Ehhhhh sta minkia !!!!!! Ora siamo soli......Buongiorno, pubblico quanto ho scritto finora mentre vado avanti a scrivere, forse già oggi riesco a pubblicarle qualcos'altro, essendo un po' più libera. Baci a tutti
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Tesoro mi fa piacere che il mio racconto ti abbia preso molto ma non sono una scrittrice di professioneporta pazienza, appena riesco qualcosa pubblico.
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La mattina dopo mi risveglio con il solito durello di Ciccio. Stavolta però scendo, decisa a rimanere giù. Ma il diavolo, si sa', è tentatore. Mi offro di preparare i panini per il mare, per fare pure qualcosa mentre aspetto che si svegli Ciccio. Gli altri allora si avviano prima alla spiaggia.
Tentenno, non so' cosa fare. Da un lato vorrei che Ciccio si svegliasse adesso, dall'altro non vorrei tornare su a chiamarlo. È come se una parte di me volesse immergersi e lasciarsi travolgere dal fiume in piena della sua sessualità puberale, vivendo gli eventi senza preoccuparsi di conseguenze o tabù. L'altra, invece, vorrebbe solo divertirsi a torturarlo, crogiolarsi dell'essere oggetto di desiderio ed appagarsi nella sensazione di potere del condurre il gioco.
Con l'intento di svegliarlo accidentalmente, decido di preparare i panini proprio in corrispondenza della finestra della camera. Metto un po' di musica, non a palla naturalmente visto l'orario, ma sperando che, date le finestre aperte, si svegli. Taglio la mozzarella a fette e la metto a scolare un po', mentre inizio ad imbottire i panini con i vari affettati. In manco 10 minuti ho finito e ma da Ciccio nessun segno di vita.
Non sapendo che fare decido di salire, sempre tenendo la musica in riproduzione. Lascio il telefono in corridoio, cerco di fare un po' di casino aprendo cassetti, eccetera eccetera, ma nulla. Mi rassegno e vado in bagno a cambiarmi. Quando esco Ciccio è in piedi, sulla porta della stanza.
Ah, ti ho svegliato?
No, vabbé tranquilla. Già sono usciti tutti?
Sì, sono usciti prima che ho fatto io i panini.
Allora mi metto il costume pure io e andiamo.
Certo però prima volevo parlarti un attimo.
E di cosa?
Riguardo a ieri.
ah, pure io volevo chiederti una cosa riguardo ieri.
Okay, dimmi.
Perché ieri non mi hai fatto finire? Ti da' fastidio se mi sego su di te?
Il discorso era abbastanza complesso da affrontare. Come potevo spiegargli quello che provavo? quel misto di eccitazione e remore, quel "vorrei, ma non posso". Non avrebbe capito, anzi, l'avrebbe solo reso più pressante probabilmente. Gli dico che non mi dava fastidio, non era quello il punto. Ma bisognava stabilire delle regole per non trovarci in situazioni spiacevoli.
Ah meno male, disse lui ridendo, anche perché sinceramente l'ho già fatto altre volte. Ah bravo, risposi sorridendo, allora la prima regola è che mi avvisi sempre quando ti seghi su di me. Accetta di buon grado, alla fine non gli costa nulla, così stabiliamo una parola chiave per intendere questa cosa, in modo che avrebbe potuto sia dirmelo per messaggio sia in una conversazione senza destare alcun sospetto. Con questa prima regola avrei tenuto sia d'occhio la situazione sia magari, qualora fossi nel mood adatto, eccitarmi al pensiero.
Naturalmente, seconda regola, tutto deve rimanere segreto tra noi due. Ovviamente avrei raccontato tutto a Ricoz, ma non potevo creare un precedente di eccezioni. Niente foto o video, niente di compromettente sui telefonini. Niente quando non eravamo soli, nemmeno sguardi o atteggiamenti intimi. Anche questa gli va' bene. Finora bene penso, ora viene il difficile.
Niente sesso. Qui protesta un po' ma gli spiego che non sento fosse giusto, avrebbe dovuto fare le sue esperienze, mettersi in gioco. Io ci sarei sempre stata per parlarne di qualsiasi cosa, consigliargli, ma che non mi sarei spinta a quel punto. Ne parliamo un po', cerco di fargli capire i miei timori, poi sono anche fidanzata aggiungo. per tutta risposta mi dice quanto gli sarebbe piaciuto fossi stata io la sua prima volta. Queste regole sono degli aut aut, o le rispetti o non se ne fa nulla, nel senso che non lo avrei assecondato. Solo allora mi giura di rispettarle.
Bene, dico io, e faccio per alzarmi dal letto dove siamo seduti. mi tiene per un braccio: aspetta, ora siamo soli...
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Pensa quante ne ha subite il povero Ciccio?Guarda dove ha interrottogenio del male
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