Esperienza reale Verso una cattiva strada

Premesso che una come Camilla voleva solo essere sbattuta piuttosto che avere una storia ma onestamente ancora faccio a capire come certi ragazzi come Cristian possono avere seguito tra le ragazze comunque si è comportato da stronzo dopo un lavoro del genere avrebbe dovuto ricambiare con uan buona leccata di figa.
È da sempre il cruccio che mi accompagna. Anche adesso a 50 vedo situazioni identiche. Oltretutto che a livello di qualità di sesso bah....
 
È da sempre il cruccio che mi accompagna. Anche adesso a 50 vedo situazioni identiche. Oltretutto che a livello di qualità di sesso bah....
Può sembrare una frase fatta, ma per le mie esperienze anche io confermo. Lo stronzo ha ancora grande successo tra le ragazze (non tra tutte, per fortuna)
 
9. Amici per sempre (parte 1)

Sebbene dentro Camilla fosse scattata una molla, tradurre tutto in pratica fu molto più difficile. Furono settimane di estrema confusione, nelle quali si alternavano rabbia, voglia di rivalsa, consapevolezza ma anche pentimento e rimorso nei confronti di Emanuele. Tra le decisioni che prese di impulso, ci fu anche quella di farsi un tatuaggio.

Quella sera, Camilla voleva tornare a sentirsi sexy. Indossò un vestito beige lungo con uno spacco vertiginoso sulla coscia ed un paio di stivali alti. Si fece un trucco leggero, calcando però sul rossetto, suo marchio di fabbrica.

Ludovico avrebbe accompagnato lei ed Azzurra durante la serata, facendo praticamente da taxi. Non so perché si prestasse a tutto ciò. Probabilmente per via di quello che sentiva per Camilla. E visto che lei era tornata single, pensava di poter avere qualche chance.

Parcheggiarono e passeggiarono verso Campo de’ Fiori. Cominciarono a girare per diversi locali. Primo locale, una birra. Secondo, uno shot. Terzo, altri due shot.

Con qualche bicchiere in corpo, Camilla era più spensierata che mai. Rideva e lanciava a distanza sguardi maliziosi ad un ragazzo seduto al tavolo vicino, venendo ricambiata. Lei, Azzurra e Ludovico uscirono fuori a fumare ed il ragazzo si avvicinò per parlarle. Per lasciare spazio di manovra all’amica, Azzurra suggerì a Ludovico di allontanarsi. Quest’ultimo, seppur riluttante ed un po’ geloso, accolse l’invito della ragazza pur continuando a seguire Camilla con gli occhi come un radar.

Camilla ed il ragazzo, dopo qualche battuta, si infilarono in un vicolo buio poco distante. Si avvicinarono appena, poi il bacio nacque da solo. Lei si slacciò la giacca e per il ragazzo fu un richiamo irresistibile a prenderla per i fianchi e palparle a mani aperte il sedere. Poi le sue dita scivolarono dietro, infilandosi nella fessura delle natiche.

Per tutta risposta, Camilla giochicchiò con i bottoni dei suoi jeans, avvertendo la risposta silenziosa del suo corpo. Lo massaggiò per qualche secondo, poi infilò la mano sotto l’elastico dei suoi boxer sfiorandolo solamente. Dopodiché, gli diede un ultimo bacio profondo e lo lasciò a bocca asciutta, senza andare oltre. Il ragazzo rimase incredulo, ma lei tornò dai suoi amici come se niente fosse, con un sorriso beffardo disegnato sul volto.

Altro locale, altro shot di tequila. Ormai Camilla era barcollante e per fortuna aveva Azzurra e Ludovico a sostenerla. Il ragazzo, poi, venne quasi alle mani con un turista tedesco che ci stava provando insistentemente, nonostante i tentativi della ragazza di allontanarsi con andatura incerta.

Ludovico concluse la sua serata da tassista accompagnando Azzurra, che scendendo si raccomandò di prendersi cura dell’amica. Lei, in fondo, sperava che tra loro due nascesse qualcosa. Vedeva Ludovico come un bravo ragazzo, perfetto per mettere un freno a Camilla ed allontanarla da quello stile di vita che stava intraprendendo. Ma l’amica era ormai allergica alle cose semplici e ai bravi ragazzi.

Arrivarono sotto casa di Camilla, ma lei era ancora tutt’altro che lucida.
“Mi accompagni su?” – chiese infatti all’amico.
Ludovico, ancora una volta, non poté sottrarsi ai suoi doveri di migliore amico né alla sua voglia di passare ancora del tempo con lei.

Viste le condizioni di Camilla, l’aiuto di Ludovico era effettivamente necessario. Lei si appoggiò sulla sua spalla, arrivò faticosamente di fronte alla porta di casa e la aprì dopo aver litigato per qualche secondo con le chiavi. Poi corse verso il bagno, mentre lui rimase in piedi, interdetto, al centro del salotto.

Udì un suono di pipì che scorreva, la porta socchiusa non lasciava nulla all’immaginazione. La cosa lo eccitò. Poi sentì Camilla biascicare.
“Mi dai una mano?”
Si avvicinò timidamente, bussando piano con le nocche.
“Posso?”
“Sì, aiutami.”

Le gambe le tremavano, incapaci di sostenerla del tutto, e gli stivali rendevano più difficoltoso il tutto. Si alzò in piedi appoggiandosi a Ludovico, il quale non poté fare a meno di dare una sbirciatina tra le sue cosce, notando un corto pelo castano sotto il vestito tirato su. Lei, in un barlume di lucidità, lo pizzicò a guardarla.
“Non guardarmi però…” – farfugliò, aggiungendo poi sarcastica – “Tanto mica è la prima che vedi, no?”

Lui sospirò. In effetti non era la prima che vedeva, ma la seconda. E comunque, quella di Camilla aveva per lui un valore estremamente superiore a tutte le altre.

Rimase appoggiata a lui mentre si passava la carta igienica sulla fessura, asciugandosi e facendo involontariamente eccitare ancora di più l’amico con quel gesto.

Usciti dal bagno, lei lo cinse, stringendolo in un tenero ed innocente abbraccio. Si staccò e, ancora frastornata dall’alcol, gli diede un morbido bacio sulle labbra, accorgendosene a malapena. Ludovico, però, se ne accorse eccome e si avviò verso la porta con gli occhi che brillavano.

“Beh, io vado. Mi raccomando.”
Non fece in tempo a poggiare la mano sulla maniglia, che Camilla lo fermò.
“Dormi qui?” – disse – “Tanto sto da sola. Così poi domani mi accompagni anche a fare il tatuaggio.”

Ludovico, timidamente, accettò, ma per non voler esagerare si mise a dormire sul divano. Camilla inizialmente non disse niente e lo lasciò fare. Si infilò in camera dei suoi genitori, si tolse gli stivali dopo una dura lotta, si spogliò del vestito e si mise, faticosamente, la canottiera del pigiama. Sotto rimase con gli slip.

Provò a prendere sonno, la sbronza le stava passando. Ma sentiva ancora quell’eccitazione che l’aveva accompagnata per tutta la serata, specie durante il momento intimo con quel ragazzo. Le balenò in mente un’idea malsana. Era sicura di stare per fare una cazzata, ma ormai pensava solo a sé stessa, al suo piacere e alle sue esigenze. Non le interessava altro.

Sul divano del salotto, Ludovico si rigirava invano cercando di addormentarsi; il suo cervello gli proiettava in testa le immagini del bacio a stampo che Camilla gli aveva appena dato. Per un attimo pensò che forse si stava immaginando tutto. Poi la voce della ragazza lo riportò alla realtà.

“Ludo…”
Il richiamo flebile di Camilla arrivò a stento alle orecchie di Ludovico.
“Ludo…” – insistette lei – “Dormi con me?”

Ludovico realizzò che non stava sognando, anche se la realtà ormai stava diventando più bella di un sogno. Si alzò e la raggiunse a letto. Intimorito, quasi in soggezione, si sdraiò in un angolo tutto rannicchiato. Camilla, sgusciando tra le lenzuola, gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro.

“Sto sognando…” - pensò Ludovico tra sé e sé – “non può essere vero. Mi sto immaginando tutto.”

Continuò a fare questi pensieri fin quando Camilla, dopo averlo coperto col suo abbraccio, gli accarezzò l’addome ed il petto.

In realtà, Ludovico non era un brutto ragazzo. Aveva un viso particolare, quello era vero, con un naso piuttosto pronunciato e delle occhiaie che non lo abbandonavano mai. Ma aveva anche un bel fisico. Il problema, però, era che Camilla proprio non riusciva a vederlo che come un amico, forse per via del carattere. Tranne quella sera però…
 
9. Amici per sempre (parte 1)

Sebbene dentro Camilla fosse scattata una molla, tradurre tutto in pratica fu molto più difficile. Furono settimane di estrema confusione, nelle quali si alternavano rabbia, voglia di rivalsa, consapevolezza ma anche pentimento e rimorso nei confronti di Emanuele. Tra le decisioni che prese di impulso, ci fu anche quella di farsi un tatuaggio.

Quella sera, Camilla voleva tornare a sentirsi sexy. Indossò un vestito beige lungo con uno spacco vertiginoso sulla coscia ed un paio di stivali alti. Si fece un trucco leggero, calcando però sul rossetto, suo marchio di fabbrica.

Ludovico avrebbe accompagnato lei ed Azzurra durante la serata, facendo praticamente da taxi. Non so perché si prestasse a tutto ciò. Probabilmente per via di quello che sentiva per Camilla. E visto che lei era tornata single, pensava di poter avere qualche chance.

Parcheggiarono e passeggiarono verso Campo de’ Fiori. Cominciarono a girare per diversi locali. Primo locale, una birra. Secondo, uno shot. Terzo, altri due shot.

Con qualche bicchiere in corpo, Camilla era più spensierata che mai. Rideva e lanciava a distanza sguardi maliziosi ad un ragazzo seduto al tavolo vicino, venendo ricambiata. Lei, Azzurra e Ludovico uscirono fuori a fumare ed il ragazzo si avvicinò per parlarle. Per lasciare spazio di manovra all’amica, Azzurra suggerì a Ludovico di allontanarsi. Quest’ultimo, seppur riluttante ed un po’ geloso, accolse l’invito della ragazza pur continuando a seguire Camilla con gli occhi come un radar.

Camilla ed il ragazzo, dopo qualche battuta, si infilarono in un vicolo buio poco distante. Si avvicinarono appena, poi il bacio nacque da solo. Lei si slacciò la giacca e per il ragazzo fu un richiamo irresistibile a prenderla per i fianchi e palparle a mani aperte il sedere. Poi le sue dita scivolarono dietro, infilandosi nella fessura delle natiche.

Per tutta risposta, Camilla giochicchiò con i bottoni dei suoi jeans, avvertendo la risposta silenziosa del suo corpo. Lo massaggiò per qualche secondo, poi infilò la mano sotto l’elastico dei suoi boxer sfiorandolo solamente. Dopodiché, gli diede un ultimo bacio profondo e lo lasciò a bocca asciutta, senza andare oltre. Il ragazzo rimase incredulo, ma lei tornò dai suoi amici come se niente fosse, con un sorriso beffardo disegnato sul volto.

Altro locale, altro shot di tequila. Ormai Camilla era barcollante e per fortuna aveva Azzurra e Ludovico a sostenerla. Il ragazzo, poi, venne quasi alle mani con un turista tedesco che ci stava provando insistentemente, nonostante i tentativi della ragazza di allontanarsi con andatura incerta.

Ludovico concluse la sua serata da tassista accompagnando Azzurra, che scendendo si raccomandò di prendersi cura dell’amica. Lei, in fondo, sperava che tra loro due nascesse qualcosa. Vedeva Ludovico come un bravo ragazzo, perfetto per mettere un freno a Camilla ed allontanarla da quello stile di vita che stava intraprendendo. Ma l’amica era ormai allergica alle cose semplici e ai bravi ragazzi.

Arrivarono sotto casa di Camilla, ma lei era ancora tutt’altro che lucida.
“Mi accompagni su?” – chiese infatti all’amico.
Ludovico, ancora una volta, non poté sottrarsi ai suoi doveri di migliore amico né alla sua voglia di passare ancora del tempo con lei.

Viste le condizioni di Camilla, l’aiuto di Ludovico era effettivamente necessario. Lei si appoggiò sulla sua spalla, arrivò faticosamente di fronte alla porta di casa e la aprì dopo aver litigato per qualche secondo con le chiavi. Poi corse verso il bagno, mentre lui rimase in piedi, interdetto, al centro del salotto.

Udì un suono di pipì che scorreva, la porta socchiusa non lasciava nulla all’immaginazione. La cosa lo eccitò. Poi sentì Camilla biascicare.
“Mi dai una mano?”
Si avvicinò timidamente, bussando piano con le nocche.
“Posso?”
“Sì, aiutami.”

Le gambe le tremavano, incapaci di sostenerla del tutto, e gli stivali rendevano più difficoltoso il tutto. Si alzò in piedi appoggiandosi a Ludovico, il quale non poté fare a meno di dare una sbirciatina tra le sue cosce, notando un corto pelo castano sotto il vestito tirato su. Lei, in un barlume di lucidità, lo pizzicò a guardarla.
“Non guardarmi però…” – farfugliò, aggiungendo poi sarcastica – “Tanto mica è la prima che vedi, no?”

Lui sospirò. In effetti non era la prima che vedeva, ma la seconda. E comunque, quella di Camilla aveva per lui un valore estremamente superiore a tutte le altre.

Rimase appoggiata a lui mentre si passava la carta igienica sulla fessura, asciugandosi e facendo involontariamente eccitare ancora di più l’amico con quel gesto.

Usciti dal bagno, lei lo cinse, stringendolo in un tenero ed innocente abbraccio. Si staccò e, ancora frastornata dall’alcol, gli diede un morbido bacio sulle labbra, accorgendosene a malapena. Ludovico, però, se ne accorse eccome e si avviò verso la porta con gli occhi che brillavano.

“Beh, io vado. Mi raccomando.”
Non fece in tempo a poggiare la mano sulla maniglia, che Camilla lo fermò.
“Dormi qui?” – disse – “Tanto sto da sola. Così poi domani mi accompagni anche a fare il tatuaggio.”

Ludovico, timidamente, accettò, ma per non voler esagerare si mise a dormire sul divano. Camilla inizialmente non disse niente e lo lasciò fare. Si infilò in camera dei suoi genitori, si tolse gli stivali dopo una dura lotta, si spogliò del vestito e si mise, faticosamente, la canottiera del pigiama. Sotto rimase con gli slip.

Provò a prendere sonno, la sbronza le stava passando. Ma sentiva ancora quell’eccitazione che l’aveva accompagnata per tutta la serata, specie durante il momento intimo con quel ragazzo. Le balenò in mente un’idea malsana. Era sicura di stare per fare una cazzata, ma ormai pensava solo a sé stessa, al suo piacere e alle sue esigenze. Non le interessava altro.

Sul divano del salotto, Ludovico si rigirava invano cercando di addormentarsi; il suo cervello gli proiettava in testa le immagini del bacio a stampo che Camilla gli aveva appena dato. Per un attimo pensò che forse si stava immaginando tutto. Poi la voce della ragazza lo riportò alla realtà.

“Ludo…”
Il richiamo flebile di Camilla arrivò a stento alle orecchie di Ludovico.
“Ludo…” – insistette lei – “Dormi con me?”

Ludovico realizzò che non stava sognando, anche se la realtà ormai stava diventando più bella di un sogno. Si alzò e la raggiunse a letto. Intimorito, quasi in soggezione, si sdraiò in un angolo tutto rannicchiato. Camilla, sgusciando tra le lenzuola, gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro.

“Sto sognando…” - pensò Ludovico tra sé e sé – “non può essere vero. Mi sto immaginando tutto.”

Continuò a fare questi pensieri fin quando Camilla, dopo averlo coperto col suo abbraccio, gli accarezzò l’addome ed il petto.

In realtà, Ludovico non era un brutto ragazzo. Aveva un viso particolare, quello era vero, con un naso piuttosto pronunciato e delle occhiaie che non lo abbandonavano mai. Ma aveva anche un bel fisico. Il problema, però, era che Camilla proprio non riusciva a vederlo che come un amico, forse per via del carattere. Tranne quella sera però…
Indossava anche calze e/o autoreggenti ?
 
9. Amici per sempre (parte 1)

Sebbene dentro Camilla fosse scattata una molla, tradurre tutto in pratica fu molto più difficile. Furono settimane di estrema confusione, nelle quali si alternavano rabbia, voglia di rivalsa, consapevolezza ma anche pentimento e rimorso nei confronti di Emanuele. Tra le decisioni che prese di impulso, ci fu anche quella di farsi un tatuaggio.

Quella sera, Camilla voleva tornare a sentirsi sexy. Indossò un vestito beige lungo con uno spacco vertiginoso sulla coscia ed un paio di stivali alti. Si fece un trucco leggero, calcando però sul rossetto, suo marchio di fabbrica.

Ludovico avrebbe accompagnato lei ed Azzurra durante la serata, facendo praticamente da taxi. Non so perché si prestasse a tutto ciò. Probabilmente per via di quello che sentiva per Camilla. E visto che lei era tornata single, pensava di poter avere qualche chance.

Parcheggiarono e passeggiarono verso Campo de’ Fiori. Cominciarono a girare per diversi locali. Primo locale, una birra. Secondo, uno shot. Terzo, altri due shot.

Con qualche bicchiere in corpo, Camilla era più spensierata che mai. Rideva e lanciava a distanza sguardi maliziosi ad un ragazzo seduto al tavolo vicino, venendo ricambiata. Lei, Azzurra e Ludovico uscirono fuori a fumare ed il ragazzo si avvicinò per parlarle. Per lasciare spazio di manovra all’amica, Azzurra suggerì a Ludovico di allontanarsi. Quest’ultimo, seppur riluttante ed un po’ geloso, accolse l’invito della ragazza pur continuando a seguire Camilla con gli occhi come un radar.

Camilla ed il ragazzo, dopo qualche battuta, si infilarono in un vicolo buio poco distante. Si avvicinarono appena, poi il bacio nacque da solo. Lei si slacciò la giacca e per il ragazzo fu un richiamo irresistibile a prenderla per i fianchi e palparle a mani aperte il sedere. Poi le sue dita scivolarono dietro, infilandosi nella fessura delle natiche.

Per tutta risposta, Camilla giochicchiò con i bottoni dei suoi jeans, avvertendo la risposta silenziosa del suo corpo. Lo massaggiò per qualche secondo, poi infilò la mano sotto l’elastico dei suoi boxer sfiorandolo solamente. Dopodiché, gli diede un ultimo bacio profondo e lo lasciò a bocca asciutta, senza andare oltre. Il ragazzo rimase incredulo, ma lei tornò dai suoi amici come se niente fosse, con un sorriso beffardo disegnato sul volto.

Altro locale, altro shot di tequila. Ormai Camilla era barcollante e per fortuna aveva Azzurra e Ludovico a sostenerla. Il ragazzo, poi, venne quasi alle mani con un turista tedesco che ci stava provando insistentemente, nonostante i tentativi della ragazza di allontanarsi con andatura incerta.

Ludovico concluse la sua serata da tassista accompagnando Azzurra, che scendendo si raccomandò di prendersi cura dell’amica. Lei, in fondo, sperava che tra loro due nascesse qualcosa. Vedeva Ludovico come un bravo ragazzo, perfetto per mettere un freno a Camilla ed allontanarla da quello stile di vita che stava intraprendendo. Ma l’amica era ormai allergica alle cose semplici e ai bravi ragazzi.

Arrivarono sotto casa di Camilla, ma lei era ancora tutt’altro che lucida.
“Mi accompagni su?” – chiese infatti all’amico.
Ludovico, ancora una volta, non poté sottrarsi ai suoi doveri di migliore amico né alla sua voglia di passare ancora del tempo con lei.

Viste le condizioni di Camilla, l’aiuto di Ludovico era effettivamente necessario. Lei si appoggiò sulla sua spalla, arrivò faticosamente di fronte alla porta di casa e la aprì dopo aver litigato per qualche secondo con le chiavi. Poi corse verso il bagno, mentre lui rimase in piedi, interdetto, al centro del salotto.

Udì un suono di pipì che scorreva, la porta socchiusa non lasciava nulla all’immaginazione. La cosa lo eccitò. Poi sentì Camilla biascicare.
“Mi dai una mano?”
Si avvicinò timidamente, bussando piano con le nocche.
“Posso?”
“Sì, aiutami.”

Le gambe le tremavano, incapaci di sostenerla del tutto, e gli stivali rendevano più difficoltoso il tutto. Si alzò in piedi appoggiandosi a Ludovico, il quale non poté fare a meno di dare una sbirciatina tra le sue cosce, notando un corto pelo castano sotto il vestito tirato su. Lei, in un barlume di lucidità, lo pizzicò a guardarla.
“Non guardarmi però…” – farfugliò, aggiungendo poi sarcastica – “Tanto mica è la prima che vedi, no?”

Lui sospirò. In effetti non era la prima che vedeva, ma la seconda. E comunque, quella di Camilla aveva per lui un valore estremamente superiore a tutte le altre.

Rimase appoggiata a lui mentre si passava la carta igienica sulla fessura, asciugandosi e facendo involontariamente eccitare ancora di più l’amico con quel gesto.

Usciti dal bagno, lei lo cinse, stringendolo in un tenero ed innocente abbraccio. Si staccò e, ancora frastornata dall’alcol, gli diede un morbido bacio sulle labbra, accorgendosene a malapena. Ludovico, però, se ne accorse eccome e si avviò verso la porta con gli occhi che brillavano.

“Beh, io vado. Mi raccomando.”
Non fece in tempo a poggiare la mano sulla maniglia, che Camilla lo fermò.
“Dormi qui?” – disse – “Tanto sto da sola. Così poi domani mi accompagni anche a fare il tatuaggio.”

Ludovico, timidamente, accettò, ma per non voler esagerare si mise a dormire sul divano. Camilla inizialmente non disse niente e lo lasciò fare. Si infilò in camera dei suoi genitori, si tolse gli stivali dopo una dura lotta, si spogliò del vestito e si mise, faticosamente, la canottiera del pigiama. Sotto rimase con gli slip.

Provò a prendere sonno, la sbronza le stava passando. Ma sentiva ancora quell’eccitazione che l’aveva accompagnata per tutta la serata, specie durante il momento intimo con quel ragazzo. Le balenò in mente un’idea malsana. Era sicura di stare per fare una cazzata, ma ormai pensava solo a sé stessa, al suo piacere e alle sue esigenze. Non le interessava altro.

Sul divano del salotto, Ludovico si rigirava invano cercando di addormentarsi; il suo cervello gli proiettava in testa le immagini del bacio a stampo che Camilla gli aveva appena dato. Per un attimo pensò che forse si stava immaginando tutto. Poi la voce della ragazza lo riportò alla realtà.

“Ludo…”
Il richiamo flebile di Camilla arrivò a stento alle orecchie di Ludovico.
“Ludo…” – insistette lei – “Dormi con me?”

Ludovico realizzò che non stava sognando, anche se la realtà ormai stava diventando più bella di un sogno. Si alzò e la raggiunse a letto. Intimorito, quasi in soggezione, si sdraiò in un angolo tutto rannicchiato. Camilla, sgusciando tra le lenzuola, gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro.

“Sto sognando…” - pensò Ludovico tra sé e sé – “non può essere vero. Mi sto immaginando tutto.”

Continuò a fare questi pensieri fin quando Camilla, dopo averlo coperto col suo abbraccio, gli accarezzò l’addome ed il petto.

In realtà, Ludovico non era un brutto ragazzo. Aveva un viso particolare, quello era vero, con un naso piuttosto pronunciato e delle occhiaie che non lo abbandonavano mai. Ma aveva anche un bel fisico. Il problema, però, era che Camilla proprio non riusciva a vederlo che come un amico, forse per via del carattere. Tranne quella sera però…
Situazione sempre più eccitante noto che Camilla sebbene ama molto il cazzo in Ludovico cerca una porto sicuro un amico zerbino da usare a piacimento:D
 
10. Amici per sempre (parte 2)

Camilla infilò di scatto la mano sotto l’elastico delle sue mutande. A quel punto, Ludovico pensò: o la va o la spacca, cazzo, sono qui nel suo letto. Si voltò e senza pensarci la baciò. Camilla non si oppose e le loro lingue presero a rincorrersi.

“Aspetta, che stiamo facendo?!”
Camilla si lasciò andare a qualche dubbio. Ma poi le voci che sentiva arrivare dalle sue parti bassi la indussero a riprendere il bacio. Ludovico rimase immobile, poi vide nuovamente l’amica gettarsi sulla sua bocca.

Si ritrovarono uno di fronte all’altro. Camilla aveva la canottiera infilata storta, che le lasciava fuori un capezzolo. Quel dettaglio catturò subito la vista di Ludovico e le sue mani ci si posarono sopra.

Volendo fare le cose per bene, mosse i suoi baci sempre più in basso: prima stuzzicò e mordicchiò il suo capezzolo nudo, poi scese verso altri lidi fino a trovarsi di fronte ai suoi slip. La guardò negli occhi, che faticava a scorgere nell’ombra, ma il loro verde brillante si accendeva appena con il chiarore che entrava dalla finestra. Glieli sfilò lentamente e si ritrovò davanti al suo sesso. Aveva un odore pungente, vista la lunga serata e la dubbia premura con la quale si era pulita poco prima, ancora brilla.

Non gli importò minimamente, e cominciò a leccarla, anche se non sembrava molto esperto. I suoi movimenti erano impacciati ed elementari. Nonostante tutto, Camilla provò ad abbandonarsi. Lo guardava e le sembrava strano che a trafficare lì sotto ci fosse il suo migliore amico Ludovico e non il ragazzo figo di turno o Emanuele. Si spostò di nuovo di scatto, chiudendo le gambe.
“Non so se…” – provò a dire con un accenno di fiato. Ma Ludovico non la ascoltò, concentrato com’era sul suo dovere. Camilla sentì il piacere cominciare a crescere si lasciò cullare definitivamente dai movimenti della lingua di Ludovico. Chiuse le palpebre.

Ludovico procedeva a leccarla con solerzia, e credeva di star facendo un buon lavoro. Sbirciava le reazioni di Camilla, che sospirava flebilmente nel letto. Non aspettò che lei raggiungesse l’orgasmo, smanioso com’era di passare alla penetrazione.

Risalì il suo corpo raggiungendo e le diede un bacio profondo. Lei arricciò appena le labbra, sorpresa dall’intensità del suo sapore in bocca. Ludovico si accorse di un dettaglio.

“Non ho i…” – disse guardando Camilla con occhi spauriti, riferendosi ai preservativi.
Lei ci rifletté per qualche secondo, con la poca lucidità che stava recuperando. Pensò che tutto sommato Ludovico era una persona “sicura”, viste le poche esperienze avute.
“Non fa niente.” – affermò accarezzandogli i capelli.
Ludovico si spogliò completamente e si adagiò piano su di lei.

Lo sentì penetrarla con lentezza, entrando senza alcun impedimento. Dopo aver provato il cazzo di Christian, non poteva essere altrimenti. Ludovico era comunque ben messo, ed il suo attrezzo era leggermente ricurvo verso l’alto. La sua forma andava a stimolare punti particolari delle sue pareti. Ma il povero ragazzo, essendo estremamente eccitato da quella situazione, incredulo ed impreparato, si avvicinò prestissimo al limite.

Si abbassò su di lei poggiando i gomiti sul letto. Il suo corpo sudato la toccò e lei, quasi senza volerlo, si spostò, con una smorfia impercettibile sul viso. Di contro, però, Camilla stava cominciando a godere. Certo, sicuramente non era la migliore scopata della sua vita, ma Ludovico si stava impegnando. L’unica incognita era la durata.

E infatti, lui rallentò fino a fermarsi. Si spalmò su di lei baciandola, poi le disse: “Aspetta…”

Lei lo guardò quasi indispettita, intuendo che non sarebbe durato ancora per molto. Ludovico si sfilò e indietreggiò, per stuzzicarle la figa con le mani; Camilla ormai si era un po’ spenta per via di quell’interruzione e smise di ansimare.

Ludovico riprovò, penetrandola con forza. Le diede qualche colpo più profondo che la risvegliò per qualche secondo, ma poi di nuovo rallentò digrignando i denti e contraendo i muscoli con uno sforzo sovrumano per cercare di resistere. Poi dovette cedere al richiamo del suo corpo.

Non sapendo dove venire, sentendosi anche a disagio dal finirle addosso perché non avvezzo a quelle pratiche, lo estrasse rapidamente e corse in bagno per andarsi a liberare.

Camilla sbuffò, guardando l’amico sparire nel corridoio buio. Si rese immediatamente conto che era stata una pessima idea. Si girò da un lato, facendo finta di dormire. Ludovico, dopo essersi ripulito, tornò in camera con l’intenzione di voler fare un altro round, ma la trovò già raggomitolata nelle lenzuola e sonnecchiante. Si limitò a scansarle i capelli e darle un bacio sulla fronte, convinto che quella breve notte d’amore sarebbe stato l’inizio di qualcosa di più profondo tra di loro.

La mattina dopo fu brutalmente riportato alla realtà dalla freddezza di Camilla; lei non aveva in realtà premeditato di far star male Ludovico. Ma non aveva, come al solito, minimamente pensato alle conseguenze delle sue azioni. Quella sera aveva voglia di andare con qualcuno, lui era lì e quello era tutto ciò che le importava. Tutto quello, solo per seguire quel formicolio che sentiva dentro.

Si risvegliarono occhi negli occhi. Lui le accarezzò una guancia, con sguardo sognante. Lei rimase per un attimo basita, impiegando qualche secondo a realizzare cosa fosse successo quella notte. Ludovico le passò le dita tra i capelli, guardandola con occhi dolci. Si avvicinò per darle un bacio sulla bocca, ma lei si girò porgendogli la guancia.

Ludovico sentì un nodo in gola, e vide le sue speranze spazzate via in un istante. E Camilla volle mettere subito le cose in chiaro.
“Abbiamo fatto una cazzata…”

Ludovico pensò lo stesso, ma pensò anche che era stata la cazzata più bella della sua vita. Non seppe ribattere alcunché. Stette in silenzio prendendosi un abbraccio stretto da Camilla, che per lui non aveva il minimo senso dopo quello che era successo appena qualche ora prima.

Per lei, invece, era tutto tornato alla normalità: era stata solamente una breve voglia soddisfatta da qualche minuto di sesso con un amico che conosceva bene.

Per tutta le risposta, infatti, gli rivolse un candido sorriso.
“Allora, mi accompagni a fare il tatuaggio?”
Ma per Ludovico quello era stato l’inizio della fine della loro amicizia. Le rivolse uno sguardo intenso, abbassando il capo con un velo di amarezza.
“Mi sa che non è il caso…”

Il sorriso di Camilla si spense, capendo che quella cazzata probabilmente le era costata il suo migliore amico. Se ne dispiacque e rimase seduta sul letto, accorgendosi di avere ancora la canottiera infilata storta e di conseguenza il capezzolo scoperto. Se la tirò giù di scatto imbarazzata, come se non avesse appena fatto sesso solo poche ore prima con lui. Ludovico scosse la testa in silenzio, senza riuscire a trovare un significato a tutto quello, e si rivestì.

Quella notte sancì la prima crepa nell’amicizia tra Ludovico e Camilla, che si andò piano piano a deteriorare. Da quel giorno, Ludovico non riuscì a guardare più Camilla come prima. I suoi comportamenti nei confronti di altri ragazzi, poi, fecero emergere sempre di più la sua vera essenza. E Ludovico non volle più avere niente a che fare con lei. Per Camilla, quella notte servì soltanto per risvegliarsi dal torpore di quelle settimane e proseguire il suo viaggio verso una cattiva strada.
 
Quello che ho pensato subito.
Ludovico ha fatto bene,inutile continuare un'amicizia con un personaggio come lei.
Spero per lui di avere soddisfazioni diverse con altre persone invece di stare male e farsi trattare in questo modo
Emanuele dopotutto è stato fortunato,ma sai le corna e le umiliazioni alle quali avrebbe dovuto subire??
Continua così @Tubamascherata finalmente un bel racconto VERO
 
Ultima modifica:
Grazie @DivoGiulio dell'apprezzamento.
Ludovico ha fatto una scelta molto coraggiosa, che molti di noi, specie quando molto giovani - e mi ci metto anche io - non fanno: lasciare perdere una ragazza tossica per pensare solo a sé stesso. Ed evitare di sprecare tempo ed energia solo per starle vicino, sperando a chissà cosa e chissà quando.
Per quanto riguarda Emanuele, non mi sbilancerei ancora...:rolleyes:
 
Io arrivai a dire in faccia alla ragazza che era meglio se stava oltre al metro di distanza da me. Dopo una situazione simile, nonostante un amicizia e affetto sinceri, le dissi in faccia che mi aveva deluso e oltre alla ferita da quel momento mi ripugnava anche guardarla. Ci ho messo anni, ma forse non ancora abbastanza per non sentire il bruciore della delusione...
 
Grazie @DivoGiulio dell'apprezzamento.
Ludovico ha fatto una scelta molto coraggiosa, che molti di noi, specie quando molto giovani - e mi ci metto anche io - non fanno: lasciare perdere una ragazza tossica per pensare solo a sé stesso. Ed evitare di sprecare tempo ed energia solo per starle vicino, sperando a chissà cosa e chissà quando.
Per quanto riguarda Emanuele, non mi sbilancerei ancora...:rolleyes:
Racconto ben scritto davvero un capitolo degno di nota che non ha solo l'aspetto erotico. Ludovico si è mostrato molto maturo. Emanuele invece è vero gli aveva chiesto una pausa di riflessione ma non dirmi che se la riprende?
 
Io arrivai a dire in faccia alla ragazza che era meglio se stava oltre al metro di distanza da me. Dopo una situazione simile, nonostante un amicizia e affetto sinceri, le dissi in faccia che mi aveva deluso e oltre alla ferita da quel momento mi ripugnava anche guardarla. Ci ho messo anni, ma forse non ancora abbastanza per non sentire il bruciore della delusione...
Complimenti anche a te per il coraggio. Non tutti ci riescono. E la delusione penso resti a tutti per molto tempo, soprattutto pensando alle ferite subite.
 
Racconto ben scritto davvero un capitolo degno di nota che non ha solo l'aspetto erotico. Ludovico si è mostrato molto maturo. Emanuele invece è vero gli aveva chiesto una pausa di riflessione ma non dirmi che se la riprende?
Emanuele, che ho conosciuto personalmente, è un bravissimo ragazzo. Purtroppo ha solo un difetto: si fida troppo delle persone e crede troppo nell'amore vince ogni cosa. E con una come Camilla, che anche voi state conoscendo con questo racconto, capite bene che non è la scelta più sana possibile...
 
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