Il mattino dopo prima di uscire aiuto Giulia a mettersi un primo starti di crema protettiva, mentre le sto spalmando la bassa schiena e i fianchi mi accorgo che dalla porta del cucinotto Chiara ci sta osservando.
Decido di stuzzicarla un po’ e cerco di rendere i miei movimenti più sensuali intanto che mi dedico al retro delle cosce e alla porzione di chiappe scoperta dal costume.
Forse ottengo l’effetto desiderato perché proprio in quel momento a Chiara sfugge di mano il pacco di biscotti che stava ritirando.
Raggiungiamo la spiaggia e mi godo la giornata allietata dalla vista dei corpi delle due donne che animano i miei desideri sessuali, così diverse loro e così diverso il nostro rapporto, Giulia con la sua arrendevolezza e lecita disponibilità e Chiara con il fascino del proibito e i suoi contrasti.
Il mattino dopo in spiaggia sto spalmando la crema solare sulla schiena di Giulia e noto ancora l’interesse di Chiara verso questa operazione. Anche Giulia deve accorgersene perché ad un certo punto dice: “Chiara, vuoi che ti spalmi un po’ di crema? Luca sta dormendo”
“Posso farlo io!” dico scherzosamente
“Scemo” dice Giulia mentre ridendo mi da uno schiaffetto leggero sul braccio.
Anche Chiara ride ma dal suo sguardo capisco che non le sarebbe dispiaciuto.
Passano una decina di minuti e Chiara si alza e dice: “io vado a fare una nuotata”.
Giulia sta leggendo un libro e Luca sta ancora dormendo, colgo l’occasione e dico:
“Nuotata lunga?”
“C’è una spiaggetta dopo lo scoglio, saranno 500/600 metri di solito vado fino a lì riprendo fiato e ritorno” mi risponde
“Quasi quasi vengo con te, che dici Giulia? Ti dispiace?”
“No andate pure, io sono nel clou di questa storia e voglio sapere come va a finire.”
Entriamo in mare e iniziamo a nuotare, seguo Chiara nel mare appena increspato da qualche onda.
Raggiungiamo la spiaggetta isolata e ci sediamo sul bagnasciuga.
“Lo fai ancora. La devi piantare” Esordisce.
“Cosa?” Faccio il finto tonto.
“Mi provochi, e mi spii pure!”
“Cioè?”
“L’altro giorno sul balcone dopo la doccia!”
“Scusa, sei sempre bella ma non ho visto nulla che non avessi già visto e comunque è stato un caso”
“e la crema?”
“In questo caso lo spiato ero io, o meglio noi no?”
“E adesso stai pure con Giuly! Non posso farle questo!”
“Occhio non vede, cuore non duole. Basta non farglielo sapere.”
La guardo, sta osservando una barca a vela lontana, l’acqua di mare ha cominciato ad asciugarsi sulla sua pelle ambrata lasciando un leggero strato di salsedine a chiazze.
Percepisco una certa tensione nel suo corpo, quasi mi sembra di vedere un certo tremolio nelle sue labbra.
“Se avessi qui la crema adesso sarei tutto per te” dico.
Lei si volta e mi guarda, i nostri occhi si incontrano, li ha quasi lucidi. Pare che mi dicano ‘no, non farlo’.
Ma io lo faccio, mi sporgo verso di lei e la bacio appassionatamente, le nostre lingue si intrecciano mentre la spingo a sdraiarsi sulla sabbia.
Scosto il triangolo del bikini e le scopro un seno che avidamente inizio a baciare e succhiare. Il sapore della sua pelle ora mischiato a quello salato del mare e della crema solare.
La mia mano scorre sul suo addome verso il frutto tar le sue cosce. Inizio a stimolarla mentre la mia bocca è tornata sulla sua, lei inarca la schiena mentre le onde lambiscono le nostre gambe.
“Questa volta il preservativo non ce l’ho” le dico.
“Ti voglio!” Risponde abbassandomi il costume e impugnando l’asta.
Mi butto sopra di lei e la penetro alla missionaria, il mio cazzo scivola nella sua calda e bagnata caverna e inizio a stantufare.
Anche questa volta la calma non è un lusso che ci possiamo permettere, lei ad un certo punto mi dice:”non venirmi dentro”
Quando sento che sono prossimo a venire mi stacco da lei.
Rapidamente si mette seduta, io sono ancora in ginocchio tra le sue gambe e lei inizia a spompinarmi, ancora una volta esplodo nella sua bocca, sento il mio cazzo pulsare tra le sue labbra ed il calore della mia sborra riempirle il palato.
Ci ricomponiamo in fretta e torniamo alla spiaggia principale.
Raggiunti gli altri li troviamo che stanno chiacchierando Luca si è svegliato e Giulia ha finito il libro. Quando ci vede esclama: “finalmente! Siete stati via un’ora! Iniziavo a preoccuparmi!”
“Colpa mia che sono un lumacone! Chiara doveva tirarmi!” E scoppiamo tutti a ridere.