LA CAGNA DEL CLUB
Le ultime settimane al Golf Club avevano dato da pensare a Laura. Andrea, il direttore, non si era più fatto sentire e neanche lo aveva incontrato durante i suoi costanti allenamenti. Tra l’altro non riusciva a farsi passare dalla mente quel particolare che aveva scoperto e che ritrovava ad ogni ingresso: piccole telecamere disseminate in quegli ambienti, dagli spogliatoi alla sauna, dalle docce all’idromassaggio…stanza del sale e toilette compresi. Ne aveva parlato anche con KS il quale, da buon suggeritore, l’aveva invitata a chiedere spiegazioni e non a pensarci senza far nulla…
L’occasione arrivò all’improvviso. Un messaggio di Andrea, come al solito, la invitava ad un allenamento di
gruppo per l’indomani sera. Stesso orario e stesse modalità di sempre.
Occasione che Laura prese al volo e nell’accettare l’invito, come risposta, chiese se potevano vedersi un quarto d’ora prima perché aveva la necessità di parlargli…Ok la controrisposta e l’argomento fu chiuso…
Al suo arrivo Laura trovò Andrea ad attenderlo come concordato, e senza girarci attorno come suo solito arrivò al nocciolo della questione: “ ci sono troppe telecamere qui dentro…non so se sono tutte attive…e non so se sono tutte lecite…visto che nessun cartello le indica…”…tutto d’un fiato con lo sguardo dritto negli occhi del direttore.
Direttore che non si scompose affatto e tranquillo rispose “ sono per la sicurezza…la mia sicurezza, la tua sicurezza…la sicurezza del Club”….e guardandosi attorno, come registrandone la posizione per verificarne l’esatta posizione, aggiunse “ qui dentro si fanno giochi che è bene preservarne e conservarne ricordi per tutelare tutti quanti giocano….di giorno, di sera….soli o in compagnia…”.
“Sono giochi che di fatto non esistono…come non esiste nessun video che quelle telecamere registrano….” E diventando quasi aggressivo aggiunse perentorio “ se nessun gioco avviene nessun video di conseguenza…..non ti devi preoccupare di nulla…se il Club sarà al sicuro lo saranno tutti i suoi ospiti e tutte le sue ospiti…tutte”.
Poi, tornando col sorriso sulle labbra e prendendole gentilmente un braccio con la mano la invitò a prepararsi per l’allenamento….
“ Oggi è una brutta serata di pioggia….pensavamo di allenarci qui dentro….” le disse, “ci sono tre miei amici che ti aspettano e son sicuro che li farai felici….“ aggiunse…
Poi, cambiando ancora tono le ordinò: “indossa questo…solo questo, e vieni di la nella sala relax….” E cosi, prima di lasciarla sola, buttò per terra un collare di pelle nera con una sorte di guinzaglio pendente…..
Laura rimase senza parole e senza pensieri….sapeva però cosa doveva fare e obbediente lo fece…,
Si spogliò e rimasta tutta nuda agganciò il collare e decisa prese la via della stanza dei giochi….
L’attendevano tutti e quattro, tutti e quattro già nudi e al suo ingresso smisero di parlare…
“Ecco la nostra cagnetta, la nostra
cagna per la verità…” furono le parole di Andrea, “la
cagna del Club…come vi avevo detto”- e cosi facendo si rivolgeva agli altri tre che incuriositi e con lo sguardo già eccitato posero l’attenzione su Laura e sul suo nudo corpo. Erano tre uomini non giovani, sulla cinquantina d’anni, due in buona forma, uno alto e uno basso, e il terzo un pochino meno. Di sicuro non erano podisti se non amatoriali nel senso più ludico del termine, ma probabilmente, anzi sicuramente, non erano mai venuti al Club con l’intenzione di allenarsi alla corsa…
“ vi ho parlato di questa nuova cagnetta, docile docile e devo dire che è sempre in calore…” aggiunse Andrea come se stesse presentando della merce a potenziali compratori…” e stasera vediamo se mantiene le promesse e le abilità che mi ha gia dimostrato….”. Tirando la corda che le legava il collo fece inginocchiare Laura e subito i quattro uomini le furono attorno….Due avevano i cazzi turgidi, il direttore e quello in carne non ancora…
Fu fatta sollevare in piedi e subito le mani dei tre nuovi giocatori le furono addosso per accarezzare e tastare quel corpo nudo…A Laura qualche brivido per la piega che stava prendendo la serata venne, ma furono brividi di piacere. L’essere li al centro la stava eccitando, l’immaginare cosa stesse per succedere anche e fu uno dei tre che se ne accorse subito infilandole un dito in fica e trovandola sorprendentemente umida..
“è già bagnata la
cagna….” disse allora portandosi il dito al naso per assaporare il dolce profumo di femmina “ dobbiamo allora fare in fretta per marchiarla….
Prese cosi il laccio dalle mani di Andrea e tirando Laura senza troppa gentilezza la condusse fino alle docce…” inginocchiati..” il suo ordine…e appena eseguito lo segui con uno sputo invitando gli altri a fare altrettanto…
“segnamo il territorio…” aggiunse un secondo e puntando il suo cazzo barzotto verso il corpo di Laura iniziò a pisciarle addosso….Gli altri fecero altrettanto….tre cazzi che la stavano lavando col la loro urina e un quarto, Andrea, che la stava guardando e che iniziava a segarsi per lo spettacolo offerto…
Anche Laura si stava eccitando e la sua mano trovando rifugio nella fica calda e umida la fece esplodere nel primo orgasmo di quella serata…..
Se ne accorsero e la cosa eccitò anche loro e come una molla impazzita i loro cazzi passarono dal pisciare ad essere masturbati direttamente e a venire addosso Laura in veramente pochi secondi… Un susseguirsi di orgasmi, femminile e maschile nel giro di qualche minuto se non in uno solo….
Solo Andrea non partecipò a quel momento…restando a guardare e continuando a segarsi….
Una piccola doccia manovrata dal ‘grasso’ lavò via i residui organici dal corpo di Laura e senza neanche darle la possibilità di asciugarsi fu riportata nella sala adiacente….
“Questa
cagna mi ha messo una voglia terribile addosso…” disse quello alto “e quando un animale è in calore ecco che la sua femmina lo deve sentire questo calore” e cosi si posizionò a pecorina sul divanetto ordinando a Laura di leccarlo, di leccargli il culo…
Laura cosi fece e subito di fianco si posarono anche gli altri due in attesa del loro turno, in attesa della lingua e della sua bocca su di loro.
“lecca
cagna, lecca….” incitava Andrea e nel mentre le schiaffeggiava i glutei…”lecca bene, fargli sentire la tua bocca, la tua lingua, come sai fare, sai fare bene…” e giù altri schiaffi che se da un lato le facevano esprimere qualche gemito di dolore…nel suo intimo erano stimoli di eccitazione…
Laura a turno si occupava dei tre inginocchiati davanti e Andrea dietro a dirigere e a correggerla se qualcosa non andava come lui voleva che andasse. Dirigeva i cambi, le schiacciava il viso dentro alle chiappe dei tre, la percuoteva sulla pelle che stava assumendo una colorazione rosso viva tendente al viola…
Una mano sulla fica per verificare quanto fosse bagnata fu il la per dare inizio alla scopata…alla scopate in verità. Fu il ‘basso’ che nel mentre Laura leccava il culo e le palle al ‘grasso’ da dietro le entrò direttamente in culo. Andrea le apri le chiappe e indicando con un cenno al suo buco permise all’uomo di violarlo…
Laura al secondo colpo venne, venne per la seconda volta perché l’eccitazione della situazione la stava devastando. Lo voleva quel cazzo, lo voleva proprio li e lo voleva fin da subito.
Adesso fu quello ‘alto’ che indovinando quel suo orgasmo le prese i capezzoli per strizzarli con pizzicotti davvero malefici…. E godeva nel farlo e godeva anche Laura nel sentirselo fare…
Il ‘grasso’ non durò a lungo e in poco tempo le venne nel culo…senza chiedere e senza avvisare. Due, tre colpi più in profondità e più violenti degli altri furono il segnale e poi il calore esplodere nel suo sfintere…
Usci da quel corpo ma il suo posto fu preso subito dal ‘basso’ che dimostrò subito di avere un discreto attrezzo….sia per dimensioni e sia soprattutto per il modo in cui la stava inculando. Le fece alzare più in alto possibile il bacino e con colpi secchi entrava e usciva…
Laura sentiva il suo buco bruciare dal calore della monta e dalla forza della monta stessa. Quello ‘alto’ da sotto infieriva sul seno e sul viso di Laura . Schiaffi ad ogni seno erano in sintonia con i colpi dell’inculata. Quando il cazzo entrava lo schiaffo sulla tetta era la conseguenza. E poi le sputava in viso e la invitava, come
cagna, a prendere quello che loro come maschi le stavano regalando.
All’improvviso, mentre il ‘basso’ era prossimo al suo di orgasmo ecco che le entrò in bocca con il suo di cazzo. Quasi a soffocarla davanti mentre quello dietro urlando le stava sborrando la sua voglia e la sua animalità nel culo….
Lacrime di sofferenza le stavano colando sul viso, per lo sforzo di tenere a bada quella furia animale rappresentata da quel
gruppo e per ascoltare tutte le sensazioni che il suo corpo stava assorbendo in termini di godimento e piacere.
Anche quello ‘alto’ non durò a lungo: la stava scopando in bocca e quando Laura gli mise un dito in culo ecco che venne quasi immediatamente…..quasi soffocandola e facendole venire alcuni conati di conseguenza…
Andrea era stato prevalentemente spettatore. Qualche colpo ben assestato alle chiappe, un paio alle tette…ma di fatto spettatore segante. Fino a quel punto…
Adesso, con i tre animali soddisfatti nella loro eccitazione, penzolanti con i loro cazzi provati dallo sforzo copulatorio, adesso fu Andrea, il direttore che voleva prendersi il suo spazio.
Ordinò ai tre di sistemare Laura sulla schiena e con le gambe ben aperte, tenute ben aperte dal ‘grasso’ e dal ‘basso’ le si piazzò in mezzo e con la mano le diede una brutale esplorazione….
“la
cagna vuole il mio cazzo…”esclamò, non come domanda ma come affermazione…
“dimmi che lo vuoi, chiedimi di scoparti…..” le ordinò invece perentorio…
La voglia c’era. Il fatto di essere li in mezzo ai quattro, di essere alla loro mercè, di essere stata e di essere ancora a loro disposizione le fece esprimere soltanto un semplice desiderio…”Scopami, fottimi, fammi quello che vuoi…..”
A quelle parole Andrea si irrigidì ancora di più e, con uno schiaffo secco alla fica di Laura prima e con la penetrazione dopo fece proprio quello che Laura gli aveva chiesto…
Due le tenevano le gambe, il terzo le teneva ferma la testa tenendole ben saldi i capelli e Andrea la stava scopando con furia e violenza animale. Alternava il movimento di entrare e uscire con schiaffi ripetuti sul viso e sul seno. Quando non la schiaffeggiava le prendeva i seni e i capezzoli per stringere, le sputava in bocca e intanto spingeva, spingeva fin dove poteva arrivare dentro di lei…
E riceveva in cambio gemiti di dolore e di piacere. Il corpo di Laura reagiva con estremo piacere a quello che gli veniva inferto. Laura venne con due orgasmi consegutivi che pulsavano uno nella fica e l’altro nella sua testa. Si bagnava come non mai e ad ogni colpo il piacere che sembrava cogliere saliva sempre di più.
Andrea accelerò i movimenti. Adesso spingeva rapidamente, come fa un animale quando nel poco tempo dell’amplesso scarica nella femmina tutta la sua mascolinità. Gli animali non scopano per godere, scopano per iaculare. Andrea adesso stava scopando per iaculare, per venire in Laura marcandola col suo seme, marcandola come simbolo di potere e superiorità. Le venne dentro, due colpi molto forti che fecero fare una smorfia a Laura per il dolore e poi ne senti il calore scaricarsi e diffondersi nel suo spazio intimo…e come la volta precedente…le bastò toccarsi per toccare lo stesso piacere e godimento chiamato orgasmo….
La furia dei tre, dei quattro sembrava esaurita. Laura ancora distesa sul divanetto viveva gli ultimi brividi di quell’esperienza….Il
gruppo dei tre si stava rivolgendo ad Andrea con parole di ringraziamento per quella
cagna che lui aveva trovato e un’affermazione del ‘grasso’, anche se detta sussurrandola al direttore fu colta e impressa nella sua memoria: “Chissà che meraviglia il video……”
Laura, al solito, fu lasciata sola e libera….
Si vesti rapidamente e più veloce che riuscì arrivò a casa…
KS nel vederla non le chiese nulla….il viso arrossato, quel che rimaneva di un trucco che se anche leggero non poteva essere chiamato più cosi e un segno rosso al collo testimoniavano l’allenamento di Laura di quella sera.
Lei, di suo, fece una lunga, calda e riflessiva doccia di oltre mezz’ora. Quando ritornò dal suo compagno e dolorosamente si mise a sedere, disse soltanto “devo telefonare ai serbi…mi servono….”.