Racconto di fantasia TRIBUTI a Laura di Ks421

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Grande Grandel!!!
Perdona il gioco di parole, ma realmente sei un Grande. Mi hai tenuto incollato davanti al monitor con una fame di lettura che solo pochi hanno saputo scatenare in me.
I racconti avvincenti, estremamente ricchi di particolari e sapientemente descritti hanno creato una connessione tra mente e occhi come un videoproiettore su di un telo, hai avuto la capacità di farmi "vedere" ciò che leggevo. Mi hai fatto eccitare, emozionare e desiderare Laura.
Credo che qualsiasi altra parola sia totalmente inutile.
Complimenti! :love:
 
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Grande Grandel!!!
Perdona il gioco di parole, ma realmente sei un Grande. Mi hai tenuto incollato davanti al monitor con una fame di lettura che solo pochi hanno saputo scatenare in me.
I racconti avvincenti, estremamente ricchi di particolari e sapientemente descritti hanno creato una connessione tra mente e occhi come un videoproiettore su di un telo, hai avuto la capacità di farmi "vedere" ciò che leggevo. Mi hai fatto eccitare, emozionare e desiderare Laura.
Credo che qualsiasi altra parola sia totalmente inutile.
Complimenti! :love:
Grazie a Te per la pazienza e la costanza. Leggere tutto d’un fiato queste pagine non è semplice e l’averlo fatto, oltre alle parole scritte, è il complimento più sincero...e apprezzato.
Grazie
 
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IL GOLF CLUB



Laura conosceva Andrea perchè in passato si erano incrociati in diverse occasioni, sia per motivi lavorativi che nell’ambito delle gare. Andrea era il presidente e direttore del Golf Club della città e proprio in quella location erano state organizzate un paio di esposizioni e aste che avevano permesso la reciproca conoscenza. Andrea era figlio e rampollo di una dinastia di industriali che per scelta aveva deciso di dedicare soltanto una mezza giornata agli affari di famiglia e l’altra mezza invece alla filantropica conduzione del Club. Andrea era anche un dotatissimo atleta dedito al running. Sulla quarantina, anche qui per scelta mai associato a nessun gruppo e anche dopo i suoi continui e innumerevoli successi sempre da amatoriale e non professionista si presentava alle competizioni. E proprio durante alcune competizioni si erano incrociate le strade con Laura.

Fu comunque sorpresa quando ascoltò il suo messaggio in segreteria dove veniva invitata alla presentazione del nuovo percorso dedicato alla corsa che il Club aveva creato: “Golf Trail Ring” era il nome e prometteva di essere una novità assoluta per la zona.

Laura più per curiosità che altro decise di presenziare alla semplice cerimonia organizzata per i soci, per qualche autorità e per la stampa locale. Il progetto era stato curato da Andrea in persona, si trattava di un percorso di circa tre chilometri e mezzo con un dislivello positivo di 300 m che si snodava intorno alla collina e ai campi di gara di proprietà del Club. Una sorte di campo di allenamento per la disciplina Trail ma di fatto in città, ben illuminato e messo a disposizione della collettività…non soltanto agli associati.

In breve Andrea spiegò tutto questo, prima in conferenza e poi personalmente anche a Laura.

“ Mi piacerebbe lo provassi come sentiero” le disse, di fatto invitandola…”…e poi in aggiunta avresti a disposizione la struttura del Golf Club, spogliatoio e centro benessere inclusi…” aggiunse. “ Tieni conto poi, per i tuoi orari che la zona wellness chiude alle 19.00 ma che fino alle 22.00 non vengono per il servizio di cleaning e che quindi di fatto è fruibile”

Era un invito ma di fatto fu quasi una iscrizione gratuita alla struttura. Le consegnò una Tessera Rossa con la quale, in qualità di sua ospite, avrebbe avuto accesso alla zona benessere e agli spogliatoi annessi senza per forza passare dagli ambienti più esclusivi.

Concordarono subito per una prova sul campo per una sera della settimana seguente.

Laura, dopo una giornata intensa di noiose pratiche da risolvere con Ginevra, si presentò puntuale verso le sette di sera e anche volenterosa di provare il circuito.

Andrea di fece trovare anche lui puntuale e insieme partirono per l’allenamento. Il sentiero era un susseguirsi di salitine e discese che mettevano a dura prova chi lo percorreva. Era divertente però, divertente e salutare. Un bel allenamento pensò fin da subito Laura.

Corsero insieme per i primi due giri, per conoscere il percorso e per chiacchierare amabilmente. All’inizio del terzo giro Andrea le disse che voleva accelerare un pochino di più e che, se non era un problema, l’avrebbe attesa poi in sauna per un momento di relax post allenamento. Laura gli fece un cenno di intesa e lo vide partire davvero in quarta, cambiando decisamente marcia. Ulteriore dimostrazione che, al di la di tutto, si trovava al cospetto di un atleta di livello assoluto.

Terminò col suo di ritmo la seduta e seguendo il suo consiglio, dopo una capatina in bagno, lo raggiunse in sauna come d’accordo.

Entrando lo trovò disteso ad occhi chiusi sulla panca di legno che si godeva l’atmosfera e altrettanto fece lei.

“Bene, ben arrivata” furono le sue parole” rilassati che è sempre bello rilassarsi dopo lo sforzo” e cosi pose lo sguardo su di lei che si stava accomodando…

Sguardo che da tranquillo fu subito illuminato, quasi da una intuizione, idea, stimolo…

“Lo sai che hai appena violato il regolamento?” le chiese con tono interrogativo ma nello stesso tempo deciso..” è vietato entrare con indumenti addosso e sempre secondo regolamento potresti essere punita”….

Laura, che indossava mutandine e reggiseno sportivo si trovava di fronte ad Andrea che, mettendosi a sedere mise in evidenza il fatto che lui era completamente nudo al di sotto dell’asciugamano….

“Fallo” fu la sua risposta immediata, quasi scherzosa….

“Dovrei sculacciarti”….aggiunse Andrea quasi ridendo….

“Fallo” ripetè allora Laura vedendo in un attimo cambiare l’espressione del suo amico….Amico che allora, rimesso in piedi, fece un passo nella sua direzione e con naturalezza le diede una pacca sul sedere….

Laura non si scompose, anzi. Forse la sorpresa di quanto stava avvenendo fu più di Andrea che la sua. Ecco quindi che un secondo e più deciso colpo le fu applicato sempre alla stessa natica. E qui, guardandosi negli occhi a Laura sfuggi un volontario e lievissimo gemito….

Fu però il segnale. Per Andrea fu il segnale. La avvicinò a se e senza dubbio alcuno nella voce, indicando le sue mutandine le disse “Toglile!!”

Laura obbedì, Come obbedì quando lui le ordinò ancora di mettersi distesa sopra le sue gambe e col culo tutto nudo iniziò a colpirla alternando prima una chiappa e poi l’altra.

Più la pelle si arrossava e più a Laura sfuggivano ancora timidi gemiti e più questi contribuivano a far aumentare la forza applicata. Laura sentiva sotto di lei il suo cazzo indurirsi e ad ogni colpo che infliggeva diventare sempre più teso. Le partì così all’improvviso un orgasmo, frutto dell’azione delle sue mani sul suo culo e frutto delle fantasie che la sua mente stava creando. Lui se ne accorse e fermando questa sinfonia di violente carezze le disse soltanto “Lo sapevo…”

Laura sospirando per le scariche appena generate dal suo corpo si trovava tutta bagnata e liberata persino da una certa curiosità che aleggiava in Lei a riguardo di Andrea. Ancora piegata sopra lui fece per alzarsi ma con la forza fu costretta ancora in quella posizione…Il caldo e l’umidità le facevano perdere il fiato, la pressione della sua mano sulla sua schiena anche e l’altra mano che adesso esplorava il suo culo e più in basso la sua fica invece la “trattenevano” con piacere alla volontà del Direttore….

“Devo fare la pipi” disse cercando di liberarsi e usando le braccia per farlo…

“Vai, vai” le rispose Andrea….”ti aspetto qui e ricordati del regolamento….” aggiunse giocando con la sua erezione ben in vista…

Laura corse in bagno per liberarsi del peso alla sua vescica e per riprendere il fiato respirando aria fresca. Quella che era iniziata come una sera di allenamento si stava trasformando in una sera ricca di sorprese…

Ritornò appena finito ancora in sauna ma come spesso accade i regolamenti sono fatti per essere interpretati… Entrando incontrò lo sguardo di Andrea e del suo cazzo che ancora duro l’attendevano…

“Allora lo fai apposta” furono le parole dell’uomo…”Ti avevo avvertita delle regole da seguire…” facendo cenno adesso al reggiseno che ancora indossava…”meriti una punizione ancora più grande perché lo sapevi….” E cosi dicendo le prese le braccia dietro la schiena e uscendo dalla camera la condusse alle docce….

Le strappò il top, la posizionò sotto il getto e apri l’acqua…quella fredda, quella gelida, quella che dopo il caldo della sauna era insopportabile…

Laura stette li, immobile. Andrea Davanti a Lei, distante dal getto in piedi pure lui a osteggiare la sua erezione con una attività masturbatoria lenta e goduriosa.

La pelle dapprima rossa per il calore divenne rossa per il freddo e poi quasi bluastra. La pelle d’oca diffusa e i capezzoli eretti segno sia di eccitazione che di dolore per il livello termico…

Le si avvicinò e senza dire una parola le schiaffeggiò con forza la tetta destra con la mano sinistra e la sinistra con una manata proveniente dalla destra.

Il dolore dell’impatto fece cedere leggermente le gambe a Laura che obbediente rimaneva al suo posto.

Andrea le prese allora un braccio per piegarglielo dietro la schiena e messosi al suo fianco iniziò a colpirla con fendenti mirati ai capezzoli e ancora alle chiappe. L’effetto dell’acqua fredda fu subito sostituito dal calore dell’impatto delle manate e sempre come effetto il calore si diffuse alla sua fica….

“Toccati” le ordinò allora Andrea e cosi dicendo accompagnava schiaffi al seno con il proseguo della sega iniziata ancora in sauna. Laura venne in pochi minuti, li in piedi, sotto i suoi colpi e sotto la visione della sua masturbazione. Venne con un gemito trattenuto ma riconosciuto, un gemito che fu la scintilla per la sua di venuta…

Le sborrò sui piedi, accanto a lei sui piedi. Andrea venne senza troppi segnali di un orgasmo in corso. “Prendi” disse e le iaculò addosso….

Aprì poi una doccia calda per se e, apparentemente, come nulla fosse successo, indicò a Laura anche l’idromassaggio e la stanza del sale.

Finito velocemente prese la via dello spogliatoio lasciando Laura sola con i suoi pensieri sotto alla doccia. Unici compagni, inaspettati quella sera, leggeri lividi sul culo e sulle tette e soprattutto la voglia di quelle mani, quelle mani ancora sul suo corpo….

Ma avrebbe dovuto studiare la cosa….adesso che anche lei, nella sua testa pensò “Lo sapevo!!!”….
 

Durello81

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Laura conosceva Andrea perchè in passato si erano incrociati in diverse occasioni, sia per motivi lavorativi che nell’ambito delle gare. Andrea era il presidente e direttore del Golf Club della città e proprio in quella location erano state organizzate un paio di esposizioni e aste che avevano permesso la reciproca conoscenza. Andrea era figlio e rampollo di una dinastia di industriali che per scelta aveva deciso di dedicare soltanto una mezza giornata agli affari di famiglia e l’altra mezza invece alla filantropica conduzione del Club. Andrea era anche un dotatissimo atleta dedito al running. Sulla quarantina, anche qui per scelta mai associato a nessun gruppo e anche dopo i suoi continui e innumerevoli successi sempre da amatoriale e non professionista si presentava alle competizioni. E proprio durante alcune competizioni si erano incrociate le strade con Laura.

Fu comunque sorpresa quando ascoltò il suo messaggio in segreteria dove veniva invitata alla presentazione del nuovo percorso dedicato alla corsa che il Club aveva creato: “Golf Trail Ring” era il nome e prometteva di essere una novità assoluta per la zona.

Laura più per curiosità che altro decise di presenziare alla semplice cerimonia organizzata per i soci, per qualche autorità e per la stampa locale. Il progetto era stato curato da Andrea in persona, si trattava di un percorso di circa tre chilometri e mezzo con un dislivello positivo di 300 m che si snodava intorno alla collina e ai campi di gara di proprietà del Club. Una sorte di campo di allenamento per la disciplina Trail ma di fatto in città, ben illuminato e messo a disposizione della collettività…non soltanto agli associati.

In breve Andrea spiegò tutto questo, prima in conferenza e poi personalmente anche a Laura.

“ Mi piacerebbe lo provassi come sentiero” le disse, di fatto invitandola…”…e poi in aggiunta avresti a disposizione la struttura del Golf Club, spogliatoio e centro benessere inclusi…” aggiunse. “ Tieni conto poi, per i tuoi orari che la zona wellness chiude alle 19.00 ma che fino alle 22.00 non vengono per il servizio di cleaning e che quindi di fatto è fruibile”

Era un invito ma di fatto fu quasi una iscrizione gratuita alla struttura. Le consegnò una Tessera Rossa con la quale, in qualità di sua ospite, avrebbe avuto accesso alla zona benessere e agli spogliatoi annessi senza per forza passare dagli ambienti più esclusivi.

Concordarono subito per una prova sul campo per una sera della settimana seguente.

Laura, dopo una giornata intensa di noiose pratiche da risolvere con Ginevra, si presentò puntuale verso le sette di sera e anche volenterosa di provare il circuito.

Andrea di fece trovare anche lui puntuale e insieme partirono per l’allenamento. Il sentiero era un susseguirsi di salitine e discese che mettevano a dura prova chi lo percorreva. Era divertente però, divertente e salutare. Un bel allenamento pensò fin da subito Laura.

Corsero insieme per i primi due giri, per conoscere il percorso e per chiacchierare amabilmente. All’inizio del terzo giro Andrea le disse che voleva accelerare un pochino di più e che, se non era un problema, l’avrebbe attesa poi in sauna per un momento di relax post allenamento. Laura gli fece un cenno di intesa e lo vide partire davvero in quarta, cambiando decisamente marcia. Ulteriore dimostrazione che, al di la di tutto, si trovava al cospetto di un atleta di livello assoluto.

Terminò col suo di ritmo la seduta e seguendo il suo consiglio, dopo una capatina in bagno, lo raggiunse in sauna come d’accordo.

Entrando lo trovò disteso ad occhi chiusi sulla panca di legno che si godeva l’atmosfera e altrettanto fece lei.

“Bene, ben arrivata” furono le sue parole” rilassati che è sempre bello rilassarsi dopo lo sforzo” e cosi pose lo sguardo su di lei che si stava accomodando…

Sguardo che da tranquillo fu subito illuminato, quasi da una intuizione, idea, stimolo…

“Lo sai che hai appena violato il regolamento?” le chiese con tono interrogativo ma nello stesso tempo deciso..” è vietato entrare con indumenti addosso e sempre secondo regolamento potresti essere punita”….

Laura, che indossava mutandine e reggiseno sportivo si trovava di fronte ad Andrea che, mettendosi a sedere mise in evidenza il fatto che lui era completamente nudo al di sotto dell’asciugamano….

“Fallo” fu la sua risposta immediata, quasi scherzosa….

“Dovrei sculacciarti”….aggiunse Andrea quasi ridendo….

“Fallo” ripetè allora Laura vedendo in un attimo cambiare l’espressione del suo amico….Amico che allora, rimesso in piedi, fece un passo nella sua direzione e con naturalezza le diede una pacca sul sedere….

Laura non si scompose, anzi. Forse la sorpresa di quanto stava avvenendo fu più di Andrea che la sua. Ecco quindi che un secondo e più deciso colpo le fu applicato sempre alla stessa natica. E qui, guardandosi negli occhi a Laura sfuggi un volontario e lievissimo gemito….

Fu però il segnale. Per Andrea fu il segnale. La avvicinò a se e senza dubbio alcuno nella voce, indicando le sue mutandine le disse “Toglile!!”

Laura obbedì, Come obbedì quando lui le ordinò ancora di mettersi distesa sopra le sue gambe e col culo tutto nudo iniziò a colpirla alternando prima una chiappa e poi l’altra.

Più la pelle si arrossava e più a Laura sfuggivano ancora timidi gemiti e più questi contribuivano a far aumentare la forza applicata. Laura sentiva sotto di lei il suo cazzo indurirsi e ad ogni colpo che infliggeva diventare sempre più teso. Le partì così all’improvviso un orgasmo, frutto dell’azione delle sue mani sul suo culo e frutto delle fantasie che la sua mente stava creando. Lui se ne accorse e fermando questa sinfonia di violente carezze le disse soltanto “Lo sapevo…”

Laura sospirando per le scariche appena generate dal suo corpo si trovava tutta bagnata e liberata persino da una certa curiosità che aleggiava in Lei a riguardo di Andrea. Ancora piegata sopra lui fece per alzarsi ma con la forza fu costretta ancora in quella posizione…Il caldo e l’umidità le facevano perdere il fiato, la pressione della sua mano sulla sua schiena anche e l’altra mano che adesso esplorava il suo culo e più in basso la sua fica invece la “trattenevano” con piacere alla volontà del Direttore….

“Devo fare la pipi” disse cercando di liberarsi e usando le braccia per farlo…

“Vai, vai” le rispose Andrea….”ti aspetto qui e ricordati del regolamento….” aggiunse giocando con la sua erezione ben in vista…

Laura corse in bagno per liberarsi del peso alla sua vescica e per riprendere il fiato respirando aria fresca. Quella che era iniziata come una sera di allenamento si stava trasformando in una sera ricca di sorprese…

Ritornò appena finito ancora in sauna ma come spesso accade i regolamenti sono fatti per essere interpretati… Entrando incontrò lo sguardo di Andrea e del suo cazzo che ancora duro l’attendevano…

“Allora lo fai apposta” furono le parole dell’uomo…”Ti avevo avvertita delle regole da seguire…” facendo cenno adesso al reggiseno che ancora indossava…”meriti una punizione ancora più grande perché lo sapevi….” E cosi dicendo le prese le braccia dietro la schiena e uscendo dalla camera la condusse alle docce….

Le strappò il top, la posizionò sotto il getto e apri l’acqua…quella fredda, quella gelida, quella che dopo il caldo della sauna era insopportabile…

Laura stette li, immobile. Andrea Davanti a Lei, distante dal getto in piedi pure lui a osteggiare la sua erezione con una attività masturbatoria lenta e goduriosa.

La pelle dapprima rossa per il calore divenne rossa per il freddo e poi quasi bluastra. La pelle d’oca diffusa e i capezzoli eretti segno sia di eccitazione che di dolore per il livello termico…

Le si avvicinò e senza dire una parola le schiaffeggiò con forza la tetta destra con la mano sinistra e la sinistra con una manata proveniente dalla destra.

Il dolore dell’impatto fece cedere leggermente le gambe a Laura che obbediente rimaneva al suo posto.

Andrea le prese allora un braccio per piegarglielo dietro la schiena e messosi al suo fianco iniziò a colpirla con fendenti mirati ai capezzoli e ancora alle chiappe. L’effetto dell’acqua fredda fu subito sostituito dal calore dell’impatto delle manate e sempre come effetto il calore si diffuse alla sua fica….

“Toccati” le ordinò allora Andrea e cosi dicendo accompagnava schiaffi al seno con il proseguo della sega iniziata ancora in sauna. Laura venne in pochi minuti, li in piedi, sotto i suoi colpi e sotto la visione della sua masturbazione. Venne con un gemito trattenuto ma riconosciuto, un gemito che fu la scintilla per la sua di venuta…

Le sborrò sui piedi, accanto a lei sui piedi. Andrea venne senza troppi segnali di un orgasmo in corso. “Prendi” disse e le iaculò addosso….

Aprì poi una doccia calda per se e, apparentemente, come nulla fosse successo, indicò a Laura anche l’idromassaggio e la stanza del sale.

Finito velocemente prese la via dello spogliatoio lasciando Laura sola con i suoi pensieri sotto alla doccia. Unici compagni, inaspettati quella sera, leggeri lividi sul culo e sulle tette e soprattutto la voglia di quelle mani, quelle mani ancora sul suo corpo….

Ma avrebbe dovuto studiare la cosa….adesso che anche lei, nella sua testa pensò “Lo sapevo!!!”….
@Grandel i complimenti sono sprecati ormai, ogni volta che leggo un tuo racconto mi sembra di avere Laura di fronte... e poterlr fare davvero quello che descrivi!
Poi purtroppo è solo frutto dell'immaginazione
 
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@Grandel i complimenti sono sprecati ormai, ogni volta che leggo un tuo racconto mi sembra di avere Laura di fronte... e poterlr fare davvero quello che descrivi!
Poi purtroppo è solo frutto dell'immaginazione
Grazie, frutto dell’immaginazione...e forse del desiderio....
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Hai fatto centro ancora una volta...!!
Ti stai candidando apertamente come biografo ufficiale...
Grazie,..per un ruolo così prestigioso andrebbe approfondita la conoscenza....
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Attendevo il tuo commento, infatti...
@Grandel, confessa: tu Laura l'hai conosciuta bene... :unsure:
Grazie, l’unica cosa che posso confessare è che Laura è diventata una fonte (infinita) di voglie di conoscerla...quello si...
 
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(Di Me e di Te) al Club



Da qualche settimana Laura si stava allenando al “Golf Trail Ring”, un circuito quasi urbano immerso nel verde. Probabilmente più per praticità che altro, anche se il fatto di aver conosciuto meglio Andrea, direttore e presidente del Club e l’avere accesso riservato ed esclusivo di alcuni comodi spazi non erano stimoli secondari.

Fu proprio Andrea che, al solito, con un messaggio in segreteria la invitava a condividere un allenamento per quella sera….bello tosto aggiunse anche…se Lei se la sentiva.

Certo, Laura voleva capirci meglio, capire meglio il suo ruolo dopo quanto accaduto qualche tempo prima in occasione della sua scoperta della struttura e del carattere di Andrea stesso.

Arrivata appena dopo le sette, la prima sorpresa nello spogliatoio. Dentro al suo armadietto trovò un pacchettino anonimo con una lettera firmata da Andrea. Poche righe: prova ad indossarlo….vediamo come ti sta e poi lo proviamo insieme durante i giri…fammi sapere”….

Il pacchettino, molto piccolo, conteneva un ovetto vibrante di color viola. Nient’altro.

Sorpresa si, fa fino ad un certo punto, certamente Laura era anche curiosa. Di quel tipo di toys ne aveva sentito parlare e provato uno simile soltanto in un’altra occasione, Questo era più piccolo e facilmente intuibile il suo uso e il suo posizionamento. Rimaneva da capire anche la sua comodità. Correre non è camminare e non è rimanere rilassati in qualche camera da letto…

Quella che sembrava una singolare sfida fu accolta e posizionato il piccolo oggetto dove doveva essere posizionato ecco che Laura iniziò il suo allenamento, primo giro del parco.

A circa metà percorso, in prossimità di una breve ma rapida salita ecco che il giocattolo prese vita. Una piccola vibrazione iniziale fu seguita da una più intensa e prolungata…

La cosa destabilizzò un momento il suo ritmo, sia per l’improvvisa accensione e sia per la particolare vibrazione che si riverberava sulle pareti della sua vagina.

Andrea comparve appena dietro di Lei e salutandola con un cenno di mano e un sorriso provò a spiegarle il giochetto che li vedeva coinvolti: “ l’ho attivato io poco fa e da quel che vedo funziona bene…” accennando con lo sguardo verso il pube di Laura. “ è regolato sul mio battito cardiaco, più è basso e più la vibrazione sarà intensa…” aggiunse con un sorriso davvero aperto…” decidi tu quindi quanto vuoi farlo ballare o decido io….visto che corriamo insieme….”

Cosi dicendo Andrea iniziò un allungo aumentando il ritmo ed effettivamente la vibrazione dell’ovetto rallentò fino ad interrompersi. “ è regolato basso, non preoccuparti. Nulla di stancante e impossibile” aggiunse il Direttore.

In realtà le vibrazioni, anche se lievi o nulle non davano troppo fastidio a Laura, anche se già si sentiva tutta bagnata per l’inizio, l’accensione del gioco, ed era proprio quella situazione a metterla più in difficoltà nella corsa. Il sentirsi umida era un pensiero prepotente e non secondario visto anche qualche brivido di piacere…e forse più che doveva “sopportare”….

Quella fu si una sera dura, cinque giri a buon, buonissimo ritmo e durante il defaticamento l’ovetto riprese a farsi sentire. Dapprima piano e poi sempre più insistentemente. Il basso ritmo, come avvisato da Andrea, stava mettendo in movimento la vibrazione. Laura era eccitata, la cosa dentro di Lei stava facendo il suo lavoro e lo faceva egregiamente. Un orgasmo, non potentissimo, la colpì quasi all’improvviso costringendola a piegarsi sulle ginocchia e a fermarsi un attimo con un gemito come accompagnamento…

“ Vedo che la corsa ti fa bene” disse sarcastico Andrea, avvicinandosi a Lei e premendole un capezzolo visibilmente turgido con due dita e tirandole la coda dei capelli con l’altra….

“Fa bene anche a Te” rispose prontamente Laura accennando alla vistosa erezione che si vedeva nei pantaloncini del suo compagno…che rispose di rimando “Non quanto il post allenamento….”….

Rientrarono al Club nell’area riservata, quella wellness con Laura che sentiva la vibrazione ancora attiva dentro di se.

“Togli tutto” le fu ordinato da Andrea appena arrivati nello spogliatoio e lui per primo lo fece.

Nudo, con la sua erezione ben pronta le si avvicinò e prendendola per i capelli, ben saldamente per la coda dietro la testa disse “ Fammi vedere bene quanto ti sei divertita questa sera…” e cosi iniziò con un colpo alla tetta, diretto, improvviso, secco. Una carezza lo seguì, ma un altro, ancora improvviso appena dopo le fu inferto.

Laura stava godendo per il gioco, sia quello piccolino dentro di se e sia quello che Andrea stava impersonando. I gemiti che le sfuggivano ne erano testimoni.

“Vediamo come sei messa cagnetta mia” le parole di Andrea che con la mano si stava facendo largo nella fica di Laura alla ricerca del giocattolo che da qualche secondo aveva smesso di vibrare…”bella bagnata come una cagna in calore…bene, direi che ti è piaciuto “ e cosi dicendo riuscì a sfilare l’ovetto da dentro di Lei….

Andrea sembrava un’altra persona. Li dentro, con Laura a fianco tutta nuda si trasformava e dall’elegante e cortese direttore di un Club prestigioso diventava un animale voglioso e primitivo…

Si portò il toys al naso per sentirne l’odore. Il giocattolo era bello luccicante, lubrificato, bagnato dagli umori prodotti da Laura.

“Annusa…” porgendolo a Laura, “ di cosa sa?” le domandò…

“Sa di me…” rispose lei sempre costretta dalla sua presa ai capelli….

“No, sa di fica…” di rimando Andrea….”assaggia e vedrai che sa di fica” e cosi lo avvicinò alla sua bocca costringendola a leccare quel piccolo oggetto….

Andrea aveva il cazzo durissimo, leggermente lucido dal precum che l’eccitazione gli stava producendo…

“leccamelo..” le ordinò costringendola ad abbassarsi verso il suo membro…

Laura inizio un lento pompino. Il cazzo di Andrea era turgido, teso verso l’alto…sembrava quasi scoppiare. Caldo e piacevole stava anche pensando….quando, dirandola ancora per i capelli la cui presa non aveva mai mollato le chiese piegandosi alla sua altezza: “ di cosa sa ?”…stessa domanda di prima…”sa di Te” rispose Laura stando al gioco….”No, sa di cazzo!!” ancora di rimando Andrea, “ di cazzo che avrai…cagnetta…”.

Cosi dicendo la piegò sul divanetto al centro dello spogliatoio e sempre costringendola per i capelli, messa a pecorina, affondo dentro di lei…Prima piano, un paio di affondi lenti e poi subito veloce, molto veloce e fino in fondo.

Laura venne, al terzo , quarto colpo venne. Il rumore dei due corpi che si incontravano, il rumore della figa bagnata percorsa dal cazzo duro, la posizione di sottomissione e il suo membro non la fecero resistere. Urlo, fu un orgasmo da urlo. Un urlo liberatorio per far uscire tutta la sua eccitazione…Andrea rallentò il suo movimento ma non si fermò…nonostante Laura ne avesse bisogno…ma non rallentò, rimase dentro di lei, avanti e indietro…

All’improvviso le si staccò e riportandosi davanti le ordinò di prenderlo in bocca e dopo la stessa domanda: “di cosa sa?”….ossessivo nel porla “ sa di cazzo…” Laura rispose……”No…..” e cosi ritorno alle sue spalle e senza gentilezza alcuna riprese a scoparla con più foga di prima. Una decina, ventina di colpi con una forza e decisione incredibili. Laura era un lago, bagnata all’inverosimile ed eccitata come poche volte ultimamente lo era stata.

Si staccò ancora da Lei e riproposto il suo cazzo nella sua bocca rifece per la terza volta la solita domanda: “ sa di te…” rispose in un momento di respiro Laura…” No, sa di fica, la tua” disse Andrea spingendo fin che poteva il suo membro nella bocca aperta….

La posizionò allora sulla schiena, senza chiederle nulla. Laura era alla sua mercè, era un caldo oggetto che lui stava adoperando. Portatosi le sue gambe alle spalle la penetrò con la solita fretta e violenza. Colpi ben assestati che arrivavano fino in fondo. Con una mano le teneva il collo e scaricava tutta la sua voglia concentrandola nella sua fica. Tre- quattro colpi ancora più decisi rivelarono il suo di orgasmo. Anche lui al momento di venirle dentro urlò versi primitivi ma il calore della sborra che le stava scaricando dentro alimentarono anche il suo, il terzo, orgasmo di Laura. Le bastò accarezzarsi alla belle e meglio, quasi solo toccarsi il clitoride che venne anche Lei…tremando come lui soltanto qualche istante prima aveva fatto….

Con ancora il cazzo duro, senza un attimo di tregua, neanche per godere del piacere appena esploso, le riavvicinò ancora il cazzo alla bocca invitandola a prenderlo e, maniacalmente richiese “ di cosa sa…adesso?”. Laura spiazzata….ma non troppo…rispose “ di cazzo e di fica….di te e di me…”…..

Andrea con un sorriso soddisfatto le si avvicinò in modo da essere viso a viso e guardandola negli occhi e sempre tenendola per i capelli disse “ vedo che cominci a capire….cagnetta” e prima di lasciarla concluse il dopo corsa con uno schiaffo ancora al seno e con uno sputo in faccia a Laura.

Come la volta precedente si ritirò senza una parola verso il suo spogliatoio lasciandola sola e pensante, e un poco stanca, su quel divanetto.

Laura per qualche minuto rimase li, a fissare il nulla se non vedere il film dell’ultima ora dentro di se….

Due cose la fecero tornare al mondo reale: l’ovetto viola li per terra che per qualche secondo riprese a vibrare e il fatto che, se anche ben camuffate, c’erano delle microcamere distribuite in quell’ambiente…….
 

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Da qualche settimana Laura si stava allenando al “Golf Trail Ring”, un circuito quasi urbano immerso nel verde. Probabilmente più per praticità che altro, anche se il fatto di aver conosciuto meglio Andrea, direttore e presidente del Club e l’avere accesso riservato ed esclusivo di alcuni comodi spazi non erano stimoli secondari.

Fu proprio Andrea che, al solito, con un messaggio in segreteria la invitava a condividere un allenamento per quella sera….bello tosto aggiunse anche…se Lei se la sentiva.

Certo, Laura voleva capirci meglio, capire meglio il suo ruolo dopo quanto accaduto qualche tempo prima in occasione della sua scoperta della struttura e del carattere di Andrea stesso.

Arrivata appena dopo le sette, la prima sorpresa nello spogliatoio. Dentro al suo armadietto trovò un pacchettino anonimo con una lettera firmata da Andrea. Poche righe: prova ad indossarlo….vediamo come ti sta e poi lo proviamo insieme durante i giri…fammi sapere”….

Il pacchettino, molto piccolo, conteneva un ovetto vibrante di color viola. Nient’altro.

Sorpresa si, fa fino ad un certo punto, certamente Laura era anche curiosa. Di quel tipo di toys ne aveva sentito parlare e provato uno simile soltanto in un’altra occasione, Questo era più piccolo e facilmente intuibile il suo uso e il suo posizionamento. Rimaneva da capire anche la sua comodità. Correre non è camminare e non è rimanere rilassati in qualche camera da letto…

Quella che sembrava una singolare sfida fu accolta e posizionato il piccolo oggetto dove doveva essere posizionato ecco che Laura iniziò il suo allenamento, primo giro del parco.

A circa metà percorso, in prossimità di una breve ma rapida salita ecco che il giocattolo prese vita. Una piccola vibrazione iniziale fu seguita da una più intensa e prolungata…

La cosa destabilizzò un momento il suo ritmo, sia per l’improvvisa accensione e sia per la particolare vibrazione che si riverberava sulle pareti della sua vagina.

Andrea comparve appena dietro di Lei e salutandola con un cenno di mano e un sorriso provò a spiegarle il giochetto che li vedeva coinvolti: “ l’ho attivato io poco fa e da quel che vedo funziona bene…” accennando con lo sguardo verso il pube di Laura. “ è regolato sul mio battito cardiaco, più è basso e più la vibrazione sarà intensa…” aggiunse con un sorriso davvero aperto…” decidi tu quindi quanto vuoi farlo ballare o decido io….visto che corriamo insieme….”

Cosi dicendo Andrea iniziò un allungo aumentando il ritmo ed effettivamente la vibrazione dell’ovetto rallentò fino ad interrompersi. “ è regolato basso, non preoccuparti. Nulla di stancante e impossibile” aggiunse il Direttore.

In realtà le vibrazioni, anche se lievi o nulle non davano troppo fastidio a Laura, anche se già si sentiva tutta bagnata per l’inizio, l’accensione del gioco, ed era proprio quella situazione a metterla più in difficoltà nella corsa. Il sentirsi umida era un pensiero prepotente e non secondario visto anche qualche brivido di piacere…e forse più che doveva “sopportare”….

Quella fu si una sera dura, cinque giri a buon, buonissimo ritmo e durante il defaticamento l’ovetto riprese a farsi sentire. Dapprima piano e poi sempre più insistentemente. Il basso ritmo, come avvisato da Andrea, stava mettendo in movimento la vibrazione. Laura era eccitata, la cosa dentro di Lei stava facendo il suo lavoro e lo faceva egregiamente. Un orgasmo, non potentissimo, la colpì quasi all’improvviso costringendola a piegarsi sulle ginocchia e a fermarsi un attimo con un gemito come accompagnamento…

“ Vedo che la corsa ti fa bene” disse sarcastico Andrea, avvicinandosi a Lei e premendole un capezzolo visibilmente turgido con due dita e tirandole la coda dei capelli con l’altra….

“Fa bene anche a Te” rispose prontamente Laura accennando alla vistosa erezione che si vedeva nei pantaloncini del suo compagno…che rispose di rimando “Non quanto il post allenamento….”….

Rientrarono al Club nell’area riservata, quella wellness con Laura che sentiva la vibrazione ancora attiva dentro di se.

“Togli tutto” le fu ordinato da Andrea appena arrivati nello spogliatoio e lui per primo lo fece.

Nudo, con la sua erezione ben pronta le si avvicinò e prendendola per i capelli, ben saldamente per la coda dietro la testa disse “ Fammi vedere bene quanto ti sei divertita questa sera…” e cosi iniziò con un colpo alla tetta, diretto, improvviso, secco. Una carezza lo seguì, ma un altro, ancora improvviso appena dopo le fu inferto.

Laura stava godendo per il gioco, sia quello piccolino dentro di se e sia quello che Andrea stava impersonando. I gemiti che le sfuggivano ne erano testimoni.

“Vediamo come sei messa cagnetta mia” le parole di Andrea che con la mano si stava facendo largo nella fica di Laura alla ricerca del giocattolo che da qualche secondo aveva smesso di vibrare…”bella bagnata come una cagna in calore…bene, direi che ti è piaciuto “ e cosi dicendo riuscì a sfilare l’ovetto da dentro di Lei….

Andrea sembrava un’altra persona. Li dentro, con Laura a fianco tutta nuda si trasformava e dall’elegante e cortese direttore di un Club prestigioso diventava un animale voglioso e primitivo…

Si portò il toys al naso per sentirne l’odore. Il giocattolo era bello luccicante, lubrificato, bagnato dagli umori prodotti da Laura.

“Annusa…” porgendolo a Laura, “ di cosa sa?” le domandò…

“Sa di me…” rispose lei sempre costretta dalla sua presa ai capelli….

“No, sa di fica…” di rimando Andrea….”assaggia e vedrai che sa di fica” e cosi lo avvicinò alla sua bocca costringendola a leccare quel piccolo oggetto….

Andrea aveva il cazzo durissimo, leggermente lucido dal precum che l’eccitazione gli stava producendo…

“leccamelo..” le ordinò costringendola ad abbassarsi verso il suo membro…

Laura inizio un lento pompino. Il cazzo di Andrea era turgido, teso verso l’alto…sembrava quasi scoppiare. Caldo e piacevole stava anche pensando….quando, dirandola ancora per i capelli la cui presa non aveva mai mollato le chiese piegandosi alla sua altezza: “ di cosa sa ?”…stessa domanda di prima…”sa di Te” rispose Laura stando al gioco….”No, sa di cazzo!!” ancora di rimando Andrea, “ di cazzo che avrai…cagnetta…”.

Cosi dicendo la piegò sul divanetto al centro dello spogliatoio e sempre costringendola per i capelli, messa a pecorina, affondo dentro di lei…Prima piano, un paio di affondi lenti e poi subito veloce, molto veloce e fino in fondo.

Laura venne, al terzo , quarto colpo venne. Il rumore dei due corpi che si incontravano, il rumore della figa bagnata percorsa dal cazzo duro, la posizione di sottomissione e il suo membro non la fecero resistere. Urlo, fu un orgasmo da urlo. Un urlo liberatorio per far uscire tutta la sua eccitazione…Andrea rallentò il suo movimento ma non si fermò…nonostante Laura ne avesse bisogno…ma non rallentò, rimase dentro di lei, avanti e indietro…

All’improvviso le si staccò e riportandosi davanti le ordinò di prenderlo in bocca e dopo la stessa domanda: “di cosa sa?”….ossessivo nel porla “ sa di cazzo…” Laura rispose……”No…..” e cosi ritorno alle sue spalle e senza gentilezza alcuna riprese a scoparla con più foga di prima. Una decina, ventina di colpi con una forza e decisione incredibili. Laura era un lago, bagnata all’inverosimile ed eccitata come poche volte ultimamente lo era stata.

Si staccò ancora da Lei e riproposto il suo cazzo nella sua bocca rifece per la terza volta la solita domanda: “ sa di te…” rispose in un momento di respiro Laura…” No, sa di fica, la tua” disse Andrea spingendo fin che poteva il suo membro nella bocca aperta….

La posizionò allora sulla schiena, senza chiederle nulla. Laura era alla sua mercè, era un caldo oggetto che lui stava adoperando. Portatosi le sue gambe alle spalle la penetrò con la solita fretta e violenza. Colpi ben assestati che arrivavano fino in fondo. Con una mano le teneva il collo e scaricava tutta la sua voglia concentrandola nella sua fica. Tre- quattro colpi ancora più decisi rivelarono il suo di orgasmo. Anche lui al momento di venirle dentro urlò versi primitivi ma il calore della sborra che le stava scaricando dentro alimentarono anche il suo, il terzo, orgasmo di Laura. Le bastò accarezzarsi alla belle e meglio, quasi solo toccarsi il clitoride che venne anche Lei…tremando come lui soltanto qualche istante prima aveva fatto….

Con ancora il cazzo duro, senza un attimo di tregua, neanche per godere del piacere appena esploso, le riavvicinò ancora il cazzo alla bocca invitandola a prenderlo e, maniacalmente richiese “ di cosa sa…adesso?”. Laura spiazzata….ma non troppo…rispose “ di cazzo e di fica….di te e di me…”…..

Andrea con un sorriso soddisfatto le si avvicinò in modo da essere viso a viso e guardandola negli occhi e sempre tenendola per i capelli disse “ vedo che cominci a capire….cagnetta” e prima di lasciarla concluse il dopo corsa con uno schiaffo ancora al seno e con uno sputo in faccia a Laura.

Come la volta precedente si ritirò senza una parola verso il suo spogliatoio lasciandola sola e pensante, e un poco stanca, su quel divanetto.

Laura per qualche minuto rimase li, a fissare il nulla se non vedere il film dell’ultima ora dentro di se….

Due cose la fecero tornare al mondo reale: l’ovetto viola li per terra che per qualche secondo riprese a vibrare e il fatto che, se anche ben camuffate, c’erano delle microcamere distribuite in quell’ambiente…….
👏🏻👏🏻
 

Durello81

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Laura nello spogliatoio...
Grazie @KSbis per aver riproposto una foto di Laura.. mancava da molto ma grazie ai racconti di @Grandel è come se fosse sempre stata qui tra noi realmente.
Vederla materializzarsi, dopo tanti scritti, ti posso dire che un senso di intrigo ed eccitazione mi arriva alla testa, al corpo e nel mio subconscio ... e questo perchè si sposa con quanto raccontato finora ed i miei occhi la vedono così ma in carne ed ossa questa volta.
 

KSbis

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Grazie @KSbis per aver riproposto una foto di Laura.. mancava da molto ma grazie ai racconti di @Grandel è come se fosse sempre stata qui tra noi realmente.
Vederla materializzarsi, dopo tanti scritti, ti posso dire che un senso di intrigo ed eccitazione mi arriva alla testa, al corpo e nel mio subconscio ... e questo perchè si sposa con quanto raccontato finora ed i miei occhi la vedono così ma in carne ed ossa questa volta.

È la foto giusta al posto giusto...
 
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LA CAGNA DEL CLUB



Le ultime settimane al Golf Club avevano dato da pensare a Laura. Andrea, il direttore, non si era più fatto sentire e neanche lo aveva incontrato durante i suoi costanti allenamenti. Tra l’altro non riusciva a farsi passare dalla mente quel particolare che aveva scoperto e che ritrovava ad ogni ingresso: piccole telecamere disseminate in quegli ambienti, dagli spogliatoi alla sauna, dalle docce all’idromassaggio…stanza del sale e toilette compresi. Ne aveva parlato anche con KS il quale, da buon suggeritore, l’aveva invitata a chiedere spiegazioni e non a pensarci senza far nulla…

L’occasione arrivò all’improvviso. Un messaggio di Andrea, come al solito, la invitava ad un allenamento di gruppo per l’indomani sera. Stesso orario e stesse modalità di sempre.

Occasione che Laura prese al volo e nell’accettare l’invito, come risposta, chiese se potevano vedersi un quarto d’ora prima perché aveva la necessità di parlargli…Ok la controrisposta e l’argomento fu chiuso…

Al suo arrivo Laura trovò Andrea ad attenderlo come concordato, e senza girarci attorno come suo solito arrivò al nocciolo della questione: “ ci sono troppe telecamere qui dentro…non so se sono tutte attive…e non so se sono tutte lecite…visto che nessun cartello le indica…”…tutto d’un fiato con lo sguardo dritto negli occhi del direttore.

Direttore che non si scompose affatto e tranquillo rispose “ sono per la sicurezza…la mia sicurezza, la tua sicurezza…la sicurezza del Club”….e guardandosi attorno, come registrandone la posizione per verificarne l’esatta posizione, aggiunse “ qui dentro si fanno giochi che è bene preservarne e conservarne ricordi per tutelare tutti quanti giocano….di giorno, di sera….soli o in compagnia…”.

“Sono giochi che di fatto non esistono…come non esiste nessun video che quelle telecamere registrano….” E diventando quasi aggressivo aggiunse perentorio “ se nessun gioco avviene nessun video di conseguenza…..non ti devi preoccupare di nulla…se il Club sarà al sicuro lo saranno tutti i suoi ospiti e tutte le sue ospiti…tutte”.

Poi, tornando col sorriso sulle labbra e prendendole gentilmente un braccio con la mano la invitò a prepararsi per l’allenamento….

“ Oggi è una brutta serata di pioggia….pensavamo di allenarci qui dentro….” le disse, “ci sono tre miei amici che ti aspettano e son sicuro che li farai felici….“ aggiunse…

Poi, cambiando ancora tono le ordinò: “indossa questo…solo questo, e vieni di la nella sala relax….” E cosi, prima di lasciarla sola, buttò per terra un collare di pelle nera con una sorte di guinzaglio pendente…..

Laura rimase senza parole e senza pensieri….sapeva però cosa doveva fare e obbediente lo fece…,

Si spogliò e rimasta tutta nuda agganciò il collare e decisa prese la via della stanza dei giochi….

L’attendevano tutti e quattro, tutti e quattro già nudi e al suo ingresso smisero di parlare…

“Ecco la nostra cagnetta, la nostra cagna per la verità…” furono le parole di Andrea, “la cagna del Club…come vi avevo detto”- e cosi facendo si rivolgeva agli altri tre che incuriositi e con lo sguardo già eccitato posero l’attenzione su Laura e sul suo nudo corpo. Erano tre uomini non giovani, sulla cinquantina d’anni, due in buona forma, uno alto e uno basso, e il terzo un pochino meno. Di sicuro non erano podisti se non amatoriali nel senso più ludico del termine, ma probabilmente, anzi sicuramente, non erano mai venuti al Club con l’intenzione di allenarsi alla corsa…

“ vi ho parlato di questa nuova cagnetta, docile docile e devo dire che è sempre in calore…” aggiunse Andrea come se stesse presentando della merce a potenziali compratori…” e stasera vediamo se mantiene le promesse e le abilità che mi ha gia dimostrato….”. Tirando la corda che le legava il collo fece inginocchiare Laura e subito i quattro uomini le furono attorno….Due avevano i cazzi turgidi, il direttore e quello in carne non ancora…

Fu fatta sollevare in piedi e subito le mani dei tre nuovi giocatori le furono addosso per accarezzare e tastare quel corpo nudo…A Laura qualche brivido per la piega che stava prendendo la serata venne, ma furono brividi di piacere. L’essere li al centro la stava eccitando, l’immaginare cosa stesse per succedere anche e fu uno dei tre che se ne accorse subito infilandole un dito in fica e trovandola sorprendentemente umida..

“è già bagnata la cagna….” disse allora portandosi il dito al naso per assaporare il dolce profumo di femmina “ dobbiamo allora fare in fretta per marchiarla….

Prese cosi il laccio dalle mani di Andrea e tirando Laura senza troppa gentilezza la condusse fino alle docce…” inginocchiati..” il suo ordine…e appena eseguito lo segui con uno sputo invitando gli altri a fare altrettanto…

“segnamo il territorio…” aggiunse un secondo e puntando il suo cazzo barzotto verso il corpo di Laura iniziò a pisciarle addosso….Gli altri fecero altrettanto….tre cazzi che la stavano lavando col la loro urina e un quarto, Andrea, che la stava guardando e che iniziava a segarsi per lo spettacolo offerto…

Anche Laura si stava eccitando e la sua mano trovando rifugio nella fica calda e umida la fece esplodere nel primo orgasmo di quella serata…..

Se ne accorsero e la cosa eccitò anche loro e come una molla impazzita i loro cazzi passarono dal pisciare ad essere masturbati direttamente e a venire addosso Laura in veramente pochi secondi… Un susseguirsi di orgasmi, femminile e maschile nel giro di qualche minuto se non in uno solo….

Solo Andrea non partecipò a quel momento…restando a guardare e continuando a segarsi….

Una piccola doccia manovrata dal ‘grasso’ lavò via i residui organici dal corpo di Laura e senza neanche darle la possibilità di asciugarsi fu riportata nella sala adiacente….

“Questa cagna mi ha messo una voglia terribile addosso…” disse quello alto “e quando un animale è in calore ecco che la sua femmina lo deve sentire questo calore” e cosi si posizionò a pecorina sul divanetto ordinando a Laura di leccarlo, di leccargli il culo…

Laura cosi fece e subito di fianco si posarono anche gli altri due in attesa del loro turno, in attesa della lingua e della sua bocca su di loro.

“lecca cagna, lecca….” incitava Andrea e nel mentre le schiaffeggiava i glutei…”lecca bene, fargli sentire la tua bocca, la tua lingua, come sai fare, sai fare bene…” e giù altri schiaffi che se da un lato le facevano esprimere qualche gemito di dolore…nel suo intimo erano stimoli di eccitazione…

Laura a turno si occupava dei tre inginocchiati davanti e Andrea dietro a dirigere e a correggerla se qualcosa non andava come lui voleva che andasse. Dirigeva i cambi, le schiacciava il viso dentro alle chiappe dei tre, la percuoteva sulla pelle che stava assumendo una colorazione rosso viva tendente al viola…

Una mano sulla fica per verificare quanto fosse bagnata fu il la per dare inizio alla scopata…alla scopate in verità. Fu il ‘basso’ che nel mentre Laura leccava il culo e le palle al ‘grasso’ da dietro le entrò direttamente in culo. Andrea le apri le chiappe e indicando con un cenno al suo buco permise all’uomo di violarlo…

Laura al secondo colpo venne, venne per la seconda volta perché l’eccitazione della situazione la stava devastando. Lo voleva quel cazzo, lo voleva proprio li e lo voleva fin da subito.

Adesso fu quello ‘alto’ che indovinando quel suo orgasmo le prese i capezzoli per strizzarli con pizzicotti davvero malefici…. E godeva nel farlo e godeva anche Laura nel sentirselo fare…

Il ‘grasso’ non durò a lungo e in poco tempo le venne nel culo…senza chiedere e senza avvisare. Due, tre colpi più in profondità e più violenti degli altri furono il segnale e poi il calore esplodere nel suo sfintere…

Usci da quel corpo ma il suo posto fu preso subito dal ‘basso’ che dimostrò subito di avere un discreto attrezzo….sia per dimensioni e sia soprattutto per il modo in cui la stava inculando. Le fece alzare più in alto possibile il bacino e con colpi secchi entrava e usciva…

Laura sentiva il suo buco bruciare dal calore della monta e dalla forza della monta stessa. Quello ‘alto’ da sotto infieriva sul seno e sul viso di Laura . Schiaffi ad ogni seno erano in sintonia con i colpi dell’inculata. Quando il cazzo entrava lo schiaffo sulla tetta era la conseguenza. E poi le sputava in viso e la invitava, come cagna, a prendere quello che loro come maschi le stavano regalando.

All’improvviso, mentre il ‘basso’ era prossimo al suo di orgasmo ecco che le entrò in bocca con il suo di cazzo. Quasi a soffocarla davanti mentre quello dietro urlando le stava sborrando la sua voglia e la sua animalità nel culo….

Lacrime di sofferenza le stavano colando sul viso, per lo sforzo di tenere a bada quella furia animale rappresentata da quel gruppo e per ascoltare tutte le sensazioni che il suo corpo stava assorbendo in termini di godimento e piacere.

Anche quello ‘alto’ non durò a lungo: la stava scopando in bocca e quando Laura gli mise un dito in culo ecco che venne quasi immediatamente…..quasi soffocandola e facendole venire alcuni conati di conseguenza…

Andrea era stato prevalentemente spettatore. Qualche colpo ben assestato alle chiappe, un paio alle tette…ma di fatto spettatore segante. Fino a quel punto…

Adesso, con i tre animali soddisfatti nella loro eccitazione, penzolanti con i loro cazzi provati dallo sforzo copulatorio, adesso fu Andrea, il direttore che voleva prendersi il suo spazio.

Ordinò ai tre di sistemare Laura sulla schiena e con le gambe ben aperte, tenute ben aperte dal ‘grasso’ e dal ‘basso’ le si piazzò in mezzo e con la mano le diede una brutale esplorazione….

“la cagna vuole il mio cazzo…”esclamò, non come domanda ma come affermazione…

“dimmi che lo vuoi, chiedimi di scoparti…..” le ordinò invece perentorio…

La voglia c’era. Il fatto di essere li in mezzo ai quattro, di essere alla loro mercè, di essere stata e di essere ancora a loro disposizione le fece esprimere soltanto un semplice desiderio…”Scopami, fottimi, fammi quello che vuoi…..”

A quelle parole Andrea si irrigidì ancora di più e, con uno schiaffo secco alla fica di Laura prima e con la penetrazione dopo fece proprio quello che Laura gli aveva chiesto…

Due le tenevano le gambe, il terzo le teneva ferma la testa tenendole ben saldi i capelli e Andrea la stava scopando con furia e violenza animale. Alternava il movimento di entrare e uscire con schiaffi ripetuti sul viso e sul seno. Quando non la schiaffeggiava le prendeva i seni e i capezzoli per stringere, le sputava in bocca e intanto spingeva, spingeva fin dove poteva arrivare dentro di lei…

E riceveva in cambio gemiti di dolore e di piacere. Il corpo di Laura reagiva con estremo piacere a quello che gli veniva inferto. Laura venne con due orgasmi consegutivi che pulsavano uno nella fica e l’altro nella sua testa. Si bagnava come non mai e ad ogni colpo il piacere che sembrava cogliere saliva sempre di più.

Andrea accelerò i movimenti. Adesso spingeva rapidamente, come fa un animale quando nel poco tempo dell’amplesso scarica nella femmina tutta la sua mascolinità. Gli animali non scopano per godere, scopano per iaculare. Andrea adesso stava scopando per iaculare, per venire in Laura marcandola col suo seme, marcandola come simbolo di potere e superiorità. Le venne dentro, due colpi molto forti che fecero fare una smorfia a Laura per il dolore e poi ne senti il calore scaricarsi e diffondersi nel suo spazio intimo…e come la volta precedente…le bastò toccarsi per toccare lo stesso piacere e godimento chiamato orgasmo….

La furia dei tre, dei quattro sembrava esaurita. Laura ancora distesa sul divanetto viveva gli ultimi brividi di quell’esperienza….Il gruppo dei tre si stava rivolgendo ad Andrea con parole di ringraziamento per quella cagna che lui aveva trovato e un’affermazione del ‘grasso’, anche se detta sussurrandola al direttore fu colta e impressa nella sua memoria: “Chissà che meraviglia il video……”

Laura, al solito, fu lasciata sola e libera….

Si vesti rapidamente e più veloce che riuscì arrivò a casa…

KS nel vederla non le chiese nulla….il viso arrossato, quel che rimaneva di un trucco che se anche leggero non poteva essere chiamato più cosi e un segno rosso al collo testimoniavano l’allenamento di Laura di quella sera.

Lei, di suo, fece una lunga, calda e riflessiva doccia di oltre mezz’ora. Quando ritornò dal suo compagno e dolorosamente si mise a sedere, disse soltanto “devo telefonare ai serbi…mi servono….”.
 

Shamoan

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@Grandel come sempre questi racconti sono FANTASTICI!!!!!!!
Tu e KS siete praticamente in simbiosi, rapiti entrambi dalla stessa donna tanto che se non avessi letto le cronistorie di KS, verrei facilmente tratto in inganno nel pensare che sia tu a vivere con Laura.
E' veramente impressionante come tu riesca ad immaginare il suo personaggio e a descrivere situazioni, luoghi ed avvenimenti come se Laura li avesse realmente vissuti.
 
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@Grandel come sempre questi racconti sono FANTASTICI!!!!!!!
Tu e KS siete praticamente in simbiosi, rapiti entrambi dalla stessa donna tanto che se non avessi letto le cronistorie di KS, verrei facilmente tratto in inganno nel pensare che sia tu a vivere con Laura.
E' veramente impressionante come tu riesca ad immaginare il suo personaggio e a descrivere situazioni, luoghi ed avvenimenti come se Laura li avesse realmente vissuti.
Si, per me è divertente immaginarle queste storie...e farne dei tributi poi per mantenerne memoria...Grazie
 

Durello81

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Davvero carica di eros ed eccitante.. complimenti @Grandel per questi tributi dove Laura spazia in ogni ambito sessuale e ne esce sempre "goduriosa".
A questo punto la foto scorsa di @KSbis è più che mai azzeccata.. Laura in spogliatoio dopo la doccia per togliersi il "sesso" da addosso... ma solo esternamente perchè lei è il sesso 😉
 
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UNO SPETTACOLO PARTICOLARE



Le ultime esperienze al Golf Club avevano fatto riflettere Laura parecchio e anche per questo aveva ignorato tre o quattro chiamate che aveva ricevuto da Andrea nelle settimane passate. Quella che ricevette quel giorno invece fu quasi una tentazione evidente e infatti senza resistervi affatto, vinta dalla curiosità e dalla necessità di sentire il Direttore, gli rispose…

“Perché non mi hai richiamato” furono le prime parole di Andrea…pronunciate con un tono secco e autoritario “ ti cerco da parecchio perché avevo voglia di allenarmi ancora in gruppo e farti conoscere altri amici….” disse tutto d’un fiato, con calma, ma senza la possibilità di essere interrotto.

Laura con lo smartphone all’orecchio fu presa alla sprovvista ma tentò una risposta, non timida ma neanche tanto credibile: “ sono stata impegnata col lavoro e anche questa settimana devo andare a Ginevra. Parto dopo domani in mattinata…ho poco tempo in generale….”.

“Siamo tutti impegnati” la risposta che ricevette, “ ma per allenarci dobbiamo trovare il tempo….

“Posso solo domani sera, poi parto” la proposta immediata che Laura fece…

Silenzio. Silenzio probabilmente riflessivo dall’altro lato della comunicazione.

“Al Club non possiamo” le parole del Direttore “ stiamo preparando l’assemblea annuale che ci sarà fra due giorni e il Centro Benessere è un vero cantiere” aggiunse “ma ho voglia di allenarmi con Te e il tempo lo troverò” e chiuse la chiamata, cosi senza aggiungere altro.

Laura allora, dopo averci pensato un pochino gli scrisse un messaggio e come proposta era di andare alla collina del Santuario, un’altra zona di allenamenti dall’altra parte della città, in una zona collinare che conosceva bene e che si prestava a sedute che loro avevano affrontato in passato.

OK, la secca risposta, alle 19.00 in punto al parcheggio in basso…

Laura arrivò con qualche minuto di anticipo, a piedi come suo solito per sfruttare la camminata come momento di riflessione e appena dopo arrivò anche Andrea a bordo del pulmino del club che parcheggiò liberamente in quanto non c’era nessuno.

Scendendo prese con se un borsone non piccolo e squadrando Laura dall’alto al basso le disse: “ ti avevo detto alle 19.00 in punto….sei in anticipo” e cosi dicendo le lanciò fra i piedi il collare, che Laura conosceva bene, con il suo guinzaglio.

“Indossalo!!!” le ordinò…”solo quello!!!” aggiunse subito dopo…

Laura non prese neanche un secondo per fare quello che le era stato chiesto. Via i pantaloncini con le mutandine e via la maglietta col reggiseno che infilò nel suo piccolo zainetto e allacciò il collare come detto. Andrea mise lo zaino in spalla e prendendo il guinzaglio prese il sentiero che li avrebbe condotti alla cima, al santuario.

Nessuna parola fra i due durante l’ascesa, Andrea davanti a fare il passo e Laura dietro a brevissima distanza, quasi attaccata, per non far tendere troppo la corda.

In cima alla collina c’era questa piccola chiesetta, Il Santuario, con una piccola casetta per pellegrini a fianco. C’era poi, a breve distanza una zona attrezzata dal comune per il semplice fitness proprio dove un belvedere dava la possibilità di spaziare con lo sguardo sulla città e in fondo sull’altra collina, quella del Golf Club, dove le luci del percorso artificiale a loro noto si stagliavano come si stagliava tutto illuminato il Club stesso.

Era una bella serata di tarda primavera, calda e piacevole. Il sole stava tramontando e la sera cominciava a rinascere come consuetudine quotidiana.

Giunti in cima e buttato lo zaino a terra, Andrea tirò Laura a se e guardandola negli occhi dava inizio all’allenamento che aveva programmato: “non mi piace che mi si ignori” disse strattonando la corda “ e non mi piace che mi disubbidisci. Ti avevo detto alle sette e non prima come hai fatto…” e ancora scandiva le parole con altrettanti scossoni e strattoni della corda….”meriti una punizione….una bella lezione” aggiunse imprimendo la prima sculacciata, forte sculacciata, sul gluteo destro di Laura.

“Aiutami a pisciare adesso” le ordinò facendo due passi verso un piccolo alberello ai margini dello spiazzo. Laura obbediente gli abbassò i pantaloncini e prendendogli il cazzo in mano attese la sua minzione dirigendo il getto. Appena Andrea ebbe terminato di orinare le ordinò di pulire bene il pene e, prendendola per i capelli nel mentre si abbassava convulsamente i pantaloncini e le mutande, le ficcò il cazzo in bocca e con un segno le indicò anche il culo.

Laura non aveva il tempo di pensare. Tutto velocemente era chiesto e doveva essere fatto. Gli prese il cazzo in bocca, non per un pompino ma per un lavaggio con la stessa e con la lingua. E cosi fece anche con suo culo. Gli apri le chiappe e con la lingua ne percorse tutto lo spazio, soffermandosi un pochino di più sul buchetto e “lavando” come richiesto lo spazio fra pene e ano.

“Brava la mia cagnetta” furono le parole di Andrea e per premiarla di quanto appena fatto ecco due ceffoni diretti al seno, ai capezzoli turgidi di Laura che con un gemito incassò.
Si stava eccitando. Laura, non Andrea. Laura si stava bagnando, anzi era già tutta bagnata. Andrea ancora molle ma non era quello che, al momento aveva in mente.

“Ti devo punire perché sei stata disubbidiente” disse un’altra volta e cosi cominciò a tirare fuori dallo zaino una serie di corde e un frustino smontabile che in un balenò montò a dovere.

Laura in silenzio stava a guardare quanto lui preparava.

Fu presto legata col le braccia alzate alla spalliera svedese. Legata in alto, in sospensione e legata anche per le gambe, aperte. Cosi era esposta, tutta nuda alle voglie e intenzioni del direttore che senza alcuna parola aveva lavorato per sistemarla in quella posizione.

Per la prima volta quella sera concentrò il suo sguardo sul suo seno prima, facendolo seguire da altri colpi violenti e sulla sua fica dopo. Qui prima la accarezzò e trovandola umida fece seguire due schiaffi a piena mano che fecero rabbrividire Laura sia di piacere che di dolore. Ma tutte e due le cose la condussero allo stesso risultato. Le venne il primo orgasmo, forse anche per quello che si stava immaginando potesse farle cosi legata. Un orgasmo potente che non poteva accompagnare con carezze o con altro. Un orgasmo che il suo corpo prese e godette silentemente.

Andrea se ne accorse e come risposta immediata le diede i primi due colpi di frusta sul sedere. Colpi secchi e decisi che però a Laura fecero lo stesso effetto degli schiaffi sulla fica. Il dolore che provava si trasformava in eccitazione. Grande eccitazione.

Anche Andrea si stava eccitando e il suo cazzo iniziava a prendere la rigidità che quella situazione poteva far accadere.

Continuava a ripetere le stesse parole, un insieme di “ devi obbedire….devi fare come dico io….come voglio io….sei la mia cagna e cosi devi comportarti…” ecc ecc.

Alle parole seguiva i fatti. Alternava colpi al culo con pizzicotti ai seni, ai capezzoli. Alternava schiaffi leggeri al viso con schiaffi più forti alle tette e con altrettanti schiaffi all’inguine, all’interno delle cosce.

Laura soffriva, più per la posizione che per i colpi inferti. Questi la eccitavano, la eccitava il fatto di essere li inerme a sua completa disposizione. E la sua eccitazione si trasformava in umori che le bagnavano la fica e calore che si sentiva addosso.

Quando Andrea ancora una volta la penetrò con due, tre e poi quattro dita il secondo orgasmo la colpì. Un lungo, lunghissimo brivido la percorse tutta, come una scossa elettrica e lasciò la mano del suo “padrone” bagnata e gocciolante. Lui gliela diede da leccare prima e poi le ficco la sua stessa lingua in bocca per un bacio fatto di bava e umori che si scambiavano in quel confronto di posizioni, una dominante e una di sottomissione.

Intanto il suo cazzo era diventato bello turgido e lui orgoglioso se lo menava con la mano destra mentre con la sinistra la colpiva ancora col frustino.

“Adesso ci divertiamo per bene” le disse e cosi estrasse dallo zaino un fallo di dimensioni non comuni. Laura guardandolo assunse un’espressione dubbiosa ma non le diede la possibilità di dire nulla. Le chiuse la bocca con del nastro e senza anticipare nulla iniziò a penetrarla con quell’enorme cazzo.

Laura era ancora lubrificata per gli orgasmi di prima e, anche se a fatica, riuscì ad accoglierlo dentro di se. Non aveva scelta, non aveva altra possibilità.

Ma ben presto si accorse che non era quella la destinazione di quel cazzone di plastica. Andrea infilandolo in fica lo stava soltanto lubrificando un pochino. Il culo, il suo culo era destinato ad essere penetrato da quella cosa inerte…

E qui, Allora, la preoccupazione si dipinse sul volto di Laura, preoccupazione che non fece altro che eccitare ancora di più Andrea.

“La prossima volta ti preoccuperai di stare più attenta” e con queste parole iniziò a spingere il grosso fallo nello sfintere di Laura che certamente, anche se avvezza al sesso anale, non era mai stata inculata con qualcosa di quelle dimensioni. Lei tratteneva il respiro come tentativo di lenire il dolore, lui tratteneva il respiro per l’eccitazione e per riuscire nel più breve tempo a fare quello che voleva fare. Il corpo, l’anello di carne che costituiva l’ano di Laura poco alla volta cedette e riuscì ad accogliere quello che non avrebbe mai pensato di poter accogliere. Entrato quasi tutto nel culo di Laura ecco che Andrea lo cinse con una cintura che poi si allacciò in vita. Era una cintura elastica che serviva ad impedire che uscisse dal buco in cui era stato inserito e cosi, eccitato come non mai, si mise davanti e senza annunciare nulla penetrò in fica Laura.

Lei legata a quell’attrezzo costruito per altri scopi si trovava in sospensione con un animale dalle fattezze umane che la stava scopando e con un cazzo dalle fattezze animalesche che la stava devastando lo sfintere….e in balia di tutto questo, con schiaffi e pizzicotti che le bruciavano il petto, in balia di tutto questo il suo corpo reagiva con un piacere mai provato prima, un godimento che nasceva prima in testa e poi nelle parti più sensibili dove è solito nascere il piacere.

La sensibilità dei capezzoli le dava piacere, i colpi di entrare e uscire del suo cazzo con le palle che sbattevano contro rendevano la sua fica un forno, una fica in fiamme si poteva scherzare in altre situazioni. E poi il culo, il culo cosi aperto, riempito era un mix ci dolore vero ma di piacere supremo.

E quando con un urlo e con spinte potenti il Direttore le sborrò’ dentro, il sentirne calore e forza la fecero esplodere anche lei in quello che era di più di un orgasmo, era un essere in una situazione prossima al delirio del piacere sublime e supremo, il massimo che pensava si potesse raggiungere essendo oggetto passivo e non attivo come in tante altre occasioni.

Pianse, qualche lacrima scese ma di puro e immenso piacere.

Andrea si staccò in preda anche lui ad un godimento particolare, forse non nuovo ma particolare.

Stranamente, con molta delicatezza le estrasse il fallo dal sedere e le tolse prima il nastro dalla bocca e poi le corde.

Adagiò Laura su una comoda panchina li di fianco e insieme a Lei si prese qualche minuto di riposo.

La Sera era oramai arrivata, il sole stava scendendo per cercare il riposo anch’esso e nella pace e calma del luogo soltanto alcune sirene in lontananza si sentivano leggere ma insistenti.

Da quella panchina guardavano tutti e due la città, i battiti che ritornavano sui ritmi normali e, ognuno per se, in compagnia dei propri pensieri. La visuale da li in alto era magnifica, luci che si accendevano sotto l’oscurità che scendeva.

Solo sull’orizzonte stava andando in scena uno spettacolo, uno spettacolo particolare. Fu Laura la prima ad accorgersene, collegando le sirene a quei bagliori che la in fondo si stavano stagliando. La in fondo dove c’era il Golf Club e in particolare più a destra dove doveva esserci il centro benessere. Un incendio, si vedeva chiaramente probabilmente stava distruggendo tutto.

Andrea, nudo dalla cinta in giù con soltanto ai piedi delle scarpe da running. Laura con solo quelle addosso cercarono di vedere meglio ma quella era la cosa che tanta luminosità imprimeva all’orizzonte.

Il Direttore come sotto shock abbandonò tutto li e prese la via del parcheggio senza dire nulla…

Laura invece rimase ancora qualche tempo, si stava godendo la calda brezza della sera, si stava godendo ancora i potenti orgasmi vissuti e si stava godendo uno spettacolo particolare: la fine del Golf Club……
 

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