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Ho sempre condotto una vita normale da persona sposata con prole. 40 anni, un lavoro gratificante, una casa accogliente, tanti amici, divertimento, l'amore di mia moglie, l'adorazione per mio figlio, la stima delle persone che mi conoscono...tutto quello che si può immaginare per la propria felicità. Tutto fino a un giorno, quel giorno...
Mi trovavo al lavoro come ogni mattina, impiegato all'anagrafe di un piccolo comune. Non sono addetto allo sportello ma svolgo i miei compiti nell'ufficio adiacente. Era un giorno d'autunno, nebbioso, cupo, molto freddo. Mi ritrovo sommerso da una montagna di scartoffie, mille problemi da risolvere, persone che vanno e vengono per svariati problemi perchè anche se addetto all'anagrafe il paese è piccolo e ci conosciamo tutti come fossimo una famiglia allargata, si cerca di dare una mano anche in altre situazioni e non si pensa solo a fare certificati, mettere timbri o altro. Sto cercando di risolvere qualche problemino di una famiglia, ho in mano un fascicolo da portare all'attenzione del sindaco, al piano superiore. Esco dal mio ufficio, quattro chiacchiere con i colleghi dando le spalle allo sportello. In quell'istante sento aprirsi la porta d'ingresso, un suono di tacchi riempie la stanza fino a quel momento vuota. Continuo a parlare quando un "buongiorno" mi blocca. Non erano un insieme di sillabe che riempivano una bocca ma era come una sinfonia, una musica, una melodia. Incuriosito mi giro e rimango basito da quello che sto vedendo. 30/32 anni, mora, piccolina, capelli lunghi neri mossi, viso stupendo, sorriso solare, seno prosperoso, fisico mozzafiato. Indossa stivali tacco alto, neri di camoscio fin sopra le ginocchia, minigonna, maglioncino aderente, piumino corto aperto. Per un attimo il suo sguardo si incrocia con il mio, accenna un sorriso smaliziato. Il mio corpo è ingovernabile, il viso diventa più colorito del solito, sento caldo, inizio a sudare, mi sento inebetito tanto da non riuscire a parlare. Non riesco a toglierle lo sguardo di dosso. Termina la pratica con il mio collega, alza lo sguardo, mi rifà un sorriso, saluta con un "arrivederci", si gira per andarsene e i miei occhi non possono fare a meno di ricadere sul suo meraviglioso didietro. I miei colleghi iniziano a fare i soliti commenti sulla fisicità, io mi ritrovo con il fascicolo in mano senza sapere più cosa dovessi farne. Rientro in me e continuo il mio lavoro. La mia giornata prosegue tra le pratiche ma la domanda che mi frulla in testa è sempre quella...chi mai fosse. Il paesino è piccolo, ci conosciamo tutti ma lei non l'avevo mai vista prima e curioso come sono inizio a fare domande al mio collega "Senti, per curiosità, sai chi è quella ragazza?" lui sghignazzando "Eh eh eh, lo sai che non posso dirtelo...c'è la privacy" e io "Sì, vero, scusami se mi dimentico che quando qualcuno lassù ha distribuito la stronzaggine al tuo turno è inciampato rompendo il sacco riversandoti tutto il contenuto" e me ne vado. La mia curiosità poteva essere bloccata così da uno stronzo??? Mai!!! E' l'ora di chiusura dell'ufficio, con una scusa prendo l'impegno di chiudere il tutto a lavoro concluso. Rimango solo, tramite il numero di protocollo risalgo alla sua pratica e...Deborah con l'"h". Un nome che mi ha sempre affascinato, che mi faceva pensare alla femminilità e alla sensualità in una donna. Continuo a leggere e scopro che si è appena trasferita dalla città con la sua famiglia.
La mia vita continua come sempre...famiglia, lavoro, amici, ma il pensiero di lei ogni tanto fa capolino nella mia testa. Una mattina, come solito ero fare, entro nel bar, saluto tutti, battuta con il barista e ordino il solito caffè con cornetto alla nutella. Mi giro verso l'interno e...non ci posso credere, era seduta, da sola, stava leggendo un quotidiano. Alza la testa per spostare i suoi capelli meravigliosi e ancora una volta i nostri sguardi si incrociano...mi sorride, ricambio, non so che fare, non so se avvicinarmi, se si ricorda di me, se possa farle piacere. Ok, ho già pensato troppo. Mi avvicino e poi qualcuno dovrà pure darle il benvenuto in paese e chi meglio di un dipendente comunale per farlo..."Buongiorno, posso darle il benvenuto nel nostro piccolo paese?" e lei "Non sono poi così vecchia, dammi pure del tu, comunque grazie, mi fa molto piacere". In quel momento forse avevo già sparato il primo strafalcione della giornata. Dio mio, non riesco a guardarla dritta nei suoi occhi grandi e scuri, mi imbarazza da quanto bella è. Mi fa accomodare e io "Visto che ti fa piacere dammi l'opportunità di poterti offrire la colazione". Iniziamo a parlare. Con fatica riesco a guardarla, sono nel pieno dell'imbarazzo ma, nonostante questo, riesco ad instaurare un dialogo molto piacevole. A un certo punto, scherzosamente, mi fa notare l'ora dicendomi che un dipendente pubblico dovrebbe essere già al lavoro. Io subito "Beh, dai, per un giorno il lavoro può attendere e poi quando potrà ricapitarmi di parlare con una meraviglia". E' veramente tardi, la saluto augurandole una buona giornata e dicendole che magari la prossima volta potremmo continuare la chiacchierata. Lei non mi risponde, ci pensano i suoi occhi e il suo sorriso. Esco dal bar e mi incammino verso l'ufficio. Mi sento leggero, gratificato, felice ma stada facendo inizio a pormi mille domande..."Ehi, che mi sta succedendo, cosa cavolo faccio, io sono già felice, mia moglie mi ama, mio figlio mi adora, che mi manca". I giorni passano ma non riesco a scacciarla dai miei pensieri, non c'è un attimo passato senza che la mia fantasia ricada su di lei.
Mercoledì, giornata pesante, malumori con mia moglie. Come al solito porto mio figlio a calcio e lo lascio per gli allenamenti. Nel ritornare attraverso il centro del paese, passo davanti al parco e mi accorgo della sua presenza. E' seduta in una panchina, ancora una volta da sola. Non mi faccio scappare l'occasione e mi fermo. Ci salutiamo con una stretta di mano. Vengo attraversato da una scossa che mi alza di colpo l'umore. Iniziamo a conoscerci un po' di più e parlando scopriamo di avere un interesse comune, il pc. Lei "Quindi sei un cybernauta e magari ti piace anche chattare e forse usi messenger". Questa volta il sorriso a 36 denti ce l'ho io..."Certo, quando posso sono in chat, specialmente di sera". In un attimo ci scambiamo mail e contatto msn. Solita stretta di mano questa volta accompagnata da due baci sulle guance. Svengo, riconosco il suo profumo, mi manda ai matti, lo adoro, Ange ou Démon di Givenchy.
Arriva sera, mi connetto, apro msn e...stupore, mi ha già inserito nei suoi contatti. E' online, iniziamo a chattare. Le ore passano senza accorgermene. Mi piace la sua compagnia, mi rilassa e mi fa star bene. I giorni passano, ci incontriamo poco in paese ma non manca mai il nostro appuntamento serale. Le chat, le confidenze, i consigli e, perchè no, le cazzate dette tra di noi aumentano sempre più.
Un pomeriggio litigo con mia moglie per incomprensioni dovute a stupidaggini, cena fugace, se ne va a letto presto e mio figlio la segue. Rimango solo ad imprecare chiedendomi perchè ultimamente litighiamo sempre. Come quasi un bisogno fisiologico accendo il pc, apro messenger e stranamente lei non c'è...mah, sarà stanca, avrà avuto una giornata pesante di lavoro, non ne avrà voglia. Adesso come non mai avrei bisogno di lei, è come un calmante per me. Voglio farle una sorpresa, voglio farle sentire la mia presenza, voglio farle capire quanto importante per me sia diventata. So che ogni mattina, al risveglio, controlla la sua mail. Le invio questa "Mi dirigo verso la tua stanza, cerco di non far tanto rumore...apro piano la porta e tu sei lì. Sembri un angelo, accovacciata come a voler trattenere il calore che emana il tuo corpo...appoggio il cornetto sul comodino rigorosamente imbottito di nutella, il caffè non te l'ho messo altrimenti, vista l'ora, si raffredda. Ti rimbocco le coperte che poi prendi freddo e ti ammali. Hai dei capelli stupendi, sembrano seta, li sposto un po', sono incantato, che bel viso, pelle vellutata e che profumo che emani. Tremo dall'emozione, non voglio svegliarti ma non resisto, un bacino sulla guancia te lo devo dare...smack!!!...accenni ad un sorriso involontario come avessi percepito una presenza, la mia...starei qui per ore ad osservarti ma devo andare, per me è già tardi. Che la giornata sia solare come lo sei tu...buon lavoro. Peccato, l'immaginazione e il sogno son già finiti. Spero di essere stato il primo a darti il risveglio".
All'indomani mi aspetto un ringraziamento, un apprezzamento...nulla. Mi collego svariate volte durante la giornata...ancora nulla. Forse ho osato troppo, forse si è arrabbiata, forse, forse. Ci rimango male. Mi ricconnetto a sera inoltrata e lei c'è. Non mi faccio sentire, voglio che sia lei a farlo. Passa il tempo...nulla. Sono infastidito, sto per chiudere quando mi si apre la sua finestra msn. Non ci voglio credere. Una sola parola..."STRONZO". Oddio, mi sembrava un gesto carino e invece ho provocato l'effetto contrario. Non so che fare. Me ne sto in silenzio. Sta scrivendo. Mi sento in colpa. "Sì, hai letto bene, sei un grandissimo stronzo, e sai perchè?"...mi si apre la condivisione foto. Faccio un sobbalzo, quasi cado dalla sedia, mi assale una vampata di calore, sudo, mi tremano le mani, gli occhi si spalancano, rimango a bocca aperta, il cuore pompa a mille, respiro a fatica. E' lei, calze, reggicalze, perizoma, tutto rosso, e null'altro. A me il rosso fa impazzire e lei lo sa. Ha un seno meraviglioso, abbondante, penso una 4^, aureole grandi, capezzoli turgidi, capelli sciolti a coprirle quasi tutta la schiena, culetto stupendo. E' un susseguirsi di immagini. Stesa sul letto, a carponi, in piedi di spalle, appoggiata al muro. E' bellissima, sensuale, sexy da paura. Continuo a sudare, cerco di resistere nel farmi qualcosa, cazzo, sono sposato, di là c'è mia moglie che dorme, la amo, ma lei mi intriga, mi intriga da morire. Mi scrive ancora "Sei un grandissimo stronzo perchè anche se sei sposato e non potrai mai essere mio questo è quello che provochi in me"...altra immagine, lei con un dito in bocca. Un'altra ancora, si sfiora il clitoride con la mano, è completamente rasata. Sto impazzendo all'idea di lei in quel modo. Sento che la forza di volontà mi sta abbandonando, il mio corpo reagisce, ho un'erezione, è talmente duro da farmi male, sembra in preda ad una dose massiccia di viagra ma resisto. L'ennesima immagine, si morde le labbra, gambe divaricate, con una mano si stringe un seno, due dita dell'altra spariscono nel suo frutto proibito. Non ce la faccio più, sbottono i jeans, abbasso i boxer, sfioro la punta, lo prendo in mano, mi bastano pochi movimenti ed esplodo in un piacere assurdo mai provato prima. Mi saluta scrivendo "Buonanotte stronzetto mio" e chiude.
Non so come si evolverà la situazione, mi fa paura pensarlo, ma so solo che sono stato investito da un brivido, un brivido virtuale.
parte 2^
parte 3^
parte 4^
parte 5^
parte 6^
parte 7^
parte 8^
parte 9^
parte 10^
parte 11^
parte 12^
Mi trovavo al lavoro come ogni mattina, impiegato all'anagrafe di un piccolo comune. Non sono addetto allo sportello ma svolgo i miei compiti nell'ufficio adiacente. Era un giorno d'autunno, nebbioso, cupo, molto freddo. Mi ritrovo sommerso da una montagna di scartoffie, mille problemi da risolvere, persone che vanno e vengono per svariati problemi perchè anche se addetto all'anagrafe il paese è piccolo e ci conosciamo tutti come fossimo una famiglia allargata, si cerca di dare una mano anche in altre situazioni e non si pensa solo a fare certificati, mettere timbri o altro. Sto cercando di risolvere qualche problemino di una famiglia, ho in mano un fascicolo da portare all'attenzione del sindaco, al piano superiore. Esco dal mio ufficio, quattro chiacchiere con i colleghi dando le spalle allo sportello. In quell'istante sento aprirsi la porta d'ingresso, un suono di tacchi riempie la stanza fino a quel momento vuota. Continuo a parlare quando un "buongiorno" mi blocca. Non erano un insieme di sillabe che riempivano una bocca ma era come una sinfonia, una musica, una melodia. Incuriosito mi giro e rimango basito da quello che sto vedendo. 30/32 anni, mora, piccolina, capelli lunghi neri mossi, viso stupendo, sorriso solare, seno prosperoso, fisico mozzafiato. Indossa stivali tacco alto, neri di camoscio fin sopra le ginocchia, minigonna, maglioncino aderente, piumino corto aperto. Per un attimo il suo sguardo si incrocia con il mio, accenna un sorriso smaliziato. Il mio corpo è ingovernabile, il viso diventa più colorito del solito, sento caldo, inizio a sudare, mi sento inebetito tanto da non riuscire a parlare. Non riesco a toglierle lo sguardo di dosso. Termina la pratica con il mio collega, alza lo sguardo, mi rifà un sorriso, saluta con un "arrivederci", si gira per andarsene e i miei occhi non possono fare a meno di ricadere sul suo meraviglioso didietro. I miei colleghi iniziano a fare i soliti commenti sulla fisicità, io mi ritrovo con il fascicolo in mano senza sapere più cosa dovessi farne. Rientro in me e continuo il mio lavoro. La mia giornata prosegue tra le pratiche ma la domanda che mi frulla in testa è sempre quella...chi mai fosse. Il paesino è piccolo, ci conosciamo tutti ma lei non l'avevo mai vista prima e curioso come sono inizio a fare domande al mio collega "Senti, per curiosità, sai chi è quella ragazza?" lui sghignazzando "Eh eh eh, lo sai che non posso dirtelo...c'è la privacy" e io "Sì, vero, scusami se mi dimentico che quando qualcuno lassù ha distribuito la stronzaggine al tuo turno è inciampato rompendo il sacco riversandoti tutto il contenuto" e me ne vado. La mia curiosità poteva essere bloccata così da uno stronzo??? Mai!!! E' l'ora di chiusura dell'ufficio, con una scusa prendo l'impegno di chiudere il tutto a lavoro concluso. Rimango solo, tramite il numero di protocollo risalgo alla sua pratica e...Deborah con l'"h". Un nome che mi ha sempre affascinato, che mi faceva pensare alla femminilità e alla sensualità in una donna. Continuo a leggere e scopro che si è appena trasferita dalla città con la sua famiglia.
La mia vita continua come sempre...famiglia, lavoro, amici, ma il pensiero di lei ogni tanto fa capolino nella mia testa. Una mattina, come solito ero fare, entro nel bar, saluto tutti, battuta con il barista e ordino il solito caffè con cornetto alla nutella. Mi giro verso l'interno e...non ci posso credere, era seduta, da sola, stava leggendo un quotidiano. Alza la testa per spostare i suoi capelli meravigliosi e ancora una volta i nostri sguardi si incrociano...mi sorride, ricambio, non so che fare, non so se avvicinarmi, se si ricorda di me, se possa farle piacere. Ok, ho già pensato troppo. Mi avvicino e poi qualcuno dovrà pure darle il benvenuto in paese e chi meglio di un dipendente comunale per farlo..."Buongiorno, posso darle il benvenuto nel nostro piccolo paese?" e lei "Non sono poi così vecchia, dammi pure del tu, comunque grazie, mi fa molto piacere". In quel momento forse avevo già sparato il primo strafalcione della giornata. Dio mio, non riesco a guardarla dritta nei suoi occhi grandi e scuri, mi imbarazza da quanto bella è. Mi fa accomodare e io "Visto che ti fa piacere dammi l'opportunità di poterti offrire la colazione". Iniziamo a parlare. Con fatica riesco a guardarla, sono nel pieno dell'imbarazzo ma, nonostante questo, riesco ad instaurare un dialogo molto piacevole. A un certo punto, scherzosamente, mi fa notare l'ora dicendomi che un dipendente pubblico dovrebbe essere già al lavoro. Io subito "Beh, dai, per un giorno il lavoro può attendere e poi quando potrà ricapitarmi di parlare con una meraviglia". E' veramente tardi, la saluto augurandole una buona giornata e dicendole che magari la prossima volta potremmo continuare la chiacchierata. Lei non mi risponde, ci pensano i suoi occhi e il suo sorriso. Esco dal bar e mi incammino verso l'ufficio. Mi sento leggero, gratificato, felice ma stada facendo inizio a pormi mille domande..."Ehi, che mi sta succedendo, cosa cavolo faccio, io sono già felice, mia moglie mi ama, mio figlio mi adora, che mi manca". I giorni passano ma non riesco a scacciarla dai miei pensieri, non c'è un attimo passato senza che la mia fantasia ricada su di lei.
Mercoledì, giornata pesante, malumori con mia moglie. Come al solito porto mio figlio a calcio e lo lascio per gli allenamenti. Nel ritornare attraverso il centro del paese, passo davanti al parco e mi accorgo della sua presenza. E' seduta in una panchina, ancora una volta da sola. Non mi faccio scappare l'occasione e mi fermo. Ci salutiamo con una stretta di mano. Vengo attraversato da una scossa che mi alza di colpo l'umore. Iniziamo a conoscerci un po' di più e parlando scopriamo di avere un interesse comune, il pc. Lei "Quindi sei un cybernauta e magari ti piace anche chattare e forse usi messenger". Questa volta il sorriso a 36 denti ce l'ho io..."Certo, quando posso sono in chat, specialmente di sera". In un attimo ci scambiamo mail e contatto msn. Solita stretta di mano questa volta accompagnata da due baci sulle guance. Svengo, riconosco il suo profumo, mi manda ai matti, lo adoro, Ange ou Démon di Givenchy.
Arriva sera, mi connetto, apro msn e...stupore, mi ha già inserito nei suoi contatti. E' online, iniziamo a chattare. Le ore passano senza accorgermene. Mi piace la sua compagnia, mi rilassa e mi fa star bene. I giorni passano, ci incontriamo poco in paese ma non manca mai il nostro appuntamento serale. Le chat, le confidenze, i consigli e, perchè no, le cazzate dette tra di noi aumentano sempre più.
Un pomeriggio litigo con mia moglie per incomprensioni dovute a stupidaggini, cena fugace, se ne va a letto presto e mio figlio la segue. Rimango solo ad imprecare chiedendomi perchè ultimamente litighiamo sempre. Come quasi un bisogno fisiologico accendo il pc, apro messenger e stranamente lei non c'è...mah, sarà stanca, avrà avuto una giornata pesante di lavoro, non ne avrà voglia. Adesso come non mai avrei bisogno di lei, è come un calmante per me. Voglio farle una sorpresa, voglio farle sentire la mia presenza, voglio farle capire quanto importante per me sia diventata. So che ogni mattina, al risveglio, controlla la sua mail. Le invio questa "Mi dirigo verso la tua stanza, cerco di non far tanto rumore...apro piano la porta e tu sei lì. Sembri un angelo, accovacciata come a voler trattenere il calore che emana il tuo corpo...appoggio il cornetto sul comodino rigorosamente imbottito di nutella, il caffè non te l'ho messo altrimenti, vista l'ora, si raffredda. Ti rimbocco le coperte che poi prendi freddo e ti ammali. Hai dei capelli stupendi, sembrano seta, li sposto un po', sono incantato, che bel viso, pelle vellutata e che profumo che emani. Tremo dall'emozione, non voglio svegliarti ma non resisto, un bacino sulla guancia te lo devo dare...smack!!!...accenni ad un sorriso involontario come avessi percepito una presenza, la mia...starei qui per ore ad osservarti ma devo andare, per me è già tardi. Che la giornata sia solare come lo sei tu...buon lavoro. Peccato, l'immaginazione e il sogno son già finiti. Spero di essere stato il primo a darti il risveglio".
All'indomani mi aspetto un ringraziamento, un apprezzamento...nulla. Mi collego svariate volte durante la giornata...ancora nulla. Forse ho osato troppo, forse si è arrabbiata, forse, forse. Ci rimango male. Mi ricconnetto a sera inoltrata e lei c'è. Non mi faccio sentire, voglio che sia lei a farlo. Passa il tempo...nulla. Sono infastidito, sto per chiudere quando mi si apre la sua finestra msn. Non ci voglio credere. Una sola parola..."STRONZO". Oddio, mi sembrava un gesto carino e invece ho provocato l'effetto contrario. Non so che fare. Me ne sto in silenzio. Sta scrivendo. Mi sento in colpa. "Sì, hai letto bene, sei un grandissimo stronzo, e sai perchè?"...mi si apre la condivisione foto. Faccio un sobbalzo, quasi cado dalla sedia, mi assale una vampata di calore, sudo, mi tremano le mani, gli occhi si spalancano, rimango a bocca aperta, il cuore pompa a mille, respiro a fatica. E' lei, calze, reggicalze, perizoma, tutto rosso, e null'altro. A me il rosso fa impazzire e lei lo sa. Ha un seno meraviglioso, abbondante, penso una 4^, aureole grandi, capezzoli turgidi, capelli sciolti a coprirle quasi tutta la schiena, culetto stupendo. E' un susseguirsi di immagini. Stesa sul letto, a carponi, in piedi di spalle, appoggiata al muro. E' bellissima, sensuale, sexy da paura. Continuo a sudare, cerco di resistere nel farmi qualcosa, cazzo, sono sposato, di là c'è mia moglie che dorme, la amo, ma lei mi intriga, mi intriga da morire. Mi scrive ancora "Sei un grandissimo stronzo perchè anche se sei sposato e non potrai mai essere mio questo è quello che provochi in me"...altra immagine, lei con un dito in bocca. Un'altra ancora, si sfiora il clitoride con la mano, è completamente rasata. Sto impazzendo all'idea di lei in quel modo. Sento che la forza di volontà mi sta abbandonando, il mio corpo reagisce, ho un'erezione, è talmente duro da farmi male, sembra in preda ad una dose massiccia di viagra ma resisto. L'ennesima immagine, si morde le labbra, gambe divaricate, con una mano si stringe un seno, due dita dell'altra spariscono nel suo frutto proibito. Non ce la faccio più, sbottono i jeans, abbasso i boxer, sfioro la punta, lo prendo in mano, mi bastano pochi movimenti ed esplodo in un piacere assurdo mai provato prima. Mi saluta scrivendo "Buonanotte stronzetto mio" e chiude.
Non so come si evolverà la situazione, mi fa paura pensarlo, ma so solo che sono stato investito da un brivido, un brivido virtuale.
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