Siamo in attesa trepidante!
Sempre più intrigante, adesso Michela spero abbia capito da che parte stare, adesso chi aspetta un'altra settimana?CAPITOLO: SPALLE AL MURO
Arrivammo a casa
Lei distrutta, io assonnato
Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata
Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo
Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia
Continuava a ripetermi ti amo
L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima
Poi appena toccò il letto crollò
Io ci misi molto di più ad addormentarmi
Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina
Non era facile spegnere la luce e dormire
Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana
Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione
Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato
Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio
Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada
E mi buttai giù a dormire
Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio
E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi
La cugina era infatuata di me.
Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei
Lei e Simona erano grandi amiche
A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei
Altri cinque minuti di sonno
E accesi di nuovo la luce
Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente
Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato
Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo
E magari anche peggio
Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa
Pensai di aver dormito ore
Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo
Cosa mi sta succedendo?
Basta ! Voglio dormire!
Ora mi faccio coccolare da Laura
La presi da dietro e l’abbracciai
Borbottó qualcosa
Ma non si svegliò
In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.
Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane
Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei
Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato
Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada
Madonna quanto la desideravo
Potevo sentire il suo odore
L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof
E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura
Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro
Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa
Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre
Quante volte dovevo scopare al giorno?
Laura non si sarebbe accontentata di una scopata
E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?
Con Giada avrei fatto il tris di sicuro
Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra
Ah dimenticavo, Sonia
Non avrei rinunciato a quelle tette immense
Mi volevano tutti i giorni
Non se ne parla
Una botta e via è già gestibile
Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”
Dimentico qualcosa?
Si
La prostituzione
Quella era roba seria
Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”
Ma l’atomica non si sgancia mai
Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto
E io non ero alla frutta e nemmeno disperato
Avrei sicuramente agito contro il prof
Ormai stava giocando a carte scoperte
Finalmente mi addormentai
Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena
Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina
Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia
A: buongiorno piccola
L: buongiorno amore
A: é un buongiorno vero?
L: decisamente
Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita
A: l’altro anno cosa hai fatto?
L: tombola con i parenti
A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.
L: ho giocato a tutto e ho vinto
A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto
L: lo pensavo anche io.
Ma è stata la ciliegina sulla torta
A: direi tre ciliegione
L: Madonna, erano immensi e durissimi
Mi hanno venire più volte
A: Penso che hai fatto il record
L: si è se ci penso mi viene ancora voglia
A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?
L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità
A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?
L: ne ho visti un po’, che dici
Ma cerco di spiegarmi meglio
Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata
Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica
A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?
L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio
Rise a crepapelle.
L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te
A: sei inarrestabile
Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale
Mi spiego meglio
Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura
Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.
Specialmente se stavi con un gran troietta
Chissà cosa vedevano in più
Ma poi ritornai sui miei passi
Non volevo più frequentare nessun posto così
A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.
Non avrai problemi di brufoli per anni
Anche lì hai delle preferenze?
L: si, tantissimi l’avevano amarissimo
Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca
A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?
L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa
A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?
L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato
A: Ma quando?
L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore
A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?
L: a me non sfugge nulla
A: che ne pensi?
L: é bellissima. Da leccarla tutta
A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi
L: non lo pensavo nemmeno io.
Poi però Simona mi faceva stare bene.
Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te
A: ah grazie
L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta
A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io
L: che c’entra.
Io sto benissimo quando lo fai.
Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.
Ci sono dettagli da migliorare tutto qui
A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata
L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.
Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.
È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.
A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela
L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne
Mi dilettai in una leccata prolungata
Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci
Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro
Non si lamentava mai
Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti
Fu un esperienza incredibile
L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito
A: vorrei stazionare ancora qui con te
L: non ora amore, sono prontissima
Facemmo l’amore
Era un Diesel
Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più
Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca
Gustandoselo a più riprese
Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela
Non eravamo in tanti come a Natale
Una decina in tutto
Chiesi alla zia dove fosse Michela
A: un capodanno di merda Antonio
È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore
Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare
A: hai perfettamente ragione zia
Ma dove sta adesso?
Z: in camera sua
Guarda se riesci a parlare con lei
La scusa dei genitori malati
Apri la porta lentamente
Michela era sempre a letto
Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano
Era girata di spalle e non mi sentì arrivare
Alzai leggermente il lenzuolo di lato
Mi accorsi che si era addormentata
Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande
Alla vista di quelle mele mi venne duro
Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave
Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei
Il letto era una piazza e mezzo
Michela era sul bordo opposto
Doveva dormire bene
Non mi senti entrare nel letto
Sembravo un pischello alle prime armi
Il respiro era corto
Appoggiai il cazzo sulla mela
Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica
In quella posizione era leggermente aperta
Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento
Cercai di entrare ma non riuscì
Troppo poco lubrificata
Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata
Michela si svegliò di soprassalto
Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca
Lo spavento nei suoi occhi si affievolì
Cerco di respingermi una volta ma la bloccai
Provò a dimenarsi ancora
Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura
Iniziai a baciare leggermente il suo collo
Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette
E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare
All’unisono facemmo un gran sospiro
Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più
Nessuno dei due parlava
Allora iniziai io
A: quanto mi sei mancata cuginetta
M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto
A: sei proprio sicura?
M: si cuginetto
A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te
Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te
M: é bella ?
A: certo che è bella
M: più bella di me?
A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle
Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei
M: ci hai scopato?
A: no, l’ha scopata per bene il prof però
A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe
La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei
M: che fa di lavoro questa troia?
A: non lo so che fa, ma non la troia.
Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?
La presi per i capelli e la tirai a me
A: ti sei messa a fare la troia per il professore.
Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?
I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue
Complimenti davvero
M: non è come pensi
Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo
E farò la stessa cosa a lei
Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo
A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.
Io ho un piano
Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.
La prossima settimana sono invitato in casa loro.
Vediamo che cosa succede
M: il prof abita da solo
A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.
Ti ha mai invitato a dormire da lui?
M:No, mai
A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?
M: si dormiva in albergo
A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?
M: si ma…
A: non ti invitava perché c’è Giada
Quante volte sei andata a fare la puttana?
L: Tre volte a settimana
A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene
Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.
E sarà peggio
A: come è iniziato?
M: andavamo a far serate nelle ville
Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone
Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio
Che lo faceva per noi
Nel magazzino c’è un letto di fortuna
I clienti prima si mettono d’accordo con il prof
Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.
Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me
A: per quanto tempo va avanti questa cosa?
M: é il primo mese
A: Per cui hai avuto dodici clienti finora
Michela non rispose
Io mi alzai e mi rivestì
Non era più eccitante sentirla in queste condizioni
A: rispondimi
M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana
Poi abbassò la testa
Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna
Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare
La presi e la feci rivestire
A: ora ti dico io cosa devi fare
Domani parli con mamma e papà
Li dici che non vuoi più lavorare da lui.
Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi
M: non dire a zio di questa cosa, sto male
A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito
Ti facciamo lavorare in videoteca da noi
Tanto il socio di papà non ha più voglia.
Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi
Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto
E mi abbracciò
Cercai di calmarla
Ma era inutile
I nervi saltarono
Quasi svenne
Non volevo che parlasse in quel momento
Me per lei era importante sfogarsi
Era difficile a volte capire cosa stava dicendo
Ero un misto pianto e singhiozzi
M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere
Ho fatto tutto per lui
Volevo staccarmi dai miei
Ho visto in lui un opportunità
Mi ha plagiato
Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore
Alcuni clienti mi facevano schifo
Erano vecchi e bavosi
Sporchi e puzzavano
Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco
Chiesi se potevamo interrompere
Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata
Che avrebbe scelto dei clienti migliori
Invece peggiorarono
Erano anche violenti
A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo
Merché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà
E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare
Che i soldi bastassero
La feci calmare
Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento
Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata
Feci finta di niente
Vidi Michela più serena
Si era tolta un macigno dallo stomaco
Ero felice per questo
Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio
Avevo tre scelte ben precise
Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana
Oppure denunciare l’accaduto.
Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla
La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff
Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.
Avevo già Michela e lui non lo sapeva.
Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo
Ma senza scoprire le mie carte
Sarebbe stata una settimana decisiva
Non è un periodo facile,ma cercherò di accontentarvi@Tanacca71 ormai siamo alla suspense pure. Purtroppo ora dobbiamo aspettare una settimana...
Io voglio sapere se ti sei scopato Giada e poi la mammina tettona e poi se hai mandato a quel paese Laura e poi e poi e poi...
Io aspetto ma se fai l'inserto infrasettimanale sarebbe bello.
Allora, per come scrivi....io ti pubblicherei subito......i tuoi racconti sono intriganti.....non vedo l'ora di leggere il seguito.....😍😍😍CAPITOLO: SPALLE AL MURO
Arrivammo a casa
Lei distrutta, io assonnato
Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata
Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo
Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia
Continuava a ripetermi ti amo
L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima
Poi appena toccò il letto crollò
Io ci misi molto di più ad addormentarmi
Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina
Non era facile spegnere la luce e dormire
Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana
Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione
Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato
Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio
Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada
E mi buttai giù a dormire
Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio
E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi
La cugina era infatuata di me.
Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei
Lei e Simona erano grandi amiche
A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei
Altri cinque minuti di sonno
E accesi di nuovo la luce
Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente
Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato
Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo
E magari anche peggio
Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa
Pensai di aver dormito ore
Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo
Cosa mi sta succedendo?
Basta ! Voglio dormire!
Ora mi faccio coccolare da Laura
La presi da dietro e l’abbracciai
Borbottó qualcosa
Ma non si svegliò
In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.
Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane
Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei
Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato
Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada
Madonna quanto la desideravo
Potevo sentire il suo odore
L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof
E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura
Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro
Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa
Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre
Quante volte dovevo scopare al giorno?
Laura non si sarebbe accontentata di una scopata
E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?
Con Giada avrei fatto il tris di sicuro
Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra
Ah dimenticavo, Sonia
Non avrei rinunciato a quelle tette immense
Mi volevano tutti i giorni
Non se ne parla
Una botta e via è già gestibile
Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”
Dimentico qualcosa?
Si
La prostituzione
Quella era roba seria
Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”
Ma l’atomica non si sgancia mai
Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto
E io non ero alla frutta e nemmeno disperato
Avrei sicuramente agito contro il prof
Ormai stava giocando a carte scoperte
Finalmente mi addormentai
Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena
Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina
Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia
A: buongiorno piccola
L: buongiorno amore
A: é un buongiorno vero?
L: decisamente
Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita
A: l’altro anno cosa hai fatto?
L: tombola con i parenti
A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.
L: ho giocato a tutto e ho vinto
A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto
L: lo pensavo anche io.
Ma è stata la ciliegina sulla torta
A: direi tre ciliegione
L: Madonna, erano immensi e durissimi
Mi hanno venire più volte
A: Penso che hai fatto il record
L: si è se ci penso mi viene ancora voglia
A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?
L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità
A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?
L: ne ho visti un po’, che dici
Ma cerco di spiegarmi meglio
Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata
Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica
A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?
L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio
Rise a crepapelle.
L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te
A: sei inarrestabile
Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale
Mi spiego meglio
Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura
Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.
Specialmente se stavi con un gran troietta
Chissà cosa vedevano in più
Ma poi ritornai sui miei passi
Non volevo più frequentare nessun posto così
A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.
Non avrai problemi di brufoli per anni
Anche lì hai delle preferenze?
L: si, tantissimi l’avevano amarissimo
Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca
A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?
L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa
A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?
L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato
A: Ma quando?
L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore
A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?
L: a me non sfugge nulla
A: che ne pensi?
L: é bellissima. Da leccarla tutta
A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi
L: non lo pensavo nemmeno io.
Poi però Simona mi faceva stare bene.
Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te
A: ah grazie
L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta
A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io
L: che c’entra.
Io sto benissimo quando lo fai.
Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.
Ci sono dettagli da migliorare tutto qui
A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata
L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.
Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.
È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.
A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela
L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne
Mi dilettai in una leccata prolungata
Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci
Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro
Non si lamentava mai
Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti
Fu un esperienza incredibile
L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito
A: vorrei stazionare ancora qui con te
L: non ora amore, sono prontissima
Facemmo l’amore
Era un Diesel
Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più
Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca
Gustandoselo a più riprese
Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela
Non eravamo in tanti come a Natale
Una decina in tutto
Chiesi alla zia dove fosse Michela
A: un capodanno di merda Antonio
È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore
Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare
A: hai perfettamente ragione zia
Ma dove sta adesso?
Z: in camera sua
Guarda se riesci a parlare con lei
La scusa dei genitori malati
Apri la porta lentamente
Michela era sempre a letto
Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano
Era girata di spalle e non mi sentì arrivare
Alzai leggermente il lenzuolo di lato
Mi accorsi che si era addormentata
Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande
Alla vista di quelle mele mi venne duro
Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave
Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei
Il letto era una piazza e mezzo
Michela era sul bordo opposto
Doveva dormire bene
Non mi senti entrare nel letto
Sembravo un pischello alle prime armi
Il respiro era corto
Appoggiai il cazzo sulla mela
Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica
In quella posizione era leggermente aperta
Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento
Cercai di entrare ma non riuscì
Troppo poco lubrificata
Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata
Michela si svegliò di soprassalto
Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca
Lo spavento nei suoi occhi si affievolì
Cerco di respingermi una volta ma la bloccai
Provò a dimenarsi ancora
Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura
Iniziai a baciare leggermente il suo collo
Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette
E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare
All’unisono facemmo un gran sospiro
Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più
Nessuno dei due parlava
Allora iniziai io
A: quanto mi sei mancata cuginetta
M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto
A: sei proprio sicura?
M: si cuginetto
A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te
Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te
M: é bella ?
A: certo che è bella
M: più bella di me?
A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle
Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei
M: ci hai scopato?
A: no, l’ha scopata per bene il prof però
A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe
La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei
M: che fa di lavoro questa troia?
A: non lo so che fa, ma non la troia.
Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?
La presi per i capelli e la tirai a me
A: ti sei messa a fare la troia per il professore.
Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?
I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue
Complimenti davvero
M: non è come pensi
Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo
E farò la stessa cosa a lei
Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo
A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.
Io ho un piano
Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.
La prossima settimana sono invitato in casa loro.
Vediamo che cosa succede
M: il prof abita da solo
A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.
Ti ha mai invitato a dormire da lui?
M:No, mai
A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?
M: si dormiva in albergo
A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?
M: si ma…
A: non ti invitava perché c’è Giada
Quante volte sei andata a fare la puttana?
L: Tre volte a settimana
A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene
Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.
E sarà peggio
A: come è iniziato?
M: andavamo a far serate nelle ville
Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone
Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio
Che lo faceva per noi
Nel magazzino c’è un letto di fortuna
I clienti prima si mettono d’accordo con il prof
Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.
Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me
A: per quanto tempo va avanti questa cosa?
M: é il primo mese
A: Per cui hai avuto dodici clienti finora
Michela non rispose
Io mi alzai e mi rivestì
Non era più eccitante sentirla in queste condizioni
A: rispondimi
M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana
Poi abbassò la testa
Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna
Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare
La presi e la feci rivestire
A: ora ti dico io cosa devi fare
Domani parli con mamma e papà
Li dici che non vuoi più lavorare da lui.
Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi
M: non dire a zio di questa cosa, sto male
A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito
Ti facciamo lavorare in videoteca da noi
Tanto il socio di papà non ha più voglia.
Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi
Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto
E mi abbracciò
Cercai di calmarla
Ma era inutile
I nervi saltarono
Quasi svenne
Non volevo che parlasse in quel momento
Me per lei era importante sfogarsi
Era difficile a volte capire cosa stava dicendo
Ero un misto pianto e singhiozzi
M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere
Ho fatto tutto per lui
Volevo staccarmi dai miei
Ho visto in lui un opportunità
Mi ha plagiato
Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore
Alcuni clienti mi facevano schifo
Erano vecchi e bavosi
Sporchi e puzzavano
Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco
Chiesi se potevamo interrompere
Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata
Che avrebbe scelto dei clienti migliori
Invece peggiorarono
Erano anche violenti
A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo
Merché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà
E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare
Che i soldi bastassero
La feci calmare
Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento
Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata
Feci finta di niente
Vidi Michela più serena
Si era tolta un macigno dallo stomaco
Ero felice per questo
Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio
Avevo tre scelte ben precise
Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana
Oppure denunciare l’accaduto.
Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla
La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff
Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.
Avevo già Michela e lui non lo sapeva.
Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo
Ma senza scoprire le mie carte
Sarebbe stata una settimana decisiva
se non fosse michela avrei detto "finalmente avrà capito", ma il dubbio che ci ricaschi c'è ...CAPITOLO: SPALLE AL MURO
Arrivammo a casa
Lei distrutta, io assonnato
Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata
Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo
Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia
Continuava a ripetermi ti amo
L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima
Poi appena toccò il letto crollò
Io ci misi molto di più ad addormentarmi
Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina
Non era facile spegnere la luce e dormire
Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana
Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione
Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato
Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio
Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada
E mi buttai giù a dormire
Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio
E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi
La cugina era infatuata di me.
Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei
Lei e Simona erano grandi amiche
A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei
Altri cinque minuti di sonno
E accesi di nuovo la luce
Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente
Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato
Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo
E magari anche peggio
Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa
Pensai di aver dormito ore
Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo
Cosa mi sta succedendo?
Basta ! Voglio dormire!
Ora mi faccio coccolare da Laura
La presi da dietro e l’abbracciai
Borbottó qualcosa
Ma non si svegliò
In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.
Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane
Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei
Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato
Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada
Madonna quanto la desideravo
Potevo sentire il suo odore
L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof
E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura
Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro
Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa
Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre
Quante volte dovevo scopare al giorno?
Laura non si sarebbe accontentata di una scopata
E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?
Con Giada avrei fatto il tris di sicuro
Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra
Ah dimenticavo, Sonia
Non avrei rinunciato a quelle tette immense
Mi volevano tutti i giorni
Non se ne parla
Una botta e via è già gestibile
Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”
Dimentico qualcosa?
Si
La prostituzione
Quella era roba seria
Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”
Ma l’atomica non si sgancia mai
Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto
E io non ero alla frutta e nemmeno disperato
Avrei sicuramente agito contro il prof
Ormai stava giocando a carte scoperte
Finalmente mi addormentai
Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena
Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina
Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia
A: buongiorno piccola
L: buongiorno amore
A: é un buongiorno vero?
L: decisamente
Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita
A: l’altro anno cosa hai fatto?
L: tombola con i parenti
A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.
L: ho giocato a tutto e ho vinto
A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto
L: lo pensavo anche io.
Ma è stata la ciliegina sulla torta
A: direi tre ciliegione
L: Madonna, erano immensi e durissimi
Mi hanno venire più volte
A: Penso che hai fatto il record
L: si è se ci penso mi viene ancora voglia
A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?
L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità
A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?
L: ne ho visti un po’, che dici
Ma cerco di spiegarmi meglio
Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata
Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica
A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?
L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio
Rise a crepapelle.
L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te
A: sei inarrestabile
Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale
Mi spiego meglio
Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura
Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.
Specialmente se stavi con un gran troietta
Chissà cosa vedevano in più
Ma poi ritornai sui miei passi
Non volevo più frequentare nessun posto così
A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.
Non avrai problemi di brufoli per anni
Anche lì hai delle preferenze?
L: si, tantissimi l’avevano amarissimo
Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca
A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?
L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa
A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?
L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato
A: Ma quando?
L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore
A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?
L: a me non sfugge nulla
A: che ne pensi?
L: é bellissima. Da leccarla tutta
A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi
L: non lo pensavo nemmeno io.
Poi però Simona mi faceva stare bene.
Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te
A: ah grazie
L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta
A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io
L: che c’entra.
Io sto benissimo quando lo fai.
Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.
Ci sono dettagli da migliorare tutto qui
A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata
L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.
Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.
È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.
A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela
L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne
Mi dilettai in una leccata prolungata
Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci
Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro
Non si lamentava mai
Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti
Fu un esperienza incredibile
L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito
A: vorrei stazionare ancora qui con te
L: non ora amore, sono prontissima
Facemmo l’amore
Era un Diesel
Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più
Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca
Gustandoselo a più riprese
Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela
Non eravamo in tanti come a Natale
Una decina in tutto
Chiesi alla zia dove fosse Michela
A: un capodanno di merda Antonio
È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore
Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare
A: hai perfettamente ragione zia
Ma dove sta adesso?
Z: in camera sua
Guarda se riesci a parlare con lei
La scusa dei genitori malati
Apri la porta lentamente
Michela era sempre a letto
Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano
Era girata di spalle e non mi sentì arrivare
Alzai leggermente il lenzuolo di lato
Mi accorsi che si era addormentata
Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande
Alla vista di quelle mele mi venne duro
Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave
Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei
Il letto era una piazza e mezzo
Michela era sul bordo opposto
Doveva dormire bene
Non mi senti entrare nel letto
Sembravo un pischello alle prime armi
Il respiro era corto
Appoggiai il cazzo sulla mela
Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica
In quella posizione era leggermente aperta
Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento
Cercai di entrare ma non riuscì
Troppo poco lubrificata
Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata
Michela si svegliò di soprassalto
Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca
Lo spavento nei suoi occhi si affievolì
Cerco di respingermi una volta ma la bloccai
Provò a dimenarsi ancora
Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura
Iniziai a baciare leggermente il suo collo
Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette
E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare
All’unisono facemmo un gran sospiro
Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più
Nessuno dei due parlava
Allora iniziai io
A: quanto mi sei mancata cuginetta
M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto
A: sei proprio sicura?
M: si cuginetto
A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te
Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te
M: é bella ?
A: certo che è bella
M: più bella di me?
A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle
Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei
M: ci hai scopato?
A: no, l’ha scopata per bene il prof però
A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe
La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei
M: che fa di lavoro questa troia?
A: non lo so che fa, ma non la troia.
Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?
La presi per i capelli e la tirai a me
A: ti sei messa a fare la troia per il professore.
Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?
I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue
Complimenti davvero
M: non è come pensi
Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo
E farò la stessa cosa a lei
Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo
A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.
Io ho un piano
Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.
La prossima settimana sono invitato in casa loro.
Vediamo che cosa succede
M: il prof abita da solo
A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.
Ti ha mai invitato a dormire da lui?
M:No, mai
A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?
M: si dormiva in albergo
A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?
M: si ma…
A: non ti invitava perché c’è Giada
Quante volte sei andata a fare la puttana?
L: Tre volte a settimana
A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene
Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.
E sarà peggio
A: come è iniziato?
M: andavamo a far serate nelle ville
Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone
Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio
Che lo faceva per noi
Nel magazzino c’è un letto di fortuna
I clienti prima si mettono d’accordo con il prof
Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.
Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me
A: per quanto tempo va avanti questa cosa?
M: é il primo mese
A: Per cui hai avuto dodici clienti finora
Michela non rispose
Io mi alzai e mi rivestì
Non era più eccitante sentirla in queste condizioni
A: rispondimi
M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana
Poi abbassò la testa
Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna
Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare
La presi e la feci rivestire
A: ora ti dico io cosa devi fare
Domani parli con mamma e papà
Li dici che non vuoi più lavorare da lui.
Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi
M: non dire a zio di questa cosa, sto male
A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito
Ti facciamo lavorare in videoteca da noi
Tanto il socio di papà non ha più voglia.
Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi
Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto
E mi abbracciò
Cercai di calmarla
Ma era inutile
I nervi saltarono
Quasi svenne
Non volevo che parlasse in quel momento
Me per lei era importante sfogarsi
Era difficile a volte capire cosa stava dicendo
Ero un misto pianto e singhiozzi
M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere
Ho fatto tutto per lui
Volevo staccarmi dai miei
Ho visto in lui un opportunità
Mi ha plagiato
Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore
Alcuni clienti mi facevano schifo
Erano vecchi e bavosi
Sporchi e puzzavano
Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco
Chiesi se potevamo interrompere
Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata
Che avrebbe scelto dei clienti migliori
Invece peggiorarono
Erano anche violenti
A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo
Merché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà
E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare
Che i soldi bastassero
La feci calmare
Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento
Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata
Feci finta di niente
Vidi Michela più serena
Si era tolta un macigno dallo stomaco
Ero felice per questo
Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio
Avevo tre scelte ben precise
Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana
Oppure denunciare l’accaduto.
Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla
La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff
Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.
Avevo già Michela e lui non lo sapeva.
Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo
Ma senza scoprire le mie carte
Sarebbe stata una settimana decisiva
@Tanacca71 c'ha un esercito al seguito, che vuol vedere quella faccia di melma cosa e che faccia farà, anche se adesso non c'è più@Tanacca71 e sono in attesa di entrare ..nella casa del nemico.
E un periodo storico veramente brutto speriamo beneLa settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
Unica cosa positiva de si può dire e che siamo tutti sulla stessa barca si che dobbiamo remare tutti e se vinciamo vinciamo tuttiTi capisco, io ho un'azienda sulle spalle e so cosa vuol dire. Periodo brutto, speriamo che passi senza troppi danni a tutti quanti. Un motivo per cui sono qui è anche avere un po' di evasione da tanti problemi. forza @Tanacca71 .
Non vorrei essere al tuo posto......🥺🥺🥺.....La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
E' capitato anche a me.La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
cazzo che brutta situazione, conoscere bene chi lasciare a casa è troppo brutto, ma resteranno definitivamente o avranno la possibilità di rientrare, spero la seconda.La settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
Date un Nobel per la letteratura a quest'uomo, oltre al premio Macchiavelli del secoloCAPITOLO: SPALLE AL MURO
Arrivammo a casa
Lei distrutta, io assonnato
Ci facemmo un doccia insieme per togliere le scorie di quella nottata
Ci abbracciamo e ci baciammo tantissimo
Sembrava essere ritornata all’inizi della nostra storia
Continuava a ripetermi ti amo
L’avrà detto trenta volte, come i cazzi che prese poco prima
Poi appena toccò il letto crollò
Io ci misi molto di più ad addormentarmi
Le grandi emozioni anche contrastanti della nottata mi riempirono di adrenalina
Non era facile spegnere la luce e dormire
Avevo un elenco di cose da fare e discutere durante la settimana
Pensai che ero stato uno stronzo e per colpa della mia depravazione mi ritrovai in quella situazione
Se mi facevo una montagna di pippe sulla cugina forse non sarei stato così incasinato
Non avrei conosciuto il professore, ne Laura e ne Simona , non avrei frequentato ville del cazzo e avrei sempre un fedele amico come Fabio
Avrei continuato ad avere le mie storie normali e avrei tirato dritto per la mia strada
E mi buttai giù a dormire
Cinque minuti ed ero di nuovo sveglio
E chi lo dice che sarebbe andata davvero cosi
La cugina era infatuata di me.
Si sarebbe svegliata forse qualche anno dopo e mi avrebbe abbordato lei
Lei e Simona erano grandi amiche
A Simona piacevo,magari ci scappava qualcosa anche con lei
Altri cinque minuti di sonno
E accesi di nuovo la luce
Però il professore le avrebbe abbordate sicuramente
Certo con la cugina e Laura io l’ho facilitato
Ma conoscendolo avrebbe escogitato qualcosa per conto suo
E magari anche peggio
Crollai, per poi svegliarmi di colpo con un gran mal di testa
Pensai di aver dormito ore
Cazzo, erano passati dieci minuti al massimo
Cosa mi sta succedendo?
Basta ! Voglio dormire!
Ora mi faccio coccolare da Laura
La presi da dietro e l’abbracciai
Borbottó qualcosa
Ma non si svegliò
In quella nuova casa con un freddo cane, senza tv, senza un libro da leggere.
Mi sarei trasferito definitivamente forse in un paio di settimane
Ma mi ero sganciato fin da subito per non sentir le prediche dei miei
Insomma, sembrava che il destino avesse preparato quella giornata, per farmi obbligatoriamente pensare a il casino che avevo combinato
Per non farmi mancare niente mi venne a mente Giada
Madonna quanto la desideravo
Potevo sentire il suo odore
L’avrei rivista sicuramente a pranzo dal prof
E quasi sicuramente me l’avrebbe offerta, ma non gli avrei mai dato Laura
Già Laura, se poche ore prima ero convinto di lasciarla, dopo il discorso non ne ero così sicuro
Se riesco a strappare Michela e Giada al prof e tenermi Laura senza averla fatta scopare al prof, la vendetta sarebbe completa
Ero in difficoltà con due ragazze , immaginate con tre
Quante volte dovevo scopare al giorno?
Laura non si sarebbe accontentata di una scopata
E quando incontri una nuova ragazza non lo fai il bis?
Con Giada avrei fatto il tris di sicuro
Poi mettiamoci la cugina… peccato che non fosse stato ancora inventato il viagra
Ah dimenticavo, Sonia
Non avrei rinunciato a quelle tette immense
Mi volevano tutti i giorni
Non se ne parla
Una botta e via è già gestibile
Sperando di non fare come il proverbio “chi troppo vuole, nulla stringe”
Dimentico qualcosa?
Si
La prostituzione
Quella era roba seria
Lo avvertì il professore quest’estate, “ se fai entrare Michela nel giro sgancio l’atomica”
Ma l’atomica non si sgancia mai
Solo quando sei alla frutta e disperato, ma forse nemmeno in quel contesto
E io non ero alla frutta e nemmeno disperato
Avrei sicuramente agito contro il prof
Ormai stava giocando a carte scoperte
Finalmente mi addormentai
Quando mi svegliai finalmente era quasi l’ora di cena
Avevo ancora un oretta di tempo per prepararmi ed andare a casa della cugina
Mi girai e trovai Laura che mi osservava con un sorriso stampato in faccia
A: buongiorno piccola
L: buongiorno amore
A: é un buongiorno vero?
L: decisamente
Il più bell’ultimo dell’anno della mia vita
A: l’altro anno cosa hai fatto?
L: tombola con i parenti
A: credo che anche stanotte hai fatto tombola.
L: ho giocato a tutto e ho vinto
A: non ho mai dubitato delle tue abilità, ma non pensavo che tu potesse resistere all’ultimo assalto
L: lo pensavo anche io.
Ma è stata la ciliegina sulla torta
A: direi tre ciliegione
L: Madonna, erano immensi e durissimi
Mi hanno venire più volte
A: Penso che hai fatto il record
L: si è se ci penso mi viene ancora voglia
A: sei davvero incontenibile, ma non ti bastano quelli che hai preso oggi?
L: si mi bastano. È stato il mio sogno ma c’è stata tanta quantità a discapito della qualità
A: ah ora sei anche un intenditrice di cazzi?
L: ne ho visti un po’, che dici
Ma cerco di spiegarmi meglio
Tanti di quei ragazzi avevano dei cazzetti oppure grossi ma non è stata una gran scopata
Invece se fossero stati come i tre ragazzi finali sarebbe stata tutt’altra musica
A: ah per cui vorresti organizzare una cosa simile con tutti i neri con il cazzo enorme e che sappiano scopare?
L: non importa che siano neri, ma che sappiano scompare si, è perché no, se lo hanno bello grosso è meglio
Rise a crepapelle.
L: voglio solo te, è stato bello ma ora mi voglio godere te
A: sei inarrestabile
Devo dire che in quell’istante mi balenò l’idea di farle fare l’incontri che voleva per poi avere un ritorno personale
Mi spiego meglio
Le poche volte che frequentavo le ville, si, c’erano state l’occasioni ma mai come quando portai Laura
Sembrava che le donne fossero più attratte se stavi con qualcuno.
Specialmente se stavi con un gran troietta
Chissà cosa vedevano in più
Ma poi ritornai sui miei passi
Non volevo più frequentare nessun posto così
A: per non parlare del quantitativo di sborrate che ti sei presa.
Non avrai problemi di brufoli per anni
Anche lì hai delle preferenze?
L: si, tantissimi l’avevano amarissimo
Credo che d’ora in avanti solo tu potrai venirmi in bocca
A: ah, per cui hai intenzione di avere altri incontri e farti così schizzare in faccia?
L: sarebbe bello, magari ogni tanto organizzare qualcosa
A: allora sei una furbona, lo vedi che vorresti fare altro?
L: Ma anche tu ho visto che ci hai dato
A: Ma quando?
L: durante lo spettacolo con la ragazza del professore
A: hai avuto anche il tempo di guardarmi?
L: a me non sfugge nulla
A: che ne pensi?
L: é bellissima. Da leccarla tutta
A: non pensavo che tu fossi attratta dalle donne. Pensavo che quella con Simona fosse solo una parentesi
L: non lo pensavo nemmeno io.
Poi però Simona mi faceva stare bene.
Come me la leccava lei, non la lecca nessun altro. Nemmeno te
A: ah grazie
L: non te la prendere. Forse perché è una donna e sa tutti i segreti della mia fichetta
A: non mi sembrava che tu stessi male quando te la leccavo io
L: che c’entra.
Io sto benissimo quando lo fai.
Sono presa, perché ti amo e perché so che dopo mi scoperai alla grande.
Ci sono dettagli da migliorare tutto qui
A: Cosa ti dico io sempre ”aiutami a farti godere”. Allora vuol dire che sei una studentessa indisciplinata
L: si, giuro che la prossima volta ti svelerò i miei segretucci.
Ma non è colpa tua, anzi, forse è mia.
È che ho tanta voglia del tuo uccello, di sentirlo dentro di me che non mi sono mai soffermata al dettaglio.
A: cazzo, mi è venuta voglia di leccartela
L: mi è venuta voglia anche a me a parlarne
Mi dilettai in una leccata prolungata
Laura mi guidava passo passo nei suoi più reconditi segretucci
Devo dire che in questi mesi pensavo di aver fatto un ottimo lavoro
Non si lamentava mai
Ma invece deve aver scoperto con Simona punti della sua sessualità nascosti
Fu un esperienza incredibile
L: amore sto godendo tantissimo, vieni ti prego, scopami subito
A: vorrei stazionare ancora qui con te
L: non ora amore, sono prontissima
Facemmo l’amore
Era un Diesel
Lenta a carburare inizialmente e poi non la fermavi più
Come affermato poco prima, mi fece arrivare in bocca
Gustandoselo a più riprese
Era il momento di accompagnarla a casa e di fare rotta verso Michela
Non eravamo in tanti come a Natale
Una decina in tutto
Chiesi alla zia dove fosse Michela
A: un capodanno di merda Antonio
È stata tutta la serata di ieri e oggi con il broncio, perché non è andata via con il professore
Ma non riesce ancora a capire che quando i genitori sono malati bisogna andare
A: hai perfettamente ragione zia
Ma dove sta adesso?
Z: in camera sua
Guarda se riesci a parlare con lei
La scusa dei genitori malati
Apri la porta lentamente
Michela era sempre a letto
Ascoltava lo Walkman e un fazzoletto di carta in mano
Era girata di spalle e non mi sentì arrivare
Alzai leggermente il lenzuolo di lato
Mi accorsi che si era addormentata
Teneva il pigiama di sopra ma niente sotto, nemmeno le mutande
Alla vista di quelle mele mi venne duro
Ritornai verso la porta e la chiusi a chiave
Poi mi spogliai e mi infilai pian piano accanto a lei
Il letto era una piazza e mezzo
Michela era sul bordo opposto
Doveva dormire bene
Non mi senti entrare nel letto
Sembravo un pischello alle prime armi
Il respiro era corto
Appoggiai il cazzo sulla mela
Mi feci più audace e spostai la chiappa alla ricerca della fica
In quella posizione era leggermente aperta
Mi appoggiai con il cazzo inumidito e iniziai un lento strascicamento
Cercai di entrare ma non riuscì
Troppo poco lubrificata
Il cazzo era puntato su quella patatina tanto desiderata
Michela si svegliò di soprassalto
Stava per cacciare un urlo ma con la mano li tappai la bocca
Lo spavento nei suoi occhi si affievolì
Cerco di respingermi una volta ma la bloccai
Provò a dimenarsi ancora
Ma non cedetti e spinsi il cazzo ancora più a contatto con l’apertura
Iniziai a baciare leggermente il suo collo
Le mie mani esplorarono il suo petto fino ad arrivare alle tette
E come per magia dopo pochissimo la sua fica si riempi di umori e mi fece entrare
All’unisono facemmo un gran sospiro
Michela con la mano destra sulla mia chiappa mi invitava ad entrare sempre di più
Nessuno dei due parlava
Allora iniziai io
A: quanto mi sei mancata cuginetta
M: ora mi racconti cosa ha fatto quello stronzo del mio amore, voglio sapere tutto
A: sei proprio sicura?
M: si cuginetto
A: il tuo amore ha una ragazza da molto più tempo di te
Si chiama Giada, ha un paio d’anni più di te
M: é bella ?
A: certo che è bella
M: più bella di me?
A: siete due bellezze diverse, siete entrambe belle
Intanto mentre rispondevo stavo scopando con lei
M: ci hai scopato?
A: no, l’ha scopata per bene il prof però
A quella frase Michela mi conficcò quasi le unghie sulle chiappe
La fermai, aumentando il ritmo dentro di lei
M: che fa di lavoro questa troia?
A: non lo so che fa, ma non la troia.
Questo è un ramo che ti compete vero? La troia?
La presi per i capelli e la tirai a me
A: ti sei messa a fare la troia per il professore.
Lui cosa fa, non ti fa mancare niente?
I proventi dovevano venire dal negozio e non dalle marchette tue
Complimenti davvero
M: non è come pensi
Ma ora lo affronto e lo ammazzo di botte quello stronzo
E farò la stessa cosa a lei
Si è preso anche una settimana in più di ferie a lavoro, appena torno lo ammazzo
A: te non fai un cazzo, te ne stai buona.
Io ho un piano
Stanotte mi sono preso una rivincita incredibile verso quella merda.
La prossima settimana sono invitato in casa loro.
Vediamo che cosa succede
M: il prof abita da solo
A: tu sbagli, dormono insieme e scopano insieme nella sua casa.
Ti ha mai invitato a dormire da lui?
M:No, mai
A: e quando stavate fuori anche la notte per lavoro?
M: si dormiva in albergo
A: e non ti sei chiesta perché non ti invitava mai a casa sua?
M: si ma…
A: non ti invitava perché c’è Giada
Quante volte sei andata a fare la puttana?
L: Tre volte a settimana
A: ora voglio che tu mi dica tutto o ti giuro ti sputtano per bene
Ma non lo farò io personalmente, farò in modo che lo sappiano gli zii senza che io venga coinvolto.
E sarà peggio
A: come è iniziato?
M: andavamo a far serate nelle ville
Il prof ha ricevuto delle proposte da alcune persone
Mi ha detto che era in difficoltà per comprare la casa sopra in negozio
Che lo faceva per noi
Nel magazzino c’è un letto di fortuna
I clienti prima si mettono d’accordo con il prof
Poi passano in negozio e mi consegnano un tagliando.
Così capisco che è un cliente particolare e lo porto con me
A: per quanto tempo va avanti questa cosa?
M: é il primo mese
A: Per cui hai avuto dodici clienti finora
Michela non rispose
Io mi alzai e mi rivestì
Non era più eccitante sentirla in queste condizioni
A: rispondimi
M: sei, sette clienti per tre giorni a settimana
Poi abbassò la testa
Vidi all’improvviso tutta la sua vergogna
Era celata fintanto qualcuno l’avesse fatta confessare
La presi e la feci rivestire
A: ora ti dico io cosa devi fare
Domani parli con mamma e papà
Li dici che non vuoi più lavorare da lui.
Io parlo con papà mio che convincerà i tuoi
M: non dire a zio di questa cosa, sto male
A: ci dovevi pensare prima, ma non entrerò nel merito
Ti facciamo lavorare in videoteca da noi
Tanto il socio di papà non ha più voglia.
Invece di prendere gente nuova, vieni tu a lavorare da noi
Crollò in ginocchio in un pianto a dirotto
E mi abbracciò
Cercai di calmarla
Ma era inutile
I nervi saltarono
Quasi svenne
Non volevo che parlasse in quel momento
Me per lei era importante sfogarsi
Era difficile a volte capire cosa stava dicendo
Ero un misto pianto e singhiozzi
M: io l’amavo, ma aveva un altra, non ci posso credere
Ho fatto tutto per lui
Volevo staccarmi dai miei
Ho visto in lui un opportunità
Mi ha plagiato
Non volevo prostituirmi, ma mi diceva che era per i primi tempi, per il nostro nido d’amore
Alcuni clienti mi facevano schifo
Erano vecchi e bavosi
Sporchi e puzzavano
Dopo la seconda settimana mi veniva il voltastomaco
Chiesi se potevamo interrompere
Il prof mi disse che dovevo resistere e che poi mi ci sarei abituata
Che avrebbe scelto dei clienti migliori
Invece peggiorarono
Erano anche violenti
A: ma perché non sei venuta da me a dirmelo
Merché ti conosco, lo avresti ammazzato di botte. E poi ho paura che lo venga a sapere mamma e papà
E in fondo io speravo che potesse capire, cambiare
Che i soldi bastassero
La feci calmare
Per un tempo interminabile rimanemmo abbracciati sul pavimento
Quando si calmò, la mandai a fare una doccia per essere presentabile per la serata
Feci finta di niente
Vidi Michela più serena
Si era tolta un macigno dallo stomaco
Ero felice per questo
Ma il mio cuore era ricolmo di dolore e odio
Avevo tre scelte ben precise
Andare a spaccare il culo a quel maledetto figlio di puttana
Oppure denunciare l’accaduto.
Ma così la cugina si sarebbe esposta e non volevo in nessun modo coinvolgerla
La terza opzione era stare al gioco del prof e andare a vedere il bluff
Con il vantaggio di sapere esattamente che carte aveva in mano.
Avevo già Michela e lui non lo sapeva.
Li volevo togliere anche Giada e ogni pelo del culo
Ma senza scoprire le mie carte
Sarebbe stata una settimana decisiva
Tieni duro fratello, io faccio il tifo per teLa settimana prossima sarò più libero. Questa è durissima. La mia azienda metterà a casa qualche persona. Io sono uno di quelli che avrà peso nella decisione. È la prima volta per me in tanti anni di lavoro, ed è tremendo. Tutti colleghi che conosco personalmente. Una disgrazia.
@Mikyelino ma anche la tua storia dov'è finta? ☹️Date un Nobel per la letteratura a quest'uomo, oltre al premio Macchiavelli del secolo
Tieni duro fratello, io faccio il tifo per te
Non hai letto le ultime storie@Mikyelino ma anche la tua storia dov'è finta? ☹️