Racconto di fantasia TRIBUTI a Laura di Ks421

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Il Vicino Giardiniere​


Abitare in campagna ha indubbiamente dei vantaggi e abituarsi a queste atmosfere diventa quasi vincolante a tutto il resto. Laura e Ks avevano deciso di vivere in campagna, liberi da formalità legate alla socializzazione abitativa, liberi da obblighi e regole fatte dagli uomini per gli uomini che vivono l’uno accanto a l’altro. Orari, attività, abbigliamenti erano oramai da anni decisi e regolati secondo i loro voleri e desideri. Certo, quando non erano costretti da visite di amici e conoscenti e da quanto comunque una normale civilizzazione prevede.

Abitare in campagna però prevede anche che il tanto spazio che hai a disposizione lo debba manutentare tu, non ci sono servizi pubblici che lo fanno. Orto, parco, bosco sono a tua disposizione, sono un passatempo ma sono anche un impegno gravoso, specialmente se poi hai altro, il tuo lavoro, da fare.

Ecco quindi che oramai da qualche anno a dare una mano, specialmente con il verde, veniva due volte alla settimana tale Andrea, il vicino più vicino a loro. Vicino domiciliato a circa mezzo chilometro dalla loro casa lungo la strada che vi conduceva. Andrea era vedovo da qualche anno, la moglie era mancata dopo una rapida malattia e lui, settantenne in pensione da qualche tempo, si occupava della sua di proprietà e, per due volte alla settimana, il lunedì e giovedì, di quella di Laura e KS che non disdegnavano il suo contributo, fatto di esperienza, forza e tanta passione.

Laura quel mercoledì pomeriggio di inizio luglio decise di andare a fare una sgambata di un’oretta lungo un percorso che ripeteva spesso. Circa 15 chilometri con qualche salitina breve, fatto di sterrato e pochissimo asfalto. L’’ideale per il suo allenamento, fatto di rapidità e velocità nei tempi e mediamente impegnativo in termini tecnici. Quel pomeriggio faceva veramente caldo e il pensiero che riempiva la testa di Laura era quello di finire velocemente il giro per andare ad immergersi nella piscina. Il caldo non lo sopportava. Lei era una donna che non sudava tanto. Non era quindi un problema di disidratazione, era appunto soltanto di non trovarsi a suo agio con le alte temperature che appunto la stavano mettendo a dura prova.

Rientrata con soddisfazione dall’allenamento, ecco quindi che la zona relax del giardino l’aspettava. Il vivere in campagna come si diceva prima, fra i vantaggi ha anche quello della privacy. La zona della piscina era riparata da una alta e fitta siepe, il luogo più privato dell’intera proprietà, dopo la casa, e quindi il luogo dove tutte le libertà che si volevano godere potevano essere godute.

Laura dopo il saluto ai suoi fedeli cagnolini iniziò a spogliarsi li, a bordo vasca sulla sua sdraio. Via le scarpe, via la canotta-reggiseno e via pantaloncini e mutandine. La libertà di rimanere a corpo nudo non poteva essere scambiata con nessuna altra. Una rapida passata al bagno dello spogliatoio per una pisciatina e subito sotto la doccia per rinfrescarsi prima del bagno.

Era il periodo del mese in cui si sentiva più “sensibile”, ogni minima carezza, passaggio la accendeva. Aveva già in programma un pomeriggio all’insegna del relax, ci aveva pensato durante la corsa e adesso il suo corpo glielo ricordava. Capezzoli induriti, vagina pulsante e questo solo per essersi toccata nel pulirsi brevemenete in bagno. Doveva prima fare la doccia e poi di seguito il resto….

Velocemente sotto il palo li in giardino ma quando apri il rubinetto ecco che la prima sorpresa gli rovinò i programmi. L’acqua non scendeva, c’era qualcosa che non andava. Il pomeriggio stava cambiando rispetto a quanto immaginato. Cosi come era e cosi come abituata corse in casa e anche qui niente. L’acqua non c’era come quindi non c’era la possibilità di una doccia. Ritornò in giardino per capire se dal pozzetto vicino alla piscina poteva capire la situazione. L’umore stava cambiando. Da un lato la voglia che le stava crescendo dentro, dall’altro la impossibilità di giostrare questo suo tempo come aveva programmato. Ks non rispondeva al telefono, come sempre quando serviva e quindi, prima di fare il bagno ristoratore decise di spegnere da se quel desiderio che si sentiva dentro. Doveva masturbarsi, doveva e voleva godere di se, per rilassarsi, per stemperare quel po di nervosismo che stava accompagnandola in quel pomeriggio. A gambe larghe distesa sulla sdraio ecco che le sue mani incontrano la sua figa già umida e vogliosa. La destra accarezza il monte di venere e il clitoride, la sinistra affonda con due e poi tre dita dentro. Si eccita ancora di più, si muove velocemente, l’una dentro fuori, l’altra su e giù fino a quando esplode in un orgasmo che anche se famigliare la prende sempre di sorpresa. Piacevole sorpresa.

E qui la sorpresa c’è veramente. Andrea accanto a Lei che la osservava. A torso nudo con indosso soltanto i suoi bermuda grigi era li, lo sguardo sul suo corpo nudo, lo sguardo attentamente impegnato ad osservarla, a guardarla diversamente dal solito, diversamente da quanto fatto in passato. Lui, uomo dotato di un fisico ancora molto giovanile, si ritrovava ad ammirare una Donna di una bellezza non comune, spogliata e nuda e appena vincitrice di un orgasmo evidentemente piacevole e godurioso. Lui, uomo che non poteva rimanere insensibile a tutto quanto aveva di fronte. La sua erezione era evidente, molto evidente e non fece nulla per nasconderla. Laura dopo un primo momento di sorpresa non potè non notare quel particolare. Stranamente non si sentiva di dover fare diversamente da quello che fece dopo pochi istanti. Invitò Andrea ad andare da Lei con una semplice occhiata. Quando fatti quei pochi passi che li separavano gli abbassò i pantaloncini tutto fu riprogrammato nella sua testa e lasciato alla libera interpretazione delle voglie che solo il sesso fa nascere.

Libero il suo cazzo dai vestiti e con qualche colpo di mano fece indurire il suo cazzo fino al punto desiderato. Lo assaggiò subito con la bocca, lo voleva. La voglia di quel momento non aveva momenti di sosta. Iniziò il pompino su Andrea mentre lui iniziava ad accarezzarle il seno. Brividi di piacere si trasmettevano in quella giornata calda. Lo fece prima sedere sulla sdraio e poi con la lingua gli accarezzo tutto il corpo. Cazzo, culo, collo fino a baciarlo con foga quasi animale. Lo stesso fece Andrea di rimando. Laura ancora sedata dalla corsa veniva percorsa dalla lingua del giardiniere in tutti i suoi pertugi. Ascelle, schiena, tette e pancia non furono risparmiati. Le mise in ginocchio a pecorina e le scopo il culo con la lingua. Ci sapeva fare e sapeva come soddisfare Laura in quel momento. Sempre lasciandola a pecorina le sollevò una gamba e la penetrò da dietro con un colpo secco e deciso. Aveva voglia Lei e aveva voglia Lui. Lo sentiva duro e forte andare avanti e indietro. Sentiva le sue palle sbattere contro di Lei, ad ogni colpo, con un ritmo calmo ma continuo. Venne dopo poco, il fatto di essere li, di essere all’aperto l’eccitava e la fece venire molto intensamente. Andrea sentiva le contrazioni di Laura dentro la vagina, la sentiva stringere e mollare, stringere e mollare il suo cazzo dentro immerso in quella meraviglia.

Una sola parola pronunciò Laura: inculami. Fu lei che si divaricandosi i glutei ripetè: inculami.

Andrea non si fece pregare, da uomo esperto che era usci dalla sua figa e la penetrò senza remore, senza tentennamenti. Un colpo solo, deciso, fino in fondo. Laura trattenne il respiro e poi sotto le spinte regolari del suo uomo riprese a godersi quelle sensazioni che tanto le piacevano. Il fatto di essere riempita, di essere usata, di essere strumento di piacere per lui e anche per se stessa. Un altro orgasmo la colpì velocemente, segno che il godere con la testa è spesso il godimento migliore.

Andrea proseguiva il suo spingere e il suo affondare. Non sembrava ancora arrivato e di questo si scusò con Laura sussurrandole che era sempre stato un pochino lungo nel sesso. Laura lo voleva, voleva il succo che solo un maschio poteva dargli. Lo fece uscire e inizio un pompino fatto con tutta la maestria e l’energia che aveva. Lui in piedi e lei accovacciata ai suoi di piedi che andava avanti e indietro con il capo. Improvvisamente le venne da fare la pipi, non si trattenne. Li così, accovacciata mentre baciava e leccava il cazzo di Andrea si lasciò andare e scaricò la sua vescica sul prato e sui piedi di Andrea che evidentemente eccitato ancora di più da quella visione e dal calore umido che lo colpiva le venne in bocca scaricando una quantità di sperma davvero notevole. Laura proseguiva di suo, in parte ingogliando e in parte lasciandolo scivolare dalla bocca sul seno e sul corpo.

Quando i respiri dei due ripresero i ritmi quasi regolari ecco che fu il turno di Andrea. Appena uscito dalla sua bocca e non ancora molle scaricò su Laura la sua di pioggia dorata. L’odore di maschio, il calore ulteriore che si aggiungeva a quello del giorno, l’improvvisa presa di potere nei suoi confronti incredibilmente trasformarono quel momento in un ulteriore orgasmo. Andrea le stava pisciando addosso e lei veniva di piacere, grande piacere.

Si ricompose senza dire una parola, Laura lo guardava mentre si infilava mutande e pantaloni. Lei ancora tutta nuda e soddisfatta davanti a Lui, pensieroso e quasi in imbarazzo adesso.

“Cosa ci fai oggi qui da Noi Andrea” gli domandò cosi.

“Volevo soltanto avvisarti che avrebbero staccato l’acqua per tutto il pomeriggio” rispose il giardiniere

“Per fortuna” aggiunse poi ritornando silenzioso sui passi che lo avevano condotto li….

“Per fortuna” pensò Laura, prima di tuffarsi finalmente in piscina……
 

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Altro capitolo di una saga scritta magnificamente.
Anche qui la Laura 2.0 è indistinguibile dall' originale, immagino che significhi qualcosa.
È sempre sorprendente scoprire come viene interpretata da altri. In questo caso, come in altri, abbiamo qualcosa che va oltre l' interpretare. Qui abbiamo a che fare con un clone. Mi riferisco a dinamiche, atteggiamenti, situazioni, contesto.
Qualcosa mi dice che, data la vicinanza, questo personaggio non sia destinato a sparire...
 

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Abitare in campagna ha indubbiamente dei vantaggi e abituarsi a queste atmosfere diventa quasi vincolante a tutto il resto. Laura e Ks avevano deciso di vivere in campagna, liberi da formalità legate alla socializzazione abitativa, liberi da obblighi e regole fatte dagli uomini per gli uomini che vivono l’uno accanto a l’altro. Orari, attività, abbigliamenti erano oramai da anni decisi e regolati secondo i loro voleri e desideri. Certo, quando non erano costretti da visite di amici e conoscenti e da quanto comunque una normale civilizzazione prevede.

Abitare in campagna però prevede anche che il tanto spazio che hai a disposizione lo debba manutentare tu, non ci sono servizi pubblici che lo fanno. Orto, parco, bosco sono a tua disposizione, sono un passatempo ma sono anche un impegno gravoso, specialmente se poi hai altro, il tuo lavoro, da fare.

Ecco quindi che oramai da qualche anno a dare una mano, specialmente con il verde, veniva due volte alla settimana tale Andrea, il vicino più vicino a loro. Vicino domiciliato a circa mezzo chilometro dalla loro casa lungo la strada che vi conduceva. Andrea era vedovo da qualche anno, la moglie era mancata dopo una rapida malattia e lui, settantenne in pensione da qualche tempo, si occupava della sua di proprietà e, per due volte alla settimana, il lunedì e giovedì, di quella di Laura e KS che non disdegnavano il suo contributo, fatto di esperienza, forza e tanta passione.

Laura quel mercoledì pomeriggio di inizio luglio decise di andare a fare una sgambata di un’oretta lungo un percorso che ripeteva spesso. Circa 15 chilometri con qualche salitina breve, fatto di sterrato e pochissimo asfalto. L’’ideale per il suo allenamento, fatto di rapidità e velocità nei tempi e mediamente impegnativo in termini tecnici. Quel pomeriggio faceva veramente caldo e il pensiero che riempiva la testa di Laura era quello di finire velocemente il giro per andare ad immergersi nella piscina. Il caldo non lo sopportava. Lei era una donna che non sudava tanto. Non era quindi un problema di disidratazione, era appunto soltanto di non trovarsi a suo agio con le alte temperature che appunto la stavano mettendo a dura prova.

Rientrata con soddisfazione dall’allenamento, ecco quindi che la zona relax del giardino l’aspettava. Il vivere in campagna come si diceva prima, fra i vantaggi ha anche quello della privacy. La zona della piscina era riparata da una alta e fitta siepe, il luogo più privato dell’intera proprietà, dopo la casa, e quindi il luogo dove tutte le libertà che si volevano godere potevano essere godute.

Laura dopo il saluto ai suoi fedeli cagnolini iniziò a spogliarsi li, a bordo vasca sulla sua sdraio. Via le scarpe, via la canotta-reggiseno e via pantaloncini e mutandine. La libertà di rimanere a corpo nudo non poteva essere scambiata con nessuna altra. Una rapida passata al bagno dello spogliatoio per una pisciatina e subito sotto la doccia per rinfrescarsi prima del bagno.

Era il periodo del mese in cui si sentiva più “sensibile”, ogni minima carezza, passaggio la accendeva. Aveva già in programma un pomeriggio all’insegna del relax, ci aveva pensato durante la corsa e adesso il suo corpo glielo ricordava. Capezzoli induriti, vagina pulsante e questo solo per essersi toccata nel pulirsi brevemenete in bagno. Doveva prima fare la doccia e poi di seguito il resto….

Velocemente sotto il palo li in giardino ma quando apri il rubinetto ecco che la prima sorpresa gli rovinò i programmi. L’acqua non scendeva, c’era qualcosa che non andava. Il pomeriggio stava cambiando rispetto a quanto immaginato. Cosi come era e cosi come abituata corse in casa e anche qui niente. L’acqua non c’era come quindi non c’era la possibilità di una doccia. Ritornò in giardino per capire se dal pozzetto vicino alla piscina poteva capire la situazione. L’umore stava cambiando. Da un lato la voglia che le stava crescendo dentro, dall’altro la impossibilità di giostrare questo suo tempo come aveva programmato. Ks non rispondeva al telefono, come sempre quando serviva e quindi, prima di fare il bagno ristoratore decise di spegnere da se quel desiderio che si sentiva dentro. Doveva masturbarsi, doveva e voleva godere di se, per rilassarsi, per stemperare quel po di nervosismo che stava accompagnandola in quel pomeriggio. A gambe larghe distesa sulla sdraio ecco che le sue mani incontrano la sua figa già umida e vogliosa. La destra accarezza il monte di venere e il clitoride, la sinistra affonda con due e poi tre dita dentro. Si eccita ancora di più, si muove velocemente, l’una dentro fuori, l’altra su e giù fino a quando esplode in un orgasmo che anche se famigliare la prende sempre di sorpresa. Piacevole sorpresa.

E qui la sorpresa c’è veramente. Andrea accanto a Lei che la osservava. A torso nudo con indosso soltanto i suoi bermuda grigi era li, lo sguardo sul suo corpo nudo, lo sguardo attentamente impegnato ad osservarla, a guardarla diversamente dal solito, diversamente da quanto fatto in passato. Lui, uomo dotato di un fisico ancora molto giovanile, si ritrovava ad ammirare una Donna di una bellezza non comune, spogliata e nuda e appena vincitrice di un orgasmo evidentemente piacevole e godurioso. Lui, uomo che non poteva rimanere insensibile a tutto quanto aveva di fronte. La sua erezione era evidente, molto evidente e non fece nulla per nasconderla. Laura dopo un primo momento di sorpresa non potè non notare quel particolare. Stranamente non si sentiva di dover fare diversamente da quello che fece dopo pochi istanti. Invitò Andrea ad andare da Lei con una semplice occhiata. Quando fatti quei pochi passi che li separavano gli abbassò i pantaloncini tutto fu riprogrammato nella sua testa e lasciato alla libera interpretazione delle voglie che solo il sesso fa nascere.

Libero il suo cazzo dai vestiti e con qualche colpo di mano fece indurire il suo cazzo fino al punto desiderato. Lo assaggiò subito con la bocca, lo voleva. La voglia di quel momento non aveva momenti di sosta. Iniziò il pompino su Andrea mentre lui iniziava ad accarezzarle il seno. Brividi di piacere si trasmettevano in quella giornata calda. Lo fece prima sedere sulla sdraio e poi con la lingua gli accarezzo tutto il corpo. Cazzo, culo, collo fino a baciarlo con foga quasi animale. Lo stesso fece Andrea di rimando. Laura ancora sedata dalla corsa veniva percorsa dalla lingua del giardiniere in tutti i suoi pertugi. Ascelle, schiena, tette e pancia non furono risparmiati. Le mise in ginocchio a pecorina e le scopo il culo con la lingua. Ci sapeva fare e sapeva come soddisfare Laura in quel momento. Sempre lasciandola a pecorina le sollevò una gamba e la penetrò da dietro con un colpo secco e deciso. Aveva voglia Lei e aveva voglia Lui. Lo sentiva duro e forte andare avanti e indietro. Sentiva le sue palle sbattere contro di Lei, ad ogni colpo, con un ritmo calmo ma continuo. Venne dopo poco, il fatto di essere li, di essere all’aperto l’eccitava e la fece venire molto intensamente. Andrea sentiva le contrazioni di Laura dentro la vagina, la sentiva stringere e mollare, stringere e mollare il suo cazzo dentro immerso in quella meraviglia.

Una sola parola pronunciò Laura: inculami. Fu lei che si divaricandosi i glutei ripetè: inculami.

Andrea non si fece pregare, da uomo esperto che era usci dalla sua figa e la penetrò senza remore, senza tentennamenti. Un colpo solo, deciso, fino in fondo. Laura trattenne il respiro e poi sotto le spinte regolari del suo uomo riprese a godersi quelle sensazioni che tanto le piacevano. Il fatto di essere riempita, di essere usata, di essere strumento di piacere per lui e anche per se stessa. Un altro orgasmo la colpì velocemente, segno che il godere con la testa è spesso il godimento migliore.

Andrea proseguiva il suo spingere e il suo affondare. Non sembrava ancora arrivato e di questo si scusò con Laura sussurrandole che era sempre stato un pochino lungo nel sesso. Laura lo voleva, voleva il succo che solo un maschio poteva dargli. Lo fece uscire e inizio un pompino fatto con tutta la maestria e l’energia che aveva. Lui in piedi e lei accovacciata ai suoi di piedi che andava avanti e indietro con il capo. Improvvisamente le venne da fare la pipi, non si trattenne. Li così, accovacciata mentre baciava e leccava il cazzo di Andrea si lasciò andare e scaricò la sua vescica sul prato e sui piedi di Andrea che evidentemente eccitato ancora di più da quella visione e dal calore umido che lo colpiva le venne in bocca scaricando una quantità di sperma davvero notevole. Laura proseguiva di suo, in parte ingogliando e in parte lasciandolo scivolare dalla bocca sul seno e sul corpo.

Quando i respiri dei due ripresero i ritmi quasi regolari ecco che fu il turno di Andrea. Appena uscito dalla sua bocca e non ancora molle scaricò su Laura la sua di pioggia dorata. L’odore di maschio, il calore ulteriore che si aggiungeva a quello del giorno, l’improvvisa presa di potere nei suoi confronti incredibilmente trasformarono quel momento in un ulteriore orgasmo. Andrea le stava pisciando addosso e lei veniva di piacere, grande piacere.

Si ricompose senza dire una parola, Laura lo guardava mentre si infilava mutande e pantaloni. Lei ancora tutta nuda e soddisfatta davanti a Lui, pensieroso e quasi in imbarazzo adesso.

“Cosa ci fai oggi qui da Noi Andrea” gli domandò cosi.

“Volevo soltanto avvisarti che avrebbero staccato l’acqua per tutto il pomeriggio” rispose il giardiniere

“Per fortuna” aggiunse poi ritornando silenzioso sui passi che lo avevano condotto li….

“Per fortuna” pensò Laura, prima di tuffarsi finalmente in piscina……
Bel racconto e Laura sempre protagonista con il suo estro, con i suoi repentini cambi di programma che poi vanno a finire magicamente in un orgasmo unico, con finale imprevedibile.
Bella lì @Grandel, un personaggio molto simile all'originale e molto coinvolgente 👏🏻
 

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Bel racconto e Laura sempre protagonista con il suo estro, con i suoi repentini cambi di programma che poi vanno a finire magicamente in un orgasmo unico, con finale imprevedibile.
Bella lì @Grandel, un personaggio molto simile all'originale e molto coinvolgente 👏🏻

No, non è simile.
Qui il concetto di similitudine è totalmente superato.
È proprio lei...
 

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No, non è simile.
Qui il concetto di similitudine è totalmente superato.
È proprio lei...
Video What GIF by TheFactory.video

.. quando riprendo lucidità da post-digestione ritorno a rifletterci 😂😂
 
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Il Dentista del Vicino

Era sul finire dell’estate, mesi molto impegnativi per Laura che non si era permessa neanche una pausa. Le giornate erano ancora lunghissime e calde e il programmato viaggio-vacanza a Parigi sarebbe arrivato da li a due settimane. Stanca per una giornata intensa mentre stava rientrando a casa incontrò Andrea, il vicino, giardiniere e non solo, lungo la strada che avevano in comune per le loro residenze. Subito Andrea la fermò con apparente necessità:

“Scusami tanto Laura, ma devo chiederti un favore enorme. Devo andare d’urgenza dal dentista perché probabilmente mi deve estrarre un dente. Mario ( il dentista) mi ha suggerito di essere accompagnato per via dell’anestesia…..” e interruppe il suo brevissimo monologo. Vedendo poi che Laura proseguiva invece nel suo incuriosito silenzio aggiunse tutto d’un fiato “Non è che mi puoi accompagnare tu? Ho provato con Ks ma non riesco a trovarlo”

“Ti pareva” penso immediatamente Laura “quando ci sono delle beghe sparisce sempre”.

Pensò immediatamente il da farsi e come previsto, da Andrea, la risposta fu positiva, quasi estorta dalla situazione.

In macchina, inversione e direzione città.

Andrea nel tragitto le spiegò che Mario il dentista era stato suo compagno di facoltà, medicina. Infatti anche lui era medico, andato in pensione precocemente per qualche motivo non approfondito. Compagni di università ma poi specializzazione differente: Mario ovviamente odontoiatria mentre Andrea era un proctologo. Anche di fama da quanto poco raccontava.

Il Viaggio fu relativamente breve e parcheggiato il SUV si diressero verso lo studio nella piazza centrale. Campanello suonato e aperta la porta presero l’ascensore per il secondo piano del bel palazzo settecentesco che lo ospitava. All’aprirsi delle porte una signora di mezza età ne usci prendendo il portone d’ingresso senza prima salutare Andrea con un bel sorriso.

Giunti allo studio, la porta già aperta, una breve occhiata all’ambiente schiarì a Laura tutto quanto poteva sapere sul Mario dentista. Una lunga serie di reperti della civiltà precolombiana, origine messicana probabilmente, antichità dunque non antiquariato, rivelavano che il Mario era Mario Sardi, noto collezionista di queste rarità che esponeva cosi disinvoltamente in quello studio medico. Antichità che neanche il Metropolitan possedeva di cosi belle e che non si sa per quale motivo il Sardi aveva ed esponeva. Laura ne aveva sentito parlare nell’ambiente di lavoro ma di fatto non lo aveva mai incontrato.

Conoscenza che fece di li a pochi secondi. Un signore sulla settantina, brizzolato e in forma, con camice bianco si presentò a loro. Baciamano per Laura e una stretta di mano forte per Andrea.

“Quindi questa è la tua vicina Laura” esordì Mario, “Molto piacere di conoscerti” aggiunse subito senza formalismi.

“Purtroppo Cinzia la mia assistente del pomeriggio è dovuta scappare a casa per un’emergenza e non possiamo più operare come previsto, carissimo Andrea” . Iniziò cosi il successivo dialogo fra il dentista e il suo paziente che oltre ad uno scambio sospetto di sguardi non sembrava neppure troppo sorpreso.

“Non ti preoccupare comunque. La macchia scura che avevo visto con la radiografia non è niente di preoccupante. Faremo la prossima volta” aggiunse spostando lo sguardo verso Laura e facendole una radiografia completa partendo dal basso fino al volto. Per l’occasione Laura indossava ancora il suo gonnellone estivo lungo fino ai piedi, zeppe color corda e sopra una canotta abbastanza aderente ma fresca e gradevole, molto gradevole alla vista.

“Non ho fatto in tempo ad avvisarti” continuò, più per circostanza che altro.

“Ma visto che siete venuti fin qui posso offrire a questa bella Signora una visita generale” una affermazione che più una domanda pareva una proposta irrinunciabile “ e tu Andrea mi puoi fare da assistente, tanto il lavoro lo conosci” aggiunse come battura facendo l’occhiolino ad entrambi.

Laura si irrigidì immediatamente. Il sospetto che fosse tutta una montatura oramai non la sfiorava più. Ne era convinta. Provò a difendere un’altra posizione dicendo “ Non sono neanche passata da casa per rinfrescarmi un pochino, forse non è il caso”.

“Non ti preoccupare” rispose di rimbalzo Mario “sarà una cosa veloce e molto informale”.

Fu cosi che Laura accettò, più per vedere fino a che punto quel tardo pomeriggio sarebbe stato da ricordare oppure da dimenticare.

Fu fatta accomodare sulla poltrona, preparata a dovere con bavaglio e regolazione della seduta e Mario partì col l’ispezione dentaria. Fu subito chiaro che si trattava di una visita molto superficiale, dalla lentezza del suo movimento, dalla vicinanza dei due al suo corpo e dal fatto che Mario stava sfoggiando un’erezione ben visibile e che non mancava di far sentire a Laura appoggiandola al suo fianco continuamente. Andrea, dall’altra parte, inizialmente sembrava più professionale, ma anche lui dopo qualche momento fece sentire la sua presenza. Dapprima discreta, accarezzandole il braccio nudo e poi più diretta passando direttamente a massaggiarle le gambe. Laura se prima aveva una parvenza di curiosità mista a rabbia per la sceneggiata a quei solleciti fisici non resistette. Un’eccitazione importante la fecero bagnare come al suo solito, i capezzoli fecero capolino da sotto la canotta, il respiro accelerava e vampate di calore si stavano diffondendo nell’aria insieme al suo odore. Odore di una giornata intera di lavoro e odore di eccitazione, di femmine eccitata.

Mario si posizionò ai suoi piedi e mentre le sollevava la gonna in grembo abbassandole di seguito le mutandine oramai fradice, vide Andrea sbottonarsi i pantaloni e infilare il suo cazzo in bocca a Laura che rispose subito con abilità di lingua e labbra. Mario invece si concentrava sulla sua figa, prima annusandola come un gourmet e poi passando all’assaggio. La stava divorando, anche con abilità ma con tanta voglia.

Laura spompinava Andrea con lentezza ma con tanta bravura. Le mani del giardiniere le accarezzavano tette e nuca. Ad un tratto il primo orgasmo la investì di sorpresa, come spesso le accadeva. Tremolii e sospiri furono i primi segnali seguiti stranamente, perché non le succedeva spesso, da un leggero ma deciso spruzzo vaginale che colpi Mario in viso e in bocca. Questo episodio trasformò il dentista in una vera e propria furia sessuale. Restituì a Laura quanto da lei prodotto, le aprì la bocca e sputandole dentro un misto di umori e saliva la fece mettere a pecorina. Ordinò ad Andrea di prenderla, figa o culo dove lui voleva e nel mentre sfoderò la sua erezione e sputandole ancora in viso le caccio a forza il suo membro in bocca.

Andrea la scopava in figa, Mario in bocca. Il secondo orgasmo arrivò in pochissimo. Queste sono le situazioni in cui Laura gode, gode di più, più intensamente e più lungamente.

L’attimo lungo di piacere non li fece comunque rallentare. Andrea dalla figa era passato al culo, Mario dalla bocca all’ascella, al collo, al seno. Usava il suo cazzo su tutta la parte superiore di Laura, come un artista usa il pennello sulla tela. La voleva quasi marcare, spalmare del suo odore e del precum che usciva.

Venne, venne abbastanza in fretta ma con poco sperma. Le venne in viso senza che l’erezione si abbassasse. Forse aveva l’aiuto di qualche farmaco suppose dopo Laura.

Andrea invece continuava a martellarla, non velocemente ma costantemente. Le faceva sentire la sua durezza e poi usciva, rientrava ed usciva.

E qui la prima sorpresa. Quando i mugolii di piacere anticiparono la sua venuta usci velocemente dal culo di Laura per venire a spruzzarle tutta la sborra in faccia. Sul suo viso e su quello di Mario che piegandosi improvvisamente volle la sua parte. La sua parte con golosità e vera fame sessuale.

La seconda sorpresa venne poco dopo. “Mi dai ancora un pò di te Andrea?” chiese Mario. “Sai che mi piace tanto…..” aggiunse.

“Piace anche a questa Troia” rispose il giardiniere guardando Laura dritta negli occhi.

“Andiamo allora” disse frenetico il dentista dirigendosi verso il bagno di servizio.

Qui lui e Laura si misero carpioni nella doccia e insieme aspettarono la pioggia di Andrea. In piedi col cazzo in mano iniziò a pisciare in faccia a Mario e a Laura. Il primo col suo di cazzo ancora in tiro si segava come un adolescente. Laura dal canto suo cercava di accarezzarsi per far arrivare il terzo e speranzoso orgasmo. Forse quello più intenso. E arrivò. Le gambe le tremarono, il cuore all’impazzata. Un brivido come segnale. Un orgasmo bello, lungo, esplosivo. La situazione, i suoi compagni di gioco, la sua voglia di sputtanarsi fisicamente si concentrarono in quei momenti. Quasi senza fiato rimase, la testa che le girava ma un sorriso, velato, di piacere, di goduria si stava disegnando sul suo volto.

Venne ancora anche Mario, con versi animaleschi, primitivi, non eleganti.

Andrea si stava già ricomponendo quando porse a Laura un salvietta per cercare di ricomporsi anche lei. L’unico che rimase cosi, distrutto e felice della sua venuta era il dentista.

Laura volle tornare a casa immediatamente. Nessun parola fra Lei e Andrea fino all’arrivo alla casa di quest’ultimo. Mentre stava silenziosamente scendendo gli disse: “Grazie” e subito ripartì.
 

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Un altro capitolo di questa saga parallela...
Era chiaro che Andrea tornasse in ballo, e puntualmente eccolo qua.
È un gran racconto, e il trend di una Laura sempre più troia rende perfettamente giustizia sia alla narrazione (e alla capacità di chi scrive), sia alla Laura originale che di limiti ne ha pochi.
Resta intatto lo stupore, mio e solo mio, di vederla interpretata da altri.
Mr Grandel, non è un segreto, per intuito o per ragionamento, ha la capacità di proporre un personaggio totalmente indistinguibile dall' originale. E lo stupore su questo punto, credetemi, è molto.
Ad maiora, quindi...
 
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La Festa di Laurea

Era un periodo particolarmente intenso dal punto di vista lavorativo, le giornate sembravano non finire mai. Sveglia al mattino presto e orari assurdi per chiudere ogni benedetto giorno. Di tempo per distrazioni neanche a parlarne. Giusto un paio di volte alla settimana di rapide sgambate, per mantenere la forma e scaricare un pochino di tensione. Niente passeggiate con i “Ragazzi” da quasi due mesi e anche loro dimostravano insofferenza alla cosa. Per fortuna il giardino era grande e potevano correre e sfogarsi in quegli spazi.

Laura stava andando da un nuovo Cliente quando ricevette un whatsap da Andrea che le chiedeva di richiamarla il prima possibile. Non era cosa abituale questa e senza pensarci fece il suo numero, con curiosità e anche un pochino di apprensione.

Andrea rispose al secondo squillo, voce sicura e squillante, più di altre volte. Dopo i saluti andò subito al punto: “ Ho chiesto il permesso a KS di portarti con me ad una Festa di Laurea questa sera” breve pausa e aggiunse “ Per Lui è OK. Passo a prenderti alle 22.00, guido io stavolta!!”.

“Festa di Laurea di chi” provò a chiedere Laura, più per dire qualcosa che incuriosita per davvero…

“Di Mario, il dentista. Poi ti spiego. Mi raccomando sono d’obbligo le perle, ti prego di indossarle. Perle per le Signore e Papillon per gli uomini. Per il resto vedi tu, non sarà importante” aggiunse terminando la chiamata. Il discorso e l’invito erano chiusi. Appuntamento accettato senza riserve….naturalmente.

Laura dovette rivoluzionare il suo pomeriggio, correre ancora di più per incastrare gli impegni di lavoro e tutto il resto per liberarsi per questo nuovo e improvviso appuntamento.

Andrea fu puntuale, alle 10 arrivò in cortile con la sua Cayenne e Laura già pronta non perse tempo. Aveva indossato un abito nero lungo, con due spacchi laterali che arrivavano fino ai fianchi mostrando, se si osservava con attenzione, due sottili fili come lingerie. Sopra braccia libere e al collo un triplo filo di perle, gradito regalo dello Svizzero….Andrea invece era in abbigliamento casual, per niente elegante.

“ E il farfallino?” gli chiese allora Laura “ Non ti preoccupare, poi lo indosso ce l’ho qui in tasca” rispose il suo accompagnatore squadrandola e dimostrando molta soddisfazione per quello che stava vedendo.

Il viaggio fu abbastanza breve. Andrea Le spiegò che si trattava della Festa di Laurea di Mario, o per meglio dire si festeggiava l’anniversario della sua festa avvenuta qualche decina di anni prima. Gli inviati erano quindi alcuni compagni di corso, alcuni amici e amiche e tanti altri che avrebbero conosciuto in serata. Comunque non tante persone, 15 o 20 al massimo.

La Festa si teneva al Club AH, in periferia. Laura ne aveva sentito parlare ma non lo aveva mai frequentato. Era stato inaugurato qualche anno indietro ma in una posizione alquanto discutibile. Si trovava nel seminterrato di una vecchia zona industriale, vecchia e poco raccomandabile. Soprattutto a certi orari….

Arrivarono e dopo parcheggiata l’auto si diressero verso un’anonima porta con soltanto una essenziale targhetta sul muro. La porta si apri senza che loro avessero fatto nulla e se tanto infima e desolata era la zona fuori, tanto ricco ed elegante appariva il locale appena varcata quella porta. Personale in smoking e dai modi eleganti li accolsero dicendo loro che dopo la “preparazione” gli altri ospiti li avrebbero attesi.

“La preparazione?” pensò Laura. E glielo disse anche, in quanto Andrea di suo non apriva bocca. “ Si Signora” le rispose educatamente il maitre “Vedo che è stata informata sull’outfit obbligatorio della serata” posando lo sguardo sul suo collo e facendo un cenno al triplo filo di bianche perle. Aggiunse poi: “ Solo perle per le Signore e solo Papillon per i Signori. Gli spogliatoi sono a destra per Lei e a sinistra per il signor Andrea…”

“Solo Perle?” domandò ancora Laura. “Si, soltanto quello la risposta educata ma definitiva” e fece strada verso i camerini. Anche questi molto eleganti, ognuno con un nome impresso e Laura trovò facilmente il suo. Era vuoto, con un paio di cestini atti a contenere tutto quanto doveva togliere per accedere alla festa. Un biglietto indicava che le scarpe potevano essere tenute, tutto il resto, tranne le perle no.

La cosa si stava facendo interessante. Laura si spogliò di fatto soltanto dell’abito, delle micro mutandine e lasciò li dentro anche la pochette. Rimase soltanto con le decollete tacco 12, la collana di perle e con la curiosità di vedere come quella festa si sarebbe sviluppata.

All’uscita ritrovò Andrea che sorridente la attendeva. Lui indossava soltanto le scarpe e adesso il farfallino al collo, nient’altro. Entrarono insieme nel salone a volte oltrepassando uno spesso tendaggio di velluto rosso. Lo spettacolo che si presentò davanti sembrava quasi ridicolo se non caratterizzato da stranezze che più reali di cosi non sembravano. In breve, c’erano effettivamente una ventina di persone, non di più. Musica classica di sottofondo rendeva l’ambiente ancora più elegante. Divanetti e poltrone riempivano in modo armonico l’ambiente dove i colori del rosso, dell’oro e del nero erano in prevalenza e disegnavano in modo classico il locale. Ai lati due lunghi tavoli dove personale in smoking serviva da bere e stuzzichini. Gli ospiti, prevalentemente uomini. Forse il rapporto era 12 a 8 a loro favore, stavano beatamente e tranquillamente chiacchierando. Tutti indossavano il farfallino e soltanto questo. Le Donne a loro volta soltanto perle. Laura la sua collana, un’altra ragazza una coda che le usciva dall’ano, un’altra ancora una catenina che le faceva da girovita. Ed erano le più giovani . C’erano poi altre 4-5 Signore più mature, ben in forma, ma più mature che indossavano anelli, orecchini, piecing e braccialetti. Tutti di perle, di ogni dimensione, ma soltanto perle.

Subito Laura individuò il dentista. Come non poterlo fare. Papillon rosso porpora, flute di champagne in mano ed erezione ben evidente. Segno probabilmente che aveva già chiesto un aiuto alla chimica per quella serata. Anche Lui la individuò, li individuò e si fece avanti per fare gli onori.

“Grazie per essere venuta Laura e grazie Andrea” le parole che rivolse ai due accompagnadole con un bagnamano e una visione dal basso verso l’alto della fisicità di Laura. “Facciamo una semplice festa per ricordare quella più grande e divertente di quando ci siamo laureati. Siamo in 4 che ne approfittiamo. Andrea lo conosci, Noi idem e gli altri sono Luca G. professore di Endocrinologia a Milano e sua moglie Ada, anche’essa dottoressa” indicando una coppia in forma con Lui che portava mocassini e papillon giallo e Lei che aveva una catenella di perle che univa i capezzoli forati. Originale.

“ Divertitevi” aggiunse Mario, “ questa sera siamo fra amici e vogliamo divertirci tutti come abbiamo fatto in passato e come capita ancora, qualche volta”.

Laura si stava domandando che tipo di divertimento poteva svilupparsi ad un party di quel tipo e la risposta le arrivò subito guardandosi un pochino in giro. C’erano alcune coppie che stavano parlando allegramente, in piedi vicino ai buffet. La cosa singolare era che se da un lato parevano ed erano a loro agio dall’altro si cominciava a capire la piega e il tenore della serata. Alcune Ragazze avevano preso in mano la situazione dei loro vicini. Quella con la coda di perle addirittura era inginocchiata e aveva iniziato a fare un pompino a Luca che dal canto suo proseguiva a parlare con un altro tizio.

Quelle visioni e qualche fantasia fecero eccitare Laura. Alla sua maniera. Al solito. Si senti umida e bagnata, i capezzoli duri da tempo le facevano quasi male dalla turgidità.

Ci pensò Mario a programmare quella che sarebbe stata una serata indimenticabile.

Le si avvicinò, prima senti il suo cazzo contro la gamba e poi le sue parole “ Grazie cara Laura di essere venuta. Ci tenevo, ci tenevamo con Andrea ad averti fra Noi e a poterti presentare ai miei amici…..”

Cosi facendo le prese un capezzolo in mano e lo strinse forte. A Laura venne un brivido, di piacere, di dolore, di godimento.

“ Voglio che tu diventi il centro di questa festa, l’attrazione che volevamo, il Nostro regalo d’anniversario….”

Cosi facendo le tolse il bicchiere, la prese per mano e la condusse ad una poltrona in fondo alla sala ma al centro dell’attenzione di tutti. Tutti che la stavano osservando, chi al passaggio la accarezzava, Ada le baciò i capelli persino. Era evidente che quella festa era la Festa di Laura non di laurea. Era Lei che sarebbe stata festeggiata e che avrebbe festeggiato i presenti. Cercò con lo sguardo Andrea e lo trovò. Era di fianco a questa poltrona speciale e stava armeggiando con lacci e laccetti.

“ Goditi la serata come noi godremo con te” le sussurrò Mario all’orecchio prima di lasciarla ad Andrea che delicatamente ma decisamente la posizionò per dare inizio al grande divertimento.

La poltrona speciale era sul modello “Tantra chair”. Fu messa a pancia sotto piegata in modo da creare un arco con il suo corpo. Sedere ben in alto, busto e spalle più in basso senza alcun altro avallamento davanti. Posizione non scomoda, anzi. Andrea le prese prima le braccia e legò i polsi saldamente, poi furono le caviglie ad essere fissate. Fissate bene. Adesso Laura, che non disse nulla durante questo posizionamento, si trovava bella aperta, tutta aperta. Agli sguardi, alle voglie, agli istinti di uomini e donne presenti. Lei era eccitata, molto eccitata. Il contatto con Andrea durante l’immobilizzo le aveva causato un lieve ma piacevole orgasmo. Era tutta bagnata e cosi aperta si poteva vedere. Si sentiva anche la sua eccitazione nell’aria. Profumo di Femmina, di fica.

La misero anche una mascherina per coprire gli occhi, un sorso di champagne e fu l’ultima cosa che capì consciamente prima dell’esperienza che da li visse per tutta la serata.

Senti una dolce e delicata lingua, femminile probabilmente, che la stimolava li in fondo. Una lingua che l’eccitava e l’asciugava contemporaneamente. Brividi di piacere le percorrevano il corpo. Una seconda lingua si aggiunse, sul culo , sul buchetto. Questa meno delicata, più famelica. Anche se aperto, senti due mani che divaricavano bene i glutei per leccare meglio.

Altre mani la stavano accarezzando sulla schiena, sulle gambe. Un cazzo le si avvicinò al viso, uno sputo in faccia la sorprese e poi le fu infilato. Era Mario, lo riconobbe dai modi a dal membro.

Mario la stava scopando in bocca quando improvvisamenete un altro cazzo la penetrò da dietro. Due colpi profondi in fica e poi subito in culo. Senza permesso, senza ritegno.

Andrea le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò “ Godi troia, tutto questo è per te….”

Laura a queste parole, stimolata dalla penetrazione e dal fatto di essere usata esplose in un orgasmo che fu evidente a tutti. Cercava di divincolarsi per attenuare gli scossoni che il piacere gli provocava ma niente. Andrea aveva fatto un buon lavoro. Più si divincolava e più godeva e più godeva più faceva godere chi era li. Sentiva che dietro si alternavano più uomini ad incularla. Lo sentiva dai diversi cazzi che entravano. Dimensioni e grado di durezza erano differenti. Non importava. Ne voleva di più e più a fondo. La fica era territorio femminile. Fra lingue e carezze anche li c’era sempre qualcuna. Il primo le venne in viso. Senza neanche che lei so spompinasse. Senti un rantolo e poi il getto caldo e potente su di lei. Un secondo appena dopo in culo e questo, unito alla lingua che la scopava davanti, accelerò il suo terzo e tremolante orgasmo. Si sentiva tutta sensibile, si sentiva come se il suo io uscisse dal suo corpo e stesse li ad ammirarla come facevano i presenti. Lai diventava spettatrice di se stessa.

Un altro le sborrò in bocca pochi secondi dopo esserci entrato. Bastarono due succhiate e due colpi di lingua sul frenulo e venne. Senti allora Mario dirLe di sputare sotto che l’avrebbe bevuta lui quella magnifica bevanda. Cosi fece. Mario lo sentiva li sotto e lo senti sul viso quando prima le lecco qualche goccia rimasta e poi segandosi le inondò da capo tutta la faccia. Venne come un animale, come lo aveva conosciuto. Dietro la pompavano ancora, venendole chi dentro chi sulla schiena. In fica avevano inserito un ovetto vibrante. Inculata e scopata oltre che leccata le facevano inventare orgasmi continui. Era in tensione orgasmica continua. Mai provata cosi lunga e cosi intensa.

Quando senti il profumo di fica davanti al suo naso si preparò a ricevere qualcosa di nuovo. Dalla voce era Ada che gentilmente le disse “Bevi Cara, bevi è tutta tua” e gli scaricò in viso e addosso un getto caldo e potente di pipì. Sentiva che Mario era li a fianco e che anche Lui si stava inebriando di quella pioggia dorata. Ne bevve, ne sputò, ne fece risorsa per eccitazione. Ancora. I suoi sensi erano al massimo, si sentiva una entità unica, dalle caviglie ai capelli. Ogni contatto, anche se casuale, le provocava brividi. Di piacere. Di eccitazione. Di godimento. Era bellissimo, era piacevolissimo essere usata, essere a loro disposizione. Per farli godere e per godere.

Era esausta, in pò per la posizione, un pò per i tantissimi orgasmi. Non aveva i dea di quanto tempo fosse stata li, a disposizione.

Quando Andrea la “liberò” forse ne voleva ancora ma forse non ne avrebbe avuto la forza. Fu aiutata a sedersi, nient’altro. Rimanevano soltanto poche persone. Anche loro messi non benissimo, forse per il sesso, forse per il bere e forse per qualche candido aiuto…

Andrea condusse Laura nel suo spogliatoio e l’aiutò a vestirsi oltre che a ricomporsi. Prima volle andare in bagno e senza vergogna si mise a pisciare li di fronte a Lui che sornione la guardava e che, probabilmente stimolato dalla situazione lo eccitava. Inizio quindi a farsi una sega, un’azione masturbatoria veloce e piacevole sembrava che concluse anche lui sul suo viso. L’ultima venuta della serata, in faccia, come si fa alle troie più grandi e più luride.

Era metà notte quando arrivarono a casa. L’abbaiare dei cani segnalarono il suo ritorno. Laura era stremata. Un bagno o una doccia erano necessari. Doveva lavar via la serata, non il ricordo della serata.

Una festa di Laurea che era diventata la festa di Laura.
 

KSbis

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Altra sorpresa in questa saga parallela...
Al solito ho letto, poi riletto e riletto ancora.
Lo stupore per come Laura viene descritta in vicende perfettamente 'lauresche" è sempre inalterato.
Avrei delle curiosità sull' autore e su una certa capacità di tratteggiare la protagonista, ma forse è meglio che le curiosità restino tali.
Sicuramente Andrea sta rendendo un ottimo servizio al buon nome dei pensionati che si ritirano in campagna...
 

Durello81

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La Festa di Laurea

Era un periodo particolarmente intenso dal punto di vista lavorativo, le giornate sembravano non finire mai. Sveglia al mattino presto e orari assurdi per chiudere ogni benedetto giorno. Di tempo per distrazioni neanche a parlarne. Giusto un paio di volte alla settimana di rapide sgambate, per mantenere la forma e scaricare un pochino di tensione. Niente passeggiate con i “Ragazzi” da quasi due mesi e anche loro dimostravano insofferenza alla cosa. Per fortuna il giardino era grande e potevano correre e sfogarsi in quegli spazi.

Laura stava andando da un nuovo Cliente quando ricevette un whatsap da Andrea che le chiedeva di richiamarla il prima possibile. Non era cosa abituale questa e senza pensarci fece il suo numero, con curiosità e anche un pochino di apprensione.

Andrea rispose al secondo squillo, voce sicura e squillante, più di altre volte. Dopo i saluti andò subito al punto: “ Ho chiesto il permesso a KS di portarti con me ad una Festa di Laurea questa sera” breve pausa e aggiunse “ Per Lui è OK. Passo a prenderti alle 22.00, guido io stavolta!!”.

“Festa di Laurea di chi” provò a chiedere Laura, più per dire qualcosa che incuriosita per davvero…

“Di Mario, il dentista. Poi ti spiego. Mi raccomando sono d’obbligo le perle, ti prego di indossarle. Perle per le Signore e Papillon per gli uomini. Per il resto vedi tu, non sarà importante” aggiunse terminando la chiamata. Il discorso e l’invito erano chiusi. Appuntamento accettato senza riserve….naturalmente.

Laura dovette rivoluzionare il suo pomeriggio, correre ancora di più per incastrare gli impegni di lavoro e tutto il resto per liberarsi per questo nuovo e improvviso appuntamento.

Andrea fu puntuale, alle 10 arrivò in cortile con la sua Cayenne e Laura già pronta non perse tempo. Aveva indossato un abito nero lungo, con due spacchi laterali che arrivavano fino ai fianchi mostrando, se si osservava con attenzione, due sottili fili come lingerie. Sopra braccia libere e al collo un triplo filo di perle, gradito regalo dello Svizzero….Andrea invece era in abbigliamento casual, per niente elegante.

“ E il farfallino?” gli chiese allora Laura “ Non ti preoccupare, poi lo indosso ce l’ho qui in tasca” rispose il suo accompagnatore squadrandola e dimostrando molta soddisfazione per quello che stava vedendo.

Il viaggio fu abbastanza breve. Andrea Le spiegò che si trattava della Festa di Laurea di Mario, o per meglio dire si festeggiava l’anniversario della sua festa avvenuta qualche decina di anni prima. Gli inviati erano quindi alcuni compagni di corso, alcuni amici e amiche e tanti altri che avrebbero conosciuto in serata. Comunque non tante persone, 15 o 20 al massimo.

La Festa si teneva al Club AH, in periferia. Laura ne aveva sentito parlare ma non lo aveva mai frequentato. Era stato inaugurato qualche anno indietro ma in una posizione alquanto discutibile. Si trovava nel seminterrato di una vecchia zona industriale, vecchia e poco raccomandabile. Soprattutto a certi orari….

Arrivarono e dopo parcheggiata l’auto si diressero verso un’anonima porta con soltanto una essenziale targhetta sul muro. La porta si apri senza che loro avessero fatto nulla e se tanto infima e desolata era la zona fuori, tanto ricco ed elegante appariva il locale appena varcata quella porta. Personale in smoking e dai modi eleganti li accolsero dicendo loro che dopo la “preparazione” gli altri ospiti li avrebbero attesi.

“La preparazione?” pensò Laura. E glielo disse anche, in quanto Andrea di suo non apriva bocca. “ Si Signora” le rispose educatamente il maitre “Vedo che è stata informata sull’outfit obbligatorio della serata” posando lo sguardo sul suo collo e facendo un cenno al triplo filo di bianche perle. Aggiunse poi: “ Solo perle per le Signore e solo Papillon per i Signori. Gli spogliatoi sono a destra per Lei e a sinistra per il signor Andrea…”

“Solo Perle?” domandò ancora Laura. “Si, soltanto quello la risposta educata ma definitiva” e fece strada verso i camerini. Anche questi molto eleganti, ognuno con un nome impresso e Laura trovò facilmente il suo. Era vuoto, con un paio di cestini atti a contenere tutto quanto doveva togliere per accedere alla festa. Un biglietto indicava che le scarpe potevano essere tenute, tutto il resto, tranne le perle no.

La cosa si stava facendo interessante. Laura si spogliò di fatto soltanto dell’abito, delle micro mutandine e lasciò li dentro anche la pochette. Rimase soltanto con le decollete tacco 12, la collana di perle e con la curiosità di vedere come quella festa si sarebbe sviluppata.

All’uscita ritrovò Andrea che sorridente la attendeva. Lui indossava soltanto le scarpe e adesso il farfallino al collo, nient’altro. Entrarono insieme nel salone a volte oltrepassando uno spesso tendaggio di velluto rosso. Lo spettacolo che si presentò davanti sembrava quasi ridicolo se non caratterizzato da stranezze che più reali di cosi non sembravano. In breve, c’erano effettivamente una ventina di persone, non di più. Musica classica di sottofondo rendeva l’ambiente ancora più elegante. Divanetti e poltrone riempivano in modo armonico l’ambiente dove i colori del rosso, dell’oro e del nero erano in prevalenza e disegnavano in modo classico il locale. Ai lati due lunghi tavoli dove personale in smoking serviva da bere e stuzzichini. Gli ospiti, prevalentemente uomini. Forse il rapporto era 12 a 8 a loro favore, stavano beatamente e tranquillamente chiacchierando. Tutti indossavano il farfallino e soltanto questo. Le Donne a loro volta soltanto perle. Laura la sua collana, un’altra ragazza una coda che le usciva dall’ano, un’altra ancora una catenina che le faceva da girovita. Ed erano le più giovani . C’erano poi altre 4-5 Signore più mature, ben in forma, ma più mature che indossavano anelli, orecchini, piecing e braccialetti. Tutti di perle, di ogni dimensione, ma soltanto perle.

Subito Laura individuò il dentista. Come non poterlo fare. Papillon rosso porpora, flute di champagne in mano ed erezione ben evidente. Segno probabilmente che aveva già chiesto un aiuto alla chimica per quella serata. Anche Lui la individuò, li individuò e si fece avanti per fare gli onori.

“Grazie per essere venuta Laura e grazie Andrea” le parole che rivolse ai due accompagnadole con un bagnamano e una visione dal basso verso l’alto della fisicità di Laura. “Facciamo una semplice festa per ricordare quella più grande e divertente di quando ci siamo laureati. Siamo in 4 che ne approfittiamo. Andrea lo conosci, Noi idem e gli altri sono Luca G. professore di Endocrinologia a Milano e sua moglie Ada, anche’essa dottoressa” indicando una coppia in forma con Lui che portava mocassini e papillon giallo e Lei che aveva una catenella di perle che univa i capezzoli forati. Originale.

“ Divertitevi” aggiunse Mario, “ questa sera siamo fra amici e vogliamo divertirci tutti come abbiamo fatto in passato e come capita ancora, qualche volta”.

Laura si stava domandando che tipo di divertimento poteva svilupparsi ad un party di quel tipo e la risposta le arrivò subito guardandosi un pochino in giro. C’erano alcune coppie che stavano parlando allegramente, in piedi vicino ai buffet. La cosa singolare era che se da un lato parevano ed erano a loro agio dall’altro si cominciava a capire la piega e il tenore della serata. Alcune Ragazze avevano preso in mano la situazione dei loro vicini. Quella con la coda di perle addirittura era inginocchiata e aveva iniziato a fare un pompino a Luca che dal canto suo proseguiva a parlare con un altro tizio.

Quelle visioni e qualche fantasia fecero eccitare Laura. Alla sua maniera. Al solito. Si senti umida e bagnata, i capezzoli duri da tempo le facevano quasi male dalla turgidità.

Ci pensò Mario a programmare quella che sarebbe stata una serata indimenticabile.

Le si avvicinò, prima senti il suo cazzo contro la gamba e poi le sue parole “ Grazie cara Laura di essere venuta. Ci tenevo, ci tenevamo con Andrea ad averti fra Noi e a poterti presentare ai miei amici…..”

Cosi facendo le prese un capezzolo in mano e lo strinse forte. A Laura venne un brivido, di piacere, di dolore, di godimento.

“ Voglio che tu diventi il centro di questa festa, l’attrazione che volevamo, il Nostro regalo d’anniversario….”

Cosi facendo le tolse il bicchiere, la prese per mano e la condusse ad una poltrona in fondo alla sala ma al centro dell’attenzione di tutti. Tutti che la stavano osservando, chi al passaggio la accarezzava, Ada le baciò i capelli persino. Era evidente che quella festa era la Festa di Laura non di laurea. Era Lei che sarebbe stata festeggiata e che avrebbe festeggiato i presenti. Cercò con lo sguardo Andrea e lo trovò. Era di fianco a questa poltrona speciale e stava armeggiando con lacci e laccetti.

“ Goditi la serata come noi godremo con te” le sussurrò Mario all’orecchio prima di lasciarla ad Andrea che delicatamente ma decisamente la posizionò per dare inizio al grande divertimento.

La poltrona speciale era sul modello “Tantra chair”. Fu messa a pancia sotto piegata in modo da creare un arco con il suo corpo. Sedere ben in alto, busto e spalle più in basso senza alcun altro avallamento davanti. Posizione non scomoda, anzi. Andrea le prese prima le braccia e legò i polsi saldamente, poi furono le caviglie ad essere fissate. Fissate bene. Adesso Laura, che non disse nulla durante questo posizionamento, si trovava bella aperta, tutta aperta. Agli sguardi, alle voglie, agli istinti di uomini e donne presenti. Lei era eccitata, molto eccitata. Il contatto con Andrea durante l’immobilizzo le aveva causato un lieve ma piacevole orgasmo. Era tutta bagnata e cosi aperta si poteva vedere. Si sentiva anche la sua eccitazione nell’aria. Profumo di Femmina, di fica.

La misero anche una mascherina per coprire gli occhi, un sorso di champagne e fu l’ultima cosa che capì consciamente prima dell’esperienza che da li visse per tutta la serata.

Senti una dolce e delicata lingua, femminile probabilmente, che la stimolava li in fondo. Una lingua che l’eccitava e l’asciugava contemporaneamente. Brividi di piacere le percorrevano il corpo. Una seconda lingua si aggiunse, sul culo , sul buchetto. Questa meno delicata, più famelica. Anche se aperto, senti due mani che divaricavano bene i glutei per leccare meglio.

Altre mani la stavano accarezzando sulla schiena, sulle gambe. Un cazzo le si avvicinò al viso, uno sputo in faccia la sorprese e poi le fu infilato. Era Mario, lo riconobbe dai modi a dal membro.

Mario la stava scopando in bocca quando improvvisamenete un altro cazzo la penetrò da dietro. Due colpi profondi in fica e poi subito in culo. Senza permesso, senza ritegno.

Andrea le si avvicinò all’orecchio e le sussurrò “ Godi troia, tutto questo è per te….”

Laura a queste parole, stimolata dalla penetrazione e dal fatto di essere usata esplose in un orgasmo che fu evidente a tutti. Cercava di divincolarsi per attenuare gli scossoni che il piacere gli provocava ma niente. Andrea aveva fatto un buon lavoro. Più si divincolava e più godeva e più godeva più faceva godere chi era li. Sentiva che dietro si alternavano più uomini ad incularla. Lo sentiva dai diversi cazzi che entravano. Dimensioni e grado di durezza erano differenti. Non importava. Ne voleva di più e più a fondo. La fica era territorio femminile. Fra lingue e carezze anche li c’era sempre qualcuna. Il primo le venne in viso. Senza neanche che lei so spompinasse. Senti un rantolo e poi il getto caldo e potente su di lei. Un secondo appena dopo in culo e questo, unito alla lingua che la scopava davanti, accelerò il suo terzo e tremolante orgasmo. Si sentiva tutta sensibile, si sentiva come se il suo io uscisse dal suo corpo e stesse li ad ammirarla come facevano i presenti. Lai diventava spettatrice di se stessa.

Un altro le sborrò in bocca pochi secondi dopo esserci entrato. Bastarono due succhiate e due colpi di lingua sul frenulo e venne. Senti allora Mario dirLe di sputare sotto che l’avrebbe bevuta lui quella magnifica bevanda. Cosi fece. Mario lo sentiva li sotto e lo senti sul viso quando prima le lecco qualche goccia rimasta e poi segandosi le inondò da capo tutta la faccia. Venne come un animale, come lo aveva conosciuto. Dietro la pompavano ancora, venendole chi dentro chi sulla schiena. In fica avevano inserito un ovetto vibrante. Inculata e scopata oltre che leccata le facevano inventare orgasmi continui. Era in tensione orgasmica continua. Mai provata cosi lunga e cosi intensa.

Quando senti il profumo di fica davanti al suo naso si preparò a ricevere qualcosa di nuovo. Dalla voce era Ada che gentilmente le disse “Bevi Cara, bevi è tutta tua” e gli scaricò in viso e addosso un getto caldo e potente di pipì. Sentiva che Mario era li a fianco e che anche Lui si stava inebriando di quella pioggia dorata. Ne bevve, ne sputò, ne fece risorsa per eccitazione. Ancora. I suoi sensi erano al massimo, si sentiva una entità unica, dalle caviglie ai capelli. Ogni contatto, anche se casuale, le provocava brividi. Di piacere. Di eccitazione. Di godimento. Era bellissimo, era piacevolissimo essere usata, essere a loro disposizione. Per farli godere e per godere.

Era esausta, in pò per la posizione, un pò per i tantissimi orgasmi. Non aveva i dea di quanto tempo fosse stata li, a disposizione.

Quando Andrea la “liberò” forse ne voleva ancora ma forse non ne avrebbe avuto la forza. Fu aiutata a sedersi, nient’altro. Rimanevano soltanto poche persone. Anche loro messi non benissimo, forse per il sesso, forse per il bere e forse per qualche candido aiuto…

Andrea condusse Laura nel suo spogliatoio e l’aiutò a vestirsi oltre che a ricomporsi. Prima volle andare in bagno e senza vergogna si mise a pisciare li di fronte a Lui che sornione la guardava e che, probabilmente stimolato dalla situazione lo eccitava. Inizio quindi a farsi una sega, un’azione masturbatoria veloce e piacevole sembrava che concluse anche lui sul suo viso. L’ultima venuta della serata, in faccia, come si fa alle troie più grandi e più luride.

Era metà notte quando arrivarono a casa. L’abbaiare dei cani segnalarono il suo ritorno. Laura era stremata. Un bagno o una doccia erano necessari. Doveva lavar via la serata, non il ricordo della serata.

Una festa di Laurea che era diventata la festa di Laura.
Leggo in ritardo questo favoloso ed eccitante racconto in cui Laura è fantasticamente al centro dell'attenzione, delle fantasie e delle voglie più profonde che altergano in ognuno di noi.
Nel leggerlo mi sono sentito coinvolto ed al centro della situazione, non ho potuto far altro che immedesimarmi ed immaginarmi uno di loro, uno di quegli uomini che assaporavano il sesso di Laura e che hanno goduto pet lei, in lei e su lei.

Complimenti @Grandel 👏🏻
 
OP
Grandel

Grandel

"Level 7"
Élite Fase 1
Messaggi
9,097
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9,192
Punti
119
Posizione
Jerusalem’s Lot
Momenti particolari alle Terme

Il mondo in cui si muove e lavora Laura a volte è strano tanto.

Si trovava in Valtellina, alta Valtellina, perché un noto artista doveva presentare le sue “future” opere. Aveva allestito in una baita una piccola personale con i modelli, 10 in tutto, di quelle che sarebbero diventate le sue creazioni dei prossimi 4-5 anni. Gli interessati ne avrebbero visto i modellini e dopo l’aggiudicazione, ne avrebbero deciso le dimensioni reali. Una cosa nuova, molto moderna e originale.

Originale era anche la modalità di presentazione. Laura era stata invitata all’anteprima, durante la settimana, prima che il grande pubblico la vedesse nel weekend. L’anteprima era appunto in questa baita isolata, nella neve di montagna e raggiungibile soltanto a piedi con ciaspole e tanta fatica.

Nulla di che fu il suo commento quando abbastanza stanca era sulla via di ritorno al paese.

Per fortuna aveva prenotato un ingresso pomeridiano/serale alle Terme, quelle “Vecchie” per distrarsi e vivere qualche ora in relax fra quelle splendide atmosfere.

Voleva ritagliarsi alcuni momenti tutti per Se, lontano da pensieri e impegni che la stavano distruggendo giorno dopo giorno. Cosa di meglio che calore, silenzi e riflessioni fatte in un ambiente nato appunto per temprare e ritemprare fisico e mente?

Aveva messo in valigia un normale ma comodo costume da bagno nero. Non troppo sensuale ma molto femminile, non troppo coprente ma neanche minimal….insomma, un costume dei suoi…

Approfittando dell’apertura serale straordinaria durante la settimana già si pregustava un semplice aperitivo e tanto, tanto relax in quell’ambiente che era lontano da tutto e da tutti.

Sbrigate le formalità, passaggio negli spogliatoi per il cambio e subito si diresse alle sale massaggi con accappatoio e ciabatte d’ordinanza. Aveva prenotato come starter un bagno/massaggio con fanghi caldi. Soltanto una ventina di minuti ma sarebbero stati sufficienti per darle la scossa di cui aveva la necessità dopo la fatica della mattina.

E cosi fu. Una sensazione di relax totale, il calore, i profumi, le mani dell’operatrice la indirizzarono in uno stato di benessere molto simile a quello provato tantissime volte durante il sesso ma al momento senza quella scarica eccitativa che è invece parte integrante di quei momenti.

Finito il trattamento ecco finalmente l’ingresso alle terme vere e proprie. Qualche gradino per scendere ed ecco le prime sale dove acqua calda scendeva come da cascate a favore dei presenti.

Presenti che non erano tanti. Meglio pensava Laura, ricordando di altre volte dove per la troppa presenza di clienti quell’ambiente non risultava cosi rilassante come invece doveva essere.

Entrò subito nella prima sala, quella delle cascate. Il posizionarsi li sotto, sentire l’acqua calda che ti cade addosso contribui a sciogliere sia i muscoli ma anche i suoi pensieri. Dopo qualche minuto una coppia entrò a godere di quel trattamento.

Laura ad occhi chiusi riprendeva nella mente i suoi prossimi impegni, lavorativi e no. Senza però alcun peso, con leggerezza. Ogni tanto apriva gli occhi per guardarsi attorno e poi ritornava a far compagnia ai suoi pensieri…

La coppia però ad ogni occhiata che Lei gli rivolgeva le rimbalzavano la stessa attenzione se non maggiore.

Si accorse allora che la forza dell’acqua era riuscita a muovere un poco il corpetto del costume e adesso la sua tetta destra col capezzolo erano ben in vista, alla vista dei due che evidentemente ne erano anche attratti. Si accorse anche che la Donna stava armeggiando sul suo Lui, o meglio sul costume del suo Lui e riceveva in cambio ampie carezze sul seno e non solo.

Il relax fin li provato si trasformò in un istante in un’eccitazione improvvisa. Neanche capi come e perché. Si senti bagnare, forse per il fatto che l’ambiente non sembrava prestarsi a cose “strane” ma fu cosi….

La coppia vide che Laura si stava accorgendo di questa situazione e la Lei allora, staccandosi dal suo uomo, le si avvicinò e con naturalezza disse “ Guarda Cara che ti si è aperto il costume” e cosi facendo, con molta naturalezza le sistemò la coppa e carezzandole il capezzolo la fece rabbrividire di piacere.

“Andiamo in Grotta” aggiunse poi rivolgendosi al compagno, “ ora non dovrebbe esserci quasi nessuno, saranno tutti all’apericena di sopra” girando lo sguardo verso Laura…..

Uscirono lasciandola sola ed eccitata. Non li conosceva, ma pochi secondi di sguardi e un lieve e quasi innocente tocco avevano scatenato una tempesta in Lei e tanta curiosità.

Attese qualche minuto e li segui. La grotta era poco distante. Era un tunnel scavato nella montagna in cui per entrare bisognava scavalcare un piccolo muretto che fungeva da diga e che creava una piccola piscina nella roccia, stratta ma lunga.

Li ritrovo in fondo, all’inizio, nella parte più discreta dell’ambiente. Lui era in piedi e lei inginocchiata davanti che lo stava spompinando. Sembrava sapessero del suo arrivo, non si scomposero affatto. Anzi. La stavano aspettando. Lei le offri subito il suo cazzo, la invito a continuare. L’ambiente era caldo, era umido ma non solo per le fonti naturali. Calore e umidità erano anche in corpo a Laura. Senza dire nulla lo prese prima in bocca e poi in mano per aiutarsi. Era duro, voglioso, Sapeva della donna che si era appena staccata e adesso avrebbe saputo di Lei, di Laura.

Era un bel cazzo, di un uomo normale ma che si vedeva stava godendo di quella situazione. Laura in ginocchio a pomparlo e l’altra dietro di Lei le accarezzava il seno attraverso il tessuto del costume con una mano e con l’altra cercava la sua figa entrandole dentro. Un gemito di piacere le sfuggi, sentire quelle dita toccarle prima il clitoride e poi percorrerle le labbra la fecero eccitare ancora di più.

La Lei rivolgendosi al suo uomo, come se Laura non ci fosse neanche, chiese “ La vuoi questa fighetta calda?” e aggiunse un bacio sul suo collo. Non attese neanche la risposta. Gentilmente ma decisa la stacco dal suo duro cazzo, la posizionò a pecorina e scostando il costume quel tanto che bastava guidò il membro che entrò in Laura come un coltello caldo nel burro. Era già pronta, lo voleva appena preso in bocca e soltanto quella situazione le sembrava ancora un pochino surreale. Ma fanculo!!! Ne aveva voglia, ne avevano voglia loro e cosi doveva andare. Dapprima si mosse piano, lentamente, ma il continuo era sempre più veloce e potente. Ogni tanto usciva, lei glielo leccava un poco e poi ritornava dentro. Un po la scopata, un po il caldo le stavano facendo annebbiare i sensi. Però godeva, però era bello, diverso ma bello. Lei alternava le leccate al cazzo con limonate dure con Laura. Si vedeva che voleva godere e far godere entrambi, il suo uomo e Laura. Le prese il viso fra le mani per poterla baciare con più foga e con più profondità . Le spingeva la lingua quasi in gola, le mescolava la sua di saliva con quella di Laura e con il sapore di Laura sul cazzo di Lui.

Quando i gemiti dell’uomo furono più intensi, segno che stava venendo, si staccò la Lei e glielo prese in bocca per farsi venire. Cosi fu, trattenne tutto fino alle ultime spinte dell’uomo e poi ritornò da Laura consegnadole in bocca buona parte dello sperma che aveva appena ricevuto. Uno sputo iniziale e poi ancora baci profondi, molto profondi.

Qualche secondo di pausa e poi , chinandosi sussurrò all’orecchio di Laura “ Vuoi provare un godimento che non hai mai provato?” e cosi facendo le strizzo il capezzolo con tanta forza strappando in contemporanea un “Si” e un “Hai” che sembravano tutti e due richieste di piacere continuo.

“Seguimi allora” le disse prendendola per mano e dirigendosi verso la vasca di pietra del frigidarium. L’acqua contenuta era a pochi gradi sopra lo zero. Il consiglio era di immergersi soltanto per 30 secondi massimo. La fece entrare e la costrinse a rimanerci ben oltre quel tempo. Sembrava un’eternità. Lei che premeva sulle spalle di Laura per mantenerla li, Lui che fuori si stava masturbando per mantenere il cazzo duro duro e con un sorriso quasi diabolico si segava con piacere.

Probabilmente passarono per il vero non più di un minuto, un minuto e mezzo. La pelle di Laura si fece quasi violacea, tutta dura e rigida per il freddo. Anche se abituata a sopportare certe condizioni quella che stava vivendo assomigliava quasi ad una tortura siberiana. Fu fatta uscire, sempre aiutata e governata dalla Lei di coppia e posizionata subito a 90 contro la parete. Ancora il costume spostato e questa volta il cazzo duro le entrò direttamente in culo. Questa era l’esperienza a cui faceva riferimento. Lei, col corpo quasi in ipotermia dopo quel bagno in acqua gelida che veniva inculata “a freddo” dal cazzo caldo e duro.

“Rilassati e godrai come una Troia cara” le disse ancora sussurandole queste parole e come prima guidò il cazzo in tensione dentro alle sue viscere tenendo ben larghe e aperte le natiche.

Sentirsi il corpo intorpidito dal freddo improvvisamente violato da un cazzo duro e caldo fu per Laura uno stimolo eccitativo enorme. Esplose un orgasmo intenso e potente. Sordo quasi ma estremamente eccitativo e dirompente. La testa cominciava a girare, l’ambiente diventava ovattato. Sentiva questo cazzo dentro e fuori ma lo vedeva nel suo cervello. Lo sentiva entrare e aprirla, sentiva che da quel cazzo partivano segnali di piacere, di calore e di energia. Era l’inculata più strana che avesse mai fatto. Le gambe le tremavano, la schiena chiedeva di più, lo sentiva enorme e si sentiva aprire come non mai.

“Lasciati andare, godi e prendilo tutto” diceva la lei a Laura.

“Dentro, spingi dentro e più forte. Inculala, aprila, sfondala” diceva la lei a lui eccitandolo ancora di più…

Era una scopata che sapeva di rinascita. Dapprima per il freddo Laura sentiva poco, solo dolore quasi. Man mano del proseguo invece al dolore subentrava il piacere, l’enorme piacere. La sensibilità non solo ritornava ma sembrava amplificata ancora di più e con essa il godimento di avere un cazzo in culo, di essere penetrata e riempita, di essere alla loro merce….

Un verso animale le segnalò la sua venuta. Due , tre, quattro spinte davvero potenti accompagnarono il calore della sborra calda che le riempiva l’ano. Il suo cazzo fu subito sostituito dalla bocca della Donna, dalla lingua della Donna che calde entrambe trasmisero calore e sensazioni piacevoli a Laura.

Il calore era concentrato nel suo culo, che pulsava e rispondeva agli stimoli regalandole brividi mai provati. Con due mani la Donna le accarezzò i fianchi e sentendoli ancora freddi , dopo un altro bacio sborroso in bocca le disse” Ti scaldo un pochino io cara” e scostandosi la parte bassa del costume iniziò una pisciata calda e abbondante sulla schiena e sul culo facendola rabbrividire ancora di più. Anche a Laura la situazione stimolò e insieme a Lei si liberò della sua pressione alla vescica.

Una lunga e piacevole pisciata, quasi senza possibilità di controllo, fatta li, in quella grotta accovacciata come se fosse all’aperto e come se fosse sola. Era invece sotto gli sguardi attenti ed eccitati di una coppia, una coppia sconosciuta ma per certi versi che conoscevano bene le sue voglie e le sue fantasie.

Il freddo però la avvolgeva ancora e corse quindi ad immergersi nella vasca calda….

La coppia si stava baciando ancora, stavano mangiandosi l’un l’altra avidamente…

La guardarono come Laura guardava loro e poi la donna rivolgendosi al suo uomo disse “ Torniamo in camera di sopra……camera 69…..” e si allontanarono.

Laura rimase coi suoi pensieri, vuota e rilassata. Caldo, freddo e caldo l’avevano svuotata. Eccitazione, cazzo in figa e in culo anche.

E poi quelle ultime parole “….camera 69……”
 
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Momenti particolari alle Terme

Il mondo in cui si muove e lavora Laura a volte è strano tanto.

Si trovava in Valtellina, alta Valtellina, perché un noto artista doveva presentare le sue “future” opere. Aveva allestito in una baita una piccola personale con i modelli, 10 in tutto, di quelle che sarebbero diventate le sue creazioni dei prossimi 4-5 anni. Gli interessati ne avrebbero visto i modellini e dopo l’aggiudicazione, ne avrebbero deciso le dimensioni reali. Una cosa nuova, molto moderna e originale.

Originale era anche la modalità di presentazione. Laura era stata invitata all’anteprima, durante la settimana, prima che il grande pubblico la vedesse nel weekend. L’anteprima era appunto in questa baita isolata, nella neve di montagna e raggiungibile soltanto a piedi con ciaspole e tanta fatica.

Nulla di che fu il suo commento quando abbastanza stanca era sulla via di ritorno al paese.

Per fortuna aveva prenotato un ingresso pomeridiano/serale alle Terme, quelle “Vecchie” per distrarsi e vivere qualche ora in relax fra quelle splendide atmosfere.

Voleva ritagliarsi alcuni momenti tutti per Se, lontano da pensieri e impegni che la stavano distruggendo giorno dopo giorno. Cosa di meglio che calore, silenzi e riflessioni fatte in un ambiente nato appunto per temprare e ritemprare fisico e mente?

Aveva messo in valigia un normale ma comodo costume da bagno nero. Non troppo sensuale ma molto femminile, non troppo coprente ma neanche minimal….insomma, un costume dei suoi…

Approfittando dell’apertura serale straordinaria durante la settimana già si pregustava un semplice aperitivo e tanto, tanto relax in quell’ambiente che era lontano da tutto e da tutti.

Sbrigate le formalità, passaggio negli spogliatoi per il cambio e subito si diresse alle sale massaggi con accappatoio e ciabatte d’ordinanza. Aveva prenotato come starter un bagno/massaggio con fanghi caldi. Soltanto una ventina di minuti ma sarebbero stati sufficienti per darle la scossa di cui aveva la necessità dopo la fatica della mattina.

E cosi fu. Una sensazione di relax totale, il calore, i profumi, le mani dell’operatrice la indirizzarono in uno stato di benessere molto simile a quello provato tantissime volte durante il sesso ma al momento senza quella scarica eccitativa che è invece parte integrante di quei momenti.

Finito il trattamento ecco finalmente l’ingresso alle terme vere e proprie. Qualche gradino per scendere ed ecco le prime sale dove acqua calda scendeva come da cascate a favore dei presenti.

Presenti che non erano tanti. Meglio pensava Laura, ricordando di altre volte dove per la troppa presenza di clienti quell’ambiente non risultava cosi rilassante come invece doveva essere.

Entrò subito nella prima sala, quella delle cascate. Il posizionarsi li sotto, sentire l’acqua calda che ti cade addosso contribui a sciogliere sia i muscoli ma anche i suoi pensieri. Dopo qualche minuto una coppia entrò a godere di quel trattamento.

Laura ad occhi chiusi riprendeva nella mente i suoi prossimi impegni, lavorativi e no. Senza però alcun peso, con leggerezza. Ogni tanto apriva gli occhi per guardarsi attorno e poi ritornava a far compagnia ai suoi pensieri…

La coppia però ad ogni occhiata che Lei gli rivolgeva le rimbalzavano la stessa attenzione se non maggiore.

Si accorse allora che la forza dell’acqua era riuscita a muovere un poco il corpetto del costume e adesso la sua tetta destra col capezzolo erano ben in vista, alla vista dei due che evidentemente ne erano anche attratti. Si accorse anche che la Donna stava armeggiando sul suo Lui, o meglio sul costume del suo Lui e riceveva in cambio ampie carezze sul seno e non solo.

Il relax fin li provato si trasformò in un istante in un’eccitazione improvvisa. Neanche capi come e perché. Si senti bagnare, forse per il fatto che l’ambiente non sembrava prestarsi a cose “strane” ma fu cosi….

La coppia vide che Laura si stava accorgendo di questa situazione e la Lei allora, staccandosi dal suo uomo, le si avvicinò e con naturalezza disse “ Guarda Cara che ti si è aperto il costume” e cosi facendo, con molta naturalezza le sistemò la coppa e carezzandole il capezzolo la fece rabbrividire di piacere.

“Andiamo in Grotta” aggiunse poi rivolgendosi al compagno, “ ora non dovrebbe esserci quasi nessuno, saranno tutti all’apericena di sopra” girando lo sguardo verso Laura…..

Uscirono lasciandola sola ed eccitata. Non li conosceva, ma pochi secondi di sguardi e un lieve e quasi innocente tocco avevano scatenato una tempesta in Lei e tanta curiosità.

Attese qualche minuto e li segui. La grotta era poco distante. Era un tunnel scavato nella montagna in cui per entrare bisognava scavalcare un piccolo muretto che fungeva da diga e che creava una piccola piscina nella roccia, stratta ma lunga.

Li ritrovo in fondo, all’inizio, nella parte più discreta dell’ambiente. Lui era in piedi e lei inginocchiata davanti che lo stava spompinando. Sembrava sapessero del suo arrivo, non si scomposero affatto. Anzi. La stavano aspettando. Lei le offri subito il suo cazzo, la invito a continuare. L’ambiente era caldo, era umido ma non solo per le fonti naturali. Calore e umidità erano anche in corpo a Laura. Senza dire nulla lo prese prima in bocca e poi in mano per aiutarsi. Era duro, voglioso, Sapeva della donna che si era appena staccata e adesso avrebbe saputo di Lei, di Laura.

Era un bel cazzo, di un uomo normale ma che si vedeva stava godendo di quella situazione. Laura in ginocchio a pomparlo e l’altra dietro di Lei le accarezzava il seno attraverso il tessuto del costume con una mano e con l’altra cercava la sua figa entrandole dentro. Un gemito di piacere le sfuggi, sentire quelle dita toccarle prima il clitoride e poi percorrerle le labbra la fecero eccitare ancora di più.

La Lei rivolgendosi al suo uomo, come se Laura non ci fosse neanche, chiese “ La vuoi questa fighetta calda?” e aggiunse un bacio sul suo collo. Non attese neanche la risposta. Gentilmente ma decisa la stacco dal suo duro cazzo, la posizionò a pecorina e scostando il costume quel tanto che bastava guidò il membro che entrò in Laura come un coltello caldo nel burro. Era già pronta, lo voleva appena preso in bocca e soltanto quella situazione le sembrava ancora un pochino surreale. Ma fanculo!!! Ne aveva voglia, ne avevano voglia loro e cosi doveva andare. Dapprima si mosse piano, lentamente, ma il continuo era sempre più veloce e potente. Ogni tanto usciva, lei glielo leccava un poco e poi ritornava dentro. Un po la scopata, un po il caldo le stavano facendo annebbiare i sensi. Però godeva, però era bello, diverso ma bello. Lei alternava le leccate al cazzo con limonate dure con Laura. Si vedeva che voleva godere e far godere entrambi, il suo uomo e Laura. Le prese il viso fra le mani per poterla baciare con più foga e con più profondità . Le spingeva la lingua quasi in gola, le mescolava la sua di saliva con quella di Laura e con il sapore di Laura sul cazzo di Lui.

Quando i gemiti dell’uomo furono più intensi, segno che stava venendo, si staccò la Lei e glielo prese in bocca per farsi venire. Cosi fu, trattenne tutto fino alle ultime spinte dell’uomo e poi ritornò da Laura consegnadole in bocca buona parte dello sperma che aveva appena ricevuto. Uno sputo iniziale e poi ancora baci profondi, molto profondi.

Qualche secondo di pausa e poi , chinandosi sussurrò all’orecchio di Laura “ Vuoi provare un godimento che non hai mai provato?” e cosi facendo le strizzo il capezzolo con tanta forza strappando in contemporanea un “Si” e un “Hai” che sembravano tutti e due richieste di piacere continuo.

“Seguimi allora” le disse prendendola per mano e dirigendosi verso la vasca di pietra del frigidarium. L’acqua contenuta era a pochi gradi sopra lo zero. Il consiglio era di immergersi soltanto per 30 secondi massimo. La fece entrare e la costrinse a rimanerci ben oltre quel tempo. Sembrava un’eternità. Lei che premeva sulle spalle di Laura per mantenerla li, Lui che fuori si stava masturbando per mantenere il cazzo duro duro e con un sorriso quasi diabolico si segava con piacere.

Probabilmente passarono per il vero non più di un minuto, un minuto e mezzo. La pelle di Laura si fece quasi violacea, tutta dura e rigida per il freddo. Anche se abituata a sopportare certe condizioni quella che stava vivendo assomigliava quasi ad una tortura siberiana. Fu fatta uscire, sempre aiutata e governata dalla Lei di coppia e posizionata subito a 90 contro la parete. Ancora il costume spostato e questa volta il cazzo duro le entrò direttamente in culo. Questa era l’esperienza a cui faceva riferimento. Lei, col corpo quasi in ipotermia dopo quel bagno in acqua gelida che veniva inculata “a freddo” dal cazzo caldo e duro.

“Rilassati e godrai come una Troia cara” le disse ancora sussurandole queste parole e come prima guidò il cazzo in tensione dentro alle sue viscere tenendo ben larghe e aperte le natiche.

Sentirsi il corpo intorpidito dal freddo improvvisamente violato da un cazzo duro e caldo fu per Laura uno stimolo eccitativo enorme. Esplose un orgasmo intenso e potente. Sordo quasi ma estremamente eccitativo e dirompente. La testa cominciava a girare, l’ambiente diventava ovattato. Sentiva questo cazzo dentro e fuori ma lo vedeva nel suo cervello. Lo sentiva entrare e aprirla, sentiva che da quel cazzo partivano segnali di piacere, di calore e di energia. Era l’inculata più strana che avesse mai fatto. Le gambe le tremavano, la schiena chiedeva di più, lo sentiva enorme e si sentiva aprire come non mai.

“Lasciati andare, godi e prendilo tutto” diceva la lei a Laura.

“Dentro, spingi dentro e più forte. Inculala, aprila, sfondala” diceva la lei a lui eccitandolo ancora di più…

Era una scopata che sapeva di rinascita. Dapprima per il freddo Laura sentiva poco, solo dolore quasi. Man mano del proseguo invece al dolore subentrava il piacere, l’enorme piacere. La sensibilità non solo ritornava ma sembrava amplificata ancora di più e con essa il godimento di avere un cazzo in culo, di essere penetrata e riempita, di essere alla loro merce….

Un verso animale le segnalò la sua venuta. Due , tre, quattro spinte davvero potenti accompagnarono il calore della sborra calda che le riempiva l’ano. Il suo cazzo fu subito sostituito dalla bocca della Donna, dalla lingua della Donna che calde entrambe trasmisero calore e sensazioni piacevoli a Laura.

Il calore era concentrato nel suo culo, che pulsava e rispondeva agli stimoli regalandole brividi mai provati. Con due mani la Donna le accarezzò i fianchi e sentendoli ancora freddi , dopo un altro bacio sborroso in bocca le disse” Ti scaldo un pochino io cara” e scostandosi la parte bassa del costume iniziò una pisciata calda e abbondante sulla schiena e sul culo facendola rabbrividire ancora di più. Anche a Laura la situazione stimolò e insieme a Lei si liberò della sua pressione alla vescica.

Una lunga e piacevole pisciata, quasi senza possibilità di controllo, fatta li, in quella grotta accovacciata come se fosse all’aperto e come se fosse sola. Era invece sotto gli sguardi attenti ed eccitati di una coppia, una coppia sconosciuta ma per certi versi che conoscevano bene le sue voglie e le sue fantasie.

Il freddo però la avvolgeva ancora e corse quindi ad immergersi nella vasca calda….

La coppia si stava baciando ancora, stavano mangiandosi l’un l’altra avidamente…

La guardarono come Laura guardava loro e poi la donna rivolgendosi al suo uomo disse “ Torniamo in camera di sopra……camera 69…..” e si allontanarono.

Laura rimase coi suoi pensieri, vuota e rilassata. Caldo, freddo e caldo l’avevano svuotata. Eccitazione, cazzo in figa e in culo anche.

E poi quelle ultime parole “….camera 69……”
Wow, complimenti!

Immagino che Laura, dopo aver goduto intensamente sopratutto dopo il frigidarium, una volta ripresi i sensi abbia voluto provare l'ebbrezza di un terzo orgasmo.
Chissà la lei cosa le riserverà nella focosa e trasgressiva stanza 69.
Il seguito del racconto, se mai ci sarà, crea già quella suspance dei sequel.

Riuscirà Laura a rilassarsi godendo per la terza volta o prenderà in mano le redini del gioco per far godere intensamente l'altra donna insieme a lei? 😉🤔
 

KSbis

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Perfetta!
È sempre lei. Non fatico a riconoscerla anche in questo racconto.
Impressionante la capacità di replicarla a più riprese. Chiaramente non è un caso, al contrario l' hai messa a fuoco al 100% e oltre.
 

Durello81

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Perfetta!
È sempre lei. Non fatico a riconoscerla anche in questo racconto.
Impressionante la capacità di replicarla a più riprese. Chiaramente non è un caso, al contrario l' hai messa a fuoco al 100% e oltre.
Caro @Grandel, ci tengo a rincarare questo complimento che ti ha fatto @KSbis (che gode dell'originale) per dirti di come stai continuando ad alimentare il piacere ed il desiderio di Laura, e lo stai facendo ottimamente. 👏🏻
Davvero piacevole immaginarla ed eccitarsi immergendosi nella lettura.
 
OP
Grandel

Grandel

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L’Albergo delle terme



Si era presa una mezza giornata di riposo, una mezza giornata da trascorrere in relax alle terme. Calore, acqua, tranquillità dovevano portarla in quello stato che da tanto tempo non viveva. E in parte c’erano quasi riusciti. Rilassata lo era, tranquilla anche ma l’incontro con una coppia particolare le aveva messo addosso curiosità e tanta eccitazione. La prima le rodeva proprio i pensieri, la seconda, anche se in parte soddisfatta, le stava rodendo il corpo.

Sola, immersa nella vasca calda stava ripensando alle ultime parole udite: “Stanza 69…..” e non riusciva a concentrarsi su altro.

Dieci, quindici minuti di nulla le fecero prendere la decisione. Doveva sapere, doveva capire, doveva provare. Voleva godere.

Usci velocemente, un rapido passaggio nello spogliatoio per togliere il costume bagnato e, con indosso soltanto l’accappatoio bianco dato in dotazione, sali le vecchie scale in legno fino al secondo piano. Fino al corridoio B, fino alla stanza 69.

Trovò la porta socchiusa e senza neanche chiedere permesso entrò nell’ampia suite trovando un ambiente caldo, raffinato e tranquillo. Quello che cercava e quello che voleva. La porta la chiuse dietro di se e comodamente seduti su due poltroncine trovò ad accoglierla i suoi ospiti anche loro in accappatoio bianco.

“Benvenuta” apostrofò la Donna, “sapevamo saresti venuta” aggiunse sorridendo a Laura e al compagno…

Si alzò in piedi per farle spazio e contemporaneamente per offrirle un flute di Laurent Perrier Rose che già loro stavano bevendo…

“Tieni Cara” le disse, “ mio marito ti attendeva con ansia” e dicendo questo scostò un poco di tessuto spugnoso mostrandole la sua erezione in piena vigoria. Era già duro, molto duro. Non come alle terme, di più. Probabilmente aiutato da qualcosa immaginò Laura…

Lo Champagne scivolò in gola molto piacevolmente, la Donna le accarezzava il viso e il collo. Non in modo antipatico, ma con quella tipica cadenza da amica. A Laura non dava fastidio, presa come era dalla curiosità di quello che avevano in mente e che da li a poco sarebbe successo.

“Facciamo un bel bagnetto prima….per lavare via il cloro dalle nostre pelli” disse la Lei e cosi invitò Laura e il compagno ad andare nell’ampia sala da bagno dove una mega doccia li stava attendendo con l’acqua che gia scorreva come un segnale di sicuro divertimento.

“A Lui piace tanto essere lavato e Tu lo farai per bene” disse rivolgendosi a Lei e aiutandola a togliere il suo di accappatoio e proseguendo a togliere il proprio e quello, infine del compagno.

Laura era nuda, l’uomo anche. Lei invece indossava ancora il costume che aveva due piani più sotto. Iniziarono in due, con bagnocrema a percorrere e insaponare tutto il corpo di quell’uomo. La sua erezione si manteneva alta e fiera. Quattro mani che lo frizionavano, lo accarezzavano, lo coccolavano.

“Adesso puliscigli il cazzo e il culo cara” le disse dopo averli sciacquati col doccino “ con la bocca che viene meglio” aggiunse prendendo in mano il pene eretto dell’uomo e attendendo che Laura si inginocchiasse per eseguire. Lo fece immediatamente. La voglia di succhiarlo, di usare la sua lingua, di cominciare ad esercitare la sua bravura in quell’arte era pari alla sua di eccitazione. Lo champagne che non era abituata a bere e quegli ordini cosi precisi e diretti l’avevano messa in uno stato di forte, intensa eccitazione. Lo prese in bocca e inizio un preciso e godurioso pompino…

“No Cara” furono le parole che accompagnarono uno schiaffo diretto al seno destro…” non devi fare una fellatio, lo devi pulire. Usa la lingua, non le labbra”

Laura senti subito una scarica passare dalla tetta colpita alla figa verso il basso e dalla tetta alla testa verso l’alto. Il colpo l’aveva eccitata di più. Non se lo fece ripetere. Impugnò il cazzo eretto con la sinistra e soltanto con l’uso della lingua iniziò a percorrere tutta l’asta, le palle, la cappella. Ogni millimetro quadrato veniva leccato e accarezzato da Lei….

“Bene, brava” le parole della Donna che dopo essersi sfilata la mutandina del costume aveva iniziato a masturbarsi in modo convulso e veloce.

“Ti piace Caro come ti sta lavando questa leccacazzi?” domandò a Lui fra un sospiro masturbatorio e l’altro. La sua risposta non era tanto chiara, era più un mugolio che comunque dimostrava l’apprezzamento per quello che stava avvenendo.

A Laura bastò toccarsi con l’altra mano per fare esplodere un orgasmo che stava covando in Lei da quando era entrata in quella stanza. Rapido, intenso, piacevolissimo. I suoi orgasmi…

“Adesso il culo Cara, pulisci bene” e facendo piegare un poco in avanti il busto dell’uomo le indicò il suo ano. Laura con le mani gli divaricava i glutei e con la lingua iniziò un lavoro di rimming preciso preciso. La Donna non ebbe nulla da ridire, l’impegno e la bravura erano evidenti, come era evidente il piacere di fare quel tipo di “pulizie” da parte di Laura. Con la lingua percorse ancora i testicoli, da dietro. Poi il perineo, lentamente, più volte. Fino ad arrivare al buchetto. Li si concentrò, alternando colpi di lingua morbidi con colpi di lingua più duri, per pulire bene, sia fuori che un pochino dentro.

A questa visione fu la Donna che esplose in un orgasmo quasi animale, fatto di sospiri, parole incomprensibili e un getto di caldo nettare che assomigliava quasi ad una rapida pisciata se fatto non nel contesto in cui era. Vedere una donna squirtare non era comune per Laura. Un altro gettone che stava incamerando per il suo tesoro eccitativo.

Fu la fine del bagnetto. La donna si liberò anche del reggiseno e rimase nuda come gli altri. Chiese, ordinò a Laura di asciugare il compagno e quando finito, si dedicarono l’un l’altra ad asciugarsi reciprocamente. Quelle della Donna furono anche carezze, esplorazioni della figa e del culetto di Laura, che dal canto suo non oppose nessuna resistenza.

Tornarono nel salottino per un altro giro di champagne. L’uomo mostrava con semplicità la sua erezione che non si muoveva di un millimetro dalla posizione dell’attenti. Lui la accompagnava con lente carezze masturbatorie più per una sorte di esibizionismo e orgoglio mescolati insieme.

La Donna, come aveva fatto giù alle vasche, si avvicinò a Laura e all’orecchio le chiese “ vuoi vivere l’esperienza più incredibile che possiamo offrirti? Vuoi o non vuoi godere come non mai? Vuoi, lo vuoi?” e cosi facendo prima le pizzicò un seno e poi fece lo stesso con le labbra della figa e con il suo bottoncino che tutta l’atmosfera aveva fatto emergere..

“Si, lo voglio” fu la semplice e sincera risposta di Laura.

“Bene” la risposta di Lei accompagnata da un sorriso

“Molto bene” aggiunse Lui di rimando. Accompagnando con un sorriso di goduria queste poche parole.

“Fagli una sega da dietro” disse la Donna a Laura indicando il suo uomo, “ gli piacciono parecchio e io intanto lo preparo…..” aggiunse.

Laura obbedì, come aveva fatto da basso e come aveva fatto appena entrata in quella stanza. Da dietro prese il suo cazzo e lo masturbava, lentamente, con le due mani. Il suo viso appoggiato alle sue natiche e davanti le mani che andavano su e giu, su e giu…..

La Donna ritornò dal bagno con due semplici oggetti. Una crema e un preservativo. Indossati rapidamente i guanti in lattice ordinò a Laura di mettere il profilattico all’uomo. Laura eseguì. Uno spesso condom di colore rosso, una cinesata ricordava di aver letto da qualche parte, fu subito riempito dal cazzo duro e svettante dell’uomo. La sua Donna completò l’opera distribuendo una crema su tutta l’asta, dalla punta alla radice, di tutto il preservativo. Laura li osservava curiosa ed eccitata. Non provava neanche ad immaginare il perché e il percome di quello che stava vedendo.

“Buon viaggio Cara” le disse la Donna e cosi facendo la invitò a mettersi di fronte alla finestra con le mani appoggiate al davanzale, leggermente piegata. Una posizione tipica della monta, della monta animale o del sesso più animale.

Laura obbedì ancora, i palmi ben piantati, i piedi ben piantati. Lo sguardo si perdeva lungo la Valle. Lo spettacolo era magnifico. Fuori. Lo spettacolo sarebbe dovuto essere magnifico. Dentro. Lo aspettava.

“Buon viaggio Cara” ripete la Donna che con una mano le allargava i glutei per favorire la penetrazione da dietro del suo uomo, del cazzo del suo uomo che lentamente stava guidando dentro a Laura. Dentro alla sua figa.

Di esperienza Laura ne aveva, lunga esperienza. Ma quello che senti durante quella prima penetrazione non aveva nessun tipo di riferimento. Per Lei non aveva nessun paragone.

Sentì il cazzo farsi strada nella sua figa umida e calda e qualche millisecondo dopo ecco un’esplosione dentro di Lei. Un’esplosione è il paragone che subito le venne in mente. Un bruciore terribile- le avvolse le pareti della figa e giù fin dove il cazzo era entrato. Un bruciore che rapidissimamente si diffuse alle grandi labbra, al ventre sopra e alle cosce sotto. Era un bruciore eccitativo, non doloroso nel senso stretto del termine. Si sentiva andare a fuoco la figa. Era terribile e terribilmente piacevole nello stesso momento. Il secondo affondo fu anche peggiore ma molto più godurioso.

Un lamento di piacere e sofferenza le scappò dalla bocca. Insieme ad una bavetta di godimento.

Al secondo affondo percepiva il cazzo di quell’uomo come un palo enorme dentro di se. Le dimensioni reali erano “normali” ma quello che stava percependo Lei erano di sfondamento totale. Si sentiva, al terzo, quarto, quinto affondo, riempita tutta, riempita in modo totale. Sentiva la sua figa, le sue labbra, perfino il suo utero come se fossero diventati tre, quattro volte più grandi. E, ad ogni affondo, il piacere aumentava. Quando era dentro bruciava, ma appena fuori ne sentiva la voglia e la necessità di riaverlo dentro. Un’orgasmo la sconquassò. Una serie di orgasmi la sconquassarono. La sensibilità sembrava essere diminuita a favore di un godimento continuo. Le piaceva, lo voleva, era straordinario.

“ La crema al peperoncino fa miracoli Cara mia” le sussurrò la Donna quando si accorse dello stato di godimento in cui versava Laura. Due lacrime le scesero dagli occhi aperti dalla sorpresa di quello che stava avvenendo. Due lacrime di gioia per il piacere che la stava devastando.

“E adesso tieni un attimo il respiro” le suggerì la donna quando aprendole le chiappe guidò il cazzo dell’uomo dentro il suo culo.

Stessa cosa, istanti e poi l’esplosione di dolore e godimento si fecero strada dentro di Lei. Si sentiva riempita come non mai. Si sentiva impalata, si sentiva viva e bruciante. Sentiva di essere in uno stato mai provato prima. Godeva oramai da qualche minuto come non le era mai successo. Ad ogni affondo il piacere aumentava…il come non riusciva a capirlo. Il suo respiro accompagnava il movimento dell’uomo e le parole della Donna che si perdevano in quella giungla di piacere.

Si accorse soltanto quando la fecero inginocchiare che Lui non era più dentro. Adesso si stava masturbando libero dal preservativo e col cazzo che la puntava in viso. IL getto di sborra arrivò nel breve. Tutta in viso, sugli occhi, sui capelli e poca in bocca.

Non ci fece neanche caso. Lei si sentiva ancora pulsare la figa e il culo. Ancora di piacere, ancora di godimento senza toccarsi e senza penetrazione alcuna.

Mai successo, mai provato una cosa del genere.

Le diedero qualche minuto per riprendersi, solo quello.

Le porsero il suo accappatoio, un biglietto da visita fu messo nella tasca e soltanto con queste poche parole la congedarono da quella stanza: “ Brava Cara, hai fatto godere il mio Uomo. Brava!!”

Laura, vuota da ogni emozione se non quella orgasmica appena lungamente vissuta, prese la via delle scale per ritornare, insieme ai suoi pensieri, verso gli spogliatoi. Si sarebbe ricordata di quella stanza per molto, tanto tempo. La stanza 69 dell’albergo delle Terme.
 
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...uff... sempre peggio... o sempre meglio!
La tua Laura non finisce mai di stupirmi...
Peggio o meglio lo sai soltanto tu....e tu solo sai come interpretarlo.
Dello stupore ti ringrazio. Lo prendo come un gran bel complimento. Ci si prova, i mezzi sono quelli che sono, ma ci si prova. A divertirsi ci si prova. Grazie
 

timassaggio

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Peggio o meglio lo sai soltanto tu....e tu solo sai come interpretarlo.
Dello stupore ti ringrazio. Lo prendo come un gran bel complimento. Ci si prova, i mezzi sono quelli che sono, ma ci si prova. A divertirsi ci si prova. Grazie
Ovviamente, sempre peggio nella quantità di eccitazione indotta e non facilmente abbattibile..
Sempre meglio nella qualità del racconto e nella descrizione del personaggio.
Sembra quasi che tu la conosca di persona... o forse ti sei ispirato ad un soggetto molto Laura like...
Fatto sta che ogni puntata è sempre una botta di ormoni ...
Grazie!
 

Durello81

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L’Albergo delle terme



Si era presa una mezza giornata di riposo, una mezza giornata da trascorrere in relax alle terme. Calore, acqua, tranquillità dovevano portarla in quello stato che da tanto tempo non viveva. E in parte c’erano quasi riusciti. Rilassata lo era, tranquilla anche ma l’incontro con una coppia particolare le aveva messo addosso curiosità e tanta eccitazione. La prima le rodeva proprio i pensieri, la seconda, anche se in parte soddisfatta, le stava rodendo il corpo.

Sola, immersa nella vasca calda stava ripensando alle ultime parole udite: “Stanza 69…..” e non riusciva a concentrarsi su altro.

Dieci, quindici minuti di nulla le fecero prendere la decisione. Doveva sapere, doveva capire, doveva provare. Voleva godere.

Usci velocemente, un rapido passaggio nello spogliatoio per togliere il costume bagnato e, con indosso soltanto l’accappatoio bianco dato in dotazione, sali le vecchie scale in legno fino al secondo piano. Fino al corridoio B, fino alla stanza 69.

Trovò la porta socchiusa e senza neanche chiedere permesso entrò nell’ampia suite trovando un ambiente caldo, raffinato e tranquillo. Quello che cercava e quello che voleva. La porta la chiuse dietro di se e comodamente seduti su due poltroncine trovò ad accoglierla i suoi ospiti anche loro in accappatoio bianco.

“Benvenuta” apostrofò la Donna, “sapevamo saresti venuta” aggiunse sorridendo a Laura e al compagno…

Si alzò in piedi per farle spazio e contemporaneamente per offrirle un flute di Laurent Perrier Rose che già loro stavano bevendo…

“Tieni Cara” le disse, “ mio marito ti attendeva con ansia” e dicendo questo scostò un poco di tessuto spugnoso mostrandole la sua erezione in piena vigoria. Era già duro, molto duro. Non come alle terme, di più. Probabilmente aiutato da qualcosa immaginò Laura…

Lo Champagne scivolò in gola molto piacevolmente, la Donna le accarezzava il viso e il collo. Non in modo antipatico, ma con quella tipica cadenza da amica. A Laura non dava fastidio, presa come era dalla curiosità di quello che avevano in mente e che da li a poco sarebbe successo.

“Facciamo un bel bagnetto prima….per lavare via il cloro dalle nostre pelli” disse la Lei e cosi invitò Laura e il compagno ad andare nell’ampia sala da bagno dove una mega doccia li stava attendendo con l’acqua che gia scorreva come un segnale di sicuro divertimento.

“A Lui piace tanto essere lavato e Tu lo farai per bene” disse rivolgendosi a Lei e aiutandola a togliere il suo di accappatoio e proseguendo a togliere il proprio e quello, infine del compagno.

Laura era nuda, l’uomo anche. Lei invece indossava ancora il costume che aveva due piani più sotto. Iniziarono in due, con bagnocrema a percorrere e insaponare tutto il corpo di quell’uomo. La sua erezione si manteneva alta e fiera. Quattro mani che lo frizionavano, lo accarezzavano, lo coccolavano.

“Adesso puliscigli il cazzo e il culo cara” le disse dopo averli sciacquati col doccino “ con la bocca che viene meglio” aggiunse prendendo in mano il pene eretto dell’uomo e attendendo che Laura si inginocchiasse per eseguire. Lo fece immediatamente. La voglia di succhiarlo, di usare la sua lingua, di cominciare ad esercitare la sua bravura in quell’arte era pari alla sua di eccitazione. Lo champagne che non era abituata a bere e quegli ordini cosi precisi e diretti l’avevano messa in uno stato di forte, intensa eccitazione. Lo prese in bocca e inizio un preciso e godurioso pompino…

“No Cara” furono le parole che accompagnarono uno schiaffo diretto al seno destro…” non devi fare una fellatio, lo devi pulire. Usa la lingua, non le labbra”

Laura senti subito una scarica passare dalla tetta colpita alla figa verso il basso e dalla tetta alla testa verso l’alto. Il colpo l’aveva eccitata di più. Non se lo fece ripetere. Impugnò il cazzo eretto con la sinistra e soltanto con l’uso della lingua iniziò a percorrere tutta l’asta, le palle, la cappella. Ogni millimetro quadrato veniva leccato e accarezzato da Lei….

“Bene, brava” le parole della Donna che dopo essersi sfilata la mutandina del costume aveva iniziato a masturbarsi in modo convulso e veloce.

“Ti piace Caro come ti sta lavando questa leccacazzi?” domandò a Lui fra un sospiro masturbatorio e l’altro. La sua risposta non era tanto chiara, era più un mugolio che comunque dimostrava l’apprezzamento per quello che stava avvenendo.

A Laura bastò toccarsi con l’altra mano per fare esplodere un orgasmo che stava covando in Lei da quando era entrata in quella stanza. Rapido, intenso, piacevolissimo. I suoi orgasmi…

“Adesso il culo Cara, pulisci bene” e facendo piegare un poco in avanti il busto dell’uomo le indicò il suo ano. Laura con le mani gli divaricava i glutei e con la lingua iniziò un lavoro di rimming preciso preciso. La Donna non ebbe nulla da ridire, l’impegno e la bravura erano evidenti, come era evidente il piacere di fare quel tipo di “pulizie” da parte di Laura. Con la lingua percorse ancora i testicoli, da dietro. Poi il perineo, lentamente, più volte. Fino ad arrivare al buchetto. Li si concentrò, alternando colpi di lingua morbidi con colpi di lingua più duri, per pulire bene, sia fuori che un pochino dentro.

A questa visione fu la Donna che esplose in un orgasmo quasi animale, fatto di sospiri, parole incomprensibili e un getto di caldo nettare che assomigliava quasi ad una rapida pisciata se fatto non nel contesto in cui era. Vedere una donna squirtare non era comune per Laura. Un altro gettone che stava incamerando per il suo tesoro eccitativo.

Fu la fine del bagnetto. La donna si liberò anche del reggiseno e rimase nuda come gli altri. Chiese, ordinò a Laura di asciugare il compagno e quando finito, si dedicarono l’un l’altra ad asciugarsi reciprocamente. Quelle della Donna furono anche carezze, esplorazioni della figa e del culetto di Laura, che dal canto suo non oppose nessuna resistenza.

Tornarono nel salottino per un altro giro di champagne. L’uomo mostrava con semplicità la sua erezione che non si muoveva di un millimetro dalla posizione dell’attenti. Lui la accompagnava con lente carezze masturbatorie più per una sorte di esibizionismo e orgoglio mescolati insieme.

La Donna, come aveva fatto giù alle vasche, si avvicinò a Laura e all’orecchio le chiese “ vuoi vivere l’esperienza più incredibile che possiamo offrirti? Vuoi o non vuoi godere come non mai? Vuoi, lo vuoi?” e cosi facendo prima le pizzicò un seno e poi fece lo stesso con le labbra della figa e con il suo bottoncino che tutta l’atmosfera aveva fatto emergere..

“Si, lo voglio” fu la semplice e sincera risposta di Laura.

“Bene” la risposta di Lei accompagnata da un sorriso

“Molto bene” aggiunse Lui di rimando. Accompagnando con un sorriso di goduria queste poche parole.

“Fagli una sega da dietro” disse la Donna a Laura indicando il suo uomo, “ gli piacciono parecchio e io intanto lo preparo…..” aggiunse.

Laura obbedì, come aveva fatto da basso e come aveva fatto appena entrata in quella stanza. Da dietro prese il suo cazzo e lo masturbava, lentamente, con le due mani. Il suo viso appoggiato alle sue natiche e davanti le mani che andavano su e giu, su e giu…..

La Donna ritornò dal bagno con due semplici oggetti. Una crema e un preservativo. Indossati rapidamente i guanti in lattice ordinò a Laura di mettere il profilattico all’uomo. Laura eseguì. Uno spesso condom di colore rosso, una cinesata ricordava di aver letto da qualche parte, fu subito riempito dal cazzo duro e svettante dell’uomo. La sua Donna completò l’opera distribuendo una crema su tutta l’asta, dalla punta alla radice, di tutto il preservativo. Laura li osservava curiosa ed eccitata. Non provava neanche ad immaginare il perché e il percome di quello che stava vedendo.

“Buon viaggio Cara” le disse la Donna e cosi facendo la invitò a mettersi di fronte alla finestra con le mani appoggiate al davanzale, leggermente piegata. Una posizione tipica della monta, della monta animale o del sesso più animale.

Laura obbedì ancora, i palmi ben piantati, i piedi ben piantati. Lo sguardo si perdeva lungo la Valle. Lo spettacolo era magnifico. Fuori. Lo spettacolo sarebbe dovuto essere magnifico. Dentro. Lo aspettava.

“Buon viaggio Cara” ripete la Donna che con una mano le allargava i glutei per favorire la penetrazione da dietro del suo uomo, del cazzo del suo uomo che lentamente stava guidando dentro a Laura. Dentro alla sua figa.

Di esperienza Laura ne aveva, lunga esperienza. Ma quello che senti durante quella prima penetrazione non aveva nessun tipo di riferimento. Per Lei non aveva nessun paragone.

Sentì il cazzo farsi strada nella sua figa umida e calda e qualche millisecondo dopo ecco un’esplosione dentro di Lei. Un’esplosione è il paragone che subito le venne in mente. Un bruciore terribile- le avvolse le pareti della figa e giù fin dove il cazzo era entrato. Un bruciore che rapidissimamente si diffuse alle grandi labbra, al ventre sopra e alle cosce sotto. Era un bruciore eccitativo, non doloroso nel senso stretto del termine. Si sentiva andare a fuoco la figa. Era terribile e terribilmente piacevole nello stesso momento. Il secondo affondo fu anche peggiore ma molto più godurioso.

Un lamento di piacere e sofferenza le scappò dalla bocca. Insieme ad una bavetta di godimento.

Al secondo affondo percepiva il cazzo di quell’uomo come un palo enorme dentro di se. Le dimensioni reali erano “normali” ma quello che stava percependo Lei erano di sfondamento totale. Si sentiva, al terzo, quarto, quinto affondo, riempita tutta, riempita in modo totale. Sentiva la sua figa, le sue labbra, perfino il suo utero come se fossero diventati tre, quattro volte più grandi. E, ad ogni affondo, il piacere aumentava. Quando era dentro bruciava, ma appena fuori ne sentiva la voglia e la necessità di riaverlo dentro. Un’orgasmo la sconquassò. Una serie di orgasmi la sconquassarono. La sensibilità sembrava essere diminuita a favore di un godimento continuo. Le piaceva, lo voleva, era straordinario.

“ La crema al peperoncino fa miracoli Cara mia” le sussurrò la Donna quando si accorse dello stato di godimento in cui versava Laura. Due lacrime le scesero dagli occhi aperti dalla sorpresa di quello che stava avvenendo. Due lacrime di gioia per il piacere che la stava devastando.

“E adesso tieni un attimo il respiro” le suggerì la donna quando aprendole le chiappe guidò il cazzo dell’uomo dentro il suo culo.

Stessa cosa, istanti e poi l’esplosione di dolore e godimento si fecero strada dentro di Lei. Si sentiva riempita come non mai. Si sentiva impalata, si sentiva viva e bruciante. Sentiva di essere in uno stato mai provato prima. Godeva oramai da qualche minuto come non le era mai successo. Ad ogni affondo il piacere aumentava…il come non riusciva a capirlo. Il suo respiro accompagnava il movimento dell’uomo e le parole della Donna che si perdevano in quella giungla di piacere.

Si accorse soltanto quando la fecero inginocchiare che Lui non era più dentro. Adesso si stava masturbando libero dal preservativo e col cazzo che la puntava in viso. IL getto di sborra arrivò nel breve. Tutta in viso, sugli occhi, sui capelli e poca in bocca.

Non ci fece neanche caso. Lei si sentiva ancora pulsare la figa e il culo. Ancora di piacere, ancora di godimento senza toccarsi e senza penetrazione alcuna.

Mai successo, mai provato una cosa del genere.

Le diedero qualche minuto per riprendersi, solo quello.

Le porsero il suo accappatoio, un biglietto da visita fu messo nella tasca e soltanto con queste poche parole la congedarono da quella stanza: “ Brava Cara, hai fatto godere il mio Uomo. Brava!!”

Laura, vuota da ogni emozione se non quella orgasmica appena lungamente vissuta, prese la via delle scale per ritornare, insieme ai suoi pensieri, verso gli spogliatoi. Si sarebbe ricordata di quella stanza per molto, tanto tempo. La stanza 69 dell’albergo delle Terme.
Chapeaux! 🎩

Mi trovo nello stesso stato dell'uomo del racconto senza prendere nulla, solo leggendo! 😆

Complimenti @Grandel
 

KSbis

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Letto adesso...
Altro capitolo Laura style in tutto e per tutto.
Non mi dilungherò con le solite cose, oggi mi limito a dire che Laurent Perrier è un nome sottovalutato sia qui che nel suo paese di origine, e che invece offre prodotti di eccellenza a cifre ragionevoli.
Questa mi sembra una coppia ben assortita e decisamente interessante, chissà se in futuro le loro strade si incontreranno ancora...
 
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A pesca con Andrea



Era l’inizio dell’estate e Laura da qualche settimana si stava regolarmente allenando. L’alternanza ufficio-casa era l’ideale per programmare le uscite e mantenere costante verso l’optimum la sua forma fisica.

Tornando giustappunto da una sessione abbastanza impegnativa incrociò il giardiniere che stava uscendo dalla loro proprietà dopo aver adempiuto al suo lavoro bisettimanale di “custode del verde e del fiorito”…

Andrea era un medico in pensione da qualche tempo che per hobby si era proposto per quelle attività e che nel tempo era entrato in confidenza e si era rivelato promotore di alcune uscite “Laura Style” che si erano dimostrate interessanti e particolari.

Laura tutta sudata e ancora col fiatone per lo sprint finale si fermò a salutarlo prima che prendesse la via di casa. In pantaloncini e canotta era sempre un bel vedere e infatti, dopo averla esaminata con attenzione Andrea le disse “ Domani andiamo a pesca”.

Laura, piegata sulle ginocchia per riprendersi dallo sforzo fatto lo guardò in viso e dopo aver riflettuto sui suoi appuntamenti gli rispose che era impegnata tutto il giorno con clienti nuovi conosciuti l’inverno passato in montagna.

Andrea, senza prendersi neanche un secondo, le rispose prontamente “Non era una domanda, era soltanto per avvisarti” e sorridendo aggiunse “Passo a prenderti in tarda mattinata” e prese appunto la via di casa considerando l’argomento chiuso.

Ecco quindi che, per accontentare il giardiniere, avrebbe dovuto rivoluzionare i suoi programmi e posticipare appuntamenti. Lo avrebbe fatto, Andrea lo meritava….

Il mattino dopo, appena passate le 11.00 Andrea arrivò col suo SUV e Laura si fece trovare pronta.

Il viaggio non durò tantissimo. Il suo accompagnatore Le spiegò che sarebbero andati al Ponte della Becca dove Po e Ticino si incontrano e dove ad attenderli c’era una bella zona per rilassarsi e trascorrere le ore in libertà e piacevolezza.

Parcheggiata l’auto in uno spiazzo apposito e presi i loro zainetti, insieme presero un piccolo sentiero che secondo Andrea in 10/15 minuti li avrebbe condotti alla loro meta.

“ Scusami, ma le canne?” domandò allora Laura che ingenuamente voleva fargli notare che senza quelle la pesca non si faceva…

“ Non ti preoccupare, la nostra sarà una pesca a vista e manuale. Tranquilla” e nel mentre uno splendido sorriso che oramai Laura conosceva si stampò sul suo volto.

Effettivamente il posto non era male. Guardando il fiume, a sinistra c’era una lunga e grande spiaggia di sabbia, a destra invece, dove loro arrivarono, qualche roccia più grande e alle spalle di tutto una folta boscaglia. Sulla spiaggia si vedevano alcuni ombrelloni, non tanti, ma abbastanza lontani e non incuriosirono l’attenzione.

Disteso il telo Andrea si mise subito in posizione da “abbronzatura” lasciando ancora una volta Laura con qualche perplessità..

“E la pesca?” domandò guardandosi in giro e facendogli notare che alternative non ce ne erano.

“Dopo, rilassati e goditi la bella temperatura e la bella giornata” rispose Andrea che ne frattempo le indicava un punto li vicino.

“Non ho neanche il costume” aggiunse Laura che per l’occasione, la pesca, si era vestita con short e maglietta simil militare...oltre che con scarponcini da trekking.

“Non serve il costume” rispose asciutto Andrea stendendosi “Puoi farne a meno benissimo” aggiungendo mentre con i gesti la invitava a rilassarsi..

Il sole anche se piacevole cominciava a scaldare e a questo punto, in barba a timidezza e opportunità, Laura decise di alleggerirsi rimanendo in intimo. Non era lingerie di pizzi e di seta ma per quella giornata aveva optato per mutandine e reggiseno “da battaglia”, ma sempre di intimo si trattava…

L’atmosfera era tranquilla, i raggi del sole baciavano le loro pelli. Soltanto il rumore sordo dello scorrere dell’acqua si sentiva e null’altro.

Quando a Laura venne voglia si far pipi le venne naturale comunicarlo ad Andrea il quale le indicò di andare tranquillamente nella boscaglia li dietro a dove si trovavano loro.

Messasi in piedi, adesso l’orizzonte forniva una visione più ricca di persone che come loro si stavano godendo tintarella e atmosfere. Anche se parecchio distanti, quasi tutte sulla spiaggia, Laura notò diversi individui praticare naturismo. Nulla di strano, ma la cosa poteva non essere un caso conoscendo Andrea e le sue voglie oltre che sue passioni. E poi c’era la pesca…

Comunque, vista la vescica che le stava per esplodere si diresse verso il gruppo di alberi poco distante per espletare quanto. Ecco che appena entrata nella boscaglia si accorse subito che la stessa era “animata” da parecchi individui che, chi direttamente posando lo sguardo su di lei e chi in modo meno evidente, di fatto la stavano tutti osservando. Trovato un piccolo spiazzo, calate le mutandine e accovacciata si liberò del peso che portava, con piacere e leggerezza.

Proprio da quella posizione allora le era più evidente la situazione in cui si trovava. Almeno tre, quattro uomini la stavano guardando e che un paio aveva iniziato anche il movimento masturbatorio..

Un sorriso si apri allora nella testa di Laura. Tolse lentamente le mutandine dapprima calate e con fare ingenuo finse di guardarsi attorno senza scorgere nulla di particolare. La scena pareva surreale. Lei nuda che indossava soltanto un reggiseno e quattro uomini a pochi metri che si segavano verso la sua direzione…

Era forse questa la pesca a cui Andrea la voleva partecipe? Era Lei caduta nella sua rete e adesso esposta come una preda e come si fa tradizionalmente in queste occasioni?

Lo avrebbe appurato, lo avrebbe visto da li a pochi minuti.

Un brivido le percorse la schiena, un brivido le percorse la fica. Era eccitante, molto eccitante. Era eccitata. Molto eccitata.

Percorse cosi il sentiero di ritorno verso la spiaggia. Col seguito di guardoni appresso.

Arrivata trovò Andrea che si era messo in libertà. Si era liberato di short e di mutande ( se le indossava) ed ora era tutto nudo come tanti su quella spiaggia.

Laura a questo punto decise di liberarsi anche lei del poco che ancora indossava a si ridistese sul suo telo non prima di aver scambiato uno sguardo “acceso” col suo pescatore accompagnatore.

“Tutto bene” le chiese Lui “ hai visto che bella giornata e vedrai che buona pesca….” Aggiunse.

Gli uomini che aveva incontrato nella boscaglia uscirono alla luce anche loro e, dopo rapidi cenni d’intesa con Andrea, le si posizionarono attorno a pochi, pochissimi metri. Due erano già in versione nudista, gli altri lo divennero in breve tempo.

Laura si ritrovò cosi circondata da cinque persone e insieme formavano una piccola comunità di naturisti dediti al piacere del relax.

Di rilassante c’era in realtà poco. Laura eccitata per quanto successo nel boschetto non poteva non viaggiare con la fantasia sui cazzi di quegli uomini che al par suo erano tutti visibilmente eccitati.

Pose lo sguardo allora su Andrea. Lo posero anche i quattro. Lui con il movimento del viso verso il basso e un sorriso appena accennato diede il suo consenso…

Gli uomini le si avvicinarono. Laura in ginocchio iniziò a dispensare carezze e baci ai loro quattro cazzi che già rigidi non aspettavano che questo. La scena si svolse molto rapidamente. Il primo le si avvicinò puntandole il membro alla bocca e lei lo accolse dapprima con lentezza e subito dopo con voracità. Un secondo le dischiuse le gambe e prima con la mano e poi con la bocca si dedicò alla sua fica grondante.

Un primo improvviso orgasmo la colse. Spesso le accadeva. Anche ora. Due colpi di lingua e l’elettricità prodotta dal suo corpo la stava travolgendo. Gli altri due furono presi in consegna dalle sue mani che con voracità simile a quella della bocca iniziarono a masturbarli. Anche qui, prima piano poi sempre più forte e velocemente.

Quello che le aveva causato il primo orgasmo adesso si stava segando di fronte a Lei mentre con la mano cercava ancora la sua umida vagina.

Le risposte che il suo corpo mandava venivano catturate dai quattro che provavano ad alternarsi nei ruoli ma che Laura cercava di gestire. Il primo a venire fu quello in piedi che stava sbocchinando.

Un rantolo e scaricò la sua voglia appena uscito dalla sua bocca. Li sulla sabbia.

Quello accovacciato di fronte allora prese il suo posto. Laura continuò con lui quello che Lui aveva iniziato con Lei. Lo portò all’orgasmo che scaricò tutto sul suo seno.

Anche il più giovane che teneva in mano non resistette a lungo. Venne insieme a quello a cui stava facendo il pompino. Nella sua mano, all’improvviso.

Laura impegnata a soddisfare le voglie dei quattro lanciava ad Andrea sguardi di interesse e di sfida.

La sua risposta era la stessa. Interesse e sfida. Interesse dimostrato dalla sua erezione che lentamente si coccolava in una lenta e goduriosa sega. Sfida invece per capire se Laura poteva gestire questa situazione…

Il quarto, il più vecchio e col cazzo più duro e grande, non perse tempo.

Appena Laura ritornò con l’attenzione su di Lui le portò alla bocca il suo pene e costringendola con le mani dietro la testa la obbligò ad un deepthroat da lacrimazione.

Laura in preda ad una voglia che sentiva montare sempre più forte , mentre andava ripetutamente sul movimento della fellatio gli mise un dito in culo per aumentarne l’eccittazione.

Ci aveva visto giusto. Le venne in bocca con una serie di schizzi abbondanti e imprevedibili.

L’inaspettata sborrata la colse impreparata. Buona parte del liquido le scivolo fuori ad aggiugersi a quello degli altri sul suo corpo.

Laura ancora in preda al ritmo respiratorio inflitto da quel dare piacere si stava lentamente riprendendo.

Andrea si alzò in piedi mostrando la sua erezione e continuando ad alimentarla con il movimento della mano guuardò Laura negli occhi e Lei capi subito.

Si mise a pecorina. Si mise a pecorina li su quel telo. Si mise a pecorina li sul quel telo su quella spiaggia.

Si sputò in mano e usò la saliva per lubrificarsi.

Andrea le entro nel culo come un coltello caldo nel burro. Il primo colpo le causò il secondo orgasmo. Il sentirsi riempire con quella forza, con quella durezza, con quella voglia la elettrizzarono. Il suo corpo era tutto sensibile. Sentiva il cazzo entrare e uscire. Sentiva riempirsi e poi no. Sentiva le sue palle che le sbattevano contro, le sue mani che appoggiate alla schiena si puntellavano per incularla di più.

Lei piantata con le ginocchia e le mani sulla sabbia sentiva un uomo che pareva un Dio dominare il suo culo, il suo corpo, tutta se stessa. Godeva, godeva come poche volte sotto i colpi di Andrea e sotto gli sguardi degli altri.

Andrea era resistente. Lo sapeva. E lo voleva cosi. Il terzo, quello più intenso arrivò ancora dopo pochi minuti. Le era bastato toccarsi velocemente il bottoncino che sentiva enorme e sensibilissimo oltre che umidissimo per salire nell’olimpo del piacere.

L’orgasmo la colse dappertutto. Nelle gambe, nelle orecchie, nei piedi. Sentiva il suo corpo tremare, quasi far parte di un’altra dimensione. Le scappò un gridolino, più di uno, tanti.

Si sentiva come poche volte era stata. Una Troia che aveva raggiunto il massimo del piacere. Troieaggiare per il godimento. Proprio e non solo…

Andrea stava per venire anche lui. Un paio e forse più di colpi molto più energici lo dimostrarono.

Usci velocemente dal suo culo e dirigendo il cazzo verso il suo viso con un solo colpo di mano le sborrò tutta la sua eccitazione sul viso. Scaricò il piacere fisico del sesso e il piacere mentale della dominazione del maschio sulla Donna.

Restarono qualche minuto in silenzio, quasi esausti e comunque soddisfatti.

Laura ancora accasciata a terra senti i cinque uomini avvicinarsi. Andrea ancora li e gli altri quattro. Sentì prima Andrea. Caldo e col suo odore. Poi gli altri. Si stavano scaricando su di Lei…e questo non era meno piacevole del sesso vero e proprio di prima. Sentiva tutta la loro urina addosso. La stavano bagnando, segnando….La mano si mosse verso la fica….si stava eccitando ancora….aveva ancora voglia…..e ancora la sua voglia fu soddisfatta. Venne. Subito. Rapidamente ma cosi intensamente da trattenere respiro e pensieri.

Adesso si, adesso si che era stanca.

Andrea la accompagnò al fiume per un rapido lavaggio con l’acqua corrente. Senza dire una parola.

Sempre in silenzio recuperarono le loro cose e indossarono i loro vestiti.

La pesca era terminata. Chissà se meritava di essere ricordata o meno….
 

Durello81

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Era l’inizio dell’estate e Laura da qualche settimana si stava regolarmente allenando. L’alternanza ufficio-casa era l’ideale per programmare le uscite e mantenere costante verso l’optimum la sua forma fisica.

Tornando giustappunto da una sessione abbastanza impegnativa incrociò il giardiniere che stava uscendo dalla loro proprietà dopo aver adempiuto al suo lavoro bisettimanale di “custode del verde e del fiorito”…

Andrea era un medico in pensione da qualche tempo che per hobby si era proposto per quelle attività e che nel tempo era entrato in confidenza e si era rivelato promotore di alcune uscite “Laura Style” che si erano dimostrate interessanti e particolari.

Laura tutta sudata e ancora col fiatone per lo sprint finale si fermò a salutarlo prima che prendesse la via di casa. In pantaloncini e canotta era sempre un bel vedere e infatti, dopo averla esaminata con attenzione Andrea le disse “ Domani andiamo a pesca”.

Laura, piegata sulle ginocchia per riprendersi dallo sforzo fatto lo guardò in viso e dopo aver riflettuto sui suoi appuntamenti gli rispose che era impegnata tutto il giorno con clienti nuovi conosciuti l’inverno passato in montagna.

Andrea, senza prendersi neanche un secondo, le rispose prontamente “Non era una domanda, era soltanto per avvisarti” e sorridendo aggiunse “Passo a prenderti in tarda mattinata” e prese appunto la via di casa considerando l’argomento chiuso.

Ecco quindi che, per accontentare il giardiniere, avrebbe dovuto rivoluzionare i suoi programmi e posticipare appuntamenti. Lo avrebbe fatto, Andrea lo meritava….

Il mattino dopo, appena passate le 11.00 Andrea arrivò col suo SUV e Laura si fece trovare pronta.

Il viaggio non durò tantissimo. Il suo accompagnatore Le spiegò che sarebbero andati al Ponte della Becca dove Po e Ticino si incontrano e dove ad attenderli c’era una bella zona per rilassarsi e trascorrere le ore in libertà e piacevolezza.

Parcheggiata l’auto in uno spiazzo apposito e presi i loro zainetti, insieme presero un piccolo sentiero che secondo Andrea in 10/15 minuti li avrebbe condotti alla loro meta.

“ Scusami, ma le canne?” domandò allora Laura che ingenuamente voleva fargli notare che senza quelle la pesca non si faceva…

“ Non ti preoccupare, la nostra sarà una pesca a vista e manuale. Tranquilla” e nel mentre uno splendido sorriso che oramai Laura conosceva si stampò sul suo volto.

Effettivamente il posto non era male. Guardando il fiume, a sinistra c’era una lunga e grande spiaggia di sabbia, a destra invece, dove loro arrivarono, qualche roccia più grande e alle spalle di tutto una folta boscaglia. Sulla spiaggia si vedevano alcuni ombrelloni, non tanti, ma abbastanza lontani e non incuriosirono l’attenzione.

Disteso il telo Andrea si mise subito in posizione da “abbronzatura” lasciando ancora una volta Laura con qualche perplessità..

“E la pesca?” domandò guardandosi in giro e facendogli notare che alternative non ce ne erano.

“Dopo, rilassati e goditi la bella temperatura e la bella giornata” rispose Andrea che ne frattempo le indicava un punto li vicino.

“Non ho neanche il costume” aggiunse Laura che per l’occasione, la pesca, si era vestita con short e maglietta simil militare...oltre che con scarponcini da trekking.

“Non serve il costume” rispose asciutto Andrea stendendosi “Puoi farne a meno benissimo” aggiungendo mentre con i gesti la invitava a rilassarsi..

Il sole anche se piacevole cominciava a scaldare e a questo punto, in barba a timidezza e opportunità, Laura decise di alleggerirsi rimanendo in intimo. Non era lingerie di pizzi e di seta ma per quella giornata aveva optato per mutandine e reggiseno “da battaglia”, ma sempre di intimo si trattava…

L’atmosfera era tranquilla, i raggi del sole baciavano le loro pelli. Soltanto il rumore sordo dello scorrere dell’acqua si sentiva e null’altro.

Quando a Laura venne voglia si far pipi le venne naturale comunicarlo ad Andrea il quale le indicò di andare tranquillamente nella boscaglia li dietro a dove si trovavano loro.

Messasi in piedi, adesso l’orizzonte forniva una visione più ricca di persone che come loro si stavano godendo tintarella e atmosfere. Anche se parecchio distanti, quasi tutte sulla spiaggia, Laura notò diversi individui praticare naturismo. Nulla di strano, ma la cosa poteva non essere un caso conoscendo Andrea e le sue voglie oltre che sue passioni. E poi c’era la pesca…

Comunque, vista la vescica che le stava per esplodere si diresse verso il gruppo di alberi poco distante per espletare quanto. Ecco che appena entrata nella boscaglia si accorse subito che la stessa era “animata” da parecchi individui che, chi direttamente posando lo sguardo su di lei e chi in modo meno evidente, di fatto la stavano tutti osservando. Trovato un piccolo spiazzo, calate le mutandine e accovacciata si liberò del peso che portava, con piacere e leggerezza.

Proprio da quella posizione allora le era più evidente la situazione in cui si trovava. Almeno tre, quattro uomini la stavano guardando e che un paio aveva iniziato anche il movimento masturbatorio..

Un sorriso si apri allora nella testa di Laura. Tolse lentamente le mutandine dapprima calate e con fare ingenuo finse di guardarsi attorno senza scorgere nulla di particolare. La scena pareva surreale. Lei nuda che indossava soltanto un reggiseno e quattro uomini a pochi metri che si segavano verso la sua direzione…

Era forse questa la pesca a cui Andrea la voleva partecipe? Era Lei caduta nella sua rete e adesso esposta come una preda e come si fa tradizionalmente in queste occasioni?

Lo avrebbe appurato, lo avrebbe visto da li a pochi minuti.

Un brivido le percorse la schiena, un brivido le percorse la fica. Era eccitante, molto eccitante. Era eccitata. Molto eccitata.

Percorse cosi il sentiero di ritorno verso la spiaggia. Col seguito di guardoni appresso.

Arrivata trovò Andrea che si era messo in libertà. Si era liberato di short e di mutande ( se le indossava) ed ora era tutto nudo come tanti su quella spiaggia.

Laura a questo punto decise di liberarsi anche lei del poco che ancora indossava a si ridistese sul suo telo non prima di aver scambiato uno sguardo “acceso” col suo pescatore accompagnatore.

“Tutto bene” le chiese Lui “ hai visto che bella giornata e vedrai che buona pesca….” Aggiunse.

Gli uomini che aveva incontrato nella boscaglia uscirono alla luce anche loro e, dopo rapidi cenni d’intesa con Andrea, le si posizionarono attorno a pochi, pochissimi metri. Due erano già in versione nudista, gli altri lo divennero in breve tempo.

Laura si ritrovò cosi circondata da cinque persone e insieme formavano una piccola comunità di naturisti dediti al piacere del relax.

Di rilassante c’era in realtà poco. Laura eccitata per quanto successo nel boschetto non poteva non viaggiare con la fantasia sui cazzi di quegli uomini che al par suo erano tutti visibilmente eccitati.

Pose lo sguardo allora su Andrea. Lo posero anche i quattro. Lui con il movimento del viso verso il basso e un sorriso appena accennato diede il suo consenso…

Gli uomini le si avvicinarono. Laura in ginocchio iniziò a dispensare carezze e baci ai loro quattro cazzi che già rigidi non aspettavano che questo. La scena si svolse molto rapidamente. Il primo le si avvicinò puntandole il membro alla bocca e lei lo accolse dapprima con lentezza e subito dopo con voracità. Un secondo le dischiuse le gambe e prima con la mano e poi con la bocca si dedicò alla sua fica grondante.

Un primo improvviso orgasmo la colse. Spesso le accadeva. Anche ora. Due colpi di lingua e l’elettricità prodotta dal suo corpo la stava travolgendo. Gli altri due furono presi in consegna dalle sue mani che con voracità simile a quella della bocca iniziarono a masturbarli. Anche qui, prima piano poi sempre più forte e velocemente.

Quello che le aveva causato il primo orgasmo adesso si stava segando di fronte a Lei mentre con la mano cercava ancora la sua umida vagina.

Le risposte che il suo corpo mandava venivano catturate dai quattro che provavano ad alternarsi nei ruoli ma che Laura cercava di gestire. Il primo a venire fu quello in piedi che stava sbocchinando.

Un rantolo e scaricò la sua voglia appena uscito dalla sua bocca. Li sulla sabbia.

Quello accovacciato di fronte allora prese il suo posto. Laura continuò con lui quello che Lui aveva iniziato con Lei. Lo portò all’orgasmo che scaricò tutto sul suo seno.

Anche il più giovane che teneva in mano non resistette a lungo. Venne insieme a quello a cui stava facendo il pompino. Nella sua mano, all’improvviso.

Laura impegnata a soddisfare le voglie dei quattro lanciava ad Andrea sguardi di interesse e di sfida.

La sua risposta era la stessa. Interesse e sfida. Interesse dimostrato dalla sua erezione che lentamente si coccolava in una lenta e goduriosa sega. Sfida invece per capire se Laura poteva gestire questa situazione…

Il quarto, il più vecchio e col cazzo più duro e grande, non perse tempo.

Appena Laura ritornò con l’attenzione su di Lui le portò alla bocca il suo pene e costringendola con le mani dietro la testa la obbligò ad un deepthroat da lacrimazione.

Laura in preda ad una voglia che sentiva montare sempre più forte , mentre andava ripetutamente sul movimento della fellatio gli mise un dito in culo per aumentarne l’eccittazione.

Ci aveva visto giusto. Le venne in bocca con una serie di schizzi abbondanti e imprevedibili.

L’inaspettata sborrata la colse impreparata. Buona parte del liquido le scivolo fuori ad aggiugersi a quello degli altri sul suo corpo.

Laura ancora in preda al ritmo respiratorio inflitto da quel dare piacere si stava lentamente riprendendo.

Andrea si alzò in piedi mostrando la sua erezione e continuando ad alimentarla con il movimento della mano guuardò Laura negli occhi e Lei capi subito.

Si mise a pecorina. Si mise a pecorina li su quel telo. Si mise a pecorina li sul quel telo su quella spiaggia.

Si sputò in mano e usò la saliva per lubrificarsi.

Andrea le entro nel culo come un coltello caldo nel burro. Il primo colpo le causò il secondo orgasmo. Il sentirsi riempire con quella forza, con quella durezza, con quella voglia la elettrizzarono. Il suo corpo era tutto sensibile. Sentiva il cazzo entrare e uscire. Sentiva riempirsi e poi no. Sentiva le sue palle che le sbattevano contro, le sue mani che appoggiate alla schiena si puntellavano per incularla di più.

Lei piantata con le ginocchia e le mani sulla sabbia sentiva un uomo che pareva un Dio dominare il suo culo, il suo corpo, tutta se stessa. Godeva, godeva come poche volte sotto i colpi di Andrea e sotto gli sguardi degli altri.

Andrea era resistente. Lo sapeva. E lo voleva cosi. Il terzo, quello più intenso arrivò ancora dopo pochi minuti. Le era bastato toccarsi velocemente il bottoncino che sentiva enorme e sensibilissimo oltre che umidissimo per salire nell’olimpo del piacere.

L’orgasmo la colse dappertutto. Nelle gambe, nelle orecchie, nei piedi. Sentiva il suo corpo tremare, quasi far parte di un’altra dimensione. Le scappò un gridolino, più di uno, tanti.

Si sentiva come poche volte era stata. Una Troia che aveva raggiunto il massimo del piacere. Troieaggiare per il godimento. Proprio e non solo…

Andrea stava per venire anche lui. Un paio e forse più di colpi molto più energici lo dimostrarono.

Usci velocemente dal suo culo e dirigendo il cazzo verso il suo viso con un solo colpo di mano le sborrò tutta la sua eccitazione sul viso. Scaricò il piacere fisico del sesso e il piacere mentale della dominazione del maschio sulla Donna.

Restarono qualche minuto in silenzio, quasi esausti e comunque soddisfatti.

Laura ancora accasciata a terra senti i cinque uomini avvicinarsi. Andrea ancora li e gli altri quattro. Sentì prima Andrea. Caldo e col suo odore. Poi gli altri. Si stavano scaricando su di Lei…e questo non era meno piacevole del sesso vero e proprio di prima. Sentiva tutta la loro urina addosso. La stavano bagnando, segnando….La mano si mosse verso la fica….si stava eccitando ancora….aveva ancora voglia…..e ancora la sua voglia fu soddisfatta. Venne. Subito. Rapidamente ma cosi intensamente da trattenere respiro e pensieri.

Adesso si, adesso si che era stanca.

Andrea la accompagnò al fiume per un rapido lavaggio con l’acqua corrente. Senza dire una parola.

Sempre in silenzio recuperarono le loro cose e indossarono i loro vestiti.

La pesca era terminata. Chissà se meritava di essere ricordata o meno….
Ogni ritorno di Laura, ogni capitolo ed ogni sua comparsa sono davvero un capolavoro!

Bel lavoro @Grandel e grazie di continuare a deliziarci con i romanzi della nostra eroina
 

KSbis

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Altro capitolo cucito su misura addosso a Laura, che non ha un gran rapporto con il mare ma che ha una frequentazione consolidata di laghi, fiumi e torrenti.
Al solito è proprio lei, gli atteggiamenti sono i suoi in tutto e riconosco che avere questo Andrea come vicino di casa offre molti vantaggi.
In ogni caso con il cambio di stagione immagino che ci saranno altre escursioni...
 

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