fsiperpipp
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Il primo topless di P.
Non aveva un seno da capogiro , ma i suoi capezzoli grossi e duri , soprattutto quando accarezzati o bagnati erano uno spettacolo da esibire con orgoglio e generosità . In quegli anni il topless era ancora un tabù nella gran parte delle spiagge pugliesi , in Veneto era già più frequente , ma in una spiaggia poco affollata poteva diventare non così banale . Era l’estate del ’89 ed avevamo scelto di passare una giornata al mare in una spiaggia poco frequentata dell’Adriatico settentrionale (Eraclea Mare) . Sebbene avessi desiderato più volte osservare le sue tette al sole in spiaggia , non avevo fino ad allora mai osato proporglielo ; ma quel giorno il limite tra le dune e la spiaggia favoriva una certa intimità e mi stimolava ad osare di più . Fu così che dopo un bagno rinfrescante , incoraggiato dai grossi capezzoli di P. che bucavano sporgendo il sottile costume intero mi decisi a fare il passo :
- Se vuoi , qui non ci vede nessuno , puoi arrotolare le spalline e rimanere in topless….-
le dissi .
Non ottenendo risposta mi avvicinai a lei , che stava seduta sull’asciugamano dandomi la schiena , e cominciai di persona a sfilare le spalline ed arrotolare il costuma sui fianchi . Presto i due seni bianchi riflessero la luce del sole ed un arcobaleno di goccioline brillò sulla pelle chiara .
- Non sei geloso ? –;
- No , la cosa mi eccita , e poi non c’è nessuno che ci conosce vicino -.
P. dimostrò di portare subito con orgoglio e disinvoltura i suoi bianchi seni all’aria , e poco dopo si sentiva già a proprio agio .
Non passò più d’una mezz’ora quando un signore che passeggiava zaino in spalla sulla battigia ci notò e venne a posare l’ asciugamano a 5-6 metri dal nostro ombrellone . Era la prima volta che P. veniva osservata seminuda , seni al vento , da un estraneo , ed era evidente il suo scopo , dato che la spiaggia era deserta per qualche centinaio di metri : era li per guardarla , divorarla con gli occhi , sperando che non si ricoprisse immediatamente. Era incredibile , ma la cosa mi eccitò immediatamente ed intensamente .
Notato l’uomo P. non accennò a ricoprirsi , io tacqui . Di tanto in tanto guardavo di soppiatto quel signore , quasi con la paura di intimorirlo ed allontanare il suo sguardo ; vedevo che mano a mano si rendeva conto che lo avremmo lasciato fare le sue sbirciate si facevano sempre più intraprendenti e durature ed i suoi occhi puntavano dritti alle tette di P.
Pensavo tra me e me che mi sarebbe piaciuto chiedergli le sue impressioni , se aveva notato i grossi capezzoli , l’asimmetria percettibile tra il seno destro , un po’ più piccolo del sinistro , il chiaroscuro delle ombre proiettate dal sole sul petto…..
Il tempo passava , il sole scottava , P. srotolò il costume ed alzatasi si ricoprì : era arrivato il momento di fare un altro bagno . Mentre ci abbandonavamo ai soliti giochi nell’acqua vidi l’uomo ripiegare l’asciugamano ed aggirando una duna , posizionarsi dal lato opposto di questa , nascosto da un cespuglio , ad un paio di metri dai nostri asciugamani . Era chiaro che il suo intento non era quello di nascondersi , piuttosto quello di avvicinarsi ulteriormente senza però intromettersi palesemente : voleva “vederci chiaro” cioè capire se i seni di P. erano stati scoperti banalmente per prendere un po’ di sole o diversamente per il gusto lussurioso di essere mostrati .
Provavo un forte senso di eccitazione , un solletichio al ventre nell’immaginare il momento in cui avrebbe osservato da vicino e con attenzione P. sfilarsi il reggiseno ; sapevo che lei essendo miope e non avendo portato gli occhiali per il bagno fino ad ora non aveva notato lo spostamento , ma che cosa avrebbe fatto trovandoselo a ridosso al ritorno?
Arrivati all’ombrellone notò che il guardone era scomparso e senza accorgersi che lui era li ad ascoltare disse :
- Pensi che le mie tette non siano state di suo gradimento o che si sia stancato di guardarle ?-
Colsi la palla al balzo e facendomi sentire le risposi :
- Avrà creduto che ci siamo allontanati per sottrarci ai suoi sguardi indiscreti , ma per me poteva rimanere , d’altra parte hai scoperto le tette perché siano guardate , no ? –
- Si , ma l’hai voluto tu ! – controbattè ridendo .
Una volta seduta non tardò a sfilare le spalline del costume arrotolandole ; con la coda dell’occhio vedevo l’uomo che ci fissava in parte occultato dal cespuglio . Ad un tratto estrasse un binocolo tascabile e lo puntò dritto sul corpo di P. che stava sdraiata sulla schiena dandogli l’opportunita di zoommare anche tra le gambe .
Dopo una mezz’ora P. si girò sulla pancia , senza sapere di aver fatto scadere l’interesse di entrambi: non si vedeva più nulla di eccitante ! Lasciai trascorrere alcuni minuti dopodichè mi inginocchiai fianco a lei e lentamente , sollevandolo , arrotolai la parte rimanente del costume . Sotto gli occhi del guardone l’intero diventò un perizoma filiforme che scopriva le bianche natiche e più giù faceva sbocciare alcuni ciuffi di peli pubici e qualche porzione di pelle più scura…..
Lei commentò :
- Peggio per lui , avrebbe fatto meglio a rimanere , si è perso metà dello spettacolo.-
L’impressione fu di sentirla ferita nel suo orgoglio femminile , ed i fatti degli episodi successivi lo confermarono ; le sussurrai allora :
- Non è andato via , non guardare , è qui vicino , dietro al cespuglio , voleva guardarti meglio, ha anche un binocolo . – P. sorrise .
Più tardi si rigirò sulla schiena ; con un gesto che non scorderò mai sollevò il costume sul monte di Venere , lo ridusse ai minimi termini e mi chiese :
- Sta ancora guardando ? –
- Si , piĂą che mai .-
- Beh , oggi non potrà rimanere deluso ! –
I suoi capezzoli perfettamente asciutti erano rimasti duri come more acerbe , le aoreole raggrinzite da sembrare strizzate : non poteva e forse non voleva così dissimulare l’eccitazione di essere guardata da uno sconosciuto .
L’atteggiamento di quei capezzoli non raccontava soltanto un’emozione , lanciava anche un messaggio esplicito , diretto a me : soprattutto scatenò la mia fantasia liberandola verso orizzonti che inseguiti dalla realtà si spostavano di balzo in balzo oltre quanto potevo immaginare .
Quel giorno capii di lei molte cose .
Può sembrare una storia banale , ma fu solo l’inizio…..di tutt’altro .
Al prossimo racconto , sperando di non averti annoiato .
Non aveva un seno da capogiro , ma i suoi capezzoli grossi e duri , soprattutto quando accarezzati o bagnati erano uno spettacolo da esibire con orgoglio e generosità . In quegli anni il topless era ancora un tabù nella gran parte delle spiagge pugliesi , in Veneto era già più frequente , ma in una spiaggia poco affollata poteva diventare non così banale . Era l’estate del ’89 ed avevamo scelto di passare una giornata al mare in una spiaggia poco frequentata dell’Adriatico settentrionale (Eraclea Mare) . Sebbene avessi desiderato più volte osservare le sue tette al sole in spiaggia , non avevo fino ad allora mai osato proporglielo ; ma quel giorno il limite tra le dune e la spiaggia favoriva una certa intimità e mi stimolava ad osare di più . Fu così che dopo un bagno rinfrescante , incoraggiato dai grossi capezzoli di P. che bucavano sporgendo il sottile costume intero mi decisi a fare il passo :
- Se vuoi , qui non ci vede nessuno , puoi arrotolare le spalline e rimanere in topless….-
le dissi .
Non ottenendo risposta mi avvicinai a lei , che stava seduta sull’asciugamano dandomi la schiena , e cominciai di persona a sfilare le spalline ed arrotolare il costuma sui fianchi . Presto i due seni bianchi riflessero la luce del sole ed un arcobaleno di goccioline brillò sulla pelle chiara .
- Non sei geloso ? –;
- No , la cosa mi eccita , e poi non c’è nessuno che ci conosce vicino -.
P. dimostrò di portare subito con orgoglio e disinvoltura i suoi bianchi seni all’aria , e poco dopo si sentiva già a proprio agio .
Non passò più d’una mezz’ora quando un signore che passeggiava zaino in spalla sulla battigia ci notò e venne a posare l’ asciugamano a 5-6 metri dal nostro ombrellone . Era la prima volta che P. veniva osservata seminuda , seni al vento , da un estraneo , ed era evidente il suo scopo , dato che la spiaggia era deserta per qualche centinaio di metri : era li per guardarla , divorarla con gli occhi , sperando che non si ricoprisse immediatamente. Era incredibile , ma la cosa mi eccitò immediatamente ed intensamente .
Notato l’uomo P. non accennò a ricoprirsi , io tacqui . Di tanto in tanto guardavo di soppiatto quel signore , quasi con la paura di intimorirlo ed allontanare il suo sguardo ; vedevo che mano a mano si rendeva conto che lo avremmo lasciato fare le sue sbirciate si facevano sempre più intraprendenti e durature ed i suoi occhi puntavano dritti alle tette di P.
Pensavo tra me e me che mi sarebbe piaciuto chiedergli le sue impressioni , se aveva notato i grossi capezzoli , l’asimmetria percettibile tra il seno destro , un po’ più piccolo del sinistro , il chiaroscuro delle ombre proiettate dal sole sul petto…..
Il tempo passava , il sole scottava , P. srotolò il costume ed alzatasi si ricoprì : era arrivato il momento di fare un altro bagno . Mentre ci abbandonavamo ai soliti giochi nell’acqua vidi l’uomo ripiegare l’asciugamano ed aggirando una duna , posizionarsi dal lato opposto di questa , nascosto da un cespuglio , ad un paio di metri dai nostri asciugamani . Era chiaro che il suo intento non era quello di nascondersi , piuttosto quello di avvicinarsi ulteriormente senza però intromettersi palesemente : voleva “vederci chiaro” cioè capire se i seni di P. erano stati scoperti banalmente per prendere un po’ di sole o diversamente per il gusto lussurioso di essere mostrati .
Provavo un forte senso di eccitazione , un solletichio al ventre nell’immaginare il momento in cui avrebbe osservato da vicino e con attenzione P. sfilarsi il reggiseno ; sapevo che lei essendo miope e non avendo portato gli occhiali per il bagno fino ad ora non aveva notato lo spostamento , ma che cosa avrebbe fatto trovandoselo a ridosso al ritorno?
Arrivati all’ombrellone notò che il guardone era scomparso e senza accorgersi che lui era li ad ascoltare disse :
- Pensi che le mie tette non siano state di suo gradimento o che si sia stancato di guardarle ?-
Colsi la palla al balzo e facendomi sentire le risposi :
- Avrà creduto che ci siamo allontanati per sottrarci ai suoi sguardi indiscreti , ma per me poteva rimanere , d’altra parte hai scoperto le tette perché siano guardate , no ? –
- Si , ma l’hai voluto tu ! – controbattè ridendo .
Una volta seduta non tardò a sfilare le spalline del costume arrotolandole ; con la coda dell’occhio vedevo l’uomo che ci fissava in parte occultato dal cespuglio . Ad un tratto estrasse un binocolo tascabile e lo puntò dritto sul corpo di P. che stava sdraiata sulla schiena dandogli l’opportunita di zoommare anche tra le gambe .
Dopo una mezz’ora P. si girò sulla pancia , senza sapere di aver fatto scadere l’interesse di entrambi: non si vedeva più nulla di eccitante ! Lasciai trascorrere alcuni minuti dopodichè mi inginocchiai fianco a lei e lentamente , sollevandolo , arrotolai la parte rimanente del costume . Sotto gli occhi del guardone l’intero diventò un perizoma filiforme che scopriva le bianche natiche e più giù faceva sbocciare alcuni ciuffi di peli pubici e qualche porzione di pelle più scura…..
Lei commentò :
- Peggio per lui , avrebbe fatto meglio a rimanere , si è perso metà dello spettacolo.-
L’impressione fu di sentirla ferita nel suo orgoglio femminile , ed i fatti degli episodi successivi lo confermarono ; le sussurrai allora :
- Non è andato via , non guardare , è qui vicino , dietro al cespuglio , voleva guardarti meglio, ha anche un binocolo . – P. sorrise .
Più tardi si rigirò sulla schiena ; con un gesto che non scorderò mai sollevò il costume sul monte di Venere , lo ridusse ai minimi termini e mi chiese :
- Sta ancora guardando ? –
- Si , piĂą che mai .-
- Beh , oggi non potrà rimanere deluso ! –
I suoi capezzoli perfettamente asciutti erano rimasti duri come more acerbe , le aoreole raggrinzite da sembrare strizzate : non poteva e forse non voleva così dissimulare l’eccitazione di essere guardata da uno sconosciuto .
L’atteggiamento di quei capezzoli non raccontava soltanto un’emozione , lanciava anche un messaggio esplicito , diretto a me : soprattutto scatenò la mia fantasia liberandola verso orizzonti che inseguiti dalla realtà si spostavano di balzo in balzo oltre quanto potevo immaginare .
Quel giorno capii di lei molte cose .
Può sembrare una storia banale , ma fu solo l’inizio…..di tutt’altro .
Al prossimo racconto , sperando di non averti annoiato .