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Il Vicino Giardiniere
Abitare in campagna ha indubbiamente dei vantaggi e abituarsi a queste atmosfere diventa quasi vincolante a tutto il resto. Laura e Ks avevano deciso di vivere in campagna, liberi da formalità legate alla socializzazione abitativa, liberi da obblighi e regole fatte dagli uomini per gli uomini che vivono l’uno accanto a l’altro. Orari, attività, abbigliamenti erano oramai da anni decisi e regolati secondo i loro voleri e desideri. Certo, quando non erano costretti da visite di amici e conoscenti e da quanto comunque una normale civilizzazione prevede.
Abitare in campagna però prevede anche che il tanto spazio che hai a disposizione lo debba manutentare tu, non ci sono servizi pubblici che lo fanno. Orto, parco, bosco sono a tua disposizione, sono un passatempo ma sono anche un impegno gravoso, specialmente se poi hai altro, il tuo lavoro, da fare.
Ecco quindi che oramai da qualche anno a dare una mano, specialmente con il verde, veniva due volte alla settimana tale Andrea, il vicino più vicino a loro. Vicino domiciliato a circa mezzo chilometro dalla loro casa lungo la strada che vi conduceva. Andrea era vedovo da qualche anno, la moglie era mancata dopo una rapida malattia e lui, settantenne in pensione da qualche tempo, si occupava della sua di proprietà e, per due volte alla settimana, il lunedì e giovedì, di quella di Laura e KS che non disdegnavano il suo contributo, fatto di esperienza, forza e tanta passione.
Laura quel mercoledì pomeriggio di inizio luglio decise di andare a fare una sgambata di un’oretta lungo un percorso che ripeteva spesso. Circa 15 chilometri con qualche salitina breve, fatto di sterrato e pochissimo asfalto. L’’ideale per il suo allenamento, fatto di rapidità e velocità nei tempi e mediamente impegnativo in termini tecnici. Quel pomeriggio faceva veramente caldo e il pensiero che riempiva la testa di Laura era quello di finire velocemente il giro per andare ad immergersi nella piscina. Il caldo non lo sopportava. Lei era una donna che non sudava tanto. Non era quindi un problema di disidratazione, era appunto soltanto di non trovarsi a suo agio con le alte temperature che appunto la stavano mettendo a dura prova.
Rientrata con soddisfazione dall’allenamento, ecco quindi che la zona relax del giardino l’aspettava. Il vivere in campagna come si diceva prima, fra i vantaggi ha anche quello della privacy. La zona della piscina era riparata da una alta e fitta siepe, il luogo più privato dell’intera proprietà, dopo la casa, e quindi il luogo dove tutte le libertà che si volevano godere potevano essere godute.
Laura dopo il saluto ai suoi fedeli cagnolini iniziò a spogliarsi li, a bordo vasca sulla sua sdraio. Via le scarpe, via la canotta-reggiseno e via pantaloncini e mutandine. La libertà di rimanere a corpo nudo non poteva essere scambiata con nessuna altra. Una rapida passata al bagno dello spogliatoio per una pisciatina e subito sotto la doccia per rinfrescarsi prima del bagno.
Era il periodo del mese in cui si sentiva più “sensibile”, ogni minima carezza, passaggio la accendeva. Aveva già in programma un pomeriggio all’insegna del relax, ci aveva pensato durante la corsa e adesso il suo corpo glielo ricordava. Capezzoli induriti, vagina pulsante e questo solo per essersi toccata nel pulirsi brevemenete in bagno. Doveva prima fare la doccia e poi di seguito il resto….
Velocemente sotto il palo li in giardino ma quando apri il rubinetto ecco che la prima sorpresa gli rovinò i programmi. L’acqua non scendeva, c’era qualcosa che non andava. Il pomeriggio stava cambiando rispetto a quanto immaginato. Cosi come era e cosi come abituata corse in casa e anche qui niente. L’acqua non c’era come quindi non c’era la possibilità di una doccia. Ritornò in giardino per capire se dal pozzetto vicino alla piscina poteva capire la situazione. L’umore stava cambiando. Da un lato la voglia che le stava crescendo dentro, dall’altro la impossibilità di giostrare questo suo tempo come aveva programmato. Ks non rispondeva al telefono, come sempre quando serviva e quindi, prima di fare il bagno ristoratore decise di spegnere da se quel desiderio che si sentiva dentro. Doveva masturbarsi, doveva e voleva godere di se, per rilassarsi, per stemperare quel po di nervosismo che stava accompagnandola in quel pomeriggio. A gambe larghe distesa sulla sdraio ecco che le sue mani incontrano la sua figa già umida e vogliosa. La destra accarezza il monte di venere e il clitoride, la sinistra affonda con due e poi tre dita dentro. Si eccita ancora di più, si muove velocemente, l’una dentro fuori, l’altra su e giù fino a quando esplode in un orgasmo che anche se famigliare la prende sempre di sorpresa. Piacevole sorpresa.
E qui la sorpresa c’è veramente. Andrea accanto a Lei che la osservava. A torso nudo con indosso soltanto i suoi bermuda grigi era li, lo sguardo sul suo corpo nudo, lo sguardo attentamente impegnato ad osservarla, a guardarla diversamente dal solito, diversamente da quanto fatto in passato. Lui, uomo dotato di un fisico ancora molto giovanile, si ritrovava ad ammirare una Donna di una bellezza non comune, spogliata e nuda e appena vincitrice di un orgasmo evidentemente piacevole e godurioso. Lui, uomo che non poteva rimanere insensibile a tutto quanto aveva di fronte. La sua erezione era evidente, molto evidente e non fece nulla per nasconderla. Laura dopo un primo momento di sorpresa non potè non notare quel particolare. Stranamente non si sentiva di dover fare diversamente da quello che fece dopo pochi istanti. Invitò Andrea ad andare da Lei con una semplice occhiata. Quando fatti quei pochi passi che li separavano gli abbassò i pantaloncini tutto fu riprogrammato nella sua testa e lasciato alla libera interpretazione delle voglie che solo il sesso fa nascere.
Libero il suo cazzo dai vestiti e con qualche colpo di mano fece indurire il suo cazzo fino al punto desiderato. Lo assaggiò subito con la bocca, lo voleva. La voglia di quel momento non aveva momenti di sosta. Iniziò il pompino su Andrea mentre lui iniziava ad accarezzarle il seno. Brividi di piacere si trasmettevano in quella giornata calda. Lo fece prima sedere sulla sdraio e poi con la lingua gli accarezzo tutto il corpo. Cazzo, culo, collo fino a baciarlo con foga quasi animale. Lo stesso fece Andrea di rimando. Laura ancora sedata dalla corsa veniva percorsa dalla lingua del giardiniere in tutti i suoi pertugi. Ascelle, schiena, tette e pancia non furono risparmiati. Le mise in ginocchio a pecorina e le scopo il culo con la lingua. Ci sapeva fare e sapeva come soddisfare Laura in quel momento. Sempre lasciandola a pecorina le sollevò una gamba e la penetrò da dietro con un colpo secco e deciso. Aveva voglia Lei e aveva voglia Lui. Lo sentiva duro e forte andare avanti e indietro. Sentiva le sue palle sbattere contro di Lei, ad ogni colpo, con un ritmo calmo ma continuo. Venne dopo poco, il fatto di essere li, di essere all’aperto l’eccitava e la fece venire molto intensamente. Andrea sentiva le contrazioni di Laura dentro la vagina, la sentiva stringere e mollare, stringere e mollare il suo cazzo dentro immerso in quella meraviglia.
Una sola parola pronunciò Laura: inculami. Fu lei che si divaricandosi i glutei ripetè: inculami.
Andrea non si fece pregare, da uomo esperto che era usci dalla sua figa e la penetrò senza remore, senza tentennamenti. Un colpo solo, deciso, fino in fondo. Laura trattenne il respiro e poi sotto le spinte regolari del suo uomo riprese a godersi quelle sensazioni che tanto le piacevano. Il fatto di essere riempita, di essere usata, di essere strumento di piacere per lui e anche per se stessa. Un altro orgasmo la colpì velocemente, segno che il godere con la testa è spesso il godimento migliore.
Andrea proseguiva il suo spingere e il suo affondare. Non sembrava ancora arrivato e di questo si scusò con Laura sussurrandole che era sempre stato un pochino lungo nel sesso. Laura lo voleva, voleva il succo che solo un maschio poteva dargli. Lo fece uscire e inizio un pompino fatto con tutta la maestria e l’energia che aveva. Lui in piedi e lei accovacciata ai suoi di piedi che andava avanti e indietro con il capo. Improvvisamente le venne da fare la pipi, non si trattenne. Li così, accovacciata mentre baciava e leccava il cazzo di Andrea si lasciò andare e scaricò la sua vescica sul prato e sui piedi di Andrea che evidentemente eccitato ancora di più da quella visione e dal calore umido che lo colpiva le venne in bocca scaricando una quantità di sperma davvero notevole. Laura proseguiva di suo, in parte ingogliando e in parte lasciandolo scivolare dalla bocca sul seno e sul corpo.
Quando i respiri dei due ripresero i ritmi quasi regolari ecco che fu il turno di Andrea. Appena uscito dalla sua bocca e non ancora molle scaricò su Laura la sua di pioggia dorata. L’odore di maschio, il calore ulteriore che si aggiungeva a quello del giorno, l’improvvisa presa di potere nei suoi confronti incredibilmente trasformarono quel momento in un ulteriore orgasmo. Andrea le stava pisciando addosso e lei veniva di piacere, grande piacere.
Si ricompose senza dire una parola, Laura lo guardava mentre si infilava mutande e pantaloni. Lei ancora tutta nuda e soddisfatta davanti a Lui, pensieroso e quasi in imbarazzo adesso.
“Cosa ci fai oggi qui da Noi Andrea” gli domandò cosi.
“Volevo soltanto avvisarti che avrebbero staccato l’acqua per tutto il pomeriggio” rispose il giardiniere
“Per fortuna” aggiunse poi ritornando silenzioso sui passi che lo avevano condotto li….
“Per fortuna” pensò Laura, prima di tuffarsi finalmente in piscina……