo e pronunciato e che lei non ama minimamente).
Dalla vita in su ha praticamente il corpo di una ragazza di vent'anni. Ha un bellissimo seno, quasi insospettabile (d'estate lo nasconde indossando maglie a collo alto, d'inverno è nascosto sotto spessi maglioni), incredibilmente sodo e che continua ad esserlo a 40 anni passati. Anche di viso dimostra 10 anni in meno.
Quel giorno al bar il riscaldamento era a palla per cui Ilenia ha deciso ,ad un certo punto, di levare il cappotto. Indossava un maglioncino rosso un filo elasticizzato, non direi aderente, che però faceva risaltare un filino di più il suo seno. Nulla di che, lei ha un onesta seconda coppa C, non certo una latteria ambulante.
Roberto aveva conosciuto Ilenia giusto qualche mese prima e vivendo e lavorando in un altra zona della regione non era una presenza fissa nelle uscite del weekend tra amici.
Quella, oserei dire, era forse la terza volta che lo vedevamo e che lui quindi vedeva lei.
Quando feci per spostarmi un attimo dalla sedia e aiutare Ilenia a levare il cappotto notai quasi di sfuggita lo sguardo di Roberto cadere sul rigonfiamento dato dai seni.
Ero quasi tentanto di fargli una battuta per metterlo in imbarazzo davanti a tutti visto che fu uno sguardo insistito, restai in silenzio per non passare per lo stronzo e non metterli entrambi in imbarazzo.
In pratica passai quei trequarti d'ora ogni tanto a buttare uno sguardo su Roberto per vedere se e quante volte adocchiava il seno di lei e li capii che ne era quasi rimasto stregato.
Mi sembrava piuttosto inspiegabile perché lei era comunque in maglioncino, non si vedeva lettaralmente nulla se non l'ovvio rilievo creato dai seni; a quanto pare quello bastava e avanzava.
Mi feci una risata sotto i baffi e quando ci dividemmo tutti , salii in macchina con Ilenia e le chiesi se aveva notato gli sguardi che Roberto aveva continuamente lanciato alle sue tette.
Mi guardò piuttosto sorpresa e quasi disgustata e testualmente mi rispose:
"Serio? No, perché mi guardava le tette?!?!E che c'è da guardare?!?" seguito da tutta una considerazione su come era vestita. La morale era semplicemente questa: con un maglione addosso non si vede nulla. Poi quasi ridendo finì la chiosa dicendo "Mi sa che dovete trovargli una ragazza!".
Fondamentalmente il tarlo iniziò ,a mia insaputa, a scavare da quel giorno. Vedendo Roberto guardare le tette o meglio il maglione della mia ragazza non provai fastidio, neanche mancanza di rispetto(è nella natura dell'uomo buttare uno sguardo su una scollatura o su un fondoschiena) ma solo curiosità su cosa stesse pensando (proprio perchè non si vedeva nulla).
Sembrava quasi avesse la vista a raggi X.
L'episodio per un bel po' restò isolato anche perchè,come già scritto, Roberto per motivi professionali stava da tutt'altra parte e tornava poche volte alla base, soprattutto per stare con i genitori.
Questa è una prima parte della storia, è solo l'anticamera di quello che poi succederà. Se viene gradita potrei continuarla altrimenti pazienza :D
Partire subito a 100 non rende giustizia al tutto.
E' una storia che ha già lo spoiler all'inizio :D e se guardate bene avete anche un grosso suggerimento nel mio avatar, quelle mani non sono mie :D
Seguo
 

Top Bottom